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Parte la 2a edizione del Concorso “Diffusione della Cultura scientifica - Federico II”.
Il regolamento è pubblicato all’indirizzo www.concorsodcs.unina.it
I temi scelti per la seconda edizione sono:
x
LE CELLULE STAMINALI
x
I NUMERI PRIMI
Gli articoli degli incontri si trovano all’indirizzo
www.comeallacorte.unina.it
Se state leggendo queste poche righe, vuol dire che avete davanti agli occhi l’inserto speciale del Corriere
del Mezzogiorno “Come alla corte”.
Parte il quarto ciclo dell’iniziativa di divulgazione scientifica della Federico II. Iniziativa fino ad oggi
baciata dalla fortuna, vista la straordinaria cornice di pubblico presente agli interventi di personaggi tutti
di grande levatura.
Quest’anno si parte con un mistero intrigante: la scomparsa di Ettore Majorana. Intorno alla vicenda del
grande fisico siciliano ed alla sua misteriosa sparizione molto si è parlato. Molto si è scritto. Ricordiamo,
ad esempio, il bellissimo volume di Erasmo Recani, fisico milanese, vero e proprio biografo di Ettore
Majorana. Così come ricordiamo il bellissimo romanzo di Sciascia. Nonostante tanta attenzione e tante
ricerche, il mistero è giunto fino ai giorni nostri. Ce ne parlerà Carlo Lucarelli, scrittore e giornalista molto
noto per le sue qualità e per il suo acume.
Di fianco a questo articolo, troverete il calendario degli altri incontri. Si tratta ancora una volta di un
parterre straordinario per qualità dei relatori ed interesse delle tematiche trattate. Lasciatemi esprimere
la grande soddisfazione per questa iniziativa così ben riuscita. A tutta l’équipe buon lavoro ed a tutto il
pubblico, buon ascolto.
Guido Trombetti
Carlo Lucarelli
Nato nel 1960 a Parma, vive tra Mordano (Bo) e San Marino.
Affermato scrittore di letteratura gialla e noir, sa mescolare
sapientemente i generi tra loro ottenendo risultati
sorprendenti. Il suo percorso narrativo va dai racconti brevi
sparsi nelle varie antologie del "Gruppo 13" (di cui fa parte)
alla trilogia giallo-storica con il commissario De Luca
pubblicata dalla Sellerio (Carta bianca, L'estate torbida e Via
delle Oche); dai fumetti alle sceneggiature; e ancora,
racconti saggistica e teatro. È membro di varie associazioni:
l’AIEP (Associazion Internazional Escritor de Poliziaco,
fondata a Cuba da Paco Ignatio Taibo II) e dell’Associazione
Scrittori-Bologna. E' stato docente di scrittura creativa alla
Scuola Holden di Alessandro Baricco a Torino e nel carcere
"Due Palazzi" di Padova. Ha creato e curato la rivista
telematica "Incubatoio 16". Ha vinto il "Premio Alberto
Tedeschi" con il romanzo "Indagine non autorizzata" nel
1993, il "Premio Mistery" con "Via delle Oche" nel 1996, con il
romanzo L'Isola dell'Angelo Caduto è stato finalista al
"Premio Bancarella" nel 2000, e nello stesso anno ha vinto il
"Premio Franco Fedeli". Collabora alla collana Stile libero
Einaudi nella quale sono inseriti i suoi romanzi Il Giorno del
Lupo, Almost Blue e Guernica. Ha condotto per la RAI il
programma televisivo Mistero in Blu successivamente intitolato Blu notte: in ogni puntata narra un caso
insoluto di omicidio come fosse un giallo e ricostruisce la storia dell'Italia attraverso i suoi misteri insoluti
