ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA ANTONIO LEACI 1. Analisi Complessa (1) È data la funzione: (z 2 + 1) e−z . sin z • Si studi l’analiticità di f (z) nel piano complesso C. • Si determinino e si classifichino le eventuali singolarità. • Si calcoli il residuo di f (z) in z = 0. f (z) = Soluzione. Il numeratore è definito e olomorfo in C. Usando la definizione (z = x + i y) ei z − e−i z 1 = (1 − e2y ) cos x + i (1 + e2y ) sin x , y 2i 2i e si verifica che sin z = 0 se e solo se z = k π con k ∈ Z. Quindi la funzione f (z) è olomorfa in C \ {k π; k ∈ Z}. I punti z = k π con k ∈ Z sono poli del primo ordine. Infatti usando il Teorema di De L’Hôpital otteniamo sin z = z − kπ 1 = lim = (−1)k . z→kπ sin z z→kπ cos z lim Risulta: (z 2 + 1) e−z = 1. z→0 sin z (2) Calcolare con i metodi dell’analisi complessa il seguente integrale Z +∞ 1 dx. 4 2 −∞ x + x + 1 Res(f, 0) = lim z Soluzione. Il denominatore non si annulla in R, all’infinito la funzione 1 è infinitesima come 1/x4 , pertanto essa è integrabile. f (x) = 4 x + x2 + 1 Utilizziamo il circuito ϕr formato dal segmento [−r, r] sull’assse reale e dalla semicirconferenza di raggio r nel semipiano y > 0 (vedi Figura 1). Risolviamo l’equazione √ √ −1 ± −3 −1 ± i 3 = = e±i 2π/3 . z 4 + z 2 + 1 = 0 =⇒ z 2 = 2 2 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI Figura 1. Dunque i punti ± e±i π/3 sono poli semplici, e solo z1 = ei π/3 e z2 = − e−i π/3 si trovano nel semipiano y > 0. In essi abbiamo 1 1 i π/3 )= Res(f, e = iπ 3 4z + 2z z=z1 4 e +2 ei π/3 1 1 √ = = √ , 1+i 3−4 i 3−3 Res(f, − e −i π/3 1 1 )= = − −i π 3 +2 e−i π/3 4z + 2z z=z2 4e 1 1 √ =− = √ . 1−i 3−4 i 3+3 La somma dei due residui vale √ √ √ 1 1 i 3+3+i 3−3 2 3 √ + √ =− = −i 3+9 12 i 3−3 i 3+3 In conclusione, tenendo conto del Teorema sul grande cerchio, √ ! Z +∞ I 1 2 3 π dx = lim f (z) dz = 2π i −i =√ . 4 2 r→+∞ ϕ 12 3 −∞ x + x + 1 r (3) Calcolare il valor principale del seguente integrale: Z +∞ x+1 dx 2 −∞ (x + 4)x Soluzione. Il denominatore si annulla in x = 0, all’infinito la funzione x+1 f (x) = 2 è infinitesima come 1/x2 , pertanto essa non è integrabile (x + 4)x in un intorno di x = 0 ma esiste l’integrale nel senso del valor principale. Utilizziamo il circuito ϕr riportato in Figura 2. Il denominatore si annulla 2 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI Figura 2. in z = 2i e z = −2i. Dunque il punto z = 2i è l’unico interno al circuito ϕr , e z = 0 è un polo semplice. Calcoliamo i residui: Res(f, 2i) = z+1 3z 2 + 4 Res(f, 0) = = z=2i x+1 x2 + 4 1 + 2i 1 + 2i =− , 4 − 12 8 = z=0 1 . 4 In conclusione, tenendo conto del Teorema sul grande cerchio e sul piccolo cerchio, otteniamo Z +∞ (v.p.) −∞ x+1 dx = lim r→∞ (x2 + 4)x I f (z) dz + π i ϕr 1 1 + 2i 1 π = −2π i +πi = . 