TEORIA E TECNICA DEL COUNSELLING

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TEORIA E TECNICA DEL
COUNSELLING
EB2524
Prof. Mario Oscar Llanos
Università Pontificia Salesiana
1
OBIETTIVI DEL CORSO
1.  informazione teorica e tecnica nel campo del
counselling con particolare attenzione ai suoi
risvolti vocazionali.
2.  chiavi di comprensione sulla natura, lo
sviluppo e i vari orientamenti storici del
counselling.
3.  processo del counselling nelle sue fasi.
4.  caratteristiche proprie di ogni fase e le
competenze o abilità del counsellor.
5.  funzioni del counselling nelle vari fasi
dell’itinerario vocazionale.
6.  profilo e i principali tratti della formazione del
counsellor vocazionale.
7.  ricerca in ambito della relazione d’aiuto e del
counselling attraverso i lavori personali e di
gruppo.
2
TTC
III. DIVERSE PROSPETTIVE DEL
COUNSELLING
4. ECLETTICO
INTEGRATIVE
1. PSICODINAMICA
3. UMANISTICO
ESISTENZIALE
2. COGNITIVO
COMPORTAMENTALE
3
TTC
La base teoretica del Counselling...
¡ 
¡ 
¡ 
¡ 
¡ 
Il C non può realizzarsi senza una base teoretica.
Opera sulla base di una serie di convinzioni, consce o
inconsce, circa la natura umana e il cambiamento
del comportamento. Oggi, sono moltissime… più di
100?
La «teoria» è fatta di molti principi, che, combinati,
tentano di spiegare come le persone sono divenute quello
che sono adesso e come possono cambiare.
Sono sempre prospettive parziali – non organiche -.
La T delinea anche la natura della relazione tra
Consellor e counsellee.
4
TTC
Rappresentante fondamentale del Counselling
Cognitivo Comportamentale
o  BURRHUS F. SKINNER:
o  In linea con Watson e in polemica con il
«neocomportamentismo».
o  Sostiene criteri «oggettivistici», contro
qualsiasi soggettività o introspezione.
Fondò il Journal for the Experimental
Analysis of Behavior (1958).
o  Opere principali: Il comportamento degli
organismi (1938); La scienza e il
comportamento umano (1953); Il
comportamento verbale (1957). U 1990.
TTC
Precursori
o  PAVLOV con tecniche
sperimentali determinó
l’esistenza del
CONDIZIONAMENTO
CLASSICO.
o  SKINNER avanzò su questa
base la teoria
dell’APPRENDIMENTO
OPERANTE O STRUMENTALE.
o  Il COUNSELLING
COMPORTAMENTALE applica
clinicamente questi principi.
o  L’esperienza umana si riduce a quattro elementi
interagenti: FISIOLOGIA, COGNIZIONE,
COMPORTAMENTO, EMOZIONE.
6
TTC
Principi di base
o  è causato da stimoli
dall’ambiente
o  è plasmato e mantenuto dalle
sue conseguenze
o  rinforzato ritorna più
facilmente che il non
rinforzato
o  l’estinzione del rinforzo elimina
il comportamento
o  si può modificare rinforzandolo con approssimazioni
successive al
IL COMPORTAMENTO comportamento desiderato
TTC
7
3.1 Prospettiva Cognitivo
comportamentale
SKINNER
PROSPETTIVE
COUNSELLING
Cognitivo
comportamentale
l 
l 
l 
La Psicologia si è sempre
occupata dei problemi emotivi.
Però questa teoria offre una
serie di procedure rigorose e
valutate per il loro trattamento.
Essa ha teorizzato la gestione
dei problemi emotivi secondo il
modello cognitivocomportamentale (1960).
TTC
Rapporto con l’apprendimento
o  Il comportamentismo
identifica, predice e cambia la
condotta.
o  JOHN WATSON studiò il
COMPORTAMENTO
OSSERVABILE (unico dato
“studiabile”)
o  Si caratterizza come una
TEORIA
DELL’APPRENDIMENTO
applicata al counselling.
TTC
Condizionamento classico
(Pavlov)
Stimolo incondizionato
Stimolo condizionato
Risposta incondizionata
Risposta condizionata
TTC
Il condizionamento
operante
La “gabbia di Skinner”: gabbia con una
leva per accedere al cibo o all’acqua.
