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AREA AMBIENTE E TERRITORIO
CONFERENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA “AGRICOLTURA BIOLOGICA: RICERCA E INOVAZIONE: INDIVIDUARE LE PRIORITA’ PER
IL FUTURO”
Milano EXPO – 28 e 29 maggio 2015
Schede di sintesi dei gruppi di lavoro
a cura di:
Annalisa Saccardo
GRUPPO DI LAVORO COLTURE VEGETALI
Cereali
Priorità 1: controllo delle infestanti
•
attuazione dei seguenti metodi: superfici con copertura vegetale spontanea o seminata,
semina diretta e no tillage.
•
indagare il problema dell’invasione dell’ambrosia,
•
sviluppo di nuovi macchinari per il controllo delle infestanti;
•
relazione tra carico/copertura delle infestanti e la fertilità del suolo.
Colture proteiche
Priorità 2: controllo delle malattie
Breve termine (2-3anni)
•
Colture miste
•
Concia delle sementi
•
Uso del compost
Medio termine (3-5 anni)
•
Uso del compost
•
Concia sementi
Lungo termine (oltre 5 anni)
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•
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Selezione delle varietà
obiettivi verticali ed orizzontali
identificare in che direzione la ricerca e l’innovazione dovrebbe andare, per le colture vegetali ,
tenendo conto di obiettivi a breve, medio e lungo termine.
colture permanenti
priorità: gestire la bassa fertilità del suolo
breve periodo
•
Individuazione di metodi per minimizzare l’impatto ambientale delle pratiche agronomiche
(buone pratiche)
Medio periodo:
•
impatto del compost di qualità sulle colture pluriennali
•
uso dei residui di potatura ed incorporazione nel suolo
•
combinazione di diverse specie e rotazioni colturali
lungo termine:
olistica (approccio che consideri le condizioni locali quali suolo, clima, ecc.)
orticoltura
priorità: produzioni in serra
breve termine
•
avviare studi specifici sulle fragole
•
ruolo dell’innesto
medio termine
•
controllo di parassiti e malattie ( afidi soprattutto)
•
uso di fonti energetiche che non abbiamo impatto sul clima: evitare uso di carburanti fossili
•
riciclo di plastiche ed altre coperture
•
design delle serre adatte al clima, al suolo, alle condizioni locali, anche economiche
•
ricerca addizionale per fornire agli agricoltori biologici nuovi strumenti per aumentare la
biodiversità
lungo termine
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•
malattie del suolo: ricorso a strategie naturali, uso di scarti vegetali
•
la ricerca supplementare è necessaria per aiutare gli agricoltori a gestire l’azienda in
modo sempre più ecosostenibile
problematiche orizzontali: capire la biodiversità ed aumentare l’autonomia degli agricoltori
nella produttività e nella fertilità
•
Ruolo delle nuove tecnologie per aumentare la meccanizzazione
•
Chiudere il cerchio, a livello locale, tramite il trasporto di nutrienti
•
Se possibile, testare nuovi modelli di coltivazione
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Gruppo di lavoro SEMENTI
Identificare la ricerca per raggiungere l’obiettivo di impiego al 100% di sementi bio
Varietà insufficienti per le imprese agricole biologiche, incluse le varietà locali
Sviluppo di sementi adeguate al metodo di produzione biologico
Tecnologie e processi specifici di selezione di varietà adatte al metodo di produzione bio
Raccolta dei dati
Disponibilità di sementi di colture proteiche e mais
breve termine
Colture specifiche proteiche ed adatte ai cambiamenti climatici
Serve una rete di ricerca a medio termine
Varietà di sementi numericamente insufficienti per gli agricoltori incluse quelle locali
Sviluppo di varietà adatte al biologico
Tecniche di selezione varietale
Raccolta di dati
Attenzione a specifiche colture come soia e mais
Alternative all’uso di mais e soia
Usare varietà locali
Creazione di reti e partecipazione alla ricerca
Arricchire il suolo e combattere le infestanti
Combinazione di tratti come resistenza e qualità
Linea di produzione si sementi per ottenere alimenti senza glutine
Tolleranza ai cambiamenti climatici (siccità, piovosità, salinità)
Tecniche e processi di selezione varietale
breve termine
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migliorare la comprensione di cosa significhi il breeding in biologico
medio termine:
tecniche specifiche per migliorare la selezione varietale e l’innesto
favorire l'uso di varietà locali
approccio multidisciplinare
lungo termine:
sostenibilità, efficienza, comprensione dell' interazione tra la genetica delle piante ed altri
organismi
Obiettivi:
tracciabilità delle sementi per mantenere la fiducia dei consumatori
sostenibilità
biodiversità per combattere le resistenze
efficacia dei nutrienti
sostenibilità economica, una precondizione per lo sviluppo del settore
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GRUPPO DI LAVORO PRODUZIONI ANIMALI:
Il tavolo di lavoro sulle produzioni animali aveva come scopo quello di far emergere le richieste dei
singoli attori della filiera produttiva per migliorarne la produttività e la sostenibilità.
