Corporate&Investment Banking Le Operazioni sul Mercato di Debito Corporate Bonds e Prestiti Sindacati INTRODUZIONE • Quali sono le forme tecniche del debito utilizzate a livello a ziendale e che coinvolgono le C&IB? • Le Operazioni di debito si spaccano in due componenti: 1) Bond Issuing (Emissione di Bond) 2) Prestiti Sindacati INTRODUZIONE • Inquadramento Teorico • Emissione di Bond • Prestiti SindacatI INQUADRAMENTO TEORICO • Che cosa accomuna il tema del Debt Financing con riferimento a Bond Issuing e Prestiti Sindacati? • La base di partenza è legata al fatto che quando parliamo di clienti del mercato Corporate&IB (ricordiamo che sono Large Corporate, PA, FI) data la dimensione relativa grande di questi clienti, i finanziamenti diretti di una banca ad una controparte non sono di efficace ed efficiente applicazione in quanto: INQUADRAMENTO TEORICO • Se il cliente è di grande dimensione e l’operazione è di grande dimensione una singola istituzione finanziaria ha problemi di gestione operativa efficiente ed efficace • Esiste inoltre un vincolo normativo legato alla legislazione sui grandi fidi (qualsiasi operazione di finanziamento che ecceda il 10% del Patrimonio di Vigilanza) e cioè che un singolo grande fido non può superare il 25% del Patrimonio di Vigilanza, la sommatoria dei grandi fidi non può eccedere di 8 volte il patrimonio di vigilanza. Due Visuali Clienti vs Int. Finanziario • Quale è la prospettiva dell’impresa che richiede Bond Issuing o Prestiti Sindacati? • Quale è la prospettiva invece dell’Intermediario Finanziario? Visuale Lato Cliente Ricorso al Bond Issuing: ¾Vantaggi/Svantaggi: 9Vantaggio: No controllo da parte degli intermediari finanziari 9Svantaggio: L’emissione di bond impone elevata disclosure verso il mercato di riferimento (se l’azienda è quotata in borsa questo svantaggio non esiste, bensì se non sono quotato in borsa ………………) Visuale Lato Cliente Ricorso al Prestito Sindacato ¾Vantaggi/Svantaggi 9Vantaggio: Non ho obblighi di disclosure pressanti perché è la banca che deve definire la PD e la LGD del Cliente 9Svantaggio: Monitoraggio e intrusione da parte degli intermediari finanziari ( in particolare nelle linee di credito open, con rischio di revoca delle linee di fido) VISUALE LATO Int. Finanziario Ricorso al Bond Issuing: ¾Vantaggi/Svantaggi: 9Vantaggi: L’intermediario non deve investire in patrimonio di vigilanza 9Svantaggio: Rischio Reputazionale nei confronti del mercato e del cliente VISUALE LATO Int. Finanziario Ricorso al Prestito Sindacato ¾Vantaggi/Svantaggi: 9Vantaggi: Capacità di controllo e di monitoraggio su attività del cliente 9Svantaggio: Impiego di patrimonio di vigilanza Emissione Bonds Tre aspetti: 1) Classificazione delle Emissioni di Bond 2) Organizzazione della operazione di Emissione di Bond e ruolo delle C&IB 3) Caratteristiche dei Bond 1) Classificazione delle Emissioni di Bond • I corporate bonds sono titoli di debito (obbligazioni) emessi da imprese private • I detentori del titolo, in qualità di creditori della società emittente, hanno priorità legale, rispetto agli azionisti, sul reddito e sull’attivo dell’azienda per gli interessi e il valore nominale del debito in loro possesso 1) Classificazione delle Emissioni di Bond Gli elementi qualificanti i corporate bonds sono i seguenti: • Durata temporale • Modalità di remunerazione (straight bond, floating rate notes, convertible bond) • Modalità di rimborso • Rating dell’emittente (investment grade, junk bonds) • Settore economico dell’emittente • Valuta di denominazione 1) Classificazione delle Emissioni di Bond Tipologia Provenienza dell’emittent e Valuta per gli investitori Luogo di emissione Obbligazione domestica Domestica Domestica Quello della valuta Obbligazione estera Estero Domestica Quello della valuta Eurobbligazion e Indifferente Indifferente Estero rispetto alla valuta 1) Classificazione delle Emissioni di Bond Il pricing • I corporate bonds