Struttura e funzioni del sistema finanziario

Tecnica Bancaria
(Cagliari – 2016)
prof. Mauro Aliano
[email protected]
1
Il Bilancio delle Banche
L’impatto degli IAS nelle valutazioni di
fine esercizio
2
Le tipicità delle banche


Le valutazioni a fine esercizio assumono un carattere
peculiare per le banche. Infatti, “ al 31/12”, la banca sarà
chiamata a valutare, principalmente:
 Crediti verso la clientela
 Attività finanziarie
 Partecipazioni
I criteri di valutazione di queste poste influenzano, in
modo determinante, non solo il Conto Economico, ma
anche lo Stato Patrimoniale della Banca
3
IAS 39 e valutazioni di fine esercizio



Lo IAS 39 ( collegato al 32) fornisce una definizione ampia di strumento finanziario,
comprendendo, oltre alle azioni e ai titoli a reddito fisso, anche i crediti, i debiti e i
derivati finanziari.
I criteri di valutazione sono fondamentalmente due:

Il fair value

Costo armonizzato, si valuta un’ attività/passività attualizzando flussi di cassa. Per
questa ragione possono essere impiegati solo per strumenti che presentano flussi
certi
Gli strumenti finanziari, così come definiti dagli IAS, si articolano in:

Attività e passività Held for trading -HFT (valutati al fair value). Si tratta di
attività/passività detenute per la negoziazione. N.B.: possono essere valutate al
fair value anche strumenti non detenuti per la negoziazione

Le attività held to maturity – HTM, detenute fino alla scadenza

Loans and receivables L&R, finanziamenti e crediti

Attività disponibili per la vendita AFS, available for sale
4
Schema di sintesi per le valutazioni a
fine esercizio
Fair Value
Costo Armonizzato
HFT
HTM
AFS
L&R
5
La valutazione dei crediti






Per i crediti, oltre alle restituzioni in conto capitale ed al tasso effettivo, si
tiene conto della perdita di valore ( peggioramento del merito creditizio).
Tale perdita viene definita impairment loss e deriva da una attento
monitoraggio delle singole posizioni
Le procedure di impairement si basano sull’attualizzazione di flussi futuri
che rappresenta il valore della posizione. Se il valore della posizione risulta
inferiore all’importo iscritto si ha una svalutazione (voce 130 a) del C.E. –
rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti)
Le procedure di impairement quantificano l’impatto sui flussi futuri di eventi
che si sono già manifestati (non è uno stress test!!)
In passato esistevano i fondi rischi su crediti e fondi rischi bancari generali,
che spesso venivano impiegati, attraverso le politiche di bilancio, per la
stabilizzazione degli utili
Dunque le procedure di impairement non rendono più possibile l’impiego dei
“fondi” per la stabilizzazione dei risultai economici.
6
La valutazione dei titoli

In funzione della finalità si individuano:
HFT: valutati al fair value (quotazioni di
mercato o titoli similari)

AFS: fair value

HTM: costo armonizzato

7
Partecipazioni





In società controllate: di diritto o di fatto (patti
di sindacato etc.), quando si ha il potere di
determinare l’andamento della gestione
In società collegate: quando attraverso le
partecipazioni si riesce ad avere un’influenza
“notevole” (almeno il 20% del capitale)
Joint venture
Partecipazioni Held For Sale: che la banca
intende vendere entro 12 mesi
Altre
8
Partecipazioni
Tipologia di
Partecipazione
Bilancio
Consolidato
Bilancio non
consolidato
In società
controllate
Al costo o al fair
value
Metodo
patrimonio netto
In società
collegate
Al costo o al fair
value
Metodo
patrimonio netto
Joint Venture
Al costo o al fair
value
Consolidamento
proporzionale o
patrimonio netto
Held For Sale
Al minore tra
costo contabile e
fair value
Altre
Fair Value
Fair value
9
Off Balance Sheet




Garanzie, Derivati e impegni ad erogare fondi
I crediti di firma sono inseriti nello Stato Patrimoniale sotto la voce “altre
passività” al fair value, nel Conto Economico rientrano le variazioni di valore
Gli impegni ad erogare fondi sono contenuti nella Nota Integrativa
In passato i Derivati venivano considerati “sotto la riga”, ovvero in calce al
Bilancio. Attualmente gli IAS prevedono che siano inseriti sopra la riga,
ovvero nel Bilancio nell’attivo o nel passivo.

