Metodi matematici utilizzati per lo studio dei sistemi di controllo Modello matematico di un sistema continuo Def. Un Sistema dinamico è un insieme di elementi interagenti che concorrono a stabilire una relazione ben precisa tra ingressi e uscite. Un suo modello matematico è una equazione del tipo anu Sistema dinamico dinamico n t a u n 1 t ....... a ut a ut n 1 1 0 i mt b i m 1t ....... b it b it b m m 1 1 0 cioè una equazione differenziale lineare e a coefficienti costanti se: 1. Il sistema è “studiato nel continuo”, cioè se l’insieme dei tempi (insieme di tutti i possibili istanti di osservazione del sistema) è un intervallo continuo. La funzione incognita u(t) compare sotto l’operatore di derivata in quanto il modello deve essere in grado di rappresentare tutte le variazioni istantanee di u(t), e di conseguenza l’equazione è differenziale 2. L’equazione è lineare in quanto la funzione incognita compare elevata solo al primo grado: essa rappresenta un sistema lineare cioè un sistema per cui vale il “Principio di sovrapposizione degli effetti” in cui si afferma che: “Se si sollecita un sistema con un ingresso dato dalla combinazione lineare di più ingressi, l’uscita sarà combinazione lineare delle uscite corrispondenti ai singoli ingressi componenti.” 3. Il sistema è invariante cioè vale per esso il cosiddetto “Principio delle prove ripetute" in esso si afferma che: “Se sollecito un sistema invariante con lo stesso ingresso in istanti di tempo diversi e a partire dalle stesse condizioni iniziali, la risposta sarà sempre la stessa”. Conseguentemente un sistema invariante non altera la sua struttura nel tempo e quindi i parametri restano invariati. Nel modello matematico sopra riportato, i valori dei parametri sono rappresentati dai coefficienti, che di conseguenza sono costanti. 4. Il sistema è di ordine n, cioè il sistema è caratterizzato da n variabili di stato. Si può dimostrare che l’ordine dell’equazione differenziale, modello matematico di un sistema studiato nel continuo, ( cioè l’ordine massimo di derivazione della funzione incognita ), coincide con l’ordine del sistema. 1 Sistema continuo continuoinam ico dinamico Sistema lineare dinamico Sistema invariante dinamico Soluzioni Riprendiamo l’equazione differenziale: an u n t a bmi n 1u mt b n 1t ....... m 1i a1u t a0u t m 1t ....... b it b t 1 0 risolverla vuol dire trovare l’espressione della funzione incognita u(t) a partire da determinate condizioni iniziali; come è noto dai procedimenti matematici atti a risolvere questo tipo di equazione, la sua soluzione (detta integrale) sarà data dalla somma di due termini : Integrale generale dell’omogenea associata Un integrale particolare Per omogenea associata si intende l’equazione n n 1t ....... a ut a ut 0 a u t a u n n 1 1 0 Soluzioni Omogenea ottenuta considerando la funzione di ingresso, insieme alle sue derivate, identicamente nullo. In essa, effettuando la sostituzione u(t)=et si ottiene l’equazione caratteristica: an n an 1n 1 ....... a1 a0 0 in cui all’operatore di derivata n-ma della funzione u(t) corrisponde l’elevamento all’ennesima potenza della variabile incognita . Caratteristica Questa equazione ammette nel campo complesso n soluzioni ognuna delle quali porta un contributo alla composizione dell’integrale generale. In particolare si ha che: Ad ogni radice reale e di molteplicità 1 corrisponde un termine del tipo ce t Ad ogni radice reale e di molteplicità h corrisponde un termine del tipo c1e t c 2 te t ......... c h t h 1e t Ad ogni coppia di soluzioni complesse coniugate del tipo j corrisponde un termine del tipo et c1 cost c 2 sen t Se ad esempio n=2 l’equazione caratteristica diventa: a 2 b c 0 e dette 1 e 2 le sue radici, l’integrale