E` vero che oramai se ne parla da tutte le parti e a tutti i livelli, ma

E’ vero che oramai se ne parla da tutte le parti e a tutti i livelli, ma desidererei soffermarmi
soprattutto su un aspetto che ritengo indispensabile e necessario mettere a fuoco: l’eccessivo
consumo di proteine animali. L’importanza delle proteine per la costruzione e la riparazione dei
tessuti è risaputa, ma il quantitativo generalmente introdotto nella dieta è comunque eccessivo
rispetto al reale fabbisogno individuale.
L’opinione pubblica è stata condizionata a ritenere che le proteine animali siano indispensabili alla
vita e, come se non bastasse, che l’approvvigionarsi di grandi quantità d’alimenti estremamente
ricchi di proteine (soprattutto carne e prodotti latto-caseari), permetta di mantenersi in salute ed in
eccellente forma fisica. Ciò non rispecchia le nostre reali esigenze ed inoltre non corrisponde affatto
alla verità.
E’ sufficiente considerare che la composizione del latte materno è di circa 1,5% di proteine per
verificare de vivo che non sono necessari grandi quantitativi di proteine per garantire lo sviluppo
dell’organismo umano: il primo periodo della nostra vita è una fase in cui si affrontano le esigenze
nutrizionali più intense dell’intera esistenza,e, cosa a dir poco incredibile, con la percentuale di
proteine più bassa della nostra vita, pari ad un decimo dell’apporto globale proteico di un adulto,
raccomandato dai colleghi dietologi.
Molti studi d’anatomia comparata affermano che l’uomo non è carnivoro,ma la sua costituzione è
atta a mangiare solo frutta, semi, cereali e ortaggi. Ad esempio, il nostro sistema digestivo è circa
12 metri più lungo di quello degli animali carnivori e, tenendo presente che, dopo un pasto carneo,
le tossine degradative provenienti dal catabolismo delle proteine animali rimangono in circolo per
un periodo minimo di circa 142 ore, cioè circa una settimana, ciò fa sì che la carne stazioni per
alcuni giorni determinando un’intensa putrefazione batterica intestinale, col conseguente accumulo
di sostanze tossiche, per non dire cancerogene, nei visceri e la produzione d’acido urico il quale,
mancando nel fegato dell’uomo l’enzima uricasi, indispensabile per detossificare questo veleno
metabolico, permane nel nostro organismo, come prodotto di scarto, responsabile dell’insorgenza di
reumatismi, gotta, dolori articolari. Inoltre una dieta troppo ricca di proteine è fonte di notevole
stress per l’organismo poiché è costretto a sintetizzare acidi forti che devono poi essere neutralizzati
ed eliminati, “rubando” ingenti quantitativi prima di Sodio e, perdurando l’eccesso proteico, poi di
Calcio che, all’uopo viene prelevato dallo scheletro, demineralizzando le ossa e predisponendo
all’insorgenza dell’osteoporosi. La stessa O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) e il
National Research Council (USA) nelle loro campagne di prevenzione del tumore hanno consigliato
caldamente di ridurre drasticamente il consumo della carne, soprattutto nei paesi occidentali
industrializzati.
Fatte queste dovute precisazioni, è importante ora contrapporre delle evidenze scientifiche
inoppugnabili che confermano l’elevato valore nutrizionale rappresentato dalle proteine vegetali
(soia non modificata geneticamente, legumi, cereali integrali, frutta secca), che sono assimilate
meglio e senza effetti collaterali rispetto a quelle animali, fornendo ben circa 2,5 K calorie per
grammo contro le quattro K calorie delle carni. Bisogna ancora considerare che le carni animali, al
momento del consumo, sono completamente prive di fibre, le quali, seppure sono prive di valore
energetico e nutritivo, fanno massa nell’intestino crasso e stimolano i movimenti propulsivi atti a
far procedere il cibo lungo il tubo digerente, evitando eventuali ristagni fecali così determinanti
nell’insorgenza dei tumori del colon. Ma ora passiamo ai poveri animali.