4 8 4 2 (4) Calcolare il valor principale del seguente integrale: Z +∞ −∞ x2 x cos x dx + 4x + 5 Soluzione. Il denominatore non si annulla in R, all’infinito la funzione x cos x è infinitesima come 1/x, pertanto essa non è assolutamente inx2 + 4x + 5 tegrabile in senso improprio ma esiste l’integrale nel senso del valor principale. Utilizziamo il circuito ϕr formato dal segmento [−r, r] sull’assse reale e dalla semicirconferenza di raggio r nel semipiano y > 0. Consideriamo z ei z la funzione f (z) = 2 , la parte reale dell’integrale sull’asse reale z + 4z + 5 fornisce l’integrale cercato. Risolviamo l’equazione z 2 + 4z + 5 = 0 =⇒ z = −2 ± √ 4 − 5 = −2 ± i. 3 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI Dunque i punti −2 ± i sono poli semplici, e solo z1 = −2 + i si trova nel semipiano y > 0. In esso abbiamo z ei z (−2 + i) ei (−2+i) Res(f, z1 ) = = 2z + 4 z=z1 2(−2 + i) + 4 (−2 + i) e−1 (cos 2 − i sin 2) (−2 cos 2 + sin 2) + i (cos 2 + sin 2) = 2i 2e i 1 i (2 cos 2 − sin 2) + (cos 2 + sin 2) . = 2e Moltiplicando per 2π i, tenendo conto del Teorema sul grande cerchio, e considerando solo la parte reale, concludiamo I Z +∞ x cos x π (v.p.) dx = lim Re f (z) dz = (sin 2 − 2 cos 2) . 2 r→∞ e −∞ x + 4x + 5 ϕr = (5) Calcolare con i metodi dell’analisi complessa il seguente integrale: Z +∞ √ x dx . 2 x +1 0 Soluzione. Il denominatore non si annulla in R, all’infinito la funzione √ x è infinitesima come 1/x3/2 , pertanto essa è integrabile in senso imx2 + 1 √ z proprio. Poichè la funzione f (z) = 2 è polidroma ed ha in z = 0 un z +1 punto di diramazione, utilizziamo il circuito ϕr riportato nella Figura 2, in modo che la determinazione di f (z) risulti olomorfa. Nei punti dell’asse reale √ √ x i −x risulta f (x) = 2 per x > 0 e f (x) = 2 per x < 0. Il denominax +1 x +1 tore si annulla per z = ±i che sono poli semplici, e solo z1 = i si trova nel semipiano y > 0. In esso abbiamo √ √ ei π/4 1 √ x Res(f, z1 ) = = = 2+i 2 . 2z z=z1 2i 4i Dunque per r > 1 I f (z) dz = ϕr √ π √ 2+i 2 . 2 Tenendo conto dei Teoremi sul grande cerchio e sul piccolo cerchio, e considerando solo la parte reale, concludiamo √ I Z +∞ √ x π 2 dx = lim Re f (z) dz = . r→+∞ x2 + 1 2 0 ϕr (6) Calcolare il seguente integrale: Z +∞ −∞ cos x dx . x2 + 4x + 5 4 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI Soluzione. Il denominatore non si annulla in R, all’infinito la funzione cos x è infinitesima come 1/x2 , pertanto essa è assolutamente in2 x + 4x + 5 tegrabile in senso improprio. Utilizziamo il circuito ϕr formato dal segmento [−r, r] sull’assse reale e dalla