184-Stampa Int.Farmaci 5 15-05-2003 10:54 Pagina 184 ©2003, Editrice Kurtis Interazioni tra farmaci farmaci PRODOTTI A BASE DI ERBE La crescente diffusione delle cosiddette medicine naturali, ed in particolare dei prodotti a base di erbe, pone al medico seri problemi poiché solo raramente sono disponibili studi validi sul piano scientifico per valutarne l’efficacia, il ruolo terapeutico, gli eventuali effetti indesiderati e le potenziali interazioni con i farmaci tradizionali. Secondo le statistiche circa il 1020% degli italiani fa ricorso abitualmente alle cure non convenzionali nella convinzione che questi prodotti siano del tutto innocui. Questo luogo comune è assolutamente falso e ormai ampiamente negato dall’evidenza che anche le erbe medicinali e le preparazioni erboristiche possono provocare effetti indesiderati, spesso gravi e letali. Se da un lato può sembrare superfluo ricordare che tra le sostanze di origine naturale si trovano anche potenti veleni, l’uso secolare di erbe e derivati più o meno purificati e miscelati non è di per sé sinonimo di efficacia e tanto meno di sicurezza. È quindi anche sbagliato l’atteggiamento di considerare questi prodotti dei semplici placebo, in quanto si tratta in realtà di sostanze dotate di una azione su varie funzioni biologiche. Nonostante ciò la maggior parte degli utilizzatori non ritiene che questi prodotti siano da considerare dei farmaci e quindi non sente la necessità, durante l’assunzione, di informare il proprio medico. Poiché i prodotti a base di erbe, quindi si comportano a tutti gli effetti come farmaci e sono nella ALESSANDRO NOBILI, SILVIO GARATTINI Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano maggior parte dei casi oggetto di autoprescrizione o di prescrizione da parte di personale non medico, è bene non sottovalutare i rischi a cui ci si espone. Anche sul piano legislativo, i prodotti di erboristeria non sono soggetti ad un controllo e ad una legislazione paragonabili a quelle dei farmaci tradizionali da parte delle Autorità Regolatorie internazionali come ad esempio la Food and Drug Administration (FDA) e la European Agency for the Evaluation of Medicinal Products (EMEA), né esiste una regolamentazione che codifichi ed accerti la loro purezza, potenza, efficacia e sicurezza. Infine i prodotti a base di erbe non vengono abitualmente testati con le metodologie scientifiche impiegate per lo studio dell’efficacia e della sicurezza dei farmaci comuni. MECCANISMI I meccanismi responsabili delle interazioni tra farmaci e prodotti naturali a base di erbe sono gli stessi di quelli descritti nei precedenti capitoli. Anche in questo caso si possono distinguere interazioni su base farmacocinetica e interazioni 184 su base farmacodinamica. Alcuni esempi e la Tabella 1 sono esplicativi di questi meccanismi e dimostrano quanto sia importante non sottovalutare questo rischio. Interazioni farmacocinetiche Sostanze spesso utilizzate in prodotti dimagranti e che producono un effetto lassativo, come ad esempio l’aloe vera, la senna, il “guar”, possono accelerare il transito gastrointestinale e ridurre l’assorbimento di farmaci assunti contemporaneamente. Le interazioni che interessano alterazioni del volume di distribuzione dei farmaci hanno uno scarso significato clinico. Ben diversa è invece la rilevanza clinica delle interazioni tra erbe e farmaci che interessano la glicoproteina-P (che agisce come sistema di trasporto intraed extracellulare di molti farmaci) ed il sistema dei citocromi. Ci serviremo come esempio del caso dell’iperico (hypericum perforatum o “Erba di San Giovanni), che ha ottenuto grande popolarità negli ultimi anni per il trattamento della depressione di grado lieve o moderato. Le preparazioni a base