Per quanto riguarda la metodologia di valutazione, è opportuno fare la seguente distinzione:
Derivati
Speculativi
Derivati di
Copertura
Fair Value
Hedging
accounting (a. fair
value hedge; b
fair value
10
Fair value

Gli effetti sul bilancio delle valutazioni al fair
value:



Pesanti svalutazioni quando crollano gli indici
finanziari
Risultati “inficiati” dalla volatilità degli strumenti
finanziari
Negli strumenti complessi, come i derivati
strutturati, diventa difficile definire con precisione
la metodologia
11
Qualche informazione quantitativa al
31/12/2014 – Total Assets
12
Qualche informazione quantitativa la
31/12/2014 – Tier 1 Ratio
13
Qualche informazione quantitativa la
31/12/2014 – Net Interest Income
14
Il Bilancio delle Banche
Analisi della gestione bancaria
15
La valutazione delle performance
Lo studio delle perfomance bancarie dovrebbe
essere condotto mediante un’analisi di tipo
Panel (ovvero analisi della singola Banca
rispetto al proprio passato e rispetto alle banche
comparabili nel tempo). In particolare si
dovrebbe analizzare:
 Lo sviluppo dell’attività ( in termini dimensionali)
 L’equilibrio economico
 L’equilibrio patrimoniale
16
La valutazione delle performance



È necessario riclassificare sia lo Stato Patrimoniale sia il
Conto Economico al fine di fornire informazioni più
dettagliate circa l’operatività delle aree fondamentali
della banca
La riclassificazione è utile soprattutto per un’analisi da
parte di soggetti terzi, in particolare anche per la
valutazioni degli impatti delle policies da parte di
istituzioni nazionali e sovranazionali
Le riclassificazioni vanno, poi, integrate con le
informazioni contenute nella Nota Integrativa e negli altri
prospetti informativi
17
Esempio di riclassificazione del Conto Economico:
l’articolazione del Margine di Interesse
Interessi attivi su prestiti a clientela ordinaria
IPCO -
Interessi passivi su raccolta da clientela ordinaria
IRCO =
Margine della Clientela Ordinaria
NICO+
Dividendi, interessi ed altri proventi da titoli
IT=
Margine della Gestione Bancaria
MGB
Interessi attivi da altre istituzione creditizie
IPIC-
Interessi passivi ad altre istituzione creditizie
IRIC=
Margine dell’Interbancario
MINTB
Margine della Gestione Bancaria
MGB+
Margine dell’Interbancario
MINTB=
Margine di Interesse
MINTS
Fonte: Interpretazione e analisi della gestione Bancaria, a cura di L. Nadoti
Giappichelli Editore
18
Possibili profili di analisi della
perfomance (ABI)
Reddituale
 Di produttività
 Strutturale
 Patrimoniale
 Di Liquidità
 Di rischiosità
Di seguito alcuni cenni a diversi indicatori di
bilancio utilizzabili per l’analisi dei diversi
profili

19
Il profilo reddituale
L’indicatore più impiegato, come per le imprese
industriali, è il ROE:
Dove:
ROE=Return on Equity
RGEST=risultato di gestione
MP=mezzi propri
MINTS= margine di interesse
MINTM= margine di intermediazione
20
Il profilo reddituale

Attraverso la precedente scomposizione del
ROE si riesce ad evidenziare il contributo di
alcune aree al risultato economico

Infatti il rapporto tra MINTS e MP indica l’apporto in
termini di redditività dell’attività di intermediazione
creditizia classica
Il rapporto tra MINTM e MINTS indica l’incidenza delle
provvigioni e delle commissioni
Il rapporto tra RGEST e MINTM fornisce indicazioni circa
l’incidenza dei costi operativi (amministrativi e di
personale)


