Risultati della Ricerca Pomodoro da industria - Micorrize

Risultati della Ricerca
Titolo
Pomodoro da industria - Micorrize
Descrizione estesa del risultato
Le prove sono state condotte nel triennio 2006-2008 a Metaponto (MT) presso l’Azienda Agricola
Sperimentale “Pantanello” . Il trapianto in pieno campo è stato effettuato nella seconda metà di
maggio di ogni anno impiegando semenzali allo stadio di 4a-5a vera adottando una densità di 4,4
piante/m2 (piantine ogni 30 cm su file binate distanziate di 30 cm tra loro e aventi un interasse di
150 cm). Le inoculazioni sono state eseguite sia in vivaio, al ripicchettamento, miscelando al
terriccio il formulato contenente i funghi endomicorrizici, che in pieno campo al trapianto. Al
trapianto, a metà ciclo ed alla raccolta sono stati eseguiti i principali rilievi biometrici sulle piante
anche mediante analisi distruttive. Nel corso della coltivazione sono stati prelevati campioni
rappresentativi di radici al fine di verificare, l’avvenuta micorrizazione, attraverso analisi di
laboratorio.
Nel biennio 2006-2007 sono state condotte prove di ridotta concimazione chimica secondo lo
schema sperimentale a parcella suddivisa con tre repliche utilizzando l’ibrido di pomodoro “cherry”
‘PX 02325715’ (ditta Seminis Italia). Nelle parcelle sono stati posti 3 livelli di concimazione
minerale (tesi “100 ”: 140 kg/ha di N , 100 kg/ha di P2O5, e 200 kg/ha di K2O; tesi “50 ” pari alla
metà della dose piena; tesi “0 ” testimone non concimato) e nelle sub-parcelle di 13,5 m2 2
trattamenti alle piantine, ovvero, la presenza o assenza di inoculazione artificiale con il formulato
“Micosat F” contenente funghi endomicorrizici del gen. Glomus, batteri Pseudomonas fuorescens,
Bacillus subtilus, Attinomiceti spp, funghi saprofitici Trichoderma spp. Al trapianto le piantine
micorrizate, sono risultate, rispetto a quelle testimoni, più sviluppate in altezza, con un maggiore
spessore del fusto ed una maggiore lunghezza dell’ipocotile e dell’epicotile; inoltre, la superficie
fogliare è stata superiore grazie al più elevato numero di foglie/pianta. Il peso secco della parte
aerea e delle radici è stato maggiore nelle piantine trattate; queste ultime, infine, hanno presentato
un più elevato contenuto (%) in sostanza secca negli organi epigei. Alla raccolta la concimazione
minerale ha favorito significativamente la produzione di grappoli commerciabili, nei confronti del
controllo “0”. Gli incrementi produttivi, pari al 37 e al 61 %, rispettivamente con la dose minima e
massima di concime, sono stati favoriti dall’aumento del numero di grappoli per pianta, mentre, il
peso unitario di grappoli e bacche è rimasto statisticamente invariato. Le parcelle micorrizate sono
risultate più produttive di quelle testimoni avendo fornito quantitativi del 10 % superiore di grappoli
e bacche commerciabili. L’interazione “concimazione x micorrizazione” non è risultata
significativa.
Nel 2008 è stata condotta una prova di ridotto sussidio irriguo che ha previsto la combinazione tra 3
regimi irrigui (V “100”: restituzione del 100% dell’evapotraspirazione massima della coltura; V
“50”: restituzione del 50%; V “0”: testimone irrigato solo al trapianto) e 3 trattamenti alle piantine
di pomodoro (‘Faino F1’, Syngenta seeds) ovvero, tesi inoculata artificialmente con il formulato
microbiologico “Micosat F”, tesi inoculata solo con i soli funghi endomicorrizici del gen. Glomus;
controllo non inoculato. I risultati sono da considerarsi preliminari in quanto da verificare nel corso
di un altro anno di sperimentazione, previsto dal prolungamento del Progetto PROM. I dati acquisiti
al trapianto ed a metà ciclo hanno comunque confermato il maggior accrescimento (peso secco e
superficie fogliare) delle piante trattate con i formulati microbiologici ed in particolare della tesi
contenente
le
sole
endomicorrize.
Considerando l’effetto del regime irriguo, rispetto al testimone, la produzione commerciabile è
aumentata del 74 e del 92 % con la restituzione della metà e di tutto il consumo idrico della coltura.
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In base ai risultati dei primi tre anni di ricerche si può affermare che la concimazione minerale e
l’irrigazione, come era prevedibile, hanno incrementato significativamente la produzione
commerciabile del pomodoro da mensa. Tali incrementi sono stati favoriti dal maggiore sviluppo
delle piante che sono risultate più ramificate e più ricche di bacche. La qualità dei frutti, rilevata in
campo alla raccolta, non è stata influenzata dall’applicazione delle endomicorrize mentre dalle
analisi di laboratorio è emersa la tendenza ad un maggior accumulo di licopene totale nelle tesi
trattate con i funghi. La tecnica proposta non pare, al momento, in grado di surrogare, sulla specie
studiata, gli apporti concimanti ed irrigui, ma visti gli incrementi produttivi sistematicamente
conseguiti, è da ritenersi interessante e consigliabile.
