bollettino d’informazione sui farmaci 1 FARMACOVIGILANZA La farmacovigilanza in Italia La riformulazione della legge sulla farmacovigilanza (FV) arriva come l’ultimo tassello di un percorso di riorganizzazione del Settore del Farmaco, che si è articolato in quattro componenti principali: 1. l’azzeramento dei ritardi nell’evasione delle pratiche da parte della Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e della Farmacovigilanza (DGVMF); 2. la razionalizzazione e la riformulazione della legislazione riguardante il processo di valutazione sperimentale dei farmaci; 3. l’integrazione della politica del Prontuario Farmaceutico Nazionale (PFN) con attività di guida alla prescrizione e l’attivazione di progetti nazionali e di lunga durata di vigilanza attiva dei farmaci; 4. lo sviluppo di una strategia di proposte informative, pensate e promesse per essere un supporto indipendente e qualificato nella gestione quotidiana della terapia. in modo che l’Italia diventi referente per la registrazione dei farmaci innovativi nell’ambito delle procedure di mutuo riconoscimento. È noto che i farmaci vengono registrati in Europa con una procedura centralizzata, ma più largamente a partire da un paese con successiva estensione agli altri paesi, attraverso una procedura chiamata “di mutuo riconoscimento”. Questi accordi di mutuo riconoscimento riguardano l’Europa, ma già si stanno discutendo analoghi accordi con il Canada (con cui si è recentemente arrivati ad una fase conclusiva), gli USA ed il Giappone. Quindi la prospettiva a 15 anni è quella di chiedersi chi guiderà il processo registrativo dei farmaci innovativi in Europa e poi nel confronto dell’Europa con gli altri grandi paesi. In questo contesto il sistema registrativo italiano era e rimane largamente dipendente dagli altri. Sono i paesi del Nord (Inghilterra, Svezia e Olanda) che guidano la registrazione in Europa ed è poi il Sud che assicura il mercato. Ciò non è accettabile ed è necessario che il sistema registrativo italiano recuperi una capacità di partnership analoga a quella di altri paesi per non essere semplicemente un mercato, ma una struttura che registra l’innovatività. L’altro problema di fondo era rappresentato dalla sperimentazione clinica (SC) ed anche in questo settore, nel 1998, vi era un arretrato di 1.750 domande. Di nuovo, come per la situazione registrativa, il problema sostanziale, al di là di tutte le pratiche inevase, era di tipo culturale. L’attività di ricerca e di SC, nella cultura degli operatori sanitari ma anche in quella istituzionale e politica di questo paese, non era considerata come presupposto fondamentale dell’atto assistenziale. La SC era qualcosa da fare a latere nelle strutture specialistiche e non si considerava l’assistenza anche come ambito di ricerca. L’elemento culturale da introdurre era che: fare ricerca è parte integrante dell’assistenza e non un esercizio accademico. Il problema quindi non era semplicemente quello di azzerare l’arretrato amministrativo, ma di introdurre la cultura della spe- I ritardi nell’evasione delle pratiche L’attuale DGVMF ha ereditato un passato registrativo pesantissimo, caratterizzato da un arretrato di 3.500 pratiche di registrazioni inevase, sia nazionali che centralizzate e di mutuo riconoscimento. In ragione di ciò, non molti anni fa l’Italia ha rischiato di uscire dal sistema registrativo europeo ed internazionale, perché tale arretrato significava non avere alcuna certezza di processo e che i farmaci più o meno innovativi potevano essere registrati con anni di ritardo rispetto ad altri paesi. Questa situazione creava un sostanziale disallineamento del settore registrativo italiano, rimetteva in discussione l’accesso ai farmaci innovativi da parte dei pazienti e non dava sicurezza di prospettiva né a medio né a lungo termine alla struttura industriale; si trattava quindi di uno snodo strutturale del sistema irrisolto. Per quanto l’arretrato sia stato da tempo azzerato, il problema fondamentale consiste nel fare Ministero della Salute 2 FARMACOVIGILANZA • la L. 833 ha introdotto un elemento di universalità e di solidarietà del sistema, conducendo all’istituzione dei Servizi Ospedalieri e Territoriali, quale risposta istituzionale specifica all’esigenza di approccio globale alla tutela della salute, che era il punto centrale della riforma sanitaria; • il D.lgs 502 ha posto il problema della corretta allocazione delle risorse in rapporto al fatto che le risorse sono finite e su tutto questo si è sviluppato lo strumento della SC, come metodo fondamentale per valutare se l’efficacia fosse comunque compatibile con l’efficienza allocativa; • la L. 405 (di conversione del DL 347), sulla scorta dell’accordo Stato-Regioni del 2001, ha avviato un processo molto importante, su cui sarebbe bene riflettere. Si tratta di un processo di non ritorno che, come sempre capita in questi casi, rappresenta un rischio ma anche una grande opportunità. Il progetto è pertanto quello di riuscire a garantire la non frammentarietà del sistema e quindi il SSN con un federalismo che sia solidale. In conclusione, il vero problema di cui si ha più diretta percezione in questi anni è stato un difficile, quasi irriducibile, rapporto tra chi ha la responsabilità di definire le regole istituzionali del rimentazione nella clinica e più in generale nell’attività degli operatori sanitari. È in questo senso che vanno lette le iniziative assunte e in particolare l’istituzione dei comitati etici (CE) locali, con l’apertura della sperimentazione ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. Nel primo caso la considerazione di fondo era: non può esserci una condivisione del principio che la ricerca è parte integrante dell’assistenza, se la valutazione del protocollo e delle condizioni di applicabilità viene decisa a livello del Ministero della Salute. L’istituzione dei CE era quindi un passaggio culturalmente essenziale per portare la ricerca da esercizio specialistico ad atto con implicazioni etico-assistenziali, vale a dire con valenza di responsabilità verso la comunità locale. Questo è stato fatto con grandi difficoltà, ma è stato un passaggio-chiave che peraltro non trova riscontro in altri paesi. Il problema della ricerca in medicina generale (MG) era invece importante perché la tanto enfatizzata centralità del paziente, nel sistema sanitario degli anni 2000, significa cronicità e continuità assistenziale. Il risultato più importante della medicina negli ultimi 10 anni è stato in effetti quello di avere cronicizzato delle patologie acute che non avevano grande aspettativa di vita (in questo senso l’AIDS è paradigmatico). Cronicità significa quindi continuità terapeutica e assistenziale, ma l’aspetto culturalmente più problematico è che abbiamo una MG che vive di conoscenze generate dagli specialisti. La MG e la pediatria di libera scelta non hanno prodotto in Italia (in realtà poco anche in altri paesi) dei dati derivanti da una ricerca propria, che tenga conto delle condizioni diverse da quelle degli ospedali. Quindi fare ricerca nella MG significa produrre conoscenze che sono fondamentali per l’assistenza e che riconoscono autonomia culturale e professionale in maniera maggiore rispetto ai contratti, alle convenzioni e ai soli percorsi di formazione dell’educazione continua in medicina. Introdurre la ricerca nella MG era un altro snodo fondamentale. La razionalizzazione della normativa - L. 23/12/78, n. 833 Il servizio farmaceutico H-T - D.lgs 30/12/92, n. 502 La sperimentazione clinica (EBM) - D.L. 18/9/2001, n. 347 SSN vs. decentramento regionale - Legge 23 dicembre 1978, n. 833 – Istituzione del SSN Università Solidarietà Integrazione H-T - Decreti legislativi 502/92 e 51/93 – Ridefinizione Efficacia Appropriatezza Efficienza allocativa La razionalizzazione della normativa - Decreto-Legge 18 settembre 2001, n. 347 Il decentramento regionale La rimborsabilità I prezzi Nella sanità, ed in particolare nel settore dei farmaci, i grandi processi di cambiamento sono stati segnati sostanzialmente da tre eventi normativi fondamentali: Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 3 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 Un programma nazionale per la guida alla prescrizione ed alla FV sistema e chi produce la cultura. Se noi assumiamo che il linguaggio sia l’elemento più approssimato della cultura e andiamo a vedere il linguaggio di chi definisce le regole e di chi codifica la cultura vediamo che sono due stili completamente diversi. L’uno parla il linguaggio della Gazzetta Ufficiale, l’altro quello della letteratura scientifica. E tra il momento della responsabilità politica istituzionale e quello della cultura, del sapere biomedico e farmaceutico, c’è ancora una cesura che non è stata sanata. Bisogna trovare un momento di continuità, perché le regole siano lo strumento per codificare una cultura e perché tutto non si riduca a procedura burocratica e semplice rispetto di norme, senza che dietro la norma vi sia un progetto culturale. L’avvio del processo di devoluzione è un passaggio assolutamente critico. Da questo punto di vista non bisogna aspettarsi che siano soltanto le istituzioni, prima il Ministero della Salute, oggi le regioni o comunque i direttori generali, a trovare le soluzioni. Non esiste una autonomia del sapere tecnico rispetto al livello della responsabilità istituzionale. Vi è la necessità per tutte le società scientifiche, ma soprattutto per quelle che hanno una più profonda radice culturale, scientifica e solidale di fare emergere un progetto. È cambiato il contesto e soprattutto sono cambiate le regole; i progetti ed i documenti legati al Ministero della Salute che definivano finanziamenti e regole di governo sono finiti. È quindi necessario ridisegnare un progetto strategico forte. Ferma restando la matrice solidale del progetto culturale, bisogna avere capacità di proposta, anche anticipando le istituzioni, perché altrimenti c’è il rischio che la cultura farmaceutica retroceda ad un processo meramente distributivo e che la variabile del bilancio finisca con l’azzerare la cultura. Ciò non è assolutamente accettabile, ma non si può scongiurare questo rischio rimandando esclusivamente alla responsabilità istituzionale e politica. Nel quadro del progetto di FV sono ora disponibili alcuni documenti formali: • “Programma nazionale di FV – obiettivi ed azioni relative”, preparato dall’Ufficio competente, condiviso dalla Direzione Generale, approvato dal Ministro e trasmesso alle Commissioni Sanità di Camera e Senato. • “Le attività di FV, svolte nel periodo settembre 2001-maggio 2002”. • “Relazione annuale sulla FV 2001”, per valutare come funziona la FV in Italia, trasmessa al Ministro per l’inoltro alle Commissioni competenti ed al Parlamento. • “L’uso dei farmaci in Italia – Rapporto nazionale, gennaio-settembre 2002”. Chi avrà l’opportunità, la voglia, il tempo di leggere questi testi potrà riconoscervi espressioni, terminologie, frasi riprese da riviste o altri documenti che in qualche modo rappresentano le radici culturali di quello che è oggi il programma nazionale di FV del Ministero della Salute e delle regioni. Uno strumento essenziale per la realizzazione degli obiettivi dell’attuale sistema di FV in Italia è la Rete di FV, attivata nel novembre 2001, che mette in collegamento culturale (non è un problema informatico, è un problema di cultura!) le Asl, le aziende ospedaliere, le regioni, le industrie farmaceutiche (tabella I). La logica e la struttura del sistema di FV, sintetizzato in tabella II, evidenziano che la segnalazione spontanea non ha senso se pensata per qualsiasi evento, ma solo sugli eventi inattesi, gravi e sui nuovi farmaci, mentre vanno sviluppate strategie di sorveglianza diverse a seconda dei problemi (sorveglianza mirata sulle popolazioni piuttosto che registri prospettici su eventi rilevanti, ecc.). a proposito di… Paroxetina, si intende precisare che la paroxetina mesilato, nella sua formulazione genericabile, è stata approvata in Italia ed in diversi paesi europei con procedura di mutuo riconoscimento. Tutti i paesi che ne hanno approvata la commercializzazione hanno riconosciuto la bioequivalenza dei diversi sali di paroxetina, pertanto le differenti formulazioni sono considerate sostanzialmente simili in tutti i paesi in cui i diversi sali sono commercializzati. Le schede tecniche dei prodotti a base di paroxetina fanno riferimento, ai fini dell’effetto terapeutico, a paroxetina base e non alla forma salificata (cloridrato o mesilato), ciò a conferma che l’effetto è legato al principio attivo base e non alla sua salificazione. Ministero della Salute 4 FARMACOVIGILANZA Tabella I – Strutture abilitate alla Rete di farmacovigilanza (per regione - al 7/11/02). Regioni e province autonome Asl Aziende ospedaliere IRCCS Totale strutture Valle d'Aosta Piemonte Lombardia Provincia Aut. Bolzano Provincia Aut. Trento Friuli-Venezia Giulia Veneto Liguria Emilia-Romagna Toscana Marche Umbria Lazio Sardegna Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Totale 1 27 14 2 1 6 21 7 13 12 13 4 11 8 5 3 11 11 5 9 8 192 0 7 27 0 0 4 2 3 6 4 4 2 3 2 0 0 7 5 1 4 15 96 0 2 10 0 0 2 0 2 1 0 1 0 5 1 36 51 2 1 12 23 12 20 16 18 6 19 10 5 3 19 18 6 13 24 315 L’informazione indipendente e la comunicazione del rischio da farmaci Tabella II – Strategie di sorveglianza. Sorveglianza spontanea Ognuno è consapevole della necessità di avere un’informazione privata, di cui se ne riconosce l’importanza, ma non è accettabile una asimmetria di processo che sostanzialmente sposta da una sola parte la responsabilità di garantire un’informazione agli operatori ed ai cittadini. Sul fronte dell’informazione, si è cercato quindi di introdurre elementi per compensare questa asimmetria, con un impegno testimoniato dal nuovo Bollettino di Informazione sui Farmaci (BIF) del Ministero della Salute, dall’edizione italiana di Clinical Evidence e della Guida all’uso dei farmaci (British National Formulary). Nelle nostre attese, questo dovrà essere il progetto dei prossimi anni per la rete dei Centri di Documentazione sui Farmaci, il Ministero, le regioni, le Asl. Fortemente criticata per la sua parzialità e rigidità organizzativa, ma forte, d’altra parte, di tutte le esperienze ben documentate nel rapporto generale di seguito presentato (pagg. 8-18), la FV che si prospetta si configura di fatto non solo come - Eventi inattesi Gravi Nuovi farmaci Sorveglianza popolazioni - Anziani - Bambini - Gravidanza Registro (sorveglianza prospettica) - Eventi gravi Inattesi - Ricovero ospedaliero Sorveglianza medici di medicina generale - Cambi terapia: R.A. Inefficacia Compliance Farmacoutilizzazione (denominazione) Es. 0 0 1 2 0 0 1 27 Neurolettici Antidepressivi Ansiolitici (BZD) Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 5 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 una attività di sorveglianza dovuta e regolata secondo i criteri europei, ma come un’attività “quadro” che definisce tutto quanto è messo in atto per garantire la valutazione permanente (in tempi quanto più possibile reali) del profilo complessivo di beneficio/rischio dei farmaci. Nello sviluppo di tutto ciò è particolarmente importante: • a livello di contenuti generali, nella società e nella medicina, lo sviluppo della cultura del risk Box 1 I management plan (box 1); • a livello istituzionale-organizzativo la condivisione delle responsabilità e delle risorse con le regioni (tabella I). Senza anticipare nel dettaglio ciò che viene sviluppato nei diversi contributi è opportuno richiamare in modo specifico: • lo sviluppo attuale dei siti di FV (tabella I); • le strategie di comunicazione del rischio alla popolazione (box 2). PASSAGGI-CHIAVE PER PIANIFICARE LA GESTIONE DEL RISCHIO DA FARMACI Gli elementi-chiave del risk management plan sono ben identificati, ed è il caso di passarli, seppur brevemente, in rassegna. ■ L’identificazione del rischio si avvale come principale fonte d’informazione dei sistemi nazionali di segnalazione spontanea e dei Periodic Safety Update Reports (PSUR) presentati dall’industria. Il sistema di segnalazione spontanea, nonostante le sue limitazioni, rivestirà ancora un ruolo da protagonista, ma dovrà essere adeguatamente rinforzato e soprattutto migliorato dal punto di vista qualitativo. La prossima istituzione di un comune database di raccolta delle reazioni avverse da farmaco (ADR, dall’inglese Adverse Drug Reactions) per tutti gli Stati dell’UE (EudraVigilance) a livello della European Agency for the Evaluation of Medicinal Products (EMEA) sarà una risorsa potenzialmente molto importante per migliorare le capacità di identificazione del segnale di rischio. ■ La quantificazione del rischio normalmente richiede lo svolgimento di studi epidemiologici in gruppi di pazienti e situazioni cliniche ben definiti. Questi studi sono di difficile realizzazione per i farmaci più vecchi o per il fatto che spesso richiedono tempi di realizzazione medio-lunghi. Per i farmaci di meno recente approvazione, dunque, il miglior approccio consisterà nell’integrazione delle informazioni fornite dall’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (dati di prescrizione e farmacoutilizzazione) con le informazioni cliniche, al fine di poter finalmente disporre di un essenziale strumento di FV attiva. Altre importanti fonti d’informazione per la quantificazione del rischio continueranno ad essere i registri (per specifiche patologie associate a farmaci come per esempio le discrasie ematiche o i gravi disordini epatici) o i programmi di follow-up (per popolazioni speciali come le donne in gravidanza, le popolazioni esposte a determinati farmaci, tra cui i prodotti biologici e i prodotti cellulari xenogenici). ■ La valutazione del rischio richiede la capacità di considerare in prospettiva il profilo di sicurezza di un farmaco, tenendo conto ad esempio del profilo di sicurezza di farmaci alternativi già disponibili, del futuro livello di esposizione al farmaco e della gravità della malattia trattata. Se si è disposti ad accettare certi livelli di rischio per farmaci importanti, destinati alla terapia di patologie particolarmente gravi, lo stesso non può certo dirsi per farmaci di minore rilevanza clinica. Nonostante un complessivo miglioramento del livello di Ministero della Salute valutazione dei dossier, si è assistito negli ultimi anni ad un incremento di problemi di sicurezza identificati nelle primissime fasi della commercializzazione. Questo riafferma l’importanza di una valutazione integrata di FV in fase pre-autorizzativa al fine di poter assumere provvedimenti utili alla minimizzazione del rischio connesso all’introduzione sul mercato di nuovi farmaci. ■ La comunicazione del rischio, poiché solo da un approccio comunicativo uniforme si possono attendere reali benefici per i consumatori. Una corretta comunicazione deve essere tempestiva, capillare, chiara, comprensibile e scientificamente corretta e deve essere tale da non provocare reazioni di panico e comportamenti irrazionali. Vi sono enormi potenzialità di miglioramento della FV per far sì che questa attività raggiunga tutti gli importanti obiettivi di protezione della salute pubblica che si propone. Sicuramente una stretta collaborazione tra le autorità competenti a livello europeo e nazionale - l’università, le regioni, le Asl, i servizi ispettivi, le aziende ospedaliere, i medici e i farmacisti - è alla base dell’elaborazione, dello sviluppo ed infine della realizzazione di corrette strategie. 