Dal dibattito sono emerse le seguenti richieste:
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Migliorare le performance produttive in base alla selezione delle razze (suini)
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Prediligere le razze rustiche e locali rispetto a quelle industriali (suini)
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Migliorare l’impatto ambientale degli allevamenti (suini)
Cercare di riuscire ad allevare gli animali senza l’utilizzo di antibiotici, al momento possibile
solo per gli allevamenti bovini. Italia e Danimarca riescono a produrre latte e carne senza l’utilizzo
di antibiotici.
Ridurre i concentrati nell’alimentazione bovina (richiesta della Svizzera e della Francia). In
Italia si riesce a produrre senza l’utilizzo di concentrati.
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Aumentare la collaborazione tra le aziende al fine di migliorare la produzione biologica
Migliorare la qualità degli alimenti, cereali e foraggi, mediante la micorizzazione (utilizzo di
funghi) delle piante. (Italia)
Aumentare la fertilità del suolo con l’utilizzo del letame come avviene in Italia
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Utilizzo di fitoterapia e omeopatia come unico metodo per la cura degli animali come
avviene in Svizzera)
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Migliorare il livello del benessere animale prendendo a modello Francia e Svizzera
Tutte queste richieste sono state apportate al fine di migliorare la qualità degli allevamenti biologici
ALLEVAMENTI BOVINI DA LATTE, DA CARNE, OVINI
tematiche sulle quali indirizzare la ricerca e l'innovazione:
•
riduzione degli antibiotici necessari nelle produzioni biologiche
•
alternative agli antibiotici (sistemi naturali e sostenibili)
•
estensivizzazione delle produzioni come strategia per il miglioramento climatico e la salute
soluzioni:
a breve termine:
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1. conoscenza dei risultati della ricerca condotta dentro e fuori l’UE (ad es. negli USA)
2. studio di allevamenti modello
3. rispetto all'uso di antibiotici individuazione di misure di prevenzione nella fase di
allevamento, gestione e alimentazione degli animali
4. ricerca di alternative all'uso di antibiotici
Alimentazione
1. bilanciare le razioni per ridurre la parte di cereali
2. ricerca a livello regionale per facilitare la produzione di mangimi in modo armonizzato con i
diversi sistemi di selezione degli animali
ALLEVAMENTI DI SUINI ED AVICOLI
problematiche:
salute e benessere degli animali
1. dimensione del gregge/
2. etichettatura
3. impatto ambientale dei ricoveri degli animali
soluzioni
1. scambio di conoscenze sui sistemi di allevamento incluso quello delle vacche nutrici (nel
breve periodo)
2. galline ovaiole: studio della percentuale di piumaggio riscontrato nei diversi sistemi di
allevamento (nel medio periodo)vcome indicatore del benessere animale
3. impatto della densità di allevamento ed estensivizzazione: dati esistenti ( nel medio
periodo)
4. studio di fattibilità sui risultati economici ottenuti dai sistemi di allevamento come
regolamentati dalla normativa comunitaria sulla zootecnia biologica
5. in merito all'impatto ambientale degli allevamenti: gestione degli effluenti di allevamento
inclusi i foraggi
6. gestione dell'allevamento inclusa l'area di recinzione, stoccaggio e mangimi
7. tecniche generali per ridurre le emissioni gassose degli allevamenti e connessione con
altre ricerche europee (nel lungo termine)
8. dati sull'impatto ambientale degli allevamenti (nel lungo termine)
API
Priorità:
1.
2.
3.
4.
salute e benessere delle api negli allevamenti biologici
sistemi innovativi di lotta alla varroa
conservazione delle api: creazione di aree unicamente dedicate alla riproduzione delle api
alimentazione
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a breve termine:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
prevenzione della diffusione di malattie delle da una regione all'altra
collaborazione e iniziative per la tutela della salute delle api
uso di microrganismi
creazione di aree di conservazione delle api libere dalla presenza della varroa
alimentazione delle api
risorse di proteine trovare alternative non carne (nel breve periodo)
sistemi monogastrici uso di insetti
lungo periodo
impatto sulla filiera del foraggio di qualità: contenuto di micronutrienti e minerali, diversità
del cibo e del foraggio, divulgazione di studi esistenti.