¡  La gabbia ha un pavimento elettrificabile
(stimoli avversativi), e un dispositivo per la
registrazione automatica delle risposte.
¡  Quando una risposta è seguita da un
certo esito, è più probabile si ripeta di
nuovo
¡ 
TTC
11
Rinforzo e apprendimento…
¡  Nel
condizionamento operante:
L’acquisizione dell’apprendimento
avviene se il nuovo comportamento è
seguito da un rinforzo.
¡  Una risposta non rinforzata tende a
diminuire.
¡  L’estinzione della risposta dovrebbe
avvenire in seguito alla ripetuta assenza
di rinforzo.
TTC
Il concetto di rinforzo
¡ 
¡ 
¡ 
¡ 
Rinforzo = effetto che segue un certo
comportamento e determina la probabilità
che quel comportamento venga emesso.
Nel condizionamento operante il rinforzo è
condizione necessaria e sufficiente per
l’apprendimento.
I rinforzi agiscono su bisogni primari o
secondari.
La modalità di somministrazione dei
rinforzi può variare: continua o
intermittente (parziali).
13
TTC
Condizionamento operante
¡  Rinforzo
positivo
¡  Rinforzo negativo
¡  Modellaggio
¡  Rinforzo continuo
¡  Rinforzo intermittente
A periodi fissi
l  A periodi non fissi
l 
TTC
14
Valenza del rinforzo
¡ 
¡ 
I rinforzi positivi producono un effetto piacevole
e agiscono da ricompensa, aumentando la
probabilità che un comportamento si manifesti.
I rinforzi negativi
l  aumentano la probabilità di apprendimento di
comportamenti che eliminano attivamente
una fonte di sofferenza (premere una leva
per evitare scosse elettriche),
l  oppure consentono di eliminare uno stimolo
sgradevole e penoso tramite comportamenti
di evitamento e fuga.
TTC
15
Effetti del Rinforzo: Evitamento e fuga,
Condizionamento operante
Luce è Scossa
elettrica.
Il ratto impara a
rifugiarsi nella
zona non
elettrificata con lo
stimolo luminoso.
Condizionamento
operante
TTC
16
Altri effetti del Rinforzo
¡  Generalizzazione:
il rinforzo dato ad
un certo comportamento avrà effetto
anche per comportamenti simili.
¡  Discriminazione: i soggetti vengono
condizionati e solo la risposta
desiderata viene rinforzata.
TTC
17
Modalità di lavoro
¡  Rinforzi
continui: dati a seguito di
ogni risposta desiderata
¡  Rinforzi intermittente: saltuario
¡  Efficacia del rinforzo
intermittente,
Dipende dal tempo: intervallo fisso o
variabile
l  O dal numero delle risposte: a rapporto
fisso o variabile
l 
TTC
18
Schema di rinforzo a intervallo fisso
Rinforzo
Pausa
Rinforzo
Pausa
Rinforzo
Pausa
risposta rinforzata con tempo fisso
indipendentemente dall’attività del
soggetto.
¡  L’animale calibra le sue azioni sui tempi
del rinforzo.
Rinforzo
¡  La
TTC
19
Schema a rapporto fisso
¡  Il
rinforzo viene dato dopo un
numero prefissato di risposte.
¡  Il ratto può essere rinforzato dopo 5 o
10 pressioni della leva.
¡  Il soggetto lavora intensamente e può
programmare dei periodi di riposo.
TTC
20
Schema a rapporto variabile
¡  Il
rinforzo viene dato dopo un
numero variabile di risposte.
¡  Il soggetto non può fare
previsioni.
¡  La risposta è continuativa e i tempi
di riposo si riducono (gioco
d’azzardo).
¡  Il soggetto lavorerà di più e
apprenderà di più; per Skinner
questo schema è il più efficace. 21
TTC
La punizione
¡  Punizione
¡  La
Rinforzo.
punizione
riduce la probabilità che un
comportamento venga prodotto.
l  inibisce temporaneamente il
comportamento, ma non lo estingue.
l  è meno efficace del rinforzo.
l 
¡  E’
preferibile il rinforzo positivo
(premiare) piuttosto che punire.
