Venerdì, 27/01/12 N.03 Newsletter PER GLI ANALISTI INFLAZIONE ANCORA AL RIBASSO La proiezione degli analisti del mercato finanziario consultati dalla Banca Centrale del Brasile (BC) per dell’Indice Nazionale dei Prezzi al Consumatore Ampio (IPCA), nel 2012, è diminuita per l’ottava settimana di seguito. Questa volta, la stima è passata dal 5,3% al 5,29%. Per il 2013, l’aspettativa è stata mantenuta al 5%, anche in questo caso per l’ottava settimana consecutiva. Queste proiezioni relative al tasso di inflazione sono al di sopra dell’obiettivo ottimale del 4,5%, ma al di sotto del limite superiore di oscillazione del 6,5%. Spetta alla BC perseguire l’obiettivo ottimale relativo all’inflazione stabilito dal governo. Uno degli strumenti per controllare i prezzi è la variazione del tasso ufficiale di sconto, il Selic. Il Comitato di Politica Monetaria (Copom) della Banca Centrale riduce il Selic per stimolare l’attività economica o lo eleva quando stima che l’economia è surriscaldata. In quest’ultimo caso, l’aumento del tasso di sconto ufficiale intende incentivare il risparmio, raffreddare i consumi e rallentare l’inflazione. La settimana scorsa, il Copom ha ridotto il Selic di 0,5 punti percentuali, per la quarta volta consecutiva. Attualmente il tasso si attesta al 10,5% all’anno. Per la fine del 2012, gli analisti sperano che il Selic raggiunga il 9,5% all’anno. Alla fine del prossimo anno, però, l’aspettativa è che il Selic ritorni ad un livello più alto – 10,25% all’anno. Il rilevamento della Banca Centrale considera anche la stima per l’Indice dei Prezzi al Consumatore della Fondazione Istituto di Ricerca Economica (IPC-Fipe), che è passato dal 5,24% al 5,22%, quest’anno, e dal 4,7% al 4,75% nel 2013. L’aspettativa per l’Indice Generale dei Prezzi – Disponibilità Interna (IGP-DI) è stata modificata dal 4,99% al 5,01%, quest’anno, ed è rimasta al 4,9%, nel 2013. Per l’Indice Generale dei Prezzi di Mercato (IGP-M), la previsione è passata da 5,01% al 5%, quest’anno, e dal 4,94% al 5% nel 2013. La stima degli analisti relativa ai prezzi amministrati è passata dal 4,2% al 4%, nel 2012, e continua ad essere del 4,5%, il prossimo anno. PER UNA CRESCITA AL 4% DILMA ROUSSEFF SAREBBE DISPOSTA A RIDURRE LE IMPOSTE Crescita economica al 4% è il principale obiettivo del presidente del Brasile, Dilma Rousseff. Per raggiungerlo, sarebbe disposta a ridurre imposte, far approvare misure di stimolo dell’economia e, se necessario, sacrificare altri obiettivi. Dilma si è riunita con vari ministri nel Palazzo del Governo alla fine della scorsa settimana per mettere a punto quello che fonti governative hanno chiamato “piano di affari per il 2012”. Il presidente potrebbe decidere di far approvare misure specifiche nei prossimi giorni e, sempre secondo fonti vicine al governo, è determinato a fare di tutto affinché l’economia del Brasile cresca più di quanto abbia fatto durante il primo anno del proprio mandato, nel 2011, quando la crescita è stata di circa il 3%. Naturalmente gli obiettivi saranno perseguiti con responsabilità e saranno flessibili in caso di crisi esterne, sia in Europa sia altrove. Le opzioni in gioco – dagli incentivi fiscali alle imprese in difficoltà ai finanziamenti veri e propri attraverso il BNDES (Banca di Sviluppo Economico e Sociale) – saranno utilizzati con grande attenzione perché non si vuole intaccare l’immagine di una buona amministrazione economica. Ad ogni modo, dare priorità alla crescita potrebbe compromettere gli sforzi di contenimento dell’inflazione, anch’esso MAGGIORE INADEMPIENZA DEGLI ULTIMI DUE ANNI Nel 2011 è aumentato dell’1,95% il numero di assegni protestati. È la maggior percentuale dal 2009, anno in cui l’aumento è stato del 2,15%. Il rilevamento, secondo l’indicatore della Serasa Experian, indica anche che, nel mese di dicembre scorso, la percentuale è stata dell’1,99%, inferiore al 2,19% registrato a novembre scorso e superiore all’1,72% del dicembre 2010. Il presidente dell’Associazione Commerciale ed Imprenditoriale di Diadema (zona industriale di San Paolo), Gildo Freire Araújo, ha affermato che “la nostra zona ha constatato un lieve aumento delle inadempienze, in linea con l’andamento generale”. Tuttavia, i problemi con gli assegni non sembrano infastidire più di tanto i commercianti di Diadema e delle altre