P416 Caratterizzazione molecolare del gene ETFDH in

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P416
Caratterizzazione molecolare del gene ETFDH in una paziente con Multiple Acyl-CoA Dehidrogenase Deficiency
(MADD)
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F. Avemaria , I. Sartori , L. Tassi , M. Cossu , M.C. Patrosso , A. Marocchi , S. Penco
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S.S. Genetica Medica, Dipartimento di Medicina di Laboratorio, Ospedale Niguarda Cà Granda, Milano
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Centro Chirurgia Epilessia "Claudio Munari", Dipartimento di Neuroscienze, Ospedale Niguarda Cà Granda, Milano
La Multiple Acyl-CoA Dehidrogenase Deficiency (MADD), conosciuta anche come Acidemia Glutarica di tipo II, è una
malattia a trasmissione autosomica recessiva del metabolismo degli acidi grassi e degli aminoacidi.
MADD può essere classificata sulla base dell’età di insorgenza dei sintomi in diverse forme: neonatale (tipo I e II con o
senza anomalie congenite) o ad insorgenza adulta con un fenotipo clinico più lieve (tipo III).
La sintomatologia è caratterizzata da cisti multiple al fegato, ipoglicemia, acidosi metabolica ed aciduria organica soprattutto
durante le crisi di stress metabolico.
Mutazioni nelle subunità α o ß (ETFA e ETFB) del gene ETF (electron transfer flavoprotein), o nel gene ETFDH (electron
transfer flavoprotein dehydrogenase) sono responsabili dell’insorgenza di questa patologia.
Alcuni pazienti (RR-MADD) con mutazioni nel gene ETFDH, rispondono positivamente al trattamento terapeutico con
riboflavina.
Descriviamo il caso di una paziente con esordio a 17 anni con LSM (Lipid Storage Myopathy), un basso livello di carnitina
e con un quadro biochimico e istochimico in accordo con diagnosi di MADD, ma con un fenotipo clinico atipico e più
complesso: perdita della vista, debolezza muscolare, atassia cerebellare, epilessia, deficit para e ortosimpatico e riduzione
delle funzioni cognitive. La paziente trattata con riboflavina ha migliorato le sue condizioni cliniche, neurofisiologiche e
biochimiche.
L’analisi del gene ETFDH effettuata sulla probanda ha portato all’identificazione di una mutazione in eterozigosi nell’esone
6 e di un SNP in omozigosi nell’esone 3, che non sono sufficienti a spiegare la patologia. Si potrebbe ipotizzare che essa
sia causata dalla presenza di mutazioni negli altri 2 geni, ETFA e ETFB, o in regioni del promotore o introniche distanti dal
sito di splicing o verosimilmente a qualche altro difetto genetico sconosciuto.
Il nostro caso mostra che non tutti i casi di RR-MADD sono dovuti a mutazioni in ETFDH, ma che il trattamento con
riboflavina può comunque dimostrarsi efficace. Inoltre, una diagnosi precoce è importante per raggiungere una migliore
risposta al trattamento.
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