Riassunti OPSonline:

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Riassunti OPSonline:
Psicologia dello sviluppo:Infanzia,Adolescenza,Età Adulta ,Età Senile. Renzo Vianello.
Cap. 2 Metodi di ricerca in psicologia dello sviluppo:
1. Esperimenti o quasi esperimenti(Metodo sperimentale);2. Ricerche correlazionali
;3.Osservazione; 4. Colloquio clinico o di tipo Piagetiano. 5.Indagini attraverso
interviste o questionari.
1. METODO SPERIMENTALE:Caratteristica di questo metodo è che lo sperimentatore
non si limita ad osservare i fenomeni ma organizza attivamente le situazioni
cercando di controllarle il più possibile. A base del metodo sperimentale vi sono le
IPOTESI DA VERIFICARE. Vengono scelti più soggetti aventi delle specifiche
caratteristiche e vengono loro proposti gli stimoli previsti nel “disegno
sperimentale”. Lo sperimentatore modifica alcune VARIABILI dette VARIABILI
INDIPENDENTI per valutare se ciò produce effetti sulle VARIABILI DIPENDENTI.
Inoltre il gruppo dei soggetti viene diviso in GRUPPO SPERIMENTALE e GRUPPO DI
CONTROLLO. Soltanto al gruppo SPERIMENTALE viene proposta una certa situazione.
E’ difficile che i due gruppi siano perfettamente equivalenti e gli esperimenti puri in
questo settore non possono esistere perché possono intervenire innumerevoli
variabili che non permettono di controllare perfettamente “il gioco”,per questo si
parla di quasi esperimenti.
-esperimento pag. 44 numero 2.
2. RICERCHE CORRELAZIONALI:Nelle ricerche sperimentali si cerca di comprendere
quale sia il rapporto causa-effetto tra variabile indipendente e variabile dipendente.
Non sempre ciò è possibile. Si ci interroga quindi sul nesso tra le due variabili
ovvero:qual è il nesso tra la lettura ad alta voce ed una buona comprensione del
testo letto? Ricerche di questo tipo sono dette Ricerche Correlazionali in quanto si
basano sull’uso DEL COEFFICIENTE DI CORRELAZIONE: FATTORE CHE INSIEME AD
ALTRI CONCORRE AL VERIFICARSI DI UN EVENTO.
Il termine “correlazione” viene utilizzato sia per indicare un certo tipo di ricerche che
per riferirsi ad un metodo statistico di analisi dei dati.
3. OSSERVAZIONE: Piaget utilizza questo metodo per studiare lo sviluppo
dell’intelligenza durante i primi
anni di vita. L’osservazione è “quasi
sperimentale”perché è preceduta dalla formulazione di ipotesi per far sì che grazie
all’osservazione tali ipotesi possano essere convalidate o smentite. Questo metodo è
molto importante per studiare lo sviluppo nei bambini molto piccoli,per quanto
riguarda lo studio dello sviluppo sociale del bambino l’osservazione deve permettere
l’ANALISI SEQUENZIALE DELLE SITUAZIONI INTERATTIVE. Necessari sono i
MICROLIVELLI DI ANALISI. Per studiare lo sviluppo cognitivo di bambini nei primi
mesi di prima vengono descritte 3 tecniche: 2 rientrano nel paradigma
ABITUAZIONE-DISABITUAZIONE ed 1 è relativa all’ascolto o allo sguardo
preferenziale.
Per quanto riguarda il Paradigma di ABITUAZIONE-DISABITUAZIONE all’infante
vengono proposti una serie di stimoli fin quando si osserva che la sua attenzione
inizia a scemare. Viene quindi proposta una nuova serie di stimoli. Se l’infante
mostra attenzione osservando lo stimolo per un tempo più lungo si può concludere
che questo è stato recepito come uno stimolo differente dal procedente. L’interesse
si misura con la maggiore intensità della succhiata o dell’intensità dello sguardo.
Per quanto riguarda il paradigma dell’ascolto o sguardo preferenziale si presentano
contemporaneamente all’infante due configurazioni stimolo e si misura quale egli
preferisce guardare.
L’osservazione così detta “partecipante” si pone in un continuum tra osservazione e
sperimentazione vera e proprio perché lo sperimentatore con i suoi interventi
modifica attivamente la situazione. Studi di questo genere sono stati effettuati da
White che nel 1940 studia di “Corner Boys” e da Lewin e Lippit che fecero varie
ricerche sugli effetti che producevano leaders con diversi tipi di condotte sui membri
dei gruppi che dirigevano.
4. COLLOQUIO CLINICO E-O CRITICO DI TIPO PIAGETIANO: Nel 1920 Piaget inizia le
sue ricerche sullo sviluppo psicologico dei bambino. Prima di P. altri studiosi avevano
affrontato
questi
studi
con
metodi
di
osservazione
longitudinale(diari),interpretazioni dei disegni, eccetera… Dalle critiche dei vari
metodi nasce da Piaget il COLLOQUIO CLINICO o intervista di tipo
Piagetiano(condotta con metodi particolarmente flessibili).
Il METODO DEI REATTIVI(Piaget si riferisci alle Interviste strutturate in modo molto
rigido)consiste nel sottoporre il fanciullo a prove che soddisfino due condizioni: 1
.DOMANDE UGUALI PER TUTTI I FANCIULLI. 2 .LE RISPOSTE VENIVANO ANNOTATE
SU UNA TABELLA PER POI ESSERE CONFRONTATE SIA QUALITATIVAMENTE CHE
QUANTITATIVAMENTE. Difetti di tale metodo: 1. le statistiche fornivano spesso dati
ininfluenti 2. la rigidità delle domande falsava o rischiava di falsare l’orientamento
mentale dei fanciulli.
AL CONTRARIO il metodo proposto da Piaget si caratterizza per la particolare
flessibilità con cui viene condotta l’intervista. Prima regola da seguire: partire dalle
domande spontanee del bambino per ricavare il tema più adeguato per iniziare e
condurre l’intervista. 2 finalità apparentemente opposte da raggiungere:1 prendere
spunto dalle affermazioni del bambino per condurlo verso particolari argomenti che
avvalorino o smentiscano le ipotesi iniziali;2 Lasciare che il bambino parli il più
spontaneamente possibile.
PIAGET DISTINGUE 5 DIVERSI TIPI DI RISPOSTE DA PARTE DEL BAMBINO:
1. “LA RISPOSTA “PURCHESSIA”:Se la domanda posta annoia il bambino questo
risponde a caso.
2. “LA RISPOSTA FABULATA”: Il bambino senza riflettere risponde inventando una storia
3. *“LA CREDENZA SUGGERITA”: La credenza è suggestiva quando il bambino o si sforza
di rispondere ma la domanda è suggestiva o tenta di rispondere senza far appello alla
riflessione per far contento l’interlocutore.
4. “LA CREDENZA PROVOCATA”: La credenze è provocata quando il bambino risponde
con riflessione cercando la risposta nel proprio intimo senza suggerimenti esterni ma la
domanda è nuova per lui.
5. “LA CREDENZA SPONTANEA”: il bambino non ha bisogno di riflettere e risponde
prontamente in quanto la risposta è già formulata e formulabile.
Facilmente individuabili dal ricercatore esperto la purchessia e la tabulata. *Più
difficile invece riconoscere la CREDENZA SUGGERITA. Ci sono 2 tipi di suggestioni: 1suggestione per mezzo della parola che si elimina formulando la domanda con un
linguaggio infantile che il bambino conosce. 2 -suggestione per perseveranza che si
elimina variando la formulazione delle domande cosicché il bambino non fornisca
sempre le stesse risposte.
Piaget individua 5 CRITERI per distinguere i vari tipi di credenza con sicurezza e
comprendere quali di esse sono stati assimilati dal fanciullo e non sono frutto di
apprendimento imitativo:
1.”UNIFORMITA’ DELLA RISPOSTA”: di un gruppo di fanciulli della stessa età
mentale
2.”NUOVI ELEMENTI DI CONFERMA”:man mano che la credenza del fanciullo si
evolve compaiono nuovi elementi che suffragano la credenza.
3.”MEDIAZIONI”:se la credenza è vera non si estinguerò in modo brusco.
4.”RESISTENZA ALLA SUGGESTIONE”:la credenza presenta una struttura mentale
resistente alla suggestione
5.”GENERALIZZAZIONE”:la credenza agirà anche su una serie di rappresentazioni
vicine.
5. INDAGINI ATTRAVERSO INTERVISTE O QUESTIONARI.
Vi sono diversi modi di formazione di un Campione(parte dell’universo della
popolazione scelta a seconda criteri specifici alla quale si vuole somministrare
l’intervista).Campione Casuale:è formato da soggetti scelti a caso (es. tramite
estrazione).Campione Casuale Stratificato: l’estrazione è parzialmente guidata
ovvero si scelgono soggetti appartenenti ad un medesimo gruppo(es. per regioni)
Campione Sistematico: avendo l’elenco dei soggetti di una data popolazione se ne
sceglie 1 ogni 10.
Il Questionario può essere preparato chiedendo di scegliere:
• Una risposta tra 2 alternative Es: A B
• Una risposta tra più alternative che si escludono automaticamente (es: Guarda
la tv: A- da 0 a 1 ora al giorno –B- da 1 a 3 ore al giorno –C- più di 3 ore al
giorno.
• Tra più alternative (es: il soggetto è invitato a indicare i suoi hobby tra quelli
elencati sul questionario).
• Tra più alternative indicando anche una graduatoria.
• Una risposta libera.
-LA SCALA PER LA MISURA DEGLI ATTEGGIAMENTIThurstone per misurare gli atteggiamenti ad esempio nei confronti della religione o
della guerra ha costruito varie scale. Esse sono costituite da una serie di voci
(item).A ciascuna voce viene assegnata una valutazione espressa da giudici. Sulla
base di queste valutazioni la scala viene costruita lungo una serie di 11 punti. Gli
item venivano scelti da Thurstone da una lista molto più ampia(es.45 su 130).Inoltre
egli ordinava le affermazioni scelte dalla più sfavorevole alla più favorevole.
Attualmente molte scale per la valutazione degli atteggiamenti vengono costruite
secondo le indicazioni di Likert( che non richiedono giudici).Queste scale raccolgono
molte informazioni relative all’atteggiamento che si vuole valutare esse devono
rispecchiare le opinioni delle persone alle quali verrà proposto il questionario. Le
affermazioni scelte devono non essere ambigue e comprensibili.
