GLI ATTEGGIAMENTI
Il cambiamento degli atteggiamenti.
Stereotipi e atteggiamenti costituiscono un
modo schematico per dare una prima
valutazione del mondo sociale. È impossibile
eliminare gli stereotipi in quanto la nostra
mente opera attraverso degli schemi, tali schemi
risultano utili per un primo orientamento. Lo
stesso fenomeno si verifica per i meccanismi
percettivi: essi sono indispensabili per conoscere
il mondo fisico ma a volte operano una
distorsione della realtà e perfino delle illusioni
percettive. Conoscere i meccanismi che sono alla
base del mutamento degli atteggiamenti può
aiutare a sostituire gli atteggiamenti dannosi con
altri socialmente utili. Un ruolo fondamentale è svolto dall’educazione, dalla pressione e dai
rinforzi che si ricevono dalle persone dei gruppi sociali di appartenenza o di riferimento.
La funzione del gruppo può aiutare a condividere un’esperienza, assumersi degli impegni e
delle responsabilità, favorisce il cambiamento degli atteggiamenti dei membri di un gruppo in
modo più profondo rispetto all’azione di una persona che cerca di persuadere il gruppo
dall’esterno.
La teoria della dissonanza cognitiva. Teoria elaborata da Festinger sulla base che due
cognizioni sono in rapporto di dissonanza se, considerandole isolatamente, l’opposto di una
discende dall’altra. Tali cognizioni non riguardano solo le opinioni, ma anche i sentimenti provati
e i comportamenti. Il disagio psicologico creato dalla dissonanza, secondo Festinger, può
condurre a modificare parzialmente o totalmente gli atteggiamenti.
L’esperimento di Festinger e Carlsmith con cui hanno dimostrato che il cambiamento di
atteggiamento deve essere maggiore quando la forza impiegata a determinare l’azione è quella
minima sufficiente.
Come combattere i pregiudizi. La presenza di una dissonanza cognitiva può provocare
un cambiamento degli atteggiamenti e quindi anche dei pregiudizi essendo questi ultimi delle
forme particolari di atteggiamento. Cambiare il proprio
atteggiamento, vuol dire individuare nuove strategie
per confermare le proprie credenze. Gli effetti sono più
efficaci quando la dissonanza riguarda in particolare i
nostri sentimenti e le nostre motivazioni. Nonostante le
difficoltà indicate è possibile prevenire e combattere i
pregiudizi. Educare alla tolleranza è un mezzo efficace.
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Il sociologo Adorno ha evidenziato un legame tra la personalità autoritaria, frutto di
un’educazione rigida e la presenza di pregiudizi etnocentrici. Un’educazione democratica invece
crea atteggiamenti tolleranti e rispettosi dell’altro quindi rende meno probabile la formazioni di
pregiudizi etnocentrici. Promuovere il contatto tra gruppi diversi può essere un mezzo per
ridurre i pregiudizi. Lo psicologo Allport sostenava che l’insufficienza del contatto non
accompagnava una vera integrazione, tale da coinvolgere diverse etnie con obiettivi comuni
(politici, sociali, economici). Bisogna quindi individuare le fonti di conflitto tra i gruppi per poter
agire e porvi rimedio.
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