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Corporate&Investment Banking
Le Operazioni sul Mercato di Debito
Corporate Bonds e Prestiti Sindacati
INTRODUZIONE
• Quali sono le forme tecniche del
debito utilizzate a livello a ziendale
e che coinvolgono le C&IB?
• Le Operazioni di debito si spaccano
in due componenti:
1) Bond Issuing (Emissione di Bond)
2) Prestiti Sindacati
INTRODUZIONE
• Inquadramento Teorico
• Emissione di Bond
• Prestiti SindacatI
INQUADRAMENTO TEORICO
• Che cosa accomuna il tema del Debt
Financing con riferimento a Bond Issuing
e Prestiti Sindacati?
• La base di partenza è legata al fatto che
quando parliamo di clienti del mercato
Corporate&IB (ricordiamo che sono
Large Corporate, PA, FI) data la
dimensione relativa grande di questi
clienti, i finanziamenti diretti di una
banca ad una controparte non sono di
efficace ed efficiente applicazione in
quanto:
INQUADRAMENTO TEORICO
• Se il cliente è di grande dimensione e
l’operazione è di grande dimensione una
singola istituzione finanziaria ha problemi di
gestione operativa efficiente ed efficace
• Esiste inoltre un vincolo normativo legato
alla legislazione sui grandi fidi (qualsiasi
operazione di finanziamento che ecceda il
10% del Patrimonio di Vigilanza) e cioè che
un singolo grande fido non può superare il
25% del Patrimonio di Vigilanza, la
sommatoria dei grandi fidi non può eccedere
di 8 volte il patrimonio di vigilanza.
Due Visuali
Clienti vs Int. Finanziario
• Quale è la prospettiva dell’impresa
che richiede Bond Issuing o Prestiti
Sindacati?
• Quale è la prospettiva invece
dell’Intermediario Finanziario?
Visuale Lato Cliente
Ricorso al Bond Issuing:
¾Vantaggi/Svantaggi:
9Vantaggio: No controllo da parte degli
intermediari finanziari
9Svantaggio: L’emissione di bond impone
elevata disclosure verso il mercato di
riferimento (se l’azienda è quotata in
borsa questo svantaggio non esiste, bensì
se non sono quotato in borsa ………………)
Visuale Lato Cliente
Ricorso al Prestito Sindacato
¾Vantaggi/Svantaggi
9Vantaggio: Non ho obblighi di disclosure
pressanti perché è la banca che deve
definire la PD e la LGD del Cliente
9Svantaggio: Monitoraggio e intrusione da
parte degli intermediari finanziari ( in
particolare nelle linee di credito open, con
rischio di revoca delle linee di fido)
VISUALE LATO Int. Finanziario
Ricorso al Bond Issuing:
¾Vantaggi/Svantaggi:
9Vantaggi: L’intermediario non deve
investire in patrimonio di vigilanza
9Svantaggio: Rischio Reputazionale nei
confronti del mercato e del cliente
VISUALE LATO Int. Finanziario
Ricorso al Prestito Sindacato
¾Vantaggi/Svantaggi:
9Vantaggi: Capacità di controllo e di
monitoraggio su attività del cliente
9Svantaggio: Impiego di patrimonio di
vigilanza
Emissione Bonds
Tre aspetti:
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
2) Organizzazione della operazione di
Emissione di Bond e ruolo delle C&IB
3) Caratteristiche dei Bond
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
• I corporate bonds sono titoli di
debito (obbligazioni) emessi da
imprese private
• I detentori del titolo, in qualità di
creditori della società emittente,
hanno priorità legale, rispetto agli
azionisti, sul reddito e sull’attivo
dell’azienda per gli interessi e il
valore nominale del debito in loro
possesso
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
Gli elementi qualificanti i corporate bonds sono i
seguenti:
• Durata temporale
• Modalità di remunerazione (straight bond, floating rate
notes, convertible bond)
• Modalità di rimborso
• Rating dell’emittente (investment grade, junk bonds)
• Settore economico dell’emittente
• Valuta di denominazione
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
Tipologia
Provenienza
dell’emittent
e
Valuta per
gli
investitori
Luogo di
emissione
Obbligazione
domestica
Domestica
Domestica
Quello della
valuta
Obbligazione
estera
Estero
Domestica
Quello della
valuta
Eurobbligazion
e
Indifferente
Indifferente
Estero rispetto
alla valuta
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
Il pricing
• I corporate bonds offrono
all’investitore un extra rendimento
per compensarlo dai rischi
addizionali che egli assume
• Il differenziale di rendimento che i
corporate bonds pagano remunera:
9la minore liquidità
9la minore qualità del credito
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
Codice Civile (Common Law) in materia di
emissione di obbligazioni.
