COMUNICATO STAMPA ACCADEMIA DI MEDICINA DI TORINO Dimostrato il legame tra obesità e tumore alla mammella Venerdì 25 gennaio ore 21: “Adipochine e tumore mammario: ruolo della leptina” Diverse evidenze cliniche ed epidemiologiche supportano il legame esistente tra obesità e carcinoma mammario, soprattutto nel periodo della post-menopausa. Venerdì 25 gennaio 2013 alle ore 21, presso l’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino in via Po 18 (1° piano), si terrà la seconda seduta del 2013 dell’Accademia di Medicina di Torino dal titolo “Adipochine e tumore mammario: ruolo della leptina”. Relatore sarà il professor Sebastiano Andò (Direttore del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell'Università degli Studi della Calabria), che sarà presentato dal Socio dell'Accademia professor Giuseppe Poli. Le sedute sono pubbliche. Info: www.accademiadimedicina.unito.it. Diverse evidenze cliniche ed epidemiologiche supportano il legame esistente tra obesità e carcinoma mammario. Gli studi condotti dal gruppo di ricerca del professor Andò, ripresi dalle più diffuse riviste di divulgazione scientifica negli Stati Uniti, hanno chiarito il nesso molecolare alla base del legame esistente tra obesità e tumore mammario. In particolare, tali studi hanno dimostrato come la leptina, una adipochina prodotta principalmente dal tessuto adiposo, ha un ruolo cruciale nella produzione locale di estrogeni, nell’amplificazione dello stesso segnale estrogenico e nel crosstalk con fattori di crescita che cumulativamente stimolano la carcinogenesi mammaria. Pertanto, nella condizione di obesità in post-menopausa, quando i livelli degli estrogeni circolanti sono bassi, la leptina ne può potenziare l’azione e quindi simulare gli effetti di un livello alto di estrogeni. La leptina stimola le fasi precoci di crescita dei tumori mammari primari inducendo un incremento della e-caderina, una nota proteina di adesione omotipica. Inoltre, la leptina fa da tramite tra le cellule mammarie cancerose e il microambiente in cui si trovano, costituito soprattutto da adipociti, cellule del sistema immunitario e fibroblasti associati al cancro (CAFs), che giocano un ruolo cruciale nella progressione del tumore. A livello del microambiente tumorale si crea un circolo vizioso: la leptina stimola la crescita, la motilità e l’invasività delle cellule tumorali, ma le cellule tumorali a loro volta producono una serie di fattori di crescita che stimolano la proliferazione e la migrazione dei CAFs e la successiva produzione di leptina. Infine gli studi del professor Andò hanno proposto alcuni approcci terapeutici che interferendo con le azioni della leptina possono ritardare la progressione del tumore mammario. Tali risultati rivestono particolare interesse per le prospettive terapeutiche del tumore mammario, soprattutto nelle donne obese. L’addetto stampa Accademia di Medicina di Torino Pierpaolo Berra