semicirconferenza di raggio r nel seei z , la parte mipiano y > 0. Consideriamo la funzione f (z) = 2 z + 4z + 5 reale dell’integrale sull’asse reale fornisce l’integrale cercato. Risolviamo l’equazione √ z 2 + 4z + 5 = 0 =⇒ z = −2 ± 4 − 5 = −2 ± i. Dunque i punti −2 ± i sono poli semplici, e solo z1 = −2 + i si trova nel semipiano y > 0. In esso abbiamo iz e ei (−2+i) Res(f, z1 ) = = 2z + 4 z=z1 2(−2 + i) + 4 e−1 (cos 2 − i sin 2) cos 2 − i sin 2 = . 2i 2e i Moltiplicando per 2π i, tenendo conto del Teorema sul grande cerchio, e considerando solo la parte reale, concludiamo I Z +∞ π cos x f (z) dz = cos 2 . dx = lim Re 2 r→+∞ e ϕr −∞ x + 4x + 5 = (7) Calcolare con i metodi dell’analisi complessa il seguente integrale improprio: Z +∞ 1 dx. 2 (x + 4)2 0 Soluzione. Il denominatore non si annulla in R, all’infinito la funzio1 ne f (x) = 2 è infinitesima come 1/x4 , pertanto essa è integrabile. (x + 4)2 Poiché la funzione è pari l’integrale proposto è la metà dell’integrale su tutto R. Utilizziamo il circuito ϕr formato dal segmento [−r, r] sull’assse reale e dalla semicirconferenza di raggio r nel semipiano y > 0 (vedi Figura 2). Il denominatore ha le due radici ±2 i, entrambe doppie. Solo 2 i si trova nel semipiano y > 0. Dunque il punto 2 i è un polo doppio. In esso abbiamo d 1 2 Res(f, 2 i) = (z − 2 i) 2 dz (x + 4)2 z=2 i d 1 −2 = = dz (z + 2 i)2 z=2 i (z + 2 i)3 z=2 i −2 1 = = , −64 i 32 i 5 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI In conclusione, tenendo conto del Teorema sul grande cerchio, Z +∞ I 1 π 1 = ,, dx = lim f (z) dz = 2π i 2 2 r→+∞ ϕ 32 i 16 −∞ (x + 4) r e dunque +∞ Z 0 (x2 (8) Calcolare il seguente integrale: I ϕ 1 π . dx = 2 + 4) 32 ez dz, sin z dove il circuito ϕ è il rettangolo con vertici nei punti π 5π π 5π π π π π − i , z3 = + i , z4 = − + i , z1 = − − i , z2 = 2 2 2 2 2 2 2 2 percorso in senso antiorario. Soluzione. La funzione integranda ha poli semplici nei punti sull’asse reale kπ con k ∈ Z. All’interno del rettangolo troviamo i punti wk = kπ per k = 0, 1, 2. Calcoliamo i residui in tali punti z z e e Res(f, w0 ) = = 1 , Res(f, w1 ) = = − eπ , cos z z=0 cos z z=π z e Res(f, w2 ) = = e2π . cos z z=2π Allora, per il teorema dei residui otteniamo: I ez dz = 2π i(1 − eπ + e2π ) . ϕ sin z 2. Trasformata di Fourier Utilizzeremo la definizione di Trasformata di Fourier data da Z +∞ ˆ F(f )(ξ) = f (ξ) = f (x)e−ixξ dx . −∞ (1) Stabilire se la funzione eix x2 + 2x + 10 possiede la trasformata di Fourier e precisare le principali proprietà di f e fˆ. Calcolare esplitamente la trasformata di Fourier di f . f (x) = 6 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI Soluzione. Il numeratore è limitato, il denominatore non si annulla in R, all’infinito la funzione f (x) è infinitesima come 1/x2 , pertanto essa appartiene a L1 (R). Dunque f possiede la trasformata di Fourier ed essa è continua. Poiché la funzione f appartiene a C ∞ (R), la sua trasformata è infinitesima all’infinito di ordine arbitrariamente grande. 