DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E IMPRESA Minerva- N°2 MARZO 2015 DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E IMPRESA Minerva L’ AGENDA Eventi, inconti e bandi Giornata cittadina della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Martedì 24 marzo, a partire dalle 9:30, le strade e le piazze di Catania saranno teatro della seconda edizione della “Giornata cittadina della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” organizzata dall’associazione “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” con il patrocinio del Comune di Catania. Gli studenti dell’Ateneo si ritroveranno alle 9 in piazza Università. #FUTUROPRESENTE, premio di giornalismo Enrico Escher. #futuropresente è un contest che l’Università degli Studi di Catania e il Comune di Catania - con il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia - lanciano per ricordare la figura di Enrico Escher, giornalista e docente. Ai vincitori uno stage trimestrale in una redazione giornalistica con 500 euro mensili di rimborso spese. Domande entro il 31 marzo 2015 Seminario: -Venerdì 27 marzo, ore 10.00, PS-Aula Magna. La dott.ssa Cristina Giorgiantonio, del Servizio Studi della Banca d’Italia, terrà un seminario dal titolo: “La riforma del Titolo V della Costituzione: Un’analisi di Law & Economics”. Riferimento: Prof. G. Di Vita. Il libro del Mese Non temete per noi,la nostra vita sarà meravigliosa. Di Mario Calabresi Gianluigi Rho e Mirella Capra si sposano a Milano nei primi anni Settanta. Due medici che avranno il coraggio di realizzare il loro sogno,un ospedale;come scrive la stessa protagonista in una lettera ai genitori dopo aver evidenziato una lunga lista di problemi, conclude: “Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa”. Mario Calabresi,racconta una storia meravigliosa, realmente accaduta,di due giovani (i suoi zii),che hanno saputo rispondere allo scetticismo,ai dubbi ed allo scoraggiamento di tanti ragazzi che si chiedono se valga ancora la pena coltivare dei sogni. “Storie di ragazzi italiani che non hanno avuto paura di diventare grandi”. La Redazione Pagina 4 Sei interessato/a a pubblicare un tuo Articolo? Vuoi conoscere i membri della redazione del giornalino e di Azione Universitaria? Ti serve aiuto con info riguardanti il nostro dipartimento? Non perder tempo, Contattaci!!! Contatti: Biagio Liggieri CdS in Economia Aziendale (A-O) Num: 3334180219 Chiara Ferrara CdS in Economia Aziendale (A-O) Num: 3934064960 Cesare Savoca CdS in Economia Aziendale (P-Z) Num: 3392426603 Carlo Bellino CdS in Economia Num: 3425944080 Minerva- N°2 MARZO 2015 Giornale del Dipartimento di Economia ed Impresa diretto da Biagio Liggieri Bando Erasmus Plus 2015/2016 Da ormai qualche giorno, il nostro Ateneo ha reso noto il bando per la partecipazione al progetto Erasmus per l’A.A. 2015/2016. Tra le linee principali vi ricordiamo che sono ammessi a prendervi parte gli studenti dei Corsi di Laurea Magistrali e Triennali a partire dal secondo anno e tutti gli studenti delle Specialistiche Biennali; sono messe a disposi- zione degli studenti delle Borse di Studio per la Mobilità e che la domanda di iscrizione si presenta on line all’indirizzo http://unict. llpmanager.it/studenti/. Le richieste di iscrizione dovranno essere compilate entro giorno 25 Marzo; entro i 10 giorni successivi verrà pubblicata la lista degli ammessi. Università, partenza o arrivo? Qe: la Bce fa la sua parte Draghi punta alla crescita: dal 9 marzo acquisto di 60 miliardi di euro di titoli al mese. Migliorano le prospettive sulla crescita di Eurolandia. Potrebbe non bastare .Si attendono in ogni caso le riforme dei Governi. E’ partito lunedì 9 marzo, il piano di acquisto titoli della Bce ,il cosiddetto “ Quantitative Easing”(Qe). 