La scala costituita da tali items viene poi somministrata ad un campione
rappresentativo della popolazione. Vi sono 2 metodi analisi degli items: 1 basato sul
confronto fra i giudizi espressi dai soggetti che hanno il punteggio totale più alto e
quelli espressi dai soggetti che hanno il punteggio totale più basso.Si scelgono solo
gli items che distinguono meglio questi due gruppi di soggetti. 2 l’altro è basato sul
confronto dei coefficienti di correlazione tra i singoli items e il punteggio totale;si
eliminano gli item che hanno i coefficienti di correlazione minori. Si misurano quindi
la Fedeltà e la Validità della scala(una scala è fedele se in più somministrazioni in
tempi diversi essa da sempre gli stessi risultati;è valida quando misura ciò che
effettivamente si intende misurare).Questa scala viene poi presentata al soggetto il
quale si dirà d’accordo,indeciso,contrario e lo stesso soggetto viene collocato in una
certa posizione lungo un continuum a seconda del punteggio conseguito. Tra le prime
scale tipo Likert vi sono quelle costruite per rilevare atteggiamenti riguardante
Infanzia
Cap. 3 Accrescimento Somatico e Sviluppo Motorio.
Sviluppo Prenatale.
Concepimento:unione dell’ovulo femminile con lo spermatozoo maschile.
Periodo Germinale: Prime tre settimane dal concepimento.
Lo zigote monocellulare scende lungo le tube di Falloppio e moltiplica le sue
dimensioni fino a diventare un organismo con più di 100 cellule.Avviene così una
divisione:le cellule esterne costituiranno la placenta,quelle interne danno luogo
all’organismo che diventerà un embrione.Al 10 giorno avviene un impianto nella
parete uterina che ne permette il nutrimento.
Periodo Embrionale :è il periodo che và dalla 4°all’8°settimana. Iniziano a formarsi
tutti gli organi,il cuore comincia a battere e i tratti del viso sono già formati.
Periodo Fetale: Dall’8°settimana fino alla nascita.
Al 3°mese: si sviluppano i muscoli,le ossa iniziano a sostituire la cartilagine e gli
organi sessuali completano la loro formazione.Alla fine del 3°mese il feto muove
gran parte del corpo,si succhia il pollice e scalcia.
Dal 4° al 6°mese: si formano le unghia ed i capelli,il cervello inizia a funzionare
sviluppandosi ulteriormente.
Dal 6°al 9°mese: L’apparato respiratorio si potenzia sempre di più e le dimensioni del
feto aumentano notevolmente.
Al 9°mese si ha stasi nella crescita.
La nascita non prematura avviene al 266°giorno dal concepimento.
Accrescimento somatico e sviluppo motorio nei primi 3 anni di vita.
Con il termine “accrescimento somatico”ci si riferisce all’insieme di modificazioni
morfologiche e fisico-chimiche che caratterizzano lo sviluppo dalla cellula uovo al
massimo sviluppo del corpo(circa 1/3 del periodo di vita)
Dal 1° al 6°mese di gravidanza si ha un incremento molto veloce di circa 1,8 mm al
giorno. Per quanto riguarda il peso duranti i primi due mesi di vita il peso raddoppia
notevolmente(all’inizio ogni 3 giorni e alla fine ogni 10).Successivamente ogni 15
giorni,25,60,ecc…Dopo la nascita si ha il raddoppio del peso ogni 6 mesi circa nel
primo anno e poi ogni 7 anni fino all’arresto dell’accrescimento ponderale.
Alla nascita il neonato pesa in media 3.400 kg ed è lungo circa 50 cm.
• La testa è lunga circa 12-13 cm.
• La circonferenza cranica circa 35cm
• La circonferenza toracica circa 33 cm.
• Le estremità sono circa il 60% più lunghe del tronco.
Questi rapporti con la crescita si modificheranno notevolmente.
La statura nel 1°anno aumenta notevolmente (fino a 70cm).
Al 1° anno i bambini tendono a pesare circa 10 kg e dal 2° anno il ritmo di
crescita è minore:2-3 kg l’anno.
Organi interni,muscoli e segmenti scheletrici seguono la crescita della statura.
Organi riproduttivi,tessuti linfatici,cranio e cervello e cassa toracica seguono
invece ritmi diversi.
Accrescimento Somatico e Sviluppo Motorio dai 3 ai 6 anni.
Per quanto riguarda il peso e la statura dai 3 ai 6 anni l’accrescimento è costante.
Per quanto riguarda lo Sviluppo Motorio alcune attività richiedono un progresso sul
piano dello sviluppo cognitivo,ad esempio:
• Riconoscere le principali parti del corpo su se stesso e sugli altri
• Comporre per la prima volta un puzzle raffigurante una figura umana
Altre attività richiedono una buona competenza linguistica,ad esempio:
• Distinguere la destra dalla sinistra
• Denominare le principali parti del corpo
Accrescimento Somatico e Sviluppo Motorio nell’età della scuola primaria.
Relativamente all’altezza l’accrescimento durante la fanciullezza è costante ed il
ragazzo a 11-13 anni sarà alto circa 1.50 cm
Relativamente al peso con 2-3 kg l’anno a 11-13 anni il ragazzo pesa più di 40 kg.
Relativamente al piano motorio non vi sono grandi differenze tra maschi e femmine
ne non che il maschio ha più forza nell’avambraccio,la femmina una maggiore
flessibili generale.
La coordinazione motoria può essere temporaneamente persa durante i primi anni
dello sviluppo puberale.
Cap. 4 Lo sviluppo Percettivo
Problemi metodologici nello studio dello sviluppo percettivo nei primi mesi di vita.
FANTZ si è servito della camera di osservazione per studiare la percezione della
luminosità,della grandezza e della forma nei neonati.
Ponendo un oggetto di un colore(es.blu) a destra del bambino ed uno(rs.rosso) alla
sua sinistra Fantz grazie ad un registratore ha voluto studiare le preferenze del
bambino. Se guarda per metà del tempo il primo oggetto e per metà il secondo quindi
se ne deduce che il bambino non ha alcuna preferenza.Se il bambino osserva per più
tempo un oggetto invece significa che discrimina.Se i 2 oggetti come nell’esempio
precedente differiscono anche solo per il colore il bambino coglie tale differenza.
BOWER invece s’interessa alla costanza di grandezza utilizzando la Tecnica del
Condizionamento. Egli insegnò a bambini di 8 settimane circa a girare la testa ogni
volta che egli mostrava loro una foto di un cubo di 28 cm posto ad 1 metro di
distanza da loro. Avvenuto il condizionamento egli presentò un cubo di 28 cm posto a
3 metri di distanza e una di 84 cm posto a 3 metri. I bambini reagiscono alla
costanza di grandezza.
La percezione visiva.
A causa dell’immaturità delle reti neurali che presiedono alla percezione visiva i
neonati alla nascita mettono a fuoco rapidamente gli oggetti che si trovano da 10
a 75 cm di distanza. A 6 mesi circa la vista è ottimale. Per quanto riguarda il
colore i bambini sin dalla nascita discriminano moltissime varietà di colori e
percepiscono il movimento.
Relativamente alle forme gli esperimenti di FANTZ confermano che i lattanti sia
dalla nascita discriminano le forme distinguendo una forma con strisce orizzontali
da una con i cerchi concentrici,una scacchiera da 36 quadrati da una di 64.
Già nel 2° mese di vita i lattanti percepiscono la costanza di grandezza come gli
esperimenti di BOWER ci confermano.BRUNER dimostra che già da molto piccoli i
lattanti si comportano in modo da evitare il contatto con oggetti che si avvicinano
a loro e percepiscono la tridimensionalità. L’esperimento di Gibson e Walk
conferma tali ipotesi.( esperimento a pag.80)
I bambini privilegiano il volto umano in quanto esso è simmetrico,complesso e
dotato di una certa luminosità. Inoltre esso è preferito in quanto stimolo
polisensoriale dato che non coinvolge soltanto la percezione visiva ma anche quella
uditiva,tattile e termica.
La percezione uditiva,gustativa,olfattiva,superficiale e cinestetica nei primi mesi
di vita.
I bambini sin dalla nascita discriminano la voce materna da qualsiasi altra voce
avendola udita sin da prima di nascere. La discriminazione è percepita dal ritmo di
suzione. Stessa cosa riguardo alla percezione uditiva ,ovviamente crescendo questa
migliora e il bambino è in grado di percepire anche i suoni a bassa frequenza. Per
quanto riguarda il gusto e l’odorato la loro percezione è buona sin dalla nascita: i
lattanti sono in grado di percepire il dolce,l’amaro e l’acido e anche per le capacità
olfattive i risultati sono sorprendenti dato che da alcuni esperimenti si è notato che
già dalla nascita i bambini discriminano il latte materno da altro latte. Anche la
capacità cinestetica è ben sviluppata e fortunatamente le reazioni a situazioni di
disequilibrio sono meno accentuate di quelle dell’adulto.
Il Sincretismo Percettivo Infantile
Cap.5 Lo Sviluppo della Memoria
Molti studi confermano che il bambino sia in grado di apprendere e di percepire
molto precocemente(già durante il periodo fetale).Apprendimento e Memoria sono
connessi. L’esperimento di Bower sulla costanza di grandezza ci conferma che già a 2
mesi sono presenti forme sia di memorizzazione che di apprendimento.
• Dai 4 ai 7 mesi si ha lo sviluppo cruciale della memoria .
• Già a 7-8 mesi il bambino differenzia il volto di una persona conosciuta da
quelle a lui sconosciute sulla base delle tracce mnesiche(uditive e
visive)contenute nella memoria a lungo termine.
• A 10-12 mesi(1 anno circa)il bambino compie atti di intelligenza che
richiedono intenzionalità come il coordinamento tra mezzi e fini. Ciò è reso
possibile da una memoria a breve termine abbastanza capiente ed una
memoria di lavoro non primitiva.
• Dai 12 ai 18 mesi circa(da 1 anno ad 1anno e½)inizia la fase della
sperimentazione in cui il bambino butta oggetti nell’acqua per vedere se
galleggiano o a terra per sentirne il rumore.
• Dai 18 mesi in poi inizia l’uso del pensiero simbolico,ciò implica una memoria a
lungo termine in grado di contenere immagini ed informazioni, ma anche un
uso della memoria di lavoro che permette di utilizzare le informazioni in una
situazione problematica cioè per raggiungere un obiettivo per mezzo di azioni(
es. il bambino deve raggiungere una palla che è sopra un armadio quindi và
nell’altra stanza per prendere un bastone e lo utilizza per recuperare il
pallone).
