Ricerca-intervento autismo_3 dicembre 2013

Gruppi di abilità sociali con bambini
con disturbo dello spettro autistico:
una ricerca-intervento
UONPIA Ospedali Civili di Brescia
Università di Milano Bicocca
La ricerca
Obiettivo
Monitorare gli eventuali cambiamenti nelle abilità comunicative e socio-emotive dei
bambini attraverso la somministrazione di test e questionari all’INIZIO e al TERMINE del
training (disegno di ricerca pre-post).
2011
Pre-test (Ottobre)
2012
Training
Post-test (Giugno)
Partecipanti
8 bambini (6 - 11 anni) con diagnosi di HFA o AS hanno completato il training.
Genitori.
Il training
Il training, iniziato ad ottobre e concluso a giugno, ha previsto incontri settimanali della
durata di circa un’ora e mezza.
Gli incontri con i bambini, condotti da due terapiste e supervisionati da una psicologapsicoterapeuta, sono stati affiancati da incontri con le famiglie (parent training) e con
gli insegnanti (teacher training) per permettere una maggiore comprensione delle
caratteristiche peculiari dei bambini e una generalizzazione degli obiettivi.
Gli obiettivi su cui si è lavorato con i bambini nel gruppo sono stati:
le abilità di base per l’interazione, per la conversazione, per il gioco e l’amicizia, per la
gestione delle emozioni, per il problem solving di tipo sociale e la consapevolezza
dell’altro e delle proprie difficoltà. Le tecniche utilizzate sono state principalmente: il
modeling, lo shaping, il role playing. La maggior parte delle attività sono state svolte
sotto forma di gioco e attraverso l’importante mediazione dell’adulto.
La ricerca
Strumenti
Bambini:
Test di Comprensione delle Emozioni-TEC
(Pons & Harris, 2000; versione it. Albanese, Molina, 2008)
Tale strumento è costituito da un libro illustrato (una versione per le femmine e uno per i maschi)
con una semplice vignetta nella parte alta di ciascuna pagina e la rappresentazione grafica di
diverse espressioni emotive, tra cui scegliere quella vissuta dal protagonista della storia.
Si valuta la comprensione di quattro emozioni di base (felicità, rabbia, paura, tristezza).
Es.: Questo bambino ha appena ricevuto un regalo per il suo
compleanno. Come si sente? Felice? Triste? Normale o
Spaventato?
Il bambino deve indicare l’emozione corretta.
La ricerca
Strumenti
Bambini:
Test Medea Abilità Pragmatiche nel Linguaggio-APL (Lorusso et. al., 2009)
Valuta la capacità di usare il linguaggio in modo referenziale e utilizzare competenze legate alla
teoria della mente.
Comprendere il significato di Metafore
(es. Avere le mani bucate)
Comprendere il significo implicito delle frasi
(cogliere informazioni che non sono presenti esplicitamente,
ad es. il luogo dove si svolge un dialogo)
Comprendere e rispettare la struttura dialogica di una
conversazione
(completare fumetti di una breve sequenza dialogica)
Capacità di utilizzare competenze legate alla Teoria della Mente
(saper spiegare un gioco tenendo conto delle informazioni
conosciute dall’interlocutore, ad es. sapendo che l’interlocutore
non può vedere il materiale che costituisce il gioco)
La ricerca
Strumenti
Genitori:
Children Communication Checklist 2-CCC2
Social Responsiveness Scale-SRS
(Bishop, 1998; adatt.it. a cura di Di Sano et al.)
(Constantino e Gruber, 2005; versione it.Zuddas et al.,
2010)
Valuta alcuni aspetti comportamentali del
bambino inerenti la sfera della
comunicazione pragmatica.
Es. items:
1. Si confonde tra lui e lei così che può dire “lui” quando
parla di una ragazza, o “lei” quando parla di un ragazzo
2. Semplifica le parole tralasciando qualche suono, ad
esempio dice “amadio” al posto di “armadio” oppure
“coccodillo” al posto di “coccodrillo”
3. Compie false partenze, e sembra cercare le parole
giuste; ad esempio, può dire “posso – posso – posso –
posso – mangiare un – mangiare un gelato”
4. Parla ripetutamente di cose alle quali nessuno è
interessato
Valuta il comportamento sociale reciproco
(abilità di cogliere i segnali sociali), la
comunicazione espressiva e i
comportamenti ripetitivi e stereotipati.
