N°cartella Cognome Nome Dipartimento delle Immagini ASL 2 Savonese Direttore: Dott. G. Serafini Data di nascita SCHEDA INFORMATIVA 05 REV.0 del 10.11.2013 Pagina 1 di 2 SCHEDA INFORMATIVA per CLISMA OPACO CON GASTROGRAFIN Atto Sanitario proposto Il clisma opaco con Gastrografin è una tecnica che permette al medico di studiare il grosso intestino (colon,sigma e retto ) mediante raggi x. con una somministrazione di clistere a base di Gastrografin (soluzione idrosolubile a base di Jodio alla concentrazione di 370 mg iodio/ml) ed acqua. Di regola l’esame non prevede l’insufflazione di gas nel colon, ma non è escluso che questo possa essere necessario per meglio opacizzare l’intero colon. Descrizione La tecnica consiste nella somministrazione di un clistere a base di Gastrografin (per vedere se esiste una lesione che possa causare i disturbi del paziente). Normalmente l’esame è più fastidioso ed imbarazzante che doloroso e non prevede di regola l’utilizzo di farmaco ipotonizzante (Buscopan) in quanto non è quasi mai richiesta l’insufflazione gassosa del colon. Non è richiesta la preparazione intestinale, di solito utilizzata in altre indagini radiologiche sul grosso intestino, in quando l’esame viene richiesto generalmente in condizioni di urgenza per evidenziare alterazioni della canalizzazione o dopo interventi chirurgici sul grosso intestino. Tale esame non consente di evidenziare con elevata sensibilità piccole lesioni di parete rilevabili con altre tecniche diagnostiche. Come si svolge? Dopo essersi spogliato, il paziente viene fatto accomodare su un lettino radiologico. Dopo aver inserito il sondino per via rettale, verrà eseguito un clistere a base di Gastrografin e acqua che servirà ad opacizzare il colon, altrimenti non visibile ai raggi x. E’ possibile che in questa fase il paziente possa avvertire qualche fastidio come ad esempio la sensazione di doversi” scaricare “ o sentire la pancia gonfia. Il paziente deve informare il personale presente dei suoi disturbi e sarà aiutato a risolverli . Le possibilità di successo dipendono sia dalla conformazione del colon e dalla presenza o meno di condizioni patologiche intestinali, anche dalla collaborazione del paziente nell’assumere le posizioni idonee richieste dal radiologo. Infatti l’esame si svolge in decubito prono e supino ed il paziente è invitato ad assumere le posizioni necessarie per osservare le diverse porzioni dell’intestino. L’esame durerà complessivamente circa 20 minuti . Dopo l’esame non vi è alcuna prescrizione o precauzione da osservare; è possibile tuttavia osservare un effetto lassativo legato alle specifiche caratteristiche del mezzo di contrasto. Il mezzo di contrasto introdotto per l’esame viene eliminato normalmente nelle feci nelle ore/giorni successivi,che non ne risultano alterate. Durante questo periodo e comunque per almeno una settimana dopo l’indagine, non dovrebbero essere eseguiti esami radiografici e Tc dell’addome, dell’apparato urinario,del rachide lombare e del bacino per la sovrapposizione del contenuto radiopaco intestinale. Quando non si può fare. A parte la gravidanza,controindicazione comune a tutti gli esami radiologici,il clisma non può essere eseguito in maniera completa e corretta in assenza di una collaborazione da parte del paziente. Nel caso che il paziente non possa modificare la propria posizione o il decubito, od in caso di di precoce incontinenza al mdc l’esame sarà eseguito come possibile e forzatamente limitato al solo studio del tratto intestinale opacizzato dal contrasto. In caso di nota allergia allo jodio il paziente deve informare il Curante prescrittore l’indagine ed il Personale della Radiologia prima di effettuare l’esame allo scopo di adottare idonei trattamenti farmacologici qualora necessari. Possibili complicanze Pur non trattandosi di