generale u(t) dell’omogenea associata sarà del tipo: ut c1e 1t c 2 e 2t ut c1e 1t c 2 te 1t se le radici sono reali e distinte se le radici sono reali e coincidenti se le radici sono complesse ut et c1 cost c2 sen t coniugate A questo punto resta da calcolare l’integrale particolare: un metodo generale per la sua risoluzione è quello di Lagrange che risulta però spesso di non semplice applicazione. Un metodo più semplice consiste nell’ipotizzare, in base all’analisi del termine noto (ingresso i(t) ), la forma Secondo ordine Sistema dinamico dinamico 2 Integrale particolare dell’integrale particolare e, imponendo che esso sia soluzione dell’equazione completa, determinare la sua esatta espressione. Nel tipo di studio che stiamo effettuando, facendo riferimento ai più frequenti ingressi, si procederà ipotizzando i seguenti tipi di integrali particolari: se i(t) è di tipo polinomiale, detto m il grado di i(t) e q l’ordine della più piccola derivata dell’equazione differenziale omogenea, l’integrale particolare sarà un polinomio di grado m+q. se i(t) è di tipo esponenziale, cioè it be kt , allora u t ce kt se k non è soluzione dell’equazione caratteristica (soluzione di molteplicità 0), se invece k è soluzione di molteplicità p, l’integrale particolare sarà del tipo u t ct p e kt se l’ingresso è del tipo it a senkt b coskt ,allora se k è soluzione dell’equazione caratteristica di molteplicità p, l’integrale particolare sarà del tipo: ut t p c1 sen kt c 2 coskt In un modello matematico del tipo appena trattato, risolvere l’equazione differenziale che lo rappresenta significa trovare l’andamento della risposta in funzione del tempo; essa sarà individuata quindi dalla somma di due termini: risposta libera e risposta forzata. La risposta libera è data dall’integrale dell’omogenea associata in quanto il termine noto, e cioè l’ingresso, è qui considerato identicamente nullo. La sua espressione quindi rappresenta la risposta di un sistema libero da sollecitazioni esterne. La risposta forzata è data dall’integrale particolare, che essendo calcolato a partire dal termine noto e quindi dall’ingresso, rappresenta la risposta del sistema sottoposto ad una particolare sollecitazione di ingresso. 3 Risposta del sistema Trasformata di Laplace I procedimenti matematici sin ora trattati per la risoluzione di una equazione differenziale prevedono calcoli spesso onerosi e non sempre facilmente affrontabili. Si può risolvere il problema facendo ricorso alla trasformata di Laplace. Definizione Una funzione f(t), della variabile reale t, definita e continua a tratti nell’intervallo [0,+[ , è trasformabile secondo Laplace se esiste il seguente integrale improprio, detto integrale di Laplace: F s e st f t dt Trasformata 0 che risulta essere funzione della variabile complessa s = + j La trasformata di Laplace si indica col simbolo L per cui L [ f(t) ] = F(s). Questa operazione permette di stabilire una corrispondenza biunivoca tra l’insieme dei numeri reali R, dominio della variabile t, e quello dei numeri complessi C, dominio della variabile s.; risulta quindi possibile effettuare la trasformazione inversa, cioè risalire alla f(t) una volta nota la F(s), con la seguente operazione: f t e st F s ds Antitrasformata detta antitrasformata di Laplace e permette il passaggio dal dominio complesso C a quello reale R.. L’antitrasformata di Laplace si indica col simbolo L-1 per cui L-1[ F(s) ] = f(t). Non tutte le funzioni sono trasformabili secondo Laplace, ma se ci limitiamo allo studio di sistemi lineari invarianti e a segnali di ingresso fisicamente realizzabili (cioè definiti solo per t0), le condizioni di trasformabilità sono sempre verificate. Le trasformate delle funzioni più frequentemente