Istituto di Radiologia - Universita’ di Udine Direttore: Prof. Massimo Bazzocchi 3° A.I.S.F. Post-meeting course “Reading radiological images in liver diseases” TC , RM of the liver TC : equipments, acquisition modalities and contrast patterns of focal liver lesions Chiara Zuiani 1 Lesioni focali epatiche : Benigne Maligne cisti angiomi INF adenomi (cisti parassitarie, ascessi) HCC metastasi colangiocarcinomi 2 • Contesto clinico (pz cirrotico, neoplasia primitiva nota, ..) • Sintomi e segni clinici • Esami di laboratorio • Imaging 3 Diagnostica per immagini : Ecografia Tomografia Computerizzata Risonanza Magnetica 4 Imaging fondamentale per : • Identificazione e caratterizzazione • Bilancio di estensione • Valutazione pre-terapeutica • Follow-up 5 Imaging fondamentale per : • Identificazione e caratterizzazione • Bilancio di estensione • Valutazione pre-terapeutica • Follow-up 6 Tomografia Computerizzata • ampia disponibilita’ • bassi costi (confrontati con RM) • “robustezza” in pz non collaboranti • facilita’ interpretativa 7 Risonanza Magnetica • Problem solving dopo TC • Eta’ pediatrica, giovani adulti • Esami ripetuti 8 TC vs RM • Potenzialita’ simile (eccetto: angiomi, INF) • RM no radiazioni ionizzanti • TC piu’ disponibile, economica, rapida, no controindicazioni, piu’ agevole interpretazione 9 Lesioni focali epatiche – TC Tecnica Metodologia Patterns 10 Tomografia computerizzata Convenzionale Spirale Multistrato ’70-’80 fine ‘80 fine ‘90 11 • Cosa si intende per TC multistrato (MSCT)? • Quali sono le caratteristiche tecniche di base di una TCMS? • “Quante” TCMS esistono? • (Quali vantaggi clinici comportano le TCMS?) 12 SCHEMA GENERALE TC • GEOMETRIA DEL FASCIO - misura - forma - traiettoria • COMPONENTI - collimatori - detettori - ADC 13 TC CONVENZIONALE Pag. 248 Fig. 11-2 14 TC SPIRALE 15 TC SPIRALE Pag. 249 Fig. 11-3 y x z 16 CONCETTO DI TCMS PROSPETTIVA STORICA • Volume di acquisizione • Velocità di acquisizione 17 CONCETTO DI TCMS PROSPETTIVA STORICA • Ridotta efficienza geometrica del fascio Fan Beam 18 CONCETTO DI TCMS SCANNERS MULTISLICE (1998) z TC SPIRALE MSCT 1 fila di detettori n file di detettori 1 sistema di acquisizione dati n sistemi di acquisizione dati 19 CONCETTO DI TCMS SCANNERS MULTISLICE MULTISLICE z Immagine MULTIDETECTOR Detettori (file di…) MULTICHANNEL DAS MSCT n file di detettori n sistemi di acquisizione dati 20 STRUMENTAZIONE DETETTORI CONFIGURAZIONE DEI DETETTORI 1D 2D 21 STRUMENTAZIONE DETETTORI z MATRIX DETECTORS Tutti i detettori hanno le stesse dimensioni (GE) ADAPTIVE ARRAY DETECTORS I detettori hanno dimensioni variabili (Philips, Siemens) HYBRID DETECTORS I detettori centrali hanno dimensioni ridotte (Toshiba) 22 STRUMENTAZIONE DETETTORI 4 STRATI – 8 STRATI • scansioni a strato sottile per l’imaging volumetrico 4/8x1 – 4/8x1,25 mm • scansioni a strato più spesso per studi di routine ≥ 4/8x2 – 4/8x2,5 mm 16 STRATI • scansioni per imaging volumetrico 16 x 0,625 mm (GE)/0,75 (Philips,Siemens)/0,5 (Toshiba) mm • scansioni per studi di routine 16 x 1,25 (GE)/1,5 (Philips,Siemens)/1-2 (Toshiba) mm 32 – 64 STRATI • 32X0,5/0,625 •64X0,5/0,625 23 STRUMENTAZIONE DETETTORI 24 STRUMENTAZIONE DATA ACQUISITION SYSTEM • Riceve il segnale elettrico dai detettori • Amplifica il segnale • Opera la conversione analogico-digitale • Trasmette il segnale all’array-processor 25 APPLICAZIONI CLINICHE VANTAGGI • Aumento della velocità di scansione: a parità di collimazione e di pitch, la velocità per una 4-strati è fino ad 8 volte maggiore di una TC a singolo strato • Aumento della scan-length a parità di collimazione e di pitch (maggior copertura anatomica) • Migliore risoluzione temporale (meno artefatti da movimento, apnee ridotte) • Aumento della risoluzione spaziale (lungo z): più accurata individuazione di lesioni piccole, riduzione degli artefatti da volume parziale 26 ACQUISIZIONE DATI D I A C Q U I S I Z I O N E PARAMETRI DI SCANSIONE a) raw thickness mm b) avanzamento tavolo (pitch) c) intervallo di ricostruzione d) image thickness D I R I C O S T R U Z I O N E 27 MdC e TC multislice Fattori che influenzano l’enhancement: • Quantità di MdC • Concentrazione • Velocità di iniezione • Ritardo tra inizio somministrazione e inizio acquisizione 28 IL FEGATO metodologia È necessaria una perfetta sincronizzazione tra inizio infusione e partenza della scansione poichè a velocità di iniezione cosi’ elevate il picco di enhancement decade rapidamente. 