offrono all’investitore un extra rendimento per compensarlo dai rischi addizionali che egli assume • Il differenziale di rendimento che i corporate bonds pagano remunera: 9la minore liquidità 9la minore qualità del credito 1) Classificazione delle Emissioni di Bond Codice Civile (Common Law) in materia di emissione di obbligazioni. Distinzione dell’emissione di Bond a seconda che si abbia: A) Public Placement: Quando è destinato ad una comunità indistinta di investitori B) Private Placement: Quando la comunità degli investitori è nota ex-ante 1) Classificazione delle Emissioni di Bond I limiti imposti dal legislatore Italiano sono fissati dalla formula del Codice Civile: Prestiti Obbligazionari non possono eccedere il doppio del capitale sociale più riserve di legge previste, più fondo sovraprezzo emissione azioni PO≤(2CS+FSA+RL) 1) Classificazione delle Emissioni di Bond Questo vincolo non vale in due casi differenti: a) Aziende quotate in borsa (emissione infinita di titoli obbligazionari) dopo la riforma Vietti del 2003 b) Qualsiasi tipo di azienda purchè le obbligazioni emesse al di sopra del limite previsto per legge (2CS+FSA+RL) siano comprate da Investitori Istituzionali. Se l’investitore istituzionale cede le obbligazioni ad una parte terza non investitore istituzionale, l’investitore istituzionale è responsabile in solido in caso di default dell’azienda emittente verso gli acquirenti. Ciò non vale in caso la società sia quotata come detto al punto a) di cui sopra. 1) Classificazione delle Emissioni di Bond Discriminanti tra Public Placement vs Private Placement -Numero Investitori -Investitori Istituzionali Se il numero di Investitori è superiore a 200 si parla di Public Placement Se ho più di 200 investitori ma sono tutti investitori istituzionali ho sempre un Private Placement 1) Classificazione delle Emissioni di Bond Public Placement (1/2): a) Ricorso alla Quotazione delle obbligazioni b) Non Quotazione delle obbligazioni se giudico troppo 1) Classificazione delle Emissioni di Bond Public Placement (2/2): Improbabile che un’azienda quoti i suoi bond se non è già quotata. Solo se è quotata in termini di equity allora si ricorre alla quotazione di bond. Banca d’Italia non ha alcun controllo, sarà competente la Consob in tali tipologie di operazioni. La Banca d’Italia entra in gioco solo nel momento in cui l’emissione sia superiore a 150milioni di euro di titoli indipendentemente che si tratti di operazione quotata o non quotata. La logica è che tali titoli emessi in tale volume possano interessare la comunità dei risparmiatori. Il potere di Banca d’italia è di veto per qualsiasi emissione di bond rilevante che ritenga eccessivamente pericolosa per il pubblico retail. 1) Classificazione delle Emissioni di Bond Private Placement Rivolto ad un pubblico di sottoscrittori noto ex ante. Non sono richiesti obblighi di disclosure e obblighi informativi particolari. Può essere fatto -direttamente -attraverso il supporto di C&IB che svolge attività di mercato primario (Capital Markets) Banca d’Italia fissa il paletto dei 50milioni di euro anche per collocamento di tipo private Banca d’Italia ha diritto di veto (rischio indiretto per il mercato retail). 2) Organizzazione della operazione di Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank Attori coinvolti: Banche che partecipano al processo di emissione dei bond con le seguenti funzioni: Global Coordinator (Arranger/Lead) Co-Lead Managers Seller Underwriter 2) Organizzazione della operazione di Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank Struttura a piramide (al Vertice una sola banca e numero crescente delle banche al scendere della piramide). Tutti i soggetti guadagnano una commissione proporzionale al posizionamento nella piramide (Più alta per il Global Coordinator e più bassa man mano che si scende) Sicuramente le strutture di tipo Public sono quelle che richiedono in genere l’intervento di tutti e tre i soggetti. Nessun intermediario impegna patrimonio di vigilanza, nessuno assume un rischio di default (a parte gli underwriter). Ciò che si impegna è il patrimonio reputation. 