LE NEOPLASIE VESCICALI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELLA VESCICA - ORGANO CENTRALE DEL BASSO APPARATO URINARIO - DISPOSTA NELLA PICCOLA PELVI AL DAVANTI DEL RETTO - PARZIALMENTE RICOPERTA DI PERITONEO ATTIVITA’ FISIOLOGICA CARATTERIZZATA DA: RIEMPIMENTO CONTINUO SVUOTAMENTO PERIODICO INCIDENZA INCIDENZA IN AUMENTO NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI 66.000 NUOVI CASI DIAGNOSTICATI PER ANNO IN EUROPA RAPPORTO MASCHI / FEMMINE 3:1 PICCO INCIDENZA SESTA – SETTIMA DECADE DI ETA’ RICORRENZA NEL 70% NEI PRIMI 5 ANNI 75-85% MALATTIA SUPERFICIALE 15-25% MALATTIA MUSCOLO INVASIVA PROGRESSIONE A MALATTIA INVASIVA NEL 20% DEI CASI EZIOLOGIA NESSUNA CAUSA NOTA FATTORI DI RISCHIO: CONDIZIONE CHE AUMENTA LA PROBABILITA’ DI UNA PERSONA DI CONTRARRE UNA SPECIFICA MALATTIA ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE AD AGENTI CANCEROGENI AMINE AROMATICHE (2NAFTIL- AMINA, BENZIDINA) PRESENTI NELLE VERNICI E COLLANTI TINTURE PER CAPELLI (rischio proporzionato durata utilizzo) FUMO DI SIGARETTA (inalazione > filtrazione renale e prolungato contatto con urotelio) INCIDENZA QUADRUPLICATA TRA I FUMATORI RISPETTO AI NON FUMATORI ABUSO DI ANALGESICI (FENACETINA) DOLCIFICANTI (SACCARINA) CAFFE (indirettamente per maggior consumo nei fumatori) EZIOLOGIA ALTRI FATTORI DI RISCHIO: CISTITE CRONICA IN PAZIENTI CON CATETERE A PERMANENZA DA LUNGO TEMPO e/o CALCOLOSI VESCICALE POSSIBILE LA TRASFORMAZIONE IN CARCINOMA A CELLULE SQUAMOSE CICLOFOSFAMIDE SCHISTOSOMIASI - BILARZIOSI MALATTIA PROTOZOARIA - AREE ACQUITRINOSE DELL’ EGITTO EVOLUZIONE IN CARCINOMA A CELLULE SQUAMOSE EZIOLOGIA FATTORI GENETICI FORMA SPORADICA FORMA CON ASSOCIAZIONE ANOMALIE DEI CROMOSOMI 3 - 9 - 11 - 17 INDUZIONE DI ONCOGENI (Ha-ras, ErB-2, EGFR) INATTIVAZIONE DI GENI IMMUNOSOPPRESSORI (p53, Rb, p15, p16) CONSENTONO ALLE CELLULE DI SFUGGIRE AI NORMALI MECCANISMI DI CONTROLLO DELLA CRESCITA, INIBENDO LA MORTE PROGRAMMATA (APOPTOSI) E FAVORENDO LA PROLIFERAZIONE DI CLONI CELLULARI GENETICAMENTE ALTERATI ANATOMIA-PATOLOGICA L’ UROTELIO È UN EPITELIO A CELLULE DI TRANSIZIONE IN 3-7 STRATI SOVRAPPOSTI DISPOSTO SU UNA MEMBRANA BASALE, IN CUI E’ PRESENTE LA MUSCOLARIS MUCOSA IN RISPOSTA A FLOGOSI, IRRITAZIONE O CARCINOGENI PUÒ PRESENTARE • ALTERAZIONI DI TIPO: PROLIFERATIVO (IPERPLASIA ATIPICA) METAPLASTICO (METAPLASIA SQUAMOSA, METAPLASIA CILINDRICA - CISTITE GHIANDOLARE) DISPLASTICO ( ALTERAZIONI EPITELIALI INTERMEDIE TRA UROTELIO NORMALE E CARCINOMA IN SITU) UROTELIO NEOPLASIA BASSO GRADO IPERPLASIA PROGRESSIONE MUTAZIONE - DELEZIONE ONCOGENI RAS - RB DISPLASIA CARCINOMA IN SITU NEOPLASIA ALTO GRADO ONCOGENI RAS - RB ANATOMIA-PATOLOGICA LEUCOPLACHIA (CARATTERIZZATA DA METAPLASIA SQUAMOSA, CHERATINIZZAZIONE, ATIPIA E DISPLASIA CELLULARE) LESIONE PRENEOPLASTICA POSSIBILE EVOLUZIONE IN CARCINOMA A CELLULE SQUAMOSE SI RISCONTRA IN PAZIENTI CON CISTITE CRONICA, CALCOLOSI VESCICALE E CATETERE A PERMANENZA ANATOMIA-PATOLOGICA CARCINOMA IN SITU IL 5- 10% DEI PZ CON NEOPLASIA UROTELIALE SUPERFICIALE PRESENTA CiS CARCINOMA SCARSAMENTE DIFFERENZIATO CONFINATO ALL’ UROTELIO CONFIGURAZIONE PIATTA – INVISIBILE MACROSCOPICAMENTE ALLA CISTOSCOPIA CITOLOGIA URINARIA POSITIVA NELL’ 80-90% PROGNOSI INFAUSTA CON ALTO RISCHIO DI RECIDIVE E PROGRESSIONE VERSO FORME INVASIVE ANATOMIA-PATOLOGICA DEL CARCINOMA VESCICALE CARCINOMA UROTELIALE (A CELL TRANSIZIONALI) PAPILLARE SOLIDO CARCINOMA NON UROTELIALE CARCINOMA IN SITU ANATOMIA PATOLOGICA CARCINOMA A CELLULE TRANSIZIONALI FORMA ISTOLOGICA PIU’ FREQUENTE: RAPPRESENTA IL 90% DEI CASI ASPETTO PAPILLARE ESOFITICO E SUPERFICIALE ASPETTO SESSILE ED INVASIVO CARCINOMA A CELLULE SQUAMOSE 2-3% IN PAZIENTI CON IRRITAZIONE VESCICALE CRONICA (MOLTO FREQUENTE IN EGITTO - INFEZIONE DA SCHISTOSOMA HAEMATOBIUM) ADENOCARCINOMA 2% DI ORIGINE URACALE O INSORGENTE SU VESCICHE ESTROFICHE CARCINOMA EPIDERMOIDE CARCINOSARCOMA CARCINOMA INDIFFERENZIATO ANATOMIA-PATOLOGICA GRADO DI DIFFERENZIAZIONE DELLE SINGOLE CELLULE – (GRADING W.H.O. - 1973) G1 NEOPLASIE BEN DIFFERENZIATE G2 NEOPLASIE MODERATAMENTE DIFFERENZIATE G3 NEOPLASIE SCARSAMENTE DIFFERENZIATE ANATOMIA-PATOLOGICA (WHO 2004) FORME SUPERFICIALI • Papilloma uroteliale • PUN-LMP neoplasia papillare a basso potenziale di malignità G1 (WHO 1973) • LG-PUC carcinoma uroteliale papillare (non invasivo) a basso grado G2 (WHO 1973) • HG-PUC carcinoma uroteliale papillare (non invasivo) ad alto grado G3 (WHO 1973) • Tis carcinoma uroteliale in situ FORME INFILTRANTI • Carcinomi uroteliali invasivi STORIA NATURALE DEL CARCINOMA DELLA VESCICA PATOLOGIA ESPRESSIONE DI UNA ALTERAZIONE