TTC
22
¡  Il
modellamento (shaping)
¡  Rinforzare
ogni risposta che si avvicina
alla risposta desiderata
¡  Studi sull’uomo
¡  Le macchine per insegnare.
¡  Il principio di Premack, ovvero:
premiare a condizione che ...
“Un’attività piacevole può agire come
rinforzo per un’attività spiacevole”.
TTC
23
Quando serve la punizione?
¡ 
¡ 
¡ 
¡ 
¡ 
Comportamento 1 (socialmente non desiderato)
Comportamento 2 (socialmente desiderato)
Ipotesi 1: Il soggetto conosce il
comportamento 2 e non lo assume. La punizione
è inevitabile.
Ipotesi 2: Il soggetto non conosce il
comportamento 2. Si insegna il comportamento 2
e si rinforza quando lo assume.
Il rinforzo positivo funziona meglio.
TTC
24
Il comportamentismo
intenzionale di Tolman
¡  Possono
esistere costrutti
mentali per spiegare taluni
comportamenti?
¡  I teorici S-O-R (Stimolo,
Organismo, Risposta)
ritengono che ci sia una
mediazione mentale tra
stimolo e risposta.
TTC
25
La teoria di Tolman (1886-1959)
¡ 
¡ 
¡ 
Comportamento = azione o serie di azioni
finalizzate ad uno scopo (comportamento
intenzionale)
Variabili interferenti: Costrutti ipotetici,
caratteristiche dei soggetti, natura e
intensità dei bisogni da soddisfare.
Il concetto di mappa cognitiva = la
rappresentazione mentale della meta e dello
spazio che porta alla meta faciliterà il
raggiungimento secondo il percorso più
semplice (principio del minimo sforzo).
TTC
26
Esperimento di Tolman e Honzik
¡  Exp.
di Tolman e
Honzik (1930a) I ratti
agivano sulla base di
una rappresentazione
dello spazio del
labirinto, una mappa
cognitiva che veniva
“consultata” e favoriva
un comportamento
parsimonioso
TTC
27
Studi recenti sulle mappe cognitive
¡  Uso
di un labirinto con
piattaforma centrale e
otto bracci uguali.
¡  Alla fine di ogni braccio
è posto del cibo.
¡  Dopo 20 prove i ratti
non tornano più in
bracci che hanno già
visitato (Olton, 1978;
1979).
TTC
28
L’apprendimento latente
¡ 
¡ 
¡ 
Si apprende anche senza rinforzi
per fare fronte ad una situazione
problematica, ma il
comportamento non viene esibito
se non si individua uno scopo.
Sperimento di Tolman e Honzik
(1930b)
Tre condizioni sperimentali e tre
gruppi di ratti. Tutti i ratti vengono
posti una volta al giorno nel
labirinto.
TTC
29
¡ 
¡ 
¡ 
¡ 
Gruppo 1: Nessun rinforzo all’uscita - Risultato:
debole riduzione degli errori nel tempo.
Gruppo 2: Rinforzo all’uscita - Risultato: rapida
riduzione degli errori nel tempo.
Gruppo 3: Per 10 giorni nessun rinforzo.
All’undicesimo giorno rinforzo all’uscita. I
soggetti commettevano molti errori per 10 giorni,
ma si registrava una drastica riduzione degli errori
dopo l’undicesimo giorno.
Per i primi 10 giorni il loro comportamento era
analogo a quello dei soggetti del gruppo 1,
successivamente diventava simile a quello dei
soggetti del gruppo 2.
TTC
30
Uno sguardo ai risultati
TTC
Interpretazione dei risultati
¡  La
mappa spaziale costruita vagando per
il labirinto è stata utilizzata quando si è
profilato uno scopo da realizzare.
¡  Il rinforzo è utile perché si manifesti
un comportamento e non perché lo
si apprenda.
¡  La conoscenza appresa può rimanere
latente in mancanza di motivazione
specifica.
TTC
32
L’apprendimento osservativo
¡ 
¡ 
Bandura: Si apprende anche osservando
un modello e cercando di imitarlo.