Distinzione dell’emissione di Bond a
seconda che si abbia:
A) Public Placement: Quando è destinato ad
una comunità indistinta di investitori
B) Private Placement: Quando la comunità
degli investitori è nota ex-ante
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
I limiti imposti dal legislatore
Italiano sono fissati dalla
formula del Codice Civile:
Prestiti Obbligazionari non possono
eccedere il doppio del capitale
sociale più riserve di legge
previste, più fondo sovraprezzo
emissione azioni
PO≤(2CS+FSA+RL)
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
Questo vincolo non vale in due casi differenti:
a) Aziende quotate in borsa (emissione
infinita di titoli obbligazionari) dopo la
riforma Vietti del 2003
b) Qualsiasi tipo di azienda purchè le
obbligazioni emesse al di sopra del limite
previsto per legge (2CS+FSA+RL) siano
comprate da Investitori Istituzionali. Se
l’investitore istituzionale cede le obbligazioni
ad una parte terza non investitore
istituzionale, l’investitore istituzionale è
responsabile in solido in caso di default
dell’azienda emittente verso gli acquirenti.
Ciò non vale in caso la società sia quotata
come detto al punto a) di cui sopra.
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
Discriminanti tra Public Placement vs Private
Placement
-Numero Investitori
-Investitori Istituzionali
Se il numero di Investitori è superiore a 200 si
parla di Public Placement
Se ho più di 200 investitori ma sono tutti
investitori istituzionali ho sempre un Private
Placement
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
Public Placement (1/2):
a) Ricorso alla Quotazione delle obbligazioni
b) Non Quotazione delle obbligazioni se giudico
troppo
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
Public Placement (2/2):
Improbabile che un’azienda quoti i suoi bond se non è già
quotata. Solo se è quotata in termini di equity allora si ricorre
alla quotazione di bond.
Banca d’Italia non ha alcun controllo, sarà competente la Consob
in tali tipologie di operazioni.
La Banca d’Italia entra in gioco solo nel momento in cui
l’emissione sia superiore a 150milioni di euro di titoli
indipendentemente che si tratti di operazione quotata o non
quotata. La logica è che tali titoli emessi in tale volume
possano interessare la comunità dei risparmiatori.
Il potere di Banca d’italia è di veto per qualsiasi emissione di
bond rilevante che ritenga eccessivamente pericolosa per il
pubblico retail.
1) Classificazione delle Emissioni di Bond
Private Placement
Rivolto ad un pubblico di sottoscrittori noto ex ante.
Non sono richiesti obblighi di disclosure e obblighi
informativi particolari.
Può essere fatto
-direttamente
-attraverso il supporto di C&IB che svolge attività di
mercato primario (Capital Markets)
Banca d’Italia fissa il paletto dei 50milioni di euro anche per
collocamento di tipo private
Banca d’Italia ha diritto di veto (rischio indiretto per il
mercato retail).
2) Organizzazione della operazione di
Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank
Attori coinvolti:
Banche che partecipano al processo di
emissione dei bond con le seguenti
funzioni:
Global Coordinator (Arranger/Lead)
Co-Lead Managers
Seller
Underwriter
2) Organizzazione della operazione di
Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank
Struttura a piramide (al Vertice una sola banca e
numero crescente delle banche al scendere della
piramide).
Tutti i soggetti guadagnano una commissione
proporzionale al posizionamento nella piramide (Più
alta per il Global Coordinator e più bassa man mano
che si scende)
Sicuramente le strutture di tipo Public sono quelle che
richiedono in genere l’intervento di tutti e tre i
soggetti.
Nessun intermediario impegna patrimonio di vigilanza,
nessuno assume un rischio di default (a parte gli
underwriter). Ciò che si impegna è il patrimonio
reputation.