Già da 24 ore prima della macellazione gli animali, condannati, cominciano a piangere, perché
sentono che saranno uccisi; poi rifiutano spesso di essere caricati sulle tradotte della morte, si
agitano, sale la paura, il terrore, liberano nel sangue grandi quantità d’adrenalina, cioè l’ormone
della paura o della morte, che poi noi introdurremo con la fatidica bistecca che ci sarà servita a
tavola: una vera strage degli innocenti. Questa è, secondo alcuni studiosi di scienza
dell’alimentazione, una delle cause più importanti della paura, della violenza e dell’aggressività che
contraddistinguono la nostra società.
Lo sapevate che questi animali, che vengono sterminati (ogni anno si uccidono 15 miliardi di
animali innocenti, il cui unico torto è quello di non sapersi difendere dall’uomo, che ritengono
amico e protettore) per nutrirci, sono violentati, reclusi in spazi angusti, per 4-5 mesi, 24 ore al
giorno, ad ingurgitare granturco, soia, farina di pesce, rimpinzati con vitamine, con megadosi di
ormoni estrogeni per raggiungere il più rapidamente possibile il peso ottimale per la macellazione e
la vendita… a peso d’oro, con tranquillanti per ridurre la loro vivacità e quindi accelerare
l’ingrasso, con sostanze anemizzanti per annullare la loro vitalità e rendere le carni più rosee e con
badilate d’antibiotici per impedire che eventuali epidemie possano far crollare le quotazioni di
…questi bot con le zampe. Poco importa se i consumatori dovranno sorbirsi gratuitamente la loro
razione quotidiana di antibiotici o di ormoni di…seconda zampa.
Altro che “mucche pazze”, è l’uomo che è pazzo! Ha fatto impazzire le mucche, alimentandole con
vaccini, antibiotici, sulfamidici, cortisonici, anemizzanti, ormoni,ecc, che servono solo a riempire di
soldi le tasche di certe persone. Quale animale non impazzirebbe con foraggi ed erbe ripieni di
pesticidi ed inquinanti vari, con mangimi derivati da farine proteiche a base di cervello e ossa di
pecora, sapendo che i bovini non sono carnivori, ma si nutrono di erbe fresche e foraggio. L’uomo
pur di far soldi è impazzito e perciò tutti gli animali si stanno avvelenando e stanno morendo sul
nostro pianeta. Se poi pensiamo al fatto che tutti questi animali, con le loro sostanze tossiche, li
introduciamo con la dieta, che salute potrà mai avere l’uomo? Alcuni ricercatori inglesi hanno
dimostrato scientificamente un nesso lineare tra il morbo delle “mucche pazze”, l’encefalopatia
spongiforme bovina, e una nuova forma del morbo di Creutzfeldt-Jakob che ha colpito persone che
hanno mangiato carne di animali infetti. Questa nuova forma di encefalopatia umana ha tempi di
incubazione che possono superare i dieci anni: in questi dieci anni che cosa è successo
nell’organismo di coloro che hanno mangiato questa carne infetta? Molti poi non sanno che la
farina animale infetta è stata utilizzata per nutrire suini, pollame, pesci d'allevamento e che i resti
della macellazione animale sono usati come fertilizzanti per i terreni agricoli…: è una spirale da cui
non si esce più. Rimanendo in tema di animali…,permettetemi di fare una breve digressione sugli
organismi geneticamente modificati (OGM), sulle manipolazioni genetiche, cioè su quegli
interventi a cui sono sottoposti i semi delle piante per alterarne il patrimonio genetico,
apparentemente per apportare miglioramenti alla loro produttività, ma che, invece, da una parte
stanno sempre di più indebolendo le loro naturali capacità reattive e di difesa e dall’ altra
determinano la formazione di nuove proteine che, non essendo riconosciute dal nostro organismo,
aumenteranno e aggraveranno sempre di più le reazioni allergiche e i fenomeni di intossicazione.
