1.0 PECULIARIA’ DELL’EDIFICIO
L’intervento in oggetto riguarda la progettazione esecutiva di un “Centro servizi socio assistenziali”
art.1 - comma 2 - lettera c - Legge Regionale 41/2003, con tipologia “Casa di riposo a prevalente
accoglienza alberghiera” ai sensi dell’art.8-comma 1-lettera c-legge regionale 41/2003, attuata
attraverso le seguenti normative di riferimento: -Regolamento Regionale n°2 del 18 Gennaio 2005.
Si prevede la riqualificazione architettonica-strutturale ed impiantistica dei cinque edifici del
comprensorio finalizzata a quanto sopraesposto, denominati Edificio A, B, C, D, E. Il sito
dell’intervento è ubicato alla via della Falcognana del comune di Roma, Municipio XII. Ai sensi
dell’allegato 2 della D.G.R.L. N° 387/2009 l’opera in progetto si è considerata in classe d’uso III
“Costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi con riferimento ad eventuale collasso” tra
le strutture civili lettera g) Centri per Anziani con presenze medie giornaliere maggiori di 15
persone.
Costruito agli inizi del 1900, fa parte di un complesso più ampio che prevede altre unità strutturali
indipendenti dal punto di vista statico e sismico.
Figura 1: Ubicazione su mappa
Figura 2:Prospetto principale
Corpo in muratura tufo
Figura 3:Prospetto posteriore
CORPO A
Figura 4: Ubicazione delle Unita Strutturali oggetto d’intervento di Adeguamento Sismico
L’edificio principale più grande oggetto del presente abstract è il CORPO A, che dal punto di vista
dimensionale in pianta è 30.00x11.00 m ed in altezza circa 7.50 m. E’ costituito da un piano terra ed
un primo piamo, non presenta solaio di sottotetto, ma direttamente la copertura in c.a., a due falde
con pendenza media del 30%. Per le varie partizioni strutturali si espone quanto segue:
 Fondazioni: dai sondaggi effettuati si è verificato che le stesse sono in pietrame mediamente
di altezza pari a 85 cm e larghezza mediamente pari allo spessore della muratura con riseghe
di 20 cm, le stesse non presentano cordoli di collegamento nelle due direzioni principali.
 Strutture verticali: le murature perimetrali sono costituite prevalentemente in pietrame e
malta non squadrati e in alcuni casi integrati con mattoni pieni, l’intersezione dei maschi
murari non sempre è eseguita a perfetta regola d’arte. All’interno sono presenti una serie di
murature in mattoni pieni ad una testa, dello spessore di 14 cm, non opportunamente
ammorsate alle murature perimetrali, e sulle quali poggiano i solai di piano. Le murature di
alcuni locali accessori sono in muratura di tufo.
 Strutture orizzontali: sono presenti i solai di primo impalcato e di copertura. Il solaio di
piano è del tipo in latero-cemento tipo sap con soletta da 3 cm non armata e pignatta da 16
cm, all’interno dei travetti si è riscontrata armatura da 4 mm in alcuni casi alquanto
deteriorata. Dalle prove effettuate si è riscontrato un cordolo di piano a spessore di muratura
ed h=50 cm privo di armatura. Il solaio di copertura di più recente realizzazione è in laterocemento di spessore 20 cm (16+4 cm) con cordolo in c.a. 50x70 cm, realizzato solo
longitudinalmente (lato lungo edificio) nella zona di appoggio del solaio, posto con orditura
spingente. Gli architrave di porte e finestre sono per la maggior parte in mattoni pieni. La
soletta del balcone ubicato sull’ingresso principale è in acciaio con putrelle IPE160 e
tavelloni da cm 6 con getto di massetto e pavimento, molte delle putrelle risultano in
avanzato stato di ossidazione.
Nel complesso l’edificio non presenta quadri fessurativi significativi o cedimenti in fondazione, ma
carenze strutturali dovute al deterioramento dei materiali o all’esecuzione a non perfetta regola
d’arte di alcuni elementi strutturali. La struttura e irregolare sia in pianta che in altezza a causa dei rientri
dovute alle appendici laterali, dell’assenza di solaio di sottotetto e gli elementi resistenti non proseguono a
tutta altezza.
