La Prima guerra mondiale
Lezioni d'Autore
Carta dell’Europa al 1914, da www.silab.it/storia
L’Europa del secondo Ottocento
Periodo di pace, dalla guerra franco-tedesca
del 1870 alla guerra 1914-1918.
Modifiche dei confini tra gli Stati europei fino
al 1915 quasi inesistenti.
Trionfo dell’imperialismo europeo (inglese,
francese, belga e olandese).
Egemonia economica, culturale, politica dei
grandi imperi: tedesco, austro-ungarico, russo,
ottomano.
Nazionalismo: la concorrenza tra le nazioni
europee diventa sempre più aggressiva.
L’imperialismo di tutti gli Stati europei
“I diplomatici tedeschi alla conferenza di pace[…]
sostennero energicamente che nei precedenti
cinquant’anni era stato in realtà l’imperialismo di
tutti gli Stati europei e non solo quello tedesco
ad avvelenare […] le relazioni internazionali e a
disconoscere il diritto dei popoli
all’autodecisione.”.
(Guido Pescosolido, La Prima guerra
mondiale, Dizionario di Storia Treccani,
2010)
1914 - Lo scoppio della guerra
28 giugno: l’arciduca Francesco Ferdinando
d’Asburgo, erede al trono dell’Impero austroungarico, è ucciso in un attentato a
Sarajevo.
 L’Austria-Ungheria lo interpreta come atto
di guerra dei nazionalisti serbi contro
l’Impero e lancia un ultimatum alla Serbia cui
essa non si sottomette.
 28 luglio: l’Impero austro-ungarico
dichiara guerra alla Serbia.
Dal sito
http://urbanpost.it
Le alleanze contrapposte
Triplice Alleanza: Germania, Austria e Italia
Triplice Intesa: Gran Bretagna, Francia e
Russia.
Secondo la strategia germanica, una guerralampo avrebbe dovuto portarli nel giro di pochi
mesi a Parigi.
L’avanzata è fermata nelle battaglie:
- della Marna (5-10 settembre)
- dell’Yser (18 ottobre-10 novembre)
- di Ypres (23 ottobre-15 novembre)
Dal sito www.histoire-image.org
Guerra tradizionale e guerra moderna
La Prima guerra mondiale è la prima guerra
‘moderna’: guerra di massa, totale,
tecnologica.
Permangono, parallelamente, modi antichi
di fare la guerra:
- piccioni viaggiatori per le comunicazioni
- combattimenti all’arma bianca negli assalti alla
baionetta.
Le nuove armi
Eserciti di centinaia di migliaia di uomini
con un apparato industriale capace di
sfornare migliaia e migliaia di armi sempre più
precise e più potenti.
L’artiglieria e l’aviazione.
La mitragliatrice.
Le comunicazioni facilitate dall'uso del
telegrafo e del telefono.
Fanno la loro apparizione le armi chimiche (gas
asfissianti).
Dal sito www.lastorialestorie.it
Dal sito www.mabra.it
Francesco Baracca, dal sito
http://cronologia.leonardo.it
Verso la conclusione del conflitto
Aprile 1917: Ingresso degli Stati Uniti
d’America (presidente Wilson) a fianco di
Francia e Inghilterra.
Novembre 1917: Fine dell’Impero russo con
la rivoluzione bolscevica.
Marzo 1918: Trattato di Brest-Litovsk, pace
fra le potenze centrali e la Russia  uscita di
quest’ultima dalla guerra.
Autunno 1918: Germania e AustriaUngheria devono arrendersi
 i primi giorni di novembre, finisce la
guerra.
Conseguenze sulla scena mondiale
La Prima guerra mondiale è costata circa 9
milioni di morti e 20 milioni di feriti su 65
milioni di soldati mobilitati nei vari fronti,
oltre a milioni di vittime tra i civili.
Gli Stati Uniti per la prima volta escono
dall’isolazionismo (per rientrarvi con la
sconfitta del partito di Wilson nel 1920)
coinvolgendosi nelle vicende politiche europee.
Nella Russia sovietica è fondata
l’Internazionale comunista (1919).
