“BRUCIORE di STOMACO, meglio evitare la VERDURA CRUDA

Anno V – Numero 1051
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Progetto “Un
farmaco per Tutti”
2. ORDINE: Assistenza legale
gratuita;
3. Sussidio di solidarietà
4. Convenzioni
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
5. Pompelmo triplica effetti
dei farmaci anticancro
6. Maggior rischio cistifellea
per
le donne che
assumono estrogeni
7.
Prevenzione e Salute
8. “Bruciore di stomaco,
meglio evitare la verdura
cruda”, vero o falso?
9. Tacchi alti, quali rischi
per gambe e piedi?
10. Incinta e devi fare una
radiografia?
Ecco i casi in cui è
pericoloso
Meteo Napoli
Martedì 14 Febbraio
 Pioggia debole
Minima: 8° C
Massima: 16 °C
Umidità:
Mattina = 60%
Pomeriggio = 70%
Martedì 14 Febbraio 2017, S. Valentino
Proverbio di oggi….……..
‘Chello ca nun se pava, nun se stima.
Spesso non si apprezza ciò che non è costato soldi e fatica
“BRUCIORE di STOMACO, meglio evitare
la VERDURA CRUDA”, vero o falso?
Quando il bruciore di stomaco si fa sentire, alcuni credono che
evitare la verdura cruda aiuti a tenere a bada il bruciore. Vero o
falso?
L’abbiamo
chiesto
alla
dott.ssa Beatrice
Salvioli, gastroenterologa
dell’ospedale Humanitas.
In caso di bruciore di stomaco o
VERO
sintomi da reflusso gastroesofageo
è
preferibile
evitare
la verdura cruda del tipo lattuga ma anche gli
agrumi assunti a stomaco vuoto, come per
esempio la spremuta d’arancia al mattino a
colazione – spiega l’esperta. –
Pertanto, se il bruciore di stomaco è
conseguente a un periodo di abbuffate o ad un pasto troppo ricco di grassi e
condimenti, evitare alcuni cibi come la verdura cruda, le fritture, i cibi speziati
o con aglio, ma anche il caffè e gli alcolici, e seguire una dieta a base di
alimenti altamente digeribili come carboidrati (pasta), pesce e carne bianca,
limitando i formaggi grassi e gli insaccati, può aiutare ad alleviare il bruciore
di stomaco.
Inoltre, se le arance a stomaco vuoto vanno evitate, è possibile invece
mangiare altra frutta quali mele, pere e banane di cui è sempre bene non
eccedere nelle quantità soprattutto se si mangiano dopo i pasti.
Infatti, spesso la frutta assunta dopo i pasti produce fermentazione e può
rallentare la digestione dando luogo a gonfiore addominale e gas intestinale.
Infine, per alleviare il bruciore di stomaco è consigliabile evitare pasti
abbondanti ma mangiare poco e spesso durante il giorno, masticare il cibo
lentamente e bene, evitare il fumo di sigaretta, e non andare a letto o
distendersi sul divano dopo mangiato ma attendere almeno due ore dalla fine
del pasto.” (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1051
PREVENZIONE E SALUTE
TACCHI ALTI, QUALI RISCHI PER GAMBE E PIEDI?
Alluce in pericolo, pianta e tallone poco esposti.
I tacchi alti, portati a lungo, possono insidiare la salute dei piedi, ma non
solo. L’alluce valgo, ad esempio, può fare la sua comparsa se il piede è
“costretto” dentro una scarpa stretta e con tacchi vertiginosi.
Ma anche la circolazione venosa può essere messa sotto stress da questo
tipo di calzature con il rischio di dover fare i conti con le vene varicose.
Di tacchi alti e salute hanno parlato sulle pagine del Corriere della Sera due
specialisti dell’ospedale Humanitas, la dott.ssa Elisa Casabianca, chirurgo
vascolare, e il dr Leonardo Maradei, resp. di Unità Operativa di Chirurgia del piede e mininvasiva.
Partendo dalla punta dei piedi e risalendo sul polpaccio, ecco cosa può succedere indossando per tanto
tempo i tacchi alti:
ALLUCE VALGO
Tra le patologie del piede più frequenti c’è l’alluce valgo:
«L’utilizzo costante delle scarpe con tacco alto può favorirne la comparsa.