DI TUTTO L’UROTELIO CARATTERISTICA PRINCIPALE : POLICRONOTROPISMO = RICORRENZE NELLO SPAZIO E NEL TEMPO MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: LESIONE SINGOLA PICCOLA LESIONI PICCOLE E MULTIPLE IN AREE DISTANTI LESIONI COINVOLGENTI TUTTO L’ UROTELIO STORIA NATURALE DEL CARCINOMA DELLA VESCICA EVOLUZIONE: PROGRESSIVA E LENTA CRESCITA CON VARIAZIONE DI AGGRESSIVITA’ BIOLOGICA (GRADO DI MALIGNITA’) ESTENSIONE ALLA PARETE MUSCOLARE INFILTRAZIONE DELLE STRUTTURE ADIACENTI – TRIGONO VESCICALE POSSIBILE IDRONEFROSI PER COINVOLGIMENTO DEI MEATI URETERALI METASTATIZZAZIONE LINFONODALE LOCALE ED A DISTANZA METASTATIZZAZIONE OSSEA – ORGANI PARENCHIMALI SINTOMATOLOGIA EMATURIA (85-90% DEI PAZIENTI) (SANGUE ROSSO VIVO - ASSOCIATA A COAGULI – EPISODI DI RITENZIONE DI URINA – ANEMIA) - L’ENTITA’ DELL’EMATURIA NON SI CORRELA CON L’ESTENSIONE DELA PATOLOGIA - - OGNI EMATURIA RICHIEDE UNA VALUTAZIONE CLINICO STRUMENTARE PER ESCLUDERE UNA NEOPLASIA DELLA VESCICA - DISTURBI URINARI DI TIPO IRRITATIVO DOLORE RENALE GRAVATIVO (DA PIELOCALICECTASIA SECONDARIA AD INFILTRAZIONE DELL’OSTIO URETERALE) FEBBRE SINTOMATOLOGIA LE MANIFESTAZIONI CLINICHE SONO LEGATE ALL’ ESTENSIONE DELLA MALATTIA AL MOMENTO DELLA DIAGNOSI RISCONTRO ACCIDENTALE _ASINTOMATICA FORME LOCALIZZATE _EMATURIA MACRO-MICROSCOPICA _DISTURBI URINARI FORME AVANZATE _SINTOMATOLOGIA DOLORIFICA RENALE _EDEMI ARTI INFERIORI FORME METASTATICHE _DOLORI OSSEI ED ARTICOLARI DIAGNOSI ANAMNESI FAMILIARITA’ PER NEOPLASIE STORIA OCCUPAZIONALE ( LAVORATORI A CONTATTO CON VERNICI, COLLANTI, INCHIOSTRI etc ) ESPOSIZIONE A FUMO DI SIGARETTA (MAGGIORE INCIDENZA DI FORME DI NEOPLASIA ALTAMENTE AGGRESSIVE – G3 – TRA FUMATORI) CARATTERISTICHE DELL’ EMATURIA E DEL DOLORE ASSOCIAZIONE CON STATO DI MALESSERE E FEBBRE DIAGNOSI ESAME OBIETTIVO PALPAZIONE DELL’ ADDOME (VERIFICA DELLA PRESENZA DI GLOBO VESCICALE) ESPLORAZIONE DIGITO RETTALE (FISSITA’ TESSUTI – ESTENSIONE DEL TUMORE NELLA PELVI – VALUTAZIONE DELLA PROSTATA) PALPAZIONE BIMANUALE DELL’ ADDOME RISCONTRO DI MACRO e MICROEMATURIA RUOLO LIMITATO NELLA DIAGNOSI - POSSIBILITA’ DI ESCLUDERE PATOLOGIE COESISTENTI DIAGNOSI CITOLOGIA URINARIA RICERCA DI CELLULE CON CARATTERISTICHE DI MALIGNITA’ LIMITI: CELLULE DI TUMORI BEN DIFFERENZIATI APPAIONO COME NORMALI ALTERAZIONI IN CELLULE