ed è ora giunta alla sesta serie. Ha sceneggiato il radiodramma Radio Bellablù per RadioTre. Ultimamente
ha pubblicato Un Giorno dopo l'altro per Einaudi nel quale riprende il personaggio Grazia Negro apparso
per la prima volta in Lupo Mannaro che in Almost Blue .Tra le sue numerose altre attività: scrive soggetti
per videoclip (l’ultimo, per Vasco Rossi, ha avuto la regia di Roman Polansky). Da un suo racconto (La
Tenda Nera in "Nero Italiano" Mondadori) è stato tratto uno sceneggiato televisivo con Luca Barbareschi e
dal suo romanzo Almost Blue, Alex Infascelli ha tratto il film omonimo. Inoltre ha collaborato con Dario
Argento per il suo ultimo film Nonhosonno. Il suo libro Lupo Mannaro è diventato un film di Antonio
Tibaldi con sceneggiatura sua e di Laura Paolucci. Sono pronte le sceneggiature e sono stati acquistati i
diritti anche di diverse sue opere quali Laura di Rimini. Ha scritto le sceneggiature di 4 film per la Tv
andate in onda su RAI 2 con protagonista l’Ispettore Coliandro dirette da I Manetti Bros. E' sempre in
movimento da un capo all'altro dell'Italia e anche all’estero. Partecipa volentieri a quante più
manifestazioni e incontri letterari può (soprattutto se dedicati alla letteratura gialla e noir). Quasi tutti i
suoi romanzi sono stati tradotti e pubblicati in Francia, Olanda, Grecia, Spagna, Germania, U.S.A., U.K.,
Islanda, Norvegia, Portogallo, Brasile, Giappone e Romania.
Altri suoi libri sono: Compagni di Sangue (Le Lettere, Rizzoli), Medical Thriller (Einaudi 2002) con Eraldo
Baldini e Giampiero Rigosi, Misteri d'Italia - i casi di Blu Notte (Einaudi 2003), Serial Killer - Storie di
ossessione omicida, (Mondadori 2003), Il Lato Sinistro del Cuore Nuovi Misteri d'Italia - i casi di Blu Notte
(Einaudi 2004), il dvd La Mattanza (Einaudi 2004), La scena del crimine (Mondadori 2005), Tracce
Criminali (Mondadori, 2006) con Massimo Picozzi.
Nel romanzo di Sciascia,
Majorana diventa una figura simbolica
dei rapporti tra scienza e storia,
un anti-eroe della responsabilità dello scienziato.
Crediamo che Majorana di questo tenesse conto,
pur nell’assoluto e totale desiderio
di essere “uomo solo”
o di “non esserci più”;
che insomma nella sua scomparsa prefigurasse,
avesse coscienza di prefigurare un mito:
il mito del rifiuto della scienza”.
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Un mistero ancora non risolto: la scomparsa di Ettore Majorana
IL MISTERO MAJORANA
concorre a fare di questo mistero un Mistero con
la emme maiuscola.
Carlo Lucarelli
Scrittore
Ma soprattutto lui, Ettore Majorana, con
la sua genialità ma anche con i suoi silenzi, le
sue contraddizioni, le sue inquietudini, visibili
fino dal suo aspetto saraceno, dal ciuffo che gli
Ci sono alcuni misteri della nostra storia
scende sugli occhi accigliati, dagli appunti scritti
che noi scrittori di romanzi gialli vorremmo non
in fretta su un pacchetto di sigarette, mentre
fossero mai accaduti. In molti casi perché così si
viaggia sul tram.
sarebbero risparmiate reali sofferenze a reali
personaggi, ma in altri anche perché avremmo
voluto inventarli noi e scriverli in un romanzo
invece
di
trovarceli
già
fatti
in
ricordi,
testimonianze e saggi.
Quello che gli è successo, dove sia finito
e perché resta un mistero, e anche questo,
naturalmente, contribuisce ad alimentare il mito.