6 FARMACOVIGILANZA Box 2 COMUNICARE ■ Sembra un controsenso, eppure nell’era della comunicazione vi sono ancora degli ambiti dove è sempre più difficile trovare toni e linguaggi corretti. L’area della sanità, ed in particolare l’informazione sui farmaci, è sicuramente una di quelle dove basta poco perché i messaggi vengano distorti sia nella comunicazione sia nella percezione dei veri contenuti. Infatti, basta sfogliare le copertine dei giornali per avere la conferma di quanto spesso il farmaco“killer” venga utilizzato come il nuovo tormentone che alimenterà i timori salutistici di un pubblico mai sazio di notizie su veri o presunti rischi farmacologici. Allo stesso modo, ed è l’altra faccia della medaglia, notizie su improbabili pillole della felicità, capaci di sommare in una sola pastiglia innumerevoli benefici, guadagnano spesso l’onore delle prime pagine dei quotidiani più letti. Il fenomeno della distorsione nella comunicazione del rischio purtroppo non è propria solo della stampa laica. Un recente studio ha messo in evidenza come anche l’informazione specialistica, che dovrebbe accompagnare l’aggiornamento dei medici, sia spesso poco affidabile se non addirittura fuorviante1 . In questo senso, per l’operatore sanitario come per il paziente, l’informazione scientifica sul farmaco può avere delle controindicazioni, che diventano particolarmente rilevanti quando si tratta di quantificare il rischio. Il caso “cerivastatina” è forse solo uno degli esempi più eclatanti in cui la tanta (o poca, a seconda del tipo di lettura che si vuole dare al fenomeno) informazione ha creato un ingorgo di indicazioni IL RISCHIO capaci di alimentare un allarme che se da una parte era giustificato dall’altra diventava di per sé un rischio. Molti di questi allarmi nascono spesso in maniera imprevedibile seguendo una logica prettamente mediatica e che costruisce la notizia su evidenze il più delle volte argillose. Nonostante ciò, lo sforzo per governare la sete di rassicurazioni che viene innescata da tali notizie diventa un vero e proprio lavoro, parallelo a quello di chi deve sorvegliare sui rischi reali legati all’uso dei farmaci. Per tale motivo le agenzie preposte alla vigilanza stanno diventando strutture capaci non solo di analizzare e monitorare il rischio legato all’uso dei farmaci ma anche di gestire la comunicazione dello stesso. La storia della talidomide, per prima, ha tristemente insegnato come valutare l’uso di un farmaco tenendo conto oltre che del beneficio anche del rischio. È a partire da quel disastro che si sono sviluppati i diversi sistemi nazionali di FV. Negli ultimi anni l’Italia ha fatto molti passi in avanti rispetto all’organizzazione di una rete capace di raccogliere in maniera efficiente la somma delle tante segnalazioni di ADR associabili all’utilizzo dei medicinali. Nonostante ciò, poco ancora si sa di come gestire la comunicazione del rischio riguardo all’utilizzo dei farmaci in gravidanza e la percezione dello stesso rischio appare spesso troppo sbilanciata tra un’esagerata preoccupazione e l’assenza di informazioni esaustive e chiare. Non è un caso che, proprio nelle popolazioni dove è più difficile selezionare il Ministero della Salute rischio, la comunicazione dello stesso diventa più sensibile a distorsioni. Purtroppo la disponibilità di maggiori e più potenti mezzi di informazione non è di per sé una garanzia di una migliore comunicazione e percezione del rischio. Infatti la moltiplicazione delle fonti e dei dati, che raggiungono in diverse forme la scrivania del medico, spesso non fa che fungere da effetto moltiplicatore a questo stato di cose, in quanto l’aumento delle fonti di informazioni disponibili non corrisponde necessariamente ad un incremento della possibilità di accedere alle informazioni corrette. Nell’ambito dei pazienti si verifica talvolta quanto avviene, ad esempio, con le giovani madri (per rimanere in un ambito molto caro alla FV), che nel momento in cui devono affrontare l’informazione sui rischi legati alle vaccinazioni dei loro figli, per quanto mediamente più informate rispetto alle generazioni passate riguardo ai benefici ed ai rischi delle singole vaccinazioni, non sono meno allarmate dai numeri esigui che descrivono i rischi associati all’utilizzo di questi medicinali. A questo stato di cose si aggiunge il fatto che gli strumenti propri della FV, quali i rischi relativi, assoluti, gli odds ratio e gli NNT, sono degli indici che non aiutano a comunicare in maniera chiara e facilmente comprensibile il rischio. In questo senso si sono espressi alcuni gruppi che stanno cercando di rendere più comprensibili concetti altrimenti distanti dalla pratica clinica di tutti i giorni2. Nell’area della comunicazione del rischio, la FV deve quindi riuscire a sviluppare un linguaggio più bollettino d’informazione sui farmaci 7 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 diretto, in maniera da rivolgersi non solo agli esperti del settore. Ciò potrebbe rendere anche più agibile l’informazione che, a partire dalla segnalazione della singola ADR, deve ritornare agli operatori del settore per valutare il rischio ef- fettivo della farmacoterapia. Questo è sicuramente un campo di sviluppo importante, proprio della FV, e che renderà più facile sottolineare l’importanza di un’attività che sembra altrimenti limitata alla raccolta delle ADR. BIBLIOGRAFIA 1. Edwards A, Elwyn G, Mulley A. Explaining risks: turning numerical data into meaningful pictures. BMJ 2002;324:827-30. 2. Villanueva P, Peiro S, Librero J, Pereiro I. Accuracy of pharmaceutical advertisements in medical journals. Lancet 2003;361:27-32. Strumenti per un aggiornamento sui farmaci efficace e trasparente Direzione e redazione scientifica Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e della Farmacovigilanza Ministero della Salute viale della Civiltà Romana 7 • 00144 Roma Tel 0659943085 • Fax 0659943117 www.ministerosalute.it [email protected] 8 FARMACOVIGILANZA Analisi delle segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse da farmaci Italia – 2001 ➤ INTRODUZIONE in modo da poter assicurare, anche tramite l’adozione di specifiche misure regolatorie, che i farmaci disponibili sul mercato presentino, nelle condizioni di utilizzo autorizzate, un rapporto beneficio/rischio favorevole per la popolazione. Gli obiettivi specifici sono quelli di identificare il più precocemente possibile eventi avversi precedentemente non osservati, migliorare la conoscenza del potenziale impatto e della gravità dei rischi prevedibili, identificare eventi che derivano da interazioni tra farmaci o che insorgono in particolari gruppi di popolazione, comprendere e valutare le relazioni causali tra eventi ed uso dei farmaci. Il sistema di FV opera essenzialmente dopo l’immissione in commercio di un farmaco, a causa dei noti problemi che si incontrano nella valutazione della sicurezza all'interno delle sperimentazioni cliniche condotte prima della commercializzazione di un farmaco (dimensioni, selezione di pazienti, diverse condizioni di uso, ecc.). La FV è dunque un’attività ad alto contenuto tecnico-scientifico che si basa sulla sistematica raccolta ed analisi di un insieme molto articolato di informazioni quali: “Safety does not mean zero risk. A safe product is one that has reasonable risks, given the magnitude of the benefit expected and the alternative available”. Managing the risks from Medical Product Use: creating a risk management framework U.S. Food and Drug Administration (maggio 1999)* Questa citazione delinea quali siano i confini della sfida che l’attività di farmacovigilanza (FV) è chiamata a raccogliere: quelli entro cui massimizzare i benefici terapeutici dei farmaci minimizzando nel contempo i rischi inevitabili legati al loro uso. In questa sfida ognuno di noi ha uno specifico ruolo facendo in modo che i farmaci siano sviluppati, valutati, prodotti, etichettati, prescritti, dispensati ed utilizzati in maniera ottimale. La FV in questo contesto può essere definita come l’insieme delle attività mirate a raccogliere, in modo sistematico e continuativo, le migliori informazioni possibili sulla sicurezza dei farmaci *”Sicurezza non significa zero rischi. Un prodotto sicuro è uno che ha ragionevoli rischi in funzione dell’ampiezza del beneficio atteso e dell’alternativa disponibile”. Analisi delle segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse da farmaci. Italia – 2001 ➤ INTRODUZIONE Il presente rapporto è stato curato da: Raschetti R* (coordinatore), Santuccio C*, Sabatini* V, Sottosanti L*, Caffari B°, Cupani C*, Ravaioli F*, Maggini M° (autori del rapporto) La Rete per la farmacovigilanza ➤ ANALISI DELLE SEGNALAZIONI 2001 • Le caratteristiche generali • La distribuzione per regione • Le segnalazioni per categorie terapeutiche • La tipologia degli eventi segnalati secondo la classificazione OMS • Caratteristiche dei pazienti • Una possibile sintesi *Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e della Farmacovigilanza, Ministero della Salute; °Istituto Superiore di Sanità. Si ringraziano Commentucci S, Forni B e Pieri L della società Finsiel per il supporto tecnico. Il rapporto è disponibile consultando il sito internet: http://www.ministerosalute.it/medicinali/ farmacovigilanza/farmacovig.jsp ➤ CONCLUSIONI Ministero della Salute 9 bollettino d’informazione sui farmaci ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 nitarie (Asl, aziende ospedaliere, IRCCS), le regioni e province autonome e le aziende farmaceutiche, i cui responsabili di FV si siano registrati al sistema. Il sistema, realizzato in ambiente web, consente: • le segnalazioni spontanee, effettuate da parte degli operatori sanitari, di singoli casi di sospette reazioni avverse; • gli studi post-autorizzazione di farmacoepidemiologia; • le informazioni derivanti dalle sperimentazioni pre-cliniche e cliniche; • le informazioni sul farmaco quali: fabbricazione, conservazione, vendita, distribuzione, dispensazione, modelli di utilizzo, di prescrizione e di somministrazione ai pazienti; • la letteratura medica e le banche dati sanitarie informatizzate; • le informazioni provenienti da altre autorità sanitarie e organismi sanitari nazionali e internazionali. Il processo di valutazione integra tra loro tutti questi diversi flussi informativi ognuno dei quali, di per sé, può non essere sufficiente a definire compiutamente il quadro conoscitivo relativo ad un profilo di rischio legato ad un farmaco. In questo rapporto, in particolare, sono analizzate le segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse da farmaco (ADR, dall’inglese Adverse Drug Reactions) che sono state trasmesse all’ufficio di FV del Ministero della Salute nel corso dell’anno 2001. Il 2001 è stato caratterizzato da una serie di eventi importanti riguardanti le attività della FV: • alle strutture sanitarie periferiche di registrare e visualizzare le segnalazioni; • alle regioni e province autonome di avere visibilità delle segnalazioni di ADR verificatesi nel proprio territorio; • alle aziende farmaceutiche di acquisire informazioni sulle ADR relative ai farmaci di propria titolarità; • a tutti gli utenti registrati di scambiare tempestivamente, attraverso un sistema interno e dedicato, informazioni di interesse per la FV. L’attivazione della Rete segna una tappa fondamentale per la FV in quanto rappresenta non solo un semplice decentramento delle funzioni di raccolta delle informazioni, ma anche e soprattutto la creazione di uno strumento interattivo che consente per la prima volta in Italia, la costituzione di una “comunità virtuale”, in grado di condividere simultaneamente e tempestivamente le informazioni correlate alla sicurezza dei farmaci. A novembre 2002 gli utenti registrati e abilitati all’accesso alla Rete Nazionale di FV risultavano essere 768, distinti nel seguente modo: • il “caso Lipobay®” con il largo interessamento dell’opinione pubblica e dei mezzi di comunicazione; • la discussione sulla possibile riorganizzazione del settore; • la predisposizione di nuovi strumenti, quale la Rete Nazionale per la FV, e la loro integrazione in termini di sistema informativo complessivo. Un particolare apprezzamento deve essere rivolto a tutti quei medici, farmacisti ed operatori delle Asl che hanno compreso l’importanza della segnalazione spontanea al di là dell’obbligo di legge. Le segnalazioni di possibili ADR da loro raccolte, su cui questo rapporto è basato, hanno consentito l’adozione di numerosi interventi a tutela della salute pubblica. Tipo Struttura abilitati al 7/11/2002 Asl Aziende ospedaliere Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) Regioni Aziende farmaceutiche Totale 192 96 27 21 432 768 L’attivazione della Rete Nazionale di FV, pur costituendo il raggiungimento di una tappa fondamentale, va considerata come un punto di partenza per lo sviluppo delle attività di sorveglianza della sicurezza d’uso dei farmaci. Sono già pianificate ulteriori iniziative che permetteranno in futuro: La Rete per la farmacovigilanza • il miglioramento delle funzioni di elaborazione dei dati e dei report; • l’inserimento di funzioni relative all’attribuzione del nesso di causalità secondo algoritmi standardizzati; Il 5 novembre del 2001 è stata attivata la Rete Nazionale di FV (www.ministerosalute.it/medi cinali) che collega il Ministero della Salute (Ufficio di Farmacovigilanza) con le strutture periferiche sa- Ministero della Salute 10 FARMACOVIGILANZA • l’inserimento di funzioni per la segnalazione automatica di possibili situazioni di allarme mediante l’utilizzo di sistemi statistico-matematici; • l’elaborazione di “linee guida” alla segnalazione delle ADR; • l’inserimento delle segnalazioni di ADR relative all’assunzione di medicine “non convenzionali” (erbe officinali, prodotti omeopatici, ecc.); • il collegamento con la Rete Europea. In questo rapporto è presentata un’analisi dei dati relativi alle segnalazioni di sospetta ADR verificatesi nel periodo compreso tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2001, e pervenute al Ministero della Salute – Ufficio di Farmacovigilanza. La Rete, come si è detto, è stata attivata negli ultimi mesi del 2001. Le segnalazioni analizzate nel presente report sono state pertanto raccolte, nel corso del 2001, prevalentemente attraverso schede cartacee che sono state immesse nella Banca dati nazionale a cura del Ministero della Salute. Sono state incluse nell’analisi tutte le segnalazioni pervenute, indipendentemente dalla valutazione della relazione di causalità tra farmaco ed evento segnalato. Più in particolare per le finalità delle analisi contenute in questo rapporto sono state prese in considerazione tutte le segnalazioni di sospetta ADR (grave o non grave, attesa o inattesa) che contenessero tutti i seguenti elementi informativi: • l’identificazione del segnalatore. I dati relativi ai consumi di farmaci in Italia sono stati ricavati dalla Banca dati dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed). ➤ ANALISI DELLE SEGNALAZIONI 2001 Le caratteristiche generali Il totale delle segnalazioni di sospetta ADR nel corso del 2001 è stato pari a 7.024, corrispondente ad un tasso di segnalazione di 121 per milione di abitanti, con una media di 585 segnalazioni per mese, secondo l’andamento illustrato in figura 1. Quasi il 40% delle segnalazioni si è concentrato nei mesi di agosto-ottobre, trimestre nel quale sono pervenute in media 916 segnalazioni al mese (per un totale di 2.747). L’aumento delle segnalazioni, che si è registrato a partire dal mese di agosto, è chiaramente correlabile all’attenzione dedicata dagli organi di informazione al “caso cerivastatina”. Il numero di segnalazioni è progressivamente diminuito verso la fine dell’anno, stabilizzandosi su valori mensili simili a quelli registrati nei primi mesi dell’anno. Nell’89% dei casi le sospette ADR sono state attribuite ad un solo farmaco, in 562 segnalazioni i farmaci coinvolti sono stati due e infine in 162 segnalazioni le sospette ADR sono state associate a tre farmaci. Poiché una segnalazione di ADR può contenere la descrizione di più di un evento avverso, le 7.024 segnalazioni hanno riguardato complessivamente 11.760 eventi avversi. • l’attribuzione ad almeno un farmaco sospetto (registrato nella Banca dati del Farmaco del Ministero della Salute); • la descrizione di almeno una ADR; • la data di insorgenza della ADR sospetta; • l’attribuzione ad un paziente (anche se identificato tramite le sole iniziali); Figura 1 – Distribuzione per mese delle segnalazioni di sospetta ADR. Ap ril e M ag gi o G iu gn o Lu gl io Ag os to Se tte m br e O tto br e N ov em br e D ic em br e ar zo M ai o br Fe b G en na io 1100 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 11 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 Il quadro complessivo è il seguente: • Popolazione italiana (espressa in milioni) Nelle segnalazioni provenienti dai MMG la situazione si inverte, e cioè l’11% di queste segnalazioni si riferisce a ADR gravi mentre per il 62% la gravità non è esplicitamente indicata. 57,9 • Segnalazioni di ADR con insorgenza nel 2001 7.024 • Tasso di segnalazione per milione di abitanti • Totale ADR 121 11.760 • Numero medio di ADR per segnalazione • N. di farmaci con almeno una segnalazione 1,7 La distribuzione per regione 1.242 • N. di sostanze (principi attivi) con almeno una segnalazione Il tasso di segnalazione di ADR nell’anno 2001 in Italia è stato pari a 12,1 segnalazioni per 100.000 abitanti. Le segnalazioni sono pervenute da 188 Asl e 112 aziende ospedaliere. Il 67% delle segnalazioni totali di ADR proviene dal Nord, il 14% dal Centro e il 17% dal Sud e Isole. La distribuzione dei tassi di segnalazione per regione presenta un’ampia variabilità: da un tasso di 1,8 in Molise ad uno di 34,8 per la provincia autonoma di Trento (tabella I). Il tasso utilizzato è un tasso pesato per età e sesso in quanto questi due fattori sono forti determinanti del ricorso ai farmaci. Ciò significa che le differenze osservate non sono attribuibili, in questa analisi, ad una differente struttura per età e sesso delle popolazioni. La variabilità regionale evidenziata in Italia nel 2001 non si spiega con i diversi livelli di consumo farmaceutico, come si può constatare dal grafico di correlazione tra i consumi per regione del 2001 (espressi in DDD/1000 ab. die) ed il tasso di segnalazione espresso per 100.000 abitanti (figura 3). Ciò si riscontra anche in aggregato (tabella I) se si considera che a fronte di un minor consumo di farmaci nel Nord, rispetto al Sud (-16%), si ha un tasso di segnalazione tre volte superiore. I principali fattori che influenzano la segnalazione spontanea sono, evidentemente, da ricondurre ad altri aspetti, quali ad esempio, la sensibilità al problema da parte degli operatori sanitari e l’organizzazione di specifiche iniziative a livello regionale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce come valore di riferimento per un efficiente sistema di FV un tasso annuale di segnalazione pari a 30 segnalazioni per 100.000 abitanti. In queste condizioni l’OMS ritiene che un sistema di FV può essere considerato sufficientemente sensibile per poter identificare rapidamente reazioni inattese e gravi da farmaci. Solo quattro realtà in Italia si avvicinano a questo “gold standard” dell’OMS: la Provincia Autonoma di Trento, il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia e l’Emilia-Romagna (figura 4). 774 • Rapporto donne/uomini per i pazienti coinvolti nella segnalazione 1,4 • Età mediana dei pazienti coinvolti nella segnalazione 58 Il 48% del totale delle segnalazioni è stato fornito dai medici di medicina generale (MMG), il 40% dai medici ospedalieri, il 10% dagli specialisti, l’1% dai farmacisti e le restanti segnalazioni sono pervenute da aziende farmaceutiche e da pazienti. Per quanto riguarda il livello di gravità, il 30% delle segnalazioni è stato considerato dai segnalatori come “grave” ed il 22% come “non grave”. Rimane, tuttavia, un problema consistente relativo all’alto numero di segnalazioni (48%) in cui non era riportato esplicitamente il livello di gravità. Prendendo in considerazione la provenienza delle segnalazioni (figura 2), si osserva che per quelle provenienti dal settore ospedaliero, nel 53% dei casi queste si riferiscono ad ADR gravi, come atteso considerando che una ADR grave, già per definizione, richiede molto spesso l’ospedalizzazione, sia per la sintomatologia, sia per il trattamento in sé. Figura 2 – Segnalazioni per gravità e fonte. MMG Ospedaliera Specialista Farmacista Azienda farmaceutica Gravità non indicata Non gravi Gravi Paziente Altro 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 Ministero della Salute 12 FARMACOVIGILANZA Tabella I – Segnalazioni di sospetta ADR e consumi di farmaci per regione. Regioni N° Segnalazioni Piemonte 431 Valle d’Aosta Tasso di Consumi Asl abilitate segn. per farmaceutici alla rete FV 100.000 ab (DDD/1000ab/die) al 7/11/2002 9,4 611 4 3,2 615 1 12,6 619 14 Provincia Aut. Trento 160 34,8 558 1 Provincia Aut. Bolzano 26 5,8 551 2 Veneto IRCCS abilitati alla rete FV al 7/11/2002 7 2 27 10 27 1.153 Lombardia AO abilitate alla rete FV al 7/11/2002 1.349 29,7 632 21 2 Friuli-Venezia Giulia 334 26,0 622 6 4 2 Liguria 98 5,2 672 7 3 2 1.178 27,0 633 13 6 1 Toscana 468 12,1 647 12 4 Umbria 123 13,4 684 4 2 Marche 147 9,4 649 13 4 1 Lazio 265 5,1 761 11 3 5 Abruzzo 62 4,7 673 5 Molise 6 1,8 596 3 Campania 118 2,3 737 11 7 1 Puglia 304 8,0 704 11 5 2 Basilicata 69 11,7 632 5 1 Calabria 84 4,3 749 9 4 Sicilia 264 5,5 767 8 15 Sardegna 274 17,6 705 8 2 192 96 Emilia-Romagna Italia 7.024 12,1 674 Nord 4.733 17,7 624 Centro 1.003 8,7 702 Sud 1.181 6,1 727 800 DDD su 1000 ab/die 27 Figura 3 – Correlazione fra segnalazioni e consumi di farmaci. 