L’apprendimento imitativo richiede
alcuni processi cognitivi:
l  attenzione al modello
l  rappresentazione in memoria della
sequenza di azioni che il modello
compie
l  riprodurre la sequenza a livello motorio
(riproduzione motoria)
l  una certa autoconsapevolezza
TTC
33
L’apprendimento nella teoria della
Gestalt
¡ 
L’apprendimento come soluzione
dei problemi:
l 
l 
¡ 
analisi della situazione presente
(secondo le leggi dell’organizzazione
percettiva)
e uso dell’esperienza passata per la
risoluzione del problema.
Gli esperimenti di Köhler
(1887-1967) sulle scimmie
antropoidi (1913-1917 a
Tenerife)
TTC
34
TTC
35
TTC
36
TTC
37
TTC
38
L’apprendimento per insight
¡  Per
Köhler i tentativi degli animali non
erano «casuali» ma
«intelligenti» (l’animale valutava la
situazione, formulava una ipotesi di
soluzione e poi verificava la soluzione).
¡  La ristrutturazione cognitiva avveniva
all’improvviso per intuizione.
¡  Dopo la prima intuizione gli scimpanzé
erano in grado di ripetere l’azione
(apprendimento per insight).
TTC
39
In sintesi…
Tipo di
Apprendimento
Procedure
Risultati
Esempi
Lo stimolo neutro
inizia ad essere
La luce richiede
condizionato, e poi
la risposta
richiede una
salivale del cane
risposta
condizionata
Condizionamento
classico
Uno stimolo
neutro si
connette con
uno stimolo
incondizionato
Condizionamento
operante
Una condotta è
seguita da una
consequenza di
rinforzo o
punizione
La condotta
aumenta o
diminuisce la
frequenza
Il topo preme 30
volte una leva
per ricevere un
rinforzo o
evitare una
punizione
Un osservatore
aspetta un
modello per
imparare una
condotta
L’osservatore
impara una
sequenza di
comportamenti e
diventa abile per
assumerli a
volontà
Dopo la violenza
vista in TV, il
bambino è più
disposto
all’aggressività
Apprendimento
osservativo
TTC
40
Terapia comportamentale
o  Essa cerca una modifica
comportamentale
n  Basata sul condizionamento operante
n  Usa il rinforzo e la formazione
reattiva
n  Rinforzo di comportamenti desiderati
o  Lavora con il biofeedback che può aiutare
a sviluppare il controllo di processi interni
TTC
Apprendimento
per
FORMAZIONE
REATTIVA
¡ 
¡ 
¡ 
Si concretizza in atteggiamenti
coscienti, opposti al contenuto
psichico inconsciamente rimosso.
Si evitano gli impulsi angosciosi
manifestando la tendenza opposta.
ESEMPI:
l 
Meccanismo di
difesa che il sistema
psichico mette in atto
per proteggere l'Io
da ansiogeni o
conflitti ("desideri
inaccettabili«)
l 
¡ 
il bambino che rivolge premure
esagerate al fratellino neonato
(quasi un tormento!), per gestire
meglio la gelosia.
Oppure, il desiderio sessuale
represso trasformato
nell'assunzione cosciente, di un
moralismo intransigente.
Si riscontra in molte sintomatologie
nevrotiche (ossessivo-compulsive),
ma anche presente in numerose
situazioni comuni.
TTC
Apprendimento per BIOFEEDBACK
¡ 
= metodologia
recente in Italia,
volta a superare i
problemi legati agli
stati d’ansia,
disturbi
psicosomatici e dello
stress, attraverso
una tecnica basata
sull’autocontrollo
dei meccanismi
fisiologici.
¡ 
¡ 
Serve a modificare risposte
cognitive, motorie e
neurovegetative
sregolate.
È un metodo non invasivo,
con un’interfaccia
elettronica digitale che
informa sulle sue reazioni
organismiche per
modificarle.
Egli ottiene consapevolezza
e gestione del rapporto
pensiero-emozioniTTC
risposte biologiche
Terapia comportamentale
Cos’è?