Problematiche
1. lavoro sui sistemi genetici delle api
2. allevamento e sistemi di allevamento
3. aree di conservazione per allevamenti biologici
4. robustezza tramite resistenza dell'allevamento
5. compiere ricerche specifiche e divulgarle, miglioramento del coordinamento tra studi e
ricerche
6. individuazione dei caratteri di sostenibilità dei sistemi dl allevamento regionali
7. necessità di avere un sistema di selezione delle razze a livello europeo
COMUNICAZIONE
1. promozione dell'agricoltura biologica: comunicazione a policy makers, agricoltori,
trasformatori e consumatori
2. trasferimento di conoscenze
3. approccio pan-euroepo
4. scambi da azienda ad azienda
5. aziende di dimostrazione o aziende modello
6. armonizzazione e legislazione
7. conservazione e certificazione di aree naturali
8. accrescere l'alimentazione basandosi sulla richiesta di mangimi: approccio regionale
includente il suolo e il clima
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9. si ha bisogno di individuare delle priorità includendo il suolo e il clima
10. si ha bisogno di avere una visione inclusiva nella ricerca seguendo un approccio
interamente olistico
11. collegamento con altri settori inclusa la trasformazione e il settore agro-forestale
12. capire i benefici sociali di avere una filiera agroalimentare basata sulle produzioni locali
13. ridurre i rifiuti
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TRASFORMAZIONE


ampio ventaglio di tematiche esaminate dal gruppo di lavoro, dall'alimentazione ai mangimi
obiettivo: adattare i processi produttivi alle richieste dei consumatori
aree di ricerca identificate:
1. tecnologie
2. produzioni di qualità
3. tracciabilità
4. ricerche socio economiche: competitività delle produzioni bviologiche, educazione,
informazioni ai consumatori
5. minore burocrazia
Trasformazione degli alimenti
1. problematiche: priorità per le piccole imprese biologiche:
2. disponibilità di tecnologie complesse, legislazione, conoscenza, informazione
3. soluzione a breve termine: risolvere i problemi sul piano normativo introducendo una
semplificazione degli adempimenti,
4. migliori pratiche di bench mark
5. come realizzare un sistema di cooperazione tra i diversi attori della filiera biologica? come
trasferire i risultati della ricerca scientifica alle imprese agricole biologiche? come aiutare
gli imprenditori ad avere un rapporto di collaborazione con gli altri soggetti della filiera
agroalimentare biologica?
6. individuazione di tecnologie di trasformazione compatibili con il sistema di produzione
biologico ultrafiltrazione, scambio di ioni, assorbimento di polimeri
7. sviluppare metodiche di laboratorio che possono essere adottate nell'unità di produzione
8. ricerca non solo in relazione agli esperti ed alle università, ma come memoria, cultura e
tradizione (biodiversità)
9. come utilizzare in biologico vecchie tecnologie che fanno parte di processi produttivi
tradizionali
Vino
1. ricerca tecnologica per ridurre il ricorso ai solfiti. Soluzione: stimolare la ricerca su impiego
di antiossidanti alternativi al fine di ridurre la presenza di solfiti senza rovinare la qualità del
vino (a medio termine)
2. promuovere l'informazione sui ridotti rischi per la salute umana se i solfiti sono mantenuti
entro livelli corretti ( a breve termine)
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3. sviluppo della ricerca verso della tecniche innovative di lotta alla plasmopara viticola
4. supportare l'acquisto di macchine irroratrici
problematiche orizzontali:
a) tracciabilità
1. come, dove e perché la tracciabilità opera nei diversi paesi e chi ne beneficia
2. ricerca per un rapido sistema di tracciabilità; dovrebbe essere elettronico a seconda del tipo
di prodotto (ad es. un microchip) servono sistemi a basso costo a breve termine per i
trasformatori, a lungo termine per i consumatori
3. creare un sistema trasparente per identificare i prodotti biologici
4. creare un sistema sulla lettura dei codici a barre che fornisca informazioni sull'origine del
prodotto
5. creare un sistema di comunicazione tra diversi soggetti della filiera: produttori, organismi di
certificazione, industria di trasformazione e consumatori
6. stampare delle etichette sui prodotti che informino sulla differenza tra cibo biologico e
convenzionale
