GLI ANIMALI DIPENDONO DA BATTERI E PIANTE PER L’AZOTO (ciclo dell’azoto) METABOLISMO delle PROTEINE I S I. Soltanto lt t alcuni l ib batteri tt i anaerobi, bi simbionti i bi ti nelle ll radici di i d delle ll leguminose, sono in grado di fissare (ridurre) l’N2 atmosferico con produzione di ammoniaca II. altri batteri ossidano NH3 a nitrito (NO2– ) e quindi a nitrato II. Le piante sono in grado di utilizzare NO3– con produzione di NH4+, che viene quindi incorporato nei composti organici azotati (punto d’ingresso Glu e Gln) III. Gli animali assumono composti organici azotati (amminoacidi) AZOTO essenziale per la vita - Amminoacidi - Nucleotidi In natura -N2 atmosferico (N (N.B. B N{N triplo legame legame, molta energia per scinderlo) - ione nitrato NO3– presente nel suolo Nei sistemi biologici sono presenti le forme ridotte - ione ammonio NH4+ libero - gruppo amminico (-NH3+) e gruppo ammidico (-NH-C=O ) presenti in composti organici WWW.SUNHOPE.IT Fonte primaria di azoto: amminoacidi forniti dalle proteine p alimentari Funzioni degli g L-D-amminoacidi Substrati p per la sintesi proteica p 20 a.a - con codone 21 a.a. selenocisteina riconoscimento via tRNA seril-tRNA + seleniofosfato J Se-cisteinil tRNA subiscono modificazione post-sintetica post sintetica esempi: amminoacidi fosforilati; acido Jcarbossiglutammico Componenti di peptidi glutatione (GSH) JGlu-Cys-Gly Glu Cys Gly Intermedi metabolici ornitina Fonte energetica a.a. glucogenici, a.a. chetogenici Trasporto di azoto glutammina alanina glutammina, Precursori per la biosintesi degli altri composti contenti t ti azoto t composti derivati amminoacidi precursori –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Eme glicina (+ succinil CoA) Nucleotidi glutammina, glicina, acido aspartico Carnitina lisina,, metionina Creatina arginina, glicina, metionina Ammine biogene , istidina (J istamina) triptofano (J serotonina) Ti Tiroxina, i adrenalina d li ti i tirosina Taurina (nei sali biliari) cisteina Niacina triptofano CLASSIFICAZIONE NUTRIZIONALE AMMINOACIDI ESSENZIALI : devono necessariamente essere introdotti p preformati con la dieta valina leucina i l isoleucina i metionina fenilalanina triptofano istidina lisina treonina AMMINOACIDI NON ESSENZIALI i. semi-indispensabili risparmiano i precursori essenziali tirosina (sintetizzata da fenilalanina) cisteina (sintetizzata da metionina) condizionatamente non essenziali glicina, serina, prolina, glutammina, arginina possono non essere sufficienti in alcuni stati particolari quali infezioni, traumi bambini prematuri traumi, prematuri, non essenziali alanina aspartato alanina, aspartato, asparagina asparagina, glutammato Le reazioni di transaminazione, reversibili, permettono di ridistribuire il gruppo NH3 fra gli amminoacidi Vanno comunque integrati con la dieta e l’apporto l apporto deve essere bilanciato in quanto: - Il pool di amminoacidi non è totalmente riutilizzabile - NH3 principalmente prodotto di rifiuto, anche se vi è un riutilizzo limitato a riformare amminoacidi WWW.SUNHOPE.IT I. DIGESTIONE PROTEINE - STOMACO pH acido: denatura le proteine p p alimentari pH acido: autoattivazione del PEPSINOGENO J PEPSINA + peptidi Il processo prosegue in modo autocatalitico Pepsina: endopeptidasi poco specifica ma preferisce rompere il legame che coinvolge il gruppo carbossilico di Tyr Tyr, Phe Phe, Trp proteine alimentari + pepsina J grandi peptidi P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 digestione g LUME SANGUE Cl– HCO3– Enzimi digestivi secreti come zimogeni inattivi attivati tti ti tramite t it proteolisi t li i nell llume iintestinale t ti l Cl– Cl– HCO3– H+ WWW.SUNHOPE.IT H+ CO2 + H2O pompa H+/K+ metabolismo ATPasi K+ membrana baso-laterale Cl– K+ membrana apicale II LUME INTESTINALE tramite ENZIMI PANCREATICI Zimogeni secreti dal pancreas esocrino Enterochinasi: legata alla membrana apicale degli enterociti TRIPSINOGENO + enterochinasi J TRIPSINA + esapeptidi IV . ENTEROCITA I peptidi possono entrare nell nell’enterocita enterocita dove sono scissi da amminopeptidasi citosoliche. CHIMOTRIPSINOGENO + tripsina J CHIMOTRIPSINA +2 dipeptidi PROELASTASI + tripsina J ELASTASI PROCARBOSSIPEPTIDASI A e B + tripsina J CARBOSSIPEPTIDASI endopeptidasi TRIPSINA - scinde legame COO- di a.a. basici (Arg, Lys) CHIMOTRIPSINA - scinde legame COO- di a.a. idrofobici (Phe, Tyr, Trp) ASSORBIMENTO: tramite numerosi trasportatori specifici per classi di a.a. (neutri, dibasici,..), in genere cotrasportatori con Na+ o H+ ELASTASI - scinde legame COO- di piccoli aa neutri (Gly, Ala, Val) ENTEROCITI metabolizzano glutammina (loro principale Esopeptidasi (rilasciano a.a. liberi e oligopeptidi di 2-8 residui) fonte energetica), Glu, Asp, Arg per risparmiare glucosio ed acidi grassi per gli altri tessuti CARBOSSIPEPTIDASI A - a.a. aromatici CARBOSSIPEPTIDASI B - a.a basici (Lys, Arg) Circa 1% delle proteine sono parzialmente idrolizzate e frammenti peptidici possono essere assorbiti come tali tramite III. MUCOSA INTESTINALE enzimi ancorati alla membrana dell’enterocita - AMINOPEPTIDASI - DIPEPTIDASI PRODOTTI DELLA DIGESTIONE AMMINOACIDI LIBERI, DI- e TRiPEPTIDI WWW.SUNHOPE.IT 9 Trasportatore (es H+/PepT1 che importa anche antibiotici beta lattamici) 9 Captazione transcellulare per endocitosi - e quindi esporto tramite esocitosi 9 Captazione paracellulare tra le cellule cellule, con una permeabilità non specifica (in particolare in presenza di una mucosa danneggiata) bilancio di azoto o bilancio proteico: dipende dalla somma delle velocità di entrata ed uscita dal pool di amminoacidi liberi a PROTEINE ALIMENTARI POOL AA METABOLISMO DELLE PROTEINE b d PROTEINE CORPOREE c POOL DI DERIVATI flusso in entrata = dieta + degradazione proteica (a + b) rimozione a.a. = sintesi proteica + ossidazione (c + d) a+b=c+d a+b>d+c costante mantenimento nell’adulto bilancio positivo p accrescimento; masse muscolari; gestazione a + b < d + c bilancio negativo g insufficiente apporto energia e/o proteine; malattia Aminoacidi e proteine sono in rapporto dinamico UOMO ADULTO: proteine corporee circa 12 Kg Proteine della dieta digestione degradaz zione sintes si proteine corporee Amminoacidi N C Quota dei derivati non proteici minoritaria e non si calcola nel bilancio azotato; ma quota significativa in condizioni di privazione di proteine ma anche h come ffonte t di amminoacidi i idi iin condizioni di i i di stress. t Le proteine muscolari non sono una forma di riserva come il glicogeno e i lipidi ed una loro perdita porta a perdita di proteine funzionali. Derivati non proteici 10% tessuti viscerali (fegato, intestino) p in condizioni di stress p per le loro funzioni vitali non mobilizzate rapidamente glucosio, glicogeno li NH3 ¾ urea intermedi del Ciclo Ci l di Krebs K b CO2 + energia acidi grassi trigliceridi WWW.SUNHOPE.IT 40% nel muscolo di cui 65% miosina ed actina per lavoro muscolare, 30% nelle pelle e nel sangue lesioni delle pelle ed anemia sono presenti in deficit di proteine alimentari 4 proteine: miosina, actina, collagene (strutturali) ed emoglobina (trasporto O2) costituiscono circa la metà di tutte le proteine SISTEMI DI PROTEOLISI CONTINUO RICAMBIO PROTEICO Serve energia sia per la sintesi che per la degradazione: 15-20 % del bilancio energetico