INSEGNAMENTO DI STATISTICA DEL TURISMO LEZIONE X “LE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE” PROF. GIOVANNI DI TRAPANI Statistica del turismo Lezione X Indice 1. Premessa ..................................................................................................................................... 3 2. La compilazione di un grafico. .................................................................................................. 4 3. La rappresentazione di mutabili. .............................................................................................. 5 3.1 La rappresentazione delle mutabili secondo un carattere ordinato in maniera ciclica. ............ 7 4. La rappresentazione delle variabili. ....................................................................................... 10 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 2 di 12 Statistica del turismo Lezione X 1. Premessa In questa decima lezione andremo a vedere gli elementi necessari per la costruzione di un grafico. In seguito, invece, ci occuperemo delle diverse tipologie di rappresentazione delle mutabili e delle variabili, mostrandone anche le loro raffigurazioni grafiche. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 3 di 12 Statistica del turismo Lezione X 2. La compilazione di un grafico. La rappresentazione grafica dei dati consente di cogliere con immediatezza le principali caratteristiche della distribuzione statistica; deve essere sempre completamente autonoma dalla tabella che l'ha originata (un grafico può essere pubblicato mentre la tabella no) e deve contenere perciò tutte le indicazioni necessarie per la sua precisa interpretazione: 1. Il titolo; che deve indicare l'esatto contenuto del grafico, per cui in esso deve essere specificato l'oggetto della rappresentazione, l'epoca e l'ambito territoriale ai quali si riferiscono i dati. Inoltre, vanno indicati chiaramente quali sono i caratteri che sono stati osservati sulle unità; 2. l’unità di misura di Y (ordinata) ed, eventualmente, di X (ascissa) con l’indicazione dei segmenti assunti come unità di misura delle grandezze lineari e delle unità di superficie prese come unità di misura nelle rappresentazioni areali. Qualora gli elementi distintivi siano a colori o a tratteggi vanno indicati i valori corrispondenti; 3. i troncamenti di scala, che devono essere indicati con interruzioni degli assi; 4. le rappresentazioni di più serie (caratteri), che devono essere differenziate con segni o tratteggi e che devono avere l’indicazione del fenomeno a cui si riferisce. In ogni caso è da evitare che il grafico appaia aggrovigliato e confuso ed è meglio allora ricorrere a più grafici paralleli; 5. la fonte dei dati che sono stati ricavati; 6. le diciture, i dati numerici e tutte le indicazioni necessarie per la comprensione del grafico, che devono essere leggibili guardando la rappresentazione dalla base e, quindi, devono essere disposti parallelamente alla base. Quando per motivi di spazio sono necessarie anche diciture disposte in altre direzioni, queste devono essere poste in modo da essere, comunque, leggibili. Anche se i grafici hanno lo scopo prevalente di fornire una sintesi del fenomeno, il lettore/osservatore può essere indotto ad avere informazioni più dettagliate. In quest’ultimo caso, qualora risulta possibile, il grafico può contenere anche l'indicazione dei dati che rappresenta o, in caso contrario, essere accompagnato dall'esposizione dei dati in tabella. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 4 di 12 Statistica del turismo Lezione X 3. La rappresentazione di mutabili. I pictogrammi sono dei disegni utili alla rappresentazione di quantità, o attraverso una figura stilizzata di ampiezza proporzionale al fenomeno o tramite una serie di figure o simboli in proporzione all’ampiezza del fenomeno. Si tratta di grafici di tipo, prevalentemente, “divulgativo” e non molto rigorosi, quindi devono essere utilizzati con parsimonia e cautela. Per esempio se si deve rappresentare il numero di aerei charter arrivati per provenienza, accanto all’indicazione della modalità (provenienza) si rappresenta un simbolo dove = 10 arrivi Distribuzione di frequenza di una mutabile (ordinabile) Esempio: arrivi rilevati in Italia nel 1996 e nel 1997, classificati per categoria dell’albergo. Arrivi (in migliaia) 1997 1996 5 stelle e 5 stelle lusso 968 897 4 stelle 18.168 17.811 3 stelle 26.442 25.901 2 stelle 9.392 9.741 1 stella 3.817 4.103 – 1.279 1.137 Categoria Residenze turistico alberghiere TOTALE 60.064 59.590 Questa tabella può essere rappresentata con un ortogramma a nastri (grafici a barre orizzontali e barre verticali), cioè tramite rettangoli di mutabili con la stessa base e un’altezza proporzionale all’intensità (o frequenza) del fenomeno. Solitamente, per distinguere le componenti, si usano retinature di varia intensità o colore. Per rappresentare fenomeni che variano Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 5 di 12 Statistica del turismo Lezione X in aumento o in diminuzione, si possono rappresentare barre orientate in direzioni opposte, sopra e sotto la linea dello zero. Res. tur.-albergh. 