Revisione giu. 2017 L’operazione di Convoluzione in R, con applicazioni a modelli integrali di Correlazione claudio magno www.cm-physmath.net CM_Portable MATH Notebook Series™ L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – Johann Peter Gustav Lejeune Dirichlet (1805-1859) 1 L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 2 La Convoluzione Sommatoria Quando due somme di potenze ordinate, ciascuna di tipo qualsiasi (polinomio o serie, questa anche di Laurent con un numero infinito di addendi di indice negativo), Α (x ) ≡ ∑ r a r x r e Β (x ) ≡ ∑ s bs x s , dove {r , s } ⊂ Z , vengono moltiplicate tra loro secondo l’algoritmo P , i.e., il Prodotto à-la Cauchy, si ottiene ancora una somma (possibilmente, una serie) formale di potenze, Α (x ) Β (x ) = ∑ n c n x n , (1) i cui coefficienti c n , con n ∈ Z , sono generati dai coefficienti a r e bs per mezzo della regola commutativa di sovrapposizione (overlapping) progressiva dell’indice k sull’indice n c n := ∑ k a n − k bk ≡ ∑ k a k bn − k . (2) Nelle forme equivalenti (2), ∀ n fissato, l’indice discreto k varia in modo che sia a n − k (o a k ) sia bk (o bn − k ) corrispondano a coefficienti effettivi dell’espansione di Α (x ) e, rispettivamente, di Β (x ) . Altrimenti, si assume c n ≡ 0 . Ad esempio, se Α (x ) ≡ ∑ r+ ∞=0 a r x r e Β (x ) ≡ ∑ s+ =∞0 bs x s , allora, ∀ n ∈ Z 0+ (:= Z + ∪ { 0 } ), si trova che c n := ∑ kn = 0 a n − k b k ≡ ∑ nk = 0 a k b n − k (2.1) mentre, se Α (x ) ≡ ∑ r+ ∞=− ∞ a r x r e Β (x ) ≡ ∑ s+ =∞− ∞ bs x s , segue, ∀ n ∈ Z , che c n := ∑ k+ ∞=− ∞ a n − k b k ≡ ∑ k+ ∞=− ∞ a k b n − k . (2.2) Si dice che il coefficiente generico c n risulta dalla convoluzione sommatoria di coefficienti a r e bs assegnati secondo l’una o l’altra delle somme (2). Globalmente, l’insieme ordinato discreto, al più numerabile (successione) {c n } costituisce l’elemento della Convoluzione Sommatoria degli insiemi ordinati discreti, al più numerabili entrambi (successioni), {a r } e {bs } , costruiti sequenzialmente secondo le somme (2). ■ L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 3 La Convoluzione Integrale La generalizzazione al continuo dell’operazione di Convoluzione porta a rappresentazioni integrali parametriche su intervalli specifici, finiti o illimitati. La Convoluzione Integrale di due funzioni, φ e ψ , generalmente continue e a valori in C , indicata con l’operatore lineare (φ ∗ψ ) , si esprime, rispetto a intervalli ammissibili di integrazione ⊆ R , prescritti o convenzionalmente sottintesi, con gli argomenti dei fattori integrandi in forma riflessa (cfr/c Eq. (2)) x φ (u )ψ (x − u ) du ovvero ∫0+ (φ ∗ψ ) (x ) ≡ φ (x ) ∗ψ (x ) := − a φ (u )ψ (x − u ) du , etc. . ∫ − ∞ − (3) La sua ricorrenza in modelli formali e in applicazioni, e.g., in Fisica Quantistica, in Ottica, in Elettronica, in Statistica, e i suoi legami strettissimi sia con la Teoria delle Equazioni Differenziali che, soprattutto, con quella delle Equazioni Integrali la collocano – a ragione – tra le operazioni peculiari e fondamentali dell’Analisi Matematica. Un’interpretazione geometrica della Convoluzione Integrale è suggerita dall’argomento del fattore integrando ψ , nelle Eq.i (3): la Convoluzione Integrale delle funzioni φ e ψ nella funzione trasformata (φ ∗ψ ) del parametro x corrisponde a una riflessione assiale di graf ψ vs. la retta parametrica (variabile) x = t /2 (in tedesco: die Faltung, i.e., avvolgimento). La funzione ψ rappresenta il nucleo (der Integralkern) della sua convoluzione con φ ; in altri termini, a ψ viene assegnato il ruolo di funzione-peso nell’operazione di convoluzione. Le proprietà analitiche di φ ∗ψ sono determinate dalla ‘quantità’ di correlazione integrale, i.e., di sovrapposizione (overlapping) tra le superfici normali vs. l’asse Χ di graf (φ ) e graf (ψ ) , espressa dall’argomento traslato x − t di ψ vs. quello di φ . Nella Fig. 1, è riportato l’esempio elementare relativo alla funzione φ : x ֏ e − x ≡ φ (x ) e al suo nucleo convolutivo associato, anch’esso scelto di tipo