ATP-indipendente LISOSOMIALE contribuisce per il 15% E i i attivi Enzimi i i a pH H5 La continua demolizione e sintesi è fondamentale per ¾ degradare e rimpiazzare proteine danneggiate -proteine extracellulari (via endocitosi) -proteine di membrana -organelli danneggiati (es mitocondri) ¾ modificare la quantità relativa di differenti proteine in base alle necessità nutrizionali e fisiologiche ¾ rapido adattamento metabolico ATP-dipendente CITOSOLICO sistema ubiquitina-proteasoma La regolazione del turnover proteico è influenzata da: selettivo l tti ¾ stato nutrizionale (energetico e proteico) - proteine citosoliche - proteine regolatorie - proteine difettose (neo -sintetizzate per errori nella sintesi o per ¾ ormoni (insulina, glucocorticoidi, ormoni tiroidei, ormone della crescita, citochine) ORGANISMO Ricambio giornaliero 1-2% proteine totali Amminoacidi 70-80% riutilizzati 20-30% metabolizzati Proteine dalla dieta Proteine metabolizzate 70-80 grammi/giorno 250 grammi/giorno g sbagliato; g invecchiate)) ripiegamento Premio Nobel 2004 Aaron Ciechanover, Avram Hershko and Irwin Rose L’ubiquitina come suggerisce il nome è una proteina presente in tutti gli eucarioti L’ubiquitina si lega alla proteina da degradare in una via ATP dipendente che utilizza 3 enzimi E1 E2 E3 + ATP ¼ E1-Ubiquitina q proteina di trasporto dell’ubiquitina lega l’ubiquitina attivata alla proteina da degradare Come si riconosce la proteina da eliminare? Varie ipotesi % ricambio muscolo 30-50% g 25% fegato leucociti emoglobina diversa emivita pochi minuti: proteine regolatorie 300 giorni: i i collageno ll amminoacido N-terminale destabilizzante -amminoacido Arg ~2 min Tyr, Glu, ~ 10 min Ile Gln ~ 30 min oppure stabilizzante Met. Gly, Ala, Ser, Thr > 20 ore -particolari particolari sequenze di distruzione WWW.SUNHOPE.IT ATP La proteina marcata va al proteasoma Proteine regolatorie per il riconoscimento e selezione di protine ubiquitilinate • subunità 7D Proteine degradate dalle subunità catalitiche E 7E 7E Attività tipo chimotripsina - a.a. idrofobici Attività tipo tripsina - a.a. a a basici Attività per a.a. acidi L proteine Le i di ffase acuta sono proteine i presentii nell plasma l sanguigno la cui concentrazione aumenta (proteine positive di fase acuta) o diminuisce (proteine negative di fase acuta) in presenza di infiammazione. Insieme alla febbre, alla leucocitosi e ad altre manifestazioni quali tachicardia, ipertensione, brividi, anoressia e malessere costituiscono la cosiddetta reazione di fase acuta 7D oligopeptidi di 3-25 a.a. scissi da proteasi citosoliche L’attività L attività del proteasoma è sotto controllo ormonale INSULINA inibisce il proteasoma GLUCOCORTICOIDI attivano il proteasoma azione coordinata per la mobilizzazione di amminoacidi muscolari e per la gluconeogenesi epatica ORMONI TIROIDEI attivano il proteasoma CITOCHINE attivano il proteasoma sepsi, febbre, ustioni, cancro,… Aumento delle proteine della fase acuta ed aumento del catabolismo proteico delle miofibrille mediato da un aumento delle citochine TNF-D, IL-1, IL-6 WWW.SUNHOPE.IT @ Le proteine della fase acuta vengono sintetizzate dal fegato sotto l’induzione da parte di citochine e di chemochine. Le condizioni che portano a un aumento delle loro concentrazioni plasmatiche sono: • le infezioni • i traumi • gli intervento chirurgici • le ustioni • gli infarti di tessuto • le infiammazioni immumologiche • le infiammazioni immunologiche (cristalli gottosi) • il cancro in stadi avanzati WWW.SUNHOPE.IT • Al pooll aminoacidico i idi concorrono: aa d da proteine della dieta; aa da proteine tessutali; aa sintetizzati de