L’alluce valgo si caratterizzata per la deviazione verso l’esterno della base
dell’alluce e della sua punta verso le altre dita.
Ricordiamo, però – che indossare queste scarpe non causa l’alluce valgo,
dovuto invece a diverse ragioni dalla familiarità ai traumi.
Infine più che il tacco è la punta molto stretta delle scarpe ad accelerarne il decorso».
Tacchi alti e punte strette possono star dietro anche al neuroma di Norton:
 si forma una cisti su un nervo del piede che, di conseguenza, si infiamma.
La cisti si può formare ovunque ma spesso predilige lo spazio tra il quarto e il terzo dito. Analogamente
all’alluce valgo, anche per il neuroma di Morton i tacchi alti «ne favoriscono la comparsa dei sintomi»,
precisa lo specialista.
AVAMPIEDE
Attenzione anche all’avampiede, la parte anteriore del piede che comprende
il metatarso: «Stare troppo a lungo sulla punta dei piedi lo mette sotto stress
ed è causa di metatarsalgia, una condizione caratterizzata da dolore anche
piuttosto acuto», aggiunge il dottor Leonardo Maradei.
PIANTA E TALLONE
Il tallone e la pianta non sono esposti a rischi.
Anzi portare i tacchi potrebbe, in presenza di alcune condizioni a carico di
queste parti del piede, dare sollievo:
 «Il rischio di tallonite è basso perché il tallone viene “scaricato”.
Lo stesso si può dire della spina o sperone calcaneare, una formazione nel
tessuto osseo all’altezza del tallone.
In quest’ultimo caso, il tacco potrebbe addirittura alleviare il dolore che ne
deriva».
Lo stesso vale per la fascite plantare, «l’infiammazione della fascia plantare, un tessuto fibroso che va
dal calcagno alla testa dei metatarsi.
Chi ne è affetto, e presenta i piedi piatti, potrebbe trovar sollievo nell’utilizzo di scarpe con il tacco»,
precisa il dottor Maradei.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1051
POLPACCIO E GAMBE
La pianta del piede è un’area importantissima per la circolazione, come spiega
la dottoressa Casabianca.
Qui si trova una fitta rete di vene che fanno da “spugna”, preziose per il ritorno
venoso:
«La compressione plantare esercitata quando camminiamo e la pompa
muscolare data dalla contrazione dei muscoli del polpaccio sono gli strumenti
fondamentali che permettono ai liquidi di non ristagnare nelle estremità.
Questi due strumenti si comportano come un cuore, che non agisce come pompa meccanica ma per
“spremitura” di vene e vasi linfatici».
Proprio agendo su questi meccanismi le scarpe che indossiamo possono avere effetti diversi.
I tacchi alti possono causare insufficienza venosa, causa principale delle vene varicose, come
suggerisce uno studio dell’Università di San Paolo pubblicato su Journal of Vascular Surgery.
Sono stati testati gli effetti di tre calzature sulla circolazione venosa di giovani donne durante la
simulazione del cammino: tacchi di 3,5 cm, tacchi a spillo di 7 cm e zeppe di 7 cm.
«Con le scarpe da 7 cm la funzione della pompa muscolare si riduceva. I ricercatori hanno osservato
una flessione nel ritorno venoso.
La pressione venosa era inoltre più alta del normale.
I suoi valori si mantenevano invece a livelli fisiologici con il tacco di 3,5 cm: con queste calzature
l’appoggio plantare era adeguato e i muscoli potevano lavorare correttamente.
In particolare la zeppa ha dimostrato di essere nemica della corretta circolazione: a dispetto di un
senso di maggiore stabilità rispetto al tacco a spillo, veniva ridotto l’effetto della “spremitura” plantare
a causa della suola rigida».
IN CHE MODO SI PUÒ PRESERVARE LA CIRCOLAZIONE?
Attività fisica e controllo del peso sono importanti per la circolazione, tuttavia, «anche se si è in forma,
con un Indice di Massa corporea nella norma, è meglio non utilizzare troppo a lungo le scarpe con
i tacchi, specialmente se si deve sostare a lungo in piedi. Anche se non si svilupperanno vene varicose,
dopo una lunga giornata con queste calzature, si potrebbero comunque accusare gonfiore, pesantezza,
rossori a gambe e piedi, soprattutto in estate», ricorda la dottoressa Casabianca.
