SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole PATOLOGIA IN PILLOLE Nr. 75 S. Leoni Storia clinica Giovane donna di 18 anni che consulta il proprio medico per dolori addominali. Le indagini radiologiche evidenziano una voluminosa neoplasia diffusa intra-addominale sospetta per carcinosi peritoneale, mesotelioma o linfoma. La biopsia mostra una neoplasia maligna a piccole cellule rotonde di aspetto solido con necrosi (Figura A) oppure ordinate in nidi e circondate da stroma desmoplastico (Figura B). L’esame immunoistochimico evidenzia una forte espressione di desmina (marcatore muscolare, Figura C) e di pancitocheratina (marcatore epiteliale, Figura D) e permette di escludere un mesotelioma, un linfoma e un melanoma. L’analisi di ibridazione in situ in fluorescenza (FISH) mostra una traslocazione coinvolgente il gene EWS, mentre le analisi di patologia molecolare con RT-PCR evidenziano la presenza del gene di fusione EWS-WT1 nelle cellule tumorali. A B C D Indica la diagnosi corretta: a b c d e Tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde Sarcoma di Ewing Rabdomiosarcoma Neuroblastoma Carcinoma indifferenziato 77 OTTOBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 373 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Diagnosi Tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde intra-addominale. Commento Il tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde (TDPCR) è una neoplasia rara (meno di 200 casi descritti), altamente aggressiva dell’adolescente e del giovane adulto, prevalentemente di sesso maschile, a partenza peritoneale (e possibilmente di origine mesoteliale). Esso appartiene alla famiglia dei sarcomi infantili a piccole cellule rotonde, unitamente al PNET/sarcoma di Ewing, al rabdomiosarcoma e al sarcoma sinoviale ( vedi Tabella 1 per diagnosi differenziale dettagliata). La diagnosi corretta è essenziale in quanto, malgrado l’aspetto morfologico simile, le neoplasie maligne elencate in tabella 1 necessitano spesso di trattamenti differenziati e sono caratterizzate da prognosi diversa. Il tumore si manifesta sottoforma di multipli noduli del peritoneo viscerale e parietale che confluiscono in voluminose masse (di diametro fino a 20 cm) con frequente coinvolgimento dell’omento. Clinicamente si osservano distensione addominale ed even- • • • • • • • • • • • • tualmente ascite; possono inoltre venir rilevati alti livelli sierici di Ca125. Il “gold standard” diagnostico è rappresentato dalla biopsia laparoscopica o percutanea ecoguidata, che oltre la valutazione di aspetti morfologici ed immunofenotipici, permette di condurre esami di citogenetica interfasica (FISH) e di patologia molecolare. Il reperto istopatologico è quello di un tumore a piccole cellule “blu”, ossia cellule di piccole dimensioni con scarso citoplasma e quindi presenza di un nucleo che occupa quasi tutto il volume cellulare. Il profilo immunoistochimico mostra differenziazione divergente, con markers sia di tipo epiteliale (cheratine) che di tipo neurale (enolasi neuronspecifica) e muscolare (desmina). È frequente inoltre l’espressione dell’antigene WT1 (Wilms tumor), espresso tra l’altro nel mesotelioma. La diagnosi istopatologica va tuttavia confermata mediante FISH e/o citogenetica convenzionale alla ricerca della tipica e diagnostica traslocazione t(11;22) (p13;q12) che determina fusione del gene EWS (Ewing sarcoma) con il gene WT1. In questo contesto è bene ricordare che un esame FISH determina la presenza di traslocazione del gene EWS ma Rabdomiosarcoma alveolare Tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde Rabdomiosarcoma embrionale Sarcoma di Ewing extraschelettrico/tuomore neuro-ectodermico periferico (PNET) Liposarcoma a cellule rotonde Condrosarcoma mixoide extrascheletrico cellulato Condrosarcoma mesenchimale Osteosarcoma a piccole cellule Emagiopericitoma maligno Sarcoma sinoviale Tumore glomico Tumore tenosinoviale a cellule giganti Tab. 1: Diagnosi differenziale di tumori a cellule rotonde delle parti molli 374 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 OTTOBRE 2012 non permette di definire il secondo gene coinvolto. Quest’ultima informazione è