Es. items:
1. Non si accorge quando gli altri provano ad
«approfittarsi» di lui/lei
2. Si rende conto di ciò che gli altri pensano o sentono
3. Sembra trattare gli altri come se fossero oggetti
4. E’ capace di comunicare i suoi sentimenti agli altri
5. Offre conforto agli altri quanto sono tristi
Principali risultati
Bambini
Test di Comprensione
delle Emozioni-TEC
9
8
7
6
5
Pre-test
4
Sembra
esserci
un
miglioramento nell’abilità di
comprendere le emozioni.
Tuttavia, tale differenza a
livello statistico non è
significativa.
Post-test
3
2
1
0
TEC_totale
TEC_esterna
TEC_mentale
TEC_riflessiva
TEC totale: min 0; max 9
TEC esterna, mentale e riflessiva:
min 0; max 3
Principali risultati
Bambini
Abilità Pragmatiche nel
Linguaggio-APL
63,00
54,00
45,00
36,00
I
bambini
riportano
miglioramenti significativi
nelle
competenze
pragmatiche (U= 2.39, p<.05),
in
particolare
nella
comprensione dei significati
impliciti all’interno di una
conversazione (U= 2.18, p<.05).
27,00
Pre-test
18,00
Post-test
9,00
0,00
APL totale: min 0; max 67
Metafore: min 0; max 16
Significato: min 0; max 14
Fumetti: min 0; max 12
Situazioni: min 0; max 10
Gioco colori: min 0; max 15
Principali risultati
Genitori
Children Communication Checklist 2CCC2
21,00
18,00
15,00
12,00
9,00
6,00
3,00
0,00
Pre-test
Post-test
Sebbene i genitori
rilevino
una
diminuzione delle
difficoltà in quasi
tutte
le
aree
considerate,
i
cambiamenti non
sono
statisticamente
significativi.
min 0; max 21; N.B. valori
alti significano maggiori
difficoltà
Principali risultati
Genitori
Social Responsiveness ScaleSRS
192,00
168,00
144,00
120,00
96,00
72,00
I genitori riferiscono una
diminuzione delle difficoltà
nelle abilità sociali (U= 2.03,
p<.05), in particolare nella
scala della consapevolezza
che implica il rendersi conto
di ciò che gli altri pensano o
sentono (U= 2.53, p<.01) e in
quella della comunicazione
sociale che si riferisce alla
capacità di relazionarsi con i
coetanei e con gli adulti (U=
2.04, p<.05).
Pre-test
Post-test
48,00
24,00
0,00
Totale: min 0; max 195
Consapevolezza: min 0; max 24
Cognizione: min 0; max 36
Comunicazione: min 0; max 66
Motivazione: min 0; max 33
Comp. ripetitivi: min 0; max 36
N.B. valori alti significano
maggiori difficoltà
In sintesi
Al termine del training i risultati delle analisi evidenziano che:
i bambini hanno un miglioramento nelle competenze pragmatiche (in
particolare nella capacità di comprendere i significati impliciti di una
conversazione, ad es. capire il luogo in cui ci si trova, quali sono i pensieri
di un interlocutore anche se queste informazioni non vengono esplicitate);
i genitori riferiscono un miglioramento nelle abilità sociali, ovvero
riportano che i propri figli sono più capaci di rendersi conto di ciò che gli
altri pensano o sentono e si relazionano meglio con i coetanei e con gli
adulti.
Riflessioni conclusive e spunti futuri…
EFFICACIA DEL TRAINING: i commenti positivi e le osservazioni di terapiste,
genitori e insegnanti, insieme ai risultati delle analisi, ci portano a ritenere
che il training svolto possa avere inciso sul miglioramento rilevato nelle
abilità sociali e comunicative dei bambini.
!
Tuttavia, la natura esplorativa di tali dati e
l’assenza di un gruppo di controllo richiedono
ulteriori approfondimenti.