di iperico sono fitoterapici ampiamente diffusi ed utilizzati per trattare diverse patologie. I suoi effetti “terapeutici” sarebbero da riferire alla presenza, in particolare nei suoi fiori, di sostanze quali l’ipericina, l’iperforina e i flavonoidi, in grado di influenzare l’attività di neurotrasmettitori cerebrali: serotoninergici, dopaminergici e noradrenergici. L’iperico ha un effetto inducente la glicoproteina-P, ciò 184-Stampa Int.Farmaci 5 15-05-2003 10:54 Pagina 185 AGGIORNAMENTO MEDICO, 27, 5, 2003 ©2003, Editrice Kurtis INTERAZIONI TRA FARMACI Tabella 1 - Principali interazioni tra farmaci e sostanze fitoterapiche. Fitoterapico Farmaci Effetto Meccanismo/Commenti Aesculus hippocastanum (Ippocastano) Anticoagulanti Aumento del rischio di sanguinamento Contiene coumarina e vitamina K Aloe vera Digossina Diuretici tiazidi Ipopotassiemia ed aumento della tossicità – della digossina e del diuretico Angelica sinensis (Dang gui) Warfarina Aumento dell’INR e aumento del rischio di ematomi Contiene coumarina e vitamina K Areca catechu Fupentixolo Prociclidina Flufenazina Contiene arecolina, un alcaloide colinergico Prednisone Salbutamolo Aumento del rischio di eventi avversi (rigidità, bradicinesia, tremori mandibolari) Aumento del rischio di eventi avversi (tremori, rigidità, acatisia) Riduzione dell’effetto dei farmaci e inadeguato controllo dell’asma Allium sativum (Aglio) Warfarina Aumento dell’INR Inibitore dell’aggregazione piastrinica Arcostaphylos uva-ursi Diuretici Antinfiammatori non steroidei Riduzione dell’effetto del diuretico Aumento del rischio di effetti avversi gastrointestinali – Capsicum (Peperoncino) ACE-inibitori Teofillina Aumento del rischio di comparsa di tosse Aumento dell’assorbimento e biodisponibilità della teofillina La capsaina riduce la sostanza P Carica papaya (Papaia) Warfarina Aumento dell’INR – Cascara Digossina Diuretici tiazidi Alterazioni elettrolitiche e ipopotassiemia – Crataegus laevigata (Biancospino) Antipertensivi Digossina Ipotensione a dosi elevate – Potenziamento degli effetti della digossina – Cyamopsis tetragonolobus (“Guar”) Digossina Paracetamolo Bumetanide Metformina Fenossimetilpemicillina Glibenclamide Prolungamento del tempo di assorbimento Riduzione dell’assorbimento Echinacea Amiodarone Steroidi Anabolizzanti Ketoconazolo Metotrexato Aumento Aumento Aumento Aumento Aumento Efedra Beta-bloccanti Aumento dell’azione simpaticomimetica, Caffeina ipertensione arteriosa e stimolazione Teofillina del sistema nervoso centrale Simpatico-mimetici Diossina, metildopa Ossitocina Effetto adrenergico additivo Eleutherococcus senticosus (Eleuterococco) Digossina Aumento delle concentrazioni di digossina Interferenza con la digossinemia, senza alterazioni dell’ECG Ginkgo Biloba (Ginkgo) Acido acetilsalicilico Paracetamolo, Ergotamina, Caffeina Warfarina Diuretici tiazidi Aumento dell’INR e del rischio di emorragie Ematoma subdurale bilaterale I ginkgolidi sono potenti inibitori dell’aggregazione piastrinica Aumento del rischio di emorragie Ipertensione Inibizione del CYP2C9 Warfarina Fenelzina Alcol Riduzione dell’INR Cefalea, tremori, mania Aumento della clearance Induzione del CYP2C9 (?) Aumento dell’attività dell’alcool deidrogenasi e dell’aldeide deidrogenasi Ginseng Broncocostrizione dose-correlata – Prolunga la ritenzione gastrica Riduzione dell’assorbimento Riduzione dell’assorbimento del del del del del rischio rischio rischio rischio rischio di di di di di epatotossicità epatotossicità epatotossicità epatotossicità epatotossicità Inibizione del CYP3A4 INR: international normalized ratio; PT: tempo di protrombina; PTT: tempo di tromboplastina parziale (attivata). 