2) Organizzazione della operazione di
Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank
Global Coordinator (1/2):
Soggetto che disegna l’operazione, se
ne assume la responsabilità in termini di
reputation nei confronti del cliente,
individua gli altri membri di
partecipazione del sindacato di
collocamento.
(commissione 2%-3,5%)
2) Organizzazione della operazione di
Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank
Global Coordinator (2/2):
• Disegna l’operazione: Decide insieme
al cliente il tipo di collocamente,
public, private, public con quotazione
o senza quotazione
• Reputation: Garantire in termini
reputazionali il successo
dell’operazione (no vincoli giuridici)
2) Organizzazione della operazione di
Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank
• Co-Lead Managers: Altre C&IB che si assumono
la responsabilità di vendere i bonds (es. per
specializzazione per area geografica)
(commisssione 0,75%-1%)
• Seller: Banche in larga parte commerciali che
vendono ai clienti finali le obbligazioni
(commissione 0,10%-0,05%)
• Underwriter Intermediari Finanziari (Fondi
Comuni di Investimento/Sgr e altri) di qualsiasi
tipo che si impegnano a comprare in proprio
parte dei bond emessi
(commissione 0,20%-0,35%):
2) Organizzazione della operazione di
Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank
Le commissioni sopraelencate per i diversi attori coinvolti
possono scomporre in quattro componenti:
• Management Fee,
Fee destinata al management
group che ha montato l’operazione,
• Underwriting Fee,
Fee finalizzata a remunerare gli
intermediari impegnatisi alla sottoscrizione
diretta
• Selling Fee, per l’eventuale gruppo di sellers
• Residual Pool,
Pool pari alla differenza tra la
commissione complessivamente pattuita e le
precedenti; tale residuo viene generalmente
attribuito al gruppo dei managers
2) Organizzazione della operazione di
Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank
ITER TIPICO DI UN COLLOCAMENTO OPEN PRICED (1/2)
• Offering Circular (documento contenente le principali caratteristiche
dell’operazione)
• Syndacate Book contiene le banche invitate a partecipare al sindacato di
collocamento
• Offering Day sancisce l’apertura del mercato primario.
A partire dall’offering day, i membri del sindacato dispongono di un
periodo variabile, per effettuare il collocamento alle condizioni di
prezzo prefissate.
•
Il mercato primario termina quindi con il closing day.
day Le banche seller
possono retrocedere eventuali titoli rimasti invenduti alle banche
sottoscrittrici (underwriting agreement)
2) Organizzazione della operazione di
Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank
ITER TIPICO DI UN COLLOCAMENTO OPEN PRICED (2/2)
2) Organizzazione della operazione di
Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank
Gray Market:
• Vendite e Acquisti pre-collocamento
• Possibilità di trading a sconto rispetto al
prezzo…
• Dannoso per:
• Emittenti (minor sforzo di collocamento delle
I&CB)
• Lead manager (stabilizzazione del prezzo nel
mkt secondario per “flipping” dal grey
market)
• Underwriters e Sellers perdono parte del
guadagno dalle commissioni, ma minor
rischio…
3) Caratteristiche Tecniche dei Bond
I Bond possono essere:
• Straight Debt:
Conservano la loro natura di debito
per tutta la durata dell’operazione
9Conventional Straight Debt
9Non Conventional Straight Debt
• Hybrid Debt:
Possono modificare la loro natura di
debito durante la loro vita
3) Caratteristiche Tecniche dei Bond
Distinzione preliminare:
I Bond tanto di tipo Straight tanto di tipo Hybrid
possono essere di due tipi:
¾ Secured (con garanzie): Rendimento più basso a
fronte in genere di tre tipologie differenti di garanzie:
• Mortgage Bond: Quando la garanzie è costituita da
una ipoteca su di un bene (mercati inglesi, tedeschi e
americani)
• Trust Bond Quando la garanzia è la fideiussione
rilasciata da un trust (mercato anglosassone e
americano) a favore dei sottoscrittori del bond
• With Collateral: qualsiasi altro tipo di garanzia (es.
pegno)
¾ Unsecured (privi di garanzie): Rendimento risulterà
essere più alto per l’investitore (mercato italiano)
3) Caratteristiche Tecniche dei Bond
Straight Debt Conventional:
¾Plain Vanilla Bond: Bond in cui
l’azienda al tempo zero incassa un
quantitativo di denaro, corrisponde
cedole periodiche e a scadenza
rimborsa il capitale (durata in genere
di 5-10 anni e cedole che oscillano tra
i 6 e i 12 mesi). Il tasso di interesse
deve essere fisso per l’intera durata
del Bond
3) Caratteristiche Tecniche dei Bond
Straight Debt Non Conventional
(1/2):
¾Floating Rate Notes: Bond con tasso di
interesse variabile. Bond indicizzati
(qualsiasi).