Fare stretching può aiutare? «Gli esercizi per il piede e la caviglia sono sempre utili ma se sono
abbinate a otto ore di utilizzo di scarpe dalla punta stretta e dal tacco alto, ogni giorno, il loro beneficio
diventa minimo», risponde il dottor Maradei.
NIENTE TACCHI, ALLORA?
Come può difendersi chi è predisposta all’insorgenza di vene varicose?
Se proprio è necessario indossare i tacchi alti, sarebbe utile abbinarli alle
calze elastocompressive, la cui classe di compressione andrebbe valutata
dallo specialista.
«Ci sono modelli e filati che non si distinguono da calze “non terapeutiche”
e che quindi possono essere utilizzate in ogni occasione» precisa la
dottoressa Casabianca.
“BALLERINE” MEGLIO DEI TACCHI?
Meglio fermarsi a metà strada, con «scarpe alte 3-5 cm. Anche le
“ballerine” non vanno molto bene: calzature davvero basse pregiudicano
la compressione, la funzione di spinta sulla pianta del piede», spiega la
dottoressa. Le fa eco il dottor Maradei: «Scarpe prive di qualsiasi rialzo dal
suolo, pur non pregiudicando la salute del piede, possono mettere a
rischio la schiena. Diverse persone lamentano lombalgia per aver
indossato a lungo queste scarpe. Meglio fermarsi ai 4 cm di tacco». (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1051
SCIENZA E SALUTE
POMPELMO TRIPLICA EFFETTI DEI
FARMACI ANTICANCRO
La combinazione del frutto con i medicinali potrebbe
contribuire a ridurre il dosaggio consigliato
Bere un succo di pompelmo al giorno potrebbe triplicare gli effetti di una dose
di farmaco anticancro.
La combinazione dei medicinali e del succo di pompelmo potrebbe
contribuire, inoltre, a ridurre gli effetti collaterali associati alle alte dosi dei
farmaci e ridurre notevolmente i costi. La ricerca pubb. sulla rivista Clinical
Cancer Research, indaga gli effetti combinati di cibo e farmaci anticancro.
EFFETTI TRIPLICATI: gli scienziati hanno scoperto che il succo incrementa del 350% gli effetti del
sirolimus, un farmaco approvato per i pazienti trapiantati ma che potrebbe aiutare anche le persone
che soffrono di cancro.
Un altro farmaco, il ketoconazolo, aumenta del 500% gli effetti del sirolimus. Ezra Cohen, autore dello
studio spiega: “Il succo di pompelmo aumenta notevolmente i livelli nel sangue di questi farmaci. Una
somministrazione controllata del succo di pompelmo potrebbe incrementare l'efficacia e la disponibilità
di farmaci come il sirolimus”.
SOVRADOSAGGIO: Naturalmente, per evitare di incorrere nei problemi tipici del sovradosaggio dei
farmaci, si potrebbe mettere a punto una terapia combinata che, includendo il succo di pompelmo,
consenta di assumere un terzo della quantità di farmaco raccomandata.
Sempre sconsigliato il fai da te: occorre che tali risultati siano supportati da ulteriori test prima che
l'uso del succo di pompelmo in combinazione con i farmaci anticancro venga validato dalla comunità
medica oltre che dalle normative farmaceutiche dei singoli Stati. (Salute Tgcom)
MAGGIOR RISCHIO CISTIFELLEA PER LE DONNE CHE
ASSUMONO ESTROGENI
Uno nuovo studio dimostra che la terapia estrogenica orale per le donne in
menopausa è associabile a un aumentato rischio di subire
un intervento chirurgico alla cistifellea.
La colelitiasi. o calcolosi biliare, è molto comune nei paesi sviluppati e
le donne sopra i 50 anni d'età sono più a rischio.
Altri fattori associati sono l'obesità, il diabete, il colesterolo alto, la
cattiva alimentazione e l'aver dato alla luce due o piu' figli.
La ricerca, ha dimostrato che:
 la terapia ormonale orale aumenta il rischio di intervento
chirurgico alla cistifellea (colecistectomia) a causa dell'insorgenza di calcoli biliari.
L'indagine ha coinvolto 70.928 donne in menopausa dal 1992 al 2008. "In questo ampio studio
prospettico abbiamo rilevato che il rischio di colecistectomia aumenta tra le donne esposte agli
estrogeni assunti per via orale per la terapia ormonale in menopausa, in particolare a regimi orali senza
progestinico. Altre tipologie di terapie ormonali in menopausa, come quelle effettuate attraverso
cerotti o gel, non sono state associate ad un aumentato rischio di colecistectomia.