DI TUMORI POCO DIFFERENZIATI SIGNIFICATIVITA’ SOLO IN PAZIENTI CON NEOPLASIE DI ALTO GRADO DIAGNOSI ECOGRAFIA SOVRAPUBICA ESAME DIAGNOSTICO DI PRIMA ISTANZA SEMPLICITA’ DI ESECUZIONE, ECONOMICITA’ E NON - INVASIVITA’ PRESENZA DI NEOPLASIA – ALTERAZIONE PROFILO ED INFILTRAZIONE PARIETALE DIAGNOSI UROGRAFIA NEOPLASIA COME DIFETTO DI RIEMPIMENTO NELLA FASE CISTOGRAFICA – RIDOTTA ESPANDIBILITA’ DI PARETE IN CORRISPONDENZA DELLA SEDE DELLA LESIONE VALUTAZIONE STATO DELL’ ALTO APPARATO URINARIO RISCONTRO DI LESIONE SINCRONA DELLA ALTA ESCRETRICE DIAGNOSI URETROCISTOSCOPIA CONSENTE DI EFFETTUARE DIAGNOSI DI NEOPLASIA ACCURATA VISUALIZZAZIONE DI TUTTA LA MUCOSA VESCICALE E DELLE EVENTUALI NEOFORMAZIONI POSSIBILITA’ DI PRELIEVI BIOPTICI PER CONFERMA ISTOLOGICA DELLA DIAGNOSI STADIAZIONE DEFINIZIONE DELLO STADIO DI MALATTIA (biopsia della base o resezione del tumore) DEFINIZIONE DI LOCALIZZAZIONI A DISTANZA (interessamento organi adiacenti o a distanza) STADIAZIONE Tis T. in situ Ta Non supera la lamina propria T1 Invasione stroma sottoepiteliale T2 Invasione del detrusore a - prima metà b - seconda metà T3 Invasione connettivo perivescicale a - microscopica b - macroscopica T4 Invasione organi adiacenti a - prostata, utero, vagina b - parete pelvi e addome STADIAZIONE TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA (T.C.) VALUTAZIONE STATO ED ESTENSIONE DELLA LESIONE VALUTAZIONE STATO LINFONODALE ED ORGANI ENDOADDOMINALI RISCONTRO PATOLOGIE CONCOMITANTI STADIAZIONE TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA (T.C.) RICOSTRUZIONE TRIDIMENSIONALE STADIAZIONE SCINTIGRAFIA OSSEA VALUTAZIONE METASTASI OSSEE PIU’ ACCURATA – SENSIBILE – PRECOCE DELLA RADIOLOGIA OSSEA TRADIZIONALE SOMMINISTRAZIONE EV. DI GAMMACAMERA 99m TC PIROFOSFATO E SCANSIONE SCHELETRO MEDIANTE FREQUENTE RISCONTRO DI FALSI POSITIVI NECESSITA’ DI RX SEGMENTI OSSEI PER LA CONFERMA DIAGNOSTICA ESAMI DIAGNOSTICI COMPLEMENTARI ALLA STADIAZIONE ESAMI EMATOCHMICI EMOCROMO _ANEMIA PROFILO BIOCHIMICO _UROPATIA OSTRUTTIVA _METASTATIZZAZIONE EPATICA _METASTASI OSTEOLITICHE / OSTEOBLASTICHE STADIAZIONE RX TORACE VALUTAZIONE PRESENZA DI METASTASI POLMONARI STADIAZIONE RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (R.N.M.) INFORMAZIONI DELLA R.M.N. SOVRAPPONIBILI ALLA T.C. VALUTAZIONE STATO ED