BETAFERON® (Interferone beta-1b) La Sclerosi Multipla è stata identificata nel 1870 ma bisogna attendere il 1990 per lo sviluppo di un trattamento specifico. Fino ad allora venivano curati solo i sintomi della malattia. L’anno della svolta è il 1993, quando viene approvato dalla FDA (Food and Drug Administration) americana Betaseron – Betaferon in Europa – il primo farmaco in grado di modificare il decorso della malattia. Sviluppato per il trattamento della SM recidivante remittente, Betaferon è stato poi approvato nel 1995 anche dalle autorità europee. Con l’introduzione di questo ed altri farmaci in grado di modificare il decorso della malattia, i medici dispongono ora di un approccio diretto, e possono rallentarne la progressione. Oggi il Betaferon è l’unico farmaco per il trattamento della sclerosi multipla che è indicato sia nella fase precoce della malattia (dopo 1 solo episodio clinico), sia nella fase conclamata ad andamento recidivante-remittente, così come nella fase secondariamente progressiva. Betaferon ha inoltre una casistica mondiale di oltre 700.000 pazienti-anno e dati di follow-up a lungo termine di oltre 16 anni. Evidenze che confermano che è un trattamento sicuro e ben tollerato, altamente efficace in tutte le fasi della malattia. Descrizione Nel 2006, dopo l’approvazione dell’EMEA in Europa, Betaferon è stato approvato e rimborsato anche dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) per il trattamento di pazienti con sindrome clinicamente isolata” (CIS), ossia pazienti con un singolo episodio demielinizzante con un processo infiammatorio attivo. Dal 1996 è approvato anche per il trattamento della forma recidivante remittente di Sclerosi Multipla, e dal 2000, per la forma secondaria-progressiva (SMSP), grazie alla sua capacità di ridurre la frequenza delle esacerbazioni cliniche. Betaferon ha quindi dimostrato di ridurre sia l’attività di malattia nelle fasi precoci che la gravità della malattia nelle fasi avanzate. Attualmente è l’unica terapia per la Sclerosi Multipla con un così ampio spettro di indicazioni Il meccanismo d’azione Il principio attivo di Betaferon è l’interferone beta-1b, la forma modificata di una proteina prodotta naturalmente nell’organismo umano. Gli interferoni sono prodotti dalle cellule del sistema immunitario in risposta a virus: devono il loro nome al fatto che sono in grado di “interferire” con la replicazione dei virus. Riescono inoltre a ridurre la risposta prevenendo quindi il successivo danno neuronale. La scoperta degli interferoni rappresenta una delle più importanti acquisizioni terapeutiche nel trattamento della sclerosi multipla. Gli interferoni sono attivi in sedi differenti del nostro organismo tra le quali la barriera emato-encefalica e le cellule del sistema immunitario circolanti. Grazie alla sua azione sulle cellule del sistema immunitario e sulla barriera encefalica, l’interferone beta lavora indirettamente nel sistema nervoso centrale per ridurre la risposta infiammatoria. Efficacia Betaferon ha dimostrato la sua efficacia in tutti gli stadi della Sclerosi Multipla ed è attualmente la terapia autorizzata nel più ampio spettro di indicazioni, essendo indicata per il trattamento di: • pazienti con un singolo episodio clinico suggestivo di Sclerosi Multipla (CIS) • pazienti con Sclerosi Multipla recidivante-remittente (SMRR) • pazienti con Sclerosi Multipla secondaria-progressiva (SMSP) Lo studio principale con Betaferon, randomizzato e controllato con placebo, è stato il primo, e più esteso, rispetto a quelli effettuati per la sclerosi multipla, ed ha portato all’approvazione in Europa e negli Stati Uniti al trattamento della SM recidivanteremittente. All’inizio questo studio ha costituito un nuovo standard per gli studi randomizzati e controllati nella sclerosi multipla. Lo studio ha dimostrato che Betaferon aiuta a: ridurre il numero delle riacutizzazioni cliniche dei pazienti. aumentare l’intervallo tra le diverse riacutizzazioni o attacchi ridurre la severità degli attacchi. ridurre il numero delle lesioni evidenziate dalla RMN. Lo studio Benefit (in pazienti al loro primo episodio clinico suggestivo di Sclerosi Multipla) ha messo invece in evidenza l’importanza del trattamento precoce con Betaferon. In questo studio Betaferon® ha dimostrato che: il trattamento con Betaferon® 250 mcg riduce il rischio di sviluppo di una Sclerosi Multipla clinicamente definita (SMCD) del 50% rispetto al placebo. i pazienti del gruppo Betaferon® sono risultati due volte più protetti contro lo sviluppo della Sclerosi Multipla come definita dai criteri diagnostici di McDonald. nel gruppo placebo, circa la metà dei pazienti che avevano sperimentato un primo evento clinico suggestivo per Sclerosi Multipla ha sviluppato la malattia nel corso dei primi sei mesi, come definito dai criteri di McDonald. In aggiunta a ciò, all’85% di questi pazienti la malattia è stata diagnosticata nel giro di due anni. Betaferon® ha ritardato di un anno l’insorgenza di Sclerosi Multipla Clinicamente Definita (SMCD), con un incremento del tempo d’insorgenza della malattia del 142% rispetto al placebo. il rischio di sviluppare una Sclerosi Multipla Clinicamente Definita (SMCD) era ancora più elevato in pazienti con minore attività e minore estensione della malattia se confrontato con l’intera popolazione dello studio e con quei pazienti con malattia più pronunciata. Betaferon® è stato molto ben accettato e tollerato dai pazienti: 96% di loro ha scelto di proseguire con Betaferon® come parte di uno studio di follow-up in modalità open-label fino al 2008. Inoltre lo studio clinico a 16 anni condotto da Schering (Betaferon 16-Year Long-Term Follow-up Study) ha dimostrato che Betaferon è un farmaco efficace e ben tollerato nel trattamento delle forme recidivanti con una sicurezza a lungo termine e con un profilo di efficacia ben dimostrato. Si tratta del più lungo studio di follow-up condotto per una terapia immunomodulante, che ha dimostrato di essere efficace nella riduzione delle riacutizzazioni oltre i cinque anni. Dosaggio e somministrazione Betaferon è somministrato a giorni alterni per via sottocutanea, fornendo così uno tra i più alti dosaggio di interferone beta attualmente disponibili. Betaferon costituisce l’unica formulazione non-acida in siringa pre-riempita e perciò riduce al minimo il dolore durante l’iniezione. Inoltre, è il solo farmaco nel trattamento della sclerosi multipla che non necessita di conservazione in frigorifero (può essere conservato a temperatura ambiente per più di 30 giorni), facilitando la somministrazione del farmaco anche durante i viaggi. Effetti collaterali Le reazioni avverse più comunemente riportate sono reazioni cutanee nella sede dell’iniezione, astenia (stanchezza), sindrome simil-influenzale, cefalea, dolore e linfopenia (riduzione del numero dei linfociti – che fanno parte dei globuli bianchi – nel sangue periferico). La necrosi nella sede dell’iniezione è stata riportata nel 5% dei pazienti all’interno di trial controllati. Così come tutti gli interferoni, Betaferon dovrebbe essere utilizzato con attenzione in pazienti con depressione e malattie epatiche. Gli interferoni possono interessare la funzionalità epatica e tiroidea. Andrebbero monitorati i parametri ematochimici ed in particolare la conta linfocitaria e piastrinica. Sono stati riportati rari casi di anafilassi (reazione allergica severa).