Di ipotesi ce ne sono tante, tutte affascinanti e
suggestive,
convento,
Argentina,
Germania,
Il “caso Majorana” è uno di questi e non
suicidio, follia, e credo che se alla fine saltasse
per nulla ha suscitato, tra gli altri, l’interesse di
fuori un documento o un atto giudiziario che ne
un grande scrittore di mistero e inquietudine
certificasse una qualunque il mistero resterebbe
come Leonardo Sciascia che a quello dedicò uno
ugualmente,
dei suoi libri.
personaggi
Ettore Majorana scompare all’improvviso
come
è
accaduto
ugualmente
geniali,
per
altri
inquieti
e
misteriosi, Luigi Tenco, per esempio.
il 26 marzo del 1938. In ogni scomparsa c’è
A meno che la soluzione del mistero non
sempre qualcosa di misterioso ma in questa ci
arrivasse al nocciolo delle questione. Che è
sono tutti gli elementi in grado di fare di un caso
sempre lo stesso. Lo diceva il commissario De
di cronaca, per quanto importante e doloroso, un
Vincenzi, che proprio in quegli anni prendeva
caso da romanzo, destinato a restare impresso
vita nelle pagine di Augusto De Angelis, quello
nell’immaginario. Già l’ultimo luogo in cui viene
che ci interessa non è il nome dell’assassino, ma
visto, il piroscafo che da Napoli porta a Palermo,
il mistero del cuore umano.
una nave, un viaggio, il mare, e poi il momento
in cui questo accade, gli anni ’30, gli anni del
fascismo e del nazismo, con la guerra in arrivo, i
tempi più oscuri e sconvolgenti che il secolo
abbia vissuto, ma anche l’ambiente di lavoro di
Majorana, quello di scienziati come Enrico Fermi
Perché non dobbiamo dimenticarci che
Ettore
Majorana
non
è
soltanto
il
“caso
Majorana”, ma un uomo, reale e concreto, che
ha agito, pensato e sentito nella realtà della vita.
Con buona pace di noi giallisti.
e di Emilio Segrè, dell’istituto di via Panisperna,
della fisica delle grandi scoperte in grado di
rivoluzionare la storia stessa dell’umanità, tutto
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Un mistero ancora non risolto: la scomparsa di Ettore Majorana
MAJORANA E CAFFÈ.
MISTERI NON RISOLTI
protesta: verso un mondo che smentisce ogni
Ermanno Rea
egualitaria,
speranza
di
giustizia,
ogni
ogni
aspirazione
previsione
di
sviluppo
equilibrato della collettività per celebrare invece,
Scrittore
parossisticamente, gli “interessi” a danno delle
“idee”. Anche la scienza economica può subire,
Questa è una congettura. Da prendere,
come del resto tutte le congetture, con le molle
del dubbio e dello scetticismo. Ruota intorno al
perché no?, il “mito del rifiuto”; può apparire
improvvisamente
mendace
e
illusoria;
può
scatenare una incontenibile voglia di oblio.
nome di un convento – quello di Serra San
Si
definisca
pure
tutto
ciò
semplice
Bruno, in Calabria – dove lo scrittore Leonardo
suggestione. Questo non esclude, in ogni caso,
Sciascia, in un libro dedicato a Ettore Majorana,
che in tale tragedia collettiva, epocale, appaiono
immaginò che fosse potuto andare a nascondersi
immerse
il più dotato dei “ragazzi” che si raccolsero nella
Majorana che quella del suo tardo epigono Caffè.
“scuola di Roma” intorno a Enrico Fermi (il libro
affaccia il dubbio che nello stesso convento,
come sospinto da un medesimo destino e da un
non
dissimile
bisogno
di
espiazione,
si
rinchiuderà poi anche il pilota del B29 che
sganciò la prima bomba atomica, quella su
Hiroshima).
completamente. sia la biografia di
Una quindicina d’anni fa scrissi un libro
sul caso dell’economista scomparso (da quel
libro
fu
anche
tratto
un
film
di
notevole
efficacia), feci ricerche accurate su di lui e posso
testimoniare come, soprattutto negli ultimi mesi
della sua presenza tra i vivi , egli
apparisse
divorato da un’angoscia indicibile, catastrofica,
Secondo Sciascia, Majorana intuì, grazie
un
uomo
capace
soltanto
di
sfoghi
amari,
alla sua forte sensibilità, quale destino tragico
rampogne, denunce (anche per quella sinistra
stessero spalancando al mondo le ricerche in
nella quale aveva sempre creduto ma nella quale
campo atomico in corso un po’ dappertutto e in
ormai credeva sempre di meno).
particolare
in
Italia.