esponenziale, ψ : x ֏ e − (t − x ) ≡ ψ (t − x ) . Fig. 1 In termini astratti, la Convoluzione Integrale di due funzioni generalmente continue è il prodotto generalizzato tra queste, intese come elementi dell’Algebra di Schwartz in R n (o in C n ). Dal confronto con l’Eq. (2), viene spontaneo chiedersi se anche la Convoluzione Integrale sia un’operazione almeno commutativa. L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 4 Esempio 1 Rispetto all’intervallo [ 0 , x ] , si ha x ∗ sin x := ∫ x 0 u sin (x − u ) du = x − sin x ≡ ∫ x 0 (x − u ) sin u du := sin x ∗ x . (3.1) Il risultato (3.1) è palesemente commutativo. ■ Esempio 2 Riducendo l’intervallo [ 0, x ] ⊂ R + ∪ { 0 } all’intervallo [ 0, 1 ] mediante la trasformazione affine u := xt (qui, x è un parametro) tra le variabili di integrazione u e t , si ha, in termini delle Funzioni Eulero-Legendriane Γ e Β , x −1 / 2 ∗ x −1 / 2 := ∫ x− 0+ u −1 / 2 (x − u ) −1 / 2 du = = Β (1/2, 1/2) ≡ ∫ 1 0 t −1 / 2 (x − t )−1 / 2 dt Γ (1/2)Γ (1/2) =π. Γ (1/2 + 1/2) (3.2) L’Eq. (3.2), banalmente commutativa, mostra che la convoluzione integrale di due espressioni funzionali variabili in intervalli opportuni può risultare costante. ■ Esempio 3 La convoluzione integrale in R di due funzioni-gradino di ampiezza unitaria e di larghezze rispettive b − a (a < b) e β − α (α < β ) può essere rappresentata mediante la Funzione-θ di Heaviside (tale calcolo trova applicazione in certi problemi di barriera di potenziale 1D, tipici in Meccanica Quantistica): (ϑa , b ∗ ϑ α , β ) (x ) = ∫ = ∫ +∞ −∞ +∞ −∞ (ϑ (u − a ) − ϑ (u − b)) (ϑ ((x − u ) − α ) − ϑ ((x − u ) − β )) du ϑ (u − a )ϑ (x − u − α )du − ∫ ↳ −∫ +∞ −∞ +∞ −∞ ϑ (u − a )ϑ (x − u − β )du − ϑ (u − b)ϑ (x − u − α )du + ∫ +∞ −∞ ↲ ϑ (u − b)ϑ (x − u − β )du . Il procedimento di integrazione è identico per ciascuno dei quattro addendi risultanti. Così, riferendo il parametro x all’ascissa relativa xa , α := x − a − α , il cui valore assoluto corrisponde alla larghezza del primo gradino, si ha ∫ +∞ −∞ ϑ (u − a )ϑ (x − u − α )du = (x − a − α ) (ϑ (x − a − α + 1/2) − ϑ (x − a − α − 1/2) ) ≡ (x − a − α ) (ϑ (x a , α + 1/2) − ϑ (x a , α − (1/2))) ≡ (x − a − α ) R (x a , α ) , indicando con R (x a , α ) la rappresentazione della funzione-gradino di ampiezza e di larghezza unitarie (rectangle function) in termini dell’ascissa relativa x a , α . Pertanto, risulta L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – (ϑa , b ∗ ϑ α , β ) (x ) = (x − a − α ) R (x a , α ) − (x − a − β ) R (x a , β ) − ↳ 5 ↲ − (x − b − α ) R (x b , α ) + (x − b − β ) R (x b , β ) (3.3) ≡ (ϑα , β ∗ ϑa , b ) (x ) . ■ Esempio 4 La convoluzione integrale di due distribuzioni statistiche gaussiane, g 1 e g 2 , è essa stessa una distribuzione gaussiana. Infatti, +∞ − ⌠ 1 ( g 1 ∗ g 2 ) (x ) = e (2π )1 / 2σ 1 ⌡− ∞ ≡ +∞ ⌠ e 2 πσ 1σ 2 ⌡ −∞ 1 − (u − µ 1 )2 − 1 ⋅ e (2π )1 / 2σ 2 2σ 12 ((x −u ) − µ 2 ) 2 2σ 22 du (u − µ 1 )2σ 22 + (u − (x − µ 2 )) 2σ 12 2σ 12σ 22 du ≡ 1 2πσ 1σ 2 ∫ +∞ −∞ e − λ (u ) du . Qui, è conveniente semplificare l’espressione dell’esponente nella funzione integranda. Espandendo i quadrati binomiali nel numeratore di λ (u ) , si ha λ (u ) = 1 2σ σ 2 1 2 2 {(u 2 + µ 12 − 2µ 1u )σ 22 + (u 2 + (x − µ 2 )2 − 2 (x − µ 2 )u ) σ 12 } 2 µ 1σ 22 + (x − µ 2 )σ 12 µ 12σ 22 + (x − µ 2 )2σ 12 u − 2 u + = … 2 2 2 2 σ σ σ σ + + 1 2 1 2 = … completando il quadrato binomiale in u e riducendo i termini residui … σ 12 + σ 22 = (u − κ 1 )2 + κ 22 , 2 2 2σ 1 σ 2 = σ 12 + σ 22 2σ 12σ 22 µ 1σ 22 + (x − µ 2 )σ 12 dove, κ 1 := , σ 12 + σ 22 κ 2 := x − µ1 − µ 2 2 (σ 12 + σ 22 ) . Se si pone u := v + κ 1 , da cui viene che du ≡ dv , l’integrale di convoluzione si estende ancora a tutto R . Quindi, considerato che la funzione integranda è pari, si arriva alla forma commutativa +∞ ⌠ ( g 1 ∗ g 2 ) (x ) = 2 e 2 πσ 1σ 2 ⌡0 1 = − σ 12 + σ 22 2σ 12σ 22 1 e (2 π (σ + σ 22 )) 1 / 2 v 2 − κ 22 1/ 2 2 2 π 2σ 1 σ 2 dv = ⋅ πσ 1σ 2 2 σ 12 + σ 22 x − (µ 1 + µ 2 ) − 2 (σ 12 + σ 22 ) e − κ 22 2 2 1 (3.4) ≡ ( g 2 ∗ g 1 ) (x ) . La commutatività