Tecnica Bancaria (Cagliari - 2015) prof. Mauro Aliano [email protected] 1 Il Bilancio delle Banche L’impatto degli IAS nelle valutazioni di fine esercizio 2 Le tipicità delle banche Le valutazioni a fine esercizio assumono un carattere peculiare per le banche. Infatti, “ al 31/12”, la banca sarà chiamata a valutare, principalmente: Crediti verso la clientela Attività finanziarie Partecipazioni I criteri di valutazione di queste poste influenzano, in modo determinante, non solo il Conto Economico, ma anche lo Stato Patrimoniale della Banca 3 IAS 39 e valutazioni di fine esercizio Lo IAS 39 ( collegato al 32) fornisce una definizione ampia di strumento finanziario, comprendendo, oltre alle azioni e ai titoli a reddito fisso, anche i crediti, i debiti e i derivati finanziari. I criteri di valutazione sono fondamentalmente due: Il fair value Costo armonizzato, si valuta un’ attività/passività attualizzando flussi di cassa. Per questa ragione possono essere impiegati solo per strumenti che presentano flussi certi Gli strumenti finanziari, così come definiti dagli IAS, si articolano in: Attività e passività Held for trading -HFT (valutati al fair value). Si tratta di attività/passività detenute per la negoziazione. N.B.: possono essere valutate al fair value anche strumenti non detenuti per la negoziazione Le attività held to maturity – HTM, detenute fino alla scadenza Loans and receivables L&R, finanziamenti e crediti Attività disponibili per la vendita AFS, available for sale 4 Schema di sintesi per le valutazioni a fine esercizio Fair Value Costo Armonizzato HFT HTM AFS L&R 5 La valutazione dei crediti Per i crediti, oltre alle restituzioni in conto capitale ed al tasso effettivo, si tiene conto della perdita di valore ( peggioramento del merito creditizio). Tale perdita viene definita impairment loss e deriva da una attento monitoraggio delle singole posizioni Le procedure di impairement si basano sull’attualizzazione di flussi futuri che rappresenta il valore della posizione. Se il valore della posizione risulta inferiore all’importo iscritto si ha una svalutazione (voce 130 a) del C.E. – rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti) Le procedure di impairement quantificano l’impatto sui flussi futuri di eventi che si sono già manifestati (non è uno stress test!!) In passato esistevano i fondi rischi su crediti e fondi rischi bancari generali, che spesso venivano impiegati, attraverso le politiche di bilancio, per la stabilizzazione degli utili Dunque le procedure di impairement non rendono più possibile l’impiego dei “fondi” per la stabilizzazione dei risultai economici. 6 La valutazione dei titoli In funzione della finalità si individuano: HFT: valutati al fair value (quotazioni di mercato o titoli similari) AFS: fair value HTM: costo armonizzato 7 Partecipazioni In società controllate: di diritto o di fatto (patti di sindacato etc.), quando si ha il potere di determinare l’andamento della gestione In società collegate: quando attraverso le partecipazioni si riesce ad avere un’influenza “notevole” (almeno il 20% del capitale) Joint venture Partecipazioni Held For Sale: che la banca intende vendere entro 12 mesi Altre 8 Partecipazioni Tipologia di Partecipazione Bilancio Consolidato Bilancio non consolidato In società controllate Al costo o al fair value Metodo patrimonio netto In società collegate Al costo o al fair value Metodo patrimonio netto Joint Venture Al costo o al fair value Consolidamento proporzionale o patrimonio netto Held For Sale Al minore tra costo contabile e fair value Altre Fair Value Fair value 9 Off Balance Sheet Garanzie, Derivati e impegni ad erogare fondi I crediti di firma sono inseriti nello Stato Patrimoniale sotto la voce “altre passività” al fair value, nel Conto Economico rientrano le variazioni di valore Gli impegni ad erogare fondi sono contenuti nella Nota Integrativa In passato i Derivati venivano considerati “sotto la riga”, ovvero in calce al Bilancio. Attualmente gli IAS prevedono che siano inseriti sopra la riga, ovvero nel Bilancio nell’attivo o nel passivo. Per quanto riguarda la metodologia di valutazione, è opportuno fare la seguente distinzione: Derivati Speculativi Derivati di Copertura Fair Value Hedging accounting (a. fair value hedge; b fair value 10 Fair value Gli effetti sul bilancio delle valutazioni al fair value: Pesanti svalutazioni quando crollano gli indici finanziari Risultati “inficiati” dalla volatilità degli strumenti finanziari Negli strumenti complessi, come i derivati strutturati, diventa difficile definire con precisione la metodologia 11 Qualche informazione quantitativa al 31/12/2014 – Total Assets 12 Qualche informazione quantitativa la 31/12/2014 – Tier 1 Ratio 13 Qualche informazione quantitativa la 31/12/2014 – Net Interest Income 14 Il Bilancio delle Banche Analisi della gestione bancaria 15 La valutazione delle performance Lo studio delle perfomance bancarie dovrebbe essere condotto mediante un’analisi di tipo Panel (ovvero analisi della singola Banca rispetto al proprio passato e rispetto alle banche comparabili nel tempo). In particolare si dovrebbe analizzare: Lo sviluppo dell’attività ( in termini dimensionali) L’equilibrio economico L’equilibrio patrimoniale 16 La valutazione delle performance È necessario riclassificare sia lo Stato Patrimoniale sia il Conto Economico al fine di fornire informazioni più