2) Organizzazione della operazione di Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank Global Coordinator (1/2): Soggetto che disegna l’operazione, se ne assume la responsabilità in termini di reputation nei confronti del cliente, individua gli altri membri di partecipazione del sindacato di collocamento. (commissione 2%-3,5%) 2) Organizzazione della operazione di Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank Global Coordinator (2/2): • Disegna l’operazione: Decide insieme al cliente il tipo di collocamente, public, private, public con quotazione o senza quotazione • Reputation: Garantire in termini reputazionali il successo dell’operazione (no vincoli giuridici) 2) Organizzazione della operazione di Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank • Co-Lead Managers: Altre C&IB che si assumono la responsabilità di vendere i bonds (es. per specializzazione per area geografica) (commisssione 0,75%-1%) • Seller: Banche in larga parte commerciali che vendono ai clienti finali le obbligazioni (commissione 0,10%-0,05%) • Underwriter Intermediari Finanziari (Fondi Comuni di Investimento/Sgr e altri) di qualsiasi tipo che si impegnano a comprare in proprio parte dei bond emessi (commissione 0,20%-0,35%): 2) Organizzazione della operazione di Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank Le commissioni sopraelencate per i diversi attori coinvolti possono scomporre in quattro componenti: • Management Fee, Fee destinata al management group che ha montato l’operazione, • Underwriting Fee, Fee finalizzata a remunerare gli intermediari impegnatisi alla sottoscrizione diretta • Selling Fee, per l’eventuale gruppo di sellers • Residual Pool, Pool pari alla differenza tra la commissione complessivamente pattuita e le precedenti; tale residuo viene generalmente attribuito al gruppo dei managers 2) Organizzazione della operazione di Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank ITER TIPICO DI UN COLLOCAMENTO OPEN PRICED (1/2) • Offering Circular (documento contenente le principali caratteristiche dell’operazione) • Syndacate Book contiene le banche invitate a partecipare al sindacato di collocamento • Offering Day sancisce l’apertura del mercato primario. A partire dall’offering day, i membri del sindacato dispongono di un periodo variabile, per effettuare il collocamento alle condizioni di prezzo prefissate. • Il mercato primario termina quindi con il closing day. day Le banche seller possono retrocedere eventuali titoli rimasti invenduti alle banche sottoscrittrici (underwriting agreement) 2) Organizzazione della operazione di Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank ITER TIPICO DI UN COLLOCAMENTO OPEN PRICED (2/2) 2) Organizzazione della operazione di Emissione di Bond e ruolo della Inv. Bank Gray Market: • Vendite e Acquisti pre-collocamento • Possibilità di trading a sconto rispetto al prezzo… • Dannoso per: • Emittenti (minor sforzo di collocamento delle I&CB) • Lead manager (stabilizzazione del prezzo nel mkt secondario per “flipping” dal grey market) • Underwriters e Sellers perdono parte del guadagno dalle commissioni, ma minor rischio… 3) Caratteristiche Tecniche dei Bond I Bond possono essere: • Straight Debt: Conservano la loro natura di debito per tutta la durata dell’operazione 9Conventional Straight Debt 9Non Conventional Straight Debt • Hybrid Debt: Possono modificare la loro natura di debito durante la loro vita 3) Caratteristiche Tecniche dei Bond Distinzione preliminare: I Bond tanto di tipo Straight tanto di tipo Hybrid possono essere di due tipi: ¾ Secured (con garanzie): Rendimento più basso a fronte in genere di tre tipologie differenti di garanzie: • Mortgage Bond: Quando la garanzie è costituita da una ipoteca