¾Index Linked Notes: La componente è sia
il tasso di interesse sia il capitale a
scadenza che vado a restituire. I criteri di
indicizzazione di rates e capitale scelti
indipendentemente.
3) Caratteristiche Tecniche dei Bond
Straight Debt Non Conventional
(2/2):
¾ Zero Coupon: Sono presenti solo due flussi. Uno al
tempo zero. Uno al tempo t quando si incassano indietro
interessi e capitale. Titolo più rischioso in quanto
interessi e capitali avvengono al tempo t finale. Non
monitoraggio attraverso incasso delle cedole periodiche
¾ Bond with Embedded Option (Callable Bonds): Opzione
nascosta all’interno del Bond, quando il Bond è dotato di
Opzione di tipo Call o di tipo Put.
¾ Call: La società può riacquistare i bond entro il periodo
di tempo stabilito nell’opzione
¾ Put: Gli obbligazionisti possono vendere i bond alla
società all’interno dell’arco di tempo prestabilito (o ad
una certa scadenza)
3) Caratteristiche Tecniche dei Bond
Hybrid Bond (1/2):
¾ Convertibile: Può avere qualsiasi forma
(conventional/not conventional) con la caratteristica
di poter essere convertito in equity a discrezione
dell’obbligazionista. Il tasso di interesse riconosciuto
agli obbligazionisti è più basso.
Vantaggio: Costi di raccolta bassi
Svantaggio: Alterazione della Governance
¾ Cum Warrant: Al titolo obbligazionario viene
affiancato dall'emittente un warrant (opzione call
su equity), che garantisce al risparmiatore il diritto
all'acquisto o alla sottoscrizione di altri titoli, a
condizioni favorevoli predeterminate. Differenza
rispetto al Convertibile?
3) Caratteristiche Tecniche dei Bond
Hybrid Bond (2/2):
•
Le obbligazioni ibride hanno incontrato molti problemi di natura
legale.
•
Il legislatore italiano, infatti, faticava a ricomprendere nell’ambito dei
titoli debitori, quelli che, come spesso accade per gli ibridi, non hanno
una scadenza.
•
In un primo tempo si è cercato di risolvere il problema con un
“escamotage”: tali emissioni avevano una durata definita coincidente
con la vita dell’impresa che li emetteva e quindi – teoricamente limitata.
•
Solo a partire dal 1998 i bond ibridi si sono affermati nel settore
bancario, per effetto di una specifica normativa di settore, e comunque
solo con complesse strutture di emissione indiretta.
•
Con la recente riforma del codice civile (articoli 2410 e seguenti) si è
aperta la possibilità di collocare debito ibrido direttamente sul mercato
anche per le compagnie di assicurazione e le società industriali.
PRESTITO SINDACATO
Con riferimento al finanziamento
Sindacato:
1) Aspetti definitori Prestito Sindacato
2) Organizzazione e Attori di un Prestito
Sindacato
3) Caratteristiche Tecniche del
finanziamento prestito sindacato
1) Aspetti definitori Prestito
Sindacato
• Prestito erogato da più intermediari finanziari
attraverso un unico contratto di finanziamento
• Azienda con ingente quantità di debito, ottiene
il debito attraverso un unico contratto di
finanziamento, ma le risorse provengono da più
intermediari finanziari
Problemi del Prestito Sindacato:
• Come diversi int. Finanziari si organizzano per
soddisfare uno stesso cliente
• Caratteristiche Contratto di finanziamento con cui il
sindacato presta il finanziamento all’azienda
2) Organizzazione e Attori di un
Prestito Sindacato
• Sindacato di Finanziamento (da
non confondere con il Sindacato di
Collocamento visto per il Bond
Issuing) con struttura a piramide:
Arranger (Global Coordinator)
Co-Lead Managers
Underwriter o Participant Banks
2) Organizzazione e Attori di un
Prestito Sindacato
• Arranger
Soggetto che si assume la responsabilità
di disegnare l’operazione, assicura il
successo dell’operazione, individua i
diversi attori del sindacato.