• Dai 3 anni in poi i bambini sono in grado di utilizzare strategie esterne
particolari per favorire la memorizzazione(es. i bambini ai quali viene chiesto
di ricordare sotto quale tazza fosse
posizionato un certo oggetto usano
indicarla con il dito per ricordarne la posizione)
Negli anni della scuola materna e di quella elementare
Per quanto riguarda i registri sensoriali(memoria a breve termine e memoria a lungo
termine)non si registrano grandi differenze fra adulti e bambini. L’unica differenza
tra l’adulto e il bambino sta nel processo di maturazione della memoria che nei
bambini avviene non prima dei 7 anni. Grazie a tale maturazione la memoria di
lavoro acquisterebbe la capacità tipica dell’adulto. La differenza tra bambino ed
adulto sta proprio nell’utilizzo di strategie di memorizzazione che nei bambini sono
meno impiegate(Motivi Funzionali e non Strutturali). L’uso delle strategie come
l’organizzazione e la reiterazione permetterebbe alla memoria di lavoro di contenere
contemporaneamente nel suo magazzino più informazioni per pochi secondi.
Per quanto riguarda la Reiterazione (strategia interna che favorisce la
memorizzazione) essa è utilizzata spontaneamente dai bambini a partire dai 7 anni
ma le ricerche indicano che già prima dei 7 anni i bambini conoscono questa
strategia. Secondo Flavell vi è un periodo in cui i bambini non conoscono tale
strategia,uno in cui possono utilizzarla saltuariamente o su invito e un altro in cui la
reiterazione è utilizzata spontaneamente(dai 7 anni in poi).
Inoltre per i bambini la memorizzazione avviene spontaneamente e per questo a 5
anni i bambini non utilizzano strategie come la reiterazione per favorirla ma se
invitati a farlo ottengono risultati non molto differenti da quelli di età superiore.
L’uso dell’Organizzazione avviene verso i 9 10 anni permettendo di organizzare i vari
item in cluster(unità più grandi).Questa strategia permette alla memoria di lavoro di
contenere nello stesso momento più informazioni,infatti è ben diverso memorizzare
le cifre 2,0,0,5 e ricordare 2005.
•
•
I bambini più piccoli(6-7 anni)tendono a formare Raggruppamenti
Sintagmatici(es. mangiare,dolce)o Complementari(es. cielo,azzurro).
I bambini più grandi invece tendono a formare Raggruppamenti
Paradigmatici(es. cane,gallina,topo,elefante:tutti animali)
I bambini più piccoli preferiscono l’organizzazione di tipo epiosodica rispetto a
quella semantica. Nelson afferma che i bambini sin da piccoli utilizzano degli
schemi di rappresentazione di ciò che conoscono -ci riferiamo al termine
“schema”come ad una struttura cognitiva che collega oggetti,persone e cose nello
spazio e nel tempo creando fatti ed eventi,come fosse un gioco.
Questi tipi di rappresentazioni mentali favoriscono il passaggio dalla memoria
episodica a quella semantica,ovvero il bambino diventa capace di creare dei
concetti.
Altra differenza tra adulti e bambini sta nel fatto che i bambini privilegiano la
memorizzazione iconica,gli adulti quella verbale.
Sintesi:
1. i
bambini
di
scuola
materna
preferiscono
i
raggruppamenti
Sintagmatici(mangiare,dolce);
i
bambini
di
scuola
primaria
i
Raggruppamenti Paradigmatici.
2. Con il passare dell’età vi è la preferenza della memorizzazione basata sul
codice verbale rispetto a quella iconica.
3. Solo a partire dai 6-7 anni il bambino utilizza spontaneamente la strategia
della Reiterazione.
4. A partire dai 9-10 anni si ha l’utilizzo spontaneo dell’Organizzazione.
Cap.6
Lo Sviluppo Cognitivo:
Contributi di Orientamento Piagetiano
Le ricerche di Piaget si sono rivolte soprattutto alla psicologia dell’età evolutiva e
in
particolare
allo
sviluppo
dell’intelligenza.
Egli
individua
4
fasi
dell’intelligenza:l’intelligenza senso-motoria,il pensiero simbolico a livello preconcettuale e intuitivo,il pensiero operatorio concreto e il pensiero operatorio
formale.
Inoltre Piaget afferma che il bambino attraversa una serie di fasi evolutive
diverse tra loro sia qualitativamente che quantitativamente.
Dall’intelligenza senso-motoria al pensiero simbolico.
Dalla nascita alla comparsa del pensiero simbolico(18 mesi in poi)il bambino
attraversa 6 fasi evolutive o stadi. Le prime 3(fino a 8-10mesi) sono caratterizzate
dal perfezionamento dei riflessi e da azioni sul reale non ancora caratterizzate
dall’uso dell’intelligenza vera e propria(si parla di intelligenza senso-motoria).Nella
4° e la 5°(fino ai 18 mesi circa) l’so dell’intenzionalità nel coordinare tra loro mezzi e
fini permette comportamenti di intelligenza senso-motoria. Nella 6° fase(dai 18 mesi
in poi)il bambino supera un agire puramente senso-motorio per compiere atti
d’intelligenza guidati dal pensiero.
1°PERIODO:Periodo Senso-Motorio
Comprende 6 stadi
• 1° STADIO- 0-1 mese-: Esercizio dei Riflessi.
L’adattamento all’ambiente si basa sul perfezionamento dei comportamenti
riflessi quali la suzione,la fonazione,ecc..
Il neonato piange come reazione a qualcosa spiacevole per lui,succhia il pollice o
l’angolo del cuscino.
• 2° STADIO- 1-3 mesi-: Reazione Circolare Primaria
Dal 2° mese compaiono le prime abitudini. Il bambino porta correttamente il
pollice alla bocca e coordina 2 schemi di azione tra loro( es. prende un oggetto e
lo porta in bocca). Piaget chiama questi tipi di adattamenti acquisiti “REAZIONI
CIRCOLARI PRIMARIE” (circolari per la tendenza alla ripetizione dopo la
percezione del risultato). Esse consistono in semplici movimenti che coinvolgono
uno o più organi. La conoscenza del mondo fisico è ancora primordiale e ciò che
scompare dal campo percettivo viene subito dimenticato,cessa di esistere.
• 3°STADIO- 3-8mesi -:Reazione Circolare Secondaria
Dal 3°mese circa il bambino tende a compiere azioni che producono
risultati”interessanti” nell’ambiente esterno. Piaget chiama questi comportamenti
centrati sull’esterno REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE( es. il bambino tende a
scuotere le coperte muovendo le gambe).Con il passare del tempo le reazioni
circolari secondarie diventano sempre più complesse ed il bambino è in grado di
prendere un biscotto,portarlo alla bocca,romperlo e prenderne in più pezzi ma
non si tratta di azioni basate sull’uso dell’intelligenza propriamente detta perché
il coordinamento mezzo-fini sarà scoperto dal bambino a posteriori.
• 4°STADIO- 8-12 mesi- Coordinazione degli schemi d’azione acquisiti e il loro
impiego in situazioni nuove
A 10 mesi circa si può parlare di intenzionalità completa. A questa età il bambino
esplora il mondo esterno:morde,getta per terra,sbatte gli oggetti tra loro. Si può
parlare adesso,secondo Piaget,di atti di intelligenza caratterizzati dalla risoluzione di
problemi con i coordinamento intenzionale di mezzi e fini. Si parla sempre però di
intelligenza senso-motoria in quanto non vengono ancora utilizzate azioni e
immagini mentali. A partire dagli 8 mesi il bambino inizia a cercare oggetti anche se
questi spariscono dalla sua vista.
• 5°STADIO- 12-18 mesi: Reazioni Circolari Terziarie
Il bambino perfeziona sempre di più gli atti guidati da un’intelligenza senso
motoria,riesce infatti a prendere il pallone che sta su un armadio grazie all’uso di un
bastone. Utilizza la possibilità di camminare per esplorare il mondo che lo circonda
ed utilizza tutto ciò che trova. Piaget denomina “REAZIONI CIRCOLARI
TERZIARIE”tutte quelle azioni che vengono compiute non tanto per ottenere risultati
all’esterno quanto per comprendere le regole sottostanti agli effetti del proprio
agire(es. in presenza di una vasca piena d’acqua il bambino proverà a gettare degli
oggetti per vedere se questi galleggiano o meno).
• 6°STADIO – 18 mesi in poi-:Invenzioni di Mezzi Nuovi mediante combinazione
mentale.
Il 6°stadio del periodo senso-motorio coincide con l’utilizzo del pensiero
simbolico,ciò permette al bambino di utilizzare rappresentazioni di oggetti non
presenti e di azioni non compiute( es. per fare entrare una collanina in una
scatola di dimensioni ridotte il bambino prima di infilarla l’appallottola e poi la
ripone nella scatolina).Inoltre il bambino è in grado di imitare un’azione avvenuta
anche ore prima(Imitazione Differita)e di giocare “facendo finta”che gli oggetti
che ha a disposizione siano altri da quello che in realtà sono(Gioco Simbolico),Per
quanto riguarda le nozioni spaziali il bambino è in grado di ritornare da solo in un
posto in cui era già stato. Notevoli progressi anche per quanto riguarda le nozioni
temporali.
2°PERIODO: Periodo del Pensiero Pre-Operatorio. Si divide in due fasi:Fase PreConcettuale(2-4anni) e Fase Intuitiva(4-7 anni)
Fase Pre-concettuale(2-4 anni):E’ un periodo animato da un forte egocentrismo. Il
bambino è convinto di essere compreso anche senza esprimere i propri bisogni. Il
linguaggio è molto importante in quanto il bambino inizia ad associare le parole ad
oggetti. Il gioco occupa gran parte della giornata e l’imitazione delle persone vicine è
molto intensa,inoltre,il bambino impara a comportarsi come gli adulti vogliono ma
non ha ancora acquisito il concetto di “obbedienza”. Non è in grado di distinguere
una classe di oggetti da un singolo oggetto(es. se vede un gruppo di lumache il
bimbo è convinto che si tratti sempre di un unico animale e non ti tanti animali della
stessa specie).Il suo ragionamento non è né Deduttivo(dal generale al particolare)né
Induttivo(dal particolare al generale)ma Trasduttivo(dal particolare al particolare)
es. : se il bambino ha paura di un insetto perché l’ha punto è molto facile che abbia
paura di molti altri insetti anche se questi non lo hanno mai punto.
Fase Intuitiva(4-7 anni):Inizia la socializzazione e la partecipazione attiva alla vita
sociale.Il bambino entrando a scuola sperimenta l’esistenza di altre figure d’autorità
oltre ai genitori e inizia a rivedere le conoscenze precedentemente acquisite tramite
processi di Generalizzazione ovvero le conoscenze possedute riguardo una specifica
situazione vengono trasferite a quelle situazioni che possono essere classificate nella
stessa categoria. La sua comprensione degli eventi è ancora primitiva in quanto il
bambino non è in grado di comprendere contemporaneamente gli aspetti salienti di
una situazione. La peculiarità del pensiero nella fase Pre-Concettuale è la sua
Irreversibilità ovvero l’incapacità di considerare una serie di operazioni inverse che
possono reinstaurare la situazione originaria.
