Aries no Mur - Saint Seiya Sorkino

Aries no Mur
Gold Saint Dell'Ariete
Aries no Mu - Casa dell'Ariete Bianco
Età: 20
Altezza: 182 cm
Peso: 75 Kg
Data di nascita: 27 Marzo
Gruppo Sanguigno: A
Luogo di nascita: Tibet
Luogo di addestramento: Jamir
Maestro: Shion
Costellazione: Ariete
“ Le pupille misteriose scrutano la verità, lo sguardo della giustizia! “
TECNICHE:
MURO DI CRISTALLO - CRYSTAL WALL
Il Crystal Wall, una Barriera Protettiva molto potente, e' una delle tecniche tramandategli dal maestro Sion, che
fa uso dei poteri psicocinetici.
TELA DI CRISTALLO - CRYSTAL NET
È una ragnatela che intrappola il nemico e gli impedisce il movimento, rendendolo vulnerabile ai colpi
offensivi del Cavaliere d'oro.
ESTINZIONE STELLARE - STARLIGHT EXTINCTION
E' un colpo conclusivo, che uccide all'istante l'avversario avvolgendolo in un'ondata di luce. L’ esplosione
furiosa delle stelle travolge il nemico risucchiandolo nel suo epicentro disintegrandolo completamente o
trasportandolo in un altro luogo.
RIVOLUZIONE STELLARE -STARDUST REVOLUTION
Mur lancia all’ indirizzo dell’ avversario una cascata di stelle micidiali che esplodono al contatto con qualsiasi
oggetto che incrocino sul loro cammino.
CARATTERE:
Mur è uno dei personaggi più rilevanti e apprezzati della serie. Isolato sul Jamir (regione che non esiste ma che
richiama fortemente sia per il nome che per la conformazione geografica il Pamir), svolge una vita di ritiro e
meditazione assieme ad un orfano da lui protetto di nome Kiki (nell'anime è suo fratello). È pressoché
impossibile vedere Mur perdere la calma, accennando a qualche urlo soltanto nei momenti (decisamente rari)
in cui scaglia dei colpi. Questo comportamento richiama senza dubbio l'indole e l'opera di tanti monaci tibetani
e la filosofia buddhista. Vale l'esempio della citazione dell'Itivuttaka:
« Ci si alleni a fare il bene che dura a lungo e produce felicità: si realizzi la generosità, la calma interiore e il
pensiero colmo di benevolenza; realizzando queste tre condizioni che conducono alla felicità, il saggio
certamente rinasce nel beato mondo imperturbato. »
La sua pace interiore ben rende la sua posizione spesso di personaggio pulito e positivo, un saggio equilibrato
che capisce da subito che il Santuario è in mano a forze malefiche e, dopo aver visto il sacrificio di Sirio, che i
Cavalieri di Bronzo sono i veri guerrieri di Atena: al contrario di quasi tutti i Cavalieri d'Oro non ha dubbi,
incertezze, rivelazioni. Per i Cavalieri di Bronzo è un autentico maestro, essendo proprio Mur a spiegare a
Sirio come si riparano le armature, cosa rischia e in genere ad aiutarlo nelle situazioni di pericolo non tanto
come alleato di battaglia ma come amico che gli mostra la giusta strada da compiere. Alle 12 case, è il primo a
parlare ai Cavalieri di bronzo del settimo senso, esattamente dopo aver riparato le loro armature nel proprio
tempio, parlando degli altri Cavalieri d'oro e facendo un monito in un famoso passaggio dell'opera:
« La loro forza non dipende dal nome che portano, ma dalla capacità che hanno di bruciare il loro cosmo. I
cavalieri d'oro sono molto potenti perché hanno imparato col tempo a conoscere il cosmo che è dentro di loro
fin dal profondo. Il cosmo di un cavaliere d'oro non nasce solo dal suo pensiero e non dipende esclusivamente
dalla sua capacità di concentrazione, non soltanto. C'è anche un altro fattore molto più importante e decisivo: il
settimo senso, qualcosa che supera l'intuizione e che permette ai Cavalieri d'oro di muoversi e di lanciare colpi
alla velocità della luce. Solo riuscendo ad acquisire questo settimo senso, è possibile combattere alla pari con
un Cavaliere d'oro; ma solo dentro di se è possibile trovare la forza che conduce a tale stato. »
Nonostante culturalmente più vicino a Virgo, altro forte richiamo al buddhismo seppure di matrice differente,
il suo carattere lo porta ad essere molto amico del Toro, altro personaggio molto docile e pacifico: la loro
amicizia la si evince dal loro stare spesso insieme, da varie chiacchierate in momenti secondari della serie
animata e dal pianto commosso che il Cavaliere dell'Ariete sprigiona dopo aver visto il sacrificio dell'amico
che gli ha salvato la vita.