convolutiva tra le distribuzioni gaussiane g 1 e g 2 segue, in modo evidente, dall’invarianza negli scambî parametrici simultanei, σ 1 σ 2 e µ 1 µ 2 , nell’Eq. (3.4). ■ L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 6 Esempio 5 – La Formula di Convoluzione Integrale di Dirichlet Si consideri la funzione f : u ֏ f (u ) , di una sola variabile reale, dove è f ∈ C ( [a , t ] ) . Nella sua applicazione più semplice, quella in R 2 , la formula di convoluzione di Dirichlet di f consiste nella riduzione della funzione integrale in forma doppia ∫ (∫ x ֏ ϑ 2 (x ) := x t a a ) f (u ) du dt (4) a una funzione integrale in forma semplice mediante uno scambio (ammissibile) dell’ordine delle integrazioni. Si noti che il dominio triangolare rettangolare D di integrazione (Fig. 2), appoggiato sulla bisettrice-ipotenusa di equazione t = u , è isoscele. Pertanto, la rappresentazione (1) di ϑ 2 (x ) si riporta alla forma semplice finale ϑ 2 (x ) ≡ = ∫ (∫ ∫ x x a a x a ) ∫ (∫ f (u ) dt du = x x a a ) dt f (u ) du (x − u ) f (u ) du . (1.1) Ancora, se si nidifica il procedimento precedente vs. la funzione integrale in forma tripla x ֏ ϑ 3 (x ) := ∫ x a ϑ 2 (t ) dt , (2) questa si riduce, per l’Eq. (1.1), a un integrale doppio di tipo (1), per il quale, ancora dal confronto con il diagramma di ∂ D , risulta Fig. 2 ϑ 3 (x ) = ∫ (∫ x x a a ) (t − u ) f (u ) du dt = ∫ (∫ x x a a ) (t − u ) dt f (u ) du x = (1/2) ∫ (x − u )2 f (u ) du . (5.1) a Quindi, induttivamente, si determina la formula generale di Dirichlet per la funzione integrale ϑn , di una sola variabile reale ma in forma integrale n - pla: x ֏ ϑ n (x ) := ∫ x a ϑ n − 1 (t ) dt ≡ x x x ∫a ∫a … ∫a (∫ t a ) f (u ) du (dt )n − 1 = x 1 (x − u )n − 1 f (u ) du . ∫ a (n − 1)! n − 1 integrazioni ↳ (6) Invertendo il procedimento, la derivazione di y (x ) := ϑ n (x ) – che si esegue, inevitabilmente, sotto il segno di integrale (Formula di Leibniz) – dà il risultato, di forma chiaramente iterativa, x ⌠ ∂ (x − u )n − 1 d (x − u )n − 1 y (x ) = f ( u ) du + f (u ) dx (n − 1)! ⌡a ∂x (n − 1)! = x 1 (x − u )n − 2 f (u ) du . ∫ (n − 2)! a dx (x − u )n − 1 − f (u ) dx ( n − 1 )! u =x da dx u =a L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 7 Quindi, derivando dy /dx successivamente n − 1 volte, si ottiene d (n ) y /dx n = f (x ) e, da questa, si risale all’equazione differenziale lineare di ordine n non-omogenea d (n ) y = f (x ) . dx n (7) È immediato notare che, data la variabile dipendente y , l’espressione (6) rappresenta un integrale particolare dell’Eq. (7). L’equazione caratteristica dell’equazione differenziale omogenea associata all’Eq. (7) è λ n = 0 ; le sue n radici multiple, identiche a λ = 0 , consentono di determinare una base di integrali linearmente indipendenti dell’equazione differenziale omogenea associata, {e 0 x , xe 0 x , x 2 e 0 x , x 3 e 0 x , … , x n − 1e 0 x } ≡ {1, x , x 2 , x 3 , … , x n − 1 } , necessari per costruirne l’integrale generale. Pertanto, l’integrale generale dell’Eq. differenziale non-omogenea (7) ha la forma convolutiva y (x ) = c 1 + c 2x + c 3x 2 + … + c n x n − 1 + n ≡ ∑c k x k − 1 + k =1 1 ( f ∗ xn −1) , Γ (n ) x 1 (x − u )n − 1 f (u ) du ∫ a (n − 1)! (8) (8.1) dove, φ ֏ f e ψ (x − u ) ֏ (x − u )n − 1 ; ψ ≡ x n − 1 (funzione-potenza) costituisce il nucleo (der Integralkern) convolutivo di f e di x n − 1 nell’intervallo (a , x ) di integrazione. ■ L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 8 Proprietà della Convoluzione Integrale A. Proprietà algebriche Siano f , g e h funzioni generalmente continue e α ∈ C una quantità invariante scalare. La Convoluzione Integrale soddisfa le proprietà algebriche seguenti, di verifica elementare: commutativa: ( f ∗ g ) (x ) = ( g ∗ f ) (x ) ; (9.1) associativa: ( f ∗ ( g ∗ h)) (x ) = (( f ∗ g ) ∗ h ) (x ) ; (9.2) distributiva vs. la somma: ( f ∗ ( g + h)) (x ) = (( f ∗ g ) + ( f ∗ h)) (x ) ; (9.3) distributiva vs. il prodotto per α : α ( f ∗ g ) (x ) = ((α f ) ∗ g ) (x ) = ( f ∗ (α g )) (x ) . (9.4) B. Proprietà