su di un bene (mercati inglesi, tedeschi e americani) • Trust Bond Quando la garanzia è la fideiussione rilasciata da un trust (mercato anglosassone e americano) a favore dei sottoscrittori del bond • With Collateral: qualsiasi altro tipo di garanzia (es. pegno) ¾ Unsecured (privi di garanzie): Rendimento risulterà essere più alto per l’investitore (mercato italiano) 3) Caratteristiche Tecniche dei Bond Straight Debt Conventional: ¾Plain Vanilla Bond: Bond in cui l’azienda al tempo zero incassa un quantitativo di denaro, corrisponde cedole periodiche e a scadenza rimborsa il capitale (durata in genere di 5-10 anni e cedole che oscillano tra i 6 e i 12 mesi). Il tasso di interesse deve essere fisso per l’intera durata del Bond 3) Caratteristiche Tecniche dei Bond Straight Debt Non Conventional (1/2): ¾Floating Rate Notes: Bond con tasso di interesse variabile. Bond indicizzati (qualsiasi). ¾Index Linked Notes: La componente è sia il tasso di interesse sia il capitale a scadenza che vado a restituire. I criteri di indicizzazione di rates e capitale scelti indipendentemente. 3) Caratteristiche Tecniche dei Bond Straight Debt Non Conventional (2/2): ¾ Zero Coupon: Sono presenti solo due flussi. Uno al tempo zero. Uno al tempo t quando si incassano indietro interessi e capitale. Titolo più rischioso in quanto interessi e capitali avvengono al tempo t finale. Non monitoraggio attraverso incasso delle cedole periodiche ¾ Bond with Embedded Option (Callable Bonds): Opzione nascosta all’interno del Bond, quando il Bond è dotato di Opzione di tipo Call o di tipo Put. ¾ Call: La società può riacquistare i bond entro il periodo di tempo stabilito nell’opzione ¾ Put: Gli obbligazionisti possono vendere i bond alla società all’interno dell’arco di tempo prestabilito (o ad una certa scadenza) 3) Caratteristiche Tecniche dei Bond Hybrid Bond (1/2): ¾ Convertibile: Può avere qualsiasi forma (conventional/not conventional) con la caratteristica di poter essere convertito in equity a discrezione dell’obbligazionista. Il tasso di interesse riconosciuto agli obbligazionisti è più basso. Vantaggio: Costi di raccolta bassi Svantaggio: Alterazione della Governance ¾ Cum Warrant: Al titolo obbligazionario viene affiancato dall'emittente un warrant (opzione call su equity), che garantisce al risparmiatore il diritto all'acquisto o alla sottoscrizione di altri titoli, a condizioni favorevoli predeterminate. Differenza rispetto al Convertibile? 3) Caratteristiche Tecniche dei Bond Hybrid Bond (2/2): • Le obbligazioni ibride hanno incontrato molti problemi di natura legale. • Il legislatore italiano, infatti, faticava a ricomprendere nell’ambito dei titoli debitori, quelli che, come spesso accade per gli ibridi, non hanno una scadenza. • In un primo tempo si è cercato di risolvere il problema con un “escamotage”: tali emissioni avevano una durata definita coincidente con la vita dell’impresa che li emetteva e quindi – teoricamente limitata. • Solo a partire dal 1998 i bond ibridi si sono affermati nel settore bancario, per effetto di una specifica normativa di settore, e comunque solo con complesse strutture di emissione indiretta. • Con la recente riforma del codice civile (articoli 2410 e seguenti) si è aperta la possibilità di collocare debito ibrido direttamente sul mercato anche per le compagnie di assicurazione e le società industriali. PRESTITO SINDACATO Con riferimento al finanziamento Sindacato: 1) Aspetti definitori Prestito Sindacato 2) Organizzazione e Attori di un Prestito Sindacato 3) Caratteristiche Tecniche del finanziamento prestito sindacato 1) Aspetti definitori Prestito Sindacato • Prestito erogato da più intermediari finanziari attraverso un unico contratto di finanziamento • Azienda con ingente quantità di debito, ottiene il debito attraverso un unico contratto di finanziamento, ma le risorse provengono da più intermediari finanziari Problemi del Prestito Sindacato: • Come