3°PERIODO: Periodo del Pensiero Operatorio Concreto(7-11 anni).
Fase delle operazioni concrete: il bambino passa dalla fase del pensiero
trasduttivo(dal particolare al particolare)tipico della fase pre-concettuale ad una
pensiero Induttivo(dal Particolare al Generale),è capace di raggiungere un punto
anche da due vie diverse e di comprendere che un’azione rimane tale anche se
ripetuta più volte. Durante questa fase il bambino getta le basi del Pensiero
Logico che caratterizza la prossima fase,quella operatoria formale e coincide con
l’ultimo stadio dello sviluppo intellettuale.
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1. Per quanto riguarda il problema della Conservazione il bambino comprende
che le quantità restano invariate malgrado le trasformazioni colte tramite
la percezione(cosa che nella fase precedente non era in grado di fare)
2. Il bambino comprende le operazioni inverse(Cosa che nella fase precedente
non era in grado di fare)
3. Il bambino ha sviluppato correttamente le nozioni di classificazione e
classe. (Cosa che nella fase precedente non era in grado di fare)
4. Lo sviluppo dell’abilità a pensare simultaneamente alla relazione partetutto si è ora stabilito. (Cosa che nella fase precedente non era in grado di
fare)
4° PERIODO: Periodo del Pensiero Operatorio Formale(11-14anni)
In questo periodo il bambino passa ad una nuova fase:quella dell’Adolescenza. Il
ragionamento dell’adolescente è di tipo Ipotetico-Deduttivo:egli per la risoluzione
di un dato problema considera tutte le ipotesi che possono verificarsi e tramite un
processo di sperimentazione combinato con l’analisi logica ogni singola ipotesi
verrà confermata o respinta.La capacità di produrre tutte le ipotesi risolutive
possibili e di verificarne la validità tramite analisi logica è una peculiarità del
pensiero operatorio formale.
(Gli esperimenti riguardanti il passaggio dalla fase delle operazioni concrete a
quella delle operazioni formali sul libro da pag. 111 a pag. 118)
Lo Sviluppo delle Conoscenze.
Piaget oltre ad interessarsi allo sviluppo delle strutture intellettuali analizza
anche i datti relativi allo sviluppo delle conoscenze. Nei suoi primi studi Piaget
interpreta lo sviluppo delle modalità di ragionamento del bambino e delle sue
conoscenze riferendosi ad alcune tendenze che differenziano il bambino
dall’adulto. La più importante è
1-L’Egocentrismo. Particolarmente utilizzato è anche il termine 2Realismo.Ulteriori spiegazioni si basano sulla 3-distinzione tra Pensiero
Precausale e Pensiero Causale.
L’egocentrismo:Con il termine Egocentrismo si indica la tendenza a non tener
conto della possibilità che esistano punti di vista diversi dal proprio,cioè la
difficoltà a considerare l’esistenza di modi di conoscere e di percepire differenti
dai propri. Piaget ipotizza che l’egocentrismo ed il realismo siano caratteristiche
“di base” peculiari dei bambini e che essi si manifestino un po’ in tutti gli aspetti
cognitivi del bambino:linguistici,morali,ecc…
Con il passare dell’età il bambino supera gradualmente tale difficoltà ma
all’ingresso della scuola elementare l’egocentrismo non è ancora del tutto
superato:basti pensare alla difficoltà dei bambini di 6-7 anni nel riconoscere la
destra e la sinistra nelle persone poste di fronte a loro.
(I 3 aspetti dell’egocentrismo verbale che si manifestano nei bambini di età
scolare si trovano a pag.119-120).
Il Realismo:Con il termine realismo ci riferiamo alla tendenza a dare più valore ai
fatti percettivi che a quelli rappresentativi e a considerare come unica realtà solo
quella visibile e materiale. Ciò porta il bambino ad attribuire a realtà puramente
soggettive come il sogno o il pensiero caratteristiche tipiche degli oggetti
materiali e alla convinzione che i nomi derivino direttamente dalle cose e che
possono essere conosciuti soltanto guardando le cose. A causa del realismo il
bambino non comprende nozioni impartite dall’adulto basate sul “possibile”o
sul”soggettivo”in quanto non vi è un sufficiente riscontro con la realtà
percettibile.
Pensiero Precausale:Il pensiero Preclusale è il prodotto delle tendenze
egocentriche e realistiche. A causa di questi tipo di pensiero il bambino vive il
mondo interiore e quello esterno come non sufficientemente distinti e quindi
come appartenenti alla stessa realtà. Per questo è convinto che gl’incubi vengano
per punire il bambino disobbediente e che l’erba cresca perché altrimenti le
mucche morirebbero di fame.
Le idee infantili sulla realtà naturale.
Animiamo Infantile:I bambini piccoli tendono ad attribuire vita,intenzionalità e
coscienza ad elementi che al contrario sono inanimati,privi di coscienza ed
intenzionalità:bambini interrogati da Piaget rispondono che la candela è viva
quando brucia e si fa male perché si consuma,quando non brucia,invece, non è
vivente.
Per quanto riguarda lo sviluppo dell’animismo è possibile distinguere 4 diversi
periodi:
1. I bambini inferiori a 5-6 anni attribuiscono vita ed intenzionalità a tutti gli
oggetti che attivamente o passivamente vengono inseriti in un qualsiasi
processo dinamico,es. il tavolo che brucia,la candela che fa luce,ecc…
2. I bambini tra i 6 e gli 8 anni rilevano tendenze animistiche solo per le cose
in movimento, es. :nubi,veicoli,ecc…
3. I bambini tra gli 8 e i 10 anni distinguono tra Oggetti che si muovono Per
Moto Proprio e oggetti che invece si muovono solo per Moto Ricevuto
attribuendo vita,coscienza ed intenzionalità soltanto ai primi, es.
vento,nubi ecc…
4. Verso gli 11-12 anni i bambini sviluppano conoscenze simili a quelle adulte.
Artificialismo Infantile: I bambini tendono inoltre a pensare che alcuni elementi
naturali siano prodotti dall’uomo(es. che le colline siano il prodotto dell’azione
fabbricatrice dell’uomo.)
Piaget spiega l’artificialismo e e l’animismo infantili sottolineando che sin dalla
nascita i bisogni dei bambini vengono soddisfatti dai genitori prima che essi li
esprimano quindi secondo i bambini gli adulti sono in gradi di risolvere qualsiasi
problema.Inoltre i bambini hanno una visione provvidenziale della natura per la
quale valgono gli stessi principi morali propri della realtà umana.
Nozioni relative al passare del temo e dell’età.
•
•
•
I bambini inferiori ai 5-6 anni non sono ancora in grado di comprendere che
una persona è più vecchia di un’altra è perché questa è nata prima. Questo
fenomeno è causato dall’influenza del Realismo Infantile che fa attribuire più
importanza alle trasformazioni vistose del corpo e non al trascorrere obiettivo
del tempo.
A 7-8 anni il bambino inizia a comprendere il concetto del passare del tempo
ma non in maniera completa.
Solo dopo gli 8 anni il bambino comprende a pieno il concetto d’età.
Considerazioni critiche sulla teoria piagetiana.
FLAVELL critica Piaget per: 1 l’interpretazione di molte affermazioni che egli chiama
“lagnanze”
in
quanto
definisce
la
teoria
dello
sviluppo
di
Piaget
generica,imprecisa,instabile nella definizione di concetti; 2 colma di vuoti tra teorie e
dati empirici; 3 esaminando le caratteristiche principali delle indagini di Piaget si
nota l’incapacità di quest’ ultimo di spiegare in modo esauriente ciò che egli ha fatto
durante gli esperimenti: è difficile criticare un avvenimento sconoscendo tutti i
singoli fattori che ne sottendono la riuscita;si può pensare infatti che egli abbia
proceduto in maniera casuale nella formazione dei campioni. 4 In ultimo Piaget trae
delle conclusioni da prove che altri studiosi definirebbero incerte e tutti i suoi articoli
sono caratterizzati da un eccesso di interpretazione.
1.
La critica a carattere più generale rivolta a Piaget è di aver proposto un
modello di sviluppo particolarmente unilaterale dove vita affettiva,linguaggio e
socializzazione sarebbero stati trascurati
2.
L’interesse di Piaget è stato più epistemologico che psicologico. Egli non era
tanto interessato a descrivere lo sviluppo psicologico quanto a ricavare da tali
studi indicazioni su come si sviluppano le strutture che permettono la
conoscenza.
3.
Piaget ha puntato l’interesse solo sugli aspetti cognitivi dell’individuo
trascurando gli altri elementi coinvolti nello sviluppo. Egli era soprattutto
interessato allo sviluppo dell’intelligenza e in particolare del Pensiero Logico
Da questi elementi si può concludere che Piaget abbia proposto un modello di
sviluppo intellettuale unilaterale in cui vita affettiva,sociale e morale sono poco
valorizzate;ma si deve sottolineare che Piaget non ha mai negato l’importanza:
1 degli aspetti affettivi:egli infatti afferma che l’affettivita e la sua privazione
possono essere causa di accelerazione o di ritardo nello sviluppo cognitivo ma
ciò non significa che l’affettività generi o modifichi le strutture cognitive;
2 degli aspetti sociali: Piaget afferma che senza l’interazione e la cooperazione
tra individui non si avrebbe il superamento dell’egocentrismo e la costruzione
dei sistemi di operazioni concrete e formali ma nega che le strutture che
sottendono l’intelligenza siano il prodotto solo delle pressioni sociali.
3 degli aspetti linguistici: Piaget ritiene che il linguaggio non sia necessario per
lo sviluppo dell’intelligenza eccezion fatta per lo sviluppo del pensiero formale.
Piaget è si più preoccupato di sottolineare come il linguaggio rispecchi
l’intelligenza e la condizioni ma non viceversa.
Critiche riguardanti queste 2 affermazione gli sono state rivolte dalla scuola
storico culturale russa(interazionisti):Vygotsky,Lurja e Leontiev. Piaget
risponde a tali critiche evidenziando che i soggetti sordomuti sono ugualmente
capaci di svolgere operazioni cognitive e che il linguaggio gestuale permette
loro la socializzazione.