dettagliate circa l’operatività delle aree fondamentali della banca La riclassificazione è utile soprattutto per un’analisi da parte di soggetti terzi, in particolare anche per la valutazioni degli impatti delle policies da parte di istituzioni nazionali e sovranazionali Le riclassificazioni vanno, poi, integrate con le informazioni contenute nella Nota Integrativa e negli altri prospetti informativi 17 Esempio di riclassificazione del Conto Economico: l’articolazione del Margine di Interesse Interessi attivi su prestiti a clientela ordinaria IPCO - Interessi passivi su raccolta da clientela ordinaria IRCO = Margine della Clientela Ordinaria NICO+ Dividendi, interessi ed altri proventi da titoli IT= Margine della Gestione Bancaria MGB Interessi attivi da altre istituzione creditizie IPIC- Interessi passivi ad altre istituzione creditizie IRIC= Margine dell’Interbancario MINTB Margine della Gestione Bancaria MGB+ Margine dell’Interbancario MINTB= Margine di Interesse MINTS Fonte: Interpretazione e analisi della gestione Bancaria, a cura di L. Nadoti Giappichelli Editore 18 Possibili profili di analisi della perfomance (ABI) Reddituale Di produttività Strutturale Patrimoniale Di Liquidità Di rischiosità Di seguito alcuni cenni a diversi indicatori di bilancio utilizzabili per l’analisi dei diversi profili 19 Il profilo reddituale L’indicatore più impiegato, come per le imprese industriali, è il ROE: Dove: ROE=Return on Equity RGEST=risultato di gestione MP=mezzi propri MINTS= margine di interesse MINTM= margine di intermediazione 20 Il profilo reddituale Attraverso la precedente scomposizione del ROE si riesce ad evidenziare il contributo di alcune aree al risultato economico Infatti il rapporto tra MINTS e MP indica l’apporto in termini di redditività dell’attività di intermediazione creditizia classica Il rapporto tra MINTM e MINTS indica l’incidenza delle provvigioni e delle commissioni Il rapporto tra RGEST e MINTM fornisce indicazioni circa l’incidenza dei costi operativi (amministrativi e di personale) 21 Gli indici di produttività Problema dei costi congiunti riferiti ai diversi processi aziendali Discrezionalità nella scelta dell’imputazione dei costi ai processi Si ricorre a dati ulteriormente riclassificati ed “aggiustati” Gli indicatori più utilizzati sono: Fondi intermediati per addetto Prestiti alla clientela per addetto Prestiti alla clientela per addetto a sportello Etc. 22 Gli indici di struttura Il rapporto impieghi su depositi indica la capacità della banca si svolgere la funzione creditizia L’indice della posizione netta sull’interbancario definisce invece i rapporti che la banca ha con gli altri intermediari creditizi. Di solito si rapporta la differenza tra posizione attive e passive all’attivo lordo della banca, per capire, appunto, l’incidenza nella del mercato interbancario sulla struttura della banca per rapporto alla dimensione 23 Gli indicatori patrimoniali Di seguito sono riportati alcuni indicatori che vanno oltre ed integrano ciò che è prescritto in termini di vigilanza. Il rapporto tra Debiti e Mezzi propri viene definito Leverage, o leva finanziaria Il rapporto tra sofferenze e mezzi propri esprime la capacità della banca di far fronte alle potenziali perdite associate alle sofferenze 24 Indicatori di liquidità Di seguito alcuni indicatori di liquidità, oltre a quelli previsti da Basilea 3 Riserve di liquidità su raccolta complessiva Riserve di liquidità su impegni a vista Riserve di liquidità su impegni complessivi Riserve di liquidità e attività negoziabili a brevissimo termine su impegni complessivi 25 Gli indicatori di rischio Articolati per le diverse tipologie di rischio Possono riguardare il rischio di credito Esposizioni deteriorate lorde su esposizioni totali lorde Il numeratore può essere sostituito dalle Sofferenze, dagli Incagli, dalle esposizioni ristrutturate o scadute L’adeguatezza patrimoniale I rapporti tra i vari tier ed il patrimonio di vigilanza 26 Il Bilancio delle Banche L’EVA ed il valore economico d’impresa 27 Economic Value Added Misura il valore creato dall’impresa in un certo periodo al netto del capitale investito EVA=NOPAT-w*( D+E) Dove: NOPAT= rappresenta il Net Operating Profit After Taxes, una misura della redditività al netto delle tasse W= wacc (weighted average cost capital) costo medio ponderato del capitale D= debiti E= equity, capitale 28 Logica di funzionamento dell’EVA Prestatori Tasso di remunerazione del Capitale di debito Azionisti/portatori di capitale BANCA Dividendi NOPAT EVA 29 EVA: esempio La Banca Alpha presenta: Debiti (D) per 20 mln di euro Capitale (E) per 10 mln di euro Il tasso di remunerazione del debito è pari al 2% (Rd) Il costo del capitale proprio è pari al 5% NOPAT= 6 mln di euro Il costo medio ponderato del capitale è pari a: (20*2%+10*5%)/30= 3% 30 Eva: esempio Prestatori 20 mln 2% Azionisti/portatori di capitale 10 mln BANCA NOPAT= 6mln di euro 5% WACC= 3% EVA 31 EVA: esempio L’EVA sarà pari a: 6 mln-3%(30mln )= =6 mln-0.9mln= =5.1 mln di euro 32 Differenze per il calcolo dell’EVA tra imprese bancarie e non Nelle imprese industriali, nel calcolo del NOPAT, non si considera il reddito netto da interesse Per il calcolo di D nelle imprese industriali non si considerano le linee di credito a breve termine. Per le imprese bancarie si escludono i depositi e le obbligazioni acquistate dalla clientela retail. 33