60 miliardi di euro di titoli al mese, per rafforzare la ripresa economica dell’eurozona, progetto atto a far risalire l’inflazione verso il 2%. Ma cos’è nello specifico questo “diffusore di ottimismo Draghiano”?: l’ormai famoso Qe è uno strumento non convenzionale della politica monetaria tramite cui la Bce, punta a rilanciare l’economia... Pagina 2 Evoluzione e nuove sfide nel Family Business La crisi economica che ha attanagliato il nostro paese, dopo lunghi anni di apnea, sembra aver mollato la presa. Essa ha spazzato via un pezzo della nostra storia passata, presente e forse futura. Ha mostrato tanti lati oscuri del nostro bel paese, che hanno contribuito alla situazione attuale e che ci trascinavamo, da tanto, forse troppo tempo. In tutto ciò c’è però una parte di Italia, costituita da quegli uomini e quelle donne che coraggiosamente, nonostante le difficoltà palesi del contesto economico hanno continuato a fare impresa... Pagina 3 Di cosa siamo fatti? Un poeta inglese disse:”Della stessa sostanza dei sogni”; un filosofo disse: ”siamo ciò che mangiamo”; la scienza invece direbbe: ”per buona parte d’acqua”, ma non è questo il punto. Ogni universitario a un certo punto si trova di fronte ad un bivio: andare via o restare?; se la domanda è questa, lo stesso discorso non vale per le motivazioni. Sarebbe riduttivo anche se sommate assieme come per migliorare, per crescere, scoprire o ancora per fame di libertà, rivalsa, cambiamento, chiudere col passato, fuggire dalla realtà in cui si vive (compresa la famiglia e gli amici). Giunta la laurea però?! Chi nell’attimo della scelta... Pagina 3 Pagina 1 Qe: la Bce fa la sua parte Draghi punta alla crescita: dal 9 marzo acquisto di 60 miliardi di euro di titoli al mese. Migliorano le prospettive sulla crescita di Eurolandia. Potrebbe non bastare. Si attendono in ogni caso le riforme dei Governi. E’ partito lunedì 9 marzo, il piano di acquisto titoli della Bce ,il cosiddetto “ Quantitative Easing”(Qe). 60 miliardi di euro di titoli al mese, per rafforzare la ripresa economica dell’eurozona, progetto atto a far risalire l’inflazione verso il 2%. Ma cos’è nello specifico questo “diffusore di ottimismo Draghiano”?: l’ormai famoso Qe è uno strumento non convenzionale della politica monetaria tramite cui la Bce, punta a rilanciare l’economia europea attraverso l’acquisto di bond (non potendo più mirare ai tassi di interesse ,ormai vicini allo 0). Tramite questo acquisto si ridurrebbe il costo del denaro, incoraggiando prestiti ed investimenti. In sostanza cosa farà il nostro Mario Draghi: la Bce immette nel sistema, tramite l’acquisto di questi bond, LIQUIDITA’, ampliando quindi la quantità di nuova moneta in circolazione, destinandola all’ECONOMIA REALE. La Bce si aspetta pertanto, il calo dei rendimenti, il deprezzamento dell’euro e quindi, un aumento dell’INFLAZIONE. Si apporta così giovamento all’economia, (governi e famiglie). Migliorano di conseguenza, le prospettive sulla crescita: dall’1,5% all’1,9% nel 2016, fino al 2,1% nel 2017. I prezzi ormai in stand-by per tutto il 2015 (soprattutto a causa del calo del petrolio), potranno accelerare fino all’1,8% nel 2017. La vera bussola rimane comunque per la Bce, l’inflazione, che ha segnato un forte ribasso rispetto a Dicembre, passando dallo 0,7% allo 0, per effetto principalmente dei prezzi petroliferi. Tali effetti come dice lo stesso Draghi, saranno garantiti non solo dall’acquisto dei titoli ma dalla piena sinergia delle misure annunciate. L’intervento alla politica monetaria ufficializza quindi “l’invito” al governo alla revisione delle stime macroeconomiche. La Bce ha dichiarato di volere continuare il Qe fino al settembre 2016. Vi sono diverse posizioni (di diversi economisti), su tale dichiarazione. Non solo legate all’ottimismo (prerogativa strettamente personale). Il Presidente Draghi, precisa alcuni dettagli sull’attuazione del Qe:” I 60 miliardi di euro mensili saranno composti da titoli di Stato, titoli cartolarizzati (Abs) ed obbligazioni bancarie garantite, acquistati da obbligazioni di istituzioni europee e da 7 agenzie nazionali”. Tanto scetticismo sull’attuazione di tale piano, ma il Presidente della Bce