CORSO DI CHIMICA GENERALE Con applicazioni cliniche Annarita Santoro Martina Tarantini LA MATERIA ● ● "Materia" è tutto quello che si manifesta ai nostri sensi, e pur assumendo forme diverse, occupa uno spazio, cioè POSSIEDE UN VOLUME, UN' ENERGIA nonchè una MASSA. Il concetto di materia e dei suoi costituenti venne proposto nel lontano 1803 da John Dalton, che elaborò uno dei pilastri della chimica....: LA TEORIA ATOMICA (John Dalton-1803) ● ● ● La materia è composta da particelle dette ATOMI; Tutti gli atomi di un dato elemento hanno le stesse proprietà (forma, dimensioni, massa) che differiscono dalle proprietà degli atomi costituenti tutti gli altri elementi; Una reazione chimica consiste semplicemente in un "riarrangiamento" degli atomi da un certo tipo di combinazione ad un altro; (INFATTI IL NUMERO DEGLI ATOMI DI UN DATO ELEMENTO RIMANE COSTANTE!!!) La MATERIA si presenta sotto 3 diversi STATI FISICI. Da alcune immagini schematiche possiamo dedurre la differente organizzazione particellare nel contesto di ciascuno stato fisico: C Una delle caratteristiche che contraddistingue i tre stati è l’interazione fra le molecole che costituiscono una sostanza. Se essa è forte la sostanza sarà solida, se debole un liquido. Se le molecole sono abbastanza lontane le une dalle altre, la materia sarà aeriforme. La materia si definisce SOLIDAquando ha: • Forma propria • Volume proprio • Comprimibilità quasi nulla La materia si definisce LIQUIDA quando ha: • Volume proprio • Forma del recipiente in cui è contenuta • Comprimibilità piccolissima Lo STATO LIQUIDO che stiamo sognando! La materia si definisce GASSOSA quando ha: • Volume non proprio • Forma non propria • Comprimibilità elevata Proprietà della materia nei tre stati fisici (schema) I PASSAGGI DI STATO ● ● La materia possiede un'altra importante proprietà che è quella di poter trasformare il suo stato fisico se sottoposta a variazioni di temperatura e/o pressione. Le trasformazioni da uno stato fisico all'altro vengono normalmente chiamate PASSAGGI DI STATO. I PASSAGGI DI STATO La MATERIA possiede proprietà: FISICHE OGGETTIVE; CHIMICHE OGGETTIVE; ● ● INVARIABILI PER QUEL CAMPIONE; ● ● MISURABILI CON GRANDEZZE INTENSIVE. ● ORGANOLETTICHE RIGUARDANO IL COMPORTAMENTO DELLA MATERIA IN PRESENZA DI ALTRI CAMPIONI DI MATERIA DIVERSA. COLPISCONO I NOSTRI SENSI; ● SONO SOGGETTIVE. ● ESEMPI DI PROPRIETA' ORGANOLETTICHE COLORE, percepito con la vista ● FORMA,percepita principlamente con la vista ● CONDIZIONE, percepita principlamente con la vista ● SAPORE, percepito con il gusto e l'olfatto ● ODORE, percepito con l'olfatto ● ESEMPI DI PROPRIETA' FISICHE: TEMPERATURA DI FUSIONE/ SOLIDIFICAZIONE ● TEMPERATURA DI EBOLLIZIONE/ CONDENSAZIONE ● ATTRAZIONE CALAMITA ● PESO SPECIFICO ● DENSITA' ● CALORE SPECIFICO ● CALORE LATENTE ● ESEMPI DI PROPRIETA' CHIMICHE ● IDROFILIA ● IDROFOBIA ● PH Trasformazioni della materia In base alla definizione di proprietà fisiche e chimiche, le trasformazioni che la materia può subire possono essere di due tipi: ● TRASFORMAZIONI FISICHE Sono trasformazioni che avvengono senza variazione della composizione della materia. Es. Cambiamenti di stato ● TRASFORMAZIONI CHIMICHE Avvengono con variazione della composizione della materia, e sono anche dette REAZIONI CHIMICHE. Es: -Formazione di gas; -Emissione di luce; -Sviluppo di calore. Trasformazioni chimiche Verso la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX secolo, si studiarono con particolare importanza gli aspetti quantitativi delle trasformazioni chimiche, arrivando a descrivere il comportamento delle sostanze attraverso leggi che ancora oggi sono chiamate leggi fondamentali della chimica o leggi ponderali . ● Legge di Lavioisier ● Legge di Proust o delle proporzioni definite ● Legge di Dalton o delle proporzioni multiple Legge di Lavoisier Nella sua attività laboratoriale Lavoisier condusse una serie di esperimenti sulle reazioni chimiche ponendo l'attenzione sugli aspetti quantitativi. Servendosi di una bilancia, eseguì accurate misure di massa dei reagenti e dei prodotti delle reazioni, riuscendo a dimostrare, nel 1789, che la massa totale delle sostanze ottenute dalla reazione chimica era esattamente uguale alla massa totale delle sostanza messe a reagire. Venne così formulata la legge di Lavoisier, nota anche come legge di conservazione della massa, che afferma che nel corso di una reazione chimica la somma delle masse dei reagenti è uguale alla somma delle masse dei prodotti. In altre parole, nel corso di una reazione chimica la materia non si crea e non si distrugge. Legge di Proust o delle proporzioni definite Nel 1799 il chimico francese J.L. Proust, rifugiatosi in Spagna durante la Rivoluzione Francese, notò che la composizione della pirite, un minerale molto abbondante in quel Paese, era sempre la stessa indipendentemente dal luogo di provenienza. In particolare, trovò che la pirite conteneva ferro e zolfo e che questi due elementi erano presenti secondo un rapporto fisso e costante: per ogni grammo di ferro erano sempre presenti 0,57 grammi di zolfo. Tali considerazioni lo portarono a formulare la legge delle