Newsletter N. 9 - ottobre 2013 Malattie Infettive a cura del Dipartimento di Sanità Pubblica - Direttore Dr. Paolo Ghinassi. Redazione: Staff Epidemiologia e Comunicazione - Servizio Igiene Pubblica. Comitato di Redazione: Paolo Bassi, Loris Bevilacqua, Gian Paolo Casadio, Valeria Contarini, Manuela Dradi, Paolo Fusaroli, Franco Gianelli, Mirella Guerra, Cinzia Pozzetti, Davide Resi, Cosetta Ricci, Giuliano Silvi, Riccardo Varliero. Progetto grafico: M. Edoarda Fava. INFLUENZA a cura di Gian Paolo Casadio - Dirigente medico del Servizio Igiene Pubblica CHE COS’E’ L’influenza è una malattia infettiva respiratoria provocata da virus influenzali. Si stima che ogni anno il 4-12% della popolazione italiana sia colpito da influenza. Spesso vengono impropriamente diagnosticate come “influenza” diverse infezioni delle prime vie respiratorie, sia di natura batterica che virale, che possono presentarsi con sintomi molto simili. Infatti, nello stesso periodo dell’anno in cui la circolazione dei virus influenzali è massima (solitamente da dicembre a marzo), possono contemporaneamente circolare molti altri virus (adenovirus, rhinovirus, virus respiratorio sinciziale, ecc.) che provocano malattie indistinguibili dall’influenza. QUALI SONO I SINTOMI L’influenza si presenta, dopo un periodo di incubazione di due o tre giorni, con improvvisa comparsa di febbre, brividi, cefalea, dolori muscolari, tosse, mal di gola, congestione nasale e congiuntivite. Soprattutto nei bambini si possono manifestare anche sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea). COME SI TRASMETTE L’influenza è moderatamente contagiosa. In media un soggetto infetto trasmette l’infezione a una o due persone suscettibili. La trasmissione avviene, principalmente, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie emesse tossendo, starnutendo o parlando. Considerando che tali particelle tendono a depositarsi nelle vicinanze del soggetto che le emette, sono a particolare rischio coloro che si trovano a breve distanza (entro tre metri) dalla fonte dell’infezione. Meno spesso l’influenza può essere contratta mediante contatto con superfici, oggetti o mani contaminate dal virus. DA QUANDO E PER QUANTO TEMPO UNA PERSONA CON L’INFLUENZA È CONTAGIOSA PER GLI ALTRI? L’adulto sano con influenza è in grado di trasmettere l’infezione dal giorno precedente fino a cinque-sette giorni dopo l’insorgenza dei sintomi. I bambini e gli immunocompromessi possono diffondere il virus per periodi più prolungati. Alcune persone, pur infettate, possono presentare un quadro clinico pauci o totalmente asintomatico, ma nella fase di viremia sono in grado, comunque, di diffondere l’infezione. QUALI SONO LE COMPLICANZE Le complicanze dell’influenza sono: polmoniti batteriche, disidratazione, peggioramento di malattie preesistenti (ad es. malattie croniche dell’apparato cardiovascolare o respiratorio), sinusiti e otiti (queste ultime soprattutto nei bambini). Il Centro Europeo per il controllo delle malattie (ECDC) stima che, nell’Unione Europea, in media 40.000 persone muoiano prematuramente ogni anno a causa dell’influenza. Il 90% dei decessi occorre in soggetti di età superiore ai 65 anni, specialmente tra quelli con patologie croniche di base. COME SI PREVIENE L’influenza può essere evitata mediante l’utilizzo di misure di protezione personale e di presidi farmaceutici. Le misure di protezione personale sono: - lavaggio delle mani (in assenza di acqua e sapone usare gel alcolici), -buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso con un fazzoletto o con l’avambraccio quando si tossisce o starnutisce), -isolamento respiratorio a casa delle persone con malattia respiratoria febbrile fino a 24 ore dopo la scomparsa della febbre, - uso di mascherine chirurgiche da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in luoghi pubblici, in particolare se sanitari. Questi semplici comportamenti utili a ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi, devono essere adottati anche, e soprattutto, da coloro che si vaccinano contro l’influenza, perché l’efficacia del vaccino non è ottimale, in particolare negli anziani e nei soggetti immunocompromessi. I presidi farmacologici sono: - il vaccino antinfluenzale, - i farmaci antivirali dotati di azione specifica contro i virus influenzali (oseltamivir e zanamivir). Il loro impiego a scopo preventivo è riservato a situazioni particolari ovvero in soggetti in cui l’influenza rappresenta un alto rischio, ma non è possibile utilizzare il vaccino (ad es. a causa di controindicazioni). PER CHI È NECESSARIA LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE Il vaccino antinfluenzale è indicato per tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano controindicazioni. Il Ministero della salute ogni anno, con una specifica Circolare, definisce le ca- tegorie di soggetti a cui la vaccinazione antinfluenzale deve essere offerta attivamente e gratuitamente. L’iniziativa vaccinale è rivolta a: - soggetti ad alto rischio di complicanze in caso di influenza (anziani, malati cronici, immunodepressi, donne in gravidanza), -soggetti