I trattati di pace
Tra il 1919 e il 1920 sono firmati a Parigi i
Trattati di pace.
La carta geopolitica d’Europa esce dalla guerra
profondamente mutata: i quattro grandi imperi
sono scomparsi, sostituiti da repubbliche o
regni nazionali.
10 gennaio 1920: Il presidente americano
Wilson ottiene la creazione della Società delle
Nazioni.
Da Wikisource
Il ‘prezzo’ della guerra
Le potenze vincitrici pretendono che a pagare il
prezzo della guerra siano solo i paesi
sconfitti, in primo luogo:
- la Germania, con perdite territoriali a
favore dei paesi confinanti,
- e l’Austria con lo sfaldamento dell’Impero
austro-ungarico.
Pretendono il pagamento in denaro delle
“riparazioni di guerra” aggravando le già
enormi difficoltà economiche di quei paesi.
La vicenda italiana
L’Italia è nella Triplice Alleanza dal 1882.
Un anno intero resta neutrale.
Il movimento interventista si batte per
allargare i confini del Regno.
Si chiede con forza un cambiamento delle
alleanze (schieramento con Francia e
Inghilterra).
Il Patto firmato in segreto a Londra il 26
aprile 1915 con le potenze della Triplice Intesa
garantisce all’Italia l’allargamento dei propri
confini in cambio del suo intervento contro gli
imperi centrali.
Il 24 maggio l’Italia entra in guerra.
Da Wikisource
Il fronte si stabilizza sull’altipiano di
Asiago, sul Monte Grappa, sul Carso nella
Venezia Giulia.
I territori e le città asburgiche da
conquistare sono Trento, Gorizia e Trieste,
con popolazioni italiane.
La guerra di trincea dura tre anni.
Soldati italiani in trincea dal sito www.labassa.org
Da Caporetto all’armistizio a Villa Giusti
Novembre 1917: caduta dell’Impero russo 
le truppe austriache e tedesche sono libere dal
fronte orientale  l’offensiva austriaca sfonda le
linee italiane a Caporetto e occupa il Veneto.
L’esercito italiano riesce a impedirne l’avanzata
fino a Venezia, attestandosi sul fiume Piave. La
controffensiva, dopo la vittoria nella battaglia
di Vittorio Veneto, costringe alla resa gli
austriaci.
4 novembre 1918: firma dell’armistizio a
Villa Giusti, Padova.
Il costo della guerra e la riflessione
storiografica
L’Italia mobilitò milioni di uomini dai 17 ai 40
anni; seicentomila di questi non tornarono e
molti tornarono mutilati e feriti nel corpo e nella
psiche.
Donne e bambini rimasti a casa dovettero
tentare con pochi mezzi di sopravvivere a stenti,
carestie e malattie.
“Da un certo punto di vista la guerra è stata, per
il giovane Regno d’Italia, una grande prova di
coesione nazionale”.
(Lucio Fabi, La prima guerra mondiale 19151918, Roma, Editori Riuniti, 1998, p. 10)
Il mito della vittoria mutilata
Nei trattati di pace all’Italia vengono
assegnati i territori di confine previsti dal
Patto di Londra del 1915.
Il movimento nazionalista, quello dei reduci,
il nascente fascismo  il mito della “vittoria
mutilata” per la mancata assegnazione di
Fiume (Rjeka) e della Dalmazia.
Questo fu uno dei motivi che portarono al
crollo dell’Italia liberale e all’avvento della
dittatura fascista.
L’Italia fascista e i regimi autoritari
nazionalisti europei
Nel 1922 Benito Mussolini al potere in Italia.
Quello fascista è l’apripista di una serie di regimi
autoritari nazionalisti che nel giro di poco più di
una decina d’anni caratterizzò l’Europa, tranne
Francia e Inghilterra.
Nel gennaio 1933 Adolf Hitler divenne
cancelliere di Germania.
L’Europa si avviava verso la propria totale
distruzione iniziata nell’estate del 1914.
Maggio 1938, visita di Hitler in Italia, dal sito
www.indire.it
FINE
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