proporzioni definite (nota anche come legge di Proust) che afferma: "In un composto chimico gli elementi che lo costituiscono sono sempre presenti in rapporti in massa costanti e definiti" Legge di Dalton o delle proporzioni multiple Dalton, anche in altri composti, notò la stessa regolarità e riproducibilità di dati che lo portarono a formulare la legge delle proporzioni multiple nota anche come legge di Dalton: "Quando un elemento si combina con la stessa massa di un secondo elemento per formare composti diversi , le masse del primo elemento stanno tra loro in rapporti esprimibili mediante numeri interi e piccoli" Classificazione della materia **Ma cosa intendiamo per OMOGENEITA'? Una miscela si definisce omogenea quando le proprietà che possiede in un punto sono le stesse considerato un altro punto scelto casualmente. Nella miscela eterogenea, (essendo costituita da due o più FASI distinte), le proprietà in differenti punti delle diverse fasi saranno esse stesse differenti. ***Ma cosa intendiamo per FASE? La fase, in chimica, è definita come una specifica porzione di materia che possiede proprietà uguali in tutti i suoi punti. La soluzione omogenea sarà dunque costituita da un'unica fase. Struttura dell'atomo ● Particelle elementari (proprietà) I MODELLI ATOMICI Nell’anno 1809 DALTON formulò il primo modello atomico e segnò l’inizio della chimica come scienza. Nel modello atomico di Dalton ciascun tipo di atomo è rappresentato da una piccola sfera piena di massa e un tipo di atomi è differente da un altro tipo di atomo quando ha diversa massa. MODELLO DI THOMSON ● Nel 1879 THOMSON, studiando il fenomeno dell’elettricità, dimostrò che la corrente elettrica era generata da un flusso di particelle con carica negativa che chiamò elettroni. Poiché tali particelle provenivano dalla materia e la materia era formata da atomi, gli elettroni dovevano provenire dall’interno degli atomi. Considerato che gli atomi sono neutri, Thomson formulò un modello atomico secondo il quale l’atomo era una sfera piena di massa con carica positiva all’interno della quale erano distribuiti omogeneamente tanti elettroni da neutralizzare la carica positiva MODELLO DI RUTHERFORD Nel 1911 lo scienziato neozelandese E. Rutherford bombardò una sottilissima lamina di oro con raggi α. Le particelle alfa positive passavano nel 99% dei casi attraverso la lamina senza subire deviazioni. In qualche caso venivano deviate con angoli superiori ai 90°e, in un caso su 8000, venivano respinte indietro. - poichè le particelle α nella maggior parte dei casi oltrepassavano la lamina d'oro senza subire deviazioni, significava che non incontravano alcun ostacolo sul proprio cammino e che quindi, l'atomo doveva essere formato prevalentemente da spazio vuoto. - poichè in qualche caso le particelle α venivano deviate e in rarissimi casi venivano riflesse, l'intera carica positiva (protoni) dell'atomo doveva essere concentrata in un "nocciolo" piccolissimo e centrale: il nucleo. - gli elettroni negativi dovevano muoversi lungo orbite circolari. Il diametro del nucleo doveva essere centomila volte più piccolo del diametro dell'atomo. Anche se geniale, il modello atomico di Rutherford non teneva conto di un importantissimo dato sperimentale della fisica: una particella in movimento ed elettricamente carica perde incessantemente energia. Poichè ciò deve valere anche per l'elettrone (carico negativamente), esso perdendo via via energia avrebbe finito per muoversi lungo orbite sempre più piccole, fino a cadere sul nucleo Spettri di emissione e assorbimento MODELLO DI BOHR Sfruttando la contraddizione insita al modello di Rutherford, Bohr propose una nuova visione, più pertinente, dell'atomo. VALIDO PER L' ATOMO DI IDROGENO Tale legge prevede tre postulati: ● ● ● L'atomo si trova in uno STATO STAZIONARIO che non irradia energia; Le orbite permesse all e- di massa m e velocità v sono solo quelle aventi un raggio r tale da rendere il suo moto angolare (mvr) pari ad un multiplo intero del momento angolare h/2pigreco L'atomo può assorbire o irradiare energia solo quando passa da uno stato stazionario all'altro. Dopo Bohr... Mentre il modello atomico di Bohr considerava che gli elettroni si muovessero intorno al nucleo secondo orbite circolari, il modello atomico di Schrodinger definisce le regioni dello spazio in cui il quadrato della funzione d'onda raggiunge i valori più alti. Tali regioni furono chiamate orbitali. L'orbitale è quella zona in cui la probabilità di trovare l'elettrone è maggiore del 90%. Nel 1925 il tedesco Werner Heisenberg e l'austriaco Erwin Schrödinger presentarono un modello puramente quantistico dell'elettrone nel quale esso non è più visto come una particella, ma come un'onda materiale. ● ● Non è possibile in linea di principio verificare sperimentalmente i dettagli del moto dell'elettrone a causa del principio di indeterminazione. ALL’ELETTRONE E’ POSSIBILE ATTRIBUIRE SOLTANTO UNA CERTA PROBABILITA’ DI TROVARSI, IN UN DATO ISTANTE, IN UN CERTO INTORNO SPAZIALE Riassumendo, dopo Bohr.. Configurazione elettronica degli elementi "Sovrapposizione" sottolivelli energetici Regola della diagonale