1996 1 stella 1997 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle e oltre 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 Distribuzione di frequenza di una mutabile (sconnessa) Esempio: gli arrivi rilevati in Italia nel 1997, classificati per località: Categoria Arrivi (in migliaia) % Città di interesse storico ed artistico 20.254 28,7% Località montane 6.772 9,6% Località lacuali 4.063 5,8% Località marine 16.780 23,7% Località termali 2.665 3,8% Località collinari e di interesse vario 2.467 3,5% Capoluoghi di provincia 5.988 8,5% Altre località 11.664 16,5% TOTALE 60.064 100 Quest’altra tabella, invece, può essere rappresentata con un diagramma a settori circolari (diagramma a torta), dove le parti che compongono un totale sono rappresentate da settori di un cerchio. Gli angoli dei settori sono proporzionali al peso della componente sul totale. In genere, si Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 6 di 12 Statistica del turismo Lezione X usa per rappresentare mutabili statistiche non ordinabili e, a volte, serie territoriali. La circonferenza viene divisa in settori proporzionali all’intensità del fenomeno. 360 N= : fi Città di interesse storico ed artistico 17% 28% Località montane Località lacuali 8% Località marine 3% Località termali 10% 4% Località collinari e di interesse vario Capoluoghi di provincia 6% 24% Altre località 3.1 La rappresentazione delle mutabili secondo un carattere ordinato in maniera ciclica. Il diagramma polare si utilizza quando si opera con variabili ordinali connesse alla circolarità del tempo (ore, giorni, mese). Il cerchio viene suddiviso in un certo numero di parti (24 per le ore, 7 per i giorni, 12 per i mesi) e sui raggi viene segnato ed unito il valore delle frequenze. Esempio: arrivi per mese (serie ciclica) in Italia nel 1997 Mese Arrivi nel 1997 % Gennaio 3.187 4,5% Febbraio 3.657 5,2% Marzo 5.282 7,5% Aprile 5.631 8,0% Maggio 7.065 10,0% Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 7 di 12 Statistica del turismo Lezione X Giugno 7.244 10,3% Luglio 8.941 12,7% Agosto 10.582 15,0% Settembre 7.215 10,2% Ottobre 5.268 7,5% Novembre 3.141 4,4% Dicembre 3.421 4,8% Totale 70.634 100 Questo grafico fissa preliminarmente l’asse polare (da un punto 0 esce una semiretta) e successivamente il verso di rotazione (antiorario). Sull’asse polare si assume come unità di misura, delle frequenze o delle intensità, un determinato segmento, mentre come unità di misura degli angoli il grado. Ogni punto del grafico è individuato da due coordinate: l’argomento (angolo formato dall’asse vettore col raggio – vettore) ed il raggio – vettore, che rappresenta la distanza tra lo 0 ed il punto P. L’angolo giro è diviso tra le modalità della mutabile (se una settimana 360/7, se un anno 360/12). Su ciascuna semiretta si riporta un segmento per cui il raggio – vettore è uguale alla frequenza della modalità. Congiungendo i vari punti si ottiene una coordinata polare. Qualche volta, con centro in 0, si traccia una circonferenza con raggio uguale alla media aritmetica del fenomeno; così si può vedere quali sono i giorni in cui l’intensità o la frequenza del fenomeno eccede oppure è inferiore alla media. Gennaio Dicembre 12.000 Febbraio 9.000 Novembre Marzo 6.000 3.000 Ottobre Aprile 0 Settembre Maggio Agosto Giugno Luglio Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 8 di 12 Statistica del turismo Lezione X Il cartogramma è un diagramma che rappresenta informazioni statistiche di tipo descrittivo mediante simboli, tratteggi o colori diversi, o mappe. E’ una tecnica di rappresentazione grafica che si presta in modo particolare per rappresentare distribuzioni geografiche. Il principale svantaggio di questa rappresentazione grafica è, però, che si perdono molti particolari. Saldo prev.2004 valori % 2,51 a 4,46 1,38 a 2,51 1,05 a 1,38 -1 a 1,05 (25) (25) (26) (27) Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 9 di 12 Statistica del turismo Lezione X 4. La rappresentazione delle variabili. Il diagramma cartesiano si adatta molto bene alle variabili continue ed alle serie storiche e consiste nella rappresentazione di coppie di valori (X,Y), chiamate coordinate del punto P(x,y). Se il fenomeno varia con continuità (per esempio la temperatura durante la stagione estiva) i punti si possono congiungere. Il poligono di frequenza si utilizza quando la variabile è continua e si possono congiungere fra di loro i punti centrali delle basi. Esempio: Ipotizziamo di considerare il fatturato (in migliaia di euro) di 48 imprese. Classi di fatturato Valore centrale fi Valore centrale fi Fino a 400 200 5 400-800 600 12 800-1200 1.000 16 1200-1600 1.400 11 1600-2000 1.800 4 TOTALE 48 in migliaia Classi di fatturato in migliaia Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 10 di 12 Statistica del turismo Lezione X 20 15 fi 10 5 0 200 600 1.000 1.400 1.800 L’istogramma è una rappresentazione tramite rettangoli di caratteri continui e semicontinui, le cui modalità sono raggruppate in classi aventi una determinata ampiezza. Distribuzione di frequenza per classi Ampiezza densità di Classe frequenza 5 4 5/4=1,25 5-10 miliardi 15 5 15/5=3 10- 15 miliardi 15 5 15/5=3 15-25 miliardi 10 10 10/10=1 25-50 miliardi 5 25 5/25=0,2 Classi di Utile Frequenza 1-5 miliardi TOTALE 50 Le frequenze delle varie modalità sono uguali all’area dei rettangoli. Per cui: hi = ni/base (densità di frequenza) L’ipotesi che si assume e quella di uniforme distribuzione delle frequenze dentro la classe. Congiungendo i punti centrali delle basi superiori dei rettangoli di un istogramma si ottiene una spezzata che viene denominata poligono di frequenze. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 11 di 12 Statistica del turismo Lezione X di 3 1,25 1 1 5 10 15 25 50 Nell’istogramma è, quindi, l’area a rappresentare le frequenze (assolute o relative) delle varie classi; in quanto le altezze dei rettangoli pertanto non sono proporzionali alle frequenze, mentre lo sono le aree. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 12 di 12