analitiche Il calcolo della derivata 1a di una convoluzione integrale – che si esegue, esplicitamente, sotto il segno di integrale – fornisce le identità simmetriche d d f d g ( f ∗ g )(x ) = ∗ g (x ) ≡ ∗ f (x ) . dx dx dx (10) L’area Ω della superficie compresa tra l’asse delle ascisse e il grafico di una convoluzione estesa a tutto R è uguale al prodotto delle aree integrali relative ai singoli fattori: Ω := ∫ = ∫ = ∫ +∞ −∞ +∞ −∞ +∞ −∞ (∫ f (u ) ( ∫ g (x − u )dx ) du ( f ∗ g ) (x ) dx ≡ ∫ +∞ +∞ −∞ −∞ ) f (u ) g (x − u ) du dx +∞ e, sostituendo x ֏ x + u nell’integrale interno, −∞ f (u ) du ⋅ ∫ +∞ −∞ g (u ) du . (11) Dalla definizione consueta di valore di aspettazione di x α (in R ), normalizzato vs. la funzionepeso x ֏ w (x ) , 〈 x α 〉 := ∫ +∞ x α w (x ) dx −∞ +∞ ∫ −∞ , (12) w (x ) dx si deducono i valori di aspettazione, rispettivamente della funzione centroide orizzontale e della varianza associata, normalizzate vs. la convoluzione w ≡ f ∗ g ֏ ( f ∗ g ) (x ) , 〈 x ( f ∗ g ) (x )〉 = 〈 x f (x )〉 + 〈 x g (x )〉 , (13.1) 〈 x 2 ( f ∗ g ) (x )〉 = 〈 x 2 f (x )〉 + 〈 x 2 g (x )〉 + 2 〈 x f (x )〉 〈 x g (x )〉 . (13.2) Come verifica esemplificativa, si calcola, appoggiandosi alle Eq.i (11) e (12), 〈 x ( f ∗ g ) (x )〉 ≡ x 2 = 1 Ω 2 ∫ ∫ +∞ −∞ +∞ −∞ f (u ) g (x − u ) du = f (u ) (∫ +∞ −∞ ∫ +∞ −∞ ) x2 x 2 g (x − u )dx du . (∫ +∞ −∞ ) f (u ) g (x − u ) du dx Ω (13.2.1) L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 9 Con la sostituzione x ֏ x + u nell’integrale interno (13.2.1), si scrive 〈 x 2 ( f ∗ g ) (x )〉 = 1 ∫ Ω = ∫ +∞ −∞ +∞ f (u ) (∫ +∞ −∞ f (u )du ⋅ ∫ −∞ ↳ ) (x + u )2 g (x )dx du +∞ x 2 g (x )dx + ∫ −∞ + 2∫ +∞ −∞ ∫ +∞ −∞ u f (u )du ⋅ ∫ +∞ −∞ f (u ) du ⋅ ∫ u 2 f (u )du ⋅ ∫ +∞ −∞ +∞ −∞ x g (x )dx +∞ −∞ g (x )dx + ↲ . g (x ) dx Tenendo presente che le variabili di integrazione sono ‘mute’, i.e., ridefinibili formalmente in modo arbitrario, si conclude che 〈 x 2 ( f ∗ g ) (x )〉 = ∫ +∞ x 2 f (x ) dx −∞ +∞ ∫ −∞ f (x ) dx + ∫ +∞ x 2 g (x ) dx −∞ +∞ ∫ −∞ g (x ) dx +2 ∫ +∞ x f (x ) dx ⋅ ∫ −∞ +∞ ∫ −∞ f (u ) du ⋅ ∫ +∞ −∞ +∞ −∞ x g (x ) dx g (x ) dx ≡ 〈 x 2 f (x )〉 + 〈 x 2 g (x )〉 + 2 〈 x f (x )〉 〈 x g (x )〉 ≡ Eq. (13.2). ■ L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 10 La Trasformata Integrale di una Convoluzione Integrale Sia T un operatore trasformata-integrale qualsiasi (e.g., di Laplace o di Stieltjes o di Fourier o di Hankel (i.e., di Fourier-Bessel) o di Mellin, etc.) e si supponga valida, sotto condizioni analitiche specifiche, l’uguaglianza di trasformazione, di nucleo integrale κ , f (α ) = T {φ (x )}:= ∫ D φ (x )κ (x , α ) dx . (14) Nell’Eq. (14), f (α ) rappresenta il valore puntuale, corrispondente a quello del parametro α, della funzione generatrice f mentre φ (x ) , interno all’integrale della trasformazione caratterizzata dal nucleo κ (x , α ) , è il valore puntuale della funzione determinatrice φ , duale a f attraverso T. Tale dualità tra f e φ esprime la loro biunivocità generale e, quindi, la linearità e l’invertibilità generali di T in una regione cartesiana Rx , α ⊆ R 2 ammissibile prestabilita. Seguendo un approccio assiomatico sintetico, il passo successivo importante è costituito dalla richiesta che la funzione prodotto di due funzioni T-generatrici non solo sia essa stessa T-generatrice ma coincida, anche, con la T-trasformata della convoluzione delle funzioni determinatrici duali corrispondenti, per lo stesso valore del parametro α , i.e., f 1 (α ) f 2 (α ) ≡ T{φ 1 (x )}T{φ 2 (x )} x (15) = N T {(φ 1 ∗ φ 2 ) (x )} = N ⌠ ∫ x + φ 1 (t ) φ 2 (x − t ) dt κ (x , α ) dx , 0 ⌡D essendo N ∈ R + una costante opportuna di normalizzazione o di simmetrizzazione. La condizione espressa dall’Eq. (15) seleziona le convoluzioni φ 1 ∗ φ 2 ammissibili analiticamente − per una trasformata integrale data. Nella tabella riportata qui sotto, sono elencate e descritte alcune tra le trasformate integrali più frequenti di funzioni determinatrici φ ammissibili. κ (x , α ) D Trasformata di Laplace, L, uni\bi-laterale e −α x [ 0, + ∞ ) \ ( − ∞, + ∞ ) Trasformata di Stieltjes, S (x + α ) −1 [ 0, + ∞ ) Trasformata di Fourier, F e i α x /(2π ) −1 / 2 ( − ∞, + ∞ ) Trasformata di Hankel, H x J ν (α x ) [ 0, + ∞ ) Trasformata di Mellin, M xα −1 [ 0, + ∞ ) Spesso, la forma generale (15) si incontra riformulata come Teorema di Convoluzione specifico, per una data trasformata integrale. In realtà, l’Eq. (15) rappresenta una proprietà sintetica nella Teoria della Trasformata di Convoluzione [1]. Nelle Proposizioni che seguono, ne sono presentate formulazioni specifiche particolarmente frequenti, con dimostrazioni esplicite. L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 11 Proposizione 1 Siano φ 1 , φ 2 e φ 1 ∗ φ 2 funzioni L-trasformabili vs. lo stesso intervallo [ α 0 , + ∞ ) di valori del parametro α . Allora, dette f 1 e f 2 le funzioni generatrici duali rispettive di φ 1 e di φ 2 , si ha, ∀ α ∈ [ α 0 , + ∞ ) , f 1 (α ) f 2 (α ) = L {(φ 1 ∗ φ 2 ) (x )} ≡ ∫ +∞ 0+ e −α x (∫ x− 0+ ) φ 1 (t ) φ 2 (x − t ) dt dx , (16) per la quale, è N ≡ 1 . Dimostrazione Conviene avviare il calcolo del prodotto f 1 (α ) f 2 (α ) come limite dell’integrale doppio, separato nel prodotto di integrali definiti semplici e funzione dei loro estremi superiori di integrazione, f 1 (α ) f 2 (α ) = lim x → +∞ (∫ x− 0+ e −α u φ 1 (u ) du )( ∫ x− 0+ e −α t φ 2 (t ) dt ) (16.1) e, quindi, sfruttando il fatto che φ 1 e φ 2 si suppone siano di ordine esponenziale, ridurre tale limite alla forma integrale doppia separata equivalente f 1 (α ) f 2 (α ) = lim x → +∞ (∫ x− 0+ e −α u φ 1 (u ) du ∫ x −u 0 Fig. 3 ) e −α t φ 2 (t ) dt . (16.2) Fig. 4 Infatti, benché il dominio della funzione integrale nel limite (16.1) sia il quadrato parametrico OABC (Fig. 3), estendibile a tutto (R + )2 almeno, mentre quello dell’integrale nel limite (16.2) corrisponde al solo triangolo rettangolo isoscele parametrico OAC , d’altra parte, il contributo fornito dalla regione CAB è infinitesimo per x → + ∞ , poiché si ha lim x → +∞ ∫ +∞ x −u e −α t φ 2 (t ) dt = 0 . L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 12 L’effetto del passaggio al limite vs. x sul t - integrale nell’Eq. (16.2) indica che il comportamento della variabile t di integrazione consegue dall’aumento continuo e indipendente del valore del parametro x secondo il vincolo t = − u + x . Ora, si trasformi la regione OAC mantenendone invariata la definizione dell’ordinata t ma cambiandone quella dell’ascissa mediante la riflessione assiale u ֏ 2 (x /2) − u ≡ x − u , per la quale, l’asse di riflessione è la retta di equazione u = x /2 (v. Fig. 4). Nella propagazione del nuovo dominio OAC di integrazione a tutto (R + )2 , le variabili vecchie di integrazione t e u conservano la relazione bi-lineare t + u = x con il parametro x , essendo la riflessione assiale un’isometria. In tal senso, se la retta di equazione t = − u + x costituisce il vecchio ‘fronte di propagazione’ di OAC , la riflessione, determinando le dislocazioni puntuali C ֏ B , A ֏ O e O ֏ A , fa sì che il segmento BA , sulla retta di equazione u = x , diventi il ‘fronte di propagazione’ del nuovo dominio di integrazione. Pertanto, se si esplicita u come funzione della coppia nuova {t , x } di variabili, si ottengono le equazioni di trasformazione t ≡ t ≡ t (t , x ) . u ≡ x − t ≡ u (t , x ) (17) Le Eq.i (17) corrispondono al determinante jacobiano J (t , x ) ≡ ∂t /∂t ∂t /∂x 1 0 ∂ (t , u ) = = = 1 ( > 0) , ∂u /∂t ∂u /∂x −1 1 ∂ (t , x ) dal quale, poiché si ha dt du ≡ |J (t , x )| dtdx = dt dx , l’Eq. (16.2) si riscrive, (∫ lim ( ∫ f 1 (α ) f 2 (α ) ≡ lim x → +∞ ≡ t, x → +∞ ≡ lim t, x → +∞ x− e −α (u + t ) ∫ 0+ (∫ x 0 + x 0 + e −α x e −α x (∫ ∫ x −u t =0+ t 0+ t 0+ ) φ 1 (u ) φ 2 (t ) du dt )) φ 1 (x − t ) φ 2 (t ) dx dt , ) essendo dx ≡ d (x − t ) , φ 1 (x − t ) φ 2 (t ) dt dx ≡ L {(φ 2 ∗ φ 1 ) (x )} . (18) (18.1) Infine, nell’Eq. (18), con la trasformazione t ֏ x − t := v , l’operatore integrale semplice interno diventa ∫ x 0 (dt ) ֏ ∫ 0 x (− dv ) . Quindi, si trova prontamente che f 1 (α ) f 2 (α ) ≡ L {(φ 1 ∗ φ 2 ) (x )} , (18.2) com’è da attendersi dalla proprietà commutativa della Convoluzione Integrale. ■ Proposizione 2 Siano φ 1 , φ 2 e φ 1 ∗ φ 2 funzioni F-trasformabili vs. lo stesso valore del parametro α ∈ R . Allora, indicate con f 1 e f 2 le funzioni generatrici duali rispettive di φ 1 e di φ 2 , si ha, ∀ α ammissibile f 1 (α ) f 2 (α ) = 1 F {(φ 1 ∗ φ 2 ) (x )} (2π ) −1 / 2 L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – ≡ 1 2π ∫ +∞ 0 + e − iα x (∫ +∞ −∞ ) φ 1 (t ) φ 2 (x − t ) dt dx . 