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Bosnia-Erzegovina
Questo territorio, abitato da traci e illiri, fu conquistato
dai romani e quindi dai goti. Annesso all’Impero d’Oriente nel VI secolo, fu popolato dagli slavi. Nel XIII secolo
passò sotto sovranità ungherese e, tra il 1463 e il 1878,
sotto quella turca. Agli inizi del XX secolo fu annesso all’impero austro-ungarico e partecipò alla formazione del regno di Iugoslavia.
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Nome ufficiale
Bosna i Hercegovina
Forma di governo
Repubblica federale
Capitale Sarajevo
Superficie 51 209 km2
Popolazione 3,9 milioni
Densità 76 ab./km2
Popolazione urbana 46%
Vita media M 72 / F 77
Lingua Bosniaco, serbo-croato
Religione Musulmani sunniti 43%,
ortodossi 30%, cattolici 18%
Reddito nazionale lordo
pro capite 2980 $
Moneta Marco convertibile
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POSIZIONE
La Bosnia-Erzegovina, fino al 1992 una delle repubbliche federali della Iugoslavia, è situata nella Penisola Balcanica.
A nord e a ovest confina con la Croazia. A ovest si affaccia
per un brevissimo tratto (circa 22 km) sul Mare Adriatico.
A est confina con Serbia e Montenegro.
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Le cascate di Kravica sul fiume Trebizat. Le rocce calcaree favoriscono i fenomeni carsici, come lo sprofondamento dei fiumi e la formazione di grotte.
R. Czupryniak/Shutterstock
CARATTERISTICHE FISICHE
La Bosnia-Erzegovina ha una superficie di 51 209 km2.
Il territorio è in prevalenza montuoso, marcato a ovest
dalle Alpi Dinariche che lo separano dalla regione croata della Dalmazia. Il terreno è in prevalenza di tipo carsico [ 1 ]. La
fascia settentrionale è invece pianeggiante.
Tra i fiumi, Sava, Drina e Bosna scorrono verso nord e sono
tributari del Danubio; la Neretva, a sud, sfocia nell’Adriatico.
CLIMA E VEGETAZIONE
Il clima è continentale con estati calde e inverni rigidi. Nella parte meridionale è di tipo mediterraneo. Le precipita-
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Europa meridionale • Bosnia-Erzegovina
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G. L. Scarfiotti/Image Bank
Sarajevo, un tempo città
multietnica, è cambiata
dopo la guerra del 1992-95
durante la quale fu assediata dalle forze serbobosniache. Oggi è una città
a prevalenza musulmana.
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POPOLAZIONE
Il territorio della Bosnia-Erzegovina è stato colpito più di
ogni altro dai conflitti scaturiti dalla dissoluzione della Iugoslavia. Dal 1992 al 1995 in una violenta guerra civile si sono scontrati gruppi etnici e religiosi che fino ad allora vivevano pacificamente nel territorio.
Al termine del conflitto il paese ha assunto un assetto federale, da un lato la Federazione croato-musulmana con il 51%
del territorio e dall’altro la Repubblica serba Srpska. Attualmente il paese, con circa il 40% di
disoccupati, è una delle regioni
più povere della ex Iugoslavia.
La città più importante e popolosa è la capitale Sarajevo, con
428 000 di abitanti [ 2 ]. Dalla fine
della guerra c’è stata un’intensa
opera di ricostruzione.
La seconda città per numero
di abitanti è Banja Luka (220 000
ab.) a nord, diventata la capitale
della Repubblica serba. Altra città è Mostar (105 000 ab.) [ 3 ] a
sud, uscita quasi completamente
distrutta dalla guerra del 1992-95
e oggi in via di ricostruzione.
Mostar, durante la guerra civile, fu bombardata dai croati che
distrussero lo storico ponte in
pietra sulla Neretva. Oggi è abitata dalle comunità croata e
musulmana.
ATTIVITÀ ECONOMICHE
I lavoratori occupati sono così distribuiti: 55% nei servizi,
30% nell’industria, 15% nell’agricoltura.
Nelle fertili pianure del nord crescono cereali, nel sud alberi da frutto e viti, ma non in quantitativi sufficienti. Le
campagne però stentano a risollevarsi dalle distruzioni della guerra a causa anche della presenza di mine. Consistenti
invece le risorse forestali e la pastorizia.
Il sottosuolo è ricco di ferro, carbone, lignite. L’industria
ha un certo rilievo nei settori siderurgico, del legno e dei beni di consumo di prima necessità.
La rete stradale e ferroviaria, fortemente danneggiata
dagli eventi bellici, è stata in parte ricostruita per consentire
la libera circolazione di persone e merci, ma non è ancora
soddisfacente.
Gli aeroporti internazionali si trovano presso le città di
Sarajevo e Mostar.
L. Zugna/Image Bank
zioni sono abbondanti, soprattutto nella zona nordoccidentale.
Quasi la metà del territorio è ricoperta di boschi e prati.
L’abbondante vegetazione decresce a mano a mano che si
scende verso sud.
La più importante area protetta è il Parco nazionale di
Kozara istituito nel 1967 nel nord della Bosnia.
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