Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura – Corso di Laurea in Edilizia Istituzioni di Matematiche - Appunti per le lezioni - Anno Accademico 2010/2011 8. Calcolo integrale. 8.1. Significato geometrico dell’integrale definito. • Data una funzione y = f(x) definita, continua e positiva in un intervallo [a , b] , tracciando le rette x = a ed x = b otteniamo una figura chiusa chiamata trapezoide. Dividiamo l’intervallo in n parti ∆x 1, ∆x 2 ,L , ∆xn non necessariamente uguali. Poiché la funzione è continua in [a , b] sarà continua anche in ognuno degli intervalli e quindi in ognuno ha un massimo e un minimo assoluto. Indichiamo con xm;1, xm; 2 ,L , xm; n l’ascissa del minimo assoluto in ogni intervallo parziale, con f ( xm;1), f ( xm; 2),L , f ( xm; n ) l’ordinata corrispondente, con xM ;1, xM ; 2 ,L , xM ; n l’ascissa del massimo assoluto in ogni intervallo parziale, con f ( xM ;1), f ( xM ; 2 ),L , f ( xM ; n ) l’ordinata corrispondente, con Ω1 = f ( xM ;1) − f ( xm;1), Ω 2 = f ( xM ; 2) − f ( xm; 2 ),L , Ωn = f ( xM ; n ) − f ( xm; n ) l’oscillazione della funzione in ognuno degli intervalli. Per ognuno dei punti della curva di ordinata minima conduciamo la parallela all’asse delle x: otteniamo una figura che chiamiamo scaloide inscritto nel trapezoide e la cui area è Si = f ( xm;1) ∆x 1 + f ( xm; 2 ) ∆x 2 +L f ( xm; n) ∆xn . 26 Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura – Corso di Laurea in Edilizia Istituzioni di Matematiche - Appunti per le lezioni - Anno Accademico 2010/2011 Allo stesso modo se per i punti di ordinata massima tracciamo la parallela all’asse delle x otteniamo una figura detta scaloide circoscritto la cui area è Sc = f ( xM ;1) ∆x1 + f ( xM ; 2 ) ∆x 2 +L f ( xM ; n ) ∆xn . Per come abbiamo costruito le aree è evidente che, detta S l’area del trapezoide è: Si ≤ S ≤ Sc . Le possibili divisioni di [a , b] sono infinite e infinite sono anche le coppie di scaloidi inscritti e circoscritti, le cui aree variano al variare della suddivisione e sono quindi funzione di essa e del maggiore degli intervalli che chiamiamo ∆xn , chiamando le aree Si ( ∆xn ) e Sc( ∆xn ) . Se al tendere a zero di ∆xn le funzioni tendono allo stesso limite S , area del trapezoide, la funzione y = f(x) si dice integrabile nell’inervallo [a , b] e tale limite viene chiamato integrale definito della funzione y = f(x) nell’intervallo [a, b] ed indicato col simbolo: b ∫ f ( x)dx a che viene letto: ”integrale tra a e b di f(x)dx. - a è l’estremo inferiore di integrazione - b è l’estremo superiore di integrazione - f(x) è la funzione integranda. • Se la funzione è sempre positiva tutti i prodotti f(x)dx sono positivi e positiva quindi sarà anche la somma, cioè b ∫ f ( x)dx > 0 a l’integrale esprime quindi in valore e segno l’area del trapezoide. • Se la funzione è sempre negativa tutti i prodotti f(x)dx sono negativi e negativa quindi sarà anche la somma, cioè b ∫ f ( x)dx <0 . a 27 Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura – Corso di Laurea in Edilizia Istituzioni di Matematiche - Appunti per le lezioni - Anno Accademico 2010/2011 L’area del trapezoide in questo caso è: b b a a ∫ f ( x )dx = − ∫ f ( x)dx S= • Se in [a , b] la funzione si annulla, data la continuità della funzione stessa, sarà finito il numero di punti di zero. Supponendo che la funzioni si annulli nel punto x=c, positiva per a ≤ x < c e negativa per c < x ≤ b , allora l’area del trapezoide è: S= ∫ c b f ( x )dx − ∫ f ( x )dx . a c 8.2. Funzione integrale. • Data la funzione y = f(x), continua in [a , b] , sia t l’ascissa di un punto generico dell’intervallo. L’espressione t ∫ f ( x)dx = S (t ) a che indica l’area del trapezoide di confine t è una funzione di t. Per t = a è a S (a ) = ∫ f ( x)dx = 0 S (b) = ∫ f ( x)dx = S a e per t = b è b a Scelto un numero h positivo piccolo a piacere tale che t + h sia interno all’intervallo e che nell’intervallo [t ; t + h] la funzione sia monotona risulta: h ⋅ f ( t ) < S ( t + h) − S ( t ) < h ⋅ f ( t + h) 28 Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura – Corso di Laurea in Edilizia Istituzioni di Matematiche - Appunti per le lezioni - Anno Accademico 2010/2011 Dividendo per il numero positivo h diviene f (t ) < s( t + h ) − S ( t ) < f ( t + h) . h Dato che la funzione è continua in tutto l’intervallo è per definizione lim f (t + h) = f (t ) h→0 e quindi per il teorema del confronto è anche lim S ( t + h) − S ( t ) = f (t ) h h→0 Ma per definizione di derivata è S ' (t ) = f (t ) cioè: la derivata della funzione integrale in un punto è uguale al valore che la funzione assume in quel determinato punto. Questo è il teorema generale del calcolo integrale detto di Torricelli(1608-1647)-Barrow(1630-1677): Torricelli vi arrivò per via cinematica, Barrow geometrica. Generalizzando quindi è S ' ( x) = f ( x) . 29 Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura – Corso di Laurea in Edilizia Istituzioni di Matematiche - Appunti per le lezioni - Anno Accademico 2010/2011 8.3. Funzioni primitive. • La precedente relazione ci permette di risolvere, a meno di una costante, il problema della ricerca della funzione S(x), integrale definito funzione del suo estremo superiore. Possiamo quindi scrivere: b S ( x ) = ∫ f ( x )dx = F ( x ) + c a dove c è una costante. Le infinite funzioni F(x) + c costituiscono l’insieme delle primitive della funzione integranda data. • Essendo: x ∫ f ( x)dx = F ( x) + c a possiamo scrivere: b per x = b: ∫ f ( x)dx = F (b) + c a a per x = a: ∫ f ( x)dx = F (a) + c a Sottraendo membro a membro e ricordando che a ∫ f ( x)dx = 0 a si ottiene: b ∫ f ( x)dx = F (b) − F (a) a cioè: l’integrale definito è uguale al valore che una primitiva assume nell’estremo superiore diminuito del valore che la stessa primitiva assume nell’estremo inferiore di integrazione. 30 Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura – Corso di Laurea in Edilizia Istituzioni di Matematiche - Appunti per le lezioni - Anno Accademico 2010/2011 8.4. Proprietà dell’integrale definito. • Invertendo gli estremi di integrazione l’integrale cambia di segno: ∫ b a • a f ( x )dx = − ∫ f ( x )dx b La somma di due o più integrali aventi la stessa funzione integranda e tali che l’estremo superiore di uno di essi sia uguale all’estremo inferiore del successivo è un integrale che ha per funzione integranda la stessa funzione, per • estremo inferiore di integrazione il minore degli estremi e per estremo superiore il maggiore degli estremi: ∫ b a • d d b c a La somma di due o più funzioni aventi gli stessi stremi di integrazione è uguale ad un integrale che ha per funzione integranda la somma delle funzioni integrande: ∫ b a • c f ( x )dx + ∫ f ( x )dx + ∫ f ( x )dx = ∫ f ( x )dx b f ( x )dx ± ∫ g ( x )dx = a b ∫ [ f ( x ) ± g( x)]dx a L’integrale del prodotto di una costante per una funzione è uguale alla costante per l’integrale della funzione: ∫ b a b k ⋅ f ( x )dx = k ∫ f ( x )dx a 8.6. L’integrale indefinito e regole di integrazione. • Definiamo integrale indefinito di una funzione, detta integranda, la funzione, detta primitiva, nota a meno di una costante, che ha per derivata la funzione integranda. • Per l’integrale indefinito valgono le regole esposte precedentemente riguardanti l’integrale definito. • Sono evidenti i seguenti i integrali immediati: 31 Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura – Corso di Laurea in Edilizia Istituzioni di Matematiche - Appunti per le lezioni - Anno Accademico 2010/2011 • ∫ • ∫ x n dx = • ∫ x dx = ln x + c • ∫ e dx = e • ∫a • ∫ sen xdx = − cos x + c • ∫ cos xdx = sen x + c • ∫ cos • ∫ sen • ∫ • ∫ dx = x + c x n +1 + c(n ≠ −1) n +1 1 x x x +c dx = a x log a e + c 1 2 x 1 2 x dx = tgx + c dx = − cot gx + c dx 1− x2 dx 1+ x2 = arcsen x + c = − arccos x + c = arctg x + c = −arc cot gx + c 32