PEPTIDE NATRIURETICO DI TIPO B (BNP): RACCOMANDAZIONI PER LA CORRETTA RICHIESTA E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI M. Merlo (1), E. Stenner (2), D. Stolfo (1), E. Gianoli (2), G. Sinagra (1) 1. Dipartimento Cardiovascolare, Azienda Ospedialiero - Universitaria “Ospedali Riuniti”, Trieste 2. Dipartimento di Medicina di Laboratorio, Azienda Ospedialiero - Universitaria “Ospedali Riuniti”, Trieste Il BNP può essere considerato un marker quantitativo di scompenso cardiaco: tanto più il valore aumenta tanto più è probabile che i segni e sintomi osservati siano dovuti ad uno scompenso cardiaco che sarà tanto più grave quanto più alte sono le concentrazioni. Tuttavia, l’utilizzo dei cut off, nella pratica clinica, viene comunemente preferito. Valori di BNP < 100 pg/mL: scompenso cardiaco poco probabile (elevata sensibilità, basso rapporto di verosimiglianza). BNP utile per il rule out di HF come causa della dispnea acuta in un setting clinico acuto Valori di BNP tra 100 e 500 pg/mL (molto in uso anche il cut off di 400 pg/mL): scompenso cardiaco pregresso o molto sospetto (zona grigia) Valori di BNP > 500 pg/mL: scompenso cardiaco molto probabile. Per una interpretazione corretta dei valori di BNP è necessario considerare alcuni fattori: pazienti con scompenso cardiaco cronico possono avere valori di BNP stabilmente > 100 pg/mL le concentrazioni di BNP aumentano esponenzialmente al calare dei valori di eGFR per valori inferiori a 90 ml/min/1.73m2, indipendentemente dalla presenza di altri fattori confondenti anche in soggetti senza scompenso cardiaco, tanto da rendere il suo significato non applicabile in pazienti con severa compromissione della funzionalità renale i valori di BNP sono inversamente correlati con l’indice di massa corporea (BMI) aumenti aspecifici di BNP possono essere associati ad altre patologie tra cui le principali sono: patologie polmonari (BPCO, CAP, etc.), sindrome coronarica acuta, ipertensione o embolia polmonare, fibrillazione atriale, sovraccarico volemico non cardiogeno, sepsi, amiloidosi quadri di scompenso cardiaco acuto anche severo conseguenti ad una insufficienza mitralica severa acutamente insorta o edema polmonare flash, caratterizzato da una rapida insorgenza dei sintomi, possono essere associati inizialmente a valori bassi di BNP; la pericardite costrittiva è una causa di scompenso cardiaco spesso associata a valori di BNP bassi. Il BNP all’ingresso è un fattore prognostico indipendente di morte intra-ricovero ma il suo valore additivo incrementale rispetto a classiche variabili demografiche e cliniche NON è definito. Il BNP in dimissione rappresenta il migliore valore per la prognosi a medio e lungo termine sebbene alcuni autori abbiano dimostrato una sinergia nell’utilizzo combinato del BNP in dimissione e della variazione percentuale dello stesso (ricovero-dimissione). Non c’è però attualmente accordo sul valore target o sul delta di decremento da raggiungere. Valori assoluti inferiori a 300 pg/mL e variazioni percentuali > 40% sembrano ad ogni modo individuare i pazienti con minor rischio di eventi dopo la dimissione. I pazienti con valori di BNP persistentemente elevati in dimissione richiedono una rivalutazione clinica ed un ulteriore dosaggio del marcatore a breve termine per meglio stratificare il profilo di rischio, soprattutto in caso di ulteriore aggiustamento terapeutico al momento della deospedalizzazione. Sempre più sono i dati relativi alla capacità di stratificazione prognostica dei peptidi natriuretici nei pazienti con malattie del muscolo cardiaco (es. amiloidosi, cardiomiopatia ipertrofica). RACCOMANDAZIONI - Il dosaggio del BNP all’accoglimento è raccomandato solo nella diagnosi differenziale della dispnea acuta nei setting in cui segni e sintomi clinici NON ne permettono solo una chiara ed univoca diagnosi eziologica. - Il dosaggio routinario del BNP in pazienti con chiaro contesto clinico-anamnestico, in particolare se altamente suggestivo per dispnea non cardiogena, NON risulta contributorio e NON viene consigliato. - Il dosaggio del BNP deve essere richiesto possibilmente ENTRO le 24 ore dal ricovero. - L’utilità gestionale del BNP in dimissione è CONTROVERSA, tuttavia il ruolo nella stratificazione prognostica del paziente è validato. - Il dosaggio seriale del BNP per guidare la terapia NON è, al momento, raccomandato. BIBLIOGRAFIA Saremi A et al. Brain natriuretic peptideguided therapy in the inpatient management of decompensated heart failure. Expert Rev. Cardiovasc. Ther 2012;10(2):191–203 Van Veldhuisen DJ et al. B-type natriuretic peptide and prognosis in heart failure patients with preserved and reduced ejection fraction. J. Am. Coll. Cardiol. 2013;1498-506 Faggiano P et al. How often we need to measure brain natriuretic peptide blood levels in patients admitted to the hospital for acute severe heart failure? Role of serial measurements to improve short-term prognostic stratification. Int J Cardiol 2010;140:88-94 Yancy CW, et al; American College of Cardiology Foundation; American Heart Association Task Force on Practice Guidelines. 2013 ACCF/AHA guideline for the management of heart failure: a report of the American College of Cardiology Foundation/American Heart Association Task Force on Practice Guidelines. J Am Coll Cardiol. 2013 Oct 15;62(16):e147-239 McMurray JJ, et a ESC guidelines for the diagnosis and treatment of acute and chronic heart failure 2012: The Task Force for the Diagnosis and Treatment of Acute and Chronic Heart Failure 2012 of the European Society of Cardiology. Developed in collaboration with the Heart Failure Association (HFA) of the ESC. Eur J Heart Fail. 2012 Aug;14(8):803-69.