diversi int. Finanziari si organizzano per soddisfare uno stesso cliente • Caratteristiche Contratto di finanziamento con cui il sindacato presta il finanziamento all’azienda 2) Organizzazione e Attori di un Prestito Sindacato • Sindacato di Finanziamento (da non confondere con il Sindacato di Collocamento visto per il Bond Issuing) con struttura a piramide: Arranger (Global Coordinator) Co-Lead Managers Underwriter o Participant Banks 2) Organizzazione e Attori di un Prestito Sindacato • Arranger Soggetto che si assume la responsabilità di disegnare l’operazione, assicura il successo dell’operazione, individua i diversi attori del sindacato. • Co-Lead Managers Coinvolte dall’Arranger per cercare delle altre banche di qualsiasi tipo che partecipino al sindacato investendo direttamente il denaro (Underwriter) 2) Organizzazione e Attori di un Prestito Sindacato • Underwriter Possono essere sia Inv. Bank globali o più piccole banche (che si fidano della reputation dell’arranger) • Agent Bank Banca che mette a disposizione i suoi conti per agire da tesoriere per le banche del sindacato e l’impresa. Cura la parte legale dell’operazione di finanziamento 2) Organizzazione e Attori di un Prestito Sindacato Individuazione tecnica dell’Arranger: a) Scelta Diretta da parte dell’impresa dell’Arranger che curerà tutta l’operazione b) Competizione Pubblica con bando con cui si chiede a più arranger di fare la propria offerta che potrà essere: ¾ ¾ ¾ Fully Underwritten Partially Underwritten Best Effort 2) Organizzazione e Attori di un Prestito Sindacato Il finanziamento Sindacato si suddivide quindi in 3 fasi: ¾Fase del pre-mandato ¾Fase del post mandato ¾Fase post-firma 2) Organizzazione e Attori di un Prestito Sindacato La fase di Pre mandato Si conclude con la scelta della Banca arranger e la firma del loan agreement con cui la banca ottiene il mandato. Si ditingue il: • Direct loan syndacate interlocutore del debitore e’ il sindacato in modo diretto • Partecipation syndacate interlocutore del debitore e’ l’arranger che solo in un momento successivo provvedera’ a costituire il sindacato 2) Organizzazione e Attori di un Prestito Sindacato Fase post mandato Costituzione del sindacato e selezione delle altre Banche partecipanti che possono assumere diversi ruoli già visti prima: Lead manager o arranger Co-lead managers o co-arranger Banche underwriters e Sellers 2) Organizzazione e Attori di un Prestito Sindacato Fase post firma: • Dopo la chiusura dell’operazione il prestito entra in vita e ha inizio la terza fase • Da questo momento la figura di riferimento e’ l’agent bank che si occupa della gestione effettiva del prestito 3) Caratteristiche Tecniche del finanziamento prestito sindacato • Caratteristiche tecniche del Contratto che si instaura tra il sindacato di banche e le imprese. • Da un punto di vista teorico il prestito sindacato è al pari di qualsiasi altro prestito e quindi può avere qualsiasi forma, nella realtà empirica e tecnica i finanziamenti di sindacato in si realizzano soprattutto secondo quattro modelli di finanziamento: 1. 2. 3. 4. Term Loan Mortgage Open Line Leasing 3) Caratteristiche Tecniche del finanziamento prestito sindacato 1.Term Loan: E’ una operazione di finanziamento a scadenza. Questa scadenza di medio termine (dai 3 ai 5 anni). L’operazione si scompone in due momenti temporali separati: • Prima parte dell’operazione: L’Azienda può utilizzare come crede la linea di credito messagli a disposizione- L’azienda pagherà al sindacato gli interessi legati all’utilizzo effettivo della linea di credito su base temporale definita (3-6-12 mesi) per un periodo di tempo definito (sino a max 5 anni). • Seconda parte dell’operazione: Secondo intervallo di tempo in cui l’azienda dovrà restituire il capitale in modo libero in un intervallo di tempo prestabilito e negoziato (compresa tra i 6 mesi e i 18 mesi) 3) Caratteristiche Tecniche del finanziamento prestito