La colelitiasi - dovrebbe essere aggiunta alla lista dei potenziali eventi avversi da considerare nel
bilanciamento dei benefici e dei rischi associati alla terapia ormonale in menopausa. (Fonte: Sn)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1051
PREVENZIONE E SALUTE
INCINTA E DEVI FARE UNA RADIOGRAFIA?
ECCO I CASI IN CUI È PERICOLOSO
I danni al feto possibili soltanto in caso di elevate dosi di radiazioni. In una scena
del film “Nessuno si salva da solo” una donna sceglie di abortire per paura dopo le
lastre ai denti
La preoccupazione è lecita: le radiografie sono dannose
quando si è in stato di gravidanza?
Una domanda, tutt’altro che scontata, alla quale non sempre
viene fornita una risposta rassicurante. Eppure le evidenze
scientifiche per rispondere ci sono: «molto spesso le
preoccupazioni si rivelano ingiustificate e non c’è alcun
motivo per cui una mamma debba temere per la salute del
bambino» spiega la dott.ssa Luisa Begnozzi, presidente dell’Associaz. Italiana di Fisica Medica, che si
occupa di fornire una corretta comunicazione sui rischi delle radiazioni per uso medico.
IL FILM DI CASTELLITTO CHE HA RISOLLEVATO IL DIBATTITO: Il tema delle radiazioni in
gravidanza è tornato sotto l’occhio dei riflettori grazie al film, “Nessuno si salva da solo” di Sergio
Castellitto. Nel lungometraggio si narra la storia d’amore di Delia e Gaetano. Tra gli episodi che
compongono la trama si inserisce anche l’aborto del terzo figlio da parte di Delia: il motivo che spinge
la protagonista a tale scelta è il fatto di essersi sottoposta a radiografie dentali durante la gravidanza e
il timore che l’esposizione alle radiazioni avrebbe potuto provocare danni al feto.
: È questa una situazione comune a tante donne che
Spesso sono timori del tutto infondati
devono eseguire una radiografia in gravidanza per
diagnosticare una malattia o che si sottopongono a
esami radiografici quando non sanno ancora di essere incinte e che giustamente si preoccupano per le
possibili conseguenze sul nascituro. Molto spesso però le preoccupazioni si rivelano ingiustificate e non
c’è alcun motivo scientifico per cui una mamma debba temere per la salute del bambino.
DECISIONI DRASTICHE SOLO A FRONTE DI CORRETTE INFORMAZIONI : La scena del film è
infatti tutt’altro che rara. «Come fisici medici –continua l’esperta- ci ritroviamo spesso in situazioni di
questo genere. Senza voler giudicare la decisione di ricorrere all’aborto vogliamo affermare
chiaramente che la scelta debba essere presa in seguito ad una corretta informazione.
Oggi, quelle relativa alla pericolo di malformazioni in seguito ad esposizione a radiazioni, non sempre
viene fornita correttamente.
Le donne non trovano risposte e brancolano nel buio».
Un dovere al fine di evitare motivi di ansia nelle pazienti e nei loro famigliari che possano condurre a
decisioni estreme generalmente non necessarie in seguito a questo tipo di esami.
EFFETTI NOCIVI SUL FETO SOLTANTO CON DOSI ELEVATE DI RADIAZIONI
La scienza è chiarissima su legame tra radiazioni e rischio di malformazioni. I dati sono disponibili da
decenni: gli effetti nocivi sull’embrione e sul feto si verificano solo per dosi che sono molto più elevate
(da 10 a 100 o più volte), di quelle che si ricevono per gli esami radiologici o medico nucleari eseguiti a
scopo diagnostico. Pertanto, un esame radiologico eseguito in una donna che non sapeva di essere
incinta, non deve suscitare ingiustificate preoccupazioni.
