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Campagna di diffusione dei Defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) da parte di
personale non medico nella Regione Marche
L’arresto cardiaco colpisce ogni anno molte persone che potrebbero essere in gran parte salvate
con un soccorso tempestivo, non solo ad opera di un Sistema 118 efficace, ma anche
dall’intervento di qualunque cittadino che, essendo testimone di un arresto cardiaco, ne dia
correttamente l’allarme ai servizi d’emergenza, iniziando le prime manovre di rianimazione,
manovre di rapido apprendimento e facile esecuzione, che portano con tempestività all’aumentare
delle possibilità di sopravvivenza.
Gli studi epidemiologici evidenziano un’alta incidenza di morti improvvise e l’incidenza annuale di
Morte cardiaca improvvisa in Europa è di circa 1/1000 abitanti per anno
In Italia l'arresto cardiaco colpisce circa 60.000 persone l'anno e la sopravvivenza del soggetto
colpito dipende strettamente dalla rapidità dei soccorsi, basti pensare che per ogni minuto passato
dall'arresto la probabilità che il paziente rimanga in vita si riduce del 10%.
Un alto numero di morti avviene in luoghi pubblici o aperti al pubblico ed è fondamentale, per
ridurne il numero intervenire nell’immediatezza dei sintomi premonitori.
La sopravvivenza dei pazienti vittima di arresto cardiaco dipende da fattori ben noti, esemplificati
dalla metafora della "catena della sopravvivenza", intendendosi con questo che occorre prestare
cura immediata ai primi sintomi dell’arresto cardiocircolatorio ed il primo ‘anello’ è costituito dall’uso
di un defibrillatore in mani di un soggetto che sappia riconoscere, previa formazione, la necessità
dell’intervento.
La defibrillazione precoce praticata prima dell'arrivo del 118 è l'unica "arma vincente" in grado di
salvare il 50% delle vittime, perciò la diffusione degli strumenti necessari ad attuarla deve essere
ampia e strategica.
Le strategie di risposta per ottimizzare la sopravvivenza all’arresto cardiaco sono state individuate
da recenti normative che permettono l’intervento di qualunque cittadino, purché addestrato, con le
manovre rianimatorie ed il defibrillatore, uno strumento che con una scarica elettrica fa cessare un
ritmo cardiaco chiamato “fibrillazione ventricolare”, principale causa dell’arresto cardiaco
Gruppi di cittadini organizzati e non, coordinati dal 118, possono fornire una risorsa fondamentale
con una presenza capillare sul territorio.
La regione Marche, in collaborazione con i Responsabili delle CO 118 , con DGR 1087/11 ha
predisposto il programma di diffusione nella Regione Marche dei defibrillatori semiautomatici.
Sulla base di tale atto, le risorse assegnate dal Ministero alla Regione, sono state riattribuite alle
Aziende del SSR, al fine di rendere esecutive le previsioni del programma destinandole a:
acquisto/implementazione dei defibrillatori; programmi di formazione/retraining dei cittadini che
potranno utilizzare tali apparecchiature in caso di necessità; attività di manutenzione e campagne
di informazione. In tale provvedimento sono stati anche individuati i punti privilegiati di ubicazione
dei defibrillatori tra cui: Scuole o Università, Porti e Stazioni Ferroviarie, Uffici ad elevato afflusso di
operatori e utenti, medici della continuità assistenziale (in particolare nelle località remote della
regione), operatori del 118 che abitano in località difficilmente raggiungibili dai mezzi di soccorso
sanitario, mezzi dei corpi civili e militari dello stato (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo
Forestale, ecc).
Sono quindi state individuate varie sedi ulteriori di progetti di defibrillazione precoce.
Va precisato che il finanziamento statale assegnato alla regione Marche consente di distribuire
complessivamente 76 defibrillatori. Pertanto la maggior parte delle esigenze evidenziate dovrà
trovare altre risorse da parte degli Enti interessati.
Inoltre,
la
Regione
Marche
con
DGR
n.1493/2012
(link:
http://www.norme.marche.it/Delibere/2012/DGR1493_12.pdf) ha recepito i criteri e le modalità per
favorire la diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni individuati dal DM 18/03/2011 e
promuove la realizzazione di programmi regionali per la diffusione e l'utilizzo degli stessi.
Lo stesso provvedimento, oltre a diffondere l’insegnamento della rianimazione cardiopolmonare,
favorendo l’uniformità e la crescita delle procedure di defibrillazione e sostenendo lo sviluppo di
centri di formazione allo scopo, assegna alle centrali operative del 118 competenti per territorio e
ai centri di formazione accreditati il ruolo previsto dalle indicazioni nazionali nello svolgimento delle
attività formative, nel coordinamento delle operazioni di rianimazione cardiopolmonare e
defibrillazione precoce.
Per la gestione amministrativa delle procedure di formazione e di autorizzazione all’uso dei
defibrillatori,
con
Decreto
n.
2/TST
del
15/07/2013
(http://www.norme.marche.it/attiweb/ViewDoc.aspx?docnum=294854) , è stata approvata la
modulistica da adottare per le varie tipologie di richiesta previste dall’atto deliberativo.
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