Definizioni Teoria Da Zingarelli Formulazione e sistemazione dei principi generali di una scienza, arte, dottrina o forma del sapere; Serie di ipotesi conclusive relative a dei fenomeni; Complesso dei precetti che servono di guida alla pratica. Teoria: "un insieme di ipotesi esplicative che valgono a dar conto di ricorrenze empiricamente rilevate, ovvero di leggi sperimentali. (Kuhn). Teoria: Asserto o sistema di asserti da cui si possono derivare asserti già sottoposti o (almeno potenzialmente) sottoponibili a controllo empirico (Lakatos). Si definisce teoria scientifica un insieme di asserti (ossia ipotesi, generalizzazioni empiriche, assiomi, postulati e teoremi) organicamente connessi che si pongono ad un elevato livello di astrazione e generalizzazione rispetto alla realtà empirica. Gli asserti in questione sono derivati da argomentazioni teoriche o da regolarità empiriche (Trinchero). La caratteristica principale della ricerca scientifica (da cui deriva la teoria) è che essa mira a produrre un sapere controllabile, ossia un sapere generato mediante procedure che il ricercatore deve rendere il più possibile chiare ed esplicite. Esplicitare tutti i passaggi logici ed empirici e le scelte che il ricercatore è inevitabilmente chiamato a compiere consente il controllo del suo lavoro da parte di altri ricercatori, ed eventualmente la ripetizione della ricerca, al fine di saggiare la consistenza dei risultati. Una ricerca che rispetti i canoni del metodo scientifico è quindi una ricerca in cui tutti i singoli passaggi e le singole scelte sono criticabili (Trinchero). Si definisce asserto un’affermazione dotata di valore di verità (ossia che può essere vera o falsa), riferita ad un dato aspetto della realtà sotto esame. Si definisce ipotesi, un asserto formulato dal ricercatore sulla realtà sotto esame, che riguarda lo stato assunto da un fattore o che esprime un legame o dipendenza tra due o più fattori. Tale legame deve far riferimento ad un contesto spazio-temporalmente situato e l’ipotesi deve essere empiricamente controllabile, ossia deve essere possibile dire se essa è vera o falsa sulla base del confronto con i dati empirici (Trinchero). Teorema: affermazione che è logicamente dimostrabile partendo da assiomi, ovvero principi generali palesemente veri e non dimostrabili (Zingarelli). Postulato: proposizione non evidente e non dimostrata ma ammessa come vera perché necessaria per fondare un procedimento o una dimostrazione (Zingarelli). Tecnica Complesso più o meno codificato di norme e modi di procedere, riconosciuto da una collettività, trasmesso o trasmissibile per apprendimento, elaborato allo scopo di svolgere una data attività manuale o intellettuale di carattere ricorrente (Gallino). Il termine metodologia indica l’insieme delle riflessioni sul metodo e sulle tecniche utilizzate in una data disciplina per conoscere l’oggetto della disciplina stessa e non va confuso con il termine metodo che indica invece l’insieme dei processi mentali che guidano la scelta di determinate tecniche o strategie di azione in vista del raggiungimento di un dato obiettivo conoscitivo. Il termine “metodologia” indica quindi l’attività critica esercitata sul metodo e/o sulle tecniche e non il metodo o le tecniche stesse (Trinchero). Comunicazione La comunicazione ha avuto diverse e più precise definizioni nel corso del tempo. Lo studio della comunicazione e delle sue dinamiche è divenuto sempre più rilevante in psicologia sociale e in sociologia; l’evoluzione degli studi delle cosiddette “scienze umane” percorre una direttrice interdisciplinare coinvolgendo disciplini quali l’informatica, la semiotica, la scienza politica, la letteratura, le scienze mediche, e altre ancora. L. Gallino affronta il concetto di “comunicazione“, graduando e ordinando dal generale allo specifico, verso progressive restrizioni di campo, ottenendo il seguente quadro: Trasferimento di risorse: si ha comunicazione tutte le volte che “una proprietà, una risorsa, uno stato viene trasmesso da un soggetto ad un altro”. In questa generica definizione si includono una moltitudine di eventi sia fisici che sociali, dove è possibile scambiare sia risorse materiali e non. Soprattutto possiamo intendere (come è stato inteso fino alla società industriale) il trasferimento di merci e persone attraverso le vie e i mezzi di comunicazione, vedi strade, ferrovie, automobili e autostrade. Il concetto stesso stesso di spostamento e viaggio è comunicazione. Vedi Mattelart, 1994. Influenza: rappresenta l’approccio comportamentalista che associa la comunicazione alla reazione stimolo/risposta di qualsiasi essere vivente, senza distinzioni tra società animali o umane. Ogni comportamento che ne condiziona un altro, prescindendo dalla sua intenzionalità, compresi quelli puramente reattivi e inconsapevoli, è una forma di comunicazione; Scambio di valori sociali: questo fa rientrare la comunicazione nell’ambito esclusivo della società umana secondo le regole determinate all’interno della specifica società. I segni, gli scambi, il linguaggio stesso fanno riferimento a strutture mentali che li controllano. Il significato si pone su un piano antropologico. Trasferimento di informazioni: la comunicazione è passaggio da un emittente ad un ricevente di un messaggio strutturato attraverso vari canali di comunicazione. In questo caso si trasferisce qualcosa di immateriale e non oggetto fisico (chi trasferisce non se ne priva). Il trasferimento di informazione implica l’esistenza di un codice (linguaggio comune) che consente di codificare e decodificare il messaggio o testo che viene trasmesso. Nella società post-moderna l’informazione è un bene altrettanto importante della merce (società dell’informazione). Condivisione dei medesimi significati: si delimita la comunicazione alle condizioni necessarie per fare in modo che due o più individui si riconoscano nello scambio di segnali, otteniamo un ulteriore passaggio oltremodo selettivo, anche se in realtà risulta possibile comunicare anche in presenza di una minima condivisione del significato, come l’appartenenza ad un gruppo dove le motivazioni sono solo occasionali o pretestuose. Unità sociale: la maggiore restrizione semantica si ottiene considerando la comunicazione come condizione “dell’avere in comune elementi di comportamento o modi di vita, grazie all’esistenza di insiemi di regole”, “unità sociale a partire da individui singoli mediante l’uso di un linguaggio e di segni”. In questo caso si escluderebbe ogni situazione in cui due o più persone si scambiano idee, allacciano conversazioni, esprimendo opinioni del tutto opposte. Massa Massa: contesto nel quale gli individui sono in condizione di isolamento psicologico, nelle relazione prevale l’impersonalità e la libertà da obblighi sociali. Massa: insieme di persone, più o meno socialmente omogenee, che presentano caratteri comuni nel piano psicologico e del comportamento collettivo. Massa. Nella società industriale, il termine massa si applica a vasti insiemi di individui coinvolti in fenomeni dinamici quali l’urbanizzazione, le migrazioni, le comunicazioni, la manipolazione delle masse, armi di distruzione di massa, ecc… Nella società post-industriale e nell’attuale società dell’informazione il termine diviene sempre meno adatto ad indicare insiemi di persone ed è spesso sostituito con il termine pubblico.