• Piaget per spiegare come lo sviluppo dell’intelligenza avvenga sempre
allo stesso modo (Anche se non tutti gli indivui arrivano all’ultimo
stadio)ipotizzando l’esistenza di un FATTORE DI EQUILIBRAZIONE
accanto a fattori
maturazionali, linguistici e sociali. Il fattore di
Equilibrazione è un concetto chiave dell’epistemologia piagetiana,infatti
esso ipotizza lo sviluppo cognitivo come
una sequenza singola ed
invariante e porta Piaget a negare un ruolo determinante a fattori
affettivi,linguistici e sociali.
Sia coloro i quali attribuiscono ai fattori sociali un ruolo determinante
nello sviluppo cognitivo,sia coloro che invece sottolineano l’importanza
dei fattori maturazionali trovano il concetto di “FATTORE DI
EQUILIBRAZIONE”inutile.
Mounoud e Vinter preferiscono affermare che lo sviluppo è dovuto,in
alcuni suoi aspetti,a fattori innati.
• Critiche rivolte a Piaget anche relativamente al 1°anno di vita.
Piaget nega,durante questa fascia d’età,l’esistenza di strutture
cognitive,a parte i riflessi,tanto da non ammettere che il cervello possieda
tipi di preadattamento nei confronti di un mondo fatto di persone.Critiche
riguardanti questo concetto provengono da Gibson,Bruner e Bower che
evidenziano le notevoli abilità percettive ,il coordinamento tra percezione
ed azione che avviene infatti a livello innato.
• Altre critiche riguardano l’uso del Pensiero Formale che Piaget vede
comparire soltanto al Sesto Stadio del periodo senso-motorio(ovvero dai
18 mesi in poi.)Alcuni studiosi affermano che i tempi di passaggio tra uno
stadio ed un altro disomogenei e più lunghi quindi sarebbe necessaria una
modifica non indifferente della teoria piagetiana.
Apprendimento e Strutture della Conoscenza.
Inhelder,Bovet e Sinclair elencano 3 meccanismi responsabili
Tre studiose:
dell’apprendimento e dello sviluppo:
1. ATTIVITA’ DEL SOGGETTO: ogni situazione di apprendimento è tanto più
fruttuosa quanto più il soggetto è attivo.
2. COORDINAZIONE DEGLI SCHEMI: ogni nuova struttura integra gli schemi
interiori primitivi che devono essere arricchiti dagli adulti senza che essi
diano la soluzione al bambino. Affinchè l’apprendimento avvenga il
bambino deve essere unico protagonista motivato.
3. TAPPE D’EVOLUZIONE: lo sviluppo cognitivo ha delle tappe evolutive
sequenziali da raggiungere e superate. Bisogna conoscere tali tappe per
valutare il reale sviluppo cognitivo del bambino.
Case e Leone: due ottimi esempi di studiosi neopiagetiani.
Concordano con Piaget per quanto riguarda:
1. Lo sviluppo può essere descritto sulla base di una successione per stadi
caratterizzati ognuno da una propria struttura di pensiero.
2. Ogni struttura si svilupperebbe inglobando quella precedente
3. Ogni stadio è caratterizzato da modificazioni quantitative e qualitative.
Differenze con Piaget:
1. Sottolineano il ruolo dei processi maturativi(innati).
2. Non tengono conto del fattore di equilibrazione(che spiega lo sviluppo
come una lunga serie di sequenze singole ed invarianti).
3. Descrivono in modo più analitico di quanto faccia Piaget ulteriori
passaggi all’interno dei 4 stadi classici piagetiani e considerano i
momenti di stallo normali all’interno dello sviluppo.
Leone :
1. Afferma che la capacità mentale del bambino progredisca l’età
2. Inserisce a tal proposito il concetto di Unità –capacità di base che parte
dai 2 anni e che progredisce di un’unità ogni 2 anni-grazie al quale il
bambino con il passare dell’età ha a disposizione sempre più spazio
mentale per l’attivazione dei proprio schemi mentali.
3. Sottolinea
l’importanza di fattori percettivi,affettivi,motivazionali ed
esperenziali che possono influenzare il ragionamento del bambino.
Case:
1. Inoltre per lui ogni stadio è suddivisibile in 3 sottostadi ed il bambino
Afferma che per ogni stadio vi è un miglioramento quantitativo. cresce di
1 unità ogni sottostadio arrivando ad un massimo di 3 unità per ogni stadio.
2. Case al contrario di Leone afferma che le differenze della capacità della
memoria di lavoro tra adulti e bambini,è causata da motivi funzionali e non
strutturali
3. Secondo Case le strategie utilizzate dai bambini nella risoluzione dei
problemi sono influenzate sia dalle conoscenze possedute che dallo spazio
mentale che il bambino ha a disposizione.
Doise e Mugny:il gioco cooperativo.
Doise e Mugny,per quanto riguarda l’apprendimento,sottolineano l’importanza
dell’interazione sociale fra bambini. Il loro esperimento più famoso è un
dispositivo utilizzato per il Gioco Cooperativo. Si tratta di un tavolo con un
disegno prestampato ed un pennarello collegato da un filo a 2 pulegge. Le 2
pulegge tenute in mano dai bambini hanno 2 rotelle al centro che permettono di
far muovere il pennarello e di girare il filo.A questo punto i bambini possono
compiere 3 azioni:
1. tenere bloccato il pennarello.
2. spostare il pennarello verso sé.
3. spostare il pennarello lontano da sé.
Partecipano a questo esperimento bambini appartenenti a 3 fasce d’età:
1°fascia:bambini compresi tra i 5 e i 6 anni. 2° fascia :7-8 anni. 3°fascia:9-10
anni.
I risultati più significativi emersi riguardano:
•
Gruppi o Singoli: A 7-8 anni il gruppo fornisce prestazioni migliori dei singoli.
Tale effetto è minore per i bambini appartenenti alla 1° e alla 3°fascia
d’età.Infatti il compito risulta troppo difficile per bambini di 5-6 anni e troppo
facile per quelli di 9-10 anni.La cooperazione tra i bambini di 7-8 anni
favorisce l’apprendimento e la risoluzione di un nuovo compito.
•
Gruppi con o senza capo: A 7-8 anni forniscono prestazioni migliori i gruppi
spontanei(senza un capo).Il contrario avviene a 9-10 anni. Interpretazione: il
gruppo gerarchizzato funziona meglio quando il compito è di una certa facilità
e quindi ha un carattere prettamente esecutivo.
• Aiuto del linguaggio:A 7-8 anni il compito risulta più difficile se eseguito senza
comunicazione verbale.A 9-10 anni tale difficoltà sparisce essendo il compito
molto più facile per i soggetti appartenenti a questa fascia d’età.
La cooperazione tra bambini è fondamentale perché suscitando un conflitto
sociocognitivo lo sviluppo cognitivo viene favorito.Anche la cooperazione tra
bambino ed adulto è molto importante in quanto il bambino confronta le proprie idee
con una persona più grande ma è importante che il bambino si senta trattato “alla
pari”. In ultimo si è notato che le prestazioni del bambino migliorano quando è lui a
svolgere il ruolo dell’insegnante rispetto ad un altro allievo.
Le idee del bambino sulla scrittura prima di “saper” leggere e scrivere
Due studiose di orientamento neopiagetiano(Teberosky e Ferreiro)si sono
interrogate sulle idee che hanno i bambini sulla lettura prima di saper leggere e
scrivere. Ciò evidenzia un tipico approccio piagetiano:ritenere che il bambino formuli
ipotesi su tutti gli aspetti della realtà con cui viene a contatto e si costruisca delle
conoscenze al proposito.
Si ritiene che il bambino acquisisca le prime nozioni sulla lettura e sulla scrittura in
prima elementare. Già a 3 anni il bambino sa qualcosa su cosa significa scrivere e
leggere, l’apprendimento della lettura e della scrittura consiste nell’acquisizione
concettuale. L’ambiente sociale al quale il bambino appartiene influenza
positivamente o negativamente lo sviluppo delle concettualizzazioni.
Quando c’è qualcosa da leggere?
•
Dai 2-3 anni i bambini distinguono tra i disegni e la scrittura. Nella scrittura vi
sono dei segni che non sono immagini.
• Dai 3-4 anni i bambini pensano che solo alcuni segni(lettere)possono essere
lette:devono essere più segni e non uguali. Anche un solo carattere può essere
letto ma si tratta di un numero.
Il bambino non si pone spontaneamente il problema se si legge da sinistra verso
destra o viceversa.
Cosa c’è da scrivere?
I bambini piccoli(3-4 anni)pensano che non si possa scrivere tutto ma solo le cose
importanti come i nomi.
Sillabazione e ulteriori suddivisioni:
Già a partire dai 4-5 anni i bambini tendono a pensare che la parola singola es. CASA
sia scritta con più caratteri.
Pur vedendo la parola scritta in maiuscolo con 4 caratteri separato CASA i bambini
dicono che ci sia scritto CA-SA.(Fase sillabica).Più tardi,verso i 5-6 anni,potranno
rivedere le proprie opinioni per avviarsi verso la suddivisione alfabetica(Fase
alfabetica).
Primi tentativi di scrittura:
Di solito il primo soggetto di scrittura è il proprio nome.
Cap.7
Cap.8
Lo Sviluppo del Pensiero:
Contributi di orientamento Cognitivista
Lo Sviluppo Delle Emozioni
Secondo Plutchick un’emozione è “una complessa serie di eventi che inizia con la
percezione di uno stimolo e finisce con un’interazione tra l’organismo e lo stimolo
che ha dato avvio alla catena di eventi. Le maggiori componenti della catena sono:
1. una valutazione cognitiva dello stimolo;
2. un sentimento o esperienza soggettiva;
3. un’eccitazione fisiologica
4. un impulso all’azione
5. un comportamento manifesto
Darwin ipotizzò che le emozioni abbiano una funzione adattiva al fine di permettere
una reazione gli stimoli esterni. Altri studiosi avvalorano l’ipotesi secondo cui vi è
una base innata ed universale delle esperienze emozionali. Altri ancora pensano che
vi sia una base innata che sottende sl riconoscimento delle espressioni facciali
relative alle emozioni.
Possiamo distinguere 6 componenti che caratterizzano un’emozione:
1. La presenza di uno stimolo scatenante che può essere esterno(qualcosa che fa
paura)o interno(un pensiero che genera ansia,angoscia o disperazione)
2. La valutazione della situazione porta a un vissuto soggettivo(di paura,di
tristezza,di angoscia,ansia e disperazione,o di gioia)un feeling che si
differenzia a seconda delle emozioni provate
3. La
comparsa
di
reazioni
fisiologiche
particolari(tremore,sudorazione,tachicardia,ecc…)
4. Una reazione tonico-posturale(di tensione o di rilassamento)che tende ad
interessare di solito tutto il corpo.
