INTEGRALE INDEFINITO DI UNA FUNZIONE SIMONE ALGHISI 1. Introduzione Abbiamo imparato a determinare la derivata di una funzione y = f (x) ed abbiamo anche osservato che la derivata, se esiste, è unica. Se f1 (x) e f2 (x) sono due funzioni derivabili e c1 , c2 ∈ R, allora D [c1 f1 (x) + c2 f2 (x)] = c1 f10 (x) + c2 f20 (x) , cioè la derivata di una combinazione lineare di funzioni è la combinazione lineare delle derivate delle funzioni. Per questo motivo diciamo anche che l’operatore di derivazione è lineare. Tratteremo ora il problema inverso: data una funzione y = f (x), determinare una funzione F (x) che ammette come derivata proprio f (x). Una tale funzione F (x) la chiameremo primitiva di f (x). (1.1) Esempio Determinare una primitiva della funzione y = x2 . Soluzione. Il problema richiede di trovare una funzione y = F (x) tale che F 0 (x) = f (x) = x2 . Riflettendo qualche secondo si può capire che una possibile funzione potrebbe essere F1 (x) = x3 /3, infatti: x2 = x2 = f (x) . F10 (x) = 3 · 3 Sappiamo che anche le funzioni F (x) = x3 /3 + c (con k ∈ R) sono delle primitive per la funzione data. In generale, se una funzione ammette una primitiva F (x), essa non è unica. ♣ (1.2) Osservazione Sia y = f (x) una funzione. Se y = F (x) è una primitiva di y = f (x) anche y = F (x) + c è una primitiva della funzione y = f (x), essendo c una costante arbitraria. Dimostrazione. Poichè la derivata di una costante è nulla, si ha D [F (x) + c] = F 0 (x) + 0 = f (x) . (1.3) Osservazione Sia y = f (x) una funzione. Supponiamo che y = F (x) ed y = G(x) siano due primitive di y = f (x). Allora F e G differiscono per una costante. Dimostrazione. Per ipotesi si ha F 0 (x) = f (x) e G0 (x) = f (x), quindi F 0 (x) = G0 (x). Se due funzioni hanno la medesima derivata, sappiamo che esso devono differire per una costante (corollario al Teorema di Lagrange), quindi deve esistere una costante c tale che F (x) = G(x) + c. Quindi, se una funzione y = F (x) è una primitiva di y = f (x), y = F (x) + c è la primitiva più generale e rappresenta tutte e sole le funzioni la cui derivata è uguale a y = f (x). Questa primitiva generale prende il nome di integrale indefinito di f (x) e si rappresenta con il simbolo Z f (x) dx , 1 2 SIMONE ALGHISI che si legge “integrale di f (x) in dx” e che contiene in sè la costante arbitraria c ∈ R. La funzione f (x) si chiama funzione integranda. Per definizione, si ha dunque: Z f (x) dx = F (x) + c ⇔ F 0 (x) = f (x) . La precedente definizione evidenzia che: (1) l’integrale indefinito di una funzione y = f (x) rappresenta la totalitá di tutte e sole le funzioni la cui derivata è f (x); (2) l’integrale indefinito può essere considerato come operatore inverso della derivata perchè associa alla funzione integranda f (x) l’insieme di tutte e sole le funzioni primitive di f (x) stessa. Riprendendo l’Esempio (1.1), scriveremo ora Z x3 x2 dx = + c, c ∈ R. 3 Vale inoltre il seguente (1.4) Teorema Siano a, b ∈ R, a < b e f : [a; b] → R una funzione continua. Allora f ammette sempre primitive. Si osservi che mentre l’operazione di derivazione non può