7. semplificazione degli adempimenti amministrativi
b) tecnologie
1. accesso alle informazioni sulle tecnologie esistenti in particolare per piccoli agricoltori e
metodi specifici per il vino
2. prodotti di qualità: individuazione di metodo analitici
3. sviluppo di un sistema di tracciabilità
4. studi sui consumi e sul mercato
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GRUPPO DI LAVORO SULLO SCAMBIO DI INFORMAZIONI
Elementi di criticità
1. Raccomandazione per garantire un effettivo coinvolgimento degli agricoltori biologici e degli
stakeholders nei progetti di Ricerca ed Innovazione
2. Raccomandazione per la divulgazione appropriata di materiali e canali di informazione
3. Perché gli stakeholders vorrebbero partecipazione ai progetti di ricerca ed innovazione
4. Disequilibrata ripartizione dei fondi di finanziamento
5. Nessun ritorno pratico agli attori della filiera
6. Nessun coinvolgimento sin dall’inizio dei progetti di ricerca
7. Progetti irrilevanti rispetto alle problematiche che interessano gli agricoltori
8. Brevetti sui risultati della ricerca
Proposte:
1. si richiede massima apertura verso l’innovazione e l’assunzione di rischio
manageriale
2. Effettuare una ricognizione di studi e ricerche già portati a termine
3. Le priorità della ricerca e dell’innovazione dovrebbero provenire dagli attori della
filiera e dagli stakeholders in modo che si abbiano diverse prospettive (portare i
ricercatori in campo)
4. Gli attori della filiera dovrebbero poter definire problematiche e metodologie in modo
da identificare la risoluzione di problemi concreti
5. Gli attori della filiera dovrebbero essere coinvolti nella fase di divulgazione dei
risultati della ricerca
6. Gli attori si sentono co-proprietari dei risultati delle ricerca
7. Gli agricoltori dovrebbero essere compensati per il tempo impiegato nel
coinvolgimento in progetti di ricerca tramite un’equa ripartizione dei finanziamenti
Quali strumenti sono necessari per migliorare il coinvolgimento degli attori della filiera nella
ricerca e nell’innovazione?
1. Insediare una piattaforma di discussione (costruire una rete in modo da creare un rapporto
di fiducia tra i diversi attori coinvolti inclusa la società civile) – comprensione comune delle
situazioni vincenti
2. Le azioni di ricerca ed innovazione dovrebbero essere scritte in modo chiaro e semplice ed
avere meno oneri amministrativi
3. L’approccio di coinvolgimento degli attori della filiera dovrebbe riguardare anche la fase di
selezione delle proposte dei progetti di ricerca e durante la realizzazione degli stessi
4. Stabilire condizioni appropriate di finanziamento per consentire un miglior coinvolgimento
degli attori della filiera
Quale tipo di strumenti di divulgazione é opportuno utilizzare?
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Dalla divulgazione alla co-creazione:
1. co-creazione lungo il processo di vita del progetto di ricerca è necessario un coordinatore
scientifico e un coordinatore generale che si occupi della comunicazione dei risultati
2. E’ importante la condivisone non solo dei risultati, ma anche delle esperienze e delle
metodologie
3. I risultati devono essere trasmessi e comunicati non solo al mondo dell’agricoltura biologica
ma anche a quella convenzionale
4. È importante un approccio integrato e multidisciplinare
5. Ogni progetto dovrebbe avere un punto di contatto nazionale per raggiungere gli attori non
direttamente coinvolti nel progetti
Quali raccomandazioni sono necessarie per migliorare la divulgazione dei risultati della
ricerca?
1. Ruolo fondamentale dei consulenti per portare i risultati nelle aziende agricole e favorire lo
scambio di conoscenze
2. Promuovere o scambio di conoscenze da azienda ad azienda organizzando visite e
giornate dedicate alla divulgazione
3. Prevedere eventi informali per favorire lo scambio di informazioni ed esperienze tra
agricoltori
4. La comunicazione dei risultati della ricerca agli agricoltori deve avvenire con un linguaggio
semplice e tramite supporti facilmente consultabili e comprensibili
5. ricorrere a diversi strumenti di comunicazione sia telematici che cartacei
6. rendere l’apprendimento e la formazione/informazione degli agricoltori più divertente ed
interessanti ricorrendo se necessario anche al gioco
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