5. e a manifestarsi nelle espressioni del volto,nei gesti,nella voce,ecc..
6. e a realizzarsi tramite comportamenti esterni a seconda delle emozioni
provate(es. lo scappare via,il piangere,l’urlare).
Le emozioni hanno 3 peculiari funzioni:
1 di attivare l’organismo per far fronte ad una situazione vissuta come eccezionale.
Le altre 2 sono di tipo comunicativo:comunicare all’esterno la propria situazione( es.
arrossendo) e comunicarla a se stessi.
Si deve distinguere tra:EMOZIONI PRIMARIE(quelle cioè che hanno una base
innata)e le EMOZIONI COMPLESSE.
Tra le Emozioni Primarie si annoverano:
• TRISTEZZA
• FELICITA’
• INTERESSE
• PAURA
• COLLERA.
Alcuni a queste aggiungono anche:
• SORPRESA
• DISGUSTO.
Oggetti di discussione è l’aggiunta tra le emozioni primarie del:
• SENSO DI COLPA
• DISPREZZO
• VERGOGNA.
Tra le Emozioni Complesse si annoverano:
• DELUSIONE in cui sono comprese sia la sorpresa che la tristezza. Essa è
caratterizzata da tristezza,collera,o vergogna.
Teoria dello Sviluppo delle Emozioni
Nel corso dello studio sullo sviluppo emotivo si sono andate delineando due
diverse ipotesi teoriche: la TEORIA DELLE DIFFERENZIAZIONE e la TEORIA
DIFFERENZIALE.
TEORIA DELLA DIFFERENZIAZIONE(Bridges 1930)
La teoria della differenziazione ipotizza che:
All’inizio,nel neonato,sia possibile distinguere soltanto uno stato di maggiore o
minore eccitazione.
Successivamente avviene una differenziazione che permette di distinguere tra
stati emotivi di Sconforto e di Piacere.
Dopo i 3 mesi lo SCONFORTO si differenzierebbe in PAURA,COLLERA,DISGUSTO.
Ancora più tardi il PIACERE si differenzierebbe in GIUBILO ed AFFETTO PER GLI
ADULTI.
Per i primi 18 mesi per lo Sviluppo delle emozioni si distinguerebbero 6 stadi:
1. Primo
Stadio(0-1
mese):PRECURSORI
DELLE
EMOZIONI:sorriso
endogeno,trasalimento,dolore(manifestato dal pianto)sconforto.
2. Secondo Stadio(1-3mesi): PRECURSORI DELLE EMOZIONI:attenzione coatta
precoce(il bambino di fronte ad uno stimolo nuovo lo fissa)per poi passare allo
sconforto.Comportamento precursore della paura.
3. Terzo Stadio(dai 3 mesi in poi): Compaiono le prime emozioni vere e proprie:
piacere,rabbia,tristezza.. Si tratta di emozioni basate su azioni del bambino
centrate su oggetti esterni( es. il bambino prova tristezza quando non riesce a
raggiungere un oggetto, prova piacere quando i suoi tentativi riescono)
4. Quarto Stadio: caratterizzato da una maggiore consapevolezza delle proprie
emozioni.
5. Quinto Stadio: Le emozioni diventano sempre più raffinate e compaiono le
ambivalenze di emozioni.
6. Sesto Stadio: E’ caratterizzato dalla Sperimentazione a livello affettivo ed
emotivo. Compaiono Ansia,Petulanza,Esultanza.
Dopo i 18 mesi apparirebbero ulteriori emozioni quali vergogna,affetto per se
stessi e più tardi orgoglio,amore,ecc…
TEORIA DIFFERENZIALE(Izard 1978)
La teoria Differenziale si caratterizza rispetto alla teoria precedente per
l’importanza attribuita alle componenti innate.
Izard distingue 3 LIVELLI DI SVILUPPO:
1°(0-3mesi):caratterizzato dall’espressione delle emozioni per comunicare i
propri bisogni .Si tratterebbe di emozioni di interesse,sconforto,tristezza,sorriso
endogeno,trasalimento e disgusto.
2°(dai 3 ai 9mesi)Il bambino presta attenzione al mondo esterno.Appaiono
collera,gioia,paura e sorpresa.
3°(da 9 mesi in poi) Caratterizzato dalla comprensione di sé e del proprio
agire.Compaiono emozioni nuove di Disprezzo,Colpa e Timidezza.
Scherer ritiene che lo sviluppo emotivo del bambino sia condizionato dalle sue
capacità di valutazione.
Al primo mese il bambino è in gradi di comprendere se uno stimolo gli è nuovo o
familiare. Appaiono infatti emozioni di Trasalimento,Sorpresa e Noia.
Al secondo mese il bambino è in grado di distinguere tra emozioni che gli
provocano piacere e stimoli che provocano dispiacere. Appaiono infatti emozioni
di piacere e di dispiacere.
Dal terzo mese in poi il bambino è in grado di valutare uno stimolo a seconda che
questo gli permetta di raggiungere un obiettivo o al contrario lo ostacoli. Se lo
stimolo ostacola il bambino nel raggiungimento degli obiettivi compaiono
emozioni di collera e paura,se al contrario lo agevola compaiono emozioni di gioia
e contentezza.
Harris come Darwin concorda sul fatto che il bambino abbia un repertorio innato
di conoscenze che gli permettono di riconoscere le espressioni facciali relative a
felicità,rabbia e dispiacere ed attribuisca ad esse un corretto significato.Inoltre
Harris enfatizza il ruolo delle Competenze Cognitive del bambino nella
comprensione delle emozioni.
Nella fanciullezza compaiono tentativi di controllo delle emozioni.
Comparsa delle varie emozioni
Esistono concordanze da parte degli studiosi relativamente alla presenza:
• Del sorriso endogeno,trasalimento e sconforto sin dalla nascita.
• Del sorrido al volto umano (nel 2° e 3° mese)
• Del riso come espressione di Gioia,emozioni di Rabbia,Paura,Collera(tra i 3 ed i
9 mesi)
• Della Colpa e del Disprezzo (dopo il 1°anno di vita)
Discordanze per quanto riguarda
• Sorpresa e Vergogna
• La comparsa della Gioia,della Rabbia,della Collera e della Paura si colloca
nel periodo tra i 3 e gli 8 mesi,periodo delle reazioni circolari secondarie.
La comprensione delle emozioni altrui.
Secondo l’ipotesi innatista di Darwin il bambino già in età precoce dovrebbe essere in
grado di comprendere le emozioni altrui.
Da vari studi ed esperimenti è emerso che:
• Gia ad 1 anno i bambini interpretano correttamente le espressioni emotive che
le loro madri rivolgono sia a loro che ad oggetti esterni.
• A 2-3 anni i bambini non soltanto comprendono le emozioni altrui ma in caso
di emozioni “negative” tentano di consolare l’altro.
• Dai 3 anni in poi i bambini sono in grado di comprendere che le reazioni alle
emozioni sono soggettive per cui la stessa emozione può essere positiva per
un soggetto e negativa per un altro.
Il controllo delle emozioni.
Dagli 8-9 mesi circa iniziano i primi tentativi di controllo delle emozioni. I progressi
nello sviluppo cognitivo possono favorire tale controllo.
Dai 6-7 anni i bambini riescono a controllare parzialmente le emozioni e preferiscono
la modalità “sostitutiva”,ovvero riempiono la mente con qualcosa di più piacevole
rispetto a quella precedente.
(consultare il libro a pag.224-225).
Cap 9 Lo Sviluppo Affettivo Secondo la Psicoanalisi
La psicoanalisi viene ripresa per illustrare alcuni aspetti significativi sul piano
evolutivo,prendendo in considerazione:
• Le caratteristiche fondamentali degli stadi psicosessuali (freud).
• Come
l’individuo
costruisce
il
primo
rapporto
affettivo
con
una
persona(Pine,Mahler).
• Come avviene progressivamente la definizione dei confini individuali e la
distinzione di sè dagli altri(Spitz).
• La costruzione dell’identità personale (Erikson).
I primi 18 mesi di vita
Lo stadio orale
La psicoanalisi considera di notevole importanza la zona della bocca del bambino
in quanto essa,oltre a soddisfare i bisogni alimentari ed essere il mezzo di
comunicazione con il mondo esterno,è la zona che permette le prime sensazioni di
piacere e per questo è definita zona erogena o prima sede della libido. Per Freud
la pulsione non è indirizzata verso altre persone ma si soddisfa sul proprio
corpo,per questo è una zona autoerotica. L’atto del succhiare presenta 3
caratteristiche essenziali:
1. Non conosce ancora l’oggetto sessuale
2. E’ autoerotica
3. La sua meta sessuale è dominata da una zona erogena.
Data l’importanza della zona orale la qualità della relazione che si instaura tra
madre e bambino può risultare particolarmente condizionata da come vengono
risolti i problemi dell’alimentazione,si tratta infatti di un vero e proprio dialogo.
Con la comparsa dei primi denti(circa 6°mese)il bambino mordendo,ha la
possibilità di attaccarsi a parti del mondo esterno,impossessandosene. Con lo
svezzamento il bambino compie un ulteriore passo molto conflittuale e difficile
perché vive sentimenti di privazione ed assume atteggiamenti di rifiuto quali per
esempio sputando il cibo diverso dal latte. Con lo svezzamento si sviluppa la
conoscenza che il bambino ha della madre.
Il processo di separazione-individuazione:Mahler.
In questo periodo inizia quello che la Mahler chiamò Processo di IndividuazioneSeparazione,tale processo porterà gradualmente il bambino a conoscere se stessi e a
distinguersi dagli altri. Durante una prima fare detta “Autismo primario” il bambino
non distingue tra ciò che è dentro e ciò che è fuori,tra ciò che appartiene a lui e ciò
che appartiene alla madre(ad es. il seno).Si può quindi sinteticamente affermare che
il bambino si trova in una situazione di totale o quasi indifferenziazione. A partire dal
2° mese di vita il bambino inizia a comprendere che ci sia qualcuno che soddisfi i
propri bisogni(Fase Simbiotica). Pian piano inizia il processo di differenziazione con il
mondo esterno.;un segno di avvenuta differenziazione è il sorriso al volto umano.
Comportamenti di differenziazione sono: si stringerà o allontanerà dal corpo della
madre,porterà la mano in bocca,con la mano toccherà il seno della madre. Tutti
questi sono comportamenti d’attesa. Con il passare del tempo il bambino diventerà
sempre più attivo:toccherà le guance o il vestito della madre e verso i 5 6 mesi come
avviene per lo sviluppo intellettuale agirà sempre di più sul mondo esterno. Il
processo di separazione-individuazione procederà fino i 12 mesi quando subentrerà
la deambulazione che segna la fase dedicata all’esplorazione e la sperimentazione.