1 Posto g(x) = sappiamo che ĝ(ξ) = π e−|ξ| . Inoltre risulta 2 1+x 1 1 1 1 = = . h(x) = 2 2 x + 2x + 10 (x + 1) + 9 9 ((x + 1)/3)2 + 1 Allora utilizzando prima la formula per il cambiamento di scala di fattore 1/3 e poi la formula per la trasformata della traslazione otteniamo 1 (ξ) = 3π e−|3ξ| F 2 (x/3) + 1 1 F (ξ) = 3π e−|3ξ|+i ξ ((x + 1)/3)2 + 1 1 ĥ(ξ) = π e−|3ξ|+i ξ . 3 ix Infine, poiché f (x) = e h(x), possiamo concludere usando la formula per la trasformata della modulazione: 1 fˆ(ξ) = π e−|3(ξ−1)|+i (ξ−1) . 3 (2) Stabilire se la funzione sin 3x f (x) = 2 x + 25 possiede la trasformata di Fourier e precisare le principali proprietà di f e fˆ. Calcolare esplitamente la trasformata di Fourier di f . Soluzione. Il numeratore è limitato, il denominatore non si annulla in R, all’infinito la funzione f (x) è infinitesima come 1/x2 , pertanto essa appartiene a L1 (R). Dunque f possiede la trasformata di Fourier ed essa è continua. Poiché la funzione f appartiene a C ∞ (R), la sua trasformata è infinitesima all’infinito di ordine arbitrariamente grande. Poiché la funzione f è dispari la sua trasformata è immaginaria pura e dispari. 1 Posto g(x) = sappiamo che ĝ(ξ) = π e−|ξ| . Inoltre risulta 2 1+x 1 1 1 h(x) = 2 = . x + 25 25 (x/5)2 + 1 Allora utilizzando la formula per il cambiamento di scala di fattore 1/5 otteniamo: 1 ĥ(ξ) = π e−|5ξ| . 5 7 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI Infine, poiché f (x) = h(x) sin 3x = e3ix − e−3ix h(x) , 2i possiamo concludere usando la formula per la trasformata della modulazione: 1 i π (e−|5(ξ−3)| − e−|5(ξ+3)| ) = π (e−|5(ξ+3)| − e−|5(ξ−3)| ) . fˆ(ξ) = 10 i 10 (3) Calcolare la trasformata di Fourier della seguente funzione: f (x) = e2ix . x2 − 4x + 5 Soluzione. Il numeratore è limitato, il denominatore non si annulla in R, all’infinito la funzione f (x) è infinitesima come 1/x2 , pertanto essa appartiene a L1 (R). Dunque f possiede la trasformata di Fourier ed essa è continua. Poiché la funzione f appartiene a C ∞ (R), la sua trasformata è infinitesima all’infinito di ordine arbitrariamente grande. 