Anzi
la
“visione”
lo
sgomentò talmente da indurlo a una clamorosa
protesta (contro la scienza). E perciò scomparve.
Per forzata che possa apparire, è una
Suggestionato
dal
libro
di
Sciascia,
ricordo che andai a cercare Caffè perfino nel
convento calabrese, accompagnato da un prete,
a
sua
volta
suggestionato
dal
mio
stesso
tesi suggestiva. Come appare suggestiva, per
teorema: Serra San Bruno come simbolo di
forzata che possa apparire a sua volta, la tesi di
possibili fughe religiose (o semi-religiose) dal
un Federico Caffè (altro famoso “desaparecido”,
mondo. Senonché il canuto e candido Superiore
titolare della cattedra di Politica economica
che ci ricevette (l’abito dei certosini è di panno
all’università la Sapienza di Roma, scomparso
bianco)
nel 1987 e mai più ritrovato) che si ritrae in se
improvvisati investigatori. Fu veemente (troppo
stesso e decide di inabissarsi nel nulla per
veemente?): il convento non ospita e non aveva
smentì
tutte
le
nostre
illazioni
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di
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Un mistero ancora non risolto: la scomparsa di Ettore Majorana
mai ospitato estranei. Majorana? Caffè? Il pilota
Forse lo scuotono (e lo provocano) le
che sganciò la bomba su Hiroshima? Via, signori,
parole di Enrico Fermi riportate dal libro: “… con
cercate altrove.
la sua intelligenza, una volta che avesse deciso
Eppure, anche a tanta distanza di tempo,
io continuo a pensare che qualcosa della mia
ricostruzione degli avvenimenti, così come la
formulai
allora,
continua
a
resistere.
La
di
scomparire
o
di
far
scomparire
il
suo
cadavere, Majorana ci sarebbe certo riuscito”
(sono all’incirca le stesse parole che pronuncerà
Alfonso Caffè parlando del fratello).
Forse
riassumo. Quando Caffè decise di uscire di
si
sofferma
con
particolare
scena, si ricordò del libro di Sciascia contenuto
interesse (o addirittura affascinato?) sulle pagine
nella libreria di casa e si impossessò del volume
in cui Sciascia racconta la sua breve visita al
che infatti il fratello Alfonso non troverà più.
convento calabrese: lunghi e deserti corridoi,
Lo portò via con sé?
celle
vuote,
ingiallite
e
tarlate
acqueforti,
insomma tante “visioni” che procurano allo
Sono costretto a citare me stesso: «Della
vicenda lo affascina soprattutto la scelta di
scrittore “un senso di dissolvimento e di irrealtà,
come di un sogno quando si sa di sognare”».
Majorana di scomparire in un grande buio.
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Un mistero ancora non risolto: la scomparsa di Ettore Majorana
Majorana sia nato, come Pirandello (e come
SCIASCIA E MAJORANA
Sciascia),
in
una
terra,
la
Sicilia,
in
cui
Antonio Saccone
«l’assenza se non il rifiuto della scienza» si
Professore di Letteratura Italiana moderna e
contemporanea
Università degli Studi di Napoli Federico II
configura come misura di vita, ma sia nel
contempo uno scienziato, costretto ad assumere
la scienza come funzione esistenziale, non può
non stridere come angosciosa dissonanza. Se
«Prediligeva Shakespeare e Pirandello»:
l’informazione, divulgata da Edoardo Amaldi, uno
dei «ragazzi» raccolti negli anni Trenta intorno
ad Enrico Fermi nel mitico laboratorio di via
Panisperna,
la
si
legge
come
epigrafe
al
volumetto, sospeso tra pamphlet e fiction, che a
metà degli anni Settanta Leonardo Sciascia
dedica al caso Majorana. Mettere in evidenza,
sulla soglia paratestuale, quelle opzioni letterarie
è il modo più suggestivo e inquietante per
rinvenire nell’amletica, presaga estraneità al suo
tempo le ragioni profonde della volontà di Ettore
Majorana di non intricarsi più con gli altri, di
preparare,
organizzare
con
esattezza
matematica l’enigma della propria scomparsa.