13 (19) Dimostrazione Si procede come per la L-trasformata, avendo osservato che la L- e la F-trasformata sono, formalmente (i.e., estendendone le definizioni ad α ∈ C ), riconducibili l’una all’altra in modo diretto. Così, si ha +∞ +∞ 1 1 iα t f 1 (α ) f 2 (α ) = φ ( t ) e dt φ 2 (u ) e i α u du 1 −1 / 2 ∫ − ∞ −1 / 2 ∫ − ∞ (2π ) (2π ) 1 +∞ +∞ = φ 1 (t ) φ 2 (u ) e i α (t + u ) dt du . 2π ∫ −∞ ∫ −∞ La trasformazione di coordinate di integrazione (t ; u ) ֏ (t ; x ) ≡ (t ; t + u ) , coincidente con la coppia di Eq.i affini (17), corrisponde, quindi, al (valore assoluto del) determinante jacobiano | J (t , x )| ≡ ∂ (t , u ) = 1. ∂ (t , x ) Pertanto, risultando dt du ≡ dtdx , segue che 1 2π 1 = 2π f 1 (α ) f 2 (α ) = +∞ +∞ −∞ −∞ +∞ e iα x ∫ ∫ ∫ −∞ 1 (2π ) −1 / 2 1 ≡ (2π )−1 / 2 ≡ φ 1 (t ) φ 2 (x − t ) e i α x dtdx (∫ +∞ −∞ 1 (2π ) −1 / 2 ) φ 1 (t ) φ 2 (x − t ) dt dx ∫ +∞ −∞ (20) e i α x (φ 1 ∗ φ 2 ) (x ) dx F {(φ 1 ∗ φ 2 ) (x )} . (20.1) Qui, è N ≡ (2π ) −1/ 2 . Inoltre, come per l’Eq. (18.2), la trasformazione di variabile t ֏ x − t := v porta all’equivalenza simmetrica f 1 (α ) f 2 (α ) = 1 F {(φ 2 ∗ φ 1 ) (x )} . (2π ) −1 / 2 (20.2) ■ L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 14 Note sui modelli integrali di CORRELAZIONE A. La Correlazione Mutua La Correlazione Mutua (Cross Correlation) tra i valori complessi ordinati, φ 1 (x ) e φ 2 (x ) , di una coppia di funzioni di una variabile (reale) x , distinte e generalmente continue, {φ 1 , φ 2 }: R ֏ C , è definita dalla rappresentazione operatoriale (sesqui-lineare) convolutiva (in R ) (φ 1 φ 2 ) (x ) ≡ φ 1 (x ) φ 2 (x ) := ∫ +∞ −∞ φ 1 ( − u )* φ 2 (x − u ) du , (21) indicando con φ 1 ( − x )* , al solito, il coniugato del valore complesso φ 1 ( − x ) . Che la rappresentazione integrale (21) sia formalmente convolutiva lo si conclude prontamente dal confronto con la definizione generale (3), mediante le identificazioni φ (u ) ≡ φ 1 (− u )* e ψ ≡ φ 2 . Mediante il cambiamento di variabile (muta) di integrazione v := − u nell’integrale (21), seguito dalla ridefinizione ulteriore v := u , si ottiene la rappresentazione alternativa (simmetria vs. x ) (φ 1 φ 2 ) (x ) ≡ ∫ +∞ −∞ φ 1 (u )* φ 2 (x + u ) du . (21.1) Inoltre, pure interessante risulta il cambiamento di variabile di integrazione v := x − u nell’Eq. (21), anche questo, seguito dalla ridefinizione ulteriore v := u . Si ha (φ 1 φ 2 ) (x ) = ∫ +∞ −∞ φ 2 (u ) φ 1 (u − x )* du . (21.2) È interessante osservare che l’evanescenza di (φ 1 φ 2 ) (x ) al variare del parametro x corrisponda alla perdita di correlazione tra i sistemi-modello descritti, rispettivamente, da φ 1 e da φ 2 e, quindi, alla loro indipendenza reciproca. Qui, la contiguità con il contesto statistico è fin troppo evidente! La Correlazione Mutua soddisfa la proprietà di scambio, verificabile in modo elementare, (φ 1 φ 2 ) (x ) (φ 1 φ 2 ) (x ) ≡ (φ 1 φ 1 ) (x ) (φ 2 φ 2 ) (x ) . (22) Inoltre, se φ 1 e φ 2 sono entrambe funzioni pari, allora, è immediato concludere che (φ 1 φ 2 ) (x ) ≡ (φ 1 ∗ φ 2 ) (x ) , (23) i.e., la correlazione mutua tra φ 1 e φ 2 (entrambe pari) coincide con la loro convoluzione (in tutto il dominio R di integrazione). Osservazione La Correlazione Mutua trova applicazioni, e.g., nel modello superconduttivo quantistico della correlazione spaziale tra le funzioni d’onda elettroniche delle ‘coppie di Cooper’ e nella Teoria Quantistica della Superfluidità applicata all’He4 (effetto ‘fontana’ e modello ‘a due fluidi’). Più in generale, l’integrale di Correlazione Mutua ha la sua