applicarsi a tutte le funzioni continue, l’operazione inversa può invece applicarsi a tutte le funzioni continue in un intervallo. Sono immediate le seguenti proprietá degli integrali indefiniti: (1) se k è una costante qualunque, si ha: Z Z kf (x) dx = k f (x) dx , cioè: l’integrale del prodotto di una costante per una funzione continua è uguale al prodotto della costante per l’integrale della funzione; (2) se f1 (x), f2 (x), . . . , fn (x) sono n funzioni continue, si ha: Z Z Z Z [f1 (x) + f2 (x) + · · · + fn (x)] dx = f1 (x) dx + f2 (x) dx + · · · + fn (x) dx , cioè: l’integrale di una somma di funzioni continue è uguale alla somma degli integrali delle singole funzioni. 2. Integrali indefiniti immediati Se mediante le nozioni giá acquisite nel calcolo differenziale si riconosce che y = f (x) è la derivata della funzione y = g(x), l’integrale indefinito di y = f (x) è immediato, essendo: Z f (x) dx = g(x) + c , con c ∈ R costante arbitraria. É appunto cosı́ che si ottengono i seguenti integrali, che vanno imparati a memoria: Z xα+1 xα dx = +c per α ∈ R con α 6= −1 , α+1 Z 1 dx = ln |x| + c , x Z sen x dx = − cos x + c , INTEGRALE INDEFINITO DI UNA FUNZIONE Z cos x dx = sen x + c , Z Z 1 dx = 1 + tg2 x dx = tg x + c , 2 cos x Z Z 1 1 + ctg2 x dx = − ctg x + c , dx = 2 sen x Z ax ax dx = + c, ln a Z ex dx = ex + c , Z 1 √ dx = arcsen x + c = − arccos x + c , 1 − xZ2 1 dx = arctg x + c . 1 + x2 (2.1) Esempio Calcolare i seguenti integrali indefiniti: Z Z √ 2x + 5 3 I1 = dx , I2 = 5x + 2x4 − x2 dx . x Soluzione. Iniziamo con il primo integrale. Z Z Z Z 5 1 5 I1 = 2+ dx = 2 dx + dx = 2x + 5 dx = 2x + 5 ln |x| + c . x x x Per quanto riguarda il secondo integrale si ha: Z Z Z 2 3 √ 5 3 I2 = 5 x dx + 2 x4 dx − x2/3 dx = x2 + x5 − x x2 + c . 2 5 5 ♣ Vogliamo ora generalizzare le formule date precedentemente. Osserviamo che [f (x)]α+1 1 D = (α + 1)[f (x)]α+1−1 · f 0 (x) = [f (x)]α · f 0 (x) . α+1 α+1 Segue che Z [f (x)]α+1 f 0 (x) · [f (x)α ] dx = + c. α+1 In modo analogo si ha: 1 |f (x)| 0 f 0 (x) D [ln |f (x)|] = · · f (x) = , |f (x)| f (x) f (x) quindi Z 0 f (x) dx = ln |f (x)| + c . f (x) Ragionando come negli esempi appena visti, si possono dedurre le seguenti regole di derivazione: Z f 0 (x) · cos f (x) dx = sen f (x) + c , Z f 0 (x) · sen f (x) dx = − cos f (x) + c , Z Z f 0 (x) dx = f 0 (x) · 1 + tg2 f (x) dx = tg f (x) + c , 2 cos f (x) 3 4 SIMONE ALGHISI f 0 (x) dx = − ctg f (x) + c . sen2 f (x) Z Z af (x) + c, ln a Z f 0 (x) · af (x) dx = Z f 0 (x) · ef (x) dx = ef (x) + c , f 0 (x) p dx = arcsen f (x) + c = − arccos f (x) + c , 1 − [f (x)]2 Z f 0 (x) dx = arctan f (x) + c . 1 + [f (x)]2 (2.2) Esempio Calcolare il seguente integrale indefinito: Z 6 x · x2 − 5 dx . 