Del trentunenne scienziato si smarriscono le
tracce nel marzo del 1938, tra la partenza e
l’arrivo in un viaggio per mare da Palermo a
Napoli: l’investigazione narrativa allestita da
Sciascia,
escludendo
le
banalizzanti
ipotesi
ufficiali della follia e del suicidio, accredita
l’immagine di un uomo che, intenzionato a
sottrarsi
ai
grandi
interrogativi
posti
dalla
per Fermi e il suo gruppo romano la scienza è un
segreto che sta fuori di loro, da raggiungere, da
colpire e possedere, insomma «un fatto di
volontà», per Majorana è un segreto che sta
dentro di lui, «al centro del suo essere; un
segreto la cui fuga sarebbe stata fuga dalla vita,
fuga della vita». Ne è un segno esteriore, ma
non per questo superficiale, la nonchalance con
cui il giovane fisico, fumatore accanito, trascrive
formule,
calcoli
e
teorie
sui
pacchetti
di
«Macedonia», che poi butta nel cestino, appena
fumata l’ultima sigaretta. A subire questo esito è
anche
la
Heisenberg,
teoria,
che
prende
il
nome
del
nucleo
fatto
di
protoni
da
e
neutroni, ideata ed elaborata da Majorana prima
che sia resa nota dal professore di Lipsia. Il
rifiuto di rivendicarne la legittima paternità si
accompagna ad un sentimento di gratitudine per
Heisenberg
che
appare
come
un
amico
sconosciuto: «uno che senza saperlo, senza
conoscerlo, l’ha salvato da un pericolo, gli ha
come evitato un sacrificio».
All’annuncio
della
pubblicazione
della
scienza, sceglie il ritiro assoluto in un convento
teoria di Heisenberg il commento di Majorana è
di frati certosini, per mettere in atto, al pari dei
che con essa è stato detto tutto sull’argomento e
pirandelliani Mattia Pascal e Vitangelo Moscarda,
«probabilmente anche troppo».
il totale desiderio di essere «uomo solo» o di
trappola della continuità e regolarità accademica
«non
«una
a sgomentare Majorana, ma quella, micidiale e
condizione in cui dimenticare, dimenticarsi ed
pericolosa, predisposta dalla stessa scienza e dai
essere
suoi imprevedibili sviluppi. Sciascia ricorda che
esserci
più»,
dimenticato».
di
Il
attingere
fatto
a
stesso
che
Non è solo la
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Un mistero ancora non risolto: la scomparsa di Ettore Majorana
Fermi e i suoi collaboratori ottengono senza
vedere: «“In una manciata di polvere ti mostrerò
avvedersene la fissione (allora scissione) del
lo spavento” dice il poeta. E questo spavento
nucleo di uranio nel 1934. È probabile che
crediamo abbia visto Majorana in una manciata
Majorana riesca a vedere quello che i fisici
di atomi».
dell’Istituto romano non sono ancora in grado di
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Un mistero ancora non risolto: la scomparsa di Ettore Majorana
questi
MAJORANA A NAPOLI
a
in
base
alla
Amaldi a Carrelli, possiamo dire che tali appunti,
Professore di Struttura della materia
Università degli Studi di Napoli Federico II
incompleti, furono da Carrelli dati ad Amaldi il 13
Maggio
Majorana arrivò a Napoli verso il 10
Gennaio 1938 e concordò col preside di tenere la
lezione inaugurale il 13 gennaio. Ad essa gli
presenti,
oltre
a
qualche
1950
e,
dopo
varie
depositati
da
quest’ultimo
Galilaeana.
