Insegnamento: Antropologia religiosa Modalità di Copertura

Insegnamento: Antropologia religiosa
Modalità di Copertura: Impegno istituzionale
Cognome: Sole
Nome: Giovanni
Docente Universitario: SI
Qualifica: Professore Associato
Ateneo di Appartenenza: Università della Calabria
Corso di Studi: C.d.L. in Lettere
Anno di Corso:II anno triennale
Settore: M DEA-01
Semestre: I
Crediti: 8
Modalità erogazione Corso: Tradizionale
Sede Corso: Aule della Facoltà
Modalità frequenza Corso:Obbligatoria
Curriculum scientifico:
- Cicisbei e cavalier serventi. Aristocrazia e moda nel Settecento italiano,
in “Voci”, Anno II, n. 2, luglio-dicembre 2005, Cosenza, Pellegrini, 2006,
pp. 86-110
- Il basilisco e la taranta, Tommaso Campanella e il mondo magico, in
“Rogerius”. Bollettino dell’Istituto della Biblioteca Calabrese, Soriano
Calabro, a. IX, n° 1 gennaio-giugno 2006, pp. -60
- I lupi e la miniera. Riflessioni e dubbi sulla memoria collettiva di una
comunità arbëreshe calabrese, in “Rogerius”, Soriano Calabro, a. IX, n. 2
luglio-dicembre, 2006, pp. 47-72;
-Francesco di Paola. Il santo terribile come un leone, Soveria Mannelli,
Rubbettino, 2007;
-Bachi e tabù. Credenze magico-religiose nella sericoltura calabrese,
Mendicino (Cs), Museo della seta, 2007;
- Il tabù delle Fave, Pitagora e la ricerca del limite, Rubbettino, Sov.
Mannelli,2004
Incarichi Accademici:
Argomento:
Antropologia religiosa
I parte
Totem e tabù.
I concetti di totem e tabù sono stati a lungo oggetto di riflessione privilegiata
nell’antropologia. Il corso si propone di offrire agli studenti i quadri teorici dei
concetti di totem e tabù passando in rassegna le differenti teorie e in particolare
quelle di Frazer, Durkheim, McLennan, Freud, Radcliffe-Brown e Lévi-Strauss.
II parte
Ideologia e moda
Eventuali propedeuticità:
Nessuna
Programma:
Il tabù delle fave
Il tabù delle fave di Pitagora si può comprendere solo se viene legato alla sua
filosofia. Ciò che contaminava e ciò che invece era puro non era un fatto isolato,
ma si riferiva ad un sistema di pensiero complesso. La contaminazione era tale
poiché riferita ad un quadro globale che stabiliva con esattezza le obbligazioni e le
proibizioni. Pitagora, attraverso i divieti, proponeva agli uomini un nuovo codice
morale ed etico per leggere e stare nel mondo, i suoi tabù erano un meccanismo
logico per ordinare il reale contraddittorio. Questo nuovo ordine divino doveva
stabilire delle nuove regole e soprattutto ciò che era puro e ciò che era impuro, ciò
che era lecito e ciò che era illecito, ciò che era sacro e ciò che era profano. Un tabù
non si può comprendere se non viene legato a ciò che è consentito. La
contrapposizione tra sacralità e abominio può spiegare la ragione generale di tutte
le prescrizioni e le restrizioni. La differenza tra la specie permessa e quella proibita
non era dunque legata alla loro nocività o alla loro purezza, alla loro utilità o
inutilità, quanto alla preoccupazione di introdurre una distinzione tra specie per
stabilire un ordine.
II parte
Ideologia e moda
Castrati e cicisbei
Castrati e cicisbei furono espressione dell’ideologia nobiliare. Riaffermavano il
primato culturale e politico degli aristocratici nella società, la loro distanza nei
confronti degli altri ceti sociali. Esprimevano il gusto artistico ed estetico dei
nobili incline alla ricerca della bellezza, della festa e del piacere sensuale. Il diffuso
amore per il mascheramento e il travestitismo negli aristocratici era il segno di una
classe che, intuendo l’imminenza della fine, era alla ricerca di una nuova
primavera della vita, di un mondo che prolungasse la loro adolescenza. Castrati e
cicisbei rivelavano la forza e la cultura del mondo signorile, ma ne sottolineavano
anche la debolezza. Quella vita frivola e leggera, insolente e affettata, nelle vesti
pompose e stravaganti dei musici cantori e dei cavalier serventi, era destinata a
finire poiché creava un forte divario tra l’immaginario e la realtà. Come tutte le
mode culturali, inoltre, castrati e cicisbei ebbero il loro inevitabile declino: ad un
certo momento caddero in una vistosa stanchezza, esaurirono la loro carica vitale,
persero quella provocazione scandalosa e divennero “demodé”. Quando non
furono più motivo di scandalo e vergogna, uscirono definitivamente di scena.
Bibliografia:
Marvin Harris, Buono da mangiare. Enigmi del gusto e consuetudini alimentari,
Einaudi Torino, 1992; Giovanni Sole, Il tabù delle fave. Pitagora e la ricerca de
limite, Soveria Mannelli, Rubbettino 2004; Id., Gli spaventapasseri. Figli di un dio
minore (in corso di stampa).
Bibliografia
Mary Douglas, Purezza e pericolo. Un’analisi dei concetti di contaminazione e tabù,
Bologna, Il Mulino, 1975; Émile Durkheim,
Le forme elementari della vita
religiosa, Milano, Ed. di Comunità, 1963 James G. Frazer, Totemismo, Roma
Newton Compton, 1971; Sigmund Freud, Totem e tabù, Milano, Mondadori, 2001;
Claude Lévi-Strauss, Totemismo oggi, Milano, Feltrinelli, 1964; Carmela Pignato,
Totem mana tabù. Archeologia di concetti antropologici, Roma, Meltemi, 2002;
Alfred R. Radcliffe-Brown, Struttura e funzione nella società primitiva, Milano,
Jaca Book, 1972; Franz Baermann Steiner, Tabù, Torino, Boringhieri, 1980; Danila
Visca, La scoperta del tabu, Roma, La Goliardica Editrice Universitaria, 1986.
Esercitazioni/Laboratori:

Durante il corso sono previsti seminari e proiezioni di documentari
etnografici.

Giornate dedicate alla ricerca sul campo
Note:
Nessuna
Risultati d'apprendimento previsti:
Esame
Metodi di valutazione:
Prova orale
Dati Statistici:
Votazioni d'esame conseguite dagli studenti: 0
Ricevimento studenti:
Lunedì ore 11,00-13,00 stanza docente cubo 27
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Orario delle lezioni:vedi
Calendario delle prove d'esame:vedi