Tornando agli animali, con i polli le cose vanno addirittura meglio! Questi animali rappresentano un
ottimo investimento per i produttori, che possono convertire granaglie in carne con un efficienza
cinque volte superiore a quella riscontrata con i bovini e suini. Intanto i polli, siccome sono stipati
come sardine in gigantesche stie, per evitare che si becchino e si facciano del male, cosa che
danneggerebbe finanziariamente l’allevatore, vengono “sbeccati” con un cauterizzatore.
La stragrande maggioranza dei polli non vede altro che luce artificiale 22 ore su 24, in modo che i
pulcini non smettano mai di alimentarsi, il che viene associato alla somministrazione di grossi dosi
di sali d’arsenico per stimolare il metabolismo della crescita, al punto che in soli 47 giorni
raggiungono le fattezze di un pollo maturo, che altrimenti avrebbero raggiunto in non meno di tre
mesi. Tutta questa fatica poi é premiata con…una “bella morte”, veloce, qualche volta indolore,
perché vengono uccisi, spennati, eviscerati, raffreddati al di sotto dello zero centigrado ed imballati
in 1,5 secondi al massimo: non vi sembra di assistere ad un film di Dario Argento? Vorrei, infine,
fare delle riflessioni d'ordine economico. Lo sapevate che una alimentazione senza proteine animali
risolverebbe il problema della fame nel mondo? Infatti per allevare animali da macellare poi per
trasformarli in bistecche o fiorentine al sangue, si sta devastando mezzo mondo, distruggendo
importantissimi polmoni verdi, come ad esempio le foreste amazzoniche, per farne pascoli, creando
gravi squilibri nell’ecosistema a danno soprattutto delle popolazioni del terzo mondo, squilibrando e
peggiorando le condizioni di vita e di fame dei popoli poveri che vedono così distrutte le loro
risorse agricole e, infine, contribuendo ad aumentare l’effetto serra. Inoltre, sempre per
allevamento, vengono sperperate grandi risorse naturali che, se fossero utilizzate diversamente,
sfamerebbero una popolazione mondiale 5 volte superiore a quella attuale, cioè oltre 25 miliardi di
persone.
Per ogni Kg. di carne che arriva sulla nostra tavola, ogni bovino finché non arrivi al peso giusto, per
poi essere macellato, consuma 15 Kg. di cereali e soia, quantità che potrebbe sfamare più di 40
persone del Terzo Mondo. Così, per mangiare quella stessa carne, vengono consumati 20.000 litri di
acqua per abbeverare, pulire e macellare un solo bovino, mentre per produrre 1Kg. di grano sono
necessari solo 200 litri di acqua. Negli U.S.A. il cibo per ingrassare 40 milioni di capi di bestiame
da macello, potrebbe sfamare 500 milioni di persone, vale a dire che ogni capo di bestiame consuma
derrate alimentari pari a quante ne consumano 12 persone. In definitiva, gli animali da allevamento
mangiano molto meglio e in misura maggiore di gran parte dei poveri del mondo, sottraendo ad essi
il cibo per la sopravvivenza. Si parla tanto di ambiente, di ecologia, della difesa dei deboli e degli
equilibri naturali, di pace e noi stessi uccidiamo “per procura” nei mattatoi, senza che ce ne
accorgiamo, lo stesso ambiente che diciamo a parole di voler salvare, gli stessi deboli che diciamo
di voler proteggere, gli stessi equilibri naturali e la pace che tanto agogniamo.
Escludere la carne dalla propria alimentazione significa uscire dal giro di migliaia di miliardi
(allevatori, veterinari, industrie farmaceutiche,ecc) che sta distruggendo la vita, l’ambiente e la
salute e compiere una scelta saggia, “salutare” e coraggiosa. Il mio proponimento per il 2011 è:
mangiare un animale in meno e piantare un albero in più! Spero con tutto il cuore che diventi anche
vostro.