procedura ad alto rischio, e non dovendosi prevedere l’infusione di gas nel colon, esiste la remota possibilità di perforazione della parete intestinale,specie in presenza di diverticoli. In tale evenienza si dovrà procedere ad intervento chirurgico di chiusura. N°cartella Cognome Nome Dipartimento delle Immagini ASL 2 Savonese Direttore: Dott. G. Serafini Data di nascita SCHEDA INFORMATIVA 05 REV.0 del 10.11.2013 Pagina 2 di 2 Aspetti dosimetrici L’esame che Lei deve eseguire viene effettuato utilizzando un fascio di radiazioni X. Le radiazioni X possono avere effetti dannosi sull’uomo. Tuttavia il loro utilizzo è giustificato dal beneficio che si ottiene dalla diagnosi clinica che l’esame permette. I possibili effetti negativi delle radiazioni impiegate in esami di diagnostica sono l’induzione di malattie tumorali, anche dopo molti anni della loro somministrazione. Questi effetti non si manifestano sempre su tutte le persone irradiate ma su un’esigua percentuale. Quindi si parla di rischio o di probabilità di danno da radiazioni. Le conoscenze scientifiche attuali correlano il rischio e la probabilità del danno alla dose assorbita per cui maggiore è la dose somministrata di raggi X e maggiore è la probabilità di danno. Ogni utilizzo di radiazioni in medicina è ottimizzato in modo da utilizzarne il minimo quantitativo (dose) indispensabile per l’esame, questo vale anche per l’esame che Lei deve eseguire e per le attrezzature che verranno impiegate in questo esame. La dose somministrata durante un’esame diagnostico varia da persona a persona secondo le particolari esigenze e la struttura fisica della persona. Non è possibile dire a priori e con esattezza quale sarà la dose da Lei assorbita, ma per questa tipologia di esame la dose efficace può variare da 1 a 5 mSv Il valore può essere confrontato con la dose ambientale dovuta a fonti naturali di radiazione che è pari a 1 mSv e con la dose che si riceve facendo un esame del torace che è pari a 0.02 mSv e può sembrare alto. Tuttavia studi statistici valutano che la stima di rischio aggiuntivo di insorgenza di tumore a seguito dell’assorbimento di tale dose di radiazioni sia inferiore a 2,5 su 10000 persone Poiché tale aumento di rischio è piccolo rispetto al rischio complessivo di cancro (quasi 1 su 3 ) a cui tutti siamo soggetti i vantaggi che derivano dall’esame sono di gran lunga sufficienti per giustificare l’indagine. Indicazioni bibliografiche - ICRP Publication 103(2007) “Protezione dalle Radiazioni”n° 118 Linee Guida di riferimento per la diagnostica mediante immagini - 2002 Alternative Alternative oppure esami complementari al clisma opaco a seconda del tipo di sospetto clinico,possono essere la colonscopia endoscopica che consente l’osservazione diretta della mucosa del grosso intestino e il prelievo bioptico di campioni di tessuto,la colonscopia virtuale e la colon tac. Dichiarazione eventuale altro operatore L’esame sarà eseguito da un Medico Radiologo ed un Tecnico Sanitario di Radiologia Medica. La firma da parte Sua di questo documento vuole essere la conferma per il medico di avere fornito tali informazioni in maniera che Lei ritiene adeguata e comprensibile e di aver soddisfatto ogni Sua domanda e non solleva il medico dal suo obbligo di diligenza, perizia e prudenza. Data…………………………… Firma del Medico che informa………………………………………………………………. Confermo di aver ricevuto e letto attentamente le informazioni fornite nel presente modulo in maniera adeguata e comprensibile. Firma Paziente (o genitore in caso di minore o legale rappresentante in caso di incapace) (*) ………………………………………………………………………………………………… (*)in tal caso allegare copia del provvedimento di nomina del tutore o dell’amministratore di sostegno dal quale deriva il potere per il soggetto di prestare il consenso in nome e per conto dell’incapace