900 700 600 500 400 300 200 = Regioni 100 0 1 0 5 10 20 30 15 25 Tasso di segnalazioni per 100.000 abitanti Ministero della Salute 35 40 bollettino d’informazione sui farmaci 13 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 Le segnalazioni per categorie terapeutiche scritte per ogni categoria terapeutica. I dati si riferiscono alle segnalazioni ed ai consumi dei soli farmaci prescrivibili in ambito extra ospedaliero in quanto, al momento, non è disponibile l’informazione sui consumi dei farmaci in ospedale. Il maggior numero di segnalazioni per milione di giornate di terapia riguarda i farmaci antimicrobici per uso sistemico (J) (oltre 4 segnalazioni per milione di giornate di terapia). A seguire vi sono i farmaci antineoplastici (L) con un tasso di circa 2,5. Per quanto riguarda i farmaci della categoria “C”, per i quali la frequenza di segnalazione è elevata (23% del totale delle segnalazioni), si ha un tasso di circa 0,3 segnalazioni per milione essendo stati questi farmaci i più prescritti nel 2001 (300 DDD/1.000 ab. die). Le 7.024 segnalazioni complessivamente pervenute nel 2001 si riferiscono a 1.242 specialità medicinali diverse corrispondenti a 774 principi attivi. Nell’analisi per categorie terapeutiche (ATC) sono stati inclusi tutti i farmaci considerati come “sospetti” nell’ambito di una segnalazione. Il maggior numero di segnalazioni ha riguardato i farmaci antimicrobici generali per uso sistemico (J) e quelli dell’apparato cardiovascolare (C) (figura 5). In figura 6 è stato calcolato il numero di segnalazioni di sospetta ADR in funzione delle giornate di terapia (espresse per milione) pre- Figura 4 – Numero di segnalazioni/100.000 abitanti per regione. 40,00 35,00 GOLD STANDARD OMS 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 P Va iem lle on d t Lo 'Ao e m st ba a rd Tr ia en Bo to lza Ve no ne to Fr i u Li li gu r Em ia To ilia sc a Um na br M ia ar ch La e Ab zio ru z M zo Ca o m lise pa n P ia Ba ugl sil ia i Ca cat la a br ia S i Sa ci rd lia eg na 0,00 J C N M A B L R G H S D V P 0 400 800 1200 1600 antimicrobici generali per uso sistemico sistema cardiovascolare sistema nervoso sistema muscolo-scheletrico tratto alimentare e metabolismo sangue ed organi emopoietici farmaci antineoplastici ed immunomodulatori sistema respiratorio sistema genito-urinario ed ormoni sessuali preparati ormonali sistemici, escl. ormoni sessuali organi di senso dermatologici vari farmaci antiparassitari, insetticidi e repellenti 2000 Ministero della Salute Figura 5 – Segnalazioni per categoria terapeutica. 14 FARMACOVIGILANZA Nella figura 7 sono riportate, per ogni singola categoria terapeutica, le proporzioni di ADR gravi, non gravi e con gravità non specificata. Per i farmaci del sangue ed organi emopoietici (B) e gli antineoplastici ed immunomodulatori (L), più del 50% delle segnalazioni è stato classificato come grave e la proporzione di ADR senza indicazione di gravità è pari al 40% (B) e al 32% (L). La situazione è completamente diversa per i farmaci appartenenti alla categoria terapeutica “P” (farmaci antiparassitari, insetticidi e repellenti) per i quali oltre l’80% delle segnalazioni non riporta il livello di gravità e soltanto il 5% è classificato come grave. Pur nell’incertezza derivante dalla notevole proporzione di mancata indicazione del livello di J C N M A B L R G H S D P 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 gravità, questa situazione è abbastanza prevedibile per i farmaci appartenenti alla categoria terapeutica “L” data la loro potenziale tossicità e la gravità delle patologie trattate. La tabella II presenta più in dettaglio le categorie terapeutiche di farmaci (al 4° livello della classificazione ATC) più frequentemente riportate nelle segnalazioni di ADR verificatesi nel 2001. Per ogni categoria terapeutica è indicato il numero totale delle segnalazioni, la proporzione sul totale delle segnalazioni, la percentuale cumulativa nonché le prime due tipologie di eventi più frequenti in ciascuna categoria. Nel 2001 la classe terapeutica per la quale si registra il numero più elevato di segnalazioni è quella degli inibitori della HMG CoA reduttasi antimicrobici generali per uso sistemico sistema cardiovascolare sistema nervoso sistema muscolo-scheletrico tratto alimentare e metabolismo sangue ed organi emopoietici farmaci antineoplastici ed immunomodulatori sistema respiratorio sistema genito-urinario ed ormoni sessuali preparati ormonali sistemici, escl. ormoni sessuali organi di senso dermatologici farmaci antiparassitari, insetticidi e repellenti 4,5 Figura 7 – Livelli di gravità segnalati per categoria terapeutica. 100 90 80 70 % 60 50 40 30 20 10 0 Figura 6 – Segnalazioni per milione di giornate di terapia e per categoria terapeutica. A B C Non indicato D G H Non gravi J L M N P Gravi Ministero della Salute R S V bollettino d’informazione sui farmaci 15 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 (statine), che rappresentano quasi l’11% delle segnalazioni totali; seguita da quella dei fluorochinolonici che rappresentano il 4,3%, dagli inibitori selettivi della COX 2 (3,8%), dalle associazioni di penicilline (2,9%), dagli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (2,7%). Queste prime 5 classi terapeutiche di farmaci rappresentano circa un quarto delle segnalazioni totali di ADR. Tabella II – Segnalazioni per sottocategorie terapeutiche. ATC Descrizione N. segn % % Cum. Descrizione ADR % C10AA Inibitori della HMG CoA Reduttasi 845 10,8% 10,8% • Mialgia • Aumento della CPK 27,0 11,3 J01MA Fluorochinoloni 337 4,3% 15,1% • Tendinite • Reazione orticarioide 7,3 5,2 M01AH Coxib 293 3,8% 18,9% • Eruzione cutanea • Reazione orticarioide 7,9 6,4 J01CR Ass. di penicilline, incl. gli inibitori delle beta-lattamasi 223 2,9% 21,7% • Reazione orticarioide • Dermatite eritematosa 19,9 13,0 N06DA Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina 208 2,7% 24,4% • Vomito • Nausea 13,5 11,2 C09AA ACE-inibitori, non associati 200 2,6% 27,0% • Tosse • Angioedema 36,0 6,8 J01DA 192 2,5% 29,4% • Reazione orticarioide • Eruzione cutanea 15,1 7,5 B01AC Antiaggreganti piastrinici, esclusa l’eparina 191 2,4% 31,9% • Trombocitopenia • Leucopenia 5,8 5,8 V08AB Mezzi di contrasto radiologici idrosolubili, nefrotici, a bassa osmolarità 184 2,4% 34,2% • Eruzione cutanea • Dermatite eritematosa 11,3 10,5 J01CA 182 2,3% 36,6% • Reazione orticarioide • Dermatite eritematosa 21,3 13,0 M01AB Derivati dell’acido acetico e sostanze correlate 171 2,2% 38,8% • Eruzione cutanea • Dolore addominale 5,1 4,8 J07AM Vaccini tetanici 168 2,2% 40,9% • Reazione nella sede di iniezione 21,8 • Febbre 10,4 M01AE Derivati dell’acido propionico 160 2,0% 43,0% • Eruzione cutanea • Reazione orticarioide 8,7 8,3 M01AX Altri farmaci antinfiammatori/ antireumatici non steroidei 154 2,0% 44,9% • Reazione orticarioide • Dermatite eritematosa 10,8 5,4 J01FA 132 1,7% 46,6% • Reazione orticarioide • Eruzione cutanea 17,2 11,1 A02BC Inibitori della pompa acida 114 1,5% 48,1% • Diarrea • Mal di testa 8,5 7,3 J07CA Vaccini batterici e virali in associazione 109 1,4% 49,5% • Pianto persistente • Febbre 12,6 8,3 J07BB Vaccini influenzali 108 1,4% 50,9% • Febbre • Artralgia 14,4 6,0 Cefalosporine e sostanze correlate Penicilline ad ampio spettro Macrolidi Ministero della Salute 16 FARMACOVIGILANZA La tipologia di eventi segnalati secondo la classificazione OMS dei sospetti eventi avversi, la situazione è quella illustrata in tabella III. Le ADR, codificate secondo il sistema del World Health Organization Adverse Reaction Terminology (WHO-ART), sono state identificate e raggruppate per organo o ap- Esaminando il complesso delle segnalazioni pervenute nel 2001 sotto il profilo della tipologia Tabella III – Reazioni avverse per organo-sistema. SOC Num. totale % Alterazione della cute e annessi % Cum. Descrizione ADR 2.693 1.571 22,9 13,4 22,9 36,3 1.483 12,6 48,9 1.007 8,6 57,4 785 6,7 64,1 687 5,8 69,9 560 4,8 74,7 362 3,1 77,8 322 2,7 80,5 314 2,7 83,2 284 2,4 85,6 281 2,4 88,0 250 2,1 90,1 Alterazione della frequenza e del ritmo cardiaco 232 2,0 92,1 Alterazione dei globuli bianchi 182 1,5 93,6 Alterazioni vascolari extracardiache 170 1,4 95,1 Disordini della visione 158 1,3 96,4 Alterazione dei globuli rossi 126 1,1 97,5 Alterazioni dell’apparato riproduttivo femminile 65 0,6 98,1 Alterazioni del sistema endocrino 58 0,5 98,6 Alt. pericardio, miocardio, endocardio e valvole cardiache 30 0,3 98,8 Neoplasie 28 0,2 99,0 Alterazioni delle difese immunitarie 21 0,2 99,2 Alterazioni dell’apparato riproduttivo maschile 20 0,2 99,4 Alterazioni dell’apparato oto-vestibolare 16 0,1 99,5 Alterazioni di altri sistemi sensoriali 15 0,1 99,7 Malattie del collageno 14 0,1 99,8 Termini secondari 12 0,1 99,9 Alterazioni neonatali e dell’infanzia 8 0,1 99,9 Alterazioni fetali 6 0,1 100,0 Alterazione delle condizioni generali Alterazione dell’apparato gastrointestinale Alterazione del sistema nervoso centrale e periferico Alterazione del sistema muscolo-scheletrico Alterazione dell’apparato respiratorio Disordini psichiatrici Alterazioni metaboliche e nutrizionali Alterazione dell’apparato urinario Alterazione del fegato e delle vie biliari Alterazione nella sede di applicazione Alterazioni generali dell’apparato cardiovascolare Anomalie piastriniche, del sanguin. e della coagulaz. Ministero della Salute • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Num. totale % orticaria rash cutaneo astenia febbre nausea/vomito dolore addominale cefalea vertigini mialgia artralgia dispnea tosse confusione sonnolenza aumento della creatinfosfokinasi edema periorbitale edema facciale insuff. renale acuta aumento degli enzimi epatici epatite reaz. nella sede di iniezione edema infiammatorio ipotensione ipertensione trombocitopenia porpora tachicardia palpitazioni leucopenia granulocitopenia arrossamento cutaneo vasodilatazione anomalie della visione edema della cornea anemia pancitopenia galattorrea amenorrea ginecomastia iperprolattinemia infarto miocardico ischemia miocardica trombocitemia tumore ns infezione fungina sepsi assenza di eiaculazione anomalie dello sperma tinnito ipoacusia alterazioni del gusto perdita del gusto sindrome lupus eritematosa vasculite allergica caduta ustione sonnolenza neonatale ipotonia neonatale aborto malformazioni scheletriche 614 512 279 218 512 250 187 177 468 87 230 177 84 79 168 24 136 56 75 60 152 50 117 75 94 51 90 44 59 44 71 22 46 34 61 18 23 10 24 10 12 7 10 3 5 5 7 4 10 2 8 5 7 2 3 3 3 2 2 2 22,8 19,0 17,8 13,9 34,5 16,9 18,6 17,6 59,6 11,1 33,5 25,8 15,0 14,1 46,4 6,6 42,2 17,4 23,9 19,1 53,5 17,6 41,6 26,7 37,6 20,4 38,8 19,0 32,4 24,2 12,9 41,8 21,5 29,1 14,3 48,4 35,4 15,4 41,4 17,2 40,0 23,3 35,7 10,7 23,8 23,8 35,0 20,0 62,5 12,5 53,3 33,3 50,0 14,3 25,0 25,0 37,5 25,0 33,3 33,3 bollettino d’informazione sui farmaci 17 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 parato (SOC) coinvolto nella reazione stessa. Per ogni SOC è riportato il numero di ADR segnalate, la percentuale sul totale delle ADR (11.760), e infine la percentuale cumulativa. Inoltre per ogni SOC sono riportate le due ADR che si sono verificate con maggiore frequenza. Quasi il 50% delle ADR è rappresentato da alterazioni della cute e annessi (soprattutto orticaria e rash cutaneo), alterazioni delle condizioni generali (astenia e febbre) e alterazioni dell’apparato gastrointestinale (nausea e dolore addominale). All’interno della fascia di età 1-5 anni è possibile approfondire la tipologia delle segnalazioni riguardanti il primo anno di vita. Circa l’85% delle segnalazioni nel 2001 è stato relativo ai vaccini, il 6% agli antibiotici antimicrobici generali per uso sistemico e il restante 9% a farmaci vari appartenenti a diverse classi di ATC (farmaci per malattie respiratorie, otologici, ecc.). La distribuzione per gravità delle sospette ADR da vaccini evidenzia che, per i bambini di età inferiore ad 1 anno, l’80% (107) delle segnalazioni totali ha riguardato reazioni minori, spesso locali nella sede di iniezione, mentre nel 20% (26) dei casi si è trattato di sospette reazioni gravi. Per quanto concerne l’elevato tasso di segnalazione per pazienti con età maggiore di 60 anni, ciò può essere attribuito a vari fattori tra i quali il principale è la presenza di pluripatologie che richiedono più trattamenti farmacologici, con un possibile incremento di ADR dovute anche a fenomeni di interazione tra i vari farmaci assunti, la presenza di patologie in grado di alterare il metabolismo e la concentrazione dei farmaci, ad es. insufficienza renale. Caratteristiche dei pazienti Le segnalazioni di ADR hanno riguardato prevalentemente le donne (56%) e l’età mediana dei pazienti è stata di 58 anni. In valore assoluto la maggiore frequenza di segnalazioni si è riscontrata nelle fasce di età 61-70 anni (20,4% del totale delle segnalazioni) e 71-80 anni (18,7%). Considerando però il tasso di segnalazione per 100.000 abitanti per ogni singola fascia di età, si evidenzia un andamento sostanzialmente bimodale (figura 8) con picchi nelle fasce 71-80 anni e 0-5 anni. In particolare, considerando all’interno della fascia 0-5 anni le segnalazioni riguardanti il 1° anno di età, si ha un tasso di segnalazione (21,8 per 100,000) analogo a quello delle fasce superiori ai 60 anni. In generale l’andamento dei tassi di segnalazione corrisponde molto bene, come si vede nella figura 8, all’uso dei farmaci nelle diverse fasce di età (espresso come numero medio di prescrizioni/anno per fascia di età). Una possibile sintesi • Per quanto riguarda l’atteggiamento rispetto alla FV, vi sono, tra le regioni italiane, marcate differenze, non spiegabili con livelli diversi di consumo di farmaci o altre caratteristiche demografiche. • Anche tra coloro che segnalano vi è la tendenza a non raccogliere compiutamente le infor- 30 Figura 8 – Tassi di segnalazione e andamento delle prescrizioni per classe di età. 20,7 25 25,9 13,0 20 7,3 15 2,6 3,9 10 2,6 5 0 2,6 0-5 2,1 1,4 2,1 1,4 1,6 1,6 2,0 2,0 2,6 3,9 7,3 13,0 20,7 6-10 11-15 16-20 21-30 31-40 41-50 51-60 61-70 71-80 Ministero della Salute 25,9 >80 18 FARMACOVIGILANZA mazioni necessarie ad un corretto processo di valutazione. Ad esempio, in circa il 50% delle segnalazioni, l’informazione sulla gravità della sospetta ADR non è riportata. • Quasi il 50% delle segnalazioni ha riguardato eventi riconducibili ad alterazioni della cute, delle condizioni generali e dell’apparato gastrointestinale. • Le segnalazioni si sono concentrate per 1/4 su cinque categorie terapeutiche; all’interno di queste categorie le statine hanno fortemente influenzato la segnalazione, chiaramente in connessione con il “caso cerivastatina” che a lungo ha tenuto su di sé l’attenzione degli organi di informazione. • Sono donne ed anziani (come è lecito attendersi anche in base alle modalità di impiego dei farmaci) i soggetti prevalentemente coinvolti nella segnalazione di eventi potenzialmente riconducibili alla somministrazione di un farmaco. Una quota importante, però, riguarda anche i bambini (soprattutto nel primo anno di età) anche in riferimento ad eventi non gravi riconducibili a vaccinazioni e a trattamenti antibiotici. tempestivamente le ADR gravi e inattese, e l’eventuale incremento dell’incidenza delle ADR, in altre parole individuare i cosiddetti “segnali d’allarme” che possono rappresentare un reale rischio per la salute dei pazienti. Un ruolo importante in tal senso viene certamente svolto dalle segnalazioni spontanee di sospette ADR che sono state oggetto dell’analisi condotta in questo rapporto. Da questo punto di vista, stimolare il nostro sistema nazionale ad una più intensa attività di segnalazione, anche per adeguarsi a livelli quali quelli suggeriti dall’OMS, è senz’altro molto importante. E nonostante nel nostro paese il livello di segnalazione spontanea di ADR nell’anno 2001 non possa essere considerato soddisfacente, da un confronto preliminare tra i primi 6 mesi del 2002 e quelli del 2001, emergono dei segnali di miglioramento (un aumento del 40% del numero di segnalazioni). Ma la questione non può essere ridotta alla pura e semplice dimensione quantitativa. Dall’analisi dei dati del 2001 si può constatare, ad esempio, come spesso le informazioni contenute nelle segnalazioni siano incomplete rendendo così più difficile ed oneroso il processo di valutazione. Numerose sono le attività recentemente intraprese nel nostro paese per rendere la classe medica più partecipe e più attiva nei confronti del processo di sorveglianza delle reazioni indesiderate da farmaci, quali ad esempio: Conclusioni Le analisi condotte sulle segnalazioni di sospette ADR pervenute, nel corso del 2001, al sistema italiano di FV mostrano con chiarezza come queste, nel loro complesso, siano correlate al livello di uso dei farmaci e, di conseguenza, a variabili quali l’età, il sesso, la classe terapeutica delle sostanze. Sfugge a questa logica di analisi la variabilità legata all’ambito territoriale. L’analisi condotta per regione mostra in Italia una variabilità di circa 20 volte che rimane inspiegata se non introducendo come possibili variabili esplicative i fattori culturali, la sensibilità degli operatori, l’organizzazione dei servizi. La rilevanza di queste variabili è peraltro dimostrata anche dalla variabilità messa in evidenza a livello europeo (di circa 10 volte) dove 7 paesi su 14 si discostano sensibilmente dallo standard definito dall’OMS come possibile riferimento. Anche nel caso dei dati europei è difficile ricondurre le ragioni della variabilità a fattori quali, ad esempio, la diversa composizione per età e sesso delle popolazioni di riferimento. Come più volte ricordato l’obiettivo principale della FV è soprattutto quello di individuare • il miglioramento dell’informazione di “ritorno” tramite l’invio di Dear Doctor Letter, il Bollettino d’Informazione sui Farmaci, l’attivazione del sito Internet “Note Informative Importanti sui Farmaci” e la predisposizione di una specifica newsletter dedicata alla FV; • l’operatività della Rete Nazionale di FV; • lo snellimento della normativa con la definizione di una proposta di modifica del DL 97/44 che prevede l’eliminazione delle sanzioni per chi omette di segnalare le ADR di cui viene a conoscenza, il mantenimento dell’obbligo di segnalazione di tutte le ADR solo per i farmaci contenuti in una lista prestabilita ed una più decisa articolazione del sistema di FV a livello regionale. Occorre però compiere ulteriori sforzi ed investire maggiori risorse per fare della FV una delle componenti importanti della cultura della nostra classe medica. Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 19 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 La farmacovigilanza attiva: il monitoraggio intensivo post-marketing La sperimentazione clinica dei nuovi medicinali basata sui randomized controlled trials (RCTs) rappresenta il miglior metodo disponibile per determinare un profilo di efficacia, ma si presenta carente al fine della definizione accurata del rapporto rischio/beneficio; infatti, in genere, il breve tempo di studio, la bassa numerosità del campione di pazienti trattati, l’assenza di terapie e patologie concomitanti sono le principali problematiche che non rendono possibile un’adeguata stima e una completa conoscenza delle possibili reazione avverse (ADR) durante i RCTs. In particolare le categorie di farmaci dotati di meccanismi d’azione innovativi o appartenenti a nuove classi chimiche o biologiche possono essere caratterizzate da un non prevedibile rischio di reazioni gravi. In queste situazioni, la sorveglianza della sicurezza del medicinale si basa principalmente sulla raccolta delle segnalazioni spontanee di ADR e sulla conduzione di studi di farmacovigilanza (FV) attiva. La FV attiva si compone quindi di attività programmate di tipo farmacoepidemiologico, indirizzate alla valutazione del profilo di sicurezza del medicinale nelle sue reali condizioni d’uso, e rappresenta un importante strumento per l’approfondimento ed il costante aggiornamento della sicurezza. La European Agency for the Evaluation of Medicinal Products (EMEA) (Committee for Proprietary Medicinal Products – PhVWP) pone molta attenzione sulla early phase post-marketing vigilance poiché, alla luce della rapida evoluzione della ricerca biomedica e delle sempre più estese frontiere terapeutiche, si ritiene necessario studiare e valutare la sicurezza di un medicinale non solo durante la fase pre-registrativa, ma anche dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio. In effetti, la primissima fase di commercializzazione di un farmaco rappresenta il periodo più critico, in quanto le informazioni disponibili sono ancora parziali, i prescrittori possono essere inesperti nell’utilizzo e nell’osservazione di possibili fattori di rischio e non sono state ancora approfondite adeguatamente le conoscenze sulle precauzioni d’uso e sulle controindicazioni. In quest’ottica, l’EMEA si propone di incrementare le attività di FV, stimolando in fase preregistrativa una particolare attenzione alla si- curezza e proponendo in fase post-marketing protocolli di monitoraggio intensivo. In accordo con il lavoro svolto dall’EMEA, il Ministero della Salute ha avviato in Italia studi ad hoc di monitoraggio intensivo sull’uso di specifiche terapie; se ne riportano in tabella I le informazioni di base. ➤ GLI STUDI DI FARMACOVIGILANZA DEL MINISTERO DELLA SALUTE IMPROVE A seguito della registrazione con procedura centralizzata presso l’EMEA della ribavirina con l’indicazione terapeutica nell’epatite cronica C, il Ministero della Salute, per valutare l’uso nella pratica clinica delle specialità a base di ribavirina in associazione con interferone nel trattamento dell’epatite cronica C, ha ritenuto necessario avviare uno studio osservazionale multicentrico, con l’obiettivo di acquisire informazioni sull’uso del farmaco nella reale pratica clinica. Tramite l’analisi dei dati raccolti sono state quindi descritte le caratteristiche della popolazione che accede al trattamento e le ADR riscontrate. È emerso che il 74% dei pazienti è di età compresa tra i 34 ed i 64 anni, che il 20% ha patologie concomitanti e circa il 2% presenta altre infezioni virali, quali HBV e HIV; questo rappresenta una sostanziale differenza rispetto ai pazienti inclusi nei trial pre-registrativi, mentre non sembrano emergere segnali di ADR diversi dall’atteso in base a quanto riportato nelle schede tecniche delle specialità in oggetto. Tale attività di monitoraggio è quindi essenziale, considerata la diversità tra i pazienti in cui è stato sperimentato il farmaco e la popolazione in trattamento; inoltre bisogna aggiungere che gli studi pre-registrativi mostravano un bias di selezione di pazienti verso pazienti con scarsa probabilità di evoluzione sfavorevole ed una percentuale assai bassa di pazienti con fattori di rischio consistenti per il fallimento terapeutico o per l’evoluzione cirrotica a medio-breve termine. La conclusione dello studio, di cui sono in fase di pubblicazione i risultati, ha portato alla Ministero della Salute 20 FARMACOVIGILANZA Tabella I – Studi di monitoraggio intensivo post-marketing proposti dal Ministero della Salute. STUDIO Classe di farmaci e patologia IMPROVE Interferone + ribavirina Epatite C CRONOS ANTARES Anticolinesterasici Inizio; durata N° pazienti 1999 2 anni 7.340 pz Demenza di Alzheimer 2000 2 anni 1/2 40.000 pz Anti – TNFα etanercept e infliximab 2001 2 anni 1.892 pz Artrite reumatoide Glitazoni Synercid® Linezolid® Rosiglitazone e tioglitazone 2000 >1 anno 1/2 Diabete mellito tipo 2 2.000 pz x studio Quinupristin-dalfopristin; linezolid > 1 anno 150 pz 200 pz Infezioni nosocomiali severe Popolazione in trattamento Caratteristiche degli studi Obiettivi e risultati Pazienti affetti da epatite cronica C mai trattati o con recidiva dopo il primo trattamento con IFN Studio osservazionale multicentrico Valutare la risposta terapeutica e la tollerabilità: non emerge un profilo rischio/beneficio diverso dall’atteso Pazienti affetti da DA di grado lieve o moderato Studio osservazionale multicentrico in Unità di Valutazione individuate dalle regioni Monitoraggio prospettico della terapia, e valutazione del profilo di “sicurezza attribuibile” al farmaco nei reali contesti di utilizzazione Artrite reumatoide in fase attiva non rispondente ad altre terapie Studio osservazionale in centri ospedalieri individuati dalle regioni Valutazione dell’efficacia e tollerabilità e dell’adeguatezza della rete assistenziale Diabete mellito tipo 2 in pazienti con insufficiente controllo metabolico Due protocolli prospettici di verifica dell’appropriatezza d’impiego e della safety Valutazione del rischio cardiovascolare e del tasso di morbilità/mortalità in terapia combinata con sulfaniluree o metformina; appropriatezza d’impiego Pazienti ospedalizzati con infezioni da Gram+ severe e resistenti Osservazionale multicentrico in setting ospedaliero Studio delle resistenze batteriche, criteri della scelta terapeutica, tossicità venosa e tollerabilità conferma delle indicazioni terapeutiche e soprattutto ha incrementato una corretta modalità di diagnosi e di impostazione della terapia. proposti per la DA. Gli inibitori delle colinesterasi nelle sperimentazioni cliniche pre-registrative hanno mostrato una frequenza di risposte positive, mediamente e al netto dell'effetto placebo, di circa il 20%; inoltre i farmaci sono indicati solo nella fase iniziale della patologia, ovvero di grado lieve o moderato. Questo dato indica che non tutti i malati di DA possono essere trattati ed inoltre una percentuale non trascurabile dei pazienti non risponde al trattamento. Dal punto di vista clinico si pone pertanto il problema della valutazione del rapporto rischio/beneficio e di come e quando valutare se il paziente ha risposto al trattamento. CRONOS Attualmente non vi sono terapie pienamente efficaci per la demenza di Alzheimer (DA), e questa patologia rappresenta un grave e crescente problema clinico, socio-sanitario ed economico che le autorità sanitarie si trovano ad affrontare. L’EMEA ha quindi ritenuto opportuno riconoscere una certa valenza clinica ai farmaci Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 21 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 diante biotecnologie, selettivamente mirati ai meccanismi patogenetici della malattia. Tra questi, gli agenti in grado di bloccare il TNFα (etanercept e infliximab) sono quelli maggiormente sperimentati e gli unici ad essere attualmente autorizzati all’uso clinico in Europa. I nuovi farmaci anti-TNFα hanno dimostrato una significativa efficacia clinica nell’artrite reumatoide tale da giustificarne una collocazione di rilievo nell’ambito della strategia terapeutica di questa malattia, ma in considerazione delle conoscenze ancora parziali sugli effetti terapeutici e tossici è quanto mai opportuno provvedere ad una raccolta di dati clinici omogenei e rigorosi. Il trattamento anti-TNFα si è infatti dimostrato efficace in studi controllati a breve termine (1 anno) sia in monoterapia (etanercept) che in terapia di combinazione con metotrexato (etanercept e infliximab). L’efficacia di questi trattamenti risulta spesso superiore a quella dei trattamenti convenzionali, ma non tale da giustificarne per ora l’impiego alternativo in pazienti non precedentemente trattati. Appare invece di grande rilevanza clinica l’efficacia dimostrata dai farmaci anti-TNFα nei pazienti con malattia in fase persistentemente attiva nonostante un adeguato trattamento con metotrexato. A fronte della loro potenziale efficacia clinica, il maggior problema di tossicità associata a questi medicinali si riferisce alla comparsa di infezioni, talora gravi e fatali. Sono stati anche descritti alcuni casi di riattivazione della tubercolosi. Obiettivi specifici dello studio sono la valutazione, diretta ed accurata, dell’impiego di questi farmaci sulla popolazione in termini di efficacia e tollerabilità e la valutazione dell’efficienza della rete assistenziale individuata secondo i criteri di scelta stabiliti dallo studio stesso. Una migliore definizione qualitativa e quantitativa delle ADR potenzialmente correlate alla terapia è stato l’obiettivo dell’attività osservazionale post-marketing avviata dal Ministero della Salute con il progetto CRONOS. La finalità del progetto consiste nel verificare nella pratica clinica quotidiana le modalità di diagnosi, l’appropriatezza di trattamento in base alla scheda tecnica, la descrizione del profilo di sicurezza dei farmaci e le caratteristiche della popolazione in trattamento. Lo studio si attua tramite la stretta collaborazione tra centri specialistici individuati dalle regioni e dalle province autonome (UVA – Unità di Valutazione Alzheimer) che effettuano la diagnosi e definiscono il piano terapeutico, ed i medici di medicina generale (MMG) che seguono da vicino la patologia dall’insorgere fino all’evoluzione della sintomatologia, monitorando la compliance al trattamento e la tollerabilità dello stesso, al fine di valutare accuratamente il reale vantaggio terapeutico per il malato. Attualmente, più di 40.000 pazienti hanno avuto accesso al trattamento farmacologico a carico del servizio sanitario nazionale, e dalle analisi preliminari risulta che viene fatto un uso prevalentemente corretto della terapia, il profilo di tollerabilità è sostanzialmente sovrapponibile all’atteso, e il tasso di interruzione della terapia è paragonabile a quello riscontrato nei trial. Lo studio è in fase conclusiva e si prevede, per marzo 2003, la definizione, da parte della Commissione Unica del Farmaco (CUF), delle modalità di diagnosi e prescrizione dei medicinali. Molto è stato fatto in questi due anni di lavoro, soprattutto da parte degli operatori sanitari che direttamente si trovano coinvolti nella gestione della malattia e nell’assistenza del malato: sono state attivate più di 500 UVA, sono state create collaborazioni tra specialisti e MMG e le regioni hanno rivolto risorse ed impegno in questo campo clinico. Si può quindi auspicare che tutto ciò possa essere la base da cui partire per migliorare ed accrescere l’assistenza al malato ed ai suoi familiari. GLITAZONI Sulla base delle valutazioni farmacologiche disponibili al momento dagli studi di sperimentazione, la Commissione Europea, su parere espresso dal CPMP, ha rilasciato l’autorizzazione alla commercializzazione subordinata allo svolgimento di due studi: 1. studio in doppio cieco sugli effetti dei farmaci sull’apparato cardiovascolare nel diabete di tipo 2 con CHF NYHA di classe I-II; ANTARES Le recenti acquisizioni sul processo reumatoide nelle sue diverse componenti di flogosi, proliferazione sinoviale e distruzione articolare hanno permesso di mettere a punto farmaci, ottenuti me- Ministero della Salute 22 FARMACOVIGILANZA 2. studio a lungo termine sulla morbilità/mortalità in pazienti in trattamento con associazioni di glitazoni e sulfaniluree o metformina. L’appropriatezza d’uso rappresenta una condizione necessaria per garantire la più alta sicurezza del trattamento. La CUF nell’atto di rilasciare l’autorizzazione all’immissione in commercio ha richiesto alle ditte titolari delle specialità Avandia® e Actos® lo svolgimento di specifici progetti di sorveglianza, le cui finalità sono le seguenti: crorganismi che causano l'infezione e quando non vi è altro farmaco adatto per il trattamento della singola infezione. Inoltre il Synercid® è somministrabile esclusivamente per via endovenosa, e presenta una vasolesività importante per cui se ne consiglia fortemente la somministrazione attraverso vaso centrale (e quindi in ambito ospedaliero). Le specialità a base di linezolid sono invece presenti anche in formulazione orale, e quindi più maneggevole. Lo spettro d’azione delle molecole comprendono i microrganismi Gram-positivi che attualmente suscitano maggiore allarme epidemiologico, ossia stafilococchi meticillino-resistenti, pneumococchi penicillino-resistenti ed enterococchi glicopeptido-resistenti. Se per le prime due categorie di microrganismi l’attuale armamentario farmacologico mette a disposizione una classe di farmaci quali i glicopeptidi, per gli enterococchi glicopeptido-resistenti i farmaci in oggetto rappresentano forse l’unica opzione terapeutica, specie nei confronti di Enterococcus faecium (E. faecium). Al momento, in Italia, la situazione epidemiologica è caratterizzata da un’elevata endemia ospedaliera di stafilococchi meticillino-resistenti (oltre il 70% nelle UI di rianimazione), da casi sporadici ma in aumento di enterococchi glicopeptido-resistenti in ambito nosocomiale, e da rari casi di pneumococchi altamente penicillinoresistenti in comunità. In tale contesto lo spazio d’impiego dei farmaci appare modesto, essendo limitato solo ai casi, assai rari, di infezioni gravi da E. faecium glicopeptido-resistenti. La necessità di una sorveglianza dell’impiego di questi farmaci è sostenuta dalle seguenti considerazioni: • raccolta di informazioni relative alla tollerabilità generale ed in particolare alla tollerabilità cardiovascolare; • controllo dei contenuti dell’attività di informazione e promozione dei medicinali presso la classe medica, al fine di garantire la massima appropriatezza d’uso; tale comunicazione deve essere coerente rispetto alle riflessioni ed ai rilievi in merito alla tollerabilità esposti dal CPMP; • attuazione specifica di un’attività di FV che possa consentire al Ministero della Salute la raccolta tempestiva di informazioni sulla tollerabilità e sicurezza del trattamento. I dati raccolti saranno utili alla definizione della tipologia di paziente affetto da diabete di tipo 2 che può effettivamente trarre un vantaggio clinico dal trattamento senza incorrere in un rischio non ragionevole; le informazioni raccolte permetteranno inoltre una definizione più precisa del rapporto rischio/beneficio, e quindi l’aggiornamento dei contenuti della scheda tecnica per quanto riguarda le precauzioni d’uso, le interazioni e le possibili ADR. SYNERCID® (quinupristin + dalfopristin) e specialità a base di linezolid Questi medicinali rappresentano la più recente frontiera terapeutica a disposizione per la lotta alle infezioni nosocomiali severe; il loro utilizzo si inserisce in un ambito terapeutico in cui l’antibiotico-resistenza rappresenta un grave problema clinico, in continua evoluzione, che sottrae costantemente possibili cure, rendendo inefficaci farmaci che precedentemente erano utili e ben conosciuti dal punto di vista dell’impiego e della sicurezza. Tali farmaci dovrebbero essere usati quando vi sia documentata evidenza che nessun altro antibatterico è attivo nei confronti dei mi- 1. Il problema dei ceppi di Staphylococcus spp. tolleranti ai glicopeptidi è in progressiva espansione e l’uso dei glicopeptidi, così ampio da sfiorare l’abuso, che caratterizza attualmente l’atteggiamento prescrittivo italiano, rende possibile ipotizzare il raggiungimento di un livello ancora superiore. 2. Considerato che i glicopeptidi vengono spesso impiegati in terapia empirica, una mancata risposta (non dovuta necessariamente ad inefficacia ma piuttosto ad errore diagnostico) potrebbe condizionare, una volta disponibile, il ricorso a quinupristin + dalfopristin anziché ad una revisione diagnostica. Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 23 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 3. Nei confronti delle infezioni sostenute dal genere staphylococcus (patogeno “nosocomiale” predominante) Synercid® e le specialità a base di linezolid hanno dato, negli studi clinici controllati ed in aperto, risultati sovrapponibili ai glicopeptidi. Pertanto, se ben supportati da iniziative di informazione, questi farmaci potrebbero rappresentare una reale alternativa ai glicopeptidi, specialmente in reparti quali le rianimazioni, dove i pazienti sono sottoposti a cateterismo venoso centrale con notevole frequenza. Questa ipotesi è oltremodo reale in rapporto al predetto problema della glicopeptido-tolleranza, soprattutto nell’ambito delle popolazioni di stafilococchi coagulasi-negativi. La FV attiva delle problematiche connesse al- l’impiego di questi farmaci si esplica tramite la raccolta di schede ad hoc, riportanti i dati delle infezioni trattate: si richiedono dati in termini di antibiotico-resistenza, terapie precedentemente utilizzate, spettro di sensibilità agli antibiotici, modalità di diagnosi e di scelta terapeutica e informazioni sulla tossicità venosa e gli effetti collaterali osservati. Tramite l’attività di monitoraggio postmarketing dei farmaci più innovativi o critici dal punto di vista del rapporto rischio/beneficio, il Ministero della Salute partecipa attivamente alla definizione della sicurezza dei trattamenti farmacologici, coinvolgendo tutti gli operatori sanitari in attività altamente scientifiche, accrescendo l’attenzione verso l’appropriatezza d’uso dei farmaci al fine di garantire la massima sicurezza ed efficacia per i pazienti. a proposito di… Contraccettivi orali, il Ministero della Salute nota con preoccupazione le modalità con cui i media forniscono al pubblico informazioni sui farmaci, enfatizzandone, a seconda dei casi, sicurezze o rischi senza prima averne accertato la veridicità scientifica presso le autorità competenti e senza valutare le possibili conseguenze che tali informazioni possono determinare sul pubblico a cui sono dirette. Un caso recente riguarda il lancio della pillola anticoncezionale Yasmin®. Yasmin® è una nuova associazione estro-progestinica il cui nome commerciale è apparso in maniera considerevole e del tutto inspiegabile su diverse testate nazionali, le quali associavano a questo medicinale la “novità” di una pillola priva di effetti collaterali. I benefici di Yasmin® vengono eccessivamente enfatizzati anche sul sito Internet dell’azienda produttrice del farmaco dove la specialità viene addirittura definita “a package of reasons to feel good”; non a caso nella homepage del sito Internet appare un annuncio in cui si sottolinea che le autorità britanniche e statunitensi disconoscono quanto pubblicato sul sito internazionale del farmaco*. Pertanto, si ritiene opportuno precisare quanto segue: Yasmin® è un contraccettivo orale contenente 3 mg di drospirenone e 30 mcg di etinilestradiolo, la cui efficacia anticoncezionale è sovrapponibile a quella degli altri contraccettivi orali estro-progestinici già in commercio. Anche per quanto riguarda la sicurezza, il farmaco non appare distinguersi in modo particolare da quelli già disponibili. Alcuni dati indicano un effetto sull’aumento del peso corporeo meno marcato rispetto ad altre pillole di recente introduzione, ma anche le controindicazioni sono tutte quelle tipiche di qualsiasi moderno estro-progestinico. Tra le altre cose, di recente, come riporta il British Medical Journal del primo febbraio, il Centro di Farmacovigilanza Lareb, di Hertogenbosch, in Olanda, ha segnalato cinque casi di donne colpite da tromboembolismo (una di loro è morta) e il sospetto è che ci possa essere un legame con il fatto che tutte prendevano Yasmin® (1). In conclusione, anche sulla base di quanto recentemente affermato dal alcuni bollettini di farmaci indipendenti (2), i vantaggi di Yasmin® sono più presunti che reali e al momento non vi sono dati che facciano preferire questa ad altre associazioni estro-progestiniche più “vecchie”, la cui sicurezza d’impiego è però ben più consolidata. Bibliografia 1. van Grootheest K, Vrieling T. Thromboembolism associated with the new contraceptive Yasmin. BMJ 2003;326:257. 2. The Medical Letter 2002; 44 (June 24). ______________________ * “The International and German sites are not applicable to US and UK residents, US residents should proceed to the US site, UK residents accordingly to the UK site”. Ministero della Salute 24 FARMACOVIGILANZA La segnalazione spontanea e il suo percorso La segnalazione spontanea è una comunicazione relativa all’insorgenza di una reazione avversa che si sospetta si sia verificata dopo l’assunzione di un farmaco. È uno strumento semplice, pratico ed economico applicabile a tutte le tipologie di pazienti e a tutti i farmaci, che consente di rilevare potenziali segnali di allarme. 