• Co-Lead Managers
Coinvolte dall’Arranger per cercare delle
altre banche di qualsiasi tipo che
partecipino al sindacato investendo
direttamente il denaro (Underwriter)
2) Organizzazione e Attori di un
Prestito Sindacato
• Underwriter
Possono essere sia Inv. Bank globali o più
piccole banche (che si fidano della reputation
dell’arranger)
• Agent Bank
Banca che mette a disposizione i suoi conti per
agire da tesoriere per le banche del sindacato
e l’impresa. Cura la parte legale
dell’operazione di finanziamento
2) Organizzazione e Attori di un
Prestito Sindacato
Individuazione tecnica dell’Arranger:
a) Scelta Diretta da parte dell’impresa
dell’Arranger che curerà tutta
l’operazione
b) Competizione Pubblica con bando con cui si
chiede a più arranger di fare la propria
offerta che potrà essere:
¾
¾
¾
Fully Underwritten
Partially Underwritten
Best Effort
2) Organizzazione e Attori di un
Prestito Sindacato
Il finanziamento Sindacato si
suddivide quindi in 3 fasi:
¾Fase del pre-mandato
¾Fase del post mandato
¾Fase post-firma
2) Organizzazione e Attori di un
Prestito Sindacato
La fase di Pre mandato
Si conclude con la scelta della Banca arranger e la
firma del loan agreement con cui la banca ottiene
il mandato.
Si ditingue il:
• Direct loan syndacate interlocutore del debitore
e’ il sindacato in modo diretto
• Partecipation syndacate interlocutore del
debitore e’ l’arranger che solo in un momento
successivo provvedera’ a costituire il sindacato
2) Organizzazione e Attori di un
Prestito Sindacato
Fase post mandato
Costituzione del sindacato e selezione
delle altre Banche partecipanti che
possono assumere diversi ruoli già visti
prima:
Lead manager o arranger
Co-lead managers o co-arranger
Banche underwriters e Sellers
2) Organizzazione e Attori di un
Prestito Sindacato
Fase post firma:
• Dopo la chiusura dell’operazione il
prestito entra in vita e ha inizio la
terza fase
• Da questo momento la figura di
riferimento e’ l’agent bank che si
occupa della gestione effettiva del
prestito
3) Caratteristiche Tecniche del
finanziamento
prestito sindacato
• Caratteristiche tecniche del Contratto che si
instaura tra il sindacato di banche e le imprese.
• Da un punto di vista teorico il prestito
sindacato è al pari di qualsiasi altro prestito e
quindi può avere qualsiasi forma, nella realtà
empirica e tecnica i finanziamenti di sindacato
in si realizzano soprattutto secondo quattro
modelli di finanziamento:
1.
2.
3.
4.
Term Loan
Mortgage
Open Line
Leasing
3) Caratteristiche Tecniche del
finanziamento
prestito sindacato
1.Term Loan: E’ una operazione di
finanziamento a scadenza. Questa
scadenza di medio termine (dai 3 ai 5
anni). L’operazione si scompone in due
momenti temporali separati:
• Prima parte dell’operazione: L’Azienda può utilizzare
come crede la linea di credito messagli a
disposizione- L’azienda pagherà al sindacato gli
interessi legati all’utilizzo effettivo della linea di
credito su base temporale definita (3-6-12 mesi) per
un periodo di tempo definito (sino a max 5 anni).
• Seconda parte dell’operazione: Secondo intervallo di
tempo in cui l’azienda dovrà restituire il capitale in
modo libero in un intervallo di tempo prestabilito e
negoziato (compresa tra i 6 mesi e i 18 mesi)
3) Caratteristiche Tecniche del
finanziamento
prestito sindacato
2. Mortgage:
Operazione di mutuo concessa
all’impresa dal sindacato di
finanziamento
Durata che varia dai 5 ai 20 anni
3) Caratteristiche Tecniche del
finanziamento
prestito sindacato
3. Open Line (apertura di credito in conto
corrente): Può essere:
• Ever Green (Salvo revoca): Senza durata
prestabilita ma con possibilità di essere
chiusa da entrambe le parti (sindacato e
imprese) con preavviso di max 15 giorni
• Stand-By (A scadenza): Se nessuna delle
parti da preavviso di chiusura
dell’operazione, l’operazione a scadenza si
rinnova dello stesso periodo (le parti non
possono chiudere le posizioni in anticipo
rispetto alla scadenza prefissata).