2.0 DEFINIZIONE DEL LIVELLO DI CONOSCENZA
L’edificio esistente, è stato realizzato agli inizi del 1900 quindi prima del 1974, anno in cui furono istituite
le prime zone sismiche e normativa in Italia, per cui soggetto dimensionato a soli carichi verticali. Ai fini
della valutazione dell’opera post intervento (adeguamento sismico) si è reso necessario definire un livello di
conoscenza medio - LC2 (Conoscenza Adeguata) con un fattore di confidenza per le verifiche FC=1.20, di
modo che ci ha permesso di utilizzare metodi di analisi e verifica in campo non lineare molto più efficienti
per gli edifici esistenti. La campagna d’indagini e prove strutturali geotecniche e geofisiche su tutto
l’agglomerato è consistita in:
INDAGINI GEOGNOSTICHE E GEOFISICHE:
 n° 1 Sondaggio geognostico a carotaggio continuo;
 n° 1 Piezometro a tubo aperto;
 n° 3 Prove penetrometriche in foro SPT (Standard Penetration Test);
 n° 1 Prelievo di campione indisturbato di terreno;
 n° 4 Prelievi di campioni rimaneggiati di terreno;
 n° 5 Analisi di laboratorio sui campioni prelevati;
 n° 5 Indagini sismiche di superficie MASW.
INDAGINI DIAGNOSTICHE SUI FABBRICATI ESISTENTI:
 n° 13 Scavi a sezione obbligata in fondazione;
 n° 25 Indagini semidistruttive sulla muratura;
 n° 12 Carotaggi nelle murature portanti;
 n° 12 Indagini per la verifica della tipologia e orditura di solai;
 n° 22 Indagini per verificare la presenza e la geometria di eventuali architravi;
 n° 3 Prove con martinetto piatto semplice;
 n° 8 Prove con martinetto piatto doppio;
 n° 22 Indagini pacometriche;
 n° 7 Prelievo di carote di cls con relative prove di schiacciamento a compressione;
 n° 7 Determinazioni della profondità di carbonatazione sulle carote estratte;
 n° 6 Prelievi di barre di armatura con relativa prova di trazione.
Si riportano delle immagini significative delle prove effettuate nonche una sintesi dei risultati ottenuti:
Figura 5: Foro di sondaggio con installazione piezometro
Figura 6: Geometria ed orientamento di due stendimenti MASW
L’elaborazione degli stendimenti sismici ha consentito di individuare, per il sito in studio, la
presenza di due o tre sismostrati, le cui caratteristiche sono riepilogate nelle tabelle poste a
seguire:
Figura 7: Risultati VS30
Dalle prove penetrometriche dinamiche in foro SPT effettuate sul sondaggio S1 sono stati ottenuti i
seguenti risultati :
Figura 8: Risultati SPT in foro con stima dei parametri geotecnici
Dalle prove di laboratorio su un campione indisturbato sono state effettuate prove di identificazione
e di taglio diretto ottenendo i seguenti risultati :
Figura 9: Risultati di laboratorio su campioni indisturbati e rimaneggiati con determinazione dei parametri
fisico meccanici del terreno
Indagini e prove semidistruttive e non sulle parti strutturali
Figura 10: Saggio in fondazione dell’edificio in oggetto
Figura 11: Indagini semidistruttive per identificazione della tipologia muraria
e particolari di ammorsamento nel cantonale
Figura 12: Carotaggi nelle murature per individuazione della stratigrafia muraria
Figura 13: Individuazione orditura dei solai tipo SAP con indagini semidistruttiva
Figura 14: Individuazione architravi con indagini semidistruttiva
Figura 15: Esempio tipico di individuazione di un architrave
Figura 16: Individuazione in pianta di martinetti piatti semplici e doppi
Figura 17: Tabella riassuntiva dei risultati ottenuti dalle prove con martinetto piatto
semplice e doppio sull’edificio in oggetto
Figura 18: Indagine pacometrica per il rilievo delle armature, in cordoli, architravi, travetti di solaio etc.