1 Posto g(x) = sappiamo che ĝ(ξ) = π e−|ξ| . Inoltre risulta 2 1+x h(x) = x2 1 1 = . − 4x + 5 (x − 2)2 + 1 Allora utilizzando la formula per la trasformata della traslazione otteniamo: ĥ(ξ) = π e−|ξ|−2i ξ . Infine, poiché f (x) = e2ix h(x) , possiamo concludere usando la formula per la trasformata della modulazione: fˆ(ξ) = π e−|ξ−2|−2i (ξ−2) . (4) Calcolare la trasformata di Fourier della seguente funzione: f (x) = (1 − |x|)+ . Soluzione. La funzione f (x) è a supporto compatto, pertanto essa appartiene a L1 (R). Dunque f possiede la trasformata di Fourier ed essa appartiene a C ∞ (R). La funzione f (x) è pari, quindi la trasformata di Fourier è reale e pari. 8 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI Calcoliamo la trasformata di Fourier usando la definizione (per ξ 6= 0): Z +∞ Z 0 Z 1 −i x ξ −i x ξ ˆ f (x) e (1 + x) e (1 − x) e−i x ξ dx f (ξ) = dx = dx + −∞ −1 0 0 1 Z 1 (1 + x) −i x ξ 1 (1 − x) −i x ξ 1 −i x ξ e e e e−i x ξ dx = + dx + − −i ξ i ξ −1 −i ξ iξ 0 −1 0 0 1 1 1 1 i 1 1 i 1 i 1 + + − 2 e−i x ξ = + 2 − 2 ei ξ − − 2 e−i ξ + 2 = + 2 e−i x ξ ξ ξ iξ ξ ξ ξ ξ ξ ξ ξ −1 0 Z 0 2 − (ei ξ + e−i ξ ) 2 − 2 cos ξ = . ξ2 ξ2 Infine fˆ(0) = 1. (5) Calcolare le trasformate di Fourier delle seguenti funzioni: 1 cos x , k(x) = 2 . h(x) = 2 x +1 x +4 = 1 sappiamo che ĝ(ξ) = π e−|ξ| . Allora 2 1+x risulta ix e + e−ix cos x F 2 (ξ) = F (ξ) . x +1 2(x2 + 1) Utilizzando la formula per la trasformata della modulazione otteniamo: π −|ξ−1| e ĥ(ξ) = + e−|ξ+1| . 2 Poiché 1 1 k(x) = , 4 (x/2)2 + 1 possiamo concludere usando la formula per la trasformata del cambiamento di scala: π k̂(ξ) = e−|2ξ| . 2 Soluzione. Posto g(x) = 3. Trasformata di Laplace Utilizzeremo la definizione di Trasformata di Laplace data da Z +∞ L(F )(s) = f (s) = F (t)e−ts dt . 0 Con H indicheremo la funzione di Heaviside, cioè ( 0 per t < 0, H(t) = 1 per 0 ≤ t < +∞ . 9 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI (1) Risolvere mediante la trasformata di Laplace il seguente P.d.C. ( Y 00 (t) + 4Y 0 (t) + 3Y (t) = F (t) t > 0, Y (0) = 0, Y 0 (0) = 1 , dove F è la funzione che vale ( t per 0 ≤ t < 1, F (t) = 1 per 1 ≤ t < +∞ . Soluzione. Utilizzando la funzione di Heaviside, la funzione F (t) e la sua trasformata f (s) si possono scrivere come e−s 1 F (t) = tH(t) − (t − 1)H(t − 1) =⇒ f (s) = 2 − 2 . s s Trasformando l’equazione, e tenendo conto dei dati iniziali, otteniamo: 1 − e−s 1 − e−s 2 =⇒ (s + 4s + 3)y(s) = 1 + , s2 y(s) − 1 + 4sy(s) + 3y(s) = s2 s2 dunque la trasformata della soluzione è 1 − e−s 1 + 2 2 . y(s) = 2 s + 4s + 3 s (s + 4s + 3) Il denominatore ha la radice doppia s = 0 e le radici semplici s = −1 e s = −3. Dunque usiamo il metodo dei fratti semplici per avere 1 A B 1 1 = + = − , 2 s + 4s + 3 s+1 s+3 2(s + 1) 2(s + 3) e 1 As + B C D = + + 2 2 2 s (s + 4s + 3) s s+1 s+3 1 1 1 4 − . =− + 2 + 9s 3s 2(s + 1) 18(s + 3) In definitiva dobbiamo antitrasformare la funzione: 1 1 4 1 1 1 y(s) = − − + 2+ − 2(s + 1) 2(s + 