Nel
1987,
Congresso
Nazionale
in
di
vicissitudini,
alla
Domus
occasione
Fisica,
tali
di
un
appunti
furono pubblicati anastaticamente, insieme a
vari commenti, in un libro edito da Bibliopolis.
Sulla scomparsa di Majorana riporterò
studenti iscritti al corso non furono invitati,
furono
Ancora
testimonianza di Tartaglione ed al carteggio fra
Bruno Preziosi
mentre
Carrelli.
solo
una
testimonianza,
Facoltà; fra questi era sicuramente presente
assistente di Carrelli, secondo cui quest'ultimo,
Renato Caccioppoli
durante una visita al Chiostro di S. Gregorio
studenti presenti a tutte le lezioni furono Nella
Altieri, Gilda Senatore, Laura Mercogliano, Nada
Minghetti, Sebastiano Sciuti e Savino Coronato,
allievo
di
Caccioppoli
che
si
laureerà
in
vederne il restauro,
della fontana del Bottiglieri a un tratto puntò il
dito verso alcune finestre e disse: ''in una di
quelle celle Ettore Majorana praticò gli esercizi
spirituali''.
Qualche
giorno
informazione,
mi
Sciuti, assisté alle lezioni di
Chiostro
rendermi
Le lezioni proseguirono regolarmente,
salvo una lunga interruzione, dal 18-2 al 9-3,
una
sospensione
delle
attività
didattiche per la visita del Re, di Hitler e di
Mussolini.
Il
per
recai
dopo
con
conto
questa
Tartaglione
de
visu
al
della
situazione; in quella occasione incontrammo
sporadicamente, Mario Cutolo.
ad
quaranta
mentre erano nei pressi
testimoniatomi da Gilda Senatore e Sebastiano
dovuta
anni
Armeno (convento di clausura per suore) per
matematica proprio nel ’38. Nessun altro, come
Majorana, salvo,
degli
Elio
Tartaglione,
tenuta il 15 gennaio, l'ultima il 24 marzo. Gli
fine
da
familiare, fra cui la madre, alcuni professori della
La prima lezione tenuta agli studenti fu
dalla
fattami
nella Chiesa un francescano abbastanza maturo,
sicuramente appartenente al vicino Convento di
San Lorenzo Maggiore, convento di clausura per
frati. Gli chiedemmo notizie sulle procedure che
si
praticavano
cinquant'anni
prima
per
gli
esercizi spirituali; ci rispose con gentilezza,
giorno
prima
della
partenza
per
facendoci una lezione sugli stessi e, quando gli
Palermo, Majorana consegnò una cartella alla
dicemmo
allieva Gilda Senatore contenente tra l’altro gli
fatto che un fisico aveva ritenuto di fare in
appunti delle sue lezioni. Tali appunti furono,
quegli anni questa esperienza,
molti mesi dopo, consegnati dalla Senatore a
permeò di quella ''diffidenza e ironia'' di cui parla
Francesco Cennamo, suo futuro marito, e da
Sciascia nelle ultime pagine del suo libro e si
che il nostro interesse derivava dal
il suo tono si
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Un mistero ancora non risolto: la scomparsa di Ettore Majorana
allontanò verso S. Lorenzo Maggiore. Pregai Elio
futura memoria' al Rettore Fulvio Tessitore, cosa
di rendere la sua testimonianza per iscritto 'a
che avvenne qualche giorno dopo.
Chiesa di San Lorenzo Maggiore, Napoli
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Un mistero ancora non risolto: la scomparsa di Ettore Majorana
Il neutrino è una particella elusiva
I NEUTRINI.