collocazione naturale nell’ambito dei metodi risolutivi delle Equazioni Differenziali a Derivate Parziali e delle Equazioni Integrali dotate di nucleo (der Integralkern) di argomento lineare, κ (u , x ) ≡ κ (u ± x ) . ■ L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 15 B. L’Autocorrelazione Il regime di Autocorrelazione si può dedurre direttamente da quello di Correlazione Mutua, nel caso speciale in cui sia φ 1 ≡ φ 2 := φ . D’altra parte, la sua importanza applicativa è notevole e non sembra inutile accennare brevemente ad alcune implicazioni interpretative molto profonde della sua rappresentazione integrale. L’Eq. (21) fornisce una prima rappresentazione integrale per l’Autocorrelazione, con φ : R ֏ C e φ ∈ C (R ) generalmente: (φ φ ) (x ) ≡ φ (x ) φ (x ) = ∫ +∞ −∞ φ (− u )* φ (x − u ) du . (24) Analogamente, le Eq.i (21.1) e (21.2) danno luogo alle forme equivalenti (φ φ ) (x ) = ∫ (φ φ ) (x ) = ∫ +∞ −∞ +∞ −∞ φ (u )* φ (x + u ) du , (24.1) φ (u ) φ (u − x )* du . (24.2) La forma (24.1) è usata convenzionalmente come definizione operativa di Autocorrelazione [2, 3]. Per completezza, si può ricordare una quarta rappresentazione integrale di (φ φ ) (x ) , deducibile anch’essa dalla (24), ponendo, prima, v := − u , poi, sfruttando l’Eq. (24.2) e, infine, ripristinando la variabile (muta) di integrazione u := − v . Il risultato è (φ φ ) (x ) = ∫ +∞ −∞ φ ( − u ) φ ( − u − x )* du . (24.3) Il confronto tra le rappresentazioni integrali (24.1) e (24.2), come pure tra le rappresentazioni (24) e (24.3), indica che l’operatore (lineare) di Autocorrelazione, è hermitiano in R , essendo anche simmetrico in u vs. x . A sua volta, la hermiticità di φ φ induce, attraverso la sua simmetria intrinseca il carattere degenerativo di perdita di qualsiasi informazione sulla fase di φ . Infatti, l’operatore φ φ restituisce soltanto un valore medio quadratico, soltanto una stima di ‘potenza trasferita’, secondo il linguaggio della Meccanica Statistica. Tale conclusione emerge dal fondamentale Teorema (di Wiener-Khintchine, versione ristretta) Sia φ : u ֏ φ (u ) una funzione F-trasformabile vs. il parametro continuo α ∈ R , i.e., ∃ Φ : α ֏ Φ (α ) = F{φ (u )} ≡ (2 π )−1 / 2 ∫ +∞ −∞ φ (u ) e i α u du . Allora, vale la rappresentazione F-trasformata dell’Autocorrelazione (φ 1 φ 2 ) (x ) = F{|Φ (α )|2 } ≡ F{| F{φ (u )}|2 } { ≡ F (2 π ) −1 / 2 ∫ +∞ −∞ φ (u ) e i α u du 2 } . (26) Dimostrazione Il coniugato complesso del valore φ (u ) ha, come rappresentazione F-trasformata vs. il parametro arbitrario α ∈ R , φ (u )* = (2 π ) −1/ 2 ∫ +∞ −∞ Φ (α )* e iu α d α . (26.1) L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 16 Analogamente, la rappresentazione F-trasformata del valore φ (x + u ) vs. il parametro α ′ ∈ R arbitrario (in generale, si assume α ′ ≠ α ) è data da φ (x + u ) = (2 π ) −1/ 2 ∫ +∞ −∞ Φ (α ′)*e −i (x + u )α ′d α ' . (26.2) Introducendo le espressioni integrali (26.1) e (26.2) nell’Eq. (24.1), si ottiene, con passi successivi, +∞ )( ( ) +∞ +∞ (φ φ ) (x ) = ⌠ (2 π )−1 / 2 ∫ Φ (α )*e iu α d α (2 π )−1 / 2 ∫ Φ (α ′) e −i (x + u )α ′d α ' du −∞ −∞ ⌡− ∞ = ∫ = ∫ = ∫ +∞ −∞ +∞ −∞ +∞ −∞ { Φ (α )* dα ∫ dα ∫ +∞ −∞ +∞ −∞ Φ (α ′) e −i x α ′ d α ' ∫ −∞ (2π ) −1e −i (α ′ − α )u du Φ (α )* Φ (α ′) e −i x α ′ δ (α ′ − α ) d α ' Φ (α )* Φ (α ) e −i x α d α ≡ = F Φ (α ) +∞ 2 ∫ +∞ −∞ |Φ (α )|2 e −i x α d α } ≡ F { |F{φ (u )}| } ≡ F { (2π ) ∫ −1 / 2 2 +∞ −∞ φ (u ) e i α u du 2 } , q. e. d. . Osservazioni ● Si noti la varietà di espressioni equivalenti (simmetriche) di (φ φ ) (x ) , determinabili, in modo indipendente tra loro, dalle coniugazioni e i α u e − i α u (i.e., dalle riflessioni assiali u − u e/o α − α ) e φ (u ) φ ( ± u )* . ● Versioni e discussioni più approfondite del Teorema di Wiener-Khintchine, alcune basate sul metodo della matricedensità, si possono trovare in [4, 5, 6]. Volendo delineare un’analisi qualitativa minima dell’integrale di Autocorrelazione (24.1), sia ξ il valore caratteristico del parametro di autocorrelazione del modello matematico espresso da