2.1 Diritti di proprietá
delle risorse ed
esternalitá
Economia dell’ambiente
2. La teoria delle esternalitá
2.1 Diritti di proprietá delle risorse ed
esternalitá
2.2 Analisi economica delle esternalitá
Economia dell’ambiente - Giacomo Branca, Universitá della Tuscia
2.1 Diritti di proprietá
delle risorse ed
esternalitá
2.1 Diritti di proprietà delle risorse ed esternalità
Il mercato permette di accrescere il benessere
sociale grazie allo scambio fra individui liberi e
razionali.
L’economia competitiva usa il sistema dei
prezzi per orientare l’impiego delle risorse
verso l’efficienza
In realtà, lo scambio riguarda il diritto a
disporre dei servizi forniti dai beni → scambio
= acquisizione di un diritto di proprietà a
pagamento
In un sistema ben definito, il diritto di proprietà
è:
1. Completamente specificato
2. Esclusivo
3. Trasferibile
4. Tutelabile e tutelato
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delle risorse ed
esternalitá
•
•
•
Ogni economia moderna impiega
cospicue risorse nella specificazione,
nel trasferimento, nella tutela dei diritti
di proprietà e nell’informazione sulle
loro caratteristiche.
Ciò comporta oneri di un certo rilievo
detti: “costi di transazione”.
Se la struttura dei diritti di proprietà è
correttamente specificata, e se i costi
per la loro transazione sono
minimizzati, allora il libero scambio darà
luogo ad un sistema di prezzi che
permetterà di allocare le risorse in
maniera efficiente.
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•
•
Vi sono alcune circostanze in cui i vari
limiti tecnici o istituzionali impediscono
l’attivazione di diritti di proprietà o di
meccanismi di scambio degli stessi
capaci di svolgere la loro funzione.
Molte di queste circostanze riguardano
beni e risorse d’interesse ambientale
per i quali spesso non è possibile
l’attivazione dei diritti di proprietà o dei
meccanismi di scambio degli stessi.
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Primo aspetto: escludibilità
• Un bene è escludibile se è
tecnicamente ed economicamente
possibile escludere l’uso da parte di
alcuni individui.
• Perché il sistema dei prezzi funzioni
in maniera adeguata nell’allocazione
dei beni occorre assicurare che ogni
singolo consumatore non possa
accedere al diritto d’uso del bene
finchè non abbia pagato un prezzo
appropriato.
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•
MA:
–
–
Molti beni ambientali non sono
escludibili: ambienti naturali,
acqua, vari siti storici.
es. risorse ittiche degli oceani per
le quali il costo di definire e tutelare
un sistema di diritti esclusivi è ben
più alto di ogni possibile beneficio
legato al controllo del prelievo della
risorsa e, per questo, si finisce col
subire prelievi eccessivi.
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•
•
•
•
Secondo aspetto: rivalità nel consumo dei beni.
La sottrazione del bene consumato agli altri
individui richiede di produrne unità aggiuntive
per renderlo disponibile alla loro domanda.
La crescita nella produzione fa aumentare il
costo marginale ed è con questo che si misura
la domanda nel determinare il prezzo di
mercato.
Qui la rivalità diventa cruciale: se l’uso del
bene da parte di un individuo non limita la
possibilità di godimento del bene da parte di
altri, si ha:
P = 0 e Cmg = 0
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CONSUMO
ESCLUDIBILE
CONSUMO
RIVALE
CONSUMO NON
RIVALE
CONSUMO NON
ESCLUDIBILE
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CLASSIFICAZIONE DEI BENI (1)
Beni privati:
•
è possibile e facile specificare e
tutelare i diritti di proprietà, di cui si
organizza vendita/acquisto
consentendo ai produttori occasioni di
profitto.
• Il mercato determina l’ottima
allocazione delle risorse.
• L’analisi classica domanda/offerta e
quella dell’efficienza dei risultati del
mercato si applica a questa categoria
di beni.
Ad esempio: beni di consumo
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CLASSIFICAZIONE DEI BENI (2)
Beni a pedaggio:
• beni prodotti/venduti sia dal settore
pubblico che privato. Anche detti:
monopoli naturali
• Il consumo individuale, se il bene è
ampiamente disponibile, non
comporta effetti su altri individui.
• Si possono però avere sproporzioni
tra domanda e offerta il che
determina dei fenomeni di
congestione.
Ad esempio: autostrade
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CLASSIFICAZIONE DEI BENI (3)
Beni comuni:
•
non è possibile avere il prezzo di mercato, è
necessario che il settore pubblico intervenga
nella tutela di questi beni
•
E’ impossibile escludere alcuni individui
dall’accesso a quelle risorse: la domanda
può raggiungere livelli tali da generare uno
sfruttamento eccessivo
Ad esempio: risorse ittiche oceaniche, acque
di profondità e superficiali
Per questi beni una possibile soluzione è la
regolamentazione dell’accesso (proprietà
collettive).
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CLASSIFICAZIONE DEI BENI (4)
Beni pubblici:
•
coloro che traggono utilità dall’uso di questi
beni non sostengono i costi per la loro
produzione, mentre chi sostiene i costi non
trae vantaggio dall’attività
•
Sono beni forniti quindi dal settore pubblico,
che li finanzia utilizzando i proventi della
tassazione generale.
Ad esempio: difesa nazionale, ricerca
pubblica
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CONSUMO
ESCLUDIBILE
CONSUMO NON
ESCLUDIBILE
CONSUMO
RIVALE
Beni privati
(pane, macchine….)
Beni comuni
(risorse ittiche oceaniche,
acque di falda…..)
CONSUMO NON
RIVALE
Beni a pedaggio
(piste sci, autostrade,
pesca sportiva…..)
Beni pubblici
(qualità aria, difesa
nazionale, biodiversità,
conoscenza…)
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Problema BENI COMUNI E PUBBLICI
Per questi beni:
•
non esiste un prezzo ed un mercato
che determini un’allocazione efficiente
delle risorse
•
e’ dunque probabile che si determini
uno sfruttamento eccessivo di tali beni
e la produzione di esternalità.
•
Nota: Diversa modalità di costruzione
della curva di domanda aggregata per
beni comuni/pubblici (somma verticale
anziché somma orizzontale)
2.1 Diritti di proprietá
delle risorse ed
esternalitá
Un’esternalità è presente ogniqualvolta le funzioni di utilità o di
produzione di un individuo A, includono variabili reali (non
monetarie) i cui valori dipendono da scelte fatte da altri
(persone, aziende, governi) senza attenzione agli effetti sul
benessere di A.
Ad esempio: industria che scarica i rifiuti in un fiume crea un costo
esterno (esternalitá negativa o diseconomia esterna). Se
invece un agente genera un livello positivo di benessere ad
una terza parte si parla di beneficio esterno (esternalitá
positiva o economia esterna).
Siamo in presenza di costo esterno se:
a)
un’attivitá intrapresa da un agente provoca una perdita di
benesere ad un altro agente;
b)
La perdita di benessere non viene compensata
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esternalitá
Esternalità negative:
tutte le forme di inquinamento
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Esternalità positive (economie esterne):
•
risultati della ricerca di cui godono imprese
che non hanno sostenuto i costi,
•
difesa del territorio,
•
ecosystem services (acqua, biodiversità,
carbon sequestration, estetica del
paesaggio)