120 Case Records IFC/CNR Recenti Prog Med 2011; 102: 120-125 Screening genetico di Gata4 e Nkx2,5 nelle cardiopatie congenite: cinque casi familiari Silvia Pulignani, Ilenia Foffa, Monica Cresci, Simona Vittorini, Lamia Ait-Alì, Maria Grazia Andreassi Riassunto. Mutazioni nei geni Gata4 e Nkx2.5 sono state associate a diverse forme ereditarie di cardiopatia congenita (CC), in particolare di difetto del setto atriale e/o ventricolare. Il ruolo di tali mutazioni in casi familiari di CC non è, tuttavia, ancora ben definito. Riportiamo 5 casi di CC con una storia familiare di CC. I dati ottenuti suggeriscono che le mutazioni nei geni Gata4 e Nkx2.5 si presentano con una frequenza piuttosto bassa in casi familiari di CC, sottolineando l’elevato grado di eterogeneità della malattia congenita e i limiti dello screening genetico nella pratica clinica quotidiana. Sulla base delle conoscenze attuali, è difficile stabilire il rischio di cardiopatia congenita nella progenie di adulti operati per correzione di una cardiopatia congenita. Summary. Genetic screening of Gata4 and Nkx2.5 mutations in hereditary congenital heart defects: 5 familial cases. Parole chiave. Cardiopatie congenite, gene Gata4, gene Nkx2,5. Key words. Congenital heart defects, Gata4 gene, Nkx2.5 gene. Introduzione ziato la presenza di mutazioni nei geni Gata4 e Nkx2.5 in forme familiari di malattia espressa in quadri clinici sia sindromici che isolati3,6. La reale incidenza di mutazioni in casi familiari rimane, tuttavia, non definita. Presentiamo cinque casi familiari di pazienti affetti da CC con una storia familiare positiva per malformazioni cardiache (figura 1 alla pagina a fronte), nei quali è stato eseguito lo screening genetico di Gata4 e Nkx2.5 al fine di identificare mutazioni patogenetiche all’interno delle singole famiglie. Le cardiopatie congenite (CC) rappresentano le malformazioni congenite più frequenti, con un’incidenza generale di circa 1 caso per 1000 nati vivi1,2. L’incidenza varia in accordo alle forme di CC: per le forme moderate e gravi è circa 6/1000 nati vivi; 19/1000 nati vivi se viene inclusa anche la valvola aortica bicuspide, ed aumenta a 75/1000 nati vivi, se si includono anche i piccoli difetti del setto ventricolare presenti alla nascita ed altre lesioni minori2. I difetti del setto atriale e ventricolare sono le CC più comuni, anche nel nostro Paese1. Negli ultimi anni, studi condotti su modelli animali di topi knockout hanno permesso di identificare un network molecolare evolutivamente conservato, costituito da una fitta rete di fattori di trascrizione, che esercita un importante ruolo nel corretto sviluppo cardiaco3,4. In particolare, mutazioni dei fattori Gata4 e Nkx2,5, geni che sono espressi nelle prime fasi della morfogenesi cardiaca e responsabili del processo di sepimentazione cardiaca e di un corretto sviluppo vascolare, potrebbero portare a difetti del setto atrio-ventricolare3,5. Infatti, studi di sequenziamento genico condotti su pazienti con difetti del setto hanno eviden- Single gene mutations in Gata4 and Nkx2.5 genes have been identified as a causative factor for various clinical forms of hereditary congenital heart diseases (CHDs), especially for cardiac septal defects. However, the role of Gata4 and Nkx2.5 mutations in familial CHD is not clear yet. We report 5 cases of familial CHD with a positive history of cardiac septal defects. Our data suggest that mutations of either the Gata4 or Nkx2.5 genes are very uncommonly found in familial cases of CHD, supporting the genetic heterogeneity of cardiac congenital defects and the limitation of genetic testing in clinical setting. Casi clinici Caso 1: bambino di 1 mese con diagnosi alla nascita di un difetto interventricolare e interatriale. L’anamnesi familiare ha rivelato una storia positiva di CC, in particolare la sorella maggiore è deceduta ad 1 mese e mezzo di vita per atresia polmonare con difetto interventricolare e malformazione intestinale non meglio definita (figura 2). Caso 2: bambina