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ORTONA
La basilica di San Tommaso apostolo di Ortona è la
concattedrale dell'arcidiocesi di Lanciano-Ortona, dove si
custodiscono le reliquie di Tommaso apostolo dal XIII secolo
Basilica prima 1943
Busto reliquario di San Tommaso Apostolo
Originariamente la basilica era stata dedicata a Santa Maria degli
Angeli, e veniva riaperta al pubblico il 10 novembre 1127; era
stata ricostruita dopo che un terremoto ne ha provocato la
distruzione, che in quel periodo aveva interessato le regioni
meridionali della penisola italica.
Il 17 febbraio 1427 in questa
chiesa è stata solennemente proclamata la pace tra le città di
Lanciano e Ortona patrocinata da San Giovanni da Capestrano.
Successivamente l’edificio sacro ha subito un incendio e la
distruzione per opera dei turchi di Piyale Pascià che nell’estate del
1566 hanno messo a ferro e fuoco la città di Ortona; gli ortonesi
salvarono dalle fiamme le sacre reliquie del Patrono. Quattro anni
dopo, il tempio viene dedicato a San Tommaso Apostolo e veniva
elevato a rango di Cattedrale e gli ortonesi potevano acclamare il
loro pastore nella persona di Giandomenico Rebiba, imparentato
con il cardinale Scipione Rebiba ultimo della serie degli Arcipreti
della Chiesa locale. Andando avanti nei secoli la basilica subì
ancora delle profanazioni da parte dei francesi nel 1799 e nel 1943
è stata in gran parte distrutta dai tedeschi in fuga. Immediatamente
ricostruita nel dopoguerra, venne riconsacrata e riaperta ai fedeli il
5 settembre 1949 da S.E. Mons. Gioacchino Di Leo Vescovo di
Ortona.
Basilica
Navata centrale della basilica
La facciata è stata ricostruita nel 1947 dopo la distruzione da parte
dei tedeschi della facciata settecentesca con mezza cupola e il
porticato a nove colonne del trecento. Rimane integro solo il
portale dell’epoca sveva. Andando sulla piazza troviamo il portale
ricostruito dopo la guerra da reperti recuperati dalle macerie:
opera di Nicola Mancini (1311). Nella lunetta troviamo, Maria con
il Bambino, San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista.
Nella facciata si conservano archi ad ogiva, capitelli di epoca
sveva, finestre con tribolatura di impianto gotico. Il nuovo
campanile conserva il grande “campanone” del 1605. L’abside
risale al XIV secolo. Andando all’interno troviamo reperti del XIII
secolo. La volta della navata centrale è stata realizzata nel
Settecento, mentre quella dell’abside è trecentesca. Nella sacrestia
antica a sinistra dell’altare maggiore, interessanti teste-mensola
che reggono i costoloni della volta a vela. Nella cripta sotto al
presbiterio, l’urna di rame dorato e la lapide tombale dell’apostolo
con scritta greca. Gli affreschi della cupola sono del pittore
Luciano Bartoli; la figura di San Matteo Evangelista è l’unica
rimasta dopo la distruzione della basilica per opera dei tedeschi,
che è stata eseguita da pittore Antonio Piermatteo. Le immagini
della Via Crucis sono dell’artista ortonese Stefano Durante. Nella
cripta il crocifisso pendente è stato eseguito dallo scultore Aldo
D’Adamo.
Cappella di San Tommaso
Cappella di San Tommaso
All’interno conserva i bassorilievi a stucco della prima metà
dell’Ottocento da Vincenzo Perez. Ai sui lati sono visibili le due
ceramiche “ Gli ortonesi in Scio” e “L’arrivo a Ortona delle
reliquie di San Tommaso” eseguite da Tommaso Cascella. Inoltre
in questa cappella è custodito il busto d’argento di San Tommaso
Apostolo realizzato nel 1800 da una fonderia di Napoli.
Cappella del Santissimo Sacramento
Cappella del Sacramento
Possiamo ammirare interessanti stucchi a due altorilievi “Ultima
Cena” e “Sinite Parvulos” eseguiti nella prima metà
dell’Ottocento da Vincenzo Perez. Sulle pareti della cappella si
possono osservare due dipinti a olio del 1985 del pittore Franco
Sciusco
.
Traslazione
Secondo la tradizione,san Tommaso è l'apostolo dell'India. Egli é
arrivato a Kodungallor, Kerala, India, nel 52 d.C. e fu fatto
martirio nel 72 d.C. a Mylapore, Tamilnadu, India. Questo fatto
viene acclamato dai tutti gli storici, specie, coloro che abbaino
fatto la ricerca sulla tradizione vivente dei 'Nazranici' (san Tomaso
Cristiani). Ora le chiese orientali, siro malabarese e siro
malankarese, con le altre chiese orthodossi fanno la festa chiamata
DUKRANA nel giorno 3 Luglio in ogni anno. Il 6 settembre 1258
arrivano a Ortona le Ossa di San Tommaso Apostolo, trafugate da
Chio in Egeo dal navarca Leone Acciaiuoli al comando di tre
galee, della flotta del principe Manfredi contro Genova. Nel 1259
un notaio di Bari di nome Nicola attestava la presenza delle Ossa
dell’Apostolo a Chio. Fu presa anche la lapide tombale di fattura
armeno-mesopotamica, proveniente da Edessa, dove si trovavano
le Ossa dell’Apostolo sin dal secolo III. Nel 1566 la tomba fu
profanata dai turchi, ma le reliquie non furono distrutte. Oggi le
reliquie sono riposte sotto l’altare della cripta in un'urna di rame
dorato con effigie realizzata nel 1612 dal pittore ortonese
Tommaso Alessandrini
La Cripta
Pietra tombale del Santo asportata da Chio, insieme alle Reliquie
Nel 1985-86 studiosi dell’Università di Chieti e della
Soprintendenza alle Antichità compirono una ricognizione
scientifica sulle Ossa. Nelle proposizioni riassuntive si legge:
“(…) i resti scheletrici sono quelli di un longitipo con ossatura
genericamente gracile, di statura 160 + - 10 cm, di età scheletrica
compresa tra i 50 e i 70 anni, con caratteri sessuali secondari
scheletrici di tipo maschile, affetto fra l’altro da una malattia
reumatica che molto probabilmente è inquadrabile come
spondilo-artrite anchilopoietica di Strumpell-Marie”. Inoltre nella
relazione scientifica emerge che l’individuo esaminato “ mostra le
tracce di una frattura dell’osso zigomatico marginali al taglio
dimostra che non dovette trattarsi di un fendente pesante, ma
soprattutto di un tagliente ben affilato, la cui azione si è limitata
al taglio, piuttosto che alla spezzatura meccanica”.
Negli Atti di Tommaso il martirio dell’Apostolo viene narrati in
questi termini: “[…] Quand’ebbe terminata la suddetta preghiera,
disse ai soldati: Su, eseguite gli ordini di chi vi ha inviato. Quelli
vennero e lo trapassarono tutt’insieme con le lance. Cadde e
morì”.
Devozione
San Tommaso Apostolo è il compatrono dell’Arcidiocesi di
Lanciano-Ortona insieme alla Madonna del Ponte cui è dedicata
la Cattedrale-Basilica di Lanciano. La festa liturgica è il 3 luglio e
la festa patronale è la prima domenica di maggio, detta del
“Perdono” per la concessione papale dell’Indulgenza Plenaria.
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