3.0 RIEPILOGO INDAGINI E PROVE STRUTTURALI GEOTECNICHE E GEOFISICHE
Da tutte la campagna d’indagine e prove effettuate sull’edificio in oggetto possiamo riassumere i
principali dati utilizzati per la corretta progettazione degli interventi di adeguamento sismico e le
relative verifiche:
 Livello di conoscenza LC2 e relativo fattore di confidenza per le verifiche FC=1.20;
 Muratura 1 – Pietrame in cattive disordinata, parametri medi dalla Tabella C8A.2.1 allegata
alla circolare n°217/09 delle NTC 14.01.2008;
 Muratura 2 – Muratura a conci di pietra tenera (tufo) parametri medi dalla Tabella C8A.2.1
allegata alla circolare n°217/09 delle NTC 14.01.2008;
 Solai in laterocemento tipo SAP, poggianti su murature di laterizio spessore medio cm 20;
 Elementi in c.a quali architravi, cordoli e travetti di solaio leggermente armati;

Categoria di suolo B (VS30=417-671-471-509-661 m/s);

Categoria topografica T1 ;
4.0 AZIONI SISMICHE
L’opera e oggetto d’intervento di adeguamento sismico con Classe d’Uso III, per cui deve essere verificata
nei confronti delle seguenti azioni sismiche e stati limite:
DEFINIZIONE DELL’AZIONE SISMICA
UBICAZIONE SITO
COORDINATE
VITA NOMINALE
CLASSE
GEOGRAFICHE
[Anni]
D’USO
50
III
Longitudine
Latitudine
Est [°]
Nord [°]
12° 33' 55"
41° 45' 46"
Ag / g
Fo
TC *
Stato Limite di danno - SLD
0.080
2.390
0.270
Stato Limite di Salvaguardia della Vita - SLV
0.180
2.580
0.270
STATO LIMITE
CONDIZIONI
CATEGORIA DI SOTTOSUOLO
TOPOGRAFICHE
Categoria di sottosuolo B (360<VS30<800m/s)
Categoria topografica T1
S S  1.00  1.40  0.40  FO  a g / g  1.20
ST  1.00
5.0 PROGETTO
Dopo accurate indagini e verifiche tecniche degli edifici si sono individuati gli interventi più
opportuni da eseguire per rendere idonei gli stessi agli usi previsti in progetto. Di seguito si
riassume l’intervento di adeguamento sismico previsto per l’Edificio A ai sensi del D.M 14 Gennaio
2008: “Norme tecniche per le costruzioni” e della relativa Circolare Esplicativa del 2 Febbraio
2009 n. 617 “ Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche per le costruzioni”.
Gli interventi previsti sono i seguenti:
 Rinforzo fondazione esistente in pietrame mediante cordoli disposti da ambo i lati, di
sezione 30x60 cm, realizzazione cordoli di collegamento ed alloggio pilastri in acciaio, di
sezione 30x60 e 50x60 cm.
 Rinforzo murature esistenti con intonaco armato su entrambe le facce.
 Realizzazione di una struttura in acciaio interna costituita da pilastri HEB200, travi di
collegamento HEB160, ed orditura secondaria HEB120 atta a portare i solai in lamiera
grecata e getto di completamento in cls. La struttura in acciaio sarà prolungata fino al
sottotetto al fine di costituire opportuno confinamento al solaio in c.a. esistente ma con
orditura spingente. In corrispondenza dei nuovi solai saranno realizzati dei cordoli in acciaio
costituiti da putrelle UNP160, opportunamente collegati alle murature mediante connessioni
in acciaio da 16 mm. Si precisa che data la diversa distribuzione interna, la realizzazione di
un secondo impalcato, le precarie condizioni del solaio esistente in c.a. e la dimensione
ridotta dei muri portanti interni si è optato per la realizzazione di una struttura in acciaio
interna che portasse i soli carichi verticali lasciando alle murature perimetrali
opportunamente rinforzate il compito di assorbire le forze sismiche.
 Saranno realizzati dei nuovi architrave in c.a. in corrispondenza dell’apertura di nuovi vani,
mentre la chiusura sarà effettuata con muratura in mattoni.
 Sarà inoltre rifatto il balcone principale di ingresso al piano primo, sostituendo le attuali
travi IPE160 ammalorate altre di medesime dimensioni e soletta collaborante da 4 cm
armata con rete elettrosaldata.
 La scala interna di collegamento sarà in acciaio costituita da travi UNP160 opportunamente
collegate alle murature portanti ed ai solai di piano in acciaio.