tuttavia importante in quanto esistono numerose neoplasie coinvolgenti EWS che possono “fusionare” con differenti partner geneici (Tabella 2). Per questo motivo è importante, in assenza di esami di citogenetica convenzionale su materiale fresco, procedere ad esami di patologia molecolare condotti su mRNA estratto da tessuto fissato e incluso in paraffina (RT-PCR). La terapia è multimodale. Trattandosi di una neoplasia poco chemiosensibile, l’elemento cardine della terapia è la chirurgia radicale citoriduttiva (con rimozione perlomeno del 90% della neoplasia), preceduta da chemioterapia neoadiuvante alfine di ridurre il carico tumorale. Poiché nella maggioranza dei casi il tumore è disseminato e costituito da centinaia di noduli peritoneali, un’exeresi radicale è purtroppo virtualmente impossibile, per cui è stata introdotta di recente la chemioterapia intraperitoneale ipertermica per-operatoria con Cisplatino (attualmente in fase di studio clinico). La chemioterapia adiuvante post-operatoria è simile a quella somministrata per il sarcoma di Ewing e si basa su agenti alchilanti (Ciclofosfamide, Vincristina, Ifosfamide, Doxorubicina, Etoposide). La radioterapia addomino-pelvica in caso di malattia residua è un opzione terapeutica, ma secondo i dati riportati finora, essa è gravata da una notevole tossicità gastrointestinale e ematologica, senza un beneficio provato. Il TDPCR rimane a lungo asintomatico ritardando la diagnosi, per cui la maggioranza dei pazienti presenta metastasi al momento della diagnosi (principalmente epatiche, polmonari e linfonodali). La prognosi è infausta con una sopravvivenza globale a 5 anni inferiore al 20%. Tuttavia la chemioterapia intraperito- SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Neoplasia Traslocazione “Fusion gen” Istiocitoma fibroso angiomatoide t(12;22)(q13;q12) t(2;22)(q33;q12) EWS-ATF1 EWS-CREB1 Sarcoma a cellule chiare t(12;22)(q13;q12) t(2;22)(q33;q12) EWS-ATF1 EWS-CREB1 Tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde t(11;22)(p13;q12) EWS-WT1 Sarcoma di Ewing/PNET t(11;22)(q24;q12) t(21;22)(q22;q12) t(7;22)(q22;q12) t(17;22)(q21;q12) t(2;22)(q36;q12) altre… EWS-FLI1 EWS-ERG EWS-ETV1 EWS-EIAF EWS-FEV altre… Conmdrosarcoma mixoide extraschelettrico t(9;22)(q22;q12) EWS-NR4A3 Lipoasarcoma a cellule rotonde t(12;22)(q13;q12) EWS-CHOP Bibliografia The diagnosis and management of desmoplastic small round cell tumor: a review. A. HayesJordan. Curr Opin Oncol 2011; 23: 385-389. Management of desmoplastic small round cell tumors in children and young adults. A. HayesJordan. J Pediatr Hematol Oncol 2012; 34: S73S75. Desmoplastic small round cell tumor: current management and recent findings. A. Dufresne. Sarcoma 2012; Article ID 714986. Desmoplastic small round cell tumors with EWSWT1 fusion transcript in children and young adults. P. Philippe-Chomette. Pediatr Blood Cancer 2012; 58: 891-897. Tab. 2: Neoplasie con traslocazione coinvolgente il gene EWS sul cromosoma 22 neale ipertermica per-operatoria sembra dare risultati incoraggianti: risultati preliminari pubblicati da HayesJordan nel 2010 mostrano una sopravvivenza mediana a 3 anni del 71% contro 62% in caso di solo trattamento chirurgico e contro 26% per pazienti sottoposti unicamente a chemioterapia. stiche e terapeutiche, la conferma della diagnosi istopatologia con tecniche ancillari ed in particolare di patologia molecolare è da ritenersi obbligatoria. Considerata l’inefficacia delle terapie attualmente disponibili, sono in fase di studio vari farmaci mirati per i recettori Her-2/neu, PDGFR, c-kit. In conclusione, il tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde è una neoplasia altamente aggressiva, poco sensibile alla terapia e per la quale l’unico trattamento efficace rimane la chirurgia radicale in stadio iniziale. Una diagnosi precoce permette di migliorare la prognosi. Questa neoplasia va sospettata in caso di ascite e distensione addominale presso un giovane uomo, nel qual caso è indicato un dosaggio del Ca 125. Alla luce delle importanti implicazioni progno- S. Leoni Istituto cantonale di patologia, Locano 77 OTTOBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 375