Responsabile del risultato
Italo Giordano
Via dei Cavalleggeri, 25, 84098 – PONTECAGNANO ()
Tel.: +39-089-386211
E-mail: [email protected]
Anno
2009
Classificazione del risultato
Comparto produttivo: Produzioni vegetali fresche e trasformate
COMPARTO ORTICOLO
Orticole e produzioni derivate (include patate e fragole)
Particolari categorie PRODOTTI TIPICI/TRADIZIONALI
di prodotti/comparti Prodotti tipici/tradizionali
produttivi:
Categorie di ambiti di TEMATICHE TECNICHE SU SPECIFICHE FASI DELLE FILIERE
ricerca:
PRODUTTIVE
Piante, coltivazione e produzione primaria (varietà, genetica, coltivazione
biologica, agrotecniche, difesa, ecc.)
AGROTECNICHE E RELATIVI INPUT
Agrotecniche e relativi input
Parole chiave
pomodoro da industria
Trasferibilità del risultato
Si, trasferibilità previa sperimentazione
Natura del risultato
di prodotto
Aree interessate
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Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Molise
Puglia
Sardegna
Sicilia
Impatto dal punto di vista tecnico
ottimizzazione tecniche agronomiche
Impatto dal punto di vista socioeconomico
miglioramento qualitativo
aumento produzione unitaria
Impatto dal punto di vista ambientale
risparmio risorse idriche
riduzione input chimici ed energetici
Presupposti di contesto
altro
Soggetti istituzionali da coinvolgere
Assessorati agricoltura, ambiente, ricerca
Servizi sviluppo agricolo
Organizzazioni di produttori
Organizzazioni professionali
Ditte sementiere
Potenziali utilizzatori
Divulgatori
Tecnici agricoli
Imprenditori agricoli singoli e associati
Modalità di diffusione
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Da individuare di concerto con i referenti istituzionali e non che occorre coinvolgere
Attraverso convenzioni operative per specifiche attività
Pubblicazioni
Non sono presenti Pubblicazioni collegate al risultato
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Progetto / Ricerca di riferimento
Titolo del progetto
Progetto di Ricerca per Potenziare la Competitività di Orticole in Aree Meridionali (P.R.O.M.) PROM
Coordinatore del progetto
Agostino Falavigna
Via Paullese, 28, 26836 – MONTANASO LOMBARDO ()
Tel.: +39-0371-68171
E-mail: [email protected]
Ente finanziatore
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, MiPAAF
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
L’obiettivo generale del progetto è di migliorare il sistema produttivo e la qualità del prodotto di
15 orticole: asparago, cappero, cavolfiore, cavolo broccolo, cipolla, fagiolo, melanzana, melone
d’inverno, peperone, pomodoro da mensa, pomodoro da industria, leguminose minori (cece,
cicerchia, fava, lenticchia). A queste si aggiungono tre tipi di ricerche trasversali alle specie: una
per valorizzare i prodotti sia freschi che trasformati, la seconda per diagnosticare pericolose virosi
emergenti in aree meridionali e conoscerne diffusione, danni e possibile controllo e la terza per
mettere a punto mezzi di lotta per il contenimento di patogeni tellurici in sistemi orticoli intensivi.
Il progetto si compone di due sottoprogetti che complessivamente impegnano 37 Unità Operative.
Il primo sottoprogetto, dal titolo “Miglioramento del sistema produttivo e valorizzazione di
orticole” (MIPROVO), prende in considerazione: asparago, cappero, cavolfiore, cavolo broccolo,
cipolla, melanzana, melone d’inverno, peperone, pomodoro da mensa, pomodoro da industria,
controllo di virosi e di patogeni telurici. Per tutte le specie è prevista attività di ricerca e
trasferimento di innovazioni per ridurre i costi di produzione, migliorare la qualità, caratterizzare e
valorizzare il prodotto fresco; inoltre per cappero, cavolfiore, cavolo broccolo, melanzana,
peperone e pomodoro da industria, saranno condotte ricerche mirate alla valorizzazione industriale
del prodotto (trasformato e V gamma). Al riguardo saranno considerate con particolare attenzione i
prodotti ottenuti da varietà locali, soprattutto se utilizzate per ottenere produzioni garantite dai
marchi DOP ed IGP.
Il secondo sottoprogetto, dal titolo “ Miglioramento del sistema produttivo e valorizzazione di
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leguminose da granella” (VALE), affronta problematiche relative a: fagiolo rampicante per
coltivazione in ambiente protetto, fagiolo per coltura da pieno campo e leguminose cosiddette
“minori”. Per il fagiolo rampicante (coltura emergente al Sud) si mira ad ottenere varietà adatte
alle condizioni stressanti tipiche della coltura protetta in ambiente meridionale, con caratteristiche
qualitative e nutraceutiche ben evidenziate. Riguardo al fagiolo per coltura di pieno campo si
lavorerà per migliorare, caratterizzare e valorizzare il prodotto delle più importanti varietà locali;
saranno inoltre costituite nuove linee con particolare composizione chimica del seme, utilizzabili
per alimentazione (cibi funzionali) o per scopi industriali. Le tradizionali varietà di cece, cicerchia,
fava e lenticchia saranno valorizzate attraverso l’ottimizzazione della tecnica colturale e la
caratterizzazione nutrizionale e nutraceutica del prodotto.
U.O. / Partner coinvolti nella realizzazione del risultato
Centro di ricerca per la cerealicoltura (Foggia)
Centro di ricerca per la patologia vegetale (Roma)
Centro di ricerca per l’orticoltura (Pontecagnano SA)
Unità di ricerca per l’orticoltura (Monsampolo del Tronto AP)
Unità di ricerca per l’orticoltura (Montanaso Lombardo LO)
Referenti istituzionali già coinvolti nella ricerca
- ALSIA Basilicata, A. Sperimentale Pantanello di Metaponto
- Universita’ della Basilicata Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali
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