AFRICA SETTENTRIONALE MEDITERRANEA MAROCCO ALGERIA TUNISIA LIBIA EGITTO DENSITA’ AB/KM2 65 13 60 3 66 CAPITALE RABAT ALGERI TUNISI TRIPOLI IL CAIRO Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado VITA MEDIA M 67 - F 71 M 68 - F 71 M 70 - F 74 M 69 - F 73 M 65 - F 69 Pagina 1 ASPETTO FISICO I tratti comuni a Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, i cinque paesi dell’area mediterranea, sono: a nord si affacciano tutti sul Mar Mediterraneo; a sud sono in gran parte occupati dal deserto del Sahara. A ovest del Maghreb, sorge, parallela alla costa, la catena montuosa dell’Atlante. Essa difende dai venti sahariani del sud la pianura costiera, che gode così di un clima mediterraneo. MAGHREB Sul lato est della fascia mediterranea, l’elemento dominante è il fiume Nilo che mitiga il clima, rendendo fertile la zona circostante, attorno a cui si è sviluppata la civiltà egizia, una delle più grandi del mondo. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 2 GLI STATI Gli Stati nordafricani, oggi tra i più sviluppati del continente, sono abitati in gran parte dalla popolazione araba. Numerosi sono però anche i berberi, antichi abitatori del deserto, legati alla propria lingua e alle proprie tradizioni. La lingua ufficiale è l’arabo, ma sono ancora diffusi il francese, in Algeria, Tunisia e Marocco, l’inglese in Egitto e l’italiano in Libia. L’islam è la religione della maggioranza della popolazione; segue il cristianesimo, praticato da una forte minoranza, che in Egitto aderisce all’antica tradizione copta. La forma politico-istituzionale del Marocco è monarchico-istituzionale, gli altri stati sono repubbliche presidenziali. L’Algeria si è resa indipendente dalla Francia con un’aspra e lunga guerra 1954-1962; Marocco e Tunisia sono ex protettorati francesi; la Libia è una ex colonia italiana, l’Egitto una ex colonia inglese. Fino al 1869 le navi dirette dall’Europa all’Asia dovevano circumnavigare l’Africa, perché non esisteva un passaggio tra il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso. Questi due mari erano infatti separati dall’istmo di Suez, che aveva una larghezza di 161 Km. Il progetto di tagliare l’istmo, scavando un canale, fu più volte formulato nel corso della storia, ma venne realizzato solo nel secolo scorso, quando lo sviluppo del commercio marittimo ed i mezzi tecnici a disposizione resero possibile e conveniente l’operazione. L’impresa interessava soprattutto le potenze coloniali europee che avevano possedimenti in Asia. Oggi il canale di Suez costituisce una via di comunicazione importante, con un transito di merci annuo di oltre 250 milioni di tonnellate. Nel 1956 l’Egitto ha ottenuto la nazionalizzazione del Canale di Suez, prima sotto il controllo inglese, sostenendo la dura opposizione di Gran Bretagna e Francia. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 3 L’ECONOMIA Il clima della fascia costiera favorisce le tipiche colture mediterranee: agrumi, ulivi, viti e, nelle zone più irrigate e modernamente coltivate, i cereali, che danno anche tre raccolti l’anno. Le oasi del Sahara offrono datteri e banane. I nomadi praticano l’allevamento di capre, pecore e cammelli. Le risorse estrattive abbondano: Libia, Egitto e Algeria sono grandi produttori ed esportatori di petrolio e gas naturale; l’Algeria possiede anche miniere di ferro, uranio, piombo e diamanti. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 4 Il turismo di massa, in forte sviluppo soprattutto in Egitto, è però spesso penalizzato dai gravi attentati messi in atto contro gli occidentali. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 5 APPROFONDIMENTO: LA LIBIA All’inizio del ‘900 l’impero turco cominciò a dare segni di grave decadenza. Fu allora che l’Italia, per procurarsi un possedimento in Africa, decise di occupare la Libia. Dopo una guerra più lunga del previsto l’Italia poté entrare in possesso di buona parte del territorio nel 1912. Il sistema di giustizia di molti paesi dell’Africa settentrionale si basa spesso sul modello francese, acquisito durante il periodo della colonizzazione, ma anche sulla legge islamica, che viene chiamata sharia. In gran parte di questi paesi, come in Tunisia, è in vigore la pena di morte. Tuttavia, poiché numerose tribù berbere tentarono di ribellarsi, l’Italia si trovò ancora impegnata per parecchi anni in operazioni militari. Soltanto nel 1930 la conquista della Libia poté considerarsi conclusa. Il governo degli italiani nella nuova colonia fu molto saggio; in pochi anni la Libia raggiunse una notevole prosperità economica. Nel 1934 fu costituito il Governatorato Generale della Libia formato dalla Tripolitania e la Cirenaica e diviso in quattro provincie. Con una legge del gennaio 1939 le provincie vennero aggregate all’Italia come parte integrante del territorio metropolitano italiano, così come la Francia aveva fatto con l’Algeria. Anche i musulmani fecero parte del territorio metropolitano e non furono più “sudditi coloniali”, ma “cittadini italiani libici” pur mantenendosi uno stato personale e successorio musulmano, con particolari diritti, come quello di portare le armi, accedere alla carriera militare e a quella sindacale, sempre libiche. Si intese così rispettare la coscienza religiosa e la individualità etnica dei musulmani. Ed essi non suscitarono mai malcontento per il regime italiano che, anzi, portò miglioramenti in tutti i settori dell’economia, comprese opere assistenziali atte a donare benessere generale. Si compirono in Libia opere importanti come la “strada litoranea” che saldò, attraverso la Libia, l’Africa orientale a quella occidentale. Nel periodo della colonizzazione italiana circa 1900 famiglie, per un totale di 15.500 rurali, si trasferirono in Libia per svolgere la loro opera agricola e zootecnica. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 6 ininterrottamente dal leader Gheddafi in modo autoritario. riforma costituzionale, di fatto, però il paese è stato guidato potere il colonnello Gheddafi, la Libia ha attraversato una fase di La Libia oggi. Dopo il colpo di stato militare, che nel 1969 ha portato al Poi sopraggiunsero le vicende della seconda guerra mondiale e la Libia fu occupata per gli Alleati dalle truppe britanniche e francesi. Le Nazioni Unite stabilirono che la Libia doveva essere considerata uno stato indipendente e sovrano. I trenta anni di dominio coloniale italiano in Libia furono comunque caratterizzati soprattutto dall’incremento delle attività agricole: vennero attuate opere di irrigazione, introdotte nuove colture e fondate aziende moderne. La scoperta del petrolio risale infatti alla seconda metà degli anni cinquanta, quando la Libia era già uno stato indipendente. Negli ultimi anni la Libia, ha riavviato stretti rapporti economici e politici, che prevedono la realizzazione di grandi opere strutturali con la collaborazione di imprese italiane. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 7