185 184-Stampa Int.Farmaci 5 15-05-2003 10:54 Pagina 186 AGGIORNAMENTO MEDICO, 27, 5, 2003 ©2003, Editrice Kurtis INTERAZIONI TRA FARMACI Tabella 1 - Segue Fitoterapico Farmaci Glycyrrhiza glabra (Liquirizia) Prednisolone Effetto Meccanismo/Commenti Riduzione della clearance plasmatica, aumento dell’area sotto la curva e delle concentrazioni plasmatiche di prednisolone Idrocortisone Potenzia la risposta vasocostrittrice cutanea Contraccettivi orali Ipertensione, edema, ipopotassiemia – – Le donne sono più sensibili degli uomini agli effetti avversi della liquirizia Guaranà Anticoagulanti Aumento del rischio di sanguinamento Inibizione aggregazione piastrinica Harpagophytum procumbens (Artiglio del diavolo) Warfarina Aumento del rischio di porpora – Humulus lupulus (Luppolo) Ansiolitici Alcol Sedazione additiva – Hypericum perforatum (Iperico) Amitriptilina Paroxetina Fluoxetina Fluvoxamina Citalopram Trazodone Sertralina Nefazodone Teofillina Digossina - Riduzione delle concentrazioni plasmatiche Letargia/incoerenza Letargia/incoerenza Letargia/incoerenza Aumento degli effetti serotoninergici Sindrome serotoninergica Sindrome serotoninergica Sindrome serotoninergica Riduzione della concentrazione Riduzione dell’AUC, della concentrazione di picco e della concentrazione totale Fenprocumone Riduzione dell’AUC Ciclosporina Riduzione dei livelli ematici Contraccettivi orali Riduzione dei livelli ematici Indinavir Riduzione dei livelli ematici Nelfinavir Riduzione dei livelli ematici Ritonavir Riduzione dei livelli ematici Saquinavir Riduzione dei livelli ematici Triptani Effetti serotoninergici Warfarina Riduzione effetto anticoagulante Carbamazepina Riduzione dei livelli ematici Fenobarbital Riduzione dei livelli ematici Fenitoina Riduzione dei livelli ematici Stimolazione del sistema nervoso centrale (SNC) Induzione del CYP2C9 L’hypericum è risultato essere un potente inibitore degli isoenzimi del citocromo P450 Induzione della glicoproteina P Induzione del CYP3A4 Induzione del CYP3A4 Perdita dell’effetto anti-HIV soppressivo Aumento del rischio di convulsioni Kola nitida (Cola) Teofillina Melissa officinalis (Melissa) Farmaci che provo- Depressione del SNC additiva cano depressione del SNC ormoni tiroidei Interferenza con la terapia Pausinystalia yoimbe (Yohimbina) Antidepressivi triciclici Ipertensione arteriosa – Salvia miltiorrhiza (Papaya) Warfarina Aumento dell’INR, prolungamento del PT e del PTT – Senna Digitale Diuretici Fenitoina Un uso cronico può causare ipopotassiemia o aumentare il rischio di tossicità dei farmaci – Serenoa repens Ferro Estrogeni Riduzione dell’assorbimento del ferro Potenziali effetti additivi Contiene tannino Valeriana officinalis (Valeriana) Alcool Oppiacei Barbiturici Effetto sedativo additivo – 186 Contiene caffeina – Si può legare alla tireotropina 184-Stampa Int.Farmaci 5 15-05-2003 10:54 Pagina 187 AGGIORNAMENTO MEDICO, 27, 5, 2003 ©2003, Editrice Kurtis può comportare una riduzione dell’assorbimento dei comuni substrati della glicoproteina-P, come la digossina. L’erba di S. Giovanni è un potente induttore dell’isoenzima CYP 3A4, per cui la cosomministrazione di farmaci substrati di questo isoenzima ne può ridurre le concentrazioni sieriche e l’emivita plasmatica (è il caso di alcuni antivirali, della warfarina, della ciclosporina, della carbamazepina e del fenobarbital). Interazioni farmacodinamiche Diverse sono le erbe che possono provocare interazioni su base farmacodinamica, tra le più comuni, oltre all’iperico, che può interagire con antidepressivi inibitori del re-uptake serotoninergico, prodotti a base di vitamina E possono aumentare gli effetti anticoagulanti della warfarina, l’efedra e le erbe che contengono derivati xantinici (cola acuminata, il té verde, il guaranà, il matè)e possono