IL SUO POTERE E LA SUA STORIA:
Cavaliere dell'ariete e custode della prima casa, Mur è maestro di telecinesi e può teletrasportarsi a piacimento
ovunque voglia, così come il piccolo Kiki, suo fratello minore ed apprendista cavaliere.
Il suo maestro è stato il Gran Sacerdote Sion, che ritroverà come "nemico" nella serie di Hades. Consapevole
della malvagità di Arles, Mur ha abbandonato il Grande tempio proprio come Libra, per trasferirsi nello Jadir,
regione montuosa fra l'Himalaya e la Cina. Appare per la prima volta quando Sirio si reca da lui per far
riparare la sua armatura e quella di Pegasus, entrambe frantumatesi durante il loro scontro nella guerra galattica
ed ora necessarie per la battaglia contro Phoenix. Mur è l'unico al mondo in grado di riparare le armature, e
così Sirio lo raggiunge. Dopo molte peripezie, al suo palazzo. Inizialmente Mur rifiuta di riparare le due
corazze perché sono ormai morte e neanche lui può più fare qualcosa, ma di fronte all'insistenza del cavaliere,
che lo prega in ginocchio, Mur decide di acconsentire, ma il prezzo è la vita di Sirio. Solo con 2/3 del sangue
di un cavaliere infatti è possibile riparare un'armatura, ma il corpo umano muore privo di solo 1/3 del suo
sangue. Dovendo la vita a Pegasus, Sirio accetta e Mur, commosso gli salva la vita. Tempo dopo, Mur salva
nuovamente la vita a Sirio che, attaccato ai cinque picchi da Cancer, inviato per uccidere il maestro, sta per
essere sconfitto. In questa occasione Mur rivela di essere il cavaliere d'oro dell'ariete, ed alle 12 case decide di
aiutare i quattro eroi, riparando le loro armature che sono danneggiate per le molteplici battaglie. Stavolta Mur
non ha bisogno di sangue perché, a differenza della prima volta, le armature non sono morte, ma solo
danneggiate. Dopo aver riparato le armature, Mur mette al corrente Pegasus e gli altri del vero potere dei
cavalieri d'oro e del settimo senso:
"La loro forza non dipende dal nome che portano, ma dalla capacità che hanno di bruciare il loro cosmo. I
cavalieri d'oro sono molto potenti perché hanno imparato col tempo a conoscere il cosmo che è dentro di loro
fin dal profondo. Il cosmo di un cavaliere d'oro non nasce solo dal suo pensiero e non dipende esclusivamente
dalla sua capacità di concentrazione, non soltanto. C'è anche un altro fattore molto più importante e decisivo: il
settimo senso, qualcosa che supera l'intuizione e che permette ai cavalieri d'oro di muoversi e di lanciare colpi
alla velocità della luce. Solo riuscendo ad acquisire questo settimo senso, è possibile combattere alla pari con
un cavaliere d'oro; ma solo dentro di se è possibile trovare la forza che conduce a tale stato."
Alla fine della battaglia del Grande Tempio, Mur ripara la corazza di Sirio, creando Dragone di Smeraldo.
Assume un ruolo interessante anche nella saga di Hades, dove è uno dei personaggi principali della prima parte
della storia: particolare il momento in cui Mur deve fronteggiare il maestro Sion, apparentemente dalla parte di
Hades, fatto che gli creerà un forte turbamento psicologico perché si troverà nel doppio ruolo di difensore di
Atena e di allievo che deve rispettare il maestro. Mur non permette a Cancer e Fish, anch'essi apparentemente
traditori, di superare la prima casa e li teletrasporta via dopo che Seiya lo aveva spronato a combattere.