ESTENSIONE DELLA LESIONE IN SCANSIONI FRONTALI, CORONALI E LATERALI VALUTAZIONE STATO LINFONODALE ED ORGANI ENDOADDOMINALI RISCONTRO PATOLOGIE CONCOMITANTI PROGNOSI STADIO DELLA NEOPLASIA (T.N.M.) GRADO DI DIFFERENZIAZIONE ISTOLOGICA (G) DIMENSIONI DEL TUMORE NUMERO DELLE LESIONI PRESENZA DI C.I.S. ASSOCIATO ASPETTO PAPILLIFERO E SOLIDO MULTIFOCALITA’ PRESENZA DI RICORRENZA A BREVE FREQUENZA DELLE RICORRENZE PLOIDIA CELLULARE TERAPIA LESIONI SUPERFICIALI (Ta – T1) RESEZIONE TRANSURETRALE DELLA PARETE VESCICALE COMPLETAMENTO DELL’ ITER DIAGNOSTICO DI STADIAZIONE (VALUTAZIONE DELLO STADIO E DEL GRADO DELLA NEOPLASIA) PROCEDURA TERAPEUTICA NELLE FORME SUPERFICIALI TERAPIA LESIONI SUPERFICIALI (Ta – T1) CHEMIO-IMMUNOPROFILASSI EFFETTUATA ATTRAVERSO INSTILLAZIONI ENDOVESCICALI RIDUZIONE TASSO RICORRENZE RIDUZIONE TASSO PROGRESSIONE CHEMIOTERAPICI: MITOMICINA C – ADRIAMICINA – GEMCITABINA IMMUNOTERAPICI: BACILLO TBC ATTENUATO (B.C.G.) FOLLOW UP LESIONI SUPERFICIALI (Ta – T1) RESEZIONE TRANSURETRALE DELLA PARETE VESCICALE E SUCCESSIVO PROTOCOLLO DI CHEMIO-IMMUNOTERAPIA CISTOSCOPIA DI CONTROLLO TRIMESTRALE PER DUE ANNI CISTOSCOPIA DI CONTROLLO SEMESTRALE PER TRE ANNI CISTOSCOPIA DI CONTROLLO ANNUALE ESAMI EMATOCHIMICI OGNI SEI MESI ECOGRAFIA SEMESTRALE PER DUE ANNI ECOGRAFIA ANNUALE PER TRE ANNI TERAPIA LESIONI MUSCOLO – INVASIVE (T2 – T4) DIFFERENTI OPZIONI TERAPEUTICHE CHIRURGIA – RADIOTERAPIA – CHEMIOTERAPIA SCELTA DELLA PROCEDURA TERAPEUTICA SULLA BASE DI: ETA’ DEL PAZIENTE ESTENSIONE DELLA MALATTIA (STADIO CLINICO) PATOLOGIE CONCOMITANTI (CO-MORBIDITA’) TERAPIA CHIRURGICA CISTECTOMIA RADICALE CON PROSTATOVESCICULECTOMIA E CONCOMITANTE LINFADENECTOMIA LOCO REGIONALE NELL’ UOMO CISTECTOMIA RADICALE CON ISTEROANNESECTOMIA E CONCOMITANTE LINFADENECTOMIA LOCO REGIONALE NELLA DONNA ASPORTAZIONE DELL’URETRA SOLO IN PRESENZA DI COINCOLGIMENTO DELL’URETRA PROSTATICA NELL’UOMO E DEL COLLO VESCICALE NELLA DONNA TERAPIA CHIRURGICA LINFADENECTOMIA EFFETTUATA ROUTINARIAMENTE IN CORSO DI CISTECTOMIA FORNISCE IMPORTANTI INFORMAZIONI PROGNOSTICHE INDIVIDUA I PAZIENTI CHE RICHIEDONO TERAPIA ADIUVANTE TERAPIA CHIRURGICA DERIVAZIONE URINARIA DOPO CISTO-PROSTATECTOMIA URETEROCUTANEOSTOMIA : ANASTOMOSI DIRETTA DEGLI URETERI ALLA CUTE CONDOTTO ILEALE ANASTOMOSI URETERI ALLA CUTE CON