Riteniamo utile sottolineare che tale esperienza possa essere un
esempio dell’utilità di pianificare interventi in piccolo gruppo che
supportino abilità sociali e comunicative nell’ottica di una
facilitazione nel processo di inclusione dei bambini con disturbo
dello spettro autistico nei diversi contesti di vita.
Training sulle competenze pragmatiche
(febbraio-marzo 2013)
I incontro: Situazioni (per comprendere il contesto in cui avviene la
comunicazione: luogo, interlocutori)
Es. Puzzle, ‘’dado’’, gelateria
II incontro: Inferenze (per comprendere informazioni che non vengono
dette esplicitamente)
Es. La parola che cambia
III incontro: Dialoghi/Conversazioni
IV incontro: Metafore
Es. Emozioni, riordina dialoghi
Es. Disegna e indovina, trova il disegno giusto
V incontro: Teoria della Mente
Es. Indovina immagine, ‘’gioco dell’oca’’
Vediamo qualche esempio!!
Il linguaggio
Il linguaggio è un sistema simbolico di comunicazione socialmente condiviso
che permette la trasmissione dei concetti attraverso l’uso, governato da regole,
di simboli arbitrari.
Semantica
Significato veicolato da
ogni singola parola
(semantica lessicale), ma
anche significato che si
realizza a partire dalle
relazioni che si creano
tra diverse parole di una
frase (semantica
proposizionale) (D’amico,
Devescovi, 2012).
Sintassi
La trasmissione del
significato può
avvenire solo nel caso
in cui i simboli siano
combinati seguendo
regole convenzionali
(Schopler, Mesibov e
Kunce, 1998).
Pragmatica
Si occupa dei processi che
permettono a due partner
comunicativi di usare il
linguaggio ma anche di
interpretarne il significato
in relazione ai differenti
contesti verbali ed
extraverbali in cui
l’enunciato è stato emesso
(D’amico, Devescovi, 2012).
Cos’è la pragmatica?
L’uso attuale del termine pragmatica si fa ufficialmente risalire al filosofo
Charles Morris (1938). La pragmatica è divenuta una vera e propria branca
di ricerca negli anni ’70 dando luogo a diversi dibattiti sulla definizione
della stessa.
Bianchi (2012) definisce la pragmatica come quell’ambito multi-sfaccettato
e complesso che si occupa di differenti fenomeni che riguardano l’uso del
linguaggio nel contesto, cioè come si utilizza una determinata espressione.
Il contesto aiuta parlante ed interlocutore non solo a comprendere il
significato di ciò che è detto, ma anche a costruire significati nuovi
all’interno dello scambio comunicativo (Levinson, 1985).
La situazione o contesto comunicativo comprende differenti fattori tra cui
l’ambiente fisico, quindi il luogo e la dimensione temporale in cui avviene lo
scambio, ma anche l’articolata e fitta rete di scopi, credenze, desideri,
conoscenze, intenzioni ed identità di chi è coinvolto (Bianchi, 2003;
Levinson, 1985).
Pragmatica e disturbo dello spettro autistico
I soggetti con autismo ad alto funzionamento (HFA) e sindrome di Asperger
(AS) presentano quadri diagnostici caratterizzati in genere da abilità lessicali,
fonologiche e sintattiche pressoché intatte ma scarse abilità semantiche e
pragmatiche (Rapin e Allen, 1988).
Alcuni autori hanno ipotizzato l’esistenza di un sottotipo di disturbo specifico
del linguaggio riferibile alla sfera semantico-pragmatica (Bishop, 2000, 2003),
a cavallo tra disturbi della comunicazione sociale e disturbi del linguaggio in
senso stretto.
Soggetti con HFA e AS e soggetti con DSL (in particolare nella sfera semanticopragmatica) evidenziano spesso profili in gran parte sovrapponibili.
Rilevare i comportamenti pragmatici nel
contesto
Interazioni videoregistrate tra bambini (piccolo gruppo)
attraverso la griglia di codifica (rif. Prutting e Kirchner, 1987)
analizzate
Scala di valutazione:
0 = inadeguato, 1= poco adeguato,
2= adeguato, 3 = molto adeguato
Non osservabile