6.0 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA
Ai fini della valutazione della vulnerabilità strutturale è stato messo a punto un modello di calcolo non
lineare con:

elementi beam a plasticità concentrata con interazione completa N-M2-M3 per pilastri;

elementi beam a plasticità concentrata M2/M3 per le travi, cordoli e architravi;

macroelementi non lineari a pressoflessione e taglio per la muratura;

Elementi truss non lineari solo a trazione per catene e tiranti;
Figura19: Modello strutturale in rendering
Figura 20: Modello strutturale computazionale
Figura 21: Modello schemi resistenti – impalcato quota 1
Figura 22: Modello schemi resistenti – impalcato quota 2
Figura 23: Modello schemi resistenti – impalcato quota 3
Figura 24: Modello schemi resistenti – telai muratura 2-4
Figura 25: Modello schemi resistenti – telaio muratura 1
Figura 26: Modello schemi resistenti – telaio muratura 4
Figura 27: Modello schemi resistenti – telaio interni in acciaio 20-21
Figura 28: Modello schemi resistenti – telaio interni in acciaio 24
Figura 29: Modello schemi resistenti – telaio interni in acciaio 30
ANALISI DEI CARICHI
Nome
Voce di carico
Condizione
di carico
Tipo
Valore
kN/m2
Coefficienti di
combinazione
Destinazione
d'uso
0
1
2
2sis
SOLAIO_UFFICI
PP SOLAIO
Permanenti
Strutturali
Permanente
strutturale
2.50
-
1.00
1.00
1.00
1.00
SOLAIO_UFFICI
PERMANENTE
Permanenti
Non
Strutturali
Permanente non
strutturale
2.00
-
1.00
1.00
1.00
1.00
SOLAIO_UFFICI
VARIABILE
Variabili
C1. Ambienti
suscettibili di
affollamento
3.00
C. Ambienti
suscettibili di
affollamento
0.70
0.70
0.60
0.60
PP SOLAIO
Permanenti
Strutturali
Permanente
strutturale
2.50
-
1.00
1.00
1.00
1.00
PERMANENTE
Permanenti
Non
Strutturali
Permanente non
strutturale
1.00
-
1.00
1.00
1.00
1.00
VARIABILE
Variabili
H1. Coperture e
sottotetti
2.0
A. Ambienti ad
uso
residenziale
0.70
0.50
0.30
0.30
SOLAIO_COPERTURA
PP SOLAIO
Permanenti
Strutturali
Permanente
strutturale
3.00
-
1.00
1.00
1.00
1.00
SOLAIO_COPERTURA
PERMANENTE
Permanenti
Non
Strutturali
Permanente non
strutturale
2.50
-
1.00
1.00
1.00
1.00
SOLAIO_COPERTURA
VAR
Variabili
H1. Coperture e
sottotetti
0.50
Copertura no
praticabile
0.00
0.00
0.00
0.00
SOLAIO_COPERTURA
NEVE
Variabili
Personalizzato
1.00
Neve (a quota a
1000 m s.l.m.)
0.50
0.20
0.00
0.00
SOLAIO_SOTTOTETTO
SOLAIO_SOTTOTETTO
SOLAIO_SOTTOTETTO
Figura 30: Modello carichi – impalcato quota 1
Figura 31: Modello carichi – impalcato quota 2
Figura 32: Modello carichi – impalcato quota 3
7.0 RISULTATI DELLE ANALISI SISMICHE
Nel presente capitolo vengono riportati i risultati delle analisi statiche non-lineari di tipo sismiche
(push-over) in termini di :
 Meccanismi di collasso, deducibili dall’osservazione delle deformate a collasso, con relativi
indicatori di danno
 Curve di capacità che consistono nel diagramma dell’andamento di un parametro di
spostamento rappresentativo della struttura in funzione di un parametro generalizzato di
resistenza.
Figura 33: Schema degli indicatori del danno adottati
Le curve di capacità vengono espresse in termini di coefficiente di taglio alla base (Cb) dato dal
taglio alla base dell’edificio lungo la direzione di carico, adimensionalizzato rispetto al peso sismico
dell’edificio stesso:
Cb 
Vb
W
in funzione dello spostamento, lungo la direzione di carico, dei punti di controllo scelti.
