Slide dr. Marco Rao, Enea File

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Il caso delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica delle
abitazioni private
Bruno Baldissara
Umberto Ciorba
Marco Rao
U.C. Studi e Strategie
U.C. Studi e Strategie
U.C. Studi e Strategie
Università degli Studi di Roma «La Sapienza»
Facoltà di Sociologia
Roma 04 dicembre 2014
Premessa
Idee per la ricerca sociale in campo ambientale ed energetico
Necessità di un approccio multidisciplinare
Valutazioni macroeconomiche
Strumenti
SAM
Caso studio
04/12/2014
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La valutazione macroeconomica di politiche energetico-ambientali
Quando si considera l’assetto di un sistema energeticoambientale e i suoi scenari evolutivi, è necessario
effettuare valutazioni dell’impatto economico e sociale dei
cambiamenti ipotizzati sul sistema. Le tipologie di strumenti
impiegati a questo scopo sono essenzialmente due:
modelli di equilibrio economico generale computabile
matrici di contabilità nazionale
04/12/2014
3
I modelli di equilibrio economico generale
La teoria dell'equilibrio economico generale propone un approccio sistematico, di tipo
formale, alla determinazione congiunta delle scelte di produzione, di consumo e dei prezzi,
per l'intera economia.
Tale approccio è caratterizzato da uno sforzo di sistemazione teorica, dalla generalità, dal
ruolo centrale svolto dalla nozione di equilibrio, dalla coerenza quantitativa e dalla
complessità. Si cercano di spiegare i fenomeni economici che avvengono nella realtà,
ipotizzando che tutti gli attori dell’economia siano legati da interrelazioni per mezzo dei
beni economici; l’equilibrio ipotizzato implica una situazione di uguaglianza tra domanda e
offerta di mercato di tutti i beni; il mezzo formale con cui si descrive l’economia è un
sistema simultaneo di equazioni o disequazioni non lineari. La complessità, l’ultima
connotazione di tale approccio, discende dal gravoso compito di creare un sistema
rappresentativo della realtà osservato nella sua struttura e nelle sue relazioni essenziali in
forma matematica: non è quindi difficile comprendere come tale approccio abbia avuto
una lunga fase storica di sviluppo successiva ai primi, pionieristici contributi elaborati dal
lavoro di Walras*.
Si veda Walras, L. (1954), Theory of Pure Economics, Translated by W. Jaffe, Allen and Unwin, London. Si tratta della traduzione
del lavoro originale dell’economista francese (1834-1910) del 1874.
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I modelli di equilibrio economico generale – Le attività ENEA
Le attività ENEA su quest’area di ricerca riguardano lo sviluppo di:
un Modello di equilibrio Economico Generale (GTAP: Global Trade Analysis Project, R. Hertel,
1997), frutto di un consorzio di istituzioni internazionali coordinato dalla Purdue University,
Indiana-USA, rappresenta l’economia globale, grazie alla Base Dati GTAP, caratterizzata da 134
regioni e 57 settori (ISIC);
e del Modello GDyn-E ITA sviluppato in collaborazione con l’INEA (Istituto Nazionale di
Economica Agraria) e il Dipartimento di Economia Università Roma Tre.
Per il network GTAP: https://www.gtap.agecon.purdue.edu/
Per maggiori info sulle attività in merito di UCS Studi: http://www.studi.enea.it/attivita/valutazioni-di-impatto-economico-esociale/gtap-energy
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Il modello Input - Output
Il modello in questione si sviluppa a partire dai primi contributi di Leontief* a metà
degli anni 30**. Il modello genera un momento di collegamento tra l’approccio di
equilibrio economico generale e l’analisi della struttura delle interdipendenze tra gli
operatori economici. Cuore dell’analisi è la cosiddetta tavola delle interdipendenze
settoriali che rappresenta in forma matriciale la produzione e circolazione di beni tra i
vari settori scelti per descrivere l’economia e tra questi e il «resto del mondo»,
espressione convenzionale per designare l'esterno dell’economia considerata; questo
strumento consente di quantificare l’impatto sull’intera economia prodotto da
variazioni della produzione di una singola industria. Al solo scopo di fornire una
rappresentazione visivamente immediata dei concetti di base relativi alla tavola
intersettoriale*** si riporta di seguito un esempio semplificato di rappresentazione di
flussi intermedi in un’economia.