1 INIZIALI DEL PAZIENTE 2 3 7 DESCRIZIONE DELLE REAZIONI ED EVENTUALE DIAGNOSI* ETÀ 4 SESSO DATA D’INSORGENZA DELLA REAZIONE 5 È uno strumento a disposizione dei medici e dei farmacisti, per i farmaci senza obbligo di prescrizione, da utilizzare nella quotidiana gestione dei farmaci. Non esistono criteri standard per definire quante segnalazioni sono necessarie per generare un segnale. Nel processo di valutazione vanno considerate diverse variabili: 6 ORIGINE ETNICA 8 CODICE MINISTERO SALUTE: Paziente e data di insorgenza GRAVITÀ DELLA REAZIONE MORTE HA PROVOCATO O HA PROLUNGATO L'OSPEDALIZZAZIONE HA PROVOCATO INVALIDITÀ GRAVE O PERMANENTE Gravità HA MESSO IN PERICOLO LA VITA DEL PAZIENTE 10 ESITO: RISOLTA * NOTA: SE IL SEGNALATORE È UN FARMACISTA, RIPORTI SOLTANTO LA DESCRIZIONE DELLA REAZIONE AVVERSA, SE È UN MEDICO ANCHE L’EVENTUALE DIAGNOSI RISOLTA CON POSTUMI 9 ESAMI STRUMENTALI E/O DI LABORATORIO RILEVANTI PERSISTENTE Reazione MORTE: 11 DOVUTA ALLA REAZIONE AVVERSA SPECIFICARE SE LA REAZIONE È PREVISTA NEL FOGLIO ILLUSTRATIVO SI NO IL FARMACO POTREBBE AVER CONTRIBUITO NON DOVUTA AL FARMACO COMMENTI SULLA RELAZIONE TRA FARMACO E REAZIONE SCONOSCIUTO Esito INFORMAZIONI SUL FARMACO 12 13 FARMACO (I) SOSPETTO (I) LA REAZIONE È MIGLIORATA DOPO LA SOSPENSIONE DEL FARMACO? NOME SPECIALITÀ MEDICINALE (*) A) SI NO Farmaco sospetto B) C) * NEL CASO DI PRODOTTI BIOLOGICI INDICARE IL NUMERO DEL LOTTO 14 15 DOSAGGIO IN VIA DI SOMMINISTRAZIONE GIORNALIERO (I) 16 DURATA DELLA TERAPIA DAL A) A) A) B) B) B) C) C) C) 17 AL SI INDICAZIONI PER CUI IL FARMACO È STATO USATO 19 FARMACO (I) CONCOMITANTE (I) E DATA (E) DI SOMMINISTRAZIONE 20 CONDIZIONI CONCOMITANTI E PREDISPONENTI NO 21 NO MINISTERO DELLA SALUTE INFORMAZIONI SUL SEGNALATORE FONTE: MEDICO DI BASE SPECIALISTA OSPEDALIERO FARMACISTA ALTRO LA SCHEDA È STATA INVIATA ALLA: DIR SANITARIA 23 Farmaci concomitanti Condizioni predisponenti AZIENDA PROD. 22 RICOMPARSA DEI SINTOMI SI 18 RIPRESA DEL FARMACO NORME ED INDIRIZZO DEL MEDICO O FARMACISTA - NUMERO ISCRIZIONE ORDINE PROFESSIONALE - PROVINCIA 24 DATA DI COMPILAZIONE 25 26 CODICE USL 27 FIRMA FIRMA RESPONSABILE Ministero della Salute USL Fonte e segnalatore bollettino d’informazione sui farmaci 25 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 farmaco, o di altri farmaci alla stessa classe, può giustificare la reazione, e infine quando, sospendendo la somministrazione, la reazione migliora o scompare. • la qualità dell’informazione, • le caratteristiche della reazione, in particolare la gravità e la prevedibilità, • le caratteristiche del farmaco. I principali svantaggi della segnalazione spontanea sono legati al fenomeno dell’under-reporting, alla variabile qualità del dato segnalato e alla mancanza di informazione sull’esposizione al farmaco. In particolare per quanto riguarda l’under-reporting, fenomeno comune a qualsiasi paese, va tenuto presente che in Italia la scheda di segnalazione è stata spesso (e lo è ancora) considerata solo come un modulo da compilare per assolvere ad un compito burocratico avulso da qualsiasi contenuto tecnico-scientifico e da qualunque effetto pratico. A questa considerazione si aggiunge la scarsa diffusione culturale della farmacovigilanza (FV) in generale, uno scarso coinvolgimento degli operatori e, non ultima, un’idea confusa di cosa, come e quando segnalare una reazione avversa (ADR, dall’inglese Adverse Drug Reactions). Come segnalare? La segnalazione viene effettuata mediante la scheda descritta a pagina 24 ed allegata in fondo al fascicolo, da trasmettere al responsabile di FV della struttura di appartenenza Asl, AO o IRCCS. Tre sono le fasi iniziali della segnalazione, dal momento in cui una ADR viene osservata: compilazione, validazione, inserimento. Compilazione Il primo passo della segnalazione è costituito dalla corretta compilazione della scheda. La qualità dell’informazione è determinata dalla congruità dei dati, dalla loro completezza e dalla precisione con cui sono riportati. Gli elementi minimi necessari per effettuare una segnalazione sono quattro: un paziente identificabile (anche se solo con le iniziali e l’età), una reazione, un farmaco ed un segnalatore; e tuttavia queste informazioni non sono ancora sufficienti per consentire una valutazione del nesso di causalità tra farmaco e reazione. A questo scopo è necessario acquisire gli ulteriori elementi previsti dalla scheda di segnalazione: nonostante la distinzione tra campi obbligatori e facoltativi, in realtà ogni sezione della scheda ha una sua ragion d’essere e pertanto dovrebbe essere adeguatamente compilata. Una scheda incompleta, infatti, non consente di valutare il nesso di causalità tra farmaco e reazione; e indipendentemente dall’algoritmo che verrà usato non si può fare a meno di conoscere la relazione temporale, eventuali spiegazioni alternative, sia per quanto riguarda le condizioni cliniche che per quanto riguarda l’utilizzo di altri prodotti, e cosa ha determinato la sospensione del farmaco ritenuto sospetto. Vengono di seguito riportate alcune motivazioni relative all’esistenza dei diversi campi che dovrebbero essere tenute in considerazione durante la compilazione: Quali reazioni segnalare? Al momento tutte quelle che si sospetta siano state causate da un farmaco indipendentemente dalla gravità e dalla prevedibilità della stessa, sulla base delle informazioni presenti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto. L’attuale obbligo di segnalare tutte le reazioni, incluse quelle note e non gravi, per tutti i medicinali, di fatto porta solo un onere in più ai segnalatori e nessuna ulteriore conoscenza al profilo di sicurezza del farmaco. È stata pertanto presentata una proposta di modifica della legge in vigore che, per quanto riguarda la tipologia di ADR, prevede che vengano segnalate solo le gravi e/o inattese, riservando la segnalazione di tutte le ADR solo ai vaccini ed ad alcuni farmaci di recente introduzione sul mercato. Quando segnalare? Ogni volta che si sospetti che il farmaco usato possa aver causato un effetto non voluto, tenendo presente che non è richiesta mai la certezza: va infatti segnalato il sospetto che dovrebbe insorgere quando esiste una plausibile associazione temporale, quando non ci sono spiegazioni alternative valide, quando il meccanismo d’azione del Paziente e data di insorgenza: i dati di questa sezione sono importanti per l’identificazione Ministero della Salute 26 FARMACOVIGILANZA del caso, insieme alle informazioni su farmaco e reazione; inoltre la data di insorgenza della reazione unitamente alle date di inizio e fine terapia sono indispensabili perché consentono di stabilire la correlazione temporale tra assunzione del farmaco e ADR. Reazione: in questa sezione oltre alla descrizione della reazione è prevista anche la sua diagnosi ed i risultati di eventuali accertamenti diagnostici. È opportuno che tale descrizione avvenga nel modo più chiaro e meno fantasioso possibile, considerato che la descrizione dovrà poi essere interpretata e codificata da un altro operatore all’atto dell’inserimento della scheda in banca dati. Gravità: le segnalazioni di ADR hanno un proprio peso in relazione alla gravità del danno provocato; va ricordato che il criterio di “gravità” non è stabilito su base soggettiva, per cui non hanno senso le affermazioni “media gravità” o “gravità moderata”, ecc. Una reazione è grave se: • è fatale; • ha provocato o prolungato l’ospedalizzazione; • ha provocato invalidità grave o permanente; • ha messo in pericolo la vita del paziente. Sono da considerare gravi anche le anomalie congenite e i difetti alla nascita in neonati le cui madri avevano assunto i farmaci sospetti in gravidanza. Esito: analogamente alla gravità è importante riportare l’esito della reazione facendo attenzione alle affermazioni relative all’esito “morte”: frasi come “il farmaco può aver contribuito” oppure “non vi è relazione con il farmaco” sono relative ai casi fatali. Farmaco sospetto: spesso viene indicato solo il principio attivo e non la specialità e analogamente viene riferita l’unità posologica ma non la posologia (ad es.1 cpr che per quel farmaco potrebbe essere da 250, 500 o 1000 mg). In questa sezione è importante fornire anche le informazioni relative all’eventuale miglioramento della ADR dopo la sospensione del farmaco e, quando disponibile, anche il dato su rechallenge. Non va tralasciata l’indicazione terapeutica per la quale il farmaco è stato assunto, da tale indicazione potrebbero emergere spiegazioni alternative all’insorgenza della reazione osservata che potrebbe essere in realtà un aspetto della patologia trattata (ad esempio ADR da lariam). Anche le indicazioni vanno riportate nel modo più preciso possibile tenendo presente la classificazione internazionale delle malattie (International Classification of Diseases - ICD-9). Condizioni predisponenti: pur non rientrando nell’obbligatorietà dei campi, la disponibilità di queste informazioni consente di accertare la presenza o meno di cause alternative al farmaco nel determinare la reazione avversa. Farmaci concomitanti: l’informazione circa eventuali farmaci concomitanti va acquisita soprattutto in relazione alle possibili interazioni; in questa sezione andrebbero riportate anche le possibili interazioni con integratori alimentari, prodotti erboristici, ecc. Fonte e segnalatore: il segnalatore deve essere chiaramente identificabile, anche se i suoi dati sono tutelati, in primo luogo perché spesso c’è la necessità di contattare il segnalatore per chiarimenti o follow-up. Non sono accettabili schede anonime. Una volte compilata, la segnalazione va inviata alla Asl oppure alla Direzione sanitaria a seconda dell’ambito lavorativo del segnalatore. Segue a questo punto una fase di validazione della scheda da parte del responsabile di FV della struttura sanitaria. Validazione Il responsabile di FV controlla la segnalazione ricevuta, la congruità dei dati, la completezza delle informazioni e nei casi necessari contatta direttamente il segnalatore al fine di acquisire gli elementi mancanti e le relazioni cliniche nei casi gravi e/o fatali. Inserimento in banca dati Tutte le segnalazioni di sospette ADR sono inserite nella Banca Dati Nazionale di Farmacovigilanza o direttamente dalle Asl e dalle strutture ospedaliere accreditate tramite la Rete Nazionale, oppure a cura del Ministero della Salute nel caso che queste pervengano come schede cartacee. Le informazioni relative ad ogni singola segnalazione sono raggruppate in 7 insiemi di dati distinti, così strutturati: • Paziente – Dati anagrafici del paziente e data di insorgenza della reazione. • Reazione avversa – Descrizione, gravità ed esito della ADR. È previsto l’inserimento fino ad un massimo di 6 eventi avversi. Tutti gli eventi sono codificati secondo i “preferred terms” della World Health Organization - Adverse Reaction Terminology (WHO-ART). Le segnalazioni di sospette ADR sono classificate come gravi e non gravi, intendendo per gravi quelle che sono state associate ad un decesso, ad una ospedalizzazione, ad un prolungamento di una ospedalizzazione, ad una Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 27 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 invalidità grave o permanente, o a condizioni che comunque possono aver messo in pericolo la vita del paziente. • Specialità Medicinali/Principi Attivi sospetti – In questo insieme di dati (nel quale è possibile inserire fino a 3 farmaci o principi attivi sospetti) vengono inserite tutte le informazioni relative alle modalità di uso delle sostanze sospette: numero del lotto, dosaggi, via di somministrazione, data di inizio e di fine della terapia, ed altre informazioni sulla possibile relazione tra farmaco ed evento (se la reazione è prevista nel foglio illustrativo, se c’è stato un miglioramento dopo la sospensione del farmaco, ecc.). • Specialità Medicinali/Principi Attivi concomitanti – È possibile inserire, per un massimo di 6 farmaci o principi attivi concomitanti, i dati relativi alla data di inizio e di fine terapia e l’indicazione terapeutica per cui il farmaco è stato preso (codificata secondo il sistema ICD-9). • Condizioni concomitanti e predisponenti – È possibile inserire fino a 6 condizioni concomitanti/predisponenti, codificate secondo il sistema ICD-9, insieme ad un eventuale commento del valutatore. • Segnalatore – Data di compilazione, fonte della segnalazione (ospedaliera, medicina ge- nerale, ecc.), segnalatore, Asl di appartenenza. • Follow-up – In questo insieme è possibile inserire un breve testo contenente informazioni relative agli esiti delle ADR gravi. Tutti i farmaci inclusi nelle segnalazioni sono classificati secondo la Anatomical Therapeutical Chemical classification (ATC). Tutti gli eventi sono codificati secondo il sistema WHO-ART. In prospettiva, per consentire un allineamento con i sistemi europei, è prevista l’adozione del sistema di classificazione MedDRA. Le segnalazioni di ADR gravi, relative a farmaci registrati con procedura europea centralizzata presso l’EMEA e inserite nella Banca Dati Nazionale di Farmacovigilanza, sono regolarmente trasmesse, ogni 15 giorni, al sistema Eudra Vigilance della Banca Dati Europea delle segnalazioni di ADR. Il percorso della segnalazione non termina con l’inserimento in banca dati, la scheda può infatti ancora essere modificata o aggiornata in base alle notizie di follow-up, ma, a parte queste specifiche operazioni, dall’inserimento in poi la segnalazione subisce dei processi di valutazione per quanto riguarda l’attribuzione del nesso causale nel singolo caso, nonché processi di analisi e di elaborazione su dati aggregati destinati a evidenziare possibili segnali di allarme. a proposito di… Generici, si segnala che il TAR del Lazio, con sentenza n. 12925/02 del 11/07/2002, ha respinto il ricorso della ditta Bayer relativamente all’inserimento di Adalat Crono® nella lista dei generici. Confermando quanto già espresso nella sentenza n. 3145/02 dell’11/7/2002, il TAR ha riaffermato che la copertura brevettuale si riferisce al brevetto di prodotto (principio attivo) e non al brevetto di processo (sali, complessi, differenti modalità produttive). Di conseguenza, risulta pienamente legittima la decisione della Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e della Farmacovigilanza di inserire Adalat Crono® nella lista dei generici, con prezzo di rimborso pari a quanto riportato sul sito del Ministero della Salute (v. http://www.ministerosalute.it/medicinali/generici/generici.jsp). Ministero della Salute 28 FARMACOVIGILANZA Il numero verde della Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e della Farmacovigilanza: un supporto per gestire le emergenze A partire dal 2001 la Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e della Farmacovigilanza (DGVF) del Ministero della Salute ha istituito un Servizio d’Informazione sul Farmaco (Farmaci-line Numero Verde 800 571 661) rivolto principalmente ad operatori sanitari ma anche a singoli cittadini. Questa esperienza ha rappresentato un primo importante tentativo da parte dell’istituzione pubblica di porsi come punto di ascolto per i quesiti che incontrano i cittadini e gli operatori sanitari riguardanti le diverse problematiche legate all’efficacia, sicurezza e disponibilità dei farmaci. In pratica il servizio intendeva rispondere principalmente a domande riguardanti farmaci inseriti nel Prontuario Terapeutico, immissione e disponibilità in commercio, indicazioni d’uso, chiarimenti sulle note CUF e sulle modalità prescrittive in ambito intra ed extra ospedaliero. Il servizio svolge inoltre una attività di consulenza relativamente a quesiti clinico-farmacologici riguardanti dosaggi e/o posologia, farmacocinetica, avvertenze, reazioni avverse e interazioni, usi in gravidanza ed efficacia clinica di tutte le specialità medicinali. Nel 2002 il servizio ha risposto ad una media mensile di oltre 150 richieste di informazione sui temi sopracitati. Oltre a questa attività di informazione routinaria il servizio ha riguardato anche un aspetto particolare dell’attività di informazione della DGVF. Infatti il numero verde, nel corso dell’attività 2001-2002, è stato coinvolto nella gestione di alcune emergenze informative per le quali accedere direttamente al parere del Ministero della Salute è stato cruciale nell’ambito della gestione di un problema di sanità pubblica. In particolare, nel caso di ritiro dal mercato (“caso cerivastatina”) o di provvedimenti di sospensione (“caso sibutramina”) di specialità medicinali sono stati necessari dei programmi di informazione che potessero fare fronte alle numerose richieste di notizie sulla sicurezza, efficacia e disponibilità di alcuni farmaci. Si è trattato di casi in cui il cittadino è stato continuamente esposto a posizioni ed informazioni ambigue da parte della stampa, con messaggi di dubbia validità scientifica. Spesso questa ricerca spasmodica di notizie sensazionalistiche genera nei pazienti ansia e apprensione e una minore disponibilità a relazionarsi con il proprio medico curante. Di qui la necessità di poter accedere ad un servizio che garantisca la validità scientifica dell’informazione e che costituisca il punto di incontro tra professionisti, cittadini e istituzioni sanitarie. Le richieste sono state riportate su un apposito modulo cartaceo contenente informazioni relative al quesito e al tipo di specialità medicinale oggetto della domanda, quindi i dati del richiedente (medico, farmacista o cittadino, iniziali del nome e del cognome, età, sesso, regione di appartenenza); nel modulo era presente anche lo spazio per inserire una sintesi della risposta fornita e le fonti consultate. I moduli, una volta compilati con tutti i dati, sono stati archiviati quotidianamente in un database opportunamente predisposto e successivamente elaborati. Il metodo di lavoro di un call-center per le emergenze Al fine di garantire una risposta uniforme e qualificata da parte dei medici e dei farmacisti operanti presso il Servizio d’Informazione sul Farmaco, è stata predisposta, in collaborazione con l’Ufficio di Farmacovigilanza, una lista di Frequently Asked Questions (FAQ) contenente le domande più frequenti e le relative risposte da fornire ai pazienti. Questo consente al call-center di avere una linea guida di risposta che tenga conto di più fattori, tra cui: • trasferire il messaggio scientifico/farmacologico in modo chiaro e semplice; • gestire l’ansia del paziente e fornirgli gli elementi Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 29 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 I dati dell’emergenza cerivastatina per garantire la continuità della terapia farmacologica; • evidenziare la necessità di rivedere con il proprio medico curante l’approccio più razionale per una alternativa terapeutica. In seguito al ritiro dal mercato, avvenuto in data 08/08/2001, delle tre specialità medicinali a base di cerivastatina (Lipobay ® , Cervasta ® e Stativa®), il Ministero della Salute ha deciso di fornire ai pazienti un centro di ascolto qualificato per spiegare le ragioni del ritiro di tale principio attivo. Per questo motivo, il numero verde del Servizio d’Informazione sul Farmaco è stato ufficialmente comunicato a tutti gli organi di stampa. L’emergenza Lipobay® ha interessato il periodo 16 agosto-15 settembre 2001, durante il quale sono pervenute al servizio 6.694 chiamate da parte dei cittadini (di cui il 55% era di sesso femminile ed il 45% maschile) (figura 1 o tabella I). Nella tabella I (o figure 2 e 3) è riportata la distribuzione del numero di chiamate distinta per classe di età, per principio attivo e per sesso. Appare subito evidente una più alta percentuale di richiesta di informazioni da parte dei pazienti di età compresa fra i 61 e i 70 anni (per il 33% del totale delle chiamate), pazienti di età compresa fra i 51 e i 60 anni (per il 28%) e pazienti di età superiore ai 70 anni (per il 22%). Questo andamento è in linea con i dati epidemiologici riferibili ai pazienti in trattamento con ipocolesterolemizzanti. Da una analisi dei dati sulla distribuzione delle chiamate per principio attivo, la maggiore frequenza in valore assoluto di quesiti ha riguardato le specialità medicinali a base di cerivastatina (n = 3.953; 59%) in virtù del fatto che tale principio attivo ha rappresentato il farmaco sotto accusa; contemporaneamente i cittadini hanno posto quesiti anche sui possibili effetti collaterali delle altre statine autorizzate in Italia. Questo fenomeno è sicuramente attribuibile alla grande attenzione che gli organi di informazione hanno dedicato al “caso Lipobay®”. Le FAQ per la cerivastatina Le FAQ poste dai cittadini hanno riguardato i quesiti di seguito elencati: • Che cos’è la rabdomiolisi e come posso rendermi conto se ho in atto questa reazione? • Ho assunto per diverso tempo il farmaco a base di cerivastatina, si possono manifestare sintomi dopo la sospensione? • Durante la terapia con il principio attivo ritirato, ho accusato dei forti dolori muscolari. Possono essere causati dal farmaco? • Come vengono eseguiti gli esami per verificare se c’è stato un danno muscolare o renale? • Cosa fare se i sintomi persistono a lungo dopo la sospensione? • Le altre statine presentano gli stessi effetti collaterali della cerivastatina? • Quali sono i farmaci che non vanno assunti contemporaneamente alle statine? Le FAQ per la sibutramina Le domande più frequenti poste dai cittadini hanno riguardato i quesiti di seguito elencati: • Quali sono state le motivazioni che hanno indotto il Ministero a sospendere i farmaci a base di sibutramina? • Ho assunto per diverso tempo farmaci a base di sibutramina, si possono manifestare sintomi dopo la sospensione? • Durante la terapia con il principio attivo sospeso, ho accusato una forte tachicardia ed un innalzamento della pressione. Possono essere causati dal farmaco? • Cosa fare se i sintomi persistono a lungo dopo la sospensione? • Anche gli altri principi attivi contenuti nelle preparazioni magistrali presentano gli stessi effetti collaterali della sibutramina? • Quali sono i farmaci che eventualmente possono essere utilizzati come alternativa terapeutica alla sibutramina? Figura 1 - Distribuzione percentuale maschi/femmine delle chiamate nell'emergenza cerivastatina. Periodo 16 agosto15 settembre 2001. Totale numero chiamate 6.694. Maschi 45% Femmine 55% Ministero della Salute 30 FARMACOVIGILANZA Tabella I – Distribuzione del numero di chiamate distinta per classe di età, per principio attivo e per sesso. Età (anni) ≤ 30 31-40 41-50 51-60 61-70 > 70 TOTALE TOTALE 68 273 799 1.874 2.175 1.505 6.694 % 1,0 4,1 11,9 28,0 32,5 22,5 100,0 Principio attivo Cerivastatina Gemfibrozil Simvastatina Pravastatina Atorvastatina Fluvastatina Altri TOTALE TOTALE 3.953 298 938 230 915 61 348 6.743 % 58,6 4,4 13,9 3,4 13,6 0,9 5,2 100,0 Sesso Maschi Femmine TOTALE TOTALE 3.031 3.663 6.694 % 45,3 54,7 100,0 Figura 2 – Distribuzione percentuale delle chiamate per classe di età. Emergenza cerivastatina. Periodo 16 agosto-15 settembre 2001. Totale chiamate 6.694. ≤ 30 1% 31-40 4% 41-50 12% 51-60 28% 61-70 33% > 70 22% Figura 3 – Distribuzione percentuale del numero di chiamate per principio attivo. Emergenza cerivastatina. Periodo 16 agosto-15 settembre 2001. Totale chiamate 6.743. Cerivastatina 59% Gemfibrozil 4% Simvastatina 14% Pravastatina 3% Atorvastatina 14% Fluvastatina 1% Altri 5% I dati dell’emergenza