6 Soluzione. Posto f (x) = x2 − 5, notiamo che x2 − 5 = [f (x)]6 . É necessario avere come fattore moltiplicativo all’interno dell’integrale la derivata della funzione f (x), cioè f 0 (x) = 2x. Si noti che 6 non è richiesta la derivata della funzione x2 − 5 , ma solo la derivata della base della potenza. Si verifica facilmente che f 0 (x) = 2x. Possiamo allora ragionare come segue: 7 7 Z Z 6 6 x2 − 5 1 x2 − 5 1 2 2 2x · |x {z − 5} dx = · +c= + c. x · x − 5 dx = 2 |{z} 2 7 14 0 f (x) f (x) ♣ (2.3) Esempio Calcolare il seguente integrale indefinito: Z √ 8x + 9 dx . Soluzione. É possibile ragionare come nell’Esempio (2.2). Infatti: p Z Z Z √ (8x + 9)3 1 1 (8x + 9)3/2 1/2 1/2 8x + 9 dx = (8x + 9) dx = 8(8x + 9) dx = +c= + c. 8 8 3/2 12 ♣ (2.4) Esempio Calcolare i seguenti integrali indefiniti: Z Z 2x − 3 2x + 1 √ I1 = dx , I = dx , 2 2 2 x2 + x (x − 3x + 1) Z I3 = cos x(1 + 2 sen x) dx . Soluzione. Iniziamo con il calcolare I1 . Si osservi che il numeratore N (x) = 2x − 3 è proprio la derivata della base della potenza che si trova nel denominatore D(x). Allora: −1 Z −2 x2 − 3x + 1 1 2 I1 = (2x − 3) x − 3x + 1 dx = +c=− 2 + c. −1 (x − 3x + 1) INTEGRALE INDEFINITO DI UNA FUNZIONE 5 Per il secondo integrale il ragionamento è simile. Osservando che D[x2 + x] = 2x + 1 si ha: 1/2 Z p −1/2 x2 + x 2 I2 = (2x + 1) x + x dx = + c = 2 x2 + x + c . 1/2 Per il terzo integrale, poichè 2 sen x + 1 = (2 sen x + 1)1 e D[2 sen x + 1] = 2 cos x, si ha: Z 1 1 (1 + 2 sen x)2 1 I3 = 2 cos x(1 + 2 sen x) dx = · + c = (1 + 2 sen x)2 + c . 2 2 2 4 ♣ (2.5) Esempio Calcolare i seguenti integrali indefiniti: Z Z 2 I1 = 2x cos x dx , I2 = (x + 1) sen x2 + 2x dx , Z I3 = cos x esen x dx . Soluzione. Per il primo integrale, poichè 2x è la derivata di x2 , abbiamo: I1 = sen x2 + c . Per il secondo integrale, poichè la derivata di x2 + 2x è 2x + 2, dobbiamo moltiplicare e dividere la funzione integranda per 2, ottenendo: Z 1 1 (2x + 2) sen x2 + 2x dx = − cos x2 + 2x + c . 2 2 Nell’ultimo integrale, poichè la derivata di sen x è esattamente cos x, si ha: Z I3 = cos x esen x dx = esen x + c . ♣ (2.6) Esempio Calcolare i seguenti integrali indefiniti: Z Z sen(2x) 3 I1 = cos x · sen x dx , I2 = dx , sen2 x Soluzione. Il primo integrale è immediato poichè è della forma Z I3 = R sen x dx . cos4 x f 0 (x)[f (x)]α dx, quindi sen4 x + c. 4 Per quanto riguarda il secondo integrale, si osservi che D[sen2 x] = 2 sen x cos x = sen(2x), quindi Z 2 sen x cos x I2 = dx = ln(sen x)2 + c = 2 ln | sen x| + c . sen2 x Per il terzo integrale si ha: Z Z − sen x 1 1 −4 I3 = sen x · (cos x) dx = − dx = (cos x)−3 + c = + c. 4 cos x 3 3 cos3 x ♣ I1 = (2.7) Esempio Calcolare i seguenti integrali indefiniti: Z Z x 2 I1 = dx , I2 = dx . 2 3+x (x + 1)3 6 SIMONE ALGHISI Soluzione. Si ha Z 1 I1 = 2 3 1+ 2 dx = 2 x 3 3 Z 1+ 1 √x 3 Z 2 √ 2 dx = · 3 3 √1 3 1+ √x 3 √ x 2 3 arctan √ + c . 2 dx = 3 3 Z 1 1 x+1 − 1 dx = dx = − (x + 1)3 (x + 1)2 (x + 1)3 Z Z 1 1 −2 = (x + 1) dx + (x + 1)−3 dx = − + + c. x + 1 2(x + 1)2 Z I2 = ♣ (2.8) Esempio Calcolare i seguenti integrali indefiniti: Z Z 2 1 x +3 I1 = I2 = dx , 2 dx , x2 + 1 x ln x Z I3 = ex √ dx . 4 − e2x Soluzione. Iniziando con il primo integrale, si ha: Z 1 1 I1 = · (ln x)−2 dx = −(ln x)−1 + c = − + c. x ln x Integrando il secondo integrale, si ha: Z 2 Z Z x +1 + 2 2 1 I2 = dx = 1 + dx = x + 2 dx = x + 2 arctan x + c . x2 + 1 1 + x2 1 + x2 Infine: Z I3 = ex q 2 1− e2x 4 1 dx = 2 Z ex q 1− Z dx = ex 2 2 ex /2 ex q dx = arcsin + c. x 2 2 1 − e2 ♣ (2.9) Esempio Calcolare il seguente integrale indefinito: Z 2 cos x + sen(2x) dx . 