Riepilogo risultati analisi
Nella tabella di riepilogo vengono forniti i valori delle grandezze maggiormente significative ai fini
della resistenza sismica:
 Il taglio massimo sopportato dalla struttura (Vb,ultimo);
 Il coefficiente di taglio alla base massimo (Cb,ultimo);
 Lo spostamento massimo fra tutti i punti di controllo nella direzione di carico (umax);
 La massima deriva di piano (ultimo)
u max
b,ultimo
cm
%
0.30
0.82
0.22
12704.93
0.30
0.84
0.23
2945.59
12704.93
0.23
2.58
0.49
Pushover -Y Massa
4074.53
12704.93
0.32
6.86
0.61
Pushover +X Triang
3617.07
12704.93
0.28
1.28
0.22
Pushover -X Triang
3657.94
12704.93
0.29
1.20
0.22
Pushover +Y Triang
2720.94
12704.93
0.21
3.23
0.58
Pushover -Y Triang
2961.03
12704.93
0.23
2.87
0.43
T b,ultimo
W
kN
kN
Pushover +X Massa
3858.22
12704.93
Pushover -X Massa
3858.22
Pushover +Y Massa
Analisi
C b,ultimo
Figura 34: Analisi pushover "Pushover +X Triang": curva di capacita'
Figura 35: Analisi pushover "Pushover +Y Triang": curva di capacita'
Analisi "Pushover +X Triang". Configurazione della parete 3 in corrispondenza
della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 41).
Analisi "Pushover +X Triang". Configurazione della parete 6 in corrispondenza
della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 41).
Analisi "Pushover +X Triang". Configurazione della parete 7
in corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 41).
Analisi "Pushover +X Triang". Configurazione della parete 9 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 41).
Analisi "Pushover +X Triang". Configurazione della parete 10 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 41).
Analisi "Pushover +X Triang". Configurazione della parete 12,15,18
in corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 41).
Analisi "Pushover +X Triang". Configurazione della parete 1 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 41).
Analisi "Pushover +X Triang". Configurazione della parete 22 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 41).
Analisi "Pushover +X Triang". Configurazione della parete 23 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 41).
Analisi "Pushover +X Triang". Configurazione della parete 24 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 41).
Analisi "Pushover +X Triang". Configurazione della parete 30 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 41).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 2 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 4 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 8 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione delle pareti 11 e 13 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV.
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione delle pareti 14 e 16 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV.
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 17,19 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 5 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 20 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 21 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 25 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 26 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 27 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 28 in
corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
Analisi "Pushover +Y Triang". Configurazione della parete 29
in corrispondenza della capacita' relativa allo stato limite SLV (passo 49).
8.0 VERIFICA SISMICA DELL’EDIFICIO
Figura 38: Analisi pushover "Pushover +X Triang": stima della vulnerabilita' sismica.
Figura 39: Analisi pushover "Pushover +Y Triang": stima della vulnerabilita' sismica.
8.1 STIMA DI VULNERABILITÀ
In termini di capacità di spostamento
Richiesta
Analisi
Capacita'
Stato limite
PGA/g
S
q*
d*e, max
d*max
dmax
dSL

Pushover +X Massa
SLD
0.08
1.20
0.79
0.09
0.09
0.10
0.53
5.21
Pushover +X Massa
SLV
0.18
1.20
1.83
0.20
0.41
0.47
0.81
1.72
Pushover -X Massa
SLD
0.08
1.20
0.80
0.09
0.09
0.10
0.58
5.56
Pushover -X Massa
SLV
0.18
1.20
1.87
0.21
0.42
0.49
0.83
1.70
Pushover +Y Massa
SLD
0.08
1.20
1.11
0.35
0.37
0.43
1.29
3.00
Pushover +Y Massa
SLV
0.18
1.20
2.62
0.82
1.14
1.32
2.51
1.91
Pushover -Y Massa
SLD
0.08
1.20
1.12
0.38
0.40
0.46
1.46
3.15
Pushover -Y Massa
SLV
0.18
1.20
2.62
0.89
1.20
1.39
2.92
2.10
Pushover +X Triang
SLD
0.08
1.20
0.87
0.12
0.12
0.14
1.03
7.59
Pushover +X Triang
SLV
0.18
1.20
2.05
0.28
0.53
0.62
1.27
2.06
Pushover -X Triang
SLD
0.08
1.20
0.88
0.12
0.12
0.14
0.93
6.64
Pushover -X Triang
SLV
0.18
1.20
2.06
0.29
0.54
0.63
1.19
1.90
Pushover +Y Triang
SLD
0.08
1.20
1.21
0.51
0.54
0.62
1.81
2.91
Pushover +Y Triang
SLV
0.18
1.20
2.85
1.20
1.47
1.70
3.17
1.87
Pushover -Y Triang
SLD
0.08
1.20
1.11
0.69
0.70
0.81
2.00
2.47
Pushover -Y Triang
SLV
0.18
1.20 2.60
1.63
1.78
2.06
Legenda:
 PGA
: accelerazione di riferimento per il sito di costruzione
 S
: coefficiente suolo
 q*
: fattore di struttura
 d*e_max : massimo spostamento del sistema elastico equivalente
 d* max : massimo spostamento del sistema bilineare equivalente
 d_max
: massimo spostamento del sistema reale (richiesta di spostamento)
 dSL
: capacità di spostamento del sistema reale allo stato limite considerato
 
: coefficiente di sicurezza (dSL / dmax)
2.75
1.33
In termini di Resistenza sismica
Analisi
V b, agente
V b, resistente
V b, agente /V b, resistente
Fattore di sicurezza
kN
kN
Pushover +X Massa
5726.17
3125.18
1.832266 < 3
1.64
Pushover -X Massa
5760.24
3088.38
1.865138 < 3
1.61
Pushover +Y Massa
5948.23
2270.92
2.619308 < 3
1.15
Pushover -Y Massa
5948.23
2266.80
2.624067 < 3
1.14
Pushover +X Triang
5948.23
2902.48
2.049358 < 3
1.46
Pushover -X Triang
5948.23
2889.96
2.058241 < 3
1.46
Pushover +Y Triang
5948.23
2088.94
2.847489 < 3
1.05
Pushover -Y Triang
5948.23
2283.67
2.604676 < 3
1.15
8.2 INDICATORI DI RISCHIO
Indicatori di rischio (PGA)
Evento
PGA
g
PGACLD/PGADLD
PGACLV/PGADLV
Rotazione di snervamento in un'asta
0.051
0.607
0.279
3/4 della rotazione ultima in un'asta
0.202
2.378
1.092
Rottura a flessione in un'asta
0.225
2.655
1.219
0.194
--
1.054
- Direzione X
0.269
--
1.458
- Direzione Y
0.194
--
1.054
Analisi globale della vulnerabilita' sismica (SLD)
0.196
2.310
--
- Direzione X
0.214
2.521
--
- Direzione Y
0.196
2.310
--
Analisi globale della vulnerabilita' sismica (SLV)
0.243
--
1.318
- Direzione X
0.267
--
1.446
- Direzione Y
0.243
--
1.318
Analisi globale della vulnerabilita'
sismica in termini di forza
Legenda:
 Evento: evento di crisi monitorato;
 PGA: accelerazione al suolo;
 PGACLD/PGADLD: indicatore di rischio relativo al rapporto di PGA per lo SLD;
 PGACLV/PGADLV: indicatore di rischio relativo al rapporto di PGA per lo SLV;
Dai risultati ottenuti dalla verifica post-intervento, si può osservare che, la struttura:
 è adeguata alla resistenza sismica richiesta dalle norme per il sito in esame αUV >1.00;
 ha un livello di sicurezza superiore allo stato ante intervento;
 il livello sicurezza minimo è governato dai meccanismi duttili avendo eliminato quelli fragili.
Infine per quando attiene al capitolo 10 delle NTC2008 (Analisi assistita dall’elaboratore),
possiamo dire che il modello di calcolo implementato nel software 3DMACRO-SCA, si è
dimostrato molto potente in quanto ci ha permesso di determinare tramite analisi pushover i punti di
debolezza della struttura nonché calibrare gli interventi nel rispetto costi-benefici.
IL PROGETTISTA
I PROGETTISTI DELLE STRUTTURE
Planning Workshop Srl
Planning Workshop Srl
(Ing. ROSSI. Giuseppe)
(Ing. OLIVETO Francesco)
(Ing. MAURONE Giovanni)