sibutramina numero totale di chiamate ricevute e la loro distribuzione distinta per specialità medicinale. Appare evidente una più alta percentuale di richiesta di informazioni sui possibili effetti collaterali (il 30% del totale delle chiamate) delle preparazioni magistrali a base di sibutramina che ne testimoniano il largo impiego. I cittadini hanno chiesto informazioni anche sui possibili effetti collaterali di preparazioni magistrali contenenti associazioni di più farmaci, quali ad esempio il TRIAC, il Benfluorex, ecc. (classificate nella voce “altre”). È emerso un dato importante riguardante l’uso improprio di questo farmaco spesso somministrato a pazienti con un leggero sovrappeso e/o in condizioni in cui non era mai stato tentato un corretto approccio dietetico. L’esperienza della gestione delle informazioni di emergenza trova in letteratura riscontro soprattutto nella gestione dei centri anti-veleni e nei centri di informazione sui farmaci. In generale questi ultimi stanno, più recentemente, sviluppando una specificità sempre maggiore, Sulla base dei dati raccolti dal sistema nazionale di farmacovigilanza, il Ministero della Salute, in data 6 marzo 2002, ha comunicato ufficialmente la decisione da parte della Commissione Unica del Farmaco (CUF) di sospendere cautelativamente la vendita dei prodotti medicinali a base di sibutramina (Reductil®, Ectiva®, Reduxade®) indicati nel trattamento delle forme gravi di obesità. Tale provvedimento è stato esteso anche alle preparazioni magistrali contenenti lo stesso principio attivo, in attesa di una rivalutazione complessiva del profilo beneficio/rischio del farmaco da parte dei competenti organismi europei. A seguito di tale decisione, ancora una volta, è stato comunicato attraverso gli organi di stampa e i media il numero verde del Servizio d’Informazione sul Farmaco. L’emergenza sibutramina ha interessato il periodo 7-26 marzo 2002, durante il quale sono pervenute al Servizio d’Informazione sul Farmaco 3.055 chiamate da parte dei cittadini. Nella tabella II (o figura 4) sono riportate il Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 31 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 terventi terapeutici ed ai bisogni di informazione degli operatori sanitari e dei pazienti. In questa ottica l’esperienza descritta mette in luce alcune funzioni importanti che un call-center, attivato per la gestione di emergenze informative, può svolgere, quali: Tabella II – Numero totale di chiamate ricevute e la loro distribuzione distinta per specialità medicinale. Numero chiamate Specialità medicinale ECTIVA® REDUCTIL® REDUXADE® SIBUTRAMINA ALTRE TOTALE TOTALE 3.055 TOTALE 816 722 300 931 286 3.055 % 26,7 23,6 9,8 30,5 9,4 100,0 1. la definizione di standard omogenei di risposta utili alla gestione delle emergenze sanitarie; 2. la promozione di riferimenti chiari e di obbiettivi nella comunicazione del rischio legata all’uso dei farmaci; 3. lo sviluppo di strumenti per favorire/incrementare il dialogo tra istituzioni, operatori sanitari e pazienti. Figura 4 – Distribuzione percentuale delle chiamate per specialità medicinale. Emergenza sibutramina. Periodo 7-26 marzo 2002. Totale numero chiamate 3.055. Ectiva® 27% Reductil® 24% Reduxade® 10% Sibutramina 30% Altre In conclusione, questa prima analisi osservazionale di quanto, su cosa e a chi è stata data risposta rappresenta un primo passo per lo sviluppo di una attività che riesca a fornire una panoramica più completa delle emergenze e permetta quindi una migliore pianificazione degli interventi informativi per quelle future. 9% Gruppo di lavoro: Rina Di Pasquale Roberta Marra Elena Matarangolo Chiara Rossi Francesca Verdenelli capace di offrire un servizio più approfondito e adeguato alla definizione di risposte che riescano ad essere sempre più concretamente utili agli in- Farmaci-line Numero Verde 800 571 661 Il Servizio d’Informazione sul Farmaco è attivo dal lunedì al venerdì, non festivi, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 32 STRUMENTI DI FARMACOVIGILANZA: LA DEAR DOCTOR LETTER La farmacovigilanza (FV) è costituita da un insieme di attività intraprese per garantire un utilizzo appropriato e sicuro dei farmaci. Ogni volta che emerge un segnale di allarme su un farmaco o su una classe di farmaci è necessario identificare e quantificare i possibili fattori di rischio per prevenirli o quantomeno minimizzarli. Dal punto di vista operativo queste operazioni si possono concretizzare in una modifica del riassunto delle caratteristiche del prodotto (ad es. restrizione indicazioni, aggiunta controindicazioni e/o avvertenze, ecc.), in una modifica della prescrivibilità o della dispensazione fino ad azioni più drastiche quali la sospensione o la revoca dell’autorizzazione all’immissione in commercio. Parte integrante del processo di minimizzazione dei rischi è costituita dalla comunicazione degli stessi e delle azioni adottate per fronteggiarli agli operatori sanitari ed anche al pubblico in generale. Gli strumenti utilizzabili sono diversi a seconda delle circostanze e della tipologia del destinatario: pubblicazioni su siti istituzionali e su bollettini, comunicati stampa e, in particolare per gli operatori sanitari, la diffusione di una Dear Doctor Letter (DDL). Una DDL è una comunicazione rivolta solitamente ai medici, e a volte anche ai farmacisti, destinata ad allertare i prescrittori in merito all’introduzione di modifiche sostanziali alle modalità di utilizzo del farmaco note fino a quel momento. Una DDL può nascere a seguito dell’aggiornamento del riassunto delle caratteristiche del prodotto per motivi di sicurezza, ad esempio per il riconoscimento di nuovi effetti indesiderati, indipendentemente dal fatto che questi siano stati evidenziati dal monitoraggio nazionale o internazionale. Una DDL può essere necessaria anche in assenza di modifica del riassunto delle caratteristiche del prodotto, quando il farmaco si presti ad abusi o comunque ogni volta che si debba richiamare l’attenzione del prescrittore sul suo corretto uso (esempio nimesulide). La DDL si differenzia dalle altre forme di comunicazione citate sia perché centra subito in forma sintetica il messaggio sulla sicurezza, sia perché è destinata a raggiungere singolarmente e direttamente ogni singolo operatore, il quale poi è tenuto a valutare il rapporto rischio/beneficio del farmaco in ogni paziente che intende sottoporre a quella specifica terapia. Normalmente le DDL sono distribuite con onere a carico della ditta farmaceutica titolare del farmaco coinvolto, mentre i contenuti sono concordati o sottoposti ad approvazione dell’autorità nazionale. A volte la tipologia del farmaco, o la sua diffusione in più Stati, richiede che una DDL venga concordata a livello europeo, ad esempio nell’ambito del Pharmacovigilance Working Party o delle riunioni del CPMP, sia per i contenuti che per la tempistica di diffusione. Le DDL vanno attentamente distinte dai messaggi promozionali delle aziende che fanno riferimento prevalentemente a valutazioni di efficacia con qualche accenno alla tollerabilità. Per facilitarne il riconoscimento, il Ministero della Salute ha recentemente disposto che le DDL vengano stampate su carta gialla e riportino in alto, in un box, la frase “Nota informativa concordata con il Ministero della Salute”. Tutte le DDL autorizzate vengono pubblicate sul sito del Ministero e sono pertanto facilmente accertabili in caso di dubbi. Ministero della Salute Nota informativa per i medici concordata con il Ministero della Salute Premelle C ® (estrogeni naturali e medrossiprogesterone acetato) Gentile Dottore/Dottoressa, Le stiamo scrivendo per condividere con Lei delle nuove acquisizioni scientifiche emerse dallo studio clinico Women’s Health Iniziative (WHI) pubblicato nel numero di JAMA del 17 luglio 2002 1. Lo studio WHI costituisce un’ampia sperimentazione sull’utilizzo degli estrogeni e di una combinazione estro-progestinica (estrogeni naturali coniugati 0,625 mg/medrossiprogesterone acetato 2,5 mg in compresse) come trattamento nella prevenzione in donne in menopausa. Questo studio è stato sviluppato allo scopo di valutare il rapporto rischio/beneficio a lungo termine della terapia estrogenica sostitutiva e della terapia ormonale sostitutiva combinata estro-progestinica (TOS). Lo studio ha arruolato 27.000 donne a cavallo tra il 1993 ed il 1998 e la conclusione era prevista per il 2005. Gli end-point primari dello studio erano la valutazione della prevenzione della patologia cardiaca coronarica (CHD) e del carcinoma mammario. Obiettivi secondari 33 DEAR DOCTOR LETTER medio di follow-up pari a 5,2 anni. Ciò, in aggiunta ad un incremento di rischio di eventi cardiovascolari nelle donne in trattamento attivo rispetto a quelle che assumevano placebo, ha fatto prevalere i rischi sui benefici che includevano una ridotta incidenza di cancro del colon-retto e di fratture dell’anca. Questi risultati forniscono informazioni più specifiche sul carcinoma mammario e i rischi cardiovascolari e sottolineano ancora una volta la necessità di effettuare una valutazione su base individuale del rapporto rischio/beneficio in tutte le pazienti, specie nel caso in cui i medici stiano considerando l’opportunità di continuare la terapia con TOS oltre i 4 anni, il momento in cui, nello studio, è stato riscontrato un incremento erano la valutazione dell’incidenza di fratture all’anca, di cancro del colon-retto, dell’ictus, dell’embolia polmonare e della mortalità dovuta ad altre cause. Il braccio dello studio in cui le donne assumevano un estrogeno combinato ad un progestinico comprendeva oltre 16.000 donne randomizzate rispettivamente ad assumere placebo o il composto estroprogestinico. Il Comitato di Monitoraggio dei Dati e della Sicurezza (DSMB) dello studio WHI ha deciso d’interrompere il braccio che assumeva TOS, riportando come ragione principale un accresciuto rischio di carcinoma mammario invasivo nel gruppo in terapia ormonale sostitutiva continua combinata rispetto al placebo dopo un periodo Differenze in termini di rischio/beneficio tra i bracci dello studio WHI che assumevano rispettivamente la combinazione estrogeno-progestinico ed il placebo (n = 16.608, incluso il placebo). Rischio espresso in termini Beneficio espresso come di numeri aggiuntivi di casi numero di casi aggiuntivi per 10.000 anni/donna per 10.000 anni/donna Patologia cardiaca coronarica 7 Ictus 8 Carcinoma mammario 8 Eventi tromboembolici 18 Cancro del colon-retto 6 Fratture all’anca 5 Da JAMA 2002;288:321-33, adattata (2) Dati di consumo e spesa relativi al farmaco Premelle®. N. confezioni DDD 1000 ab/die % sul totale DDD progestinici ed estrogeni in associazione* Spesa € % sul totale spesa per progestinici ed estrogeni in associazione Anno 2000 Anno 2001 ∆% 2001 vs 2000 255.784 0,34 286.106 0,38 11,9 11,9 14,17 3.964.599 15,41 4.432.595 8,7 11,8 14,86 15,8 6,5 *Gruppo ATC: G03F Elaborazioni Osmed su Fonte dati IMS Health 2000-2001 nel rischio relativo di sviluppare il carcinoma mammario. Il DSMB dello studio WHI ha affermato che attualmente non vi è alcuna evidenza di un incremento di rischio di carcinoma mammario in donne che in questo studio assumono solamente l’estrogeno, anche se vi è un continuo monitoraggio dei dati delle donne in questo braccio. Raccomandazioni • I risultati dello studio WHI forniscono informazioni più specifiche circa i rischi della TOS a lungo termine con particolare riferimento al carcinoma mammario ed alla tromboembolia venosa. • La TOS combinata è indicata solamente per il trattamento dei sintomi della postmenopausa e la prevenzione della perdita di massa ossea in postmenopausa. • La TOS non dovrà essere iniziata o continuata con l’obiettivo della prevenzione della patologia cardiaca coronarica. La TOS deve essere iniziata dopo una valutazione complessiva, su base individuale, dei rischi e dei benefici del trattamento. Le donne in trattamento devono essere invitate a consultare regolarmente il proprio medico curante per una valutazione dei benefici della TOS e per i controlli raccomandati (come la mammografia). Una revisione degli stampati a seguito dei risultati dello studio WHI è attualmente in corso. Ulteriori informazioni sono disponibili alla voce “Note Informative Importanti” pubblicate sul sito del Ministero della Salute: www.ministerosalute.it/medi cinali/farmacovigilanza/far macovig.jsp Cordiali saluti, Wyeth Lederle Ministero della Salute 34 DEAR DOCTOR LETTER denziare se nel paziente in trattamento con vigabatrin vi è un restringimento del campo visivo. Si consiglia di effettuare, prima dell’inizio del trattamento con vigabatrin e a 6 mesi di intervallo, test appropriati del campo visivo che impiegano la perimetria statica standardizzata denominata “Humphrey o Octopus” o la perimetria cinetica di Goldmann. Tali esami sono generalmente possibili in pazienti che hanno più di 9 anni. Per i bambini di età compresa tra 3 e 9 anni è stato sviluppato un test per la visione periferica che si basa sulla metodologia specifica dei potenziali visivi evocati1. Tuttavia, questo metodo non è stato ancora validato nei confronti dell’esame perimetrico per il riconoscimento dei difetti del campo visivo attribuiti a vigabatrin. L’elettroretinografia può essere usata ma dovrebbe essere condotta solamente sugli adulti che non sono capaci di cooperare con il test della perimetria o in bambini con età inferiore ai tre anni. Se si manifesta una restringimento del campo visivo, deve essere presa in considerazione l’interruzione graduale del trattamento con vigabatrin. I dati disponibili suggeriscono che i difetti del campo visivo Bibliografia 1. Writing Group for the Women's Health Initiative Investigators. Risks and benefits of estrogen plus progestin in healthy postmenopausal women: principal results from the Women's Health Initiative randomized controlled trial. JAMA 2002;288:321-33. Nota informativa per i medici concordata con il Ministero della Salute Vigabatrin (Sabril®) e difetti del campo visivo Gentile Dottore/Dottoressa, in pazienti trattati con vigabatrin sono stati riportati, con un’alta prevalenza (approssimativamente 1/3), difetti del campo visivo. La maggior parte dei pazienti che hanno riportato difetti del campo visivo, confermati dall’esame perimetrico, precedentemente non avevano riportato alcuna sintomatologia. Tutti i pazienti dovrebbero essere sottoposti ad una visita oculistica con esame del campo visivo prima di iniziare il trattamento con vigabatrin ed almeno ad intervalli di 6 mesi per l’intera durata del trattamento. Solo periodici controlli del campo visivo (perimetria) possono evi- Dati di consumo e spesa relativi al farmaco Sabril®. sono irreversibili anche dopo l’interruzione del trattamento con vigabatrin. Vigabatrin dovrebbe essere utilizzato solo dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio nei confronti delle alternative terapeutiche. Se si decide di continuare il trattamento, dovrebbe essere preso in considerazione un più frequente controllo del campo visivo al fine di monitorare il peggioramento del restringimento del campo visivo e valutare tutti i cambiamenti rispetto al precedente controllo. I pazienti devono essere avvisati di segnalare al loro medico ogni sintomo visivo e qualora si sviluppassero sintomi visivi il paziente dovrebbe essere inviato a consulto da un oculista. Al fine di facilitare un controllo regolare del campo visivo è stata definita una “Scheda per il paziente”, che è stata distribuita ai medici prescrittori per la successiva consegna ai pazienti in trattamento con vigabatrin. Copia della scheda è disponibile su internet all’indirizzo: http://www.ministerosalute.it/m edicinali/resources/documenti/n ote_informative/sabril_scheda_pa ziente.pdf Il medico prescrittore indicherà la data in cui deve essere eseguito il nuovo test. L’oculista riporterà la data di quando tale esame è stato effettuato e il relativo esito, e il paziente dovrà portare con sé tale formulario a ciascuna visita con il proprio medico e con l’oculista. Anno 2000 Anno 2001 ∆% 2001 vs 2000 180.271 140.945 -21,8 DDD 1000 ab/die 0,11 0,08 -21,8 % sul totale DDD antiepilettici* 1,31 1,00 -23,6 Bibliografia 7.038.526 5.503.077 -21,8 1. Writing GFA, Robertson K, Holliday I, 5,89 3,64 -38,2 N. confezioni Spesa € % sul totale spesa antiepilettici *Gruppo ATC: N03A Elaborazioni Osmed su Fonte dati IMS Health 2000-2001 Jones L. Field-specific visual-evoked potentials for assessment of peripheral field defect in a paediatric population. J Physiol 1999;518P:171P. Ministero della Salute 35 DEAR DOCTOR LETTER Nota informativa importante per i medici concordata con il Ministero della Salute Epoetina alfa (Eprex®, Epoxitin®, Globuren®) Via di somministrazione ■ Controindicazione della via di somministrazione sottocutanea nei pazienti con insufficienza renale cronica: utilizzare solo la via endovenosa. Richiamo sulle condizioni di conservazione ■ conservare ad una temperatura compresa tra 2° e 8°C. Caro Dottore/Gentile Dottoressa, Janssen-Cilag SpA, in accordo con il Ministero della Salute, desidera fornirLe informazioni aggiornate al 30 settembre 2002 in merito ai casi riportati a livello mondiale di Aplasia Specifica delle Cellule della Serie Rossa (PRCA) anticorpo - mediata in pazienti trattati con Eprex ® , Epoxitin ® , Globuren ® (epoetina alfa), e in particolare informarLa tempestivamente su alcuni importanti cambiamenti introdotti in accordo con le autorità sanitarie sulle modalità di utilizzo del farmaco: • controindicazione della via di somministrazione sottocutanea nei pazienti con Insufficienza Renale Cronica (IRC); • attenta osservazione, durante il trattamento, dei pazienti con IRC; • richiamo del personale sanitario alla corretta e scrupolosa osservanza delle condizioni di conservazione (tra 2° e 8°C) prima della somministrazione. Rari casi di PRCA anticorpomediata sono stati riportati dall’esperienza post-marketing in pazienti con IRC. Al 30 settembre 2002, l’Azienda è a conoscenza di 112 segnalazioni post-marketing di casi di PRCA anticorpo-mediata in pazienti trattati con Eprex®, Epoxitin®, Globuren®. Tutti i casi sono stati segnalati in pazienti con IRC trattati per via sottocutanea (nei casi in cui la via di somministrazione era riportata). Un caso è stato inoltre segnalato in un paziente anemico trattato con Eprex® per via sottocutanea in una indicazione non autorizzata (anemia refrattaria). Nei casi di PRCA anticorpomediata in cui la durata del trattamento è riportata, il tempo di insorgenza della reazione (mancanza di efficacia) è compreso tra 4 e 25 mesi. Modifica della via di somministrazione e monitoraggio dei pazienti con IRC Le azioni fino ad oggi intraprese (DDL del 18 luglio 2002 accompagnata da modifica del riassunto Dati di consumo e spesa relativi al farmaco Epoxitin®. N. confezioni DDD 1000 ab/die % sul totale DDD antianemici* Spesa € % sul totale spesa per farmaci antianemici Anno 2000 Anno 2001 ∆% 2001 vs 2000 33.950 0,014 0,079 5.553.786 8.386 0,003 0,016 1.263.648 -75,3 -77,2 -79,2 -77,2 2,3 0,4 -81,1 Anno 2001 ∆% 2001 vs 2000 5,5 23,3 12,5 23,2 *Gruppo ATC: B03 Elaborazioni Osmed su Fonte dati IMS Health 2000-2001 Dati di consumo e spesa relativi al farmaco Eprex®. Anno 2000 N. confezioni 1.266.212 1.336.137 DDD 1000 ab/die 0,288 0,355 % sul totale DDD antianemici* 1,599 1,799 Spesa € 112.467.679 138.615.087 % sul totale spesa per farmaci antianemici 47,4 48,5 2,3 *Gruppo ATC: B03 Elaborazioni Osmed su Fonte dati IMS Health 2000-2001 Dati di consumo e spesa relativi al farmaco Globuren®. N. confezioni DDD 1000 ab/die % sul totale DDD antianemici* Spesa € % sul totale spesa per farmaci antianemici Anno 2000 Anno 2001 ∆% 2001 vs 2000 641.636 0,083 0,463 53.482.235 720.574 0,087 0,440 72.937.897 12,3 4,1 -5,0 36,4 22,5 25,5 13,2 *Gruppo ATC: B03 Elaborazioni Osmed su Fonte dati IMS Health 2000-2001 Ministero della Salute 36 DEAR DOCTOR LETTER delle caratteristiche del prodotto e pubblicazione di una nota informativa sul sito del Ministero della Salute) hanno già portato al pressoché totale passaggio alla via di somministrazione endovenosa nei pazienti con IRC. Per assicurare ulteriormente l’uso della via di somministrazione endovenosa in questi pazienti ed a seguito della consultazione con le autorità sanitarie, gli stampati (Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e Foglio Illustrativo) sono stati aggiornati per controindicare la via di somministrazione sottocutanea nei pazienti con IRC. Per il monitoraggio della possibile insorgenza di perdita di efficacia nei pazienti con IRC è consigliata l’effettuazione regolare della conta reticolocitaria. Condizioni di conservazione Si richiama l’attenzione degli operatori sanitari alla scrupolosa osservanza delle condizioni di conservazione del farmaco, come riportato nel paragrafo 6.4 del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto: “tra 2° e 8° C in confezionamento integro, non congelare. Il rispetto della catena del freddo deve essere garantito fino alla somministrazione del farmaco al paziente”. I medici devono richiamare l’attenzione dei pazienti su tali informazioni riportate anche sul Foglio Illustrativo. Si ricorda che ogni presunta reazione avversa deve essere segnalata secondo quanto previsto dalla normativa vigente. La Direzione Medica di JANSSENCILAG SpA rimane a Sua disposizione per qualsiasi ulteriore informazione o chiarimento in proposito (numero verde: 800 749749). RingraziandoLa per la cortese attenzione, cogliamo l’occasione per porgerLe i nostri più cordiali saluti. Janssen-Cilag SpA Le misure descritte in questa nota informativa si ritengono immediatamente in vigore. Comunicazioni e osservazioni al Bollettino dovranno essere inoltrate presso: Redazione Bollettino d’Informazione sui Farmaci Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e della Farmacovigilanza Ministero della Salute Viale della Civiltà Romana, 7 00144 Roma Fax 06 59943117 ■ Le comunicazioni relative a variazioni di indirizzo dovranno riportare nome, cognome e nuovo indirizzo del destinatario, ed essere preferibilmente accompagnate dall’etichetta allegata ad una delle copie ricevute, in cui figurano codice, nome, cognome e vecchio indirizzo del destinatario stesso. Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 37 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 I bioflavonoidi: tanto rumore per nulla Per quanto l’attenzione dei media sia ben presto sfumata, alcuni organi di stampa hanno costruito dei titoli che ricordano l’ormai famoso “caso cerivastatina”. Questa volta i farmaci additati come molecole killer rientrano in una non facilmente precisabile classe di principi attivi presenti in molti integratori vitaminici. Tali posizioni, insieme alle preoccupazioni di alcune magistrature, legate soprattutto alla presenza di questi composti anche in integratori alimentari, hanno scatenato un certo allarme cui ha fatto seguito una nota della Direzione Generale degli Alimenti che, come misura di estrema cautela, richiedeva di indicare sull’etichetta dei prodotti contenenti bioflavonoidi l’avvertenza Non assumere durante la gravidanza. Di tutto questo si è interessata la stessa Sottocommissione di Farmacovigilanza della Commissione Unica del Farmaco (CUF), in quanto i bioflavonoidi sono contenuti anche in alcuni medicinali. I flavonoidi sono pigmenti ubiquitari facilmente reperibili nei fiori, nei frutti e nelle foglie di numerose specie vegetali, compresi legumi e cereali. In natura si calcola che ne esistano oltre 4.000 tipi, accomunati da una struttura chimica di tipo fenolico: alcune di queste sostanze possono trovarsi libere, sotto forma di agliconi o di glucosidi (quercitina), oppure di dimeri e polimeri (procianidine), o anche esterificate in strutture più complesse. Nella maggior parte dei casi, nella stessa pianta, si trovano vari tipi di flavonoidi, diversi in relazione alla specie botanica, alla parte della pianta utilizzata ed alla tecnica estrattiva utilizzata. I flavonoidi più conosciuti e presenti in alcune specialità farmaceutiche sono la rutina, la diosmina e l’esperidina; questi composti sono presenti anche negli agrumi ed in piante del genere Citrus, e vengono presentati come efficaci in una presunta capacità di riduzione della permeabilità capillare con attività antivaricose ed antiemorroidarie; a questi si aggiungono gli antocianosidi del mirtillo che sono invece promossi come efficaci nella cura della retinopatia e dell’angiopatia diabetica e come endotelioprotettori (tabella I). Oltre a quelli contenuti nelle specialità medicinali, i flavonoidi rappresentano una componente importante anche di molti estratti fitoterapici quali il carciofo, la passiflora, il timo e numerosissime altre piante officinali. Tali composti sono presenti, in concentrazioni molto variabili, anche negli alimenti e come costituenti di vari integratori dietetici. Per quanto riguarda l’efficacia di questi composti il condizionale è d’obbligo in quanto non vi sono chiare evidenze che dimostrino un beneficio legato al loro utilizzo nelle indicazioni sopra riportate. Infatti, tutte queste specialità rientrano in una lista di farmaci identificate come “categorie di dubbia efficacia” ed attualmente in esame alla CUF per verificare quanto debbano ancora esistere sotto forma di medicinali1. Ciò che però ha attirato l’attenzione dei media non è stata la pur poco definita questione di efficacy ma piuttosto un problema di safety. Recentemente, infatti, i bioflavonoidi sono stati oggetto di ipotesi e discussioni scientifiche riguardanti una eventuale “pericolosità” legata all’aumento del rischio di insorgenza di leucemie infantili acute a seguito della loro assunzione in gravidanza. All’origine di tale allarme si pone un recente lavoro scientifico che, sulla base di esperimenti in vitro, sembra dimostrare come alcuni flavonoidi hanno la capacità di provocare delle alterazioni cromosomiche a livello del gene MLL per via di un’azione inibitoria della topoisomerasi II2. Questo tipo di alterazione è la stessa presente in un’alta percentuale di leucemie infantili acute. Probabilmente è stato questo elemento a far dedurre ad alcuni autori la possibilità che i bioflavonoidi possano giocare un ruolo determinante nell’incidenza di tale malattia. A ciò si aggiunge il fatto che i bioflavonoidi attraversano la barriera placentare3 e questo potrebbe esporre il feto all’attività della topoisomerasi II in una fase delicata della gestazione. In realtà molti dei farmaci che vengono attualmente utilizzati – probabilmente la maggior parte4 – passano la barriera placentare e quindi tale dato non può essere di per sé valutato come un indicatore di rischio. A ciò va aggiunto il fatto che l’unica pubblicazione relativa al passaggio placentare si riferisce ad un solo bioflavonoide di natura sintetica (EMD-49209)3 e non è certo che gli stessi risultati Ministero della Salute 38 FARMACOVIGILANZA siano estendibili alla vasta famiglia di composti identificabili come bioflavonoidi. A testimonianza dell’incertezza legata a questo fenomeno valga il fatto che due studi, condotti con diosmina su donne in stato di gravidanza con insufficienza venosa o patologia emorroidaria, non hanno evidenziato effetti tossici sul feto, né sul bambino nato, né sulla gestante5,6. Se quanto detto può riguardare i medicinali a base di bioflavonoidi, qualcuno potrebbe obiettare che gli integratori dietetici attualmente in commercio contengono dosaggi più elevati e accumulabili fino ad arrivare ai dosaggi pari a quelli considerati potenzialmente capaci di inibire la topoisomerasi II. Bisogna tuttavia tener conto che le dosi dei bioflavonoidi contenute negli integratori dietetici sono molto distanti da quelle considerate negli esperimenti in vitro ed il raggiungimento delle dosi ritenute pericolose per via di un accumulo in donne in gravidanza rimane per ora privo di fondamento scientifico. Un altro elemento che pareva sostenere l’allarme iniziale è costituito dai dati di un recente studio caso-controllo7 che, secondo l’interpretazione di alcuni autori, avvalorerebbe l’ipotesi biologica: i bambini esposti in utero a farmaci di origine vegetale mostrerebbero una maggiore probabilità di insorgenza di leucemie acute. Anche in questo caso però l’analisi dettagliata dello studio in questione aiuta a capire l’equivoco che ha inserito questa indagine tra le “prove” utili a sostenere le ragioni di un allarme. Infatti, lo studio caso-controllo citato, nel riferire le esposizioni a farmaci e ad altri composti avvenute in gravidanza, in funzione del rischio di insorgenza di esiti spiacevoli nei neonati, fa un riferimento a 27 esposizioni a composti genericamente indicati come “herbal medicines”, senza specificare se si tratti di bioflavonoidi ma indicando altro tipo di fitoterapici (quasi tutte tisane). Gli stessi autori di Tabella I – Elenco delle specialità medicinali contenenti bioflavonoidi registrate in Italia. Principio attivo Nome commerciale Indicazioni terapeutiche riportate nella scheda tecnica dei farmaci DIOSMINA ® Venosmine Doven® Diosven® Alven® Coadiuvante nel trattamento delle varici e delle complicazioni flebitiche, delle emorroidi interne ed esterne e, in genere, negli stati di fragilità capillare e nelle loro manifestazioni (ecchimosi, ematomi, porpora). O-B-IDROSSIETILRUTOSIDEA Venoruton® Malattie da aumentata fragilità capillare; trattamento delle ulcere varicose e degli stati emorroidali. Malattie da aumentata fragilità capillare; trattamento delle ulcere varicose e degli stati emorroidali. Malattie da aumentata fragilità capillare; trattamento delle ulcere varicose e degli stati emorroidali. Dermatiti flebopatiche, distrofie cutanee da varici venose, stati linfedematosi. Contusioni, ematomi, ecchimosi. Fleboside® Venolen® Dermoangiopan® Traumal® ESPERIDINA Reparil® Edeven® FRAZIONE FLAVONOICA PURIFICATA E MICRONIZZATA Arvenum® Daflon® COMPLESSO Tegens® ANTICIANOSIDICO DEL MIRTILLO Ultravisin® AL 36% DI ANTICIANOSIDI Angiorex® Terapia degli edemi negli interventi chirurgici in generale. Stasi venose, varici, emorroidi, tromboflebiti. Edemi cerebrali da trombosi; emorragie cerebrali; stasi venose, varici, emorroidi, tromboflebiti. Coadiuvante nel trattamento delle varici e delle complicanze flebitiche; degli stati di fragilità capillare; delle emorroidi interne ed esterne. Coadiuvante nel trattamento sintomatico dei disturbi da varici da alterata permeabilità capillare. Retinopatie vascolari; turbe della visione notturna e crepuscolare; miopia elevata e degenerativa. Stati di fragilità e alterata permeabilità dei capillari sanguigni. Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 39 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 blicato sulla stampa scientifica internazionale8. Tuttavia, in una valutazione di beneficio/rischio, qualora il beneficio non sia dimostrato 1 una qualsiasi ed anche ipotetica indicazione di rischio può bastare per sconsigliare l’uso di questi composti. Per tale motivo, in attesa della conclusione dell’esame delle categorie di dubbia efficacia si è reso necessario uniformare le avvertenze dei foglietti illustrativi delle specialità riportate in tabella alla comune avvertenza: La sicurezza del farmaco in gravidanza non è stata determinata, pertanto è opportuno non somministrare il prodotto durante la gravidanza. questo studio, nella discussione dei risultati ottenuti, non ritengono di particolare rilevanza il dato relativo alla esposizione ai farmaci vegetali per quanto riguarda l’aumento del rischio di leucemie infantili acute, né indicano i bioflavonoidi tra i composti potenzialmente pericolosi qualora assunti in gravidanza. A quanto sopra esposto va aggiunto che le maggiori banche dati specialistiche nell’archiviazione di studi riguardanti la fetotossicità e la teratogenicità dei medicinali e di composti utilizzati negli integratori o nelle piante officinali (Reprorisk, Teris, Sheppard list, ecc.) non indicano i bioflavonoidi tra le sostanze potenzialmente fetotossiche, né al momento esistono in letteratura case report o studi sull’essere umano che associno l’uso di queste sostanze con la leucemia infantile acuta o con una più alta insorgenza di reazioni avverse nel neonato esposto in utero. L’inibizione in vitro della topoisomerasi II attribuita ai bioflavonoidi è propria di molti composti largamente usati sia come alimenti sia come medicinali, tra cui: le catechine del cioccolato, le catechine del tè, la caffeina, i lassativi antrachinonici, gli antibiotici chinolonici, ecc. Per tale motivo è giusto pensare che un ruolo importante di questi composti nell’insorgenza delle leucemie acute infantili risulterebbe in numeri ben diversi dagli attuali casi di bambini con questa patologia. In conclusione, non sembra che ci siano elementi di allarme riguardo all’esposizione di questi composti in gravidanza; ciò troverebbe conferma anche in quanto recentemente pub- Bibliografia 1. Decreto 27 gennaio 2000. Programma di revisione per il biennio 2000-2001 dei medicinali registrati da più di 10 anni ai sensi dell’art. 4 della legge 14 ottobre 1999, n. 362. 2. Strick R, Strissel PL, Borgers S, Smith SL, Rowley JD. Dietary bioflavonoids induce cleavage in the MLL gene and may contribute to infant leukemia. Proc Natl Acad Sci U S A 2000; 97: 4790-5. 3. Schroder-van der Elst JP, van der Heide D, Rokos H, Morreale de Escobar G, Kohrle J. Synthetic flavonoids cross the placenta in the rat and are found in fetal brain. Am J Physiol 1998; 274:E253-6. 4. Koren G, Pastuszak A, Ito S. Drugs in pregnancy. N Engl J Med 1998; 338:1128-37. 5. Meyer OC. Safety and security of Daflon 500 mg in venous insufficiency and in hemorrhoidal disease. Angiology 1994; 45: 579-84. 6. Buckshee K, Takkar D, Aggarwal N. Micronized flavonoid therapy in internal hemorrhoids of pregnancy. Int J Gynaecol Obstet 1997; 57: 145-51. 7. Alexander FE, Patheal SL, Biondi A et al. Transplacental chemical exposure and risk of infant leukemia with MLL gene fusion. Cancer Res 2001; 6: 2542-6. 8. Clementi M, Giavini E, Mantovani A. Avoidance of bioflavonoid supplements during pregnancy. Lancet 2003; 361: 261-2. a proposito di… Informazione scientifica, il Ministro Sirchia ha chiamato a raccolta tutti gli operatori della salute, invitando i responsabili delle organizzazioni sindacali dei medici ospedalieri e di medicina generale, delle associazioni delle aziende farmaceutiche e dei distributori di farmaci a inviare alla Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e della Farmacovigilanza, entro il 15 febbraio 2003, proposte precise e concrete in materia di convegni e congressi, conflitto di interessi, materiale informativo, campioni gratuiti, gadget. Il Ministro ha ritenuto necessario assumere una iniziativa nel settore dell’informazione scientifica e di tutta la materia disciplinata dal decreto legislativo 541, dal momento che l’attuale normativa non è più in grado di assicurare un’informazione sui farmaci garante degli aspetti etici e deontologici. Proprio per far fronte a questa carenza del sistema, il Ministro ritiene che sia urgente la stesura di un documento discusso e condiviso dalle diverse parti coinvolte che assicuri un fondamento etico e deontologico a tutta l’informazione scientifica e permetta di evitare fenomeni degenerativi che incrinino il rapporto di fiducia con i cittadini. Ministero della Salute 40 FARMACOVIGILANZA Note informative e Dear Doctor Letter: attenzione alle imitazioni! Recentemente il Ministero della Salute ha sanzionato, per il tramite dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma (NAS), un’azienda farmaceutica per aver diffuso ai farmacisti una lettera non autorizzata relativa ad un proprio farmaco contenente un’eritropoietina. Tale comunicazione, per la forma e lo stile editoriale, si prestava ad essere confusa con una Dear Doctor Letter (DDL) ed inoltre, per quanto riguarda i contenuti, poteva condurre ad erronee interpretazioni in quanto sottolineava una maggiore sicurezza della propria specialità basandosi solo su dati di reazioni avverse di un prodotto concorrente, senza dati a supporto del proprio medicinale. La ditta, su disposizione del Ministero della Salute, ha dovuto inviare un comunicato di precisazione a tutti gli operatori destinatari del precedente comunicato. L’episodio offre l’occasione per richiamare l’attenzione dei medici e dei farmacisti sul significato delle diverse comunicazioni relative ai farmaci che possono loro pervenire. In particolare è importante distinguere le comunicazioni promozionali dalla DDL. Quest’ultima costituisce uno strumento sempre più utilizzato in farmacovigilanza (FV), attraverso il quale vengono forniti agli operatori sanitari aggiornamenti sulle modalità di utilizzo dei medicinali, al fine di rendere il loro uso più sicuro. Una DDL deve fornire informazioni chiare e circoscritte al farmaco al quale si riferisce, il suo con- tenuto viene valutato e concordato con il Ministero della Salute, che ne autorizza la diffusione da parte dell’azienda farmaceutica dopo aver verificato anche il piano di spedizione ai destinatari. Inoltre, sempre nell’ottica di permettere una maggiore distinzione da altre forme di comunicazione, il Ministero della Salute ha recentemente disposto che le DDL vengano stampate su carta gialla e con un riquadro iniziale in cui venga riportato che il testo della nota informativa è stato concordato, approvato o disposto dal Ministero della Salute. Tutte le DDL autorizzate vengono anche pubblicate sul sito del Ministero della Salute alla voce “Note Informative Importanti”: www.ministerosalute.it/medicinali/farmacovi gilanza/sezNote.asp che in caso di dubbio può essere consultato per verificare la presenza, e dunque l’attendibilità, della DDL ricevuta. Va anche sottolineato che la FV è un insieme complesso di attività di raccolta e gestione delle informazioni sui farmaci che, attraverso l’adozione di azioni mirate, ne consente un uso più sicuro ed appropriato. Tali attività sono svolte da una comunità di operatori, collegati tra loro sia a livello nazionale che internazionale. In tale contesto iniziative autonome, formalmente e/o sostanzialmente non corrette, hanno e avranno sempre minori possibilità di passare inosservate e maggiori probabilità di essere identificate e sanzionate. Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità Convegno Nazionale CRONOS UN PROGETTO PER LA DEMENZA DI ALZHEIMER ■ Roma 14 marzo 2003 Complesso del S. Michele - Sala dello Stenditoio - Via di San Michele 22 (zona Lungotevere Ripa, Piazza Porta Portese) ■ ore 10,30 – 17,30 Il programma definitivo è disponibile sul sito www.alzheimer-cronos.it Coloro che fossero interessati a presentare un poster sulle attività svolte nell’ambito del progetto possono rivolgersi all’indirizzo [email protected] oppure al fax 030 2420472 Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 41 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 La farmacovigilanza: fonti ufficiali reperibili on line Un’attività rilevante per gli operatori sanitari coinvolti nella farmacovigilanza (FV) è senza dubbio la costante informazione sugli aggiornamenti dei profili di tollerabilità e di sicurezza dei farmaci: fase fondamentale dell’attività di FV è la comunicazione rapida ed efficiente delle corrette modalità di impiego dei farmaci, delle modifiche dei profili di sicurezza e dei possibili rischi legati all’utilizzo dei medicinali. L’intera fase di raccolta, analisi e valutazione dei segnali di FV non raggiunge l’obiettivo di salvaguardia della salute pubblica se non è completata da una corretta divulgazione dei risultati. Quest’ultima deve essere rivolta, dal punto di vista tecnicoscientifico, specificamente agli operatori sanitari, e distintamente al pubblico cittadino, per intervenire e assicurare una corretta percezione dell’eventuale problema terapeutico e garantire la migliore azione d’intervento o di prevenzione. Il Ministero della Salute, all’interno del suo sito, cura una pagina specifica “Medicinali e vigilanza” nella quale è collocata la sezione dedicata alla Farmacovigilanza, dove pubblica le “Note informative importanti”, incluse le lettere per l’aggiornamento dei prescrittori. Nella pagina “Medicinali e vigilanza” sono inoltre disponibili le “Note Cuf” di guida alla prescrizione dei medicinali, i documenti dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali, e i documenti di approfondimento su specifici aspetti farmacologici, come la pubblicazione del Bollettino d’Informazione sui Farmaci (BIF), pubblicazione periodica che viene fornita a tutti i medici e farmacisti, curata dagli esperti della Commissione Unica del Farmaco, e dedicata all’aggiornamento in ambito clinico e all’analisi di specifiche problematiche tecniche, legislative e scientifiche. Nella sezione della FV del sito sono presenti anche la scheda di segnalazione spontanea di reazione avversa e la relativa normativa. Per la comuni- Siti particolarmente rilevanti per affidabilità ed esperienza nel settore della farmacovigilanza. Unione Europea ITALIA Direzione Generale della Valutazione www.ministerosalute.it/medicinali/ dei Medicinali e della Farmacovigilanza European Agency for the Evaluation of Medicinal Products www.emea.eu.int/index/indexh1.htm Agence française de sécurité sanitaire des produits de santé www.afssaps.sante.fr Medicines Control Agency www.mca.gov.uk WHO EDM: Drug Safety, Drug Utilization UMC: Uppsala Monitoring Center www.who.int/medicines/organization/qsm/activities/ drugsafety/orgdrugsafety.shtml ICH International Conference on Harmonisation www.ich.org/ich5e.html#Safety EMEA AFSSAPS MCA Francia UK Istituzioni internazionali Paesi terzi Health Canada Canada Direction des produits thérapeutiques www.hc-sc.gc.ca/hpb-dgps/therapeut/htmleng/index.html www.hc-sc.gc.ca/hpb-dgps/therapeut/htmlfrn/adr.html FDA TGA USA Food & Drug Administration CDER: MedWatch www.fda.gov/medwatch/index.html Australia Adverse Drug Reactions Unit www.health.gov.au/tga/adr/index.htm Ministero