Le Relazioni Oggettuali: Spitz.
Gli studi di Spitz sono rivolti soprattutto alla descrizione di come avviene la
costruzione di quello che in psicoanalisi viene detto “oggetto libidico”. Nella vita
intellettuale il bambino costruisce un mondo esterno costituito da oggetti situati
nello spazio e collegati tra loro da cause ed effetto;la stessa cosa avviene per la
costruzione dell’oggetto libico necessario per l’instaurazione della prima relazione
affettiva. Tappa fondamentale è costituita dal sorriso al volto umano. Il bambino
inizia così ad essere attivo nei confronti di ciò che è esterno a lui;con ciò non siamo
di fronte al riconoscimento di una persona ma alla costituzione di una relazione
oggettuale. Con il sorriso il bambino consolida la capacità di provare sentimenti nei
confronti di un’altra persona. Successivamente manifesterà i propri sentimenti di
dispiacere allo sparire della madre. La costruzione dell’oggetto libidico avviene però
sempre verso il 6°-8° mese di vita. Proprio quest’ultima fase è definita con il termine
“Angoscia dell’8° mese”. Durante questo periodo il bambino può smettere di
sorridere e di fronte ad un estraneo(soprattutto se la madre non è presente)può
anche scoppiare a piangere. Ciò significa che il bambino differenzia benissimo la
madre da un estraneo e la reazione di angoscia è motivata dalla paura del bambino
che la madre lo abbandoni e non torni più.
La costruzione dell’identità personale :Erikson.
Nell’analisi di Erikson il focus si sposta sulle strategie che l’Io adotta per affrontare
non tanto le istanze dell’Es quanto il mondo esterno nella sua complessità. La fase
relativa al periodo compreso tra la nascita e i primi 18 mesi di vita è definita
“dall’acquisizione di un senso di fiducia di fondo,attraverso il superamento del senso
di sfiducia”. Secondo Erikson durante questa fase compito evolutivo primario è
acquisire fiducia in se stessi e negli altri. Su tali basi il bambino accetta l’assenza
della madre con la consapevolezza che questa ritornerà. (nota 6 di pag. 234)
I Secondi 18 mesi di vita (dai 18 mesi ai 3 anni).
Lo stadio anale.
Secondo Freud durante il 2° ed il 3°anno di vita si assiste ad un cambiamento della
zona erogena:da quella orale a quella anale. I bambini che utilizzano l’eccitabilità
della zona anale si tradiscono nella ritenzione delle masse fecali finchè queste non
provocano contrazioni muscolari e un forte stimolo sulla mucosa. Il contenuto
intestinale è trattato come una parte del proprio corpo e rappresenta un regalo. Il
bambino infatti lo adotta come strumento di controllo sia su se stesso che sul mondo
esterno in quanto con il controllo degli sfinteri il bambino esprime accettazione o
rifiuto,obbedienza o ostilità. Durante questo periodo il bambino può avere
atteggiamenti contraddittori in quanto avere una cosa o una persona per se e nello
stesso tempo poterne fare ciò che vuole anche distruggerla rappresenta per lui un
conflitto emotivo. Tali battaglie emotive hanno il significato di dare inizio ad una
sorta di indipendenza ma l’indipendenza del bambino di questa età è sempre molto
relativa.
Il processo di separazione-individuazione
Come già preannunciato con la deambulazione il bambino inizia ad esplorare
l’ambiente,ad allontanarsi dall’oggetto libidico con particolare sicurezza. Dopo un po’
d tempo però questa sicurezza inizia a diminuire, il bambino infatti ricerca
l’autonomia ma allo stesso tempo sente il bisogno di rifugiarsi presso l’adulto,egli ha
bisogno di verificare di non essere solo nelle proprie esperienze. Conclusa questa
fase di riavvicinamento il terzo anno è caratterizzato dal consolidamento del senso
della propria individualità e perché il bambino,in assenza della madre,porta con sé
l’oggetto libidico(oggetto transizionale che separa l’ambito del soggettivo da quello
oggettivo). Secondo la psicoanalisi in questo periodo diventano molto importanti
anche figure diverse da quella materna,in particolare quella del padre.
Le relazioni oggettuali: Spitz
Secondo Spitz un fenomeno particolare nel secondo anno di vita è costituito dal “no”,
Tale parola utilizzata dalla madre e accompagnata dal gesto di scuotere la testa
impedisce al bambino di fare ciò che egli desidera. Ciò genera molta frustrazione nel
bambino che si trova in conflitto tra il legame libidico che lo spinge verso la madre e
l’aggressività provocata dalla frustrazione di non poter fare ciò che vuole a causa
dell’imposizione della madre,il bambino allora tenta una soluzione di compromesso
che
consiste
in
un
cambiamento
consentita
da
un
meccanismo
di
difesa:l’identificazione.
Quindi
il
bambino
applica
l’identificazione
con
“l’aggressore”(la madre).Compiuto tale passo inizia la Fase Di Ostinazione.
La costruzione dell’identità personale(Erikson)
Secondo Erikson il periodo compreso tra i 18 ed i 36 mesi è caratterizzato “dall’
Acquisizione del Senso Di Autonomia e dalla Lotta contro il Senso Di Dubbio e la
Vergogna.”In questo periodo conflittuale il bambino ha una forte spinta verso
l’indipendenza ma dall’altra parte ha paura della separazione dai genitori e di
perdere la stima di sé di fronte ad un insuccesso. Per quanto riguarda il controllo
degli sfinteri nella fase anale il bambino da una parte si sente capace del controllo
ma dall’altra non si sente sicuro di farlo.In questo periodo il sostegno dell’adulto è
molto importante,se tale figura dovesse mancare provocherebbe l’insorgere nel
bambino sentimenti di dubbio e vergogna.
Dai 3 ai 6 Anni.
Lo Stadio Fallico(Freud)
In questa fase l’interesse dominante è per i genitali. Bambini e bambine sono
centrati sui genitali maschili(il pene)e non riconoscono la vagina come tale. Inoltre
acquista importanza la manipolazione dei genitali: la masturbazione.
Questo stadio è caratterizzato dal Complesso di Edipo che comporta sentimenti
libidici per il genitore del sesso opposto e atteggiamenti ambivalenti verso quello
dello stesso sesso. Per quanto riguarda la bambina il complesso edipico ha inizio con
la constatazione di non possedere il pene,si stupisce,spera in un cambiamento e non
è convinta che le altre bambine siano come lei. Pian piano si convince di essere
uguale a tutte le altre femmine ed in particolar modo alla madre così rivolge tutte le
attenzioni al padre entrando in conflitto con la madre che inizia ad essere svalutata
ma
rimane
comunque
un
modello
da
imitare.
Grazie
al
meccanismo
dell’identificazione allora la bambina si identifica con la madre rinunciando alla
rivalità e superando il conflitto.
Il bambino al contrario prova una grande ammirazione per il padre,vorrebbe essere
come lui e lo imita in tutto. Pian piano però inizia a rivolgere tutte le sue attenzioni
verso la madre e si rende conto che il padre ostacola il suo cammino verso
lei,vorrebbe sostituirsi con il padre ma non può. L’identificazione quindi si trasforma
in ostilità. Tutto ciò causa un conflitto emotivo nel bambino. Secondo Freud
l’angoscia di castrazione costituisce la spinta al superamento del complesso di Edipo.
Il bambino cessa la sua ostilità verso il padre e tende di nuovo all’identificazione.
Con la risoluzione del complesso di Edipo inizia la Fase di Latenza.
La costruzione dell’identità personale(Erikson)
Secondo Erikson il periodo compreso tra i 3 ed i 6 anni è caratterizzato dall’
“acquisizione del senso di iniziativa e dal superamento del senso di colpa”. In questo
periodo il bambino tende a prendere iniziative,a raggiungere obiettivi e a competere
con gli altri. A volte infatti il bambino può mostrare una notevole aggressività o
eccessivo attivismo. Le femmine invece tendono ad avere comportamenti volti ad
accattivarsi le simpatie degli altri,ad acquistare valore ed importanza per gli altri.
L’età della Scuola Elementare.
La fase di latenza(Freud).
Con la risoluzione,più o meno organica,del complesso edipico inizia la Fase di
Latenza in cui l’individuo impara le proprie capacità di dominio della pulsione
sessuale. Gli impulsi sessuali non cessano di esistere ma l’energia viene sublimata e
canalizzata verso attività intellettuali sociali e scolastiche.
I meccanismi di
sublimazione e della Formazione Reattiva(in questo caso si intendono l’esaltazione di
emozioni e di sentimenti quali la condanna,la vergogna ed il disgusto)sono
responsabili dell’ “amnesia infantile”,che porta a ricordare poco di quanto è avvenuto
nei primi 6-7 anni di vita.
La Costruzione dell’identità personale(Erikson)
Secondo Erikson questo periodo è contraddistinto “dall’acquisizione del senso di
industriosità e dalla difesa dal senso di inferiorità”.Il bambino si sente competente,in
cerca di successo e vuole dimostrare a sé stesso che riesce a padroneggiare le
situazioni.Quando non ci riesce subentrano sentimenti di inadeguatezza e di
inferiorità. Nel complesso però si tratta di un periodo tranquillo in cui è attribuito
molto interesse ai coetanei.
L’Adolescenza.
Lo stadio Genitale.
Con la pubertà e l’adolescenza gli impulsi libidici ritornano attivi ed il complesso
di Edipo potrebbe riemergere ma la qualità delle pulsioni non è uguale a prima.
Nell’adolescenza infatti, avviene la sostituzione delle pulsioni pregenitali con
pulsioni sessuali di tipo genitale. L’adolescente può investire come oggetti
d’amore genitori,fratelli e sorelle e iniziano fantasie incestuose.
Il preadolescente cerca di contenere gli impulsi sessuali con meccanismi di difesa
quali la rimozione,la formazione reattiva,la sublimazione.La battaglia contro i
genitori è condotta in molti modi: dall’indifferenza alla negazione della loro
importanza alla denigrazione,al pensiero che loro siano inutili e
stupidi.L’adolescente cerca una sostituzione per i genitori e per i loro ideali e lo
trova in un leader adulto(attore,calciatore)e nel gruppo dei coetanei.
