WELFARE
DDL Riforma del Terzo Settore e politiche per la famiglia
Prende il via proprio oggi, in Commissione Affari Sociali alla Camera dei
Deputati, l’iter di riforma del terzo settore. Il motto è Fare bene, fare presto e dare
gli strumenti necessari alle imprese.
 Bene la volontà di riformare il Terzo Settore, per renderlo più attuale ed
adeguate alle nuove istanze della società
 Concordiamo sull’apertura alla gestione e fruizione del patrimonio culturale e
paesaggistico. Riteniamo importante la possibilità di affidare alle organizzazioni
dell’economia sociale beni pubblici non valorizzati, chiusi, non accessibili
 Bisogna essere veloci nella costruzione del fondo per le imprese sociali al fine
di consentire lo start up di tali forme d’impresa
 Occorre valutare attentamente le forme di controllo e distinguere le attività
economiche da quelle non economiche per evitare confusioni ed annacquamenti.
Nella cooperazione sociale, rispetto alle altre organizzazioni di terzo settore e agli
enti pubblici, si declina al meglio la possibilità di una prima esperienza: trova lavoro
1 giovane su 3. Per garantire l’avvio di 100.000 giovani bisogna pertanto che si
rendano disponibili almeno 350 milioni di euro aggiuntivi.
POLITICHE PER LA FAMIGLIA
Il 5 ottobre si apre il Sinodo mondiale della famiglia. Concordiamo con i vescovi che
occorra passare dalle parole ai fatti. La società italiana ha di fronte due sfide:
 la natalità pari a zero, e un Paese che non fa figli è un Paese che non ha futuro;
 la non autosufficienza: la cura delle persone anziane che aumentano.
La demografia è influenzata né dagli annunci, né dai decreti e dalle leggi, bisogna
passare ai fatti. È pienamente condivisibile lo slogan del presidente del Consiglio
“1000 asili in 1000 giorni”. Per raggiungerlo non basta aprire 1000 asili, ma occorre
che le famiglie siano messe in condizione di pagare le rette.
Le detrazioni fiscali oggi previste per queste spese sono pari a 632 euro annui
per l’asilo e 399 euro per assistenti personali domiciliari. Risorse davvero
modeste. Proponiamo di raddoppiare queste risorse. Bisogna aiutare le famiglie
rimettendo al centro del politiche per la famiglia con politiche fiscali adeguate.
Non è uno sforzo impossibile. Ad oggi le detrazioni per gli asili nido ammontano
a 31,2 milioni di euro e quelle per non autosufficienze a 34,75 milioni di euro.
Esiste poi la necessità di intervenire per normare meglio i servizi di assistenza
familiare che possono erogare le cooperative sociali anche attraverso una parallela
emersione delle badanti dal mercato del lavoro “grigio”.
Si potrebbe pensare a una normativa per costruire una triangolazione tra
famiglia, badante o assistente sociale/sociosanitario, cooperativa sociale in modo
da garantire l’h24, la professionalizzazione e la sicurezza nei nuclei familiari.
Ciò sarebbe possibile attraverso una manutenzione normativa.