*http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/economic-sciences/laureates/1973/leontief-facts.html
**Leontief, W. (1936) ‘Quantitative Input and Output Relations in the Economic System of the United States’, The Review of Economic and Statistics, 18, pp.
105-25
*** Essendo lo spazio necessario a una trattazione anche superficiale molto esteso rispetto a quello disponibile, si rimanda a un testo standard per gli
approfondimenti necessari: R.E. Miller, P.D. Blair - Input-Output Analysis Foundations and Extensions – 2nd edition, 2009
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Il modello input-output
Modello semplificato a 3 settori – unità fisiche
Agricultura Industria
Servizi
Totale
Agricoltura
(kg grano)
7.5
6
16.5
30
Industria
(metri di
stoffa)
14
6
30
50
Servizi
(anni uomo
lavoro)
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80
180
40
300
Leggendo la tavola per riga osserviamo le
vendite che ogni settore effettua nei confronti
degli altri (per cui il settore Agricoltura, ad
esempio, vende 6 kg di grano al settore
Industria). Leggendo la tavola per colonna,
osserviamo invece quello che ogni settore
impiega come input necessario a realizzare la
sua produzione, per cui il settore Agricoltura,
ad esempio, deve acquistare 14 metri di stoffa
dal settore Industria per realizzare i suoi
prodotti).
L’esempio riportato è quello di Wikipedia al link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_input-output
Si è operata una correzione al modello sopra citato, sostituendo il settore
Famiglie col settore Servizi, per rappresentare quella che è la tavola
delle interdipendenze settoriali nella sola sezione dedicata ai
consumi intermedi, quelli che rappresentano gli scambi tra
operatori economici necessari a garantire la produzione.
La trattazione del modello nella sua completezza e generalità è
normalmente demandata a corsi universitari di Statistica
economica; vi sono numerosi testi utili a una prima introduzione a
tali tematiche, tra cui si ricorda Guarini, Tassinari – Statistica
economica – Il Mulino, 2000
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Le matrici di contabilità nazionale – La SAM*
La matrice di contabilità sociale (in Inglese Social Accounting Matrix da cui l’acronimo SAM) è uno
strumento di analisi economica derivato dalla più famosa matrice input-output (la "matrice "I-O)
di Leontief: essa è stata largamente utilizzata sia nell’analisi delle economie in via di sviluppo, sia
negli studi delle economie più sviluppate. Partendo dalla SAM, è possibile realizzare modelli di
equilibrio economico generale che, rispetto ad altri, hanno la peculiarità di inserire la
distribuzione del reddito all’interno del processo economico, permettendo allo stesso tempo di
guardare a tale distribuzione come causa ed effetto dei processi di formazione del reddito. Il
successo riscosso dal sistema di contabilità sociale nelle applicazioni ai Paesi sottosviluppati è da
rintracciarsi principalmente nella caratteristica di tale metodo, che permette di combinare dati
puramente economici con informazioni di carattere sociale.
L’importanza della SAM è cresciuta nel corso del tempo, poiché essa si è evoluta in uno
strumento flessibile, applicabile alle diverse realtà locali, e, nel sistema statistico raccomandato
dalle Nazioni Unite, anche come un vero e proprio mezzo volto alla creazione della Contabilità
Nazionale. I suoi conti sono compilati, infatti, impiegando fonti diverse i cui dati vengono
successivamente sistemati in modo da fornire un quadro coerente di informazioni quantitative
sulle transazioni tra settori economici e istituzioni.
*http://bankpedia.org/index.php/it/115-italian/m/21034-matrice-di-contabilita-sociale-enciclopedia
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Le matrici di contabilità nazionale – La SAM - caratteristiche
Matrice quadrata a doppia entrata.
Registra i flussi tra gli operatori di un sistema economico.
Estensione della matrice Input-Output (matrice intersettoriale).
Introduce gli scambi con e tra le Istituzioni (famiglie, imprese, governo,
formazione del capitale), con i fattori della produzione (lavoro e capitale) e
con il resto del mondo.
