Cambia la carta politica d'Europa La Germania viene colpita da pesanti sanzioni. Durante la Conferenza di Parigi Francia e Gran Bretagna si propongono di ridimensionare il territorio della Germania e di farle pagare pesanti indennizzi, di privarla delle colonie e di limitare le sue risorse economiche. Con il trattato di Versailles, la Germania è costretta a cedere Alsazia e Lorena alla Francia; il ducato di Schleswig alla Danimarca; Posnania e Alta Slesia alla Repubblica di Polonia, appena istituita. Inoltre, la Prussia orientale viene separata dal resto della Germania da una striscia di territorio (il “corridoio di Danziaca”) che serviva per dare alla Polonia una accesso al Mare del Nord. Le colonie africane della Germania vengono spartite fra Francia e Gran Bretagna. Il trattamento subito dai Paesi vincitori alimenta in Germania, soprattutto nei nazionalisti e nei quadri dell'esercito, un forte senso di umiliazione e desiderio di rivincita. Cambia la geografia politica europea e del Medio Oriente. Quattro imperi scompaiono dalla carta politica: quello germanico, austro-ungarico, russo e ottomano. Al loro posto vengono instaurate forme repubblicane. Vasti territori degli ex imperi austro-ungarico e turco finiscono sotto il controllo di altre nazioni. I sugli ex possedimenti mediorientali della Turchia vengono artificialmente creati degli Stati disegnati a tavolino; nascono Siria e Libano, sottoposti al controllo politico della Francia, e Palestina, Transgiordania ed Iraq, gestiti politicamente dalla Gran Bretagna. In Turchia nasce una repubblica, presieduta dal suo principale ispiratore, Kemal Ataturk Dalla divisione dell'impero austro-ungarico si formano la repubblica austriaca, la repubblica ungherese, la repubblica cecoslovacca. Nei Balcani viene costituito il regno di Iugoslavia, che unisce nazioni diverse per lingua, religioni e cultura (Croazia, Slovenia, Bosnia-Erzegovina.