MAJORANA AVEVA RAGIONE?
impone
pazienti
attese,
perché
che
interagisce
pochissimo, solo mediante la forza debole e
Renato Musto
quella gravitazionale. Postulato da Wolfang Pauli
nel 1930, fu osservato solo nel 1958. Già nel
Professore di Fisica Teorica
Università degli Studi di Napoli Federico II
1957 Bruno Pontecorvo aveva previsto che
diversi tipi di neutrini, dotati di massa, potessero
trasformarsi l’uno nell’altro. Queste oscillazioni
dei neutrini, osservate direttamente solo di
Nei periodi gloriosi della fisica fenomeni
inattesi
vengono
previsti
da
teorie
molto
recente, vengono intensamente studiate. Oggi
sappiamo che vi sono tre tipi di neutrini. Uno che
generali e poi ben presto confermati. Un magico
interagisce
accordo sembra allora regnare tra natura e
rispettivamente con il mu
ragione. Nel 1928 Paul Dirac, descrivendo le
simili all’elettrone tranne che per la massa. Tutti
particelle di spin ½ in modo consistente con la
e tre appaiono sempre con lo spin antiparallelo-
relatività speciale e la meccanica quantistica,
e mai parallelo- alla direzione del moto. E,
predisse l’antimateria. Oltre all’elettrone deve
infine, i neutrini hanno stati di massa molto più
esistere una particella di massa e spin eguali,
piccola di quella delle altre particelle.
ma di carica opposta, il positrone, scoperto da
Carl Anderson nel 1932. Da allora l’antimateria è
una presenza costante nella scienza e nella
fantascienza.
con
Majorana
ancora
una
l’elettrone
aveva
risposta
e
gli
altri
e il tau, particelle
ragione?
univoca.
Non
Ma
il
vi
è
futuro
scommette sui neutrini di Majorana, presenti in
modo naturale nelle teorie più recenti. E,,
Non sempre la corrispondenza tra teoria
soprattutto, l’esistenza di neutrini di Majorana
ed esperimenti è così rapida e felice. Nel 1937
potrebbe spiegare la loro massa molto piccola,
Ettore Majorana
che sarebbe indotta, mediante un divertente
introdusse
per le particelle
neutre di spin ½ “una descrizione
teorica, in
meccanismo ad altalena, da un neutrino di
armonia con i metodi generali della meccanica
massa molto elevata, presente alle altissime e
quantistica,”
non accessibili energie dove le interazioni forte,
necessità
per cui “non vi è più nessuna
di
presumere
l’esistenza
di
debole ed elettromagnetica si unificano.
antineutroni o antineutrini”. La previsione si è
rivelata errata per il neutrone, che una carica,
detta
barionica,
legata
all’interazioni
forte,
distingue dall’antineutrone. Ma per il neutrino la
questione è aperta: è una particella di Dirac, con
una nuova carica, la leptonica, ed una sua
antiparticella, o di Majorana, coincidente con
l’antiparticella?
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Un mistero ancora non risolto: la scomparsa di Ettore Majorana
attribuendo valori seminteri ad una quantità fino
SPINORI DI MAJORANA ED OTTICA
QUANTISTICA
allora assunta come intera. La storia si è ripetuta
decenni più tardi con l’assegnazione di cariche
Salvatore Solimeno
frazionarie, colori e sapori ai quarks (Gell-Man si
Professore di Struttura della materia
Università degli Studi di Napoli Federico II
ispirò ai Finnegan Wakes di Joyce per il termine
"quarks"). Qualcosa di analogo lo si ritrova in
Majorana col suo ampio spettro di interessi
Ettore Majorana ha attraversato la fisica
scientifici ed umanistici.
L’oggetto
degli anni 30 come una meteora producendo
nato
come
una
trottola
è
lavori caratterizzati da grande attenzione alle
divenuto nei decenni successivi il modello di
novità sperimentali dell’epoca e dall’eleganza
molti sistemi, tra i quali i laser sono i più
della formulazione matematica. L’importanza di
rappresentativi: giocando opportunamente con
molte sue idee è andata crescendo nel tempo.
atomi ridotti a due soli livelli si è riusciti a
Solo negli anni 50-60 si cominciò ad apprezzare
governare la materia fornendo al quesito posto
la sua rappresentazione di campi spinoriali. Lo
da Rutherford a Bohr “Come fa un elettrone a
stesso dicasi per la sfera di Riemann-Majorana-
sapere in quale orbita saltare?” una risposta
Bloch, che sta fornendo una rappresentazione
forse tardiva: "Salta dove la pompa lo manda”.
efficace
La descrizione in termini di spin abbraccia
della
evoluzione
dei
qubit
in
un’ampia gamma di sistemi che vanno dai mezzi
computazione quantistica.