φ . Se si lascia variare il parametro continuo x in modo che sia ξ ≪ x , allora, la correlazione tra i valori φ (u ) e φ (x + u ) muta nella separazione (fattorizzazione) integrale nulla 1 x → +∞ 2x lim ∫ +x −x 1 x → +∞ 2x (φ φ ) (x ′) dx ' ≡ lim → ξ ≪x (∫ ∫ (∫ +x +∞ −x −∞ +∞ −∞ ) (∫ φ (u )* φ (x ′ + u )du dx ' ) 1 x → +∞ 2x φ (u )* du ⋅ lim ∫ +x −x +∞ −∞ ) φ (x ′ + u ) du dx ' = 0 . Nell’esempio classico della Teoria di Langevin del moto browniano di una molecola libera alla superficie di un fluido, u e x corrispondono, rispettivamente, ai valori t ' e t della coordinata temporale; φ (u ) ֏ φ (t ' ) è una funzione cinematica ‘a fluttuazione rapida’ (die Zitterbewegung), avente le dimensioni di una accelerazione. Essa rappresenta una forza esterna per unità di massa della molecola dovuta alle collisioni casuali con altre molecole alla superficie del fluido. Tale forza (per unità di massa) diventa evanescente su intervalli di tempo molto più grandi del tempo di rilassamento medio τ della molecola dopo una collisione elastica casuale. In termini suggestivi, la ‘memoria’ (autocorrelazione) delle collisioni molecolari a tempi t + t ' ‘sufficientemente avanzati’, i.e., tali che sia τ ≪ t , viene cancellata. Quindi, il valore di | (φ φ ) (t )| è significativo soltanto finché t /τ ~ 1 , rafforzando il carattere di erraticità completa del cammino browniano. ■ L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 17 Proposizione 3 Sia φ : R ֏ C ∧ ∈ C 0 (R ) generalmente. Allora, max (φ φ ) = (φ φ ) (0) , (27) R i.e., l’operatore di Autocorrelazione è massimo per x = 0 . La Proposizione (27) equivale alla seguente: +∞ ∫ |φ (u ) φ (x + u )| du ≤ −∞ ∫ +∞ −∞ |φ (u )|2 du . (27.1) Dimostrazione Introdotta la variabile ausiliaria η ∈ R , la disuguaglianza evidente seguente, di monotonia in R vs. la funzione integranda, ∫ 0≤ +∞ −∞ (η |φ (x + u )| + |φ (u )| ) 2 du , (28) ha, per linearità, lo sviluppo binomiale quadratico 0 ≤ η2∫ +∞ −∞ |φ (x + u )|2 du + 2η ∫ +∞ −∞ |φ (u )φ (x + u )| du + ∫ +∞ −∞ |φ (u )|2 du . Se si pone v := u + x nel primo addendo integrale, si ottiene che dv ≡ du e che l’intervallo di integrazione resta invariato. Infine, dal cambiamento ulteriore di variabile u := v , si conclude che ∫ +∞ −∞ |φ (x + u )|2 du ≡ ∫ +∞ −∞ |φ (u )|2 du . Quindi, la disuguaglianza (28) assume la forma 0 ≤ η2∫ +∞ −∞ |φ (u )|2 du + 2η ∫ avendo definito, ovviamente, a := ∫ +∞ −∞ +∞ −∞ |φ (u )φ (x + u )| du + ∫ |φ (u )|2 du e b := 2 ∫ +∞ −∞ +∞ −∞ |φ (u )|2 du ≡ aη 2 + bη + a , (29) |φ (u )φ (x + u )| du . Poiché il trinomio quadratico (29) è ≥ 0 ∀ η , allora, il suo discriminante (ridotto) è sempre ≤ 0 , ∆ / 4 ≡ b 2 / 4 − a 2 ≤ 0 , i.e., b /2 ≤ a . Quindi, dalle definizioni di a e di b , segue la disuguaglianza attenuata (27.1), ∫ +∞ −∞ |φ (u )φ (x + u )| du ≤ ∫ +∞ −∞ |φ (u )|2 du , nella quale, l’uguaglianza corrisponde a x = 0 . In altri termini, (φ φ ) (x ) raggiunge il suo valore massimo assoluto per x = 0 , q. e. d. . ■ L’operazione di Convoluzione in R , con applicazioni a modelli integrali di Correlazione – 18 Bibliografia Riferimenti generali [1] HIRSCHMAN, I. I., JR. - WIDDER, D. V., The Convolution Transform, PRINCETON UNIV. PRESS (1955). [2] BRACEWELL, R., The Fourier Transform and Its Applications, MCGRAW-HILL (1965). 3 [] PAPOULIS, A., The Fourier Integral and Its Applications, MCGRAW-HILL (1962). [4] ARFKEN, G. B. - WEBER, H. J., Mathematical Methods for Physicists, 4TH ED. , CH. 15 & 16, ACADEMIC PR. (1995). [5] HILDEBRAND, F. B., Advanced Calculus for Applications, 2ND ED., P. 63-65, PRENTICE-HALL, INC. (1976). Ambiti di applicazione 6 [] REIF, F., Fundamentals of Statistical and Thermal Physics, MCGRAW-HILL (1965). [7] PATHRIA, R. K., Statistical Mechanics, 2ND ED., BUTTERWORTH-HEINEMANN (1996). [8] REICHL, L. E., A Modern Course in Statistical Physics, UNIV. OF TEXAS PRESS (1980). 9 [] BALESCU, R., Equilibrium and Non-Equilibrium Statistical Mechanics, JOHN WILEY & SONS (1975). [10] HUANG, K., Statistical Mechanics, 2ND ED. JOHN WILEY & SONS (1987). ■■■