¡  L’abilità
per capire il funzionamento
umano
¡  Esso include le dimensioni fisica,
emozionale, sociale, culturale,
politica e spirituale delle persone
che troviamo tutti i giorni…
TTC
Terapia cognitiva
o 
o 
o 
o 
o 
Insegna a:
riconoscere le connessioni tra cognizione,
affetto, comportamento;
riconoscere le distorsioni cognitive;
riconoscere i propri pensieri automatici
negativi;
esaminare l'evidenza pro e contro il pensiero
automatico distorto;
identificare e modificare le credenze
disfunzionali che predispongono a distorcere
le esperienze…
45
TTC
PROSPETTIVA COGNITIVO
COMPORTAMENTALE
o  La rivoluzione cognitivistica avviene negli
anni 1960-70.
o  Questa prospettiva ha attribuito i
cambiamenti del comportamento ai
fattori esterni alla persona
(ambiente)
o  È una visione deterministica.
o  Consiste nello studio dell’abilità delle
persone ad acquisire, organizzare,
ricordare le conoscenze e ad usarle
come guida del loro comportamento.
46
TTC
COUNSELLING COGNITIVO
COMPORTAMENTALE
o  FONDAMENTO: la teoria del apprendimento.
o  META:
n  Risolvere problemi emotivi attraverso la
ristrutturazione cognitiva.
n  Identificare i collegamenti di stimolo-risposta
disadatti; insegnare nuovi; scoprire e sostituire le
credenze irrazionali
n  Cambiare comportamenti con trattamenti
empiricamente fondati.
o  STRATEGIE: role-playing, homework,
modellamento; prova del comportamento; rinforzo;
apprendimento imitativo, cognitivo, emotivo;
condizionamento operante; confronto e persuasione.
Ambiente – Individuo - Mente
o  Le condotte
disaddattate si possono
modificare per l’influsso
dell’ambiente che le ha
provocate
o  Più avanti la teoria ha
accettato anche i fattori
individuali del
comportamento.
o  Le terapie comportamentali si riducono al
collegamento stimolo-risposta
o  Mentre quelle cognitivo comportamentali
includono la mente come variabile che s’interpone
tra lo stimolo e la risposta.
TTC
Altre note sulla prospettiva cognitivo
comportamentale...
¡ 
¡ 
¡ 
¡ 
¡ 
Postula una intima relazione tra pensieroemozioni-comportamenti
Epiteto: “le persone sono disturbate non dalle
cose, ma dall’interpretazione che essi ne danno”
Marco Aurelio: Se una cosa esterna ti tormenta,
non soffri per quella cosa in sé, ma per il giudizio
che hai su di essa. Ed è in tuo potere spazzar via
subito quel giudizio”
Il CCC agisce energicamente sui nostri
pensieri e sul nostro comportamento. Conta
sul presente.
Cura oggi la stragrande maggioranza dei
problemi emotivi e comportamentali.
49
TTC
Rappresentanti del Counselling
cognitivo comportamentale
o  AARON BECK:
o  si concentra sul cambiamento dei
“pensieri automatici”.
o  ALBERTO ELLIS: la terapia razionaleemotiva enfatizza il cambio di pensieri
e credenze controproducenti (RET REBT).
o  WILLIAM GLASSER:
o  Terapia realistica: psicoterapia
breve; con obiettivi specifi.
o  Interpersonale: terapia concentrata
sulle relazioni sociali.
50
TTC
Aaron Beck: Terapia cognitiva
Principi:
o  La comunicazione interna è
accessibile all’introspezione
o  Le credenze (convinzioni)
hanno un altissimo
significato personale
o  Abbiamo delle distorsioni
cognitive e degli schemi
personali di comportamento
51
TTC
Convinzioni
di base
Strategie
(comportamenti
manifesti)
Disturbi di
Personalità
Sono indifeso
Attaccamento
Dipendente
Potrebbe ferirmi
Evitamento
Evitante
Potrei essere
schiacciato
Resistenza
PassivoAggressivo
Le persone sono
potenziali nemici
Diffidenza
Paranoide
Sono speciale
Auto-esaltazione
Narcisistico
Devo fare
impressione
Teatralità
Istrionico
Sbagliare è male,
non devo sbagliare
Perfezionismo
OssessivoCompulsivo
La gente è lì per
essere colpita
Attacco
Antisociale
Ho bisogno di molto
spazio
Isolamento
Schizoide
Distorsioni cognitive - 1
(A. Beck)
o  1. PERSONALIZZAZIONE. Tendenza a porre gli eventi
esterni in relazione a se’ stesso anche quando non vi sono
elementi per tale associazione.
n  Si assume la responsabilita’ di eventi negativi senza
ragione oggettiva e si usano espressioni d’autoaccusa
(“E’ colpa mia se...“, “Sono un verme....”).
n  L’errore cognitivo porta a ritenere di essere in grado
di controllare eventi sui quali si può solo esercitare
una certa influenza.
o  2. PENSIERO DICOTOMICO, ASSOLUTISTICO. Tendenza a
collocare tutte le esperienze in categorie opposte.
n  Esso vede solo categorie estreme (bianco o nero).
n  Senza l’approvazione di tutti, la propria opinione non vale.