di 1 mese di vita, giunta presso il nostro Dipartimento di Cardiologia con sospetto di CC cianogena. L’eco-doppler cardiaco ha documentato la presenza di un piccolo difetto interatriale e di un difetto interventricolare ampio da malallineamento, oltre alla presenza di un’aorta dilatata a cavaliere del difetto e rami polmonari ipoplasici da 3,5 a 4 mm e confluenti. UO Ricerca Genetica, Istituto di Fisiologia Clinica CNR e Fondazione G. Monasterio CNR-RegioneToscana, Pisa e Massa. Pervenuto il 24 gennaio 2011. S. Puglinani et al.: Screening genetico di Gata4 e Nkx2,5 nelle cardiopatie congenite Figura 1. Difetti cardiaci riscontrati nei 5 pazienti analizzati SP 1 mese DIV-DIA DIV-AP 1 mese DIV; piccolo DIA; aorta dilatata a cavaliere 7 anni DIA Stenosi Sub-aortica Analisi genetica DIA 3 anni VDDU TOF L’anamnesi familiare ha messo in evidenza una storia positiva di CC; il padre presenta una stenosi polmonare congenita non trattata (figura 2). Caso 3: bambino di 7 anni al quale è stato diagnosticato un difetto interatriale tipo ostium secundum con shunt sinistro-destro significativo con sovvracarico destro. All’ecodoppler è stato possibile osservare un aumento del volume delle sezioni destre e una turbolenza a livello del tratto di efflusso destro legata all’iperafflusso. Le sezioni sinistre sono risultate normali. L’anamnesi familiare ha evidenziato una storia positiva di CC in quanto il fratello presenta una stenosi subaortica (figura 2). Caso 4: bambina di 3 anni ricoverata presso il nostro Dipartimento di Cardiologia con diagnosi di ventricolo destro a doppia uscita (tipo Fallot) e con anomalia di decorso della discendente anteriore. La diagnosi documentava anche la presenza di una malformazione ano-rettale e di atresia duodenale, subito corretta tramite intervento chirurgico. L’anamnesi familiare ha rivelato la presenza di un fratello precedentemente operato di tetralogia di Fallot (figura 2). Caso 5: donna di 46 anni giunta presso il nostro ospedale con diagnosi di duplice difetto del setto interatriale sottoposta a procedura di occlusione del difetto principale. L’anamnesi familiare ha mostrato una familiarità per CC. La madre è stata operata per un difetto interatriale nel 1990 e la figlia ha subìto un intervento correttivo per un difetto interventricolare (figura 2). Ogni paziente è stato sottoposto ad uno screening genetico dei geni Gata4 e Nkx2.5. 46 anni DIA DIV Figura 2. Albero genealogico della famiglie in cui ricorre la cardiopatia congenita. Il probando è indicato da una freccia ed i familiari affetti sono indicati dal simbolo pieno. I probandi sono stati sottoposti a sequenziamento genico dei 7 esoni, di cui il primo non codificante, del gene Gata4 (figura 3) e dei due esoni del gene Nkx2,5 (figura 4) e delle vicine regioni introniche coinvolte nel meccanismo di splicing. Inoltre, è stata analizzata la regione 3’UTR del gene Gata4 a livello della porzione terminale dell’esone 7 come descritto precedentemente7,8. 121 122 Recenti Progressi in Medicina, 102 (3), marzo 2011 ATG 1 2 3 4 5 6 3'UTR 7 5'UTR TAD2 TAD1 ZF1 ZF2 NLS NH2 COOH Figura 3. Rappresentazione schematica del gene Gata 4 (TAD1:transcriptional activation domain 1; TAD2: transcriptional activation domain 2; NLS: nuclear localisation signal; ZF1: N-terminal zinc finger; ZF2: C-terminal zinc finger). ATG 1 5'UTR TN 2 HOMEOBOX 3'UTR NK2 COOH NH2 Il sequenziamento genico è stato eseguito mediante l’impiego della piattaforma ad alta processività GenomeLab GeXP Genetic Analysis System (Beckman). La sequenza ottenuta è quindi stata confrontata con la sequenza di riferimento ottenibile attraverso un software specifico basato sul programma Gene Bank BLAST (Basic Local Alignment Search Tool). Risultati Lo screening genetico ha evidenziato la presenza di molteplici varianti polimorfiche nelle regioni sia codificanti che non, e nella regione 3’UTR del gene Gata4 (tabella 1). Nell’esone 1 non codificante del gene Gata4 abbiamo riscontrato un polimorfismo (c.543 c>t), presente in due soggetti