risponde ricorrendo a ciò che è già stato superato, con similari manovre, tramite il Qe statunitense ed inglese. “Sarà però l’attuazione di diversi Chiara Ferrara Pagina 2 provvedimenti della politica economica a sostenere quella monetaria”, continua il Draghi. Il progetto di “mantenimento” è quello di una cooperazione fra governi e politiche, le quali insieme all’approccio “EASING”, puntino ad un unico obiettivo: l’aumento della liquidità, fonte in grado di diminuire i rendimenti e deprezzare l’Euro. In una crisi di debito come quella europea, ciò che conta tanto è però il Pil nominale, il quale, si spera di riportare al 4,5% annuo(valore risalente alla pre-crisi); tale livello, può però essere raggiunto con la crescita di un PIL REALE pari al 2,5% annuo, considerando un livello di inflazione ormai atteso “per convenzione”, al 2%. A tale livello ci si attende di giungere per recuperare i progetti smarriti con la recessione; ancora, l’indebolimento dell’euro, dovrebbe essere indice di un aumento delle esportazioni e rincaro delle importazioni, le quali fanno alzare il livello dell’inflazione. Qe servirà o almeno, è questo l’effetto cui si tende, a liberare i bilanci delle banche dai titoli di Stato, rendendoli meno appetibili e spostando l’attenzione delle aziende di credito al finanziamento delle imprese, rendendole più solide ed in grado di compiere investimenti. Si giustifica così la “bontà” della manovra. La Bce ha inoltre deciso di mantenere precedenti misure di politica monetaria, come la Tltro:Targeted Long Term Refinancing Operation (Operazione di rifinanziamento mirata a lungo termine), cioè prestiti a un tasso di 10 punti base sopra quello di riferimento (dunque lo 0,15%) con scadenza a 4 anni che la Bce ha lanciato due settimane fa con una prima operazione cui ne seguiranno altre. L’obiettivo? vincolare i finanziamenti alle banche alla concessione di crediti a famiglie e imprese; Ela: Emergency Liquidity Assistance, per aiutare le banche centrali in “circostanze eccezionali”. In definitiva,si guarda al futuro. Ci si spera. E si fanno stime. Il Qe inizia un profondo e lungo processo di reset ma chi debba di fatto continuarlo e come, non è chiaro. Bce, Governi o Ue? . Ciò che di certo abbiamo è che la crescita potenziale dell’Eurozona non è più molto alta. Diventa per tale motivo necessario, l’ausilio dei GOVERNI. (Keynes non è un’opinione). Evoluzione e nuove sfide del Family Business La crisi economica che ha attanagliato il nostro paese, dopo lunghi anni di apnea, sembra aver mollato la presa. Essa ha spazzato via un pezzo della nostra storia passata, presente e forse futura. Ha mostrato tanti lati oscuri del nostro bel paese, che hanno contribuito alla situazione attuale e che ci trascinavamo, da tanto, forse troppo tempo. In tutto ciò c’è però una parte di Italia, costituita da quegli uomini e quelle donne che coraggiosamente, nonostante le difficoltà palesi del contesto economico hanno continuato a fare impresa. In Italia esistono circa 6.000.000 di imprese di cui 5,5 mln sono a conduzione familiare, le così dette family business. Da una definizione prettamente economica, possiamo assumere che esse non sono altro che imprese, in cui il capitale sociale e le decisioni fondamentali di governo appartengono ad un’unica famiglia. Ma al di là delle aride definizioni, sono le idee, i progetti, che nascono accanto alla porta di casa, che hanno a cuore, il territorio, i singoli soggetti, la comunità, che maturano e che vengono posti in essere, non con il solo fine di creare valore, di generare profitto. Imprese, dove non esistono solo dipendenti, ma uomini e donne che hanno una visione comune, una mission aziendale che guardano anche alla responsabilità sociale della stessa. Un patrimonio unico che va salvaguardato ma che si trova davanti a delle nuove sfide che sono dettate dai cambiamenti repentini del contesto economico e che ne determineranno la sopravvivenza. Il primo tema da sciogliere è il ricambio