53
TTC
Processi cognitivi distorti - 2
(A. Beck)
o  3. DEDUZIONE ARBITRARIA. Tendenza a trarre una
conclusione in assenza di prove o addirittura con prove
contrarie alle conclusioni.
o  4. GENERALIZZAZIONE ECCESSIVA. Tendenza a trarre
una regola generale sulla base di uno o piu’episodi
isolati e nell’applicarla ad altre situazioni connesse o non
connesse al caso specifico.
o  5. INGIGANTIRE O MINIMIZZARE. Tendenza ad
esagerare o ridurre la gravità dei propri difetti o errori.
o  6. ATTENZIONE SELETTIVA. Tendenza a concentrarsi su
un particolare estrapolato dal suo contesto,
concettualizzando l’esperienza sulla base di questo
frammento.
54
TTC
Schemi personali - 3
(A. Beck)
o  SISTEMA DI CREDENZE. CHIAVE
D’INTERPRETAZIONE DELLE
SITUAZIONI; SVILUPPATE NELLE
ESPERIENZE PASSATE (SVILUPPO E
TRAUMI)
o  SONO PATOLOGICI QUANDO SONO
RIGIDI, ASSOLUTI, NON
MODIFICABILI E CREANO DISAGIO
PSICOLOGICO.
55
TTC
Rational Emotive Therapy
Rational Emotive Behavioral Therapy)
o  L’essere umano ha l’abilità di pensare.
o  La razionalità sana migliora la vita.
o  Il pensiero si colloca tra i fattori biologici
ed ambientali e le emozioni.
o  Il pensiero consente di superare le
proprie inclinazioni auto-distruttive.
Albert Ellis
o  Il pensiero fa le persone più umane e
influenza i comportamenti e le emozioni.
o  Le credenze irrazionali danno luogo alle disfunzioni.
o  Esiste un’inclinazione innata per essere autodistruttivi, evasivi, egoisti, intolleranti...
o  L’uomo può cambiare i sistemi di credenza irrazionale
o  Come funziona la «terapia»?
TTC
56
ELLIS: PENSIERI IRRAZIONALI
o  Io devo sempre essere aato, approvato,
stimato da tuttle le persone per me
significative…
o  Devo mostrarmi sempre competente e
adeguato in tutto ciò che faccio
o  Le cose devono andare in modo che io
possa ottenere tutto quello che voglio
subito e senza fatica, altrimenti il mondo è
uno schifo e la vita non è degna di essere
vissuta…
o  Se temo che posswa accadere qualcosa di
pericoloso o dannoso, allora devo pensarci
continuamente, ed è giusto ce io sia agitato
e sconvolto al pensiero delle eventuali
conseguenze…..
Albert Ellis
57
TTC
A
C
58
A
B
C
59
Il modello di analisi cognitivo
Ø A
Ø B
Ø C
o A=Activating event
o B= Belief System
o C= Consequences
60
TTC
61
Due possibili itinerari
62
PENSIERI IR-RAZIONALI
¡  Sono
rigidi e estremi
¡  Sono in contraddizione o devianti
rispetto alla realtà oggettiva
¡  Sono illogici
¡  Sono dannosi per il conseguimento
del proprio benessere e dei propri
scopi
TTC
63
PENSIERI RAZIONALI
¡  Sono
flessibili e non estremi
¡  Sono congruenti con la realtà
oggettiva
¡  Logici
¡  Facilitano i propri scopi
¡  Facilitano il proprio benessere
TTC
64
LE EMOZIONI
¡  Non
sono causate dagli eventi
¡  Non sono causate dagli altri
¡  Neanche dal passato
¡  Sono una risposta agli stimoli
ambientali e relazionali
TTC
65
66
OBIETTIVI DELL’ABC
¡  Trasformazione
della convinzione
irrazionale in razionale
¡  Positivizzazione del pensiero
¡  Interiorizzazione autoistruzionale
e autoconvincimento attraverso il
dialogo interno
¡  Definizione di obiettivi realistici
¡  Togliere i condizionamenti
operanti che provocano
determinate reazioni
TTC
67
Emozioni negative
68
69
Teoria dell’ A-B-C-d-e-f
A
Evento attivante
Non causa ‘C’
B
Credenza
Sí causa ‘C’
D
(Dibattito)
Central To REBT
C
Conseguenze
emozionali e
comportamentali
Può essere salutare o meno
E
(Effetto
F
–
Una filosofia
efficace)
Nuovo
sentimento
70
TTC
W. Glasser: Terapia della realtà
o  Terapia razionale, logica, orientata
dall’apprendimento come RET
o  Fondata sul bisogno dell’identità,
dell’appartenenza.