provocare effetti adrenergici additivi con farmaci a base di efedrina, pseudoefedrina o derivati ergotaminici. In letteratura sono segnalati addirittura casi letali di interazioni tra efedra e caffeina a dosaggi particolarmente elevati. La Tabella 1 è indicativa di alcune delle interazioni clinicamente più significative e ad oggi note, in cui sono coinvolti alcuni dei più comu- PER SAPERNE DI PIÙ • Fugh-Berman A. Herb-drug interactions. Lancet 355: 134, 2000. • Ernst E. Herb-drug interactions: potentially important but woefully underresearched. Eur J Clin Pharmacol 56: 523, 2000. • Scott GN, Elmer GW. Update on natu- INTERAZIONI TRA FARMACI ni fitoterapici. Questa Tabella non deve essere considerata come esaustiva di un problema di cui si conosce solo una minima parte del potenziale rischio in termini di effetti indesiderati quando si associano farmaci tradizionali e prodotti naturali a base di erbe. Il vero problema è, ancora oggi, l’assoluta mancanza di informazioni chiare sui componenti dei diversi preparati a base di erbe. Ciò rende quindi praticamente impossibile per il medico avere informazioni se un eventuale effetto indesiderato possa essere correlato all’associazione tra un dato farmaco e un fitoterapico. Se a ciò si aggiunge che nella maggior parte dei casi i pazienti negano o non riferiscono al medico di assumere questi prodotti risulta palese la difficoltà di aumentare le conoscenze in un ambito così oscuro e incerto. Il problema andrebbe quindi affrontato su diversi fronti: - quello legislativo con l’applicazione delle stesse regole per la registrazione dei farmaci tradizionali (che indichino chiaramente i requisiti di purezza, qualità, efficacia e sicurezza dei preparati); - quello educativo con una maggiore informazione indipendente diretta a medici, farmacisti e consumatori; - di quello del controllo, della segnalazione e del monitoraggio di eventi indesiderati in seguito all’assunzione di prodotti a base di erbe in associazione o meno con farmaci tradizionali. A questo riguardo va segnalato che l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’ufficio della Farmacovigilanza del Ministero della Salute, ha avviato un programma di sorveglianza mirato agli eventi indesiderati legati all’uso delle erbe medicinali (consultare il sito http://www. ministerosalute.it/medicinali/fa rmacovigilanza/farmacovig.jsp). Il problema della sicurezza d’uso di questi prodotti non deve essere sottovalutato, soprattutto in relazione alla diffusione che il fenomeno sta avendo tra la popolazione. La sorveglianza del medico, del farmacista e degli operatori sanitari nel valutare e chiedere esplicitamente ai pazienti l’eventuale utilizzo di prodotti a base di erbe soprattutto in soggetti on trattamento con farmaci convenzionali, costituisce il primo passo per un monitoraggio della diffusione del fenomeno e dei potenziali rischi connessi all’uso di fitoterapici. Molto spesso, sintomi o situazioni difficilmente spiegabili sul piano clinico/terapeutico, potrebbero essere il risultato dell’esposizione e/o dell’interazione tra prodotti a base di erbe e farmaci convenzionali. ral product-drug interactions. Am J Health Syst Pharm 59: 339, 2000. • Fugh-Berman A, Ernst E. Herb-drug interactions: review and assessment of report reliability. Br J Clin Pharmacol 52: 587, 2001. • http://www.farmacovigilanza.org/fitovigilanza/ • http://www.ministerosalute.it/medicinali/farmacovigilanza/farmacovig.jsp • http://www.tnp.com • http://www.herbmed.org • http://dietary-supplements.info. nih.gov/databases/ibids.html • http://nccam.nih.gov CONCLUSIONI Corrispondenza: Dott. Alessandro Nobili, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Via Eritrea 62, 20157 Milano. E-mail: [email protected] 187