21
Gli indici di produttività




Problema dei costi congiunti riferiti ai diversi processi
aziendali
Discrezionalità nella scelta dell’imputazione dei costi ai
processi
Si ricorre a dati ulteriormente riclassificati ed “aggiustati”
Gli indicatori più utilizzati sono:




Fondi intermediati per addetto
Prestiti alla clientela per addetto
Prestiti alla clientela per addetto a sportello
Etc.
22
Gli indici di struttura


Il rapporto impieghi su depositi indica la capacità
della banca si svolgere la funzione creditizia
L’indice della posizione netta sull’interbancario
definisce invece i rapporti che la banca ha con
gli altri intermediari creditizi. Di solito si rapporta
la differenza tra posizione attive e passive
all’attivo lordo della banca, per capire, appunto,
l’incidenza nella del mercato interbancario sulla
struttura della banca per rapporto alla
dimensione
23
Gli indicatori patrimoniali



Di seguito sono riportati alcuni indicatori che
vanno oltre ed integrano ciò che è prescritto
in termini di vigilanza.
Il rapporto tra Debiti e Mezzi propri viene
definito Leverage, o leva finanziaria
Il rapporto tra sofferenze e mezzi propri
esprime la capacità della banca di far fronte
alle potenziali perdite associate alle
sofferenze
24
Indicatori di liquidità

Di seguito alcuni indicatori di liquidità, oltre a
quelli previsti da Basilea 3




Riserve di liquidità su raccolta complessiva
Riserve di liquidità su impegni a vista
Riserve di liquidità su impegni complessivi
Riserve di liquidità e attività negoziabili a
brevissimo termine su impegni complessivi
25
Gli indicatori di rischio


Articolati per le diverse tipologie di rischio
Possono riguardare il rischio di credito



Esposizioni deteriorate lorde su esposizioni totali
lorde
Il numeratore può essere sostituito dalle
Sofferenze, dagli Incagli, dalle esposizioni
ristrutturate o scadute
L’adeguatezza patrimoniale

I rapporti tra i vari tier ed il patrimonio di vigilanza
26
Il Bilancio delle Banche
L’EVA ed il valore economico d’impresa
27
Economic Value Added

Misura il valore creato dall’impresa in un
certo periodo al netto del capitale investito
EVA=NOPAT-w*( D+E)
Dove:
NOPAT= rappresenta il Net Operating Profit After Taxes, una misura della
redditività al netto delle tasse
W= wacc (weighted average cost capital) costo medio ponderato del capitale
D= debiti
E= equity, capitale
28
Logica di funzionamento dell’EVA
Prestatori
Tasso di
remunerazione
del
Capitale di
debito
Azionisti/portatori di capitale
BANCA
Dividendi
NOPAT
EVA
29
EVA: esempio

La Banca Alpha presenta:





Debiti (D) per 20 mln di euro
Capitale (E) per 10 mln di euro
Il tasso di remunerazione del debito è pari al 2%
(Rd)
Il costo del capitale proprio è pari al 5%
NOPAT= 6 mln di euro
Il costo medio ponderato del capitale è pari a:
(20*2%+10*5%)/30= 3%

30
Eva: esempio
Prestatori
20 mln
2%
Azionisti/portatori di capitale
10 mln
BANCA
NOPAT= 6mln di euro
5%
WACC= 3%
EVA
31
EVA: esempio

L’EVA sarà pari a:
6 mln-3%(30mln )=
=6 mln-0.9mln=
=5.1 mln di euro
32
Differenze per il calcolo dell’EVA tra
imprese bancarie e non


Nelle imprese industriali, nel calcolo del
NOPAT, non si considera il reddito netto da
interesse
Per il calcolo di D nelle imprese industriali
non si considerano le linee di credito a breve
termine. Per le imprese bancarie si
escludono i depositi e le obbligazioni
acquistate dalla clientela retail.
33