Presentazione standard di PowerPoint

CAVIGLIA

Anatomia della caviglia

Distorsione

Limitazione dei movimenti
La cibernetica è una scienza di controllo dei
sistemi, vivi o non vivi
“Un sistema cibernetico può essere definito
come un insieme di elementi in interazione,
queste interazione possono essere degli scambi
di materia, di energia o d’informazioni”
“Cybernetics: or control and communication in the animal
and the machine”, Norbert Wiener 1948
Nel controllo della posizione del corpo e durante
lo svolgimento dei movimenti le informazioni
ambientali vengono registrate dai recettori del
piede (piede organo propriocettivo) e le forze
derivanti dalla risposta motoria vengono ad
esercitarsi sulla superficie in appoggio
L. Farabeuf definì la tibio-tarsica l’articolazione
“regina” di tutto il complesso articolare del
retropiede
• Asse XX’: flesso-estensione
• Asse Y: adduzzione-abduzione
• Asse Z: prono-supinazione
ARTICOLAZIONE TIBIO-TARSICA
• Pinza malleolare: tibia e perone distale,
sindesmosi (tessuto connettivo ricco di fibre
collagene)
• Astragalo: osso
breve che trasmette
il peso del corpo
sul piede
Sede prevalentemente dei movimenti di
flesso-estensione, solo in massima flessione
plantare possibile leggera adduzione-abduzione
Durante la flessione plantare, l’estremità distale
del perone scende e ruota esternamente, la
pinza malleolare invece si chiude
ARTICOLAZIONE SOTTOASTRAGALICA
• Composta da due artrodie e da un ginglimo
trocoide
• Sede dei movimenti di
abd-add e prono-supinazione
• Calcagno: l’osso più voluminoso del tarso, si
trova in posizione infero-laterale rispetto
all’astragalo
Anteriori:
• Tibiale anteriore
• Tibiale posteriore
• Estensore lungo dell’alluce e
delle dita
• Peroniero lungo
• Peroniero breve e peroniero
terzo
Posteriori:
• Tricipite della sura, soleo
e gastrocnemio
• Flessore lungo dell’alluce
e delle dita
Due sistemi legamentosi principali
• Legamenti collaterali interni
• Legamenti collaterali esterni
e due accessori
• Legamenti anteriori
• Legamenti posteriori
Deltoideo:
• Legamento tibionavicolare, si inserisce sullo
scafoide
• Legamento tibioastragalico anteriore si
inserisce sul collo dell'astragalo
• Legamento tibiocalcaneale, si inserisce
sul sustentaculum
tali del calcagno
• Legamento
tibioastragalico, si
inserisce sulla
faccia mediale
dell'astragalo
• Legamento peroneo-astragalico anteriore, si
inserisce sulla faccia esterna dell’astragalo
• Legamento peroneo-calcaneare: si inserisce
sulla faccia esterna del calcagno
• Legamento
peroneo-astragalico
posteriore: si inserisce
sul tubercolo posteriore
dell’astragalo
Legamento anteriore congiunge obliquamente il
margine anteriore della superficie tibiale
all’astragalo
Limitano la flessione plantare
Legamento posteriore è formato da fibre che
partono dal perone e dalla tibia e convergono
verso il tubercolo postero-interno dell’astragalo
Limitano la flessione dorsale
Lo sciatico si divide nei tre rami terminali:
• Peroneo (SPE)
• Tibiale (SPI), decorre nel tunnel
tarsale
• Surale, passa posteriormente
al malleolo laterale
PUNTI DI REPERE
• Astragalo
• Calcagno
• Scafoide
• Cuboide
• Ossa cuneiformi
• Teste metatarsali
• Legamento peroneo-astragalico
anteriore
DISTORSIONI
Lesione articolare traumatica, causata da un
movimento improvviso e violento, senza perdita
di contatto tra i capi articolari
• Rappresentano il trauma sportivo più diffuso
(circa il 25% di tutti i traumi sportivi)… ma non
solo
• Restitutio ad integrum, ma rimane tuttavia un
30% circa della casistica che presenta dolore e
instabilità cronica
Condizioni predisponenti:
• Fragilità derivante da precedenti episodi non
curati
• Scarso tono muscolare
• Lassità
capsulo-legamentosa
• Piede piatto o piede
cavo
85% delle distorsioni avviene in inversione
(supinazione+flessione plantare)
• Un deficit dei muscoli peronieri
• La maggiore lunghezza del malleolo peroneale
• La maggiore robustezza del legamento
collaterale mediale
• La maggiore frequenza tra gli atleti del piede
con morfotipo cavo supinato rispetto a quello
piatto pronato
Più rare sono le distorsioni in eversione e spesso
legate a traumi diretti
VALUTAZIONE
• Primo grado: il legamento ha subito una
deformazione elastica, si è allungato senza
lesione, il recupero potrà essere totale
• Secondo grado: rottura parcellare del
legamento, condizione questa che predispone
un rischio potenziale di recidive
• Terzo grado: completa rottura dell’apparato
capsulo-legamentoso
• Anamnesi
• Diagnostica per immagini, sempre RX per
escludere fratture, ECO o RM
• Osservazione, ortostatismo, deambulazione,
varo/valgo calcaneare, assi piede, archi piede
(accarezzare la volta plantare), stabilità in
stazione monopodalica
• Palpazione, eventuali alterazioni muscolari,
dolorabilità, edemi
• Test, di movimento e di stabilità
TEST ORTOPEDICI
• Cassetto anteriore
• Cassetto posteriore
• Test di traslazione dell’astragalo
TRATTAMENTO
Fase acuta:
Nella prima fase di trattamento che durerà 2
giorni per grado 1, 4/5 per grado 2, 6/7 per
grado 3, si seguirà sempre il protocollo PRICE
È stato dimostrato che il movimento velocizza
la guarigione l’immobilità assoluta invece la
rallenta o addirittura la blocca
Fase post-acuta:
Obiettivi:
• Controllo del dolore
• Recupero del ROM
• Recupero della forza muscolare e della stabilità
• Ripresa della deambulazione, inizialmente con
carico sfiorante con ausilio di due stampelle
Trattamento:
• Mobilizzazione passiva, inizialmente solo in
flesso-estensione spettando il limite del dolore,
evitare le decoaptazioni
• Mobilizzazioni attive-assistite, nei vari piani
dello spazio (circonduzione)
• Esercizi contro resistenza, prima resistenza
manuale poi theraband
• Esercizi propriocettivi in scarico
• Deambulazione, avanti, indietro e lateralmente
• Kinesio tape con funzione drenante in caso di
perdurare del gonfiore
Fase di ritorno all’attività:
Obiettivi:
• ROM completo
• Recupero stabilità
• Rientro all’attività sportiva
Trattamento:
• Esercizi in carico, sollevare punte e talloni
• Squat, bipodalico e poi monopodalico
• Camminata veloce e poi corsa leggera, meglio
se in un primo momento su traiettorie rettilinee
e poi curve
• Esercizi propriocettivi in carico, inizialmente
semplici spostamenti di carico poi con tavolette
propriocettive con uno o due piedi
Dopo aver recuperato una completa mobilità,
una corretta biomeccanica e una muscolatura
adeguata, è consigliabile riprendere l’attività
supportando l’articolazione
LIMITAZIONE DEI MOVIMENTI
Considerando la biomeccanica dei movimenti, si
possono trattare limiti di movimento, in assenza
di forti evidenze radiografiche nel modo seguente