della Salute 42 FARMACOVIGILANZA cazione diretta al cittadino è invece dedicato il Servizio d’Informazione sul Farmaco, al numero verde 800 571 661. Oltre al sito del Ministero della Salute italiano, sono consultabili on line altri siti istituzionali nei quali viene dato spazio alle tematiche di FV: il sistema più rapido e rilevante per divulgare l’informazione sanitaria è dato dalla disponibilità di notizie, approfondimenti e possibili interscambi informativi sul sito internet della struttura che ha generato l’informazione stessa. Di seguito vengono brevemente illustrati, oltre a quello italiano, alcuni siti particolarmente rilevanti per affidabilità ed esperienza nel settore della FV. • • European Agency for the Evaluation of Medicinal Products (EMEA) • L’Unione Europea ha istituito nel 1995 l’EMEA (in italiano, Agenzia Europea per la Valutazione dei Medicinali); tale agenzia è l’organismo tecnico della Commissione Europea per ciò che riguarda la valutazione, la regolamentazione e la legislazione nell’ambito dei medicinali, con particolare attenzione alla valutazione di qualità, efficacia e sicurezza dei medicinali all’interno dell’Unione: l’EMEA infatti tramite il suo comitato scientifico (Committe for Proprietary Medicinal Products, CPMP) provvede alla valutazione registrativa dei medicinali con procedura centralizzata, coordina le autorizzazioni con procedura di mutuo riconoscimento, presiede le procedure di arbitrato ed elabora, con l’apporto degli afferenti gruppi di lavoro, linee guida indirizzate alla valutazione di qualità, efficacia e sicurezza e di sorveglianza post-marketing dei medicinali. L’attività si completa con la conseguente emanazione di pareri e l’attivazione delle azioni di volta in volta ritenute necessarie. In homepage è presente l’icona Product alert che collega gli utenti a tutti i Public Statement riguardanti problemi di FV, con approfondimenti, aggiornamenti e modifiche inerenti la sicurezza dei medicinali. All’interno dell’EMEA il Pharmacovigilance Working Party si occupa della sicurezza dei medicinali, tramite una stretta collaborazione tra tutti gli Stati membri dell’UE. Sul sito sono inoltre disponibili: • • • CPMP, come autorizzazioni di nuovi medicinali, modifiche delle schede tecniche dei farmaci in commercio, restrizioni o ampliamento di indicazioni terapeutiche, e tutti i resoconti delle attività dei gruppi di lavoro ad hoc dell’EMEA. Summaries of opinion: la pubblicazione delle valutazioni tecnico-scientifiche del CPMP fa parte della strategia di massima trasparenza dell’EMEA nel processo regolatorio. European Public Assessment Report (EPAR): si riferiscono alle valutazioni scientifiche redatte dal CPMP sulla conclusione dei processi autorizzativi centralizzati. All’interno della sezione sono disponibili i riassunti delle caratteristiche del prodotto nelle diverse lingue dell’UE. Product Safety Announcements: vengono pubblicate le valutazioni di farmacovigilanza e gli approfondimenti sulla sicurezza dei medicinali, con tutte le informazioni necessarie ai medici. Marketing Authorisation Withdrawals and Suspensions: riporta i prodotti sospesi o ritirati dal commercio. Pharmacovigilance: CPMP Position Statements e CPMP Pharmacovigilance papers: si tratta di documenti tecnico-scientifici basilari dell’attività di FV nell’UE. Altri importanti documenti si trovano nella sezione Guidance Documents: ICH e Pharmacovigilance - Adopted Guidelines. Referrals: il CPMP può essere chiamato dalla Commissione Europea, o da uno Stato membro o da una ditta farmaceutica, ad esprimere un parere riguardo problematiche di qualità, efficacia o sicurezza di un medicinale; tali pareri, previa approvazione della Commissione Europea, rappresentano la risoluzione dell’arbitrato sollevato in ambito europeo, e sono quindi vincolanti per tutti gli Stati membri. Francia L’Agenzia Francese (Agence française de sécurité sanitarie des produits de la santé) dedica alla FV un sito accuratamente aggiornato, molto dettagliato, che riporta i segnali emergenti in campo sanitario, le comunicazioni della stampa e le DDL che riguardano sia la FV sia raccomandazioni e indicazioni di pratica clinica e terapeutica (Lettres aux prescripteurs). Sempre dedicata agli operatori sanitari è la sezione Le point sur con • Press releases: si tratta di pubblicazioni periodiche che raccolgono tutte le attività del Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 43 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 approfondimenti ed aggiornamenti sulle problematiche cliniche emergenti sul territorio. La sezione Les dernières alertes de sécurité sanitaire de l'Afssaps riporta in tempo reale le sospensioni o i ritiri di lotti di medicinali o dispositivi medici, o dei medicinali e principi attivi e le raccomandazioni ed informazioni rispetto a segnali di allerta in FV. La sezione documenti e pubblicazioni contiene tutte le informazioni relative al farmaco e alle attività di valutazione e controllo: rappresenta una fonte di informazioni completa e aggiornata; inoltre sul sito si trovano i bollettini di vigilanza sanitaria, il bollettino di FV e la scheda per la segnalazione di ADR compilabile direttamente on line. la costante informazione ed anche per approfondimenti specifici; è inoltre di facile consultazione. Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) L’OMS ha istituito presso Uppsala (Svezia) il Monitoring Center (UMC) - Global Intelligence Network for Benefits and Risks in Medicinal Products. L’UMC raccoglie, valuta e diffonde informazioni provenienti dagli Stati membri relative ai benefici e ai possibili rischi dei medicinali ed altre sostanze usate in medicina, ed allerta le autorità regolatorie rispetto alle problematiche nel campo della FV. La fonte principale di informazione dell’UMC è costituita dalle segnalazioni spontanee di reazioni avverse da farmaci (ADR) provenienti dai 47 paesi che partecipano al programma di monitoraggio. Il centro è focalizzato sulla collaborazione con gli Stati membri al fine di sviluppare linee guida e di operare un supporto ed un aiuto alla corretta ed intensa attività di vigilanza sui medicinali: all’interno del sito sono quindi disponibili tutte le fonti di informazione, i supporti tecnici e le definizioni scientifiche per l’attività di FV. Regno Unito Afferente alla Medicines Control Agency (MCA), l’agenzia britannica del Dipartimento della salute, è il Committee on Safety of Medicines (CSM): è un comitato indipendente di consultazione del Ministero della Salute e della sua autorità regolatoria (UK Licensing Authority Government Health Ministers) che si occupa di qualità, sicurezza ed efficacia dei medicinali al fine di assicurare elevati livelli di salute pubblica. All’interno del sito del CSM (www.mca.gov.uk/ aboutagency/regframework/csm/csmhome. htm) si trovano diversi capitoli di approfondimento: la yellow card con tutte le informazioni relative all’attività di FV; le minute di tutti gli incontri del comitato al fine di garantire la massima trasparenza dell’Amministrazione; Important safety messages riguardanti la sicurezza dei medicinali, gli aggiornamenti delle informazioni relative ai farmaci, le press releases, e tutte le attività di FV attiva e di studi di farmacoutilizzazione, con documenti di approfondimento dedicati agli operatori sanitari; la sezione Current Problems in Pharmacovigilance è inoltre dedicata ad approfondimenti specifici sulle più recenti problematiche nell’utilizzo dei medicinali. La sezione New drugs under intensive surveillance (Black Triangle list) presenta la lista di farmaci che secondo l’MCA/CSM devono essere intensamente monitorati: si tratta di nuovi farmaci, di nuove associazioni terapeutiche, di nuove vie di somministrazione, o di quei farmaci per i quali si ritiene necessario raccogliere ulteriori informazioni per la corretta ed aggiornata valutazione del rapporto rischio/beneficio. Il sito risulta essere molto dettagliato, utile per International Conference on Harmonisation (ICH) L’ICH è una iniziativa internazionale che coinvolge sia le strutture istituzionali regolatorie che le ditte farmaceutiche come partecipanti alla discussione tecnico-scientifica per la stesura delle procedure operative armonizzate relative allo studio della sicurezza, qualità e efficacia dei medicinali. Ne fanno parte l’Unione Europea, il Giappone e gli Stati uniti d’America. Il sito è suddiviso in tre aree topiche: quality, safety e efficacy. Per ogni tematica sono riportate le linee guida generali e dettagliate, costantemente aggiornate. Il sito offre quindi una ottima fonte di informazioni, aggiornamento e approfondimento su ogni aspetto di valutazione del farmaco, della sua attività e della sua sicurezza. Stati Uniti d’America La Food and Drug Administration (FDA) dedica all’attività di FV ampio spazio e sul suo sito è di- Ministero della Salute 44 FARMACOVIGILANZA sponibile il servizio MEDWatch: contiene tutte le pubblicazioni (Safety Information) riguardo farmaci, prodotti biologici, integratori dietetici e medical devices; sono organizzate in ordine temporale (What’s news in the past two weeks) o per farmaco interessato; inoltre pubblica le variazioni di safety dei foglietti illustrativi (Summary Of SafetyRelated Drug Labelling Changes Approved By FDA Center for Drug Evaluation and Research - CDER). Una sezione è inoltre interamente dedicata agli operatori sanitari, alla loro formazione e sensibilizzazione all’importanza della FV, con la pubblicazione delle linee guida e di specifici articoli e lezioni. Sono anche disponibili on line la scheda per la segnalazione spontanea di sospetta ADR e tutte le indicazioni per la corretta e completa compilazione. spontanea relativa ad un certo gruppo di medicinali, al fine di raccogliere segnali di sicurezza; la stesura di questa lista nel Programme canadien de surveillance des effets indésirables des médicaments facilita l’attenzione sui farmaci e rappresenta un importante elemento di valutazione post-marketing. Figurano nella lista MIC i medicinali che sono commercializzati da meno di due anni e dagli studi autorizzativi presentano un profilo di sicurezza non ben definito, oppure possono essere oggetto di nuovi segnali di safety, come l’emergenza di ADR gravi e inattese; inoltre vengono inseriti nella lista i primi principi attivi autorizzati alla commercializzazione di una determinata categoria farmacologica o chimica (es. TNF, glitazoni). Australia Canada Presso il Therapeutic Goods Administration (TGA) del Departement of Health & Ageing australiano è attiva la Adverse Drug Reactions Unit, che svolge l’attività di FV con il supporto del Adverse Drug Reactions Advisory Committee (ADRAC) attivo sin dal 1970 al fine di monitorare la sicurezza dei medicinali. Il comitato ADRAC raccomanda di segnalare particolarmente tutte le ADR relative a nuovi farmaci, a sospette interazioni tra farmaci (problematica che emerge difficilmente negli studi sperimentali dei medicinali) e tutte le ADR gravi. È inoltre costantemente redatta la lista di farmaci di attuale interesse (Drugs of Current Interest), dei quali si incoraggia la segnalazione attenta e rapida delle sospette ADR: infatti la segnalazione di quello che può sembrare una comune o insignificante ADR potrebbe in realtà evidenziare un diffuso problema di errata prescrizione ed utilizzo dei farmaci; inoltre si richiede di segnalare le sospette ADR relative ad altre sostanze medicinali, inclusi prodotti erboristici e rimedi terapeutici alternativi. Sono disponibili le nozioni scientifiche fondamentali della FV e soprattutto il bollettino (Australian Adverse Drug Reactions Bulletin), importante fonte di valutazione ed approfondimento dei segnali di allarme. Il Ministero canadese, tramite la Direction des produits thérapeutiques, mette a disposizione un sito contenente tutte le informazioni relative ai medicinali. Per gli aspetti relativi alla FV gli argomenti sono organizzati secondo lo schema seguente: • Comunicazioni per gli operatori sanitari o i consumatori: in questa sezione i reparti Marketed Health Products Directorate (MHPD), Therapeutic Products Directorate (TPD) e il Biologic and Genetic Therapies Directorate (BGTD) pubblicano comunicazioni sulla sicurezza, avvisi di sanità pubblica, press releases riguardanti i medicinali e altre comunicazioni a cura delle aziende farmaceutiche. È possibile abbonarsi alla mailing-list per ricevere in tempo reale tutte le comunicazioni pubblicate. • Sospette ADR: contiene specifiche linee guida e tutte le fonti di informazione utili per una corretta e proficua attività di FV. • Newsletter canadese di FV: contiene, oltre le ultime comunicazioni, anche approfondimenti clinici di problematiche di farmacoutilizzazione. • Lista di medicinali di interesse corrente (MIC): la lista è approntata per favorire la segnalazione Ministero della Salute bollettino d’informazione sui farmaci 45 ANNO IX N. 5 SETT-OTT 2002 Scheda di segnalazione di sospetta reazione avversa (da compilarsi a cura del medico o farmacista) N.B. È obbligatoria soltanto la compilazione dei seguenti campi: 2, 4, 7, 8, 12, 22 1 INIZIALI DEL PAZIENTE 2 3 7 DESCRIZIONE DELLE REAZIONI ED EVENTUALE DIAGNOSI* ET¸ 4 SESSO DATA D INSORGENZA DELLA REAZIONE 5 6 ORIGINE ETNICA 8 CODICE MINISTERO SALUTE: GRAVIT¸ DELLA REAZIONE MORTE HA PROVOCATO O HA PROLUNGATO L’OSPEDALIZZAZIONE HA PROVOCATO INVALIDIT¸ GRAVE O PERMANENTE HA MESSO IN PERICOLO LA VITA DEL PAZIENTE 10 ESITO: RISOLTA * NOTA: SE IL SEGNALATORE Ø UN FARMACISTA, RIPORTI SOLTANTO LA DESCRIZIONE DELLA REAZIONE AVVERSA, SE Ø UN MEDICO ANCHE L EVENTUALE DIAGNOSI RISOLTA CON POSTUMI 9 ESAMI STRUMENTALI E/O DI LABORATORIO RILEVANTI PERSISTENTE MORTE: 11 DOVUTA ALLA REAZIONE AVVERSA SPECIFICARE SE LA REAZIONE Ø PREVISTA NEL FOGLIO ILLUSTRATIVO SI NO IL FARMACO POTREBBE AVER CONTRIBUITO NON DOVUTA AL FARMACO COMMENTI SULLA RELAZIONE TRA FARMACO E REAZIONE SCONOSCIUTO INFORMAZIONI SUL FARMACO 12 13 FARMACO (I) SOSPETTO (I) LA REAZIONE Ø MIGLIORATA DOPO LA SOSPENSIONE DEL FARMACO? NOME SPECIALIT¸ MEDICINALE (*) A) SI NO B) C) * NEL CASO DI PRODOTTI BIOLOGICI INDICARE IL NUMERO DEL LOTTO 14 15 DOSAGGIO IN VIA DI SOMMINISTRAZIONE GIORNALIERO (I) 16 DURATA DELLA TERAPIA DAL A) A) A) B) B) B) C) C) C) 17 AL SI INDICAZIONI PER CUI IL FARMACO Ø STATO USATO 19 FARMACO (I) CONCOMITANTE (I) E DATA (E) DI SOMMINISTRAZIONE 20 CONDIZIONI CONCOMITANTI E PREDISPONENTI NO 21 NO AZIENDA PROD. MINISTERO DELLA SALUTE INFORMAZIONI SUL SEGNALATORE FONTE: ✂ MEDICO DI BASE SPECIALISTA OSPEDALIERO FARMACISTA ALTRO 23 NORME ED INDIRIZZO DEL MEDICO O FARMACISTA - NUMERO ISCRIZIONE ORDINE PROFESSIONALE - PROVINCIA 24 DATA DI COMPILAZIONE 25 26 CODICE USL 27 Ministero della Salute LA SCHEDA Ø STATA INVIATA ALLA: DIR SANITARIA 22 RICOMPARSA DEI SINTOMI SI 18 RIPRESA DEL FARMACO FIRMA FIRMA RESPONSABILE USL 46 FARMACOVIGILANZA Note sulla compilazione della scheda di segnalazione INFORMAZIONI SULLA DITTA FARMACEUTICA FONTE DELLA SEGNALAZIONE NOME E INDIRIZZO STUDIO CLINICO LETTERATURA PERSONALE SANITARIO NUMERO DI REGISTRO TIPO DI RAPPORTO INIZIALE SEGUITO DI ALTRO RAPPORTO DATA IN CUI LA SEGNALAZIONE E’ PERVENUTA ALL’IMPRESA DATA DI QUESTO RAPPORTO • Il campo N. 6 (codice Ministero della Salute) non va compilato dal sanitario che segnala, ma dall’Ufficio competente del Ministero della Salute. • Per ciò che attiene il campo N. 7, la descrizione della reazione deve essere il più ampia possibile e non limitarsi a pochi termini, cioè la descrizione dell’evento avverso dovrebbe, per quanto possibile, non coincidere con la diagnosi. • Il campo N. 8 è stato inserito come obbligatorio in quanto, dato che da alcune segnalazioni originano poi interventi incisivi per la salute pubblica, è di fondamentale importanza conoscere il livello di gravità della reazione stessa. Ovviamente, se la segnalazione si riferisce a reazioni non gravi il segnalatore può scegliere se scrivere non grave o non applicabile, sbarrare l’intero campo, o semplicemente lasciarlo in bianco. • Il campo N. 11 è anch’esso importantissimo, in quanto la menzione o meno della reazione avversa nel foglio illustrativo, e di conseguenza nella scheda tecnica permette al Ministero della Salute di classificare tale reazione come ina- spettata o meno. Ciò è particolarmente utile nel caso vada avviata una procedura d’urgenza di variazione degli stampati. Sempre in questo stesso campo è riportata la richiesta di commenti sulla possibile relazione tra l’assunzione del farmaco e l’insorgenza della reazione avversa. In questo caso è opportuno rispondere dopo aver compiuto opportune verifiche (consultazione degli stampati e di testi scientifici, follow-up, esami di laboratorio). • il campo N. 21 serve soprattutto ad evitare le duplicazioni in caso la scheda sia stata spedita a più destinatari (Az. Usl, industria farmaceutica, ecc.). • Il campo N. 27 va firmato dal responsabile del servizio farmacovigilanza della Usl dopo che questi ha controllato la congruità della segnalazione stessa. In caso la segnalazione risultasse mancante di elementi importanti, è auspicabile che il responsabile suddetto si adoperi per acquisirne il più possibile. • Per quanto riguarda il retro della scheda si fa presente che esso va compilato dall’Azienda titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio, e non da chi riporta né dalla Usl. Ministero della Salute FARMACOVIGILANZA news, UN NUOVO STRUMENTO NATO NELL’AMBITO DELL’INFORMAZIONE SUI FARMACI, UTILE PER GLI OPERATORI DELLA FARMACOVIGILANZA E SPECIFICO PER GLI AGGIORNAMENTI RELATIVI AI RISCHI LEGATI ALL’UTILIZZO DEI MEDICINALI. 48 FARMACOVIGILANZA Glossario EER (Experimental Event Rate) Numero percentuale di eventi osservato nel gruppo randomizzato al trattamento in sperimentazione. rischio di base nei controlli è basso (<10%); se il rischio di base è alto, OR tende a valori costantemente più lontani dall'unità rispetto a RRR. CER (Control Event Rate) Numero percentuale di eventi osservato nel gruppo di controllo. Per varie ragioni, compresa la scarsa comprensione dei clinici, l'uso di OR dovrebbe essere abbandonato, e difatti OR non è più riportata nel glossario di Best Evidence (BMJ) e di ACP Journal Club (Ann Intern Med). IC 95% (Intervallo di confidenza 95%) Il concetto di base è che gli studi (RCTs, metaanalisi) informano su un risultato valido per il campione di pazienti preso in esame, e non per l'intera popolazione; l'intervallo di confidenza al 95% può essere definito (con qualche imprecisione) come il range di valori entro cui è contenuto, con una probabilità del 95%, il valore reale, valido per l'intera popolazione di pazienti. ➤ INDICATORI DI AUMENTO DELLA PROBABILITÀ DI EVENTI FAVOREVOLI ABI (Absolute Benefit Increase) Aumento assoluto del beneficio terapeutico nei pazienti randomizzati al trattamento sperimentale rispetto ai controlli. Corrisponde alla formula: [EER - CER]. ➤ INDICATORI DI RIDUZIONE DEL RISCHIO NNT (Number Needed to Treat) Numero di pazienti da trattare per ottenere un beneficio terapeutico in un paziente. Corrisponde alla formula: [100/ABI]. DI EVENTI SFAVOREVOLI ARR (Absolute Risk Reduction) Riduzione assoluta del rischio di un evento sfavorevole nei pazienti randomizzati al trattamento in sperimentazione rispetto a quelli di controllo. Corrisponde alla formula: [CER - EER]. RBI (Relative Benefit Increase) Aumento relativo del beneficio terapeutico nei pazienti randomizzati al trattamento in sperimentazione rispetto ai controlli. RBI corrisponde alla formula: [EER – CER]/CER. NNT (Number Needed to Treat) Numero di pazienti che devono essere trattati per prevenire un evento. Corrisponde alla formula: [1/ARR], arrotondando per eccesso al numero intero. ➤ INDICATORI DI AUMENTO DEL RISCHIO DI EVENTI SFAVOREVOLI ARI (Absolute Risk Increase) Aumento assoluto del rischio di una reazione avversa nei pazienti che ricevono il trattamento sperimentale rispetto ai controlli. ARI corrisponde alla formula: [EER – CER]. RRR (Relative Risk Reduction) Riduzione relativa del rischio di un evento sfavorevole nei pazienti randomizzati al trattamento in sperimentazione rispetto ai controlli. Corrisponde al rapporto: [CER – EER]/CER. NNH (Number Needed to Harm) Numero di pazienti che devono sottoporsi al trattamento perché si manifesti una reazione avversa. Corrisponde alla formula: [100/ARI] arrotondando per eccesso al numero intero. OR (Odds Ratio) Rapporto fra la probabilità di un evento nei pazienti randomizzati al trattamento in sperimentazione e la probabilità nei pazienti di controllo. È un altro indice di riduzione relativa del rischio di un evento nei pazienti randomizzati al trattamento in sperimentazione rispetto ai controlli, e corrisponde alla formula: [EER / 1 - EER] / [CER / 1 - CER] OR è approssimativamente uguale a RRR se il RRI (Relative Risk Increase) Aumento relativo del rischio di una reazione avversa nei pazienti che ricevono il trattamento in sperimentazione rispetto ai controlli. Corrisponde alla formula: [EER – CER ]/CER. Ministero della Salute