novo. novo Il pool è di circa 100g. 100g • 75% degli aa è usato per biosintesi, il 25% per altri lt i composti ti azotati. t ti IIn una alimentazione li t i corretta sarebbe sufficiente integrare questo 25% (pari circa a 1g/Kg peso corporeo) WWW.SUNHOPE.IT cheto-omologo o transaminasi WWW.SUNHOPE.IT Per essere ossidati devono perdere il gruppo aminico: per transaminazione o p deaminazione ossidativa. WWW.SUNHOPE.IT Tutti gli aa con l’eccezione di lisina e treonina vanno incontro a transaminazione, l’accettore è l’ǂchetoglutarato L’AST,, aspartato p aminoTasi. è un eccezione perché l’accettore non è l’alfachetoglutarato, ma l’ossalacetato che sarà p portatore del 2°gruppo g pp aminico nella sintesi dell’urea. L’alanina aminotransferasi (ALT) ex GPT Lisina e treonina subiscono la deaminazione ossidativa AST Ex GOT Meccanismo d’azione delle aminotransferasi: Tutte richiedono il piridossalfosfato (vit B6) l legato t con llegame dž-aminico i i ad d una lys l del d l sito it attivo. La reazione è una reazione bimolecolare a ping pong. Infatti il primo substrato lascia il gruppo amminico al PDF ed esce come chetoacido, mentre il secondo chetoacido entra e lega il gruppo amminico dalla piridossamina fosfato ed esce come amminoacido. amminoacido La K di equilibrio della reazione è quasi 1, così la reazione può decorrere in tutti e due i sensi, rispondendo alle diverse necessità della cellula. WWW.SUNHOPE.IT Le reazioni di transaminasi assolvono a due compiti: • Promuovono l’interconversione degli aa adeguandone le quantità alle esigenze metaboliche ed ovviando agli eventuali squilibri dietetici. • Indirizzanol’eccesso di aa verso il loro utilizzo salvaguardando la quota richiesta per la biosintesi proteica. Questo controllo è assicurato da due meccanismi: 1 Induzione 1. I d i d delle ll transaminasi i i epatiche i h e iintestinali i li d da eccesso di proteine i dietetiche 2. Scarsa affinità delle transaminasi per gli aa (Km: 1-50mM). Così le t transaminasi i i sii attivano tti solo l oltre lt una certa t soglia li di concentrazione t i amminoacidica. Le transaminasi rivestono valore diagnostico in quanto la loro elevata concentrazione nel plasma è indice di lesione d’organo, in particolare la GOT e la GPT rispettivamente indicative di danno cardiaco ed epatico. epatico WWW.SUNHOPE.IT Nel loro insieme le reazioni di transaminasi tendono a convogliare il gruppo amminico verso l’Ĵ-chetoglutarato per formare glutammato, il quale viene restituito alla sua funzione di collettore di gruppi amminici dalla deaminazione ossidativa ossidativa, che ripristina l’Ĵ-chetoglutarato liberando l’NH3. Nelle cellule la GOT esiste in due isoforme: citosolica e mitocondriale. La forma citosolica facilita la formazione del glutammato quella mitocondriale dell glutammato, dell’ Ĵ Ĵ-chetoglutarato chetoglutarato Valore diagnostico delle p amminotransferasi plasmatiche O (GPT) la GDeidrogenasi: il gruppo amminico della maggior parte degli aa è indirizzato al glutammato per mezzo della transaminazione dell’Ĵ-chetoglutarato dell Ĵ-chetoglutarato, che poi produrrà l’NH3 l NH3 Andamento dell’ALT e della bilirubina sierica nel monitoraggio dell’avvelenamento da Amanita Phalloides la GDeidrogenasi: il gruppo amminico della maggior parte degli aa è indirizzato al glutammato per mezzo della transaminazione dell’Į-chetoglutarato, però… Fattori allosterici: ATP/ADP, GTP/GDP Coenzimi NAD/NADH, NADP/NADPH La direzione della reazione dipende p dalle esigenze della cellula WWW.SUNHOPE.IT P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 La reazione è reversibile, nel verso riduttivo usa NADPH. Il verso della