Basilica di San Tommaso

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Basilica di San Tommaso
La basilica di San Tommaso apostolo di Ortona è la concattedrale dell'arcidiocesi di LancianoOrtona, dove si custodiscono le reliquie di Tommaso apostolo dal XIII secolo.
Originariamente la basilica era stata dedicata a Santa Maria degli Angeli, e veniva riaperta al
pubblico il 10 novembre 1127; era stata ricostruita dopo che un terremoto ne ha provocato la
distruzione, che in quel periodo aveva interessato le regioni meridionali della penisola italica.
Il 17 febbraio 1427 in questa chiesa è stata solennemente proclamata la pace tra le città di
Lanciano e Ortona patrocinata da San Giovanni da Capestrano. Successivamente l’edificio
sacro ha subito un incendio e la distruzione per opera dei turchi ; gli ortonesi salvarono dalle
fiamme le sacre reliquie del Patrono.
Quattro anni dopo, il tempio viene dedicato a San Tommaso Apostolo e veniva elevato a
rango di Cattedrale.
Andando avanti nei secoli la basilica subì ancora delle profanazioni da parte dei francesi nel
1799 e nel 1943 è stata in gran parte distrutta dai tedeschi in fuga. Immediatamente ricostruita
nel dopoguerra, venne riconsacrata e riaperta ai fedeli il 5 settembre 1949.
Traslazione
Il 6 settembre 1258 arrivano a Ortona le Ossa di San Tommaso Apostolo, trafugate da Chio in
Egeo dal navarca Leone Acciaiuoli al comando di tre galee, della flotta del principe Manfredi
contro Genova. Nel 1259 un notaio di Bari di nome Nicola attestava la presenza delle Ossa
dell’Apostolo a Chio. Fu presa anche la lapide tombale di fattura armeno-mesopotamica,
proveniente da Edessa, dove si trovavano le Ossa dell’Apostolo sin dal secolo III. Nel 1566 la
tomba fu profanata dai turchi, ma le reliquie non furono distrutte. Oggi le reliquie sono riposte
sotto l’altare della cripta in un'urna di rame dorato con effigie realizzata nel 1612 dal pittore
ortonese Tommaso Alessandrini.
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