INTERPOSIZIONE DI ANSA ILEALE DEFUNZIONALIZZATA TERAPIA CHIRURGICA DERIVAZIONE URINARIA DOPO CISTO-PROSTATECTOMIA TASCA CONTINENTE ANASTOMOSI AD UN SEGMENTO INTESTINALE CON FUNZIONE DI SERBATOIO NEOVESCICA ORTOTOPICA ANASTOMOSI A SERBATOIO INTESTINALE RECONFIGURATO ED ANASTOMIZZATO ALL’URETRA URETEROSIGMOIDOSTOMIA ANASTOMOSI URETERI A COLON SIGMOIDEO – COMMISTIONE FECI ED URINA CHEMIOTERAPIA METOTREXATE – VINBLASTINA – DOXORUBICINA – CISPLATINO ASSOCIAZIONE POLICHEMIO AD ELEVATA TOSSICITA’ CISPLATINO E GEMCITABINA o TAXANI ADIUVANTE DOPO CISTECTOMIA INDICAZIONE NELLE FORME LOCALMENTE AVANZATE (T3b-T4 ed N+) AD ALTO RISCHIO DI RECIDIVA NEO-ADIUVANTE PRIMA DELLA CISTECTOMIA – INDICAZIONE NON CODIFICATA NELLE FORME INOPERABILI O IN PAZIENTI NON CANDIDABILI ALLA CISTECTOMIA TERAPIA RADIANTE RADIOTERAPIA (RT) ESTERNA DOSE EROGATA 55- 65 Gy PUO’ ESSERE PRECEDUTA DA CHEMIOTERAPIA EFFETTI COLLATERALI PROPORZIONALI ALLA DOSE IRRADIATA: CISTITI ATTINICHE – PROCTITI ATTINICHE RISCHIO DI RECIDIVA LOCALE FINO AL 50% DEI PAZIENTI TRATTATI PROCEDURA FINALIZZATA AL CONTROLLO DELL’ EMATURIA CONTROLLO NEL TEMPO “FOLLOW UP” PAZIENTI SOTTOPOSTI A CISTECTOMIA PER MALATTIA INVASIVA OGNI TRE MESI FINO AL SECONDO ANNO OGNI SEI MESI FINO AL QUINTO ANNO OGNI ANNO EMATOCHIMICI ed ESAME URINE ECOGRAFIA ADDOMINALE (VALUTAZIONE FEGATO RENI E RETROPERITONEO) RX TORACE T.C. ADDOME PELVI ( IN PAZIENTI N+) SCINTIGRAFIA OSSEA ( IN PAZIENTI N+) CONCLUSIONI EPIDEMIOLOGIA PICCO INCIDENZA DOPO SESTA - SETTIMA DECADE DI ETA’ - POLICRONOTROPISMO EZIOLOGIA AMINE AROMATICHE – FUMO – CISTITE CRONICA DA PERSISTENZA CATETERE E LITIASI VESCICA ANATOMIA PATOLOGICA CARCINOMA TRANSIZIONALE 9O% DEI CASI SINTOMATOLOGIA ASINTOMATICO – EMATURIA MICRO-MACROSCOPICA - DISTURBI MINZIONALI – FEBBRE SINTOMI LEGATI A MANIFESTAZIONI SECONDARIE DIAGNOSI ECOGRAFIA SOVRAPUBICA - CISTOSCOPIA E BIOPSIE SISTEMATICHE - UROGRAFIA STADIAZIONE MEDIANTE SCINTIGRAFIA OSSEA E TAC ADDOMINO - PELVICA PROGNOSI DIPENDENTE DA: STADIO CLINICO (TMN) E GRADO DIFFERENZIAZIONE ISTOLOGICA (G) TERAPIA FORME SUPERFICIALI : RESEZIONE ENDOSCOPICA DELLA NEOPLASIA FORME MUSCOLO INFILTRANTI: CISTECTOMIA RADICALE E DERIVAZIONE URINARIA CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE RADIOTERAPIA PER RISPARMIO ORGANO O CON EFFETTO PALLIATIVO SU EMATURIA