usate nello studio dei sistemi sono: L k k s L e 1 e k t 1 L k s (s k ) 1 s k t2 1 L 3 2 s 1 L t 2 s k t n Ltn s L t e k t * Vedi glossario L[impulso di Dirac] = 1* n 1 L sen t s 2 L cos t s s 2 2 2 L e k t sen t (s k ) 2 2 s k L e k t cos t (s k )2 2 4 1 (s k )2 Diamo ora un breve elenco di alcune delle proprietà delle trasformate di Laplace in cui viene indicata con F(s) la trasformata di f(t) e con G(s) la trasformata di G(t): Linearità: Linearità Laf t bg t aF s bGs Derivazione nel tempo: L f t sF s f 0 Derivazione ed ancora: L f t s 2 F s sf 0 f 0 in generale per la derivata di ordine n si ha: L f n t s n F s s n1 f 0 ....... sf n2 0 f n1 0 Nota bene che se: f 0 f 0 ....... f n1 0 0 le formule di trasformazione delle derivate si semplificano e si ha: L f t sF s L f t s 2 F s : L f n t s n F s Trasformata dell’integrale: x 1 L f t dt F s s 0 Integrazione Teorema del valore iniziale: Valore Iniziale f 0 lim sF s s Teorema del valore finale: Valore Finale lim f t lim sF s t s0 L’utilità della trasformazione di Laplace risiede nel fatto che le equazioni integro-differenziali fra le grandezze nel dominio del tempo, corrispondono nel dominio complesso ad equazioni di tipo algebrico, le quali sono di risoluzione decisamente più semplice. Dunque il metodo per risolvere una equazione differenziale con le trasformate di Laplace è il seguente: 5 Risoluzione Si trasformano secondo Laplace ambo i membri dell’equazione differenziale. Si calcola l’espressione di F(s) dall’equazione algebrica così ottenuta. Si effettua l’antitrasformata di F(s) e si ottiene l’espressione della f(t) che rappresenta la soluzione dell’equazione differenziale. La soluzione ottenuta con questo procedimento è un integrale particolare in quanto tiene conto delle condizioni iniziali. Per effettuare il calcolo delle trasformate e delle antitrasformate di Laplace, si fa uso delle tabelle di trasformazione per le quali si rimanda appositi testi matematici. 6 Le analogie Si dice che si stabilisce una analogia tra due sistemi di natura fisica diversa quando le equazioni che descrivono il loro comportamento sono identiche. analogie E’ quindi possibile dare la seguente definizione: Def: Due sistemi sono analoghi quando sono rappresentati dallo stesso modello matematico. Le analogie costituiscono un comodo strumento per la risoluzione di modelli matematici molto complessi. Si può ad esempio realizzare un circuito elettrico analogo ad un determinato sistema, governato da equazioni differenziali molto complesse, e una volta individuato sperimentalmente il comportamento del circuito, è possibile riportare i risultati così ottenuti al sistema in questione. Consideriamo ad esempio i seguenti sistemi ed i loro modelli matematici: Sistemi elettrici Resistenza Induttore Sistemi meccanici V t Ri t Smorzatore dit dt Massa 1 V t it dt C Molla V t L F t fvt F t m t Condensatore t 0 F t k vt dt 0 Dove V(t) rappresenta la tensione, i(t) rappresenta la corrente, F(t) la forza e v(t) la velocità. I parametri R, L, C dei sistemi elettrici rappresentano rispettivamente resistenza, induttanza e capacità mentre i parametri f, m, k dei sistemi meccanici, rappresentano rispettivamente forza, massa e coefficiente di elasticità. E’ possibile notare che se si fanno corrispondere le tensioni con le forze e le correnti con le velocità, si ottengono equazioni praticamente identiche. E’ possibile quindi affermare che in base all’analogia tra i sistemi elettrici e quelli meccanici riportati in tabella, al resistore equivale lo smorzatore, all’induttore equivale la massa e al condensatore equivale la molla. 