Letta nel senso delle righe la SAM evidenzia come ogni settore o istituzione
produce il suo reddito.
Letta nel senso delle colonne evidenzia come un settore produttivo si
approvvigiona di input intermedi da altri settori o istituzioni e come ciascuna
istituzione alloca il suo reddito fra impieghi alternativi.
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La SAM come strumento di analisi economica
Il primo circuito moltiplicativo
La SAM consente di valutare in che modo gli investimenti produttivi all’interno di un settore
(o la variazione degli stessi) possano incidere su alcune importanti variabili economiche, quali
la produzione e l’occupazione, sia nel periodo «di cantiere», sia nel periodo «a regime».
Nel periodo di costruzione il progetto agisce sul sistema economico come uno shock esogeno
nel settore-istituzione “formazione di capitale” (o nel settore “famiglie”).
L’acquisto di questi beni, in presenza di capacità produttiva inutilizzata, attiva una catena di
approvvigionamento che può coinvolgere, in misura varia, molti settori.
Shock esogeno
Incremento
Produzione
diretto
Catena di
approvvigionamento
dei beni intermedi
Incremento Produzione indiretto
La SAM strumento di analisi economica
Il secondo circuito moltiplicativo
L’incremento della spesa contribuisce anche all’aumento dei redditi dei fattori produttivi
innescando anche un secondo circuito moltiplicativo, ancora più significativo, perché
aumenta il potere d’acquisto e quindi la spesa di istituzioni quali le famiglie e le imprese.
La possibilità di tenere conto anche di questo circuito moltiplicativo è una delle peculiarità
della matrice di contabilità sociale, ed è l’elemento che maggiormente la differenzia dalla
tradizionale analisi Input-Output.
Incremento di
produzione
diretto e indiretto
Incremento redditi
dei fattori produttivi
Redistribuzione del
reddito alle istituzioni
Incremento
produzione
Incremento
Spesa finale
delle istituzioni
La matrice utilizzata
Autori:
CEIS (Centre for Economic and International Studies) della Università di Tor Vergata
(Prof. P. L. Scandizzo, Dr. C. Ferrarese, Dr. C. Notaro)
Fonti statistiche:
La fonte, quasi esclusiva, è ISTAT (dati di contabilità nazionale, matrici “supply and
use”, indagine sui consumi delle famiglie)
Anno base:
2010
Dettaglio:
58 settori produttivi (25 servizi, 29 industria, 1 edilizia, 3 agricoltura),
2 fattori della produzione (Lavoro e Capitale),
4 istituzioni (Famiglie, Imprese, Governo, Formazione di Capitale)
Resto del mondo.
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Il caso studio – contesto di riferimento
Studio effettuato per il Rapporto Energia e Ambiente - Scenari e strategie, ENEA 2013
Motivazioni: efficienza nella produzione ed uso dell’energia per contenere i rischi
climatici garantire sicurezza delle forniture energetiche e competitività dell’economia.
Crisi economica e disoccupazione - rischio climatico. Ritardare investimenti ora,
significa spendere di più dopo, con minori probabilità di successo.
Tipo di valutazione effettuata: effetti sul valore aggiunto e sull’occupazione generati
da un’azione politica mirata all’incremento dell’efficienza energetica – nello specifico,
valutazione dell’effetto economico della riqualificazione energetica nell’edilizia
residenziale.
Per riqualificazione energetica dell'edificio (o retrofit energetico dell'edificio) si intendono tutte le operazioni, tecnologiche e gestionali, atte al
conferimento di una nuova (prima inesistente) o superiore (prima inadeguata) qualità prestazionale alle costruzioni esistenti dal punto di vista dell’efficienza
energetica, volte cioè alla razionalizzazione dei flussi energetici che intercorrono tra sistema edificio (involucro e impianti) ed ambiente esterno.
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La simulazione effettuata
SETTORE RESIDENZIALE
Interventi sugli involucri delle abitazioni private
Assunzioni di base su:
• risparmio energetico per unità di spesa;
• prezzo dei combustibili risparmiati;
• modalità di copertura per le mancate entrate per il bilancio statale dovute
agli incentivi.