Un’idea di cosa siano gli spinori di
Majorana ce la si può fare immaginando una
particella puntiforme capace di ruotare su se
stessa, nonostante l’estensione spaziale nulla. Il
lettore non diffidi della propria difficoltà ad
accettarla, se a Goudsmith ed Uhlenbeck che
chiedevano di ritirare la propria nota sullo "spin"
pompati otticamente, ai sistemi superradianti
scoperti in ammassi stellari e, ultimi nati, i
registri
formati
costituiscono
da
gli
ioni
intrappolati
elementi
e
che
fondamentali
dei
computer quantistici. Ebbene tutti questi sistemi,
oggetto di studio dell’ottica quantistica, sono
descritti da spinori di Majorana.
Quel
dell’elettrone, Ehrenfest ebbe a replicare che
che
rende
affascinante
il
“non c’era troppo da preoccuparsi essendo gli
comportamento di questi "spin" è che possono
autori molto giovani e della cui stupidità non
esistere come sovrapposizione di due stati. Per
c’era tanto da vergognarsi”. Questi dottorandi
farsene un’idea si può pensare al gatto di
s’erano posti il problema della discrepanza tra le
Schrödinger,
6 righe osservate da Paschen nello spettro
immagini di avere un gatto in una scatola il cui
un
esperimento
mentale.
Si
e le 5 previste dalla teoria di
destino è legato all’esito di un certo evento
Sommerfeld, adottando lo stesso metodo di chi
quantistico, un output 0 o 1. Se è 0 allora il
cerca di decrittare qualche lingua sconosciuta
gatto muore, mentre se è 1 il gatto rimane vivo.
(Goudsmit
Ora,
+
dell’elio He
geroglifici).
era
Ed
esperto
alla
in
fine
decifrazione
c’erano
di
riusciti
l’unico
modo
per
conoscere
il
valore
dell’output è aprire la scatola e vedere se il gatto
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Università degli Studi di Napoli Federico II
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Un mistero ancora non risolto: la scomparsa di Ettore Majorana
è vivo o morto. Una volta aperta la scatola, tutto
già esistono in natura. Gli enzimi ne sono un
si svolge secondo il senso comune: vi troviamo
esempio. Mentre in un computer tradizionale
dentro un gatto vivo o morto, a seconda dei
ogni dato è codificato in lunghissime stringhe di
casi.
componenti bistabili, in un computer quantistico
Ma prima che aprissimo la scatola, il
gatto era vivo e morto contemporaneamente?
Siamo stati noi, aprendo la scatola, a far
precipitare la situazione e a determinare il suo
fato? Anche se questa storiella non deve essere
presa alla lettera, mette in guardia sugli effetti
della
decoerenza
in
ottica
quantistica,
che
modifica profondamente l’evoluzione dei sistemi
reali producendo la ben nota irreversibilità della
nuovo, detti qubit, rappresentati dai due livelli di
energia
di
uno
ione
opportunamente
intrappolato. Inviando impulsi laser di opportune
frequenze si riesce a pilotare l’evoluzione di
queste stringhe di qubits. Associando poi questi
oggetti a punti della sfera di Riemann-MajoranaBloch un computer quantistico diventa una sorta
di planetario con qubit che descrivono complesse
traiettorie.
termodinamica.
Chi pensa con pessimismo alla crisi di
Internet e della new economy, non si accorge
che si è già entrati nella nuova era della
"Quantum Information".
i dati vengono immagazzinati in elementi di tipo
Computer
quantistici
Si spera che questa breve nota aiuti ad
integrare la curiosità per la fine di un docente
del nostro Ateneo con l’interesse per gli oggetti
fisico-matematici da lui inventati, studiati e
proposti.
Erwin Schrödinger, Nobel per la fisica 1933
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