7 dvt dt Glossario Sistema dinamico sistema che evolve il suo stato in funzione del tempo Sistema continuo sistema in cui tutte le variabili in gioco sono funzioni continue; il modello matematico di un sistema continuo è una equazione differenziale. Sistema lineare sistema per cui vale il principio di sovrapposizione degli effetti; il modello matematico di un sistema lineare continuo è una equazione differenziale lineare. Sistema invariante sistema che non altera la sua struttura nel tempo: i suoi parametri sono costanti e sono i coefficienti dell’equazione che rappresenta il suo modello matematico Ordine per ordine di un sistema si intende il numero delle variabili di stato che lo caratterizzano; esso coincide con l’ordine dell’equazione differenziale che rappresenta il suo modello matematico Omogenea per omogenea associata ad un equazione differenziale si intende l’equazione ottenuta considerando nullo il termine noto. Caratteristica equazione caratteristica dell’omogenea associata ad una equazione differenziale è l’equazione algebrica che si ottiene con la sostituzione u(t)=et. Risposta la risposta del sistema coincide con la soluzione dell’equazione differenziale che lo rappresenta, essa è data dalla somma di due termini: risposta libera che corrisponde all’integrale dell’omogenea associata risposta forzata che corrisponde ad un integrale particolare che tiene conto dell’ingresso in gioco. Trasformata applicazione matematica che stabilisce una corrispondenza biunivoca tra l’insieme di origine e quello delle trasformate; per questo motivo è possibile effettuare la trasformazione inversa. Impulso di Dirac è un segnale teorico detto anche segnale impulsivo, che risulta più noto come funzione di Dirac o funzione delta. Essa viene definita come la funzione : t 0 per t 0 . Analogia equivalenza funzionale tra due sistemi che, pur essendo di natura fisica diversa, hanno lo stesso modello matematico. . 8 Test 1 La trasformata di Laplace è : un operatore matematico che permette il passaggio dal dominio complesso a quello reale una corrispondenza geometrica tra una figura reale f(t) ed una figura complessa F(s). un operatore matematico che permette il passaggio dal dominio reale e quello complesso. 2 L’ordine di un sistema è dato da: il numero delle variabili di ingresso da cui viene sollecitato. Il numero dei parametri che lo caratterizzano. Il numero delle variabili di stato che lo caratterizzano. 3 Un sistema si dice invariante se: il suo stato non si evolve nel tempo. Vale il “Principio delle prove ripetute”. Vale il “Principio di sovrapposizione degli effetti”. 4 Per risposta libera di un sistema si intende: La risposta del sistema ad ingresso nullo. La risposta del sistema a condizioni iniziali nulle. La risposta di un sistema i cui parametri possono essere variati liberamente. 5 Un sistema si dice lineare se: Vale il “Principio di sovrapposizione degli effetti”. La connessione tra ingresso e uscita segue un percorso unidirezionale. Se le grandezze in esame sono inizialmente nulle con tutte le loro derivate. 6 In una equazione differenziale lineare e a coefficienti costanti, l’integrale generale è dato: Dalla somma di due termini ottenuti considerando due diversi ingressi. Dalla somma dell’integrale dell’omogenea associata e di un integrale particolare calcolato a partire dall’ingresso. Dall’integrale che si calcola a partire da un ingresso nullo. 7 Quando due o più sistemi si dicono analoghi? Quando, pur utilizzando grandezze differenti, sono rappresentabili con lo stesso modello matematico. Quando tutte le grandezze in gioco sono variabili continue. Quando l’uscita di un sistema è compatibile con l’ingresso del sistema successivo. 9 8 Sia a 2 b c 0 l’equazione caratteristica dell’omogenea associata ad una equazione differenziale lineare e a coefficienti costanti del secondo ordine, e siano 1e 2 le sue soluzioni. Se 1 2 l’integrale generale è del tipo: y c1e 1t c 2 e 2t . y c1e 1t c 2 1e 2t . y c1e 1t c 2 te 2t . 