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Le detrazioni
Tali detrazioni rappresentano il
55% di pacchetti annuali di investimenti
che
ammontano
complessivamente a circa 20
miliardi di Euro nel periodo 20142020. Le detrazioni relative a
ciascun pacchetto annuale di
investimenti si ripartiscono sui
dieci anni successivi, e coprono il
periodo di detrazione.
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1,5
1,1
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021
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Investimenti e detrazioni nel periodo esaminato
Anno Investimenti
mld€
Detrazioni
mld€
2012
2,00
0
2013
2,18
0,11
2014
2,36
0,23
2015
2,73
0,36
2016
2,91
0,51
2017
3,09
0,67
2018
2,91
0,84
2019
2,91
1,00
2020
2,73
1,16
2021
1,31
2022
1,31
2023
1,20
2024
1,08
2025
0,95
2026
0,80
2027
0,64
2028
0,47
2029
0,31
2030
0,15
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ENEA per il risparmio energetico – Le detrazioni del 55% - Note normative
La legge 27 dicembre 2006 n. 296, integrata e modificata da provvedimenti normativi successivi, ai commi 344,
345, 346 e 347 dell’art. 1 ha disposto la possibilità di ottenere detrazioni fiscali del 55% della spesa sostenuta
per la realizzazione di interventi di risparmio energetico nel patrimonio immobiliare nazionale esistente. In
dettaglio:
Comma 344: per la riqualificazione energetica globale dell’edificio.
Comma 345: per interventi su strutture opache orizzontali, strutture opache verticali e finestre comprensive di infissi.
Comma 346: per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda.
Comma 347: per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione o, in
alternativa, con pompe di calore ad alta efficienza ovvero con impianti geotermici a bassa entalpia.
In seguito alla pubblicazione (nella G.U. n°302 del 27/12/2013) della Legge 27 dicembre 2013 n°147 (Legge
di Stabilità 2014), nel caso di interventi di efficienza energetica, queste detrazioni sono prorogate nella misura
del 65%, per spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 e nella misura del 50%, per spese
sostenute dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2015. Nel caso di interventi relativi a parti comuni di edifici
condominiali o che interessino tutte le unità di un condominio, queste detrazioni sono prorogate nella misura
del 65%, per spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 30 giugno 2015. E nella misura del 50%, per spese
sostenute dal 1 luglio 2015 al 30 giugno 2016.
ENEA è Il soggetto, incaricato dalla legge, cui inviare la documentazione obbligatoria per fruire delle
detrazioni: esso svolge anche un ruolo di assistenza tecnica agli utenti. La documentazione deve essere
inoltrata per via telematica.
Per info in materia: http://efficienzaenergetica.acs.enea.it
04/12/2014
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Il risparmio energetico
Sulla base dei dati disponibili (2007-2010) relativi alle pratiche pervenute all’ Enea per richiedere
le detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione edilizia, si è stimato un costo medio di
intervento di 1,9 € per kWh/anno di energia primaria risparmiata, per un risparmio complessivo a
regime di circa 1 Mtep*/anno a partire dal 2020.
*Mtep = Milioni di tonnellate di petrolio equivalente (tep). Il tep indica la quantità di energia
rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio greggio e il suo valore è espresso
nell’unità standard di misura dell’energia, il Joule (usualmente in GJ, Giga Joule). Il valore esatto è
frutto di una convenzione relativa alla qualità del combustibile e al suo potere calorifico specifico:
quest’ultimo corrisponde alla quantità di calore realizzata nella combustione completa delle unità
di peso o di volume di combustibile. A seconda che il calore latente del vapore d’acqua contenuto
nei fumi della combustione sia utilizzato o meno a fini energetici, si ha, rispettivamente, il potere
calorifico superiore (PCS) o il potere calorifico inferiore (PCI), utilizzato più frequentemente nelle
valutazioni.
04/12/2014
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Procedura di analisi
Si valuta in sequenza:
1.
L’impatto sul sistema economico della variazione di spesa del settore Famiglie (che viene reso esogeno).
2.
L’impatto sul sistema economico della variazione di spesa del settore Governo (che viene reso esogeno).