3) Caratteristiche Tecniche del
finanziamento
prestito sindacato
4. Leasing
Operazioni che consentono di
trasferire rischio e presentano
vantaggi diversi di natura fiscale
MEZZANINE FINANCE
DEFINIZIONE
• Strumento finanziario innovativo che
consente di far fronte ad esigenze
finanziarie per l’impresa legate ad
operazioni di LBO, Project Finance,
ristrutturazioni del debito, sviluppo di
imprese non quotate
• E’ un finanziamento di medio-lungo
periodo il cui rimborso è previsto in
un’unica soluzione
• Rendimento distribuito lungo la vita utile
del finanziamento
DEFINIZIONE
A metà strada tra “Equity” e “Debt”:
• Equity: In termini economici in quanto MF
rappresenta una risorsa disponibile in sede
di liquidazione a copertura di tutti gli altri
creditori (rendimento più alto per
l’investitore)
• Debt: Si tratta comunque dal punto di vista
legale di una forma di debito, che ne
consente la deducibilità in termini di
interessi passivi per l’impresa
DEFINIZIONE
DEFINIZIONE
Cosa si intende per subordinazione
del debito?
• In caso di insolvenza dell’azienda i
creditori del debito subordinato
(creditori junior)
junior vengono
soddisfatti in via residuale rispetto
ai creditori senior che vedono
rimborsarsi il proprio debito sia per
quanto la quota capitale che
interessi
COSTO DI UN’OPERAZIONE DI
MF
Componenti del Mezzanine Finance:
1) Equity Kicker: E’ la componente
azionaria dello strumento MF
E’ rappresentato dal valore dell’opzione
call nelle mani del finanziatore nel
momento in cui questa può essere
esercitata (numero predeterminato di
azioni di azioni ad esempio)
COSTO DI UN’OPERAZIONE DI
MF
Componenti del Mezzanine Finance:
2) Interessi: Tasso (annuo o
semestrale) applicato al debito in
essere. Si tratta di un tasso
abbastanza basso e servito dalla
gestione del cash flow dell’impresa
COSTO DI UN’OPERAZIONE DI
MF
Componenti del Mezzanine Finance:
3) Payment in Kind:
Non da luogo per l’impresa
emittente ad esborsi di cassa ma
determina un aumento di capitale
da rimborsare a scadenza
(variabile ed agganciato per esempio
alle performance aziendali)
VANTAGGI MF
Vantaggi per l’impresa:
1)
Deducibilità degli interessi passivi pagati
2)
Non mette a rischio la governance dell’azienda (al
contrario di interventi di Private Equity)
3)
Finanziamento a medio/lungo termini con rimborso
programmato
4)
La garanzia fornita dall’azienda è rappresentata dai
flussi di cassa prodotti (no altri collateral)
5)
Non si tratta di un costo fisso poiché il rendimento
associato ad un MF è collegato all’andamento aziendale
VANTAGGI MF
Vantaggi per i finanziatori:
1) Diversificazione dei propri
investimenti e condivisione dei
progetti di sviluppo dell’impresa
2) Vantaggi in termini di
miglioramento del rating relativo
per i finanziatori di Senior Debt
SVANTAGGI MF
• Rispetto all’equity disponibilità delle
risorse per un periodo limitato
• Utilizzo degli strumenti MF in
contemperanza con covenants che
possono condizionare la gestione
aziendale rispetto al capitale
proprio
• Costo più alto rispetto al debito
senior data la remunerazione
dovuta per maggiore esposizione al
rischhio
FUNDING
PRINCIPALI FONTI
• Banche specializzate
nell’Acquisition Finance
• Fondi Chiusi Specializzati
• Compagnie di Assicurazione
• Investitori Istituzionali
• Fondi Pensione
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