9 Il sistema massa molla è equivalente al sistema: Resistenza - Condensatore.. Resistenza - Induttore. Induttore - Condensatore. 10 Il modello matematico di un circuito composto da una resistenza R, da un induttore L e da un generatore di tensione V, posti in serie, è: V t Ri t Li t dove it è l’intensità di corrente che circola nel circuito. Posto i(0)=0 la sua trasformata di Laplace è: V s RI s LsI s . V s RI s Ls I s sI s . V s RI s LI s . 11 Il circuito “RLC” è equivalente al sistema “Massa –Molla – Smorzatore” ? No. Si, la Resistenza equivale allo Smorzatore, l’Induttore alla Massa, il Condensatore alla Molla. Si, la Resistenza equivale alla Massa, l’Induttore alla Molla, il Condensatore allo Smorzatore. 12 Il circuito “RL” è equivalente al sistema : Smorzatore - Massa. Massa – Molla.. Smorzatore – Molla. 10 Soluzioni 1 Risposta esatta: c) Questa operazione permette di stabilire una corrispondenza biunivoca tra l’insieme dei numeri reali R, dominio della variabile t, e quello dei numeri complessi C, dominio della variabile s. 2 Risposta esatta: c) L’ordine di un sistema è individuato dal numero di variabili di stato che lo caratterizzano: esso coincide con l’ordine dell’equazione differenziale che ne costituisce il modello matematico. 3 Risposta esatta: b) Un sistema è invariante se vale il “Principio delle prove ripetute" in cui si afferma che: “Se sollecito un sistema invariante con lo stesso ingresso in istanti di tempo diversi e a partire dalle stesse condizioni iniziali, la risposta sarà sempre la stessa”. 4 Risposta esatta: a) La risposta libera di un sistema è il modo in cui risponde un sistema nel momento in cui vengono eliminate tutte le sollecitazioni di ingresso. Essa coincide con l’integrale dell’omogenea associata all’equazione differenziale che rappresenta il sistema. 5 Risposta esatta: a) Un sistema è lineare se per esso vale il “Principio di sovrapposizione degli effetti”, ovvero se presi, ad esempio, due segnali di ingresso i1(t) e i2(t) ai quali corrispondono i segnali di uscita u1(t) e u2(t) ,al segnale di ingresso it ai1 t bi2 t corrisponde l’uscita ut au1 t bu 2 t . 6 Risposta esatta: b) L’integrale generale, corrispondente alla risposta del sistema, è dato dalla somma dell’integrale dell’omogenea associata, corrispondente alla risposta libera, e di un integrale particolare dell’equazione non omogenea, corrispondente alla risposta forzata. 7 Risposta esatta: a) Infatti, per definizione, Due sistemi sono analoghi quando sono rappresentati dallo stesso modello matematico . 11 8 Risposta esatta: c) Infatti solo in questo caso i due termini dell’integrale risultano linearmente indipendenti. Due integrali y1 e y2 sono linearmente indipendenti se il loro rapporto non è costante, cioè se 9 y1 c1e 1t . y 2 c2 e 2 t Risposta esatta: c) Infatti il modello del sistema induttore – condensatore è: V t L dit 1 it dt dt C t 0 dvt F t m k vt dt . dt t Mentre il modello del sistema massa – molla è: 0 10 Risposta esatta: a) 00 trasformata di Laplace è un operatore lineare, 00 La 00 LRi t Li t LRi t LLi t e ricordando che Li t sI s i0 01 i0 0 si ha: V s RI s LsI s . 0 11 Risposta esatta: b) 0 Infatti il modello del sistema resistenza - induttore – condensatore è: dit 1 V t Ri t L it dt dt C t 0 Mentre il modello del sistema massa – molla smorzatore è: F t cfvt m dvt k vt dt dt t 0 dove cf è il coefficiente di attrito viscoso dello smorzatore. 12 Risposta esatta: a) Infatti il modello del sistema resistenza - induttore è: V t Ri t L dit dt Mentre il modello del sistema massa – smorzatore è: F t cfvt m 12 dvt dt quindi essendo