con una frequenza allelica vicina a quella descritta nella popolazione di controllo. Figura 4. Rappresentazione schematica del gene Nkx2.5 (TN: tinman domain; Homeobox: homeodomain; NK: nucleotide kinase domain). Tabella 1. Varianti geniche osservate nel gene Gata4. Localizzazione Esone 1 (non codificante) Variante nucleotidica Variante nuova/nota MAF -543 c>t Nota 0,29 c.1129 a>g S377G Nota 0,11 IVS 2 -116 t>c Nota 0,2 IVS 2 -64 g>c Nota 0,2 IVS 4 -202 c>t Nuova IVS 4 -174 t>c Nota 0,26 IVS 5 +56 c>a Nota 0,5 3’-UTR +354 a>c Nota 0,3 3’-UTR +426 c>t Nota 0,5 3’-UTR +517 c>g Nota 0,44 3’-UTR +532 t>c Nota 0,42 3’-UTR +563 c>g Nota 0,34 3’-UTR +587 a>g Nota 1 3’-UTR +852 g>a Nota 0,3 3’-UTR +1158 c>t Nota 0,08 3’-UTR + 1256 a>t Nota 0,3 3’-UTR +1355 g>a Nota 0,1 3’-UTR +1521 c>g Nota 0,32 Esone 6 MAF: Minor Allele Frequency S. Puglinani et al.: Screening genetico di Gata4 e Nkx2,5 nelle cardiopatie congenite In un solo paziente, nell’esone 6, è stato riscontrato un polimorfismo genetico non-sinonimo a livello dell’aminoacido 377 nella regione carbossi-terminale del gene (c.1130 a>g p.Ser377Gly), che sembra non apportare alcun cambiamento funzionale nella proteina. Lo screening genico delle regioni introniche del gene Gata4 ha evidenziato diversi polimorfismi con frequenze simili a quelle riscontrate nella popolazione di controllo e tutte già precedentemente descritte 7. Al contrario, è stata osservata una nuova variante genica nell’introne 4 del gene, non riportata in letteratura (910-202 c>t). Sebbene si tratti di una variante lontana dal sito di splicing, la sua possibile influenza sulla stabilità dell’mRNA resta da verificare. Infine, l’analisi della regione 3‘UTR ha portato all’identificazione di un elevato numero di polimorfismi, già descritti in precedenza con una frequenza allelica elevata anche nella popolazione di controllo7. Per quanto riguarda il gene Nkx2,5, il sequenziamento genico ha rilevato la presenza di una sola variante genetica, un polimorfismo nell’esone 1 del gene (c.63 a>g E21E) in due dei soggetti analizzati. Tale variante non apporta alcun cambiamento aminoacidico nella sequenza, risulta già descritta in letteratura e si presenta con una frequenza elevata anche nella popolazione di controllo9. Discussione Nonostante i progressi raggiunti nell’identificazione del ruolo cruciale dei fattori di trascrizione cardiaci, la patogenesi della maggior parte delle cardiopatie congenite rimane al momento non definita e rappresenta una priorità di ricerca di rilevante interesse clinico e scientifico. Ad oggi, infatti, sono state riscontrate molteplici mutazioni a livello dei geni che codificano per questi fattori, sia nella regione codificante (mutazioni sinonime e/o non-sinonime) e sia nella regione non-codificante, mutazioni che sembrano partecipare allo sviluppo anomalo del cuore8,10. Il gene Gata4 è uno dei fattori di trascrizione più precocemente espressi nella differenziazione dei cardiomiociti e, ad oggi, sono state descritte più di 67 mutazioni (47 nella porzione codificante e 20 nella regione non codificante del gene) (figura 5). Le mutazioni con le conseguenze più gravi si localizzano nelle regioni N-terminale e C-terminale, poiché distruggono la struttura secondaria della proteina, inibiscono il legame con il DNA e/o alterano l’interazione e la sinergia tra Gata4, Nkx2.5 e Tbx5, fondamentale nelle prime fasi della cardiogenesi per una corretta settazione cardiaca ed un corretto sviluppo vascolare11. Altre varianti geniche sono state, invece, riscontrate nella regione 3’ non tradotta (3’UTR) del gene Gata4, costituita da 1525 pb nella porzione terminale dell’esone 77. Il gene Nkx2.5 inizia ad essere espresso nel cuore fetale intorno al settimo giorno di vita embrionale e continua ad essere espresso nel miocardio degli atri e dei ventricoli durante tutto lo sviluppo e nella vita adulta (figura 6 alla pagina seguente). È risultato, quindi, evidente che Nkx2.5 svolge un ruolo fondamentale non solo nella differenziazione delle