in grado di trasmettere l’influenza ad individui ad alto rischio di complicanze (operatori sanitari, conviventi di soggetti a rischio, compresi i genitori di bambini di età inferiore a 6 mesi), -soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (forze dell’ordine, vigili del fuoco ecc.), - personale che per motivi di lavoro è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, veterinari, macellatori). Negli anziani e nei soggetti con fattori di rischio l’efficacia stimata della vaccinazione varia dal 23% al 75%. Nei giovani e negli adulti sani il livello di protezione è sensibilmente più elevato (70% circa). C’È IL RISCHIO DI CONTRARRE L’INFLUENZA DAL VACCINO? I vaccini antinfluenzali utilizzati in Italia sono inattivi, cioè contengono solo parti inerti del virus, in grado di esplicare un’attività antigenica ma assolutamente incapaci di moltiplicarsi e di determinare la malattia. QUALI SONO LE CONTROINDICAZIONI ALLA SOMMINISTRAZIONE DEL VACCINO ANTINFLUENZALE? Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a: - lattanti al di sotto dei sei mesi di età, - soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una pre- cedente dose o una reazione allergica grave (anafilassi) ad uno dei componenti del vaccino, - soggetti con una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre; in questi casi la vaccinazione va rimandata fino all’avvenuta guarigione, - soggetti con anamnesi positiva per sindrome di Guillain-Barrè insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino antinfluenzale. Una pregressa sindrome di Guillain-Barrè non correlata a vaccinazione antinfluenzale è motivo di precauzione. FALSE CONTROINDICAZIONI ALLA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE - allergia alle proteine dell’uovo con manifestazioni non anafilattiche, - malattie acute di lieve entità (raffreddore), -allattamento, - infezione da HIV ed altre immunodeficienze congenite o acquisite. La somministrazione del vaccino potrebbe non evocare una adeguata risposta immunitaria; una seconda dose di vaccino non migliora la risposta anticorpale in modo sostanziale. I PAZIENTI CON MALATTIE AUTOIMMUNI POSSONO ESEGUIRE LA VACCINAZIONE? Siccome questi pazienti sono a rischio di gravi complicanze a seguito di influenza e che le esperienze reperibili in letteratura testimoniano una soddisfacente efficacia ed un ottimo profilo di sicurezza del vaccino, è ragionevole raccomandare la vaccinazione antinfluenzale annuale. Ovviamente il vaccino va somministrato in fase di stabilità della malattia e, preferibilmente, non contemporaneamente all’assunzione di farmaci immunodepressori, poiché la risposta immunitaria potrebbe essere assente o non proteggente. E’ comunque opportuno prima di procedere alla vaccinazione consultarsi con lo Specialista che segue il caso, per un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici. E’ SICURO IL VACCINO ANTINFLUENZALE IN GRAVIDANZA? I vaccini antinfluenzali inattivati non comportano rischi in alcuna fase della gravidanza. La Circolare Ministeriale raccomanda la vaccinazione antinfluenzale per le donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e nel terzo trimestre di gestazione. La vaccinazione della donna gravida garantisce, inoltre, mediante il passaggio transplacentare degli anticorpi, la protezione del neonato nei primi mesi di vita, periodo nel quale, pur essendo a rischio di complicanze in caso di influenza, non può essere vaccinato. SONO UTILI I FARMACI ANTIVIRALI NEL TRATTAMENTO DELL’INFLUENZA? L’utilizzo dei farmaci antivirali inibitori della neuraminidasi (oseltamivir e zanamivir), da avviare il più tempestivamente possibile dopo l’insorgenza dei sintomi (entro 5 giorni, preferibilmente entro 48 ore), è raccomandato per ogni paziente con influenza confermata o sospetta che: - è ospedalizzato, - presenta un quadro clinico severo, complicato ed in evoluzione sfavorevole, - è ad alto rischio di gravi complicanze da influenza. Obiettivi di copertura per la vaccinazione antinfluenzale negli ultrasessantacinquenni e nei gruppi a rischio (Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-2014): OBIETTIVO MINIMO: 75% - OBIETTIVO OTTIMALE: 95% Per approfondire: - Circolare del Ministero della salute “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2013-2014” consultabile al link: http://www.trovanorme.salute.gov.it/renderNormsanPdf.spring?parte=1&serie=&anno=0&codLeg=46769 - Domande e risposte - Influenza e vaccinazione antinfluenzale. Ministero della salute, 29 ottobre 2012. http://www.salute.gov.it/ portale/p5_1_1.jsp?lingua=italiano&id=103 - Q&A on seasonal influenza, European Centre for disease and prevention control 28 October 2010. http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/seasonal_influenza/basic_facts/Pages/QA_seasonal_influenza.aspx - van Assen S, Agmon-Levin N, et al. EULAR recommendations for vaccination in adult patients with autoimmune inflammatory rheumatic diseases. Ann Rheum Dis. 2011 Mar;70(3):414-22. Per domande e commenti contattare: dr. Giuliano Silvi - Epidemiologia e Comunicazione - tel. 0544 286804 - e-mail: [email protected]