Successivamente si limiterà a subire i colpi del trio formato da Gemini, Aquarius e Capricorn, perché stupito
dal tradimento dei tre. Interverrà poi Sion che fa proseguire i tre ex-saint nella scalata e successivamente
ingaggerà battaglia il Maestro dei Cinque Picchi, il quale permette a Mur di inseguire i tre traditori. Supererà la
seconda casa solo grazie al sacrificio di Toro senza il quale sarebbe stato sconfitto dallo Spectre Niobe di Deep
e successivamente ingaggerà uno scontro con Myu di Papillon all'interno della quarta casa e riuscirà a
sconfiggerlo grazie alla tecnica Crystal Net che immobilizza il nemico. Verrà poi sconfitto da Radamantis
grazie alla barriera di Hades che riduce a un decimo la sua forza. Ritornerà davanti al Muro del pianto, dopo
essere stato aiutato da Atena, insieme a Ioria e Scorpio, e si produrrà nel sacrificio necessario ad aprire una
breccia in esso.
DELUCIDAZIONI DA TAIZEN:
Per quanto sia considerato una persona di notevole caratura, nessuno aveva mai visto un simile modo di
combattere, ma nella battaglia con gli spectre dimostra di essere un guerriero formidabile, in possesso di colpi
mortali per molti.
Dopo aver lasciato il Santuario, passa i giorni riparando i Cloth nello Jadir.
Mu e' l'unica persona al mondo a perpetuare l'arte della riparazione dei Cloth.
Le persone al Santuario sanno soltanto che lui e' un Gold Saint.
La sua rara abilità ESP riesce a curare le ferite del corpo allo stesso modo dei Cloth.
Il suo Cloth e' stato indossato dal precedente Gran Sacerdote, Sion. Gli viene dato in eredità dopo la battaglia
all'ultimo sangue della precedente Guerra Sacra, dopo che Shion venne assassinato da Arles.
LA GOLD CLOTH DELL'ARIETE
PUGNO: 3
CALCIO: 2
ARMI SPECIALI: 3
SPIRITO: 5
GITTATA: 5
Benché sia considerato il più forte tra tutti i Saints, la sua vera forza e' avvolta da un velo di mistero. E' stato
allievo di Sion e da lui ha appreso la psicocinesi, sua peculiare tecnica di combattimento che non ha uguali tra
le altre.
LA COSTELLAZIONE DELL'ARIETE:
L'Ariete (in latino Aries, simbolo: ♈) è una delle costellazioni dello zodiaco. Si trova tra i Pesci ad ovest e il
Toro ad est. Le stelle dell'Ariete sono piuttosto deboli, eccetto per Hamal (α Arietis) e Sharatan (β). Altre stelle
importanti sono Mesarthim (γ1) e Botein (δ). I pochi oggetti del profondo cielo nell'Ariete sono molto deboli.
Non sono presenti oggetti appartenenti alla nostra Galassia, tranne alcune nebulose oscure nell'estremo settore
di nord-est, ma decisamente poco notevoli a causa della loro lontananza dalla Via Lattea. Tra le galassie
invece, va segnalata innanzitutto la bella NGC 772, a sudest of β, e la piccola NGC 821, a sud. A causa del
fenomeno della precessione degli equinozi, non esiste più alcuna corrispondenza sulla volta celeste fra la
costellazione astronomica dell'Ariete ed il relativo segno zodiacale.
MITOLOGIA
Non deve sorprendere trovare un ariete in cielo, poiché spesso gli arieti erano sacrificati agli dèi e Zeus stesso
fu qualche volta identificato con un ariete. Ma i mitografi concordano nel considerare speciale quest'Ariete,
che è quello il cui vello d'oro fu l'obiettivo del viaggio di Giasone e degli Argonauti. L'Ariete comparve sulla
Terra nell'esatto istante in cui il Re Atamante di Beozia si accinse a sacrificare suo figlio Frisso per allontanare
una carestia incombente. Il re Atamante e sua moglie Nefele non erano una coppia felice, e allora Atamante si
unì a Ino, figlia del Re Cadmo della vicina Tebe. A Ino non andavano a genio i figliastri, Frisso ed Elle, e
organizzò una cospirazione per farli uccidere. Cominciò a bruciare il grano per evitare che ci fosse un raccolto.
Quando Atamante chiese aiuto all'Oracolo di Delo, Ino corruppe i messaggeri affinché ritornassero con la
risposta falsa che Frisso doveva essere sacrificato per salvare il raccolto. A malincuore, Atamante portò suo
figlio in cima al Monte Lafisto, che sovrastava il suo palazzo a Orcomeno. Era sul punto di sacrificare Frisso a
Zeus quando Nefele intervenne per salvare suo figlio, mandando giù dal cielo un ariete alato dal vello d'oro.