5 ml/s Risulta quindi utile l’utilizzo di tecniche di monitoraggio del bolo. 1 ml/s Bae KT et al Radiology,1998 29 IL FEGATO - studio TRIFASICO Diretta Portal Inflow phase Early arterial phase Venous phase 30 TC spirale e multistrato: aspetti tecnici TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA MULTISLICE STUDIO MULTIFASICO Lo studio multifasico dà un grosso apporto nella diagnostica delle lesioni focali. Si ha infatti: • AUMENTO della SENSIBILITA’ • AUMENTO della SPECIFICITA’ 31 32 TC spirale e multistrato: aspetti tecnici TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA MULTISLICE 33 TC Spirale multistrato 34 TC: formazione rotondeggiante, densita’ di tipo liquido, non enhancement dopo MdC. 35 Piccole lesioni : massima visibilita’ nella fase portale, ev problemi per effetto volume parziale (utili retroricostruzioni) 36 TC – RM fegato TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA SPIRALE L’utilizzo dell’overlap nella ricostruzione delle immagini determina un incremento notevole della sensibilità dell’indagine TC nella ricerca di piccole lesioni grazie alla riduzione dell’effetto volume parziale. 0 mm 4 mm 8 mm 37 TC - fegato Angioma: multiple lacune vascolari delimitate da un singolo strato di cellule endoteliali immerse in uno stroma fibroso; aree emorragiche, trombosi. 38 TC – fegato Angioma TC: ipo-isodenso all’esame diretto sede centrale, perivascolare o periferica sottocapsulare (eccezionalmente esofitico e peduncolato), dimensioni piu’ spesso medio-piccole, talora lesioni multiple. Dopo MdC: caratteristico enhancement globulare, centripeto, con riempimento progressivo e completo e persistenza tardiva. Importante che tutti i segni siano presenti! Problemi nelle lesioni piu’ voluminose per aree di fibrosi, trombosi centrali e non completo riempimento. 39 40 41 Angioma diretta II arteriosa portale tardiva 42 43 TC – RM fegato Iperplasia focale nodulare 8% delle lesioni epatiche benigne, sesso femminile, 3-5 decade. Anomalia vascolare con conseguente risposta proliferativa e pseudotumorale, piu’ spesso singola (80-95%), dimensioni medie (raramente superiori a 5 cm., margini regolari, lobulata, raramente presenta una pseudocapsula, spesso scar centrale. Contiene sia epatociti che cellule del Kupffer e dotti biliari. 44 45 46 47 TC – RM fegato Adenoma Rara lesione focale benigna, incidenza aumentata con l’uso di contraccettivi orali (maggior incidenza in pz con glicogenosi e diabete). Dal punto di vista anatomopatologico caratterizzato dall’assenza di dotti biliari e cellule del Kupffer. Frequenti emorragia, necrosi e calcificazioni. 48 TC – RM fegato Adenoma TC, RM : esame diretto lieve ipodensita’ (ipointensita’), ev. aree iperdense (iperintense) per emorragie e calcificazioni (non RM). Disomogenea soprattutto se di dimensioni voluminose. Dopo MdC: in fase arteriosa notevole enhancement in fase portale iso-liev. iperdenso/intenso in fase tardiva isodenso/intenso Diagnosi differenziale: iperplasia focale nodulare epatocarcinoma metastasi ipervascolari 49 50 TC – RM fegato Epatocarcinoma Neoplasia maligna primitiva piu’ frequente, correlata all’epatopatia cirrotica. Forma nodulare, infiltrativa, diffusa Screenig ecografico, TC ed RM per caratterizzazione e bilancio di estensione. Esame diretto: isodensita’/intensita’ (disomog > dimensioni) Dopo MdC: rapido wash-in e wash-out, in fase tardiva possibile pseudocapsula. 51 HCC II arteriosa portale tardiva 52 HCC diretta portale II arteriosa tardiva 53 54 55 TC – RM fegato Metastasi Fegato frequente sede di lesioni secondarie da molti organi. Metastasi ipervascolari: da neoplasie del rene, mammella, pancreas endocrino, melanomi. Metastasi ipovascolari: da neoplasie del polmone, colon, pancreas esocrino. 56 Metastasi II arteriosa portale tardiva 57 Metastasi II arteriosa portale tardiva 58 Colangiocarcinoma I arteriosa II arteriosa portale 59 Diagnostica per immagini delle lesioni focali epatiche Tecnica e metodologia corretta (guidata da indicazioni cliniche) Attrezzature allo stato dell’arte Competenza operatori Collaborazione radiologo-clinico 60