reazione dipende dal rapporto [NAD]/[NAD(P)H. Poiché le transaminasi citosoliche sono p più attive di quelle q mitocondriali e poiché p la glutammato g deidrogenasi è solo mitocondriale, Ĵ-chetoglutarato colleziona gruppi ammici a livello citosolico, mentre il glutammato mitocondriale si libererà dell’ NH3 nel processo di deaminazione ossidativa. Deaminazione • La deaminazione può essere ossidativa e non ossidativa. id ti • La D. Ossidativa è catalizzata dalle amminoacido ossidasi la più importante è la glutammico ossidasi, deidrogenasi (oltre alla L e la D-amminoacido ossidasi). NAD • Glutammato H2O NADH Imminoglutammato g Abbiamo definiti i meccanismi che consentono l’eliminazione della NH3 dallo scheletro carbonioso degli aa. La deamminazione ossidativa del glutammato (a livello epatico) convoglia l’ammoniaca nel ciclo dell’urea, forma attraverso la quale sarà eliminata. NH3 Ĵ-chetoglutarato g La L e D amminoacido Ossidasi sono FMN e FAD Dipendenti la D interviene su D aa prodotti dalla flora e assorbiti occasionalmente, la L ha attività bassissima e scarso rilievo fisiologico P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Deaminazione non ossidativa Gli esseri umani usano due meccanismi per trasportare l’NH3 dai tessuti periferici al fegato dove si produce l’urea: molti tessuti attraverso la glutammina (glutammina sintetasi) che funge da tampone per l’NH3, una forma atossica per l’NH3. Il secondo meccanismo lo utilizza essenzialmente il t. muscolare che trnsammina il piruvato (dal glucosio) ad alanina. l’ala raggiunge il fegato viene transaminata, si forma piruvato e glutammato. (ciclo glucosio alanina) Enzimi inducibili piridossal fosfato dipendenti WWW.SUNHOPE.IT P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Alanina e lattato trasportano al fegato il piruvato per sostenere la sintesi del glucosio, l’ l i costituisce l’alanina i i anche h il trasportatore atossico i d dell’NH3 ll’NH3 d dall muscolo l all ffegato WWW.SUNHOPE.IT P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 L’urea rappresenta il 90% dei composti urinari contenenti azoto l’urea migra ai reni per via ematica, dove viene filtrata e escreta, ma una parte diffonde all’intestino P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 WWW.SUNHOPE.IT Aspartato+NH p 3+3ATP Urea+Fumarato+2ADP+AMP+2Pi+ PPi+3H20 WWW.SUNHOPE.IT WWW.SUNHOPE.IT Da dove proviene ll’NH3 NH3 • Dagli aa, aa mediante le reazioni di amminotransferasi e glutammato deidrogenasi. glutammina. Nei reni dove si forma p per azione • Dalla g della glutaminasi renale. L’escrezione con l’urina dell’NH3, come NH4+, contribuisce al mantenimento dell’eq. q acido-base dell’organismo. g Nell’intestino con la glutaminasi intestinale, che la riceve sia dal plasma che dalla digestionedelle proteine alimentari. • Dall Dall’attività attività batterica nell’intestino nell intestino dove la flora batterica attacca l’urea riassorbita dal circolo ematico (in transito tra fegato e rene), con l’ureasi, l’intestino la riimmette nel circolo portale da dove viene rieliminata dal fegato (UREA) • Dalle ammine e dalle purine e pirimidine. P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Il trasporto dell dell’NH3 NH3 • La produzione di NH3 avviene costantemente in tutti i distretti dell’organismo, nel sangue il suo livello è basso (5-50um/L). Questo avviene essenzialmente per 2 motivi: • La capacità depurativa del fegato (UREA) • La liberazione da parte di cellule periferiche (soprattutto muscolari) di ricorrere all’eliminazione all eliminazione dell’NH3 dell NH3 sotto forma di Glutammina e Alanina. WWW.SUNHOPE.IT