La Costruzione dell’Identità personale (Erikson)
Secondo Erikson questa fase è contraddistinta dall’”acquisizione del senso di
identità e dal superamento del senso di diffusione dell’identità”. Da una parte
l’individuo tende a mettere in discussione l’identità della fanciullezza,dall’altra fa
fatica a definire sia la propria identità che la sua proiezione nel futuro. Il
confronto con i coetanei favorisce la sperimentazione di diversi modi di essere e
di proporsi ma quando l’adolescente sui identifica con identità socialmente non
accettare avremo un’identità deviante. Se invece l’individuo mostra difficoltà ad
identificarsi con i propri ruoli nelle diverse situazioni avremo un’identità diffusa
ovvero una personalità frammentaria senza un vero e proprio nucleo. Erikson
propone dopo la pubertà altre 3 fasi evolutive: la 6° riguarda la prima età adulta
ed è caratterizzata da intimità e solidarietà contrapposta ad isolamento per cui il
giovane dopo aver costruito un’identità stabile ha bisogno di intimità perdendosi
nell’altro. Esperienze negative portano all’isolamento e alla sfiducia negli altri.
La ° fase dell’età adulta è caratterizzata da generatività opposta a stagnamento
per cui l’attenzione dell’adulto si sposterà sull’educazione dei figli e alla loro
crescita.
L’8° fase è caratterizzata dall’integrità dell’io opposta a disperazione;l’individuo
farà un bilancio della propria vita passata con l’accettazione dei limiti che
subentrano con l’età senile e il problema della morte è centrale. In caso di non
accettazione subentra la disperazione.
Cap 10 Lo Sviluppo Sociale
In questa ottica lo sviluppo affettivo è incluso nello sviluppo sociale.
Bowlby e la prospettiva interattivo-cognitivista.
Tra il 1950 ed il 1960 il “comportamento” entra in crisi. Bowlby propone “un
quadro teorico di riferimento” centrato sulla nozione di attaccamento.
Secondo Bowlby il bambino è predisposto geneticamente a ricercare i membri
della propria specie e soprattutto la propria madre. Il periodo che va dai 6 mesi al
1° anno di vita è fondamentale affichè si stabilisca un ottimale legame di
attaccamento con la propria madre ed i lunghi periodi di abbandono possono
influenzare negativamente la formazione della personalità del bambino. Bowlby
infatti formula l’ipotesi sul piano evoluzionistico secondo la quale il
comportamento di attaccamento assolva la funzione di proteggere il piccolo dai
pericoli e per questo esso si manifesta maggiormente nelle situazioni di pericolo.
Bowlby distingue inoltre due tipi di comportamento di attaccamento: i
comportamenti di segnalazione(pianto,sorriso,sollevare le braccia) e quelli di
accostamento (suzione,aggrapparsi,seguire). Secondo lui la socializzazione è un
bisogno primario.
Critiche a Bowlby:
•
Enfatizza il concetto che il comportamento di attaccamento si realizzi con
una sola persona.
• Enfatizza il comportamento di attaccamento come se questo fosse il
prototipo di tutte le relazioni successive.
• Sottovaluta l’importanza,nei primi anni di vita,del rapporto tra i coetanei.
Punti di forza della prospettiva interattivo-cognitivista:
• La teoria dell’attaccamento è rivolta sia al bambino che alla madre
concepiti come unità che si evolve insieme.
Il termine “cognitivista” indica la tendenza a esaminare lo sviluppo sociale con gli
stessi paramentri di studio utilizzati per lo studio delle funzioni cognitive.
I primi 3 anni di vita
L’interazione con i genitori
Dai 2 mesi: il bambino progredisce nel prestare attenzione al mondo esterno. Le
interazioni vis-à-vis durante questo periodo sono per lui e per la madre molto
soddisfacenti .Gli scambi sociali migliorano gradualmente man mano che le azioni del
bambino diventano sempre più autonome.
Dai 5 mesi: Le attenzioni del bambino gradualmente sono rivolte anche agli oggetti
inanimati. Il bambino riconosce la madre dalle persone a lui estranee e su tali basi si
fonda il legame di attaccamento.
Dagli 8 mesi: lo sviluppo del bambino si manifesta con cambiamenti notevoli(paura
degli estranei e le interazioni con il care-giver sono fondati sulla reciprocità e
sull’intenzionalità.)
Da esperimenti condotti sui bambini le caratteristiche dell’oggetto di attaccamento
sono:
1. La disponibilità del care-giver nel prestare attenzione ai bisogni del bambino.
2. La quantità e la qualità dell’interazione che il care-giver avvia spontaneamente
con il bambino. Infatti se una madre poco stimolante è associata ad un padre
particolarmente attivo quest’ultimo diverrà l’oggetto di attaccamento.
Dopo la comparsa dell’attaccamento il bambino avendo introiettato la figura
d’attaccamento manifesta comportamenti di separazione e di esplorazione.
L’attaccamento può instaurarsi anche con altri membri della famiglia. In effetti quasi
sempre l’oggetto di attaccamento è la madre e più raramente il padre ma con il
progredire dell’età il numero delle persone a cui è rivolto l’attaccamento aumenta.
(Continuare sul libro da pag. 254 a 261).
CAP 11 Lo Sviluppo Comunicativo E Linguistico
Nel panorama di studi sullo sviluppo del linguaggio fino agli anni 50 possiamo
individuare 3 filoni di ricerca:
Negli anni 0 studiosi
che si sono interessati
dello sviluppo
fonologico,semantico
e sintattico dei
bambini: De
Laguna,Stern,
Gregoire e McCathy
Negli anni 60 lo Studio del
Linguaggio fu strettamente
connesso allo Studio della
Mente:
Piaget,Vygotsky,Kaplan e
Werner.Esso fu studiato
anche secondo
l’orientamento
comportamentista,
Negli anni 70 inizia
una nuova fase di
studi con Comsky in
cui furono studiati i
rapporti tra:
• Linguaggio
• Attività Mentali
• Contesti sociali
La comunicazione non verbale.
La comunicazione Verbale è soltanto una delle tante forme di comunicazione.Gli
psicologi da circa 20 anni dedicano la loro attenzione ai comportamenti comunicativi
non verbali.
Argyle distingue a tal proposito 10 tipi di segnali non verbali:
1. Aspetto esteriore
2. Aspetti non linguistici del discorso(tono di voce,velocità nel parlare,ecc..)
3. Gesti
4. Cenni del capo
5. Espressione del volto
6. Sguardo
7. Postura
8. Orientazione(come una persona è situata rispetto all’altra)
9. Contatto Fisico
10. Vicinanza.
Secondo Argyle i segnali non verbali assolvono 3 diverse funzioni:
1. Controllo della Situazione Sociale Immediata
2. Sostegno della comunicazione Verbale
3. Sostituzione dell’eloquio.
Comunicazione tra animali
Le 4 forme elementari di comunicazione tra animali sono:
1. per mettere il gruppo in stato di allarme( alcuni animali con le grida,altri come
le formiche emettendo un particolare odore)
2. per richiamare o trovare un compagno(luminosità delle lucciole)
3. per allontanare o minacciare(gli uccelli emettono un particolare canto per
marcare il territorio)
4. per procurarsi il cibo(le formiche emettono un particolare odore).
Comunicazione Gestuale e Linguaggio dei Segni.
Ekman e Friesen individuano 5 categorie di segni non verbali che si riferiscono in
particolar modo ai gesti delle mani:
1. Segnali Emblematici:segnali intenzionali aventi un particolare significato
traducibile direttamente in parole( es. scuotere la mano in segno di saluto).
2. Segnali Indicatori: segnali non verbali che indicano lo stato emotivo di chi li
emette (es. pugno chiuso in segno di rabbia).
3. Segnali Regolatori: segnali che tendono a mantenere il flusso della
conversazione e che indicano a chi parla se l’interlocutore è interessato alla
discussione,la vuole interrompere ecc…
4. Gesti Illustratori:che accompagnano la comunicazione verbale e che illustrano
ciò che si sta dicendo.
5. Gesti di Adattamento:Rappresentano un modo di controllare e soddisfare le
emozioni che riguardano la situazione in cui l’individuo viene a trovarsi.
Ekman e Friesen distinguono in quest’ultima
categoria 3 tipi di segnali non verbali:
Gesti Auto-Adattivi:
es. tutti i movimenti di
manipolazione del
proprio corpo che gli
individui realizzano
durante un’interazione
Gesti di
Adattamento
Centrati sugli
altri.
Gesti di
Adattamento
diretti su un
oggetto.
Linguaggio dei segni
Semplici: mantengono uno stretto rapporto con l’oggetto significato. Es. :
Fedi=Nozze
Complessi: linguaggio di segni di potenza comunicativa analoga a quella del
linguaggio verbale.
Il più famoso è il Linguaggio dei Segni Americano (ASL).Come il linguaggio
verbale è altamente specializzato,ampio,creativo,riflessivo,ecc…
In Italia si utilizza il Linguaggio Italiano dei Segni. Nei linguaggi più sofisticati
vengono modificati postura,movimento del corpo e degli occhi per trasmettere
messaggi.
Sulla Natura Del Linguaggio Verbale
Caratteristiche peculiari del linguaggio verbale:
1. Utilizza il canale verbale-narrativo.
2. Chi produce un messaggio è anche in grado di riceverlo.
3. I significati utilizzati sono arbitrari.
4. Gli elementi costitutivi(Fonemi-Morfemi)sono Discreti,ciò significa che due
parole con significato diverso devono avere almeno un tratto differente: es.
Rana-Tana.
5. Si possono distinguere 2 tipi di strutture:Una che riguarda gli elementi
costitutivi(es. Fonemi)ed Una relativa ai Messaggi Linguistici
Funzioni del linguaggio verbale:
Funzione
Espressiva:quando il
linguaggio ha il
compito di scaricare
una tensione interna
vissuta come intensa.
Es. Ahi! Prodotta da
una persona che si è
appena data una
martellata sul dito
Funzione
Comunicativa:
Funzione
fondamentale del
linguaggio che
oltre a
comunicare
qualcosa agli altri
serve per
comunicare a se
stessi.Es: non è
raro sorprendersi
a parlare da soli,.
Funzione di
Regolazione del
Comportamento:
questa regolazione
avviene prima da
parte degli altri(per
il bambino da parte
degli adulti),poi
attraverso
l’autoregolazione
attivata con il
linguaggio verbale
effettivamente
prodotto e infine
attraverso il
linguaggio
interno(es. parlare
parlare nella
mente):
Funzione
Cognitiva:
Il linguaggio
favorisce in
particolar
modo
l’analisi,la
sintesi,i
processi
mnemonici,
ecc..
Approcci teorici nello studio dello sviluppo linguistico
Approccio Ambientalista,Approccio Innatista e Orientamento interattivo-cognitivista.
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