ARTROSI E’ una malattia cronico‐degenerativa delle articolazioni, caratterizzata dalla lesione per usura della cartilagine articolare. Ciò provoca dolore. Le articolazioni più colpite sono l’anca e il ginocchio. CENNI DI ANATOMIA Le articolazioni sono formate da due capi ossei rivestiti di cartilagine, che delimitano uno spazio contenente liquido. Spesso tra i due capi ossei c’è un cuscinetto: nel ginocchio si chiama menisco e tra le vertebre si chiama disco. Cartilagine, liquido e disco sono strutture deformabili che servono ad ammortizzare i colpi durante il movimento e a facilitare lo scorrimento di una superficie ossea sull’altra. Il clima freddo‐umido come il nostro, favorisce l’insorgere dell’artrosi, mentre in Africa, dove il clima è caldo‐secco l’artrosi non esiste. L’artrosi è inoltre favorita dalla sedentarietà, dalla obesità, dall’usura dell’età e del lavoro pesante svolto in precedenza. TERAPIA Movimento, controllo del peso. E’ utile il soggiorno marino, soprattutto nei mesi freddi. Quando c’è dolore, il farmaco di elezione è il paracetamolo (tachipirina). Se il dolore è forte, rivolgersi al medico che prescriverà farmaci come ibuprofene (brufen) o addirittura iniezioni intramuscolari di voltaren, feldene ecc. Quando il dolore è molto forte e costante, vuol dire che c’è un grave danno articolare: una semplice radiografia lo mette in evidenza. In questo caso l’indicazione è l’impianto della protesi. La protesi del ginocchio consiste in una placca ricurva sup. e una placca piatta inf. unite fra di loro a formare lo snodo tipico del movimento del ginocchio. Questa protesi viene inserita e cementata nel ginocchio dopo che è stata asportata la parte degenerata del femore superiormente e la parte della tibia inferiormente. OSTEOPOROSI E’ la perdita della Massa Ossea, causata da: ‐Alimentazione non corretta (carenza di calcio e Vit. D nella dieta) menopausa nelle donne (gli ormoni sessuali femminili favoriscono il deposito di calcio nelle ossa) ‐L’uso prolungato di farmaci come il cortisone, usato per curare l’asma bronchiale o dermatiti ‐L’immobilità protratta, per vari motivi (vita sedentaria, incidenti gravi, fratture del bacino) ‐L’età che avanza. Questo vale anche per gli uomini. Con l’età diminuisce il metabolismo e rallentano tutte le funzioni, quindi anche la deposizione di calcio nelle ossa. Comunque, qualunque sia la causa, si verifica nell’osso una diminuzione di densità che lo predispone al rischio di fratture patologiche. Le ossa maggiormente interessate sono quelle che devono sopportare il peso del corpo: le vertebre della spina dorsale e il femore. Va da sé che il peso corporeo eccessivo aumenti il rischio di fratture patologiche. Spesso, a livello delle vertebre si hanno microfratture spontanee che possono formarsi al minimo evento traumatico e col tempo si possono manifestare crolli dei piatti vertebrali. La cifosi dorsale (cioè la gobba) spesso è dovuta a questa situazione. DIAGNOSI Quando si manifestano dolori alla schiena per un tempo prolungato, consultare il medico, il quale, visitando il paziente, ricercherà i punti dolorosi lungo la colonna vertebrale. Con una semplice radiografia si avrà il riscontro della eventuale frattura vertebrale. L’esame della MOC, definisce bene il valore della densità ossea. Esito MOC: T‐ score da ‐1.0 a ‐2.5 = Osteopenia T‐ score minore di ‐2.5 senza fratture (perdita ossea del 30% = Osteoporosi clinica T‐ score minore di ‐2.5 con fratture Osteoporosi conclamata TERAPIA La vit.D è fondamentale per l’assorbimento del calcio introdotto con gli alimenti. Negli alimenti la Vit.D si trova in forma inattiva. Perché possa essere utilizzata è necessaria esporsi al sole. La Vit.D è contenuta nell’olio di fegato di merluzzo e nei pesci in generale, nel latte e nelle uova. La carenza di Vit.D necessita della integrazione per via orale: il farmaco di elezione è Dibase, in tutte le sue formulazioni (gtt giornaliere, flc settimanale, fiala mensile) Il livello normale di Vit.D nel sangue=60ng/ml (30‐100) Il livello insufficiente <30 (10‐30) Carenza <10 Il livello normale di Calcio nel sangue=2.30mmol/l Il Calcio è contenuto nelle uova e nel latte. Può essere introdotto come integratore, se il valore nel sangue è insufficiente. Farmaci come l’ALENDRONATO (Bifosfonati) diminuiscono l’erosione dell’osso. L’attività fisica previene l’osteoporosi, perché stimola la deposizione di Calcio nelle ossa. L’esposizione al sole trasforma la Vit.D ingerita con gli alimenti nella forma attiva INSONNIA E’ l’incapacità a prendere sonno nonostante il bisogno fisiologico. Il deficit di sonno è nocivo per la salute. L’insonnia può essere occasionale quando è causata da uno stress psicologico momentaneo, dalla assunzione di un pasto abbondante che rende difficoltosa la digestione o dall’uso di sostanze eccitanti prima di andare a dormire, come caffè, thè, superalcolici. Mente l’insonnia di cui parliamo noi è un evento costante. COME COMBATTERLA ‐
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Mantenere un orario regolare del ciclo SONNO‐VEGLIA. Evitare di dormire durante il giorno, ma riposare sdraiati su una poltrona con la musica o la lettura Fare attività fisica durante il giorno Assumere una cena leggera Evitare l’assunzione di caffè, thè, cacao, coca‐cola, superalcolici prima di dormire L’insonnia a volte migliora intensificando i rapporti sociali. Il confronto con gli altri ci rende persuasi che il proprio problema è simile a quello di altri che però sono più sereni. Nella tradizione Buddista la meditazione è molto utile al rilassamento, perché crea uno stato di buona disposizione nei confronti di noi stessi e degli altri, e questo ha un effetto lenitivo sia a livello del corpo che della mente L’assunzione di latte tiepido prima di dormire: il latte contiene alti livelli di triptofano che è un sedativo naturale Altri sedativi naturali sono: valeriana, camomilla, luppolo, passiflora, biancospino. Quando questi rimedi naturali non sono sufficienti si possono assumere farmaci ansiolitici, perché è importante dormire. I più comuni e i meno dannosi sono le Benzodiazepine: Valium (diazepam), Tavor(lorazepam), Normison. La Melatonina è un ormone, che regola il ritmo sonno‐veglia. E’ simile a quello prodotto dalla nostra ghiandola Epifisi.