sindacato 2. Mortgage: Operazione di mutuo concessa all’impresa dal sindacato di finanziamento Durata che varia dai 5 ai 20 anni 3) Caratteristiche Tecniche del finanziamento prestito sindacato 3. Open Line (apertura di credito in conto corrente): Può essere: • Ever Green (Salvo revoca): Senza durata prestabilita ma con possibilità di essere chiusa da entrambe le parti (sindacato e imprese) con preavviso di max 15 giorni • Stand-By (A scadenza): Se nessuna delle parti da preavviso di chiusura dell’operazione, l’operazione a scadenza si rinnova dello stesso periodo (le parti non possono chiudere le posizioni in anticipo rispetto alla scadenza prefissata). 3) Caratteristiche Tecniche del finanziamento prestito sindacato 4. Leasing Operazioni che consentono di trasferire rischio e presentano vantaggi diversi di natura fiscale MEZZANINE FINANCE DEFINIZIONE • Strumento finanziario innovativo che consente di far fronte ad esigenze finanziarie per l’impresa legate ad operazioni di LBO, Project Finance, ristrutturazioni del debito, sviluppo di imprese non quotate • E’ un finanziamento di medio-lungo periodo il cui rimborso è previsto in un’unica soluzione • Rendimento distribuito lungo la vita utile del finanziamento DEFINIZIONE A metà strada tra “Equity” e “Debt”: • Equity: In termini economici in quanto MF rappresenta una risorsa disponibile in sede di liquidazione a copertura di tutti gli altri creditori (rendimento più alto per l’investitore) • Debt: Si tratta comunque dal punto di vista legale di una forma di debito, che ne consente la deducibilità in termini di interessi passivi per l’impresa DEFINIZIONE DEFINIZIONE Cosa si intende per subordinazione del debito? • In caso di insolvenza dell’azienda i creditori del debito subordinato (creditori junior) junior vengono soddisfatti in via residuale rispetto ai creditori senior che vedono rimborsarsi il proprio debito sia per quanto la quota capitale che interessi COSTO DI UN’OPERAZIONE DI MF Componenti del Mezzanine Finance: 1) Equity Kicker: E’ la componente azionaria dello strumento MF E’ rappresentato dal valore dell’opzione call nelle mani del finanziatore nel momento in cui questa può essere esercitata (numero predeterminato di azioni di azioni ad esempio) COSTO DI UN’OPERAZIONE DI MF Componenti del Mezzanine Finance: 2) Interessi: Tasso (annuo o semestrale) applicato al debito in essere. Si tratta di un tasso abbastanza basso e servito dalla gestione del cash flow dell’impresa COSTO DI UN’OPERAZIONE DI MF Componenti del Mezzanine Finance: 3) Payment in Kind: Non da luogo per l’impresa emittente ad esborsi di cassa ma determina un aumento di capitale da rimborsare a scadenza (variabile ed agganciato per esempio alle performance aziendali) VANTAGGI MF Vantaggi per l’impresa: 1) Deducibilità degli interessi passivi pagati 2) Non mette a rischio la governance dell’azienda (al contrario di interventi di Private Equity) 3) Finanziamento a medio/lungo termini con rimborso programmato 4) La garanzia fornita dall’azienda è rappresentata dai flussi di cassa prodotti (no altri collateral) 5) Non si tratta di un costo fisso poiché il rendimento associato ad un MF è collegato all’andamento aziendale VANTAGGI MF Vantaggi per i finanziatori: 1) Diversificazione dei propri investimenti e condivisione dei progetti di sviluppo dell’impresa 2) Vantaggi in termini di miglioramento del rating relativo per i finanziatori di Senior Debt SVANTAGGI MF • Rispetto all’equity disponibilità delle risorse per un periodo limitato • Utilizzo degli strumenti MF in contemperanza con covenants che possono condizionare la gestione aziendale rispetto al capitale proprio • Costo più alto rispetto al debito senior data la remunerazione dovuta per maggiore esposizione al rischhio FUNDING PRINCIPALI FONTI • Banche specializzate nell’Acquisition Finance • Fondi Chiusi Specializzati • Compagnie di Assicurazione • Investitori Istituzionali • Fondi Pensione