o  Ogni essere umano può avvalersi
del suo potenziale per crescere,
ha una sua responsabilità, un
pensiero razionale e la capacità di
decidere un comportamento
o  Il bisogno di amare e di essere
amato e di sentirsi degno è la base
della terapia.
Dr. William
Glasser
71
TTC
IL PROCESSO E LA RELAZIONE D’AIUTO NELLA
PROSPETTIVA COGNITIVO COMPORTAMENTALE
o  PROCESSO (Beck):
n  suscitare pensieri parlando a se stesso,
raccogliendo più dati per la discussione
n  raggrupare ragioni pro o contro le
interpretazioni;
n  eseguire lavori a casa (homeworks).
o  TERAPIA DELLA REALTÀ (Glasser):
n  decisioni coerenti col proprio sistema
di valori;
n  costruisce punti forti piuttosto che
eliminare le fragilità;
n  abilita a vivere in forma più produttiva con
piani realistici.
o  La relazione è un’esperienza educativa…
72
TTC
La relazione d’aiuto e il counsellor
nella prospettiva cognitivo comportamentale
o  LA RELAZIONE: è direttiva e controllata, meno
importante degli aspetti tecnici. Si accentua la
collaborazione e comprensione reciproca.
o  IL COUNSELLOR: è attivo e direttivo,
insegnante, ingegnere del comportamento
n  Assume un atteggiamento distaccato,
professionale.
n  Coglie i processi cognitivi, le emozioni, i
comportamenti, il “qui e ora”, promuovendo
l’autovalutazione.
n  Incoraggia, loda il comportamento positivo,
confronta le debolezze; segnala discordanze
e alternative in modo sincero, caldo e onesto.
73
TTC
Altri mezzi per il cambiamento
o  ESPERIENZA DI GRUPPO:
n  per aiutare i counsellee a verificare i
loro nuovi processi di pensiero e i
nuovi comportamenti.
o  HOMEWORKS:
n  Mantenga record quotidiani di umore,
comportamento, e pensieri funzionali
n  Esamini pensieri, credenze, e
assunzioni
n  Applichi lo schema cognitivo alle
situazioni da vita reale.
74
TTC
Indicazioni teorico-pratiche per il Counselling
Cognitivo Comportamentale (=CCC)
1. 
2. 
3. 
4. 
Entrare in contatto con l’utente
Creare un alleanza terapeutica
Spiegare il Counseling
Accompagnare e guidare l’utente alla riflessione su
emozioni e contenuti mentali)