3) 9s 3s 2(s + 1) 18(s + 3) 4 1 1 1 −s −e − . − + 2+ 9s 3s 2(s + 1) 18(s + 3) Dalle regole di antitrasformazione concludiamo 1 1 4 t 1 1 Y (t) = e−t − e−3t − + + e−t − e−3t 2 2 9 3 2 18 −(t−1) e−3(t−1) 4 t−1 e − H(t − 1) − + + − 9 3 2 18 5 −3t 4 t 4 t − 1 e−(t−1) e−3(t−1) −t = e − e − + − H(t − 1) − + . + − 9 9 3 9 3 2 18 10 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI Figura 3. Soluzione del P.d.C. (1). (2) Risolvere mediante la trasformata di Laplace il seguente P.d.C. ( Y 00 (t) + 3Y 0 (t) + 2Y (t) = F (t) t > 0, Y (0) = 0, Y 0 (0) = 0 , dove F è la funzione che vale ( sin t per 0 ≤ t < 2π, F (t) = 0 per 2π ≤ t < +∞ . Soluzione. Utilizzando la funzione di Heaviside e la periodicità del seno, la funzione F (t) e la sua trasformata f (s) si possono scrivere come F (t) = sin t H(t) − sin(t − 2π)H(t − 2π) =⇒ f (s) = e−2πs 1 − . 1 + s2 1 + s2 Trasformando l’equazione, e tenendo conto dei dati iniziali, otteniamo: s2 y(s) + 3sy(s) + 2y(s) = 1 − e−2πs 1 − e−2πs 2 =⇒ (s + 3s + 2)y(s) = , 1 + s2 1 + s2 dunque la trasformata della soluzione è y(s) = 1 − e−2πs . (1 + s2 )(s2 + 3s + 2) Il denominatore ha le radici semplici s = −1, s = −2 e s = ±i. Dunque usiamo il metodo dei fratti semplici per avere 1 (1 + s2 )(s2 As + B C D + + 2 + 3s + 2) 1+s s+1 s+2 1 − 3s 1 1 = + − . 10 (s2 + 1) 2(s + 1) 5(s + 2) = 11 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI In definitiva dobbiamo antitrasformare la funzione: 1 1 1 − 3s + − y(s) = 10 (s2 + 1) 2(s + 1) 5(s + 2) 1 − 3s 1 1 −2πs −e + − . 10 (s2 + 1) 2(s + 1) 5(s + 2) Dalle regole di antitrasformazione, usando ancora la periodicità del seno e del coseno, concludiamo e−t e−2t 1 3 Y (t) = sin t − cos t + − 10 10 2 5 e−(t−2π) e−2(t−2π) 1 3 − H(t − 2π) sin t − cos t + − . 10 10 2 5 Figura 4. Soluzione del P.d.C. (2). (3) Risolvere mediante la trasformata di Laplace il seguente P.d.C. ( Y 00 (t) + 2Y 0 (t) + Y (t) = F (t) t > 0, Y (0) = 0, Y 0 (0) = 0 , dove F è la funzione che vale ( e−t F (t) = 0 per 1 ≤ t ≤ 2, altrove . Soluzione. La funzione F (t) è discontinua nei punti t = 1 e t = 2, perciò la soluzione è solo di classe C 1 e verifica l’equazione tranne che in tali punti. Utilizzando la funzione di Heaviside, la funzione F (t) e la sua trasformata f (s) si possono scrivere come e−(s+1) e−2(s+1) − . s+1 s+1 Trasformando l’equazione, e tenendo conto dei dati iniziali, otteniamo: F (t) = e−t H(t − 1) − e−t H(t − 2) s2 y(s) + 2sy(s) + y(s) = =⇒ f (s) = e−(s+1) − e−2(s+1) e−(s+1) − e−2(s+1) =⇒ y(s) = . s+1 (s + 1)(s2 + 2s + 1) 12 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI Il denominatore ha la radice tripla s = −1. Dunque dobbiamo antitrasformare la funzione: e−(s+1) − e−2(s+1) y(s) = . (s + 1)3 Dalle regole di antitrasformazione concludiamo e−t (t − 1)2 H(t − 1) − (t − 2)2 H(t − 2) Y (t) = 2 Figura 5. Soluzione del P.d.C. (3). (4) Risolvere mediante la trasformata di Laplace il seguente P.d.C. ( Y 00 (t) − 5Y 0 (t) + 6Y (t) = H(t − 1) e−t t > 0, Y (0) = 0, Y 0 (0) = 1 , Soluzione. La trasformata del secondo membro è e−(s+1) f (s) = . s+1 Trasformando l’equazione, e tenendo conto dei dati iniziali, otteniamo: e−(s+1) e−(s+1) 2 s y(s) − 1 − 5sy(s) + 6y(s) = =⇒ (s − 5s + 6)y(s) = 1 + , s+1 s+1 dunque la trasformata della soluzione è 2 e−(s+1) 1 + . s2 − 5s + 6 (s + 1)(s2 − 5s + 6) I denominatori hanno le radici semplici s = −1, s = 2 e s = 3. Dunque usiamo il metodo dei fratti semplici per avere 1 A B 1 1 = + = − , 2 s − 5s + 6 s−3 s−2 s−3 s−2 e 1 A B C = + + 2 (s + 1)(s − 5s + 6) s+1 s−3 s−2 1 1 1 = + − . 12(s + 1) 4(s − 3) 3(s − 2) 13 y(s) = ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI In definitiva dobbiamo antitrasformare la funzione: 1 1 1 1 1 −(s+1) − +e + − . y(s) = s−3 s−2 12(s + 1) 4(s − 3) 3(s − 2) Dalle regole di antitrasformazione concludiamo −(t−1) e3(t−1) e2(t−1) e 1 3t 2t + − . Y (t) = e − e + H(t − 1) e 12 4 3 (5) Calcolare l’antitrasformata di Laplace della seguente funzione f (s) = 3s2 + 3s + 2 . (s − 2)(s2 + 4s + 8) Soluzione. Usiamo il metodo dei fratti semplici per avere 3s2 + 3s + 2 A Bs + C = + 2 2 (s − 2)(s + 4s + 8) s − 2 s + 4s + 8 1 2s + 3 1 2(s + 2) − 1 = + 2 = + s − 2 s + 4s + 8 s − 2 (s + 2)2 + 4 da cui otteniamo: 1 −2t e sin 2t . 2 (6) Risolvere mediante la trasformata di Laplace il seguente P.d.C. ( Y 00 (t) + 3Y 0 (t) + 2Y (t) = sin(t − π) H(t − π) t > 0, Y (0) = 2, Y 0 (0) = −3 . F (t) = e2t +2 e−2t cos 2t − Soluzione. La trasformata del secondo membro è 1 f (s) = e−πs 2 . s +1 Trasformando l’equazione, e tenendo conto dei dati iniziali, otteniamo: s2 y(s) − 2s + 3 + 3sy(s) − 6 + 2y(s) = (s2 + 3s + 2)y(s) = 2s + 3 + e−πs s2 + 1 e−πs , s2 + 1 dunque la trasformata della soluzione è y(s) = e−πs 2s + 3 + . s2 + 3s + 2 (s2 + 3s + 2)(s2 + 1) I denominatori hanno le radici semplici s = −1, s = −2 e s = ±i. Dunque usiamo il metodo dei fratti semplici per avere s2 2s + 3 A B 1 1 = + = + , + 3s + 2 s+1 s+2 s+1 s+2 14 ESERCIZI DI MATEMATICA APPLICATA A. LEACI e A B Cs + D 1 = + + (s2 + 3s + 2)(s2 + 1) s+1 s+2 s2 + 1 1 1 3s − 1 = − − . 2(s + 1) 5(s + 2) 10 (s2 + 1) In definitiva dobbiamo antitrasformare la funzione: 1 1 1 1 3s − 1 −πs y(s) = + +e − − . s+1 s+2 2(s + 1) 5(s + 2) 10 (s2 + 1) Dalle regole di antitrasformazione concludiamo −(t−π) e−2(t−π) 3 cos (t − π) sin(t − π) e −t −2t Y (t) = e + e +H(t − π) − − + . 2 5 10 10 Figura 6. Soluzione del P.d.C. (6). 15