P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Destino metabolico dell’ammoniaca dell ammoniaca • L’NH3 che h sii lib libera d dalla ll d deaminazione i i d deglili aa e d deglili altri composti azotati (es. l’adenilato deaminasi molto attiva nel muscolo card. e schel.,, libera NH3 da AMP)) deve essere eliminata perché molto tossica,l’organismo la incorpora subito in composti atossici che rappresentano una forma di trasporto e di preeliminazione. Negli organismi uricotelici l’NH3 si elimina come Urea . Tre sono i processi di organicazione dell’NH3: • Formazione del glutammato • Formazione della glutammina • Sintesi del carbamilfosfato WWW.SUNHOPE.IT • Il 3° processo di organicazione dell’NH3 è la sintesi del carbamilfosfato. La carbamilP-sintetasi è attiva solo in presenza di N-acetil-glutammato, dipende da NH3, è intramitocondriale di concerto con la glutammato deidrogenasi, incorporando l’NH3 man mano che si forma ad opera della Gl t Glutammato t D Deidrogenasi. id i Si fforma carbamil b il ffosfato f t anche h nell citosol, it l d dove non è usato t per lla sintesi dell’urea, ma per i nucleotidi pirimidinici. I due E coinvolti nelle due vie sono rispettivamente l’aspartato transcarbamilasi citosolica e la ornitina transcarbamilasi mitocondriale. La carbamilfosfato sintetasi citosolica è p più attiva nei tessuti in accrescimento (tumori, fegato rigenerante). La sintesi dell’urea è invece solo del fegato. Un esempio che descrive bene le due attività è fornito dal fegato rigenerante: Durante la fase rigeneratrice prevale la via n.1, ma appena il fegato è stato riformato l’attività dell’aspartato transcarbamilasi si riduce mentre aumenta quella dell’Ornitina Transcarbamilasi. WWW.SUNHOPE.IT Ciclo dell’alanina muscolo fegato, forma in cui l’NH3 viene portata in circolo in forma atossica, il fegato utilizza il piruvato per fare glucosio e incorpora l’NH3 nell’urea. Il muscolo rilascia anche glutammina, usata dai reni e aa ramificati, usati prevalentemente dal cervello. La carbamil-P-sintetasi carbamil P sintetasi Idipende da NH3 ed è attiva solo in presenza di N-acetil-Glu, N acetil Glu (effettore allosterico), è intramitocondriale, opero di concerto con la glutammato deidrogenasi. Nel citosol CPSII, produce CarbamilP a partire da glutammina ed è insensibile all’Nacetil-Glu CPSI: carbamilfosfato sintetasi NH3 dipendente CPSII: carbamilfosfato sintetasi glutammina dipendente •La carbamil-P-sintetasi è attiva solo in presenza di N-acetil-glutammato, dipende da NH3, è intramitocondriale di concerto con la glutammato deidrogenasi, incorporando l’NH3 man mano che si forma ad opera della Glutammato Deidrogenasi. Si forma carbamil fosfato anche nel citosol, d dove non è usato t per la l sintesi i t id dell’urea, ll’ ma per i nucleotidi l tidi pirimidinici. i i idi i i I d due E coinvolti i lti nelle ll d due vie sono rispettivamente l’aspartato transcarbamilasi citosolica e la ornitina transcarbamilasi mitocondriale. La carbamilfosfato sintetasi citosolica è più attiva nei tessuti in accrescimento ((tumori,, fegato g rigenerante). g ) La sintesi dell’urea è invece solo del fegato. g WWW.SUNHOPE.IT WWW.SUNHOPE.IT Il ciclo dell'urea richiede un'elevata quantità di energia (4 ATP per ogni molecola di urea prodotta). P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 WWW.SUNHOPE.IT WWW.SUNHOPE.IT L’NH3 non entra come tale l nell ciclo l dell’urea, d ll’ ma come carbamilfosfato b lf f e come aspartato, quindi le quantità di carbamilfosfato, nel mitocondrio e di aspartato nel citosol costituiscono Il primo fattore di regolazione, poi ci sono una regolazione: La capacità ureogenetica del fegato