cellule miocardiche nel feto, ma anche nella vita postnatale12. La maggior parte delle mutazioni fino ad oggi descritte su Nkx2.5 interessano l’omeo-dominio e sono responsabili di una ridotta capacità di legare il DNA e di una perdita della funzione regolatrice della proteina13-15. Nella regione intronica dell’esone 4 del gene Gata4 è stata identificata una nuova variante genetica, la cui frequenza nella popolazione generale e la cui funzionalità restano da determinare. L’assenza di mutazioni patogenetiche riscontrata in questi cinque pazienti caratterizzati da una forte familiarità per CC sottolinea l’estrema complessità che si cela dietro l’eziologia delle stesse. Figura 5. Rappresentazioni schematiche delle mutazioni ad oggi conosciute nel gene GATA4. 123 124 Recenti Progressi in Medicina, 102 (3), marzo 2011 Figura 6. Rappresentazioni schematiche delle mutazioni ad oggi conosciute nel gene Nkx2,5. Dato l’elevato grado di eterogeneità che caratterizza tali malformazioni, risulta difficile definire la componente genetica delle CC, sia per l’elevato numero di geni implicati e per le molteplici interazioni tra i vari fattori di trascrizione sia per il fatto che malformazioni cardiache simili possono originare da anomalie congenite differenti, e viceversa4. Inoltre, grande attenzione è stata recentemente focalizzata sul ruolo di altri meccanismi molecolari che possono cooperare con i fattori genetici nell’eziologia delle CC 16,17. I nuovi meccanismi eziopatogenetici includono il ruolo delle mutazioni somatiche e le alterazioni dei meccanismi post-trascrizionali e, quindi, epigenetici. In particolare, la regolazione post-trascrizionale ad opera di microRNA, processi di metilazione e di acetilazione, sembra svolgere un ruolo chiave nel normale sviluppo cardiovascolare14,18. La regione 3’UTR, importante sito di legame per l’RNA messaggero (mRNA), è fondamentale per la corretta espressione genica sia durante la gametogenesi sia durante lo sviluppo embrionale19,20. Dal nostro studio è emerso un numero consistente di polimorfismi nella regione 3’UTR del gene Gata4. Questi dati rafforzano l’ipotesi che “varianti comuni” possano avere un ruolo nell’eziopatogenesi della CC17. Infatti, una frequenza diversa di polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs) all’interno della regione 3‘UTR, alterando il legame tra i microRNA ed i loro target, potrebbe influenzare la regolazione dei geni e il rischio individuale di sviluppare la malattia21,22. Conclusioni Le cardiopatie congenite rappresentano i difetti alla nascita clinicamente più rilevanti e la principale causa di morte durante il primo anno di vita, nel mondo occidentale. Inoltre, pazienti adulti dopo intervento chirurgico per la correzione di una cardiopatia congenita sono una popolazione in costante crescita, che si stima sarà 1,4 milioni entro il 202023. Molti di questi pazienti con CC, quindi, avranno l’opportunità di riprodursi. È difficile stabilire sulla base delle conoscenze attuali il rischio di CC nella progenie di questi adulti operati. Studi futuri si propongono di migliorare le conoscenze dei difetti genetici e molecolari coinvolti nello sviluppo delle CC e di chiarire il meccanismo con cui i vari fattori genetici interagiscono tra di loro e con il quale essi cooperano con fattori ambientali. Bibliografia 1. Tuscany Registry of Congenital Defects; http:// www.rtdc.it. 2. Hoffman JI, Kaplan S, Liberthson RR. Prevalence of congenital heart disease. Am Heart J 2004; 147: 42539. 3. Nemer M. Genetic insights into normal and abnormal heart development. Cardiovasc Pathol 2008; 17: 48-54. 4. Olson EN, Srivastava D. Molecular pathways controlling heart development. Science 1996; 272: 6716. 5. Clark KL, Yutzey KE, Benson DW. Transcription factors and congenital heart defects. Annu Rev Physiol 2006; 68: 97-121. 6. Bruneau BG. The developmental genetics of congenital heart disease. Nature 2008; 451: 943-8. 7. Reamon-Buettner SM, Cho SH, Borlak J. 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