5.  Parlare poco (incoraggiamenti minimali non-verbali);
Se non sì sa’cosa dire, non dire niente
6.  Quanto piu’ si sostiene l’utente tanto piu’ si puo’
fargli obiezioni
7.  Se si vuole cambiare qualcosa è necessario farne
oggetto di processo
8.  Personalizzare il Counseling
9.  Attenzione alle resistenze; in casi dubbi, esplorare le
emozioni
10. Definire chiaramente gli obiettivi.
75
TTC
Strategie per aiutare l’utente (CCC)
1.  Non dare consigli né soluzioni (farli
emergere in termini maieutici)
2.  Attenzione al non-verbale
3.  Attenzione alla comunicazione verbale
4.  Non contare troppo sulle domande
5.  Parlare dell’utente e non di altri
6.  Concretezza
7.  Fare il punto della situazione: sintesi
ed evidenziazione
76
TTC
Accortezze importanti
1.  In casi critici
1.  Controllare la situazione e capire chi ha più bisogno;
2.  sottolineare gli aspetti positivi
3.  mobilitare la rete di rapporti sociali
2.  Prestare attenzione a genere, razza e orientamento
sessuale
3.  Valutare la disponibilita’ a terapie di gruppo e familiari
4.  Informare sul processo quando è necessario
5.  Attenzione ai peggioramenti
6.  Documentare il lavoro terapeutico
7.  Ogni comportamento dell’utente è materiale di analisi
8.  Sistemare il Setting nella maniera ottimale
1.  Vestimenta e spazio fisico adatto
2.  evitare distrazione o interruzioni
3.  parlare dell’utenza solo in ambito professionale
9.  Continuare la ricerca e lo studio.
77
TTC
Il Counselling e il counsellor
L’intervento del Counsellor nel CCC deve
tendere a che egli stesso possa…
1.  Essere consapevole dei suoi problemi
2.  Aprirsi alla supervisione
3.  Agire personalmente e non nascondersi
dietro i Test
4.  Curare gli aspetti etici del Counselling
78
TTC
Principali errori da evitare nel CCC
1.  Confondere pensiero positivo e pensiero
razionale; la sana razionalità vede
anche il negativo
2.  L’intesa è l’Empatia
3.  Pensare che cambiare sia facile
4.  Dare valutazioni psicologiche e morali
5.  Presumere conoscere emozioni,
pensieri e comportamenti dell’utente
6.  Pretendere di sapere come reagirà
l’utente ad emozioni, pensieri,
comportamenti
TTC
Sintesi degli elementi teorici del CCC
1. 
2. 
3. 
4. 
5. 
6. 
7. 
Fondato sul modello ABC
Focalizzato sul problema e orientato alla persona
Breve e limitato nel tempo
Strutturato e direttivo: Assegnazione del homework
Metodo socratico maieutico
Condizione necessaria: corretta diagnosi
multimodale
Fasi del cambiamento :
1. 
2. 
3. 
autoosservazione-autoesplorazione
autovalutazione-autoconoscenza
autocambiamento-autodeterminazione-autocontrollo
Costruisce idiosincrasia con ogni strategia
terapeutica
9.  Il trattamento psico-terapeutico ha obiettivi; mete;
finalità
10. CRITERI: pragmatici, epistemologici, etici,
ontologici, metafisici.
8. 
Valutazione della teoria cognitivocomportamentale
¡ 
¡ 
¡ 
La t. comportamentale modifica la relazione fra le
situazioni problematiche e le reazioni emotive e
comportamentali, mediante l’apprendimento di
nuove reazioni e prese di decisioni più lucide.
La t. cognitiva aiuta ad individuare pensieri
automatici ricorrenti, schemi fissi di
interpretazione, concomitanti alle emozioni negative,
causa vera di tali reazioni emotive, per correggerli con
pensieri funzionali al benessere personale.
Queste due forme di trattamento combinate diventano
uno strumento per risolvere in breve forti disagi.
TTC
81
Il contributo del CCC alla
pedagogia vocazionale
¡ 
¡ 
¡ 
¡ 
¡ 
Il CCC è un valido strumento per superare modalità
erronee di pensiero che conducono a emozioni e
comportamenti inadeguati alla propria vocazione.
Le sue tecniche aiutano a superare abitudini
compulsive e sono accettabili in campo vocazionale.
Limite: trattare i fenomeni emergenti senza arrivare al
senso della vita che esige un approccio personalista.
Attenzione: I pensieri trasformatori del sentire e del agire
includono aspetti «vocazionali», ma non sempre si rifanno
a una visione della vita come vocazione.
Il CCC nella pedagogia vocazionale va integrato con altri
elementi che salvaguardino una visione olistica della
persona e del suo cammino vocazionale.
TTC
82
COMPITI A CASA
¡ 
¡ 
¡ 
Applicare il metodo ABCDF a qualche
situazione vissuta personalmente e scrivere
il tuo analisi.
Pensa a qualche aspetto della tua esistenza
che è guidato da condizionamento
operante. Descrivilo!
Analizza qualche forma di apprendimento
imitativo che hai assunto e che vorresti
cambiare.
TTC
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