generazionale, dovu- to al semplice fatto, che tutto è damentale del nostro paese, incentrato sulla figura dell’im- nelle sfide che impone il merprenditore e pertanto risulta cato ed il mondo che cambia. difficile trasferire le conoscenze, le abilità di questo particolare tipo di management, ad altri soggetti che traghetteranno l’impresa verso il futuro. L’altro tema fondamentale è la globalizzazione industriale, “I profitti sono per che impone un processo di l’impresa quel che l’aria internazionalizzazione delle è per l’uomo. Respirare è stesse imprese familiari, ov- essenziale per vivere, ma vero la competizione su mernon è lo scopo della vita. cati più vasti da un lato, ma dall’altro impone di rispetta- Analogamente, i profitti re la ragione che determina sono essenziali per l’esil’esistenza delle stesse, ossia stenza dell’impresa ma il legame territoriale, da cui non sono la ragione della scaturiscono i presupposti sua esistenza”. fondamentali su cui si basa la visone di queste imprese. R. M. Grant Per fare tutto ciò è doveroso che la comunità, nella figura dallo stato, sia in grado di “E quest’Italia, un’Italia mettere a disposizione mez- che c’è anche se viene zitzi adeguati per accompa- tita o irrisa o insultata, gnare questa parte così fon- Citazioni del Mese guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade.” Oriana Fallaci Carlo Bellino Università, Partenza o Arrivo? Di cosa siamo fatti? Un poeta inglese disse: ”Della stessa sostanza dei sogni”; un filosofo disse: ”siamo ciò che mangiamo; la scienza invece direbbe: ”per buona parte d’acqua”, ma non è questo il punto. Ogni universitario a un certo punto si trova di fronte ad un bivio: andare via o restare?; se la domanda è questa, lo stesso discorso non vale per le motivazioni. Sarebbe riduttivo anche se sommate assieme come per migliorare, per crescere, scoprire o ancora per fame di libertà, rivalsa, cambiamento, chiudere col passato, fuggire dalla realtà in cui si vive (compresa la famiglia e gli amici). Giunta la laurea però?! Chi nell’attimo della scelta rimane, ritorna o va via?! E con quali nuove ragioni? Andrea e Marco Nasuto, rispettivamente 22 e 24 anni laureati in International Finanze alla Bocconi e Inge- Rosario Musumeci gneria Aerospaziale alla Sapienza di Roma, hanno avuto esperienze ed offerte di studio estere e attraverso il documentario “Made of limeston” (Fatti di pietra calcarea) hanno deciso di indagare “su cosa sono fatti”(le proprie origini) ma soprattutto se andare via o restare. Si trova su YouTube e già visivamente esalta tradizioni e innovazioni, origini natie e internazionali. “È strano ma quando sei lontano da casa capisci di cosa sei fatto”; Da questo stimolo con 23€, un cavalletto, una fotocamera (oltre che una valida idea artistica) hanno affrontato un nervo scoperto della nostra generazione. A questo si affiancano dati e pareri illustri (Roberto Saviano, università di Cambridge e SVIMEZ, fra tanti): il 64% dei cittadini meridionali,che nel 2011 hanno lasciato il sud per una regione del centro - nord,aveva un titolo di studio medio - alto. Nel documentario si trovano posizioni contrastanti di chi resta, come un prete o la scuola di danza e teatro sperimentale, e chi va,ma non si delinea una vera e propria risposta concreta ed esaustiva, al di là del “cordone ombelicale del sentimento, della patria,delle amicizie “; ogni sforzo sembra essere compensato da sbagli, inerzia e sfiducia.Mi domando perciò quanti tra noi conosco coetanei, educatori, cittadini attivi, che hanno preso la responsabilità come un diritto e la volontà e il sacrificio come un dovere. Quanti imprenditori, associazioni, enti statali e non, investono in cause e città ”perse in partenza”? Quanti di noi ci pensano e quanti lo hanno realmente fatto o considerato? “ Quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi”. Charles Evans Hughes “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. Giovanni Falcone E dunque io di cosa sono fatto?! Pagina 3