Frisso s'arrampicò sul dorso dell'animale, dove fu raggiunto da sua sorella Elle che anche temeva per la propria
vita. Volarono via in direzione est verso la Colchide, che si trovava sulla sponda orientale del Mar Nero, sotto
le Montagne del Caucaso (la Georgia ex sovietica di oggi). Lungo il percorso Elle non riuscì a mantenere la
presa e cadde nel canale fra l'Europa e l'Asia, i Dardanelli, che in suo ricordo i Greci chiamarono Ellesponto.
Una volta raggiunta la Colchide, Frisso sacrificò l'ariete a Zeus in segno di gratitudine. Regalò il suo vello
d'oro al terribile Re della Colchide, Eeta, che, in cambio, gli concesse la mano di sua figlia Calciope. Dopo la
morte di Frisso il suo fantasma ritornò in Grecia per perseguitare suo cugino Pelia, che si era impadronito del
trono di Iolco in Tessaglia. Il vero successore a quel trono era Giasone. Pelia promise di lasciarglielo se gli
portava a casa dalla Colchide il vello d'oro. Fu questa la sfida che diede il via all'epico viaggio di Giasone e
degli Argonauti. Al suo arrivo in Colchide, come prima cosa, Giasone chiese educatamente al re Eeta di dargli
il vello che pendeva da una quercia in un bosco sacro, custodito da un enorme serpente sempre sveglio. Il Re
Eeta non accolse la sua richiesta. Fortunatamente per il buon esito della spedizione, la figlia del re, Medea,
s'innamorò di Giasone e si offrì di aiutarlo a rubare il vello. Di notte i due furtivamente si recarono nel bosco
dove il vello d'oro brillava come una nuvola illuminata dal Sole nascente. Medea ammaliò il serpente così da
farlo addormentare mentre Giasone portava via il vello.
Secondo Apollonio Rodio, il vello era delle dimensioni della pelle di una giovane mucca, e quando Giasone se
lo buttò sulle spalle quello lo coprì fino ai piedi. Il terreno prese a brillare della luce che quella lana dorata
lasciava dietro di sé mentre Giasone e Medea scappavano. Quando finalmente non furono più inseguiti dalle
truppe del Re Eeta, essi usarono il vello come coperta per il loro talamo.
Il suo luogo di riposo finale fu il tempio di Zeus a Orcomeno, dove Giasone lo appese al suo rientro in Grecia.
Nelle vecchie carte celesti l'ariete è rappresentato in posizione accucciata, ma senza ali, con la testa rivolta
verso il Toro.
Non è una figura che si distingue bene in cielo. Il suo tratto più evidente è una linea curva di tre stelle, che
segna il punto della testa. Di queste tre stelle, Alfa dell'Ariete si chiama Hamal, dalla parola araba che significa
agnello; Beta dell'Ariete è Sheratan, che in arabo vuol dire «due» di qualche cosa (forse due segni o due corna,
poiché originariamente si usava sia per questa stella che per quella vicina, Gamma dell'Ariete) e Gamma
dell'Ariete è Mesarthim, una curiosa rielaborazione di al-sharatan, il nome che prima aveva in comune con
Beta dell'Ariete. In astronomia, l'Ariete ha molta più importanza di quanto non farebbe pensare la sua
brillantezza, poiché ai tempi dei Greci conteneva il punto cardinale noto come equinozio di primavera. È
questo il punto in cui il Sole attraversa l'equatore celeste da nord a sud. Ma l'equinozio di primavera non è
fisso, a causa della lenta oscillazione dell'asse terrestre nota come precessione. Quando, intorno al 130 a.C., il
grande astronomo greco Ipparco definì la posizione dell'equinozio di primavera questo punto si trovava a sud
della stella Mesarthim (Gamma dell'Ariete). Fu allora fissato qui l'inizio dello zodiaco, e quindi l'equinozio di
primavera fu comunemente noto come il primo punto dell'Ariete. A causa della precessione, l'quinozio di
primavera si è spostato di circa 30 gradi dai tempi di Ipparco e attualmente si trova nella confinante
costellazione dei Pesci. Ciò nonostante, esso viene ancora saltuariamente chiamato il primo punto dell'Ariete.
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