garantisce un livello di NH3 nel sangue minore di 5μm (0,1mg/100ml). Contribuisce all’uricemia l’assorbimento di NH3 dell’intestino crasso di derivazione batterica. e una regolazione: l i Il livello di NH3 nel sangue può arrivare a 250 μmoli/l, cui segue stato confusionale,coma e morte, come ad es per grave insufficienza epatica. I livelli normali si aggirano tra 2,5-6 μm /l valori più elevati sono indice di alterata filtrazione glomerulare (glomerulonefrite), o di bassa pressione ematica. Bassi valori di urea rea si riscontrano in difetti congeniti dell’ dell’ureagenesi reagenesi e in gravi gra i epatopatie si fa diagnosi per la presenza di ac orotico nelle urine: L’ac. Orotico è un intermedio della biosintesi delle basi puriniche. (carbamilfosfato citoplasmatico). WWW.SUNHOPE.IT WWW.SUNHOPE.IT CATABOLISMO DELLO SCHELETRO CARBONIOSO DEGLI AMMINOACIDI Come riportato in figura gli scheletri carboniosi convergono in sette composti in grado di entrare direttamente o indirettamente nel ciclo di Krebs: piruvato, piruvato acetilCoA, acetilCoA acetoacetilCoA, acetoacetilCoA Į -chetoglutarato, -chetoglutarato succinilCoA, succinilCoA fumarato, ossalacetato. Gli amminoacidi che vengono degradati ad acetilCoA o acetoacetilCoA sono detti chetogenetici e sono i precursori dei corpi chetonici . Gli altri sono glucogenetici e possono, una volta convertiti in piruvato ed ossalacetato, formare glucosio attraverso la gluconeogenesi. P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Lo scheletro carbonioso degli amminoacidi viene utilizzato nel ciclo di Krebs per produrre energia. energia WWW.SUNHOPE.IT piruvato, acetilCoA, acetoacetilCoA, Į -chetoglutarato, succinilCoA, fumarato, ossalacetato P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 ESCREZIONE DELL'AZOTO Solitamente i gruppi amminici in eccesso vengono escreti oppure utilizzati per sintetizzare composti azotati. Un importante processo a cui vanno incontro gli amminoacidi è la d deamminazione i i ossidativa. id ti E Essa avviene i neii mitocondri it d i ed d è catalizzata t li t d dalla ll glutammato deidrogenasi, un enzima che allontana il gruppo amminico dal glutammato e lo sostituisce con l'ossigeno proveniente dall'acqua. Lo ione ammonio che si viene a formare reagisce col glutammato per formare glutammina che funge da trasportatore di gruppi amminici al fegato. glutammina, fegato L L'enzima enzima che permette questa reazione ATP-dipendente è la glutammina sintetasi. La g glutammina entra nel circolo sanguigno g g e raggiunge gg g il fegato g dove, all'interno dei mitocondri epatici, viene riconvertita a glutammato con liberazione dello ione ammonio NH4 + . L alanina rappresenta il principale trasportatore di gruppi amminici dal muscolo al L‘alanina fegato. Essa viene formata per trasferimento del gruppo amminico dal glutammato all'acido piruvico o piruvato. Similmente a quanto avviene per la glutamina, una volta giunta all'interno dei mitocondri epatici, g p , l'alanina libera il p proprio p ione ammonio generando glutammato e piruvato. Il piruvato è necessario al fegato nel processo chiamato gluconeogenesi. Lo ione ammonio NH4 + è tossico per le cellule del corpo ed in particolare per il cervello. Come abbiamo visto, in sede extraepatica lo ione ammonio viene neutralizzato tramite il legame con il glutammato o con il piruvato. Nel fegato l'NH4 + viene incorporato nella molecola atossica dell dell'urea. urea. L L'urea urea prodotta dal fegato viene trasportata attraverso il sangue ai reni per l'escrezione urinaria. WWW.SUNHOPE.IT P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 WWW.SUNHOPE.IT WWW.SUNHOPE.IT