«Sebbene sia sempre indicato rimandare l’esposizione alle radiazioni durante la gravidanza, a meno
che l’esame non sia strettamente necessario, le radiografie endorali diagnostiche sono eseguibili in
gravidanza se utili per la diagnosi di una patologia dentale e le dosi erogate non possono ritenersi
associate a rischio di malformazioni» conclude la Begnozzi. (Salute, La Stampa)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1051
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
CONCORSO ORDINARIO Regione Campania:
PUBBLICATE le SEDI e AVVIATA la FASE di INTERPELLO
D.G. 4 Direzione Generale Tutela salute e coor.to del Sistema Sanitario Regionale Decreto Dirigenziale n. 91 del 03.02.2017 - DD n 13 del 6 febbraio 2009 rettificato
con DD n 17 del 17 febbraio 2009 - concorso ordinario per la formazione di una
graduatoria unica per l'assegnazione di sedi farmaceutiche da conferire al privato
esercizio in regione Campania - determinazioni in ordine alla fase di Interpello
Cliccando i seguenti link puoi visionare il decreto dirigenziale e le linee Guida
Decreto Dirigenziale n. 91 del 03 . 02. 2017
http://burc.regione.campania.it/eBurcWeb/directServlet?DOCUMENT_ID=102903&ATTA
CH_ID=152507
LINEE GUIDA - Procedimento per l’assegnazione e l’autorizzazione all’apertura ed
all’esercizio delle farmacie
1) INTERPELLO
http://burc.regione.campania.it/eBurcWeb/directServlet?DOCUMENT_ID=102903&ATTA
CH_ID=152508
ORDINE:
IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2017
E’ in riscossione la quota sociale 2017 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per
l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.
Si Comunica che in questi giorni, Equitalia, Agente della riscossione dell’Ordine della Provincia di
Napoli, sta recapitando l’avviso di paga
mento relativo la Tassa di iscrizione all’Ordine per l’anno 2017.
Il pagamento sarà possibile effettuarlo entro il 28 Febbraio p.v.
Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale e
che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione.
Il mancato adempimento, oltre a causare un’infrazione alla deontologia professionale,
fa venir meno il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale.
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1051
Progetto “UN FARMACO PER TUTTI”
Progetto per contrastare la povertà sanitaria.
FARMACIE COME ADERIRE:
Clicca sul link sottostante e compila il format in modo da avere le informazioni utili
riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1051
RACCOLTI 35.000 CONFEZIONI di FARMACI e DISPOSITIVI Donati ai seguenti ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore della
Carità Madre Teresa di Calcutta, Ordine di Malta, Croce Rossa, Elemosiniere del Santo Padre
– ROMA; Missione dei Padri Camilliani in Benin, Hospital La Croix
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1051
CONVENZIONI:
SERVIZI e AGEVOLAZIONI per gli ISCRITTI all’Ordine
Stipula di convenzioni con soggetti terzi con la finalità di
apportare concreti vantaggi a tutti gli Iscritti all’Ordine.
Il consiglio dell’Ordine, nella seduta di Consiglio del 28 Giugno
2016, ha approvato la possibilità di poter attivare delle
convenzioni con imprese che intendono offrire prodotti e/o
servizi agli iscritti all’Ordine della Provincia di Napoli a
condizioni più vantaggiose rispetto a quelle normalmente
praticate al pubblico, con la semplice esibizione del Tesserino
professionale dei Farmacisti (nuovo Tesserino Magnetico).
La Convenzione realizza simultaneamente la seguente finalità:
Attribuisce immediatamente dei vantaggi agli
Iscritti, nell’espletamento delle finalità dell’Ordine;
L’elenco delle imprese sarà aggiornato man mano che saranno attivate le convenzioni.
PER VISIONARE LE IMPRESE CONVENZIONATE BASTA CLICCARE IL SEGUENTE LINK:
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/?option=com_content&view=article
&layout=edit&id=1493
AZIENDA E SITO
http://tufano.euronics.it/
ACCORDO DI CONVENZIONE
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/o
rdineNuovo/images/convenzioni/CONV
ENZIONE-GRUPPO-TUFANO.pdf
e-mail: [email protected]
http://www.otofarma.it/
http://www.centroathenanapoli.
it/
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/o
rdineNuovo/images/convenzioni/Tariffa
rio_Centro_ATHENA.pdf
http://www.centroflegreo.net/
http://www.centrofutura.net/
http://www.centromanzoni.com/
http://www.therapiccenter.it/
http://www.dinastar.it/
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/o
rdineNuovo/images/convenzioni/TARIF
FARIO_CENTRO_Flegreo_2016_1.pdf