Si parte dall’ipotesi che nessuna delle istituzioni finanzi le sue spese a debito
Le maggiori entrate fiscali generate dalla componente espansiva (impatto famiglie) vengono incluse nella
seconda valutazione.
Per le FAMIGLIE:
1)
Spese per la riqualificazione compensate da una riduzione equivalente del reddito risparmiato e destinato
ad attività di investimento.
2)
Le detrazioni fiscali e il risparmio derivante dai minori consumi di energia rendono disponibile anno per
anno un ammontare di reddito addizionale che viene utilizzato dalle famiglie per acquistare beni e servizi
dagli altri settori.
Per il GOVERNO:
1)
le mancate entrate fiscali dovute alle detrazioni, si traducono in tagli di spesa di ammontare equivalente;
2)
l’incremento delle entrate fiscali indotto dall’espansione della spesa delle famiglie compensa
parzialmente i tagli;
3)
quando il saldo tra entrate e uscite è negativo, il disavanzo è coperto tagliando alternativamente tutte le
spese del settore pubblico in proporzione al dato storico;
04/12/2014
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I risultati
L’impatto netto delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli
edifici tiene conto degli effetti espansivi e di quelli negativi sulle principali
variabili macroeconomiche.
L’effetto espansivo imputabile esclusivamente alle variazioni di spesa delle
famiglie determina:
un incremento medio annuo dei redditi da lavoro e dei profitti pari a 1.14
miliardi di € (0,08% del PIL); un incremento della produzione settoriale di 2.5
miliardi di €;
un incremento medio annuo dell’occupazione pari a 20600 unità;
157 milioni di € di maggiori entrate pubbliche (in media) che compensano
parzialmente i tagli imposti al bilancio pubblico per finanziare le detrazioni
fiscali.
Gli effetti negativi sono invece dipendenti dalla forma di copertura ipotizzata.
04/12/2014
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I risultati
Per misurare l’effetto netto della misura da valutare occorre quindi sottrarre dagli effetti
«espansivi», quelli «negativi» derivanti dalle possibili modalità di copertura di bilancio pubblico.
Questo corrisponde al non considerare le misure adottate a costo zero, presupponendo quindi
che il valore aggiunto, e l’occupazione finali siano il prodotto di un gioco non del tipo «win win
win».
In termini di impatto netto, il risultato più favorevole della simulazione effettuata si ottiene
tagliando l’acquisto di beni importati nel settore P. A. e Difesa (per esempio l’acquisto di mezzi
bellici e armamenti) che lascerebbe pressoché invariati i risultati mostrati sopra. Le altre ipotesi
di copertura si traducono in una riduzione di spesa pubblica, con distribuzioni settoriali differenti
a seconda dei casi e con impatti negativi anche rilevanti ma non in grado di annullare gli effetti
espansivi mostrati in precedenza.
La misura analizzata sembra apportare un contributo positivo alla crescita economica e
occupazionale il cui impatto complessivo può variare notevolmente a seconda delle modalità di
finanziamento scelte. Inoltre, gli impatti espansivi degli interventi di riqualificazione possono
essere considerati come stime prudenziali in virtù del fatto che il risparmio energetico conseguito
accresce il reddito disponibile delle famiglie anche oltre l’orizzonte temporale analizzato (2030).
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Attività ENEA in corso e in fase di sviluppo
SAM
• Valutazione dell’impatto degli obiettivi al 2030 su PIL, valore aggiunto e
occupazione in Italia
• Costruzione di una SAM con dettaglio del settore energetico (Energy SAM o
ESAM)
• Link con modello tecnologico-economico TIMES-Italia
MODELLI DI EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE
• Utilizzo del modello GTAP-E dinamico per studiare impatti sulla competitività
ed il commercio estero
• Valutazione dell’impatto degli obiettivi al 2030 su PIL e competitività dei
settori produttivi italiani, e welfare per uno scenario di riduzione del 40%
delle emissioni a livello europeo
04/12/2014
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Biom
CHP
Petrolio
N&I Aviat
Tr equip
Paper
Fish
LAV
Grazie
[email protected]
[email protected]
04/12/2014
23
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