2 sen x + sen2 x Soluzione. Osservando che il numeratore è esattamente la derivata del denominatore, si ha Z 2 cos x + sen(2x) dx = ln 2 sen x + sen2 + c . 2 2 sen x + sen x ♣ (2.10) Esempio Calcolare il seguente integrale indefinito: Z 1 dx . 2 sen x cos2 x Soluzione. Ricordando che sen2 x + cos2 x = 1 (prima relazione fondamentale della Goniometria), si ha 1 sen2 x + cos2 x 1 1 = = + , 2 2 2 2 2 sen x cos x sen x cos x cos x sen2 x INTEGRALE INDEFINITO DI UNA FUNZIONE quindi: Z 1 dx = 2 sen x cos2 x Z 1 1 + 2 cos x sen2 x Z dx = 1 dx + cos2 x Z 7 1 dx = tg x − ctg x + c . sen2 x ♣ (2.11) Esempio Calcolare i seguenti integrali indefiniti: Z Z x I1 = dx , I2 = sen2 x dx . x+1 Soluzione. Poichè x+1 − 1 x+1 1 1 x = = − =1− , x+1 x+1 x+1 x+1 x+1 1 ed osservando che nella funzione x+1 il numeratore è la derivata del denominatore, si ha: Z Z Z Z 1 1 x dx = 1− dx = dx − dx = x − ln |x + 1| + c . I1 = x+1 x+1 x+1 q Per il secondo integrale è utile ricordare le formule di bisezione del seno: sen x = ± 1−cos(2x) ,e 2 quindi: Z Z Z Z 1 1 − cos(2x) 2 dx = dx − cos(2x) dx = I2 = sen x dx = 2 2 Z x 1 1 x sen(2x) = − · 2 cos(2x) dx = − + c. 2 2 2 2 4 ♣ (2.12) Esempio Calcolare i seguenti integrali: Z p I1 = x 1 + x2 dx , Z √ 4x + 1 dx . Soluzione. Si ha q (x2 + 1)3 Z 1/2 3/2 1 12 2x 1 + x2 dx = 1 + x2 +c= + c. 2 23 3 Per il secondo integrale si ha p Z Z (4x + 1)3 1 12 1/2 1/2 3/2 I2 = (4x + 1) dx = 4(4x + 1) dx = (4x + 1) + c = + c. 4 43 6 ♣ I1 = (2.13) Esempio Calcolare i seguenti integrali: Z I1 = sen2 x cos3 x dx , Z I2 = sen4 x cos3 x dx . Soluzione. Iniziando dall’integrale I1 , si ha Z Z I1 = sen2 x cos2 x cos x dx = sen2 x 1 − sen2 x cos x dx = 8 SIMONE ALGHISI Z sen3 x sen5 x 2 = sen x cos x dx − sen4 x cos x dx = − + c. 3 5 Il calcolo del secondo integrale è simile, infatti Z Z 4 2 I2 = sen x cos x cos x dx = sen4 x 1 − sen2 x cos x dx = Z Z = sen4 x cos x dx − Z sen6 x cos x dx = sen5 x sen7 x − + c. 5 7 ♣ (2.14) Esempio Calcolare i seguenti integrali indefiniti: Z Z I1 = ctg x dx , I2 = Soluzione. Ricordando che ctg x = cos x sen x , Z I1 = x dx . x − 10 si ha cos x dx = ln | sen x| + c . sen x Per il secondo integrale si ha Z Z Z x−10 + 10 10 1 I2 = dx = 1+ dx = x + 10 dx = x + 10 ln |x − 10| + c . x − 10 x − 10 x − 10 ♣ (2.15) Esempio Calcolare il seguente integrale indefinito: Z cos3 x dx . Soluzione. Notando che cos3 x = cos x · cos2 x, si ha Z Z Z cos3 x dx = cos x · cos2 x dx = cos x 1 − sen2 x dx = Z Z 1 = cos x dx − cos x sen2 x dx = sen x − sen3 x + c . 3 ♣ (2.16) Esempio Tra tutte le primitive della funzione f (x) = cos x sen2 x, determinare quella il π cui grafico passa per il punto P 6 ; 1 . Soluzione. Troviamo l’insieme di tutte le primitive della funzione y = f (x). Z Z sen3 x + c. f (x) dx = cos x sen2 x dx = 3 3 Dobbiamo determinare la costante additiva c ∈ R in modo tale che la funzione F (x) = sen3 x + c 1 passi per P . Si deve quindi imporre che F (π/6) = 1, cioè 24 + c = 1, da cui c = 23 24 . La primitiva 3 richiesta è quindi F (x) = sen3 x + 23 . ♣ 24