zone industriali di San Paolo. Secondo il presidente degli industriali di Santo André (altra zona industriale di San Paolo), Sidnei Muneratti, le migliori condizioni per l’acquisto vengono concesse quando l’opzione di pagamento è l’assegno. “La verità è che anche in presenza di numerosi casi di protesti, per i negozianti vale ancora la pena lavorare con gli assegni piuttosto che usare il POS per le carte di credito”, spiega. Per gli economisti della Serasa, i fattori che hanno contribuito in modo determinante all’aumento delle inadempienze sono stati l’aumento dell’inflazione che riduce il potere d’acquisto, il rapido aumento del livello di indebitamento e gli alti tassi di interesse che hanno reso più caro il credito. REDDITO IN AUMENTO MA GRANDI SPEREQUAZIONI Lo scorso anno il tasso di disoccupazione in Brasile ha toccato il suo livello più basso dal 2002 mentre il reddito medio ha raggiunto il suo massimo storico (Reais 1.625, circa 700 euro). A dicembre 2011 il tasso di disoccupazione è sceso al 4,7% rispetto al 5,2% di novembre. Con questo risultato il 2011 si è chiuso con un tasso del 6,0% (nel 2010 lo stesso tasso si era attestato al 6,7%). I risultati di dicembre scorso e dell’intero anno sono stati i migliori dal 2002. Questi dati emergono da una ricerca divulgata questa settimana dall’IBGE (Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica). Da precisare, tuttavia, che è anche emerso che esistono disparità di reddito tra uomini e donne e, sotto un altro profilo, tra bianchi, neri e mulatti. Nel 2011 le donne hanno guadagnato il 72,3% del reddito medio percepito dagli uomini (R$ 1.343,81 contro R$ 1.857,64). Secondo l’IBGE questa differenza è rimasta invariata rispetto al 2010, invertendo la tendenza di riduzione delle disuguaglianze in atto dal 2007. Il divario più marcato è stato registrato nel 2003 (70,8%). Inoltre, i lavoratori di colore o mulatti hanno guadagnato mediamente poco più della metà di quanto percepito dai bianchi. “Le medie annuali di reddito sono state di 1.073,22 reais per i lavoratori di colore e di 1.121,44 reais per quelli mulatti, mentre per i bianchi si è arrivati a 2.050,25 reais”, si può leggere nella ricerca. Tuttavia, nel 2003, la sperequazione era ancor più evidente, dal momento che le persone di colore guadagnavano in media il 46,2% rispetto a quanto percepito in media dai bianchi e i mulatti il 49,0%. www.ice.gov.it 2012 All Rights Reserved. obiettivo primario del governo. Gli obiettivi di Dilma sono ben al di sopra delle previsioni indipendenti. L’ONU (Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite) si aspetta un’espansione del 2,7% del PIL (Prodotto Interno Lordo) del Brasile per quest’anno. Ciò significa che il governo potrebbe mettere in campo stimoli ben più incisivi di quanto ci si attenda, specialmente se la zona Euro peggiorasse o se l’economia cinese rallentasse notevolmente. I nuovi stimoli potrebbero pregiudicare anche l’obiettivo di avanzo primario del 3,1% del PIL per la fine dell’anno. Dopo i successi degli ultimi anni, non è ben chiaro se l’economia del Brasile sia ancora capace di crescere al di sopra del 4% all’anno senza riforme profonde. Importanti problemi relativi alle infrastrutture, disoccupazione a livelli da record, alta domanda per il credito, ad altri problemi nel settore industriale, hanno fatto sì che alla timida crescita dello scorso anno sia seguito un aumento dell’inflazione ai limiti dell’obiettivo di governo. Tuttavia, i consulenti di Dilma Rousseff sono convinti che per tutto il 2012 si possa coniugare crescita economica con riduzione dell’inflazione e del tasso di sconto ufficiale. In una intervista rilasciata nel corso di questo mese, il segretario al Tesoro, Arno Augustin, ha affermato che “Il Brasile deve essere visto come un paese sicuro e che cresce”. CREDITO IMMOBILIARE CRESCERÀ DEL 30% NEL 2012 Le concessioni di credito immobiliare aventi origine dal libretto di risparmio dovrebbero raggiungere quest’anno i 103,9 miliardi di reais (circa 45 miliardi di euro), il 30% in più rispetto al 2011. È una stima dell’associazione che rappresenta il settore in Brasile, l